Al via la seconda edizione di ItaliaRestartsUp

E’ stata presentata la seconda edizione di ItaliaRestartsUp, l’iniziativa che mira a sostenere le startup favorendo gli incontri con investitori stranieri ed enti internazionali specializzati nel supporto alle società appena formate e alle pmi.

A promuovere l’iniziativa, che avrà luogo il 22 e 23 ottobre a Milano nel corso di SMAU, sono ICE, Ministero dello Sviluppo Economico e SMAU.

La location è stata scelta ad hoc per permettere ai potenziali investitori di avere un panorama il più possibile completo dei settori presenti all’interno del salone italiano dell’Innovazione, offrendo come valore aggiunto i contatti e l’attività di networking, resa possibile dalla crescente presenza di start-up alla kermesse.

Possono partecipare all’evento: le startup, gli investitori in startup e le organizzazioni territoriali di sostegno alle start-up di tutta Italia.
Fanno eccezione i soggetti che hanno sede legale nelle Regioni Convergenza, quindi Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Le domande di partecipazione devono pervenire entro il 9 settembre ed il modulo di iscrizione per startup e per investitori/agenzie da compilare è scaricabile dal sito ufficiale di InnovationItaly.

Le domande saranno valutate secondo i seguenti criteri:

  • Sviluppo di un prodotto o servizio innovativo
  • Non più di 6 anni di attività dalla data di costituzione dell’impresa
  • Ottenimento di uno o più finanziamenti esterni alla compagine aziendale, di almeno 100.000 euro
  • Piani di espansione del valore di almeno 500.000 euro.

Vera MORETTI

Voucher per l’internazionalizzazione delle pmi

E’ in arrivo un voucher di 10mila euro destinato alle imprese, che possono essere anche cooperative o reti di imprese, che abbiano fatturato almeno 500mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi.
Il voucher permette a queste pmi di dotarsi di un temporary export manager, ovvero di personale specializzato che possa sostenerle durante i delicati processi di internazionalizzazione.

Il bando export vuole favorire la crescita del Made in Italy ed è previsto dal decreto Sblocca Italia, che fa parte del Piano straordinario per l’internazionalizzazione messo a punto dal viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, da 260 milioni di euro per il 2015.

Tale bando dovrebbe essere attivato entro giugno, come ha confermato lo stesso Calenda: “A giugno lanceremo il voucher per i temporary export manager che altrimenti conterebbero all’impresa tra i 100.000 ed i 150.000 euro. Le piccole imprese non ce la farebbero a permetterselo. Abbiamo investito 20 milioni di euro su questo“.

Tra gli obiettivi del “Piano straordinario per il rilancio internazionale dell’Italia” ci sono:

  • aumentare la platea delle imprese esportatrici di almeno 20 mila unità nei prossimi 3 anni;
  • aumentare i ricavi oltre confine di almeno 50 miliardi di euro, oggi fermi a quota 389 miliardi;
  • attrarre investimenti esteri in Italia per 20 miliardi l’anno;
    far crescere l’e-commerce.

Vera MORETTI

Nasce la Cabina di Regia sulla Pasta

È una delle eccellenze dell’agroalimentare italiano, la pasta. Ecco perché il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi hanno istituito la Cabina di Regia sulla Pasta, che ha molteplici obiettivi: promuovere e sostenere la competitività dell’intera filiera della pasta, dalla produzione del frumento fino alla trasformazione industriale incentivando, stimolando e sostenendo accordi di filiera tra coltivatori di grano e produttori di pasta; favorire i processi di aggregazione dell’offerta della materia prima; individuare strategie di attrazione di fondi comunitari destinati al settore e di fondi nazionali e comunitari per iniziative promozionali a supporto della produzione e dell’esportazione; incentivare l’investimento in innovazione e ricerca in tutta la filiera produttiva.

La Cabina di Regia sulla Pasta è composta da rappresentanti del Mipaaf e del Mise e dedica attenzione anche al tema dell’Expo 2015, per promuovere la filiera grano-pasta all’interno della manifestazione e sostenere iniziative di promozione culturale del modello agroalimentare italiano.

In Italia, quando viene istituita una cabina di regia, di solito si rivela un flop o una perdita di tempo, ma nel caso della pasta, vista l’importanza chiave che ricopre nella dieta mediterranea e nell’economia italiana, c’è da augurarsi che a qualcosa serva. Promuovere l’intera filiera della pasta e definire un programma di valorizzazione e rilancio del settore è infatti fondamentale.

Abbiamo voluto fortemente questa azione in sinergia con il Ministero dello sviluppo economico – ha affermato il ministro Martinaper andare incontro alle esigenze di un settore simbolo del Made in Italy come la pasta. Siamo leader mondiali con una produzione annua da 3,4 milioni di tonnellate, un fatturato di più di 4,6 miliardi di euro con oltre 7.500 addetti impiegati. Negli ultimi dieci anni il trend delle esportazioni ha registrato tassi di crescita importanti, arrivando a 2 miliardi di euro. Con la Cabina di regia potremo supportare meglio le aziende sul fronte dell’export, organizzare una promozione integrata in ambito Expo e favorire una migliore distribuzione del valore lungo la filiera”.

Congresso Nazionale del Notariato e competitività dell’Italia

Il 49esimo Congresso Nazionale del Notariato, svoltosi a Roma il 6 novembre scorso, aveva un titolo significativo – Il contributo del Notariato per la competitività del Paese – al quale ha tenuto fede. Durante il Congresso Nazionale del Notariato sono stati infatti presentati i progetti allo studio del Notariato insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, ICE e Piccola Industria-Confindustria: sostegno alle imprese italiane nei mercati internazionali e agli investitori esteri in Italia, partecipazione alle missioni governative internazionali, adozioni di startup, consulenza su mini bond per le Pmi.

Sicurezza giuridica dei flussi economici e procedure informatizzate sono le eccellenze del Notariato che hanno contribuito a rilanciare il sistema Paese nella classifica mondiale della competitività, come ricordato durante il Congresso Nazionale del Notariato. Secondo il rapporto Doing Business 2015 della Banca Mondialel’Italia recupera 44 posizioni nella sezione “starting a business” e 20  erano state recuperate nella sezione “registering properties” tra il 2013 e il 2014, entrambi settori in cui il Notariato è coinvolto.

Nel corso del Congresso Nazionale del Notariato sono stati anticipati i contenuti dei protocolli d’intesa che saranno firmati nelle prossime settimane.

Con il MISE è allo studio la presenza di una delegazione del Notariato come partner tecnico giuridico nelle missioni governative di promozione del made in Italy, anche attraverso il coinvolgimento del network dell’Unione Internazionale del Notariato Latino – UINL (che copre l’86 paesi nel mondo e il 65% della popolazione mondiale).

Con l’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – è stato ricordato durante il Congresso Nazionale del Notariato – sarà firmato nelle prossime settimane un Protocollo d’intesa per sostenere ed orientare le imprese italiane nei mercati internazionali e le imprese estere interessate a investire in Italia. Saranno inoltre previste attività di carattere formativo, informativo, anche nella forma di strumenti, prodotti e servizi reali alle imprese. Il contributo dei notai è finalizzato ad evitare ogni possibile contenzioso per i documenti e i contratti degli investitori esteri in Italia; a certificare l’affidabilità dei dati in essi contenuti nonché a ridurre i tempi delle procedure.

La collaborazione siglata a ottobre 2009 con Piccola IndustriaConfindustria, si arricchirà infine di nuove iniziative: è prevista la pubblicazione della contrattualistica relativa alle “adozioni” tra imprese e startup a supporto del progetto “AdottUp-il Programma di Piccola Industria Confindustria per l’adozione delle startup” e l’estensione dell’attività di consulenza istituzionale gratuita sul territorio. La consulenza riguarderà l’adozione di startup e le emissioni di Mini bond per le Pmi.

Modifiche agli ecoincentivi auto

Sono arrivati dal Ministro dello Sviluppo Economico gli adeguamenti tecnici a seguito delle modifiche di fruizione degli ecoincentivi per i veicoli a basse emissioni, introdotte dal Decreto Sblocca Italia.

In pratica si tratta di una semplificazione della concessione degli ecoincentivi auto 2014 riservati ad aziende e professionisti, ma con requisiti meno rigidi e massimali di sconto più elastici.

Vediamo nel dettaglio quali sono le modifiche apportate:

  • non viene più richiesta l’immatricolazione da almeno 10 anni del veicolo da rottamare bensì il suo possesso da parte dell’impresa che intende richiedere l’ecoincentivo dal almeno 12 mesi;
  • sono ammessi agli ecoincentivi i veicoli destinati all’esercizio di attività di impresa, arte o professione anche se dati in uso promiscuo ai parenti e non più esclusivamente per l’attività strumentale d’impresa;
  • i massimali di sconto fino al 20% del prezzo d’acquisto per veicoli acquisti nel 2014 diventano: fino a 5mila euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km, fino a 4 mila euro se le emissioni complessive non superano i 95 g/km, fino a 2 mila euro per emissioni fino a 120 g/km;
  • i massimali di sconto fino al 15% nel 2015 diventano: fino a 3.500 euro per veicoli con emissioni entro i 50 g/km, fino a 3mila euro per emissioni entro i 95 g/km, fino a 1.800 euro per emissioni non superiori a 120 g/km.

Vera MORETTI

Le Entrate chiariscono i benefici per chi opera nelle ZFU

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le modalità di accesso, da parte di pmi e professionisti, ai benefici riservati a chi opera nelle Zone Franche Urbane.
Si tratta di agevolazioni fiscali fino a 200mila euro per imprese nelle ZFU delle Regioni Convergenza, ovvero Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, e nei comuni della provincia di Carbonia-Iglesias in Sardegna e di Lampedusa e Linosa in Sicilia.

Il beneficio, che prevede un’esenzione da imposte sui redditi, IRAP, IMU e contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente e si riscuote secondo le modalità descritte dal provvedimento dell’Agenzia del 6 maggio 2014: l’azienda utilizza il pagamento in F24 scontando l’importo delle agevolazioni e lo trasmette all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente attraverso i servizi Entratel o Fisconline.

Il tetto massimo è pari a 200mila euro a impresa, ma scende a 100mila euro per il settore Trasporti.

Il provvedimento applicativo che concede le agevolazioni è il decreto interministeriale dello Sviluppo Economico e delle Finanze del 10 aprile 2013, che stabilisce le esenzioni e l’entità:

  • Imposte sui redditi: esenzione fino a 100mila euro per ciascun periodo d’imposta; 100% per cinque periodi d’imposta, 60% per i periodi dal sesto al decimo, 40% fino al dodicesimo e 20% per 13cesimo e 14cesimo.
  • IRAP: esenzione fino a 300mila euro per cinque anni d’imposta.
  • IMU: esenzione per quattro anni d’imposta.
  • Contributi da lavoro dipendente: per i contratti a tempo indeterminato o a termine di almeno un anno. Esenzione al 100% per cinque anni, al 60% fino al decimo, al 40% fino al dodicesimo, al 20%n fino al 14esimo.

L’Agenzia delle Entrate riceve dal MiSE i dati dei beneficiari e gli importi dell’agevolazione concessa e li utilizza per verificare se e in che misura spetta il beneficio.
Per ciascun F24 ricevuto, il Fisco verifica che l’importo dell’agevolazione utilizzato non superi l’ammontare del beneficio complessivamente accordato all’impresa, al netto dello sconto fruito con i modelli di pagamento già presentati.

Se trova un’incongruenza dei dati e/o negli importi, l’Agenzia comunica via web lo scarto del modello F24 al soggetto che lo ha trasmesso.
Se verifica che l’agevolazione utilizzata supera quella effettivamente concessa all’impresa, scarta il pagamento e lo considera non effettuato.

Vera MORETTI

Finanziamenti alle imprese del Mezzogiorno

In arrivo, per le imprese del Mezzogiorno, in particolare quelle operanti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, 240 milioni di finanziamenti a tasso zero se intenzionate ad attuare programmi di investimento per cifre comprese tra 200.000 e 3 milioni di euro, soprattutto se le spese riguardano l’acquisto di macchinari.

Ciò è previsto dal Bando Macchinari, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico ed è finanziato con risorse del Piano di Azione Coesione (Pac) e del Programma Operativo Nazionale (Pon – “Ricerca e Competitività” 2007-2013).

I finanziamenti saranno rimborsati in percentuali differenziate in base alla dimensione d’impresa beneficiaria e potranno essere erogati attraverso una modalità innovativa messa a punto dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (Dgiai) del Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Abi, secondo la quale le imprese potranno usufruire delle agevolazioni prima di effettuare il pagamento dei beni ai fornitori.

Le fatture saranno pagate con le risorse finanziarie versate dal Ministero su un apposito conto vincolato.
La Convenzione siglata nei giorni scorsi tra Ministero e Abi ha stabilito nel dettaglio le regole per l’apertura e la gestione dei conti bancari.

Carlo Sappino, direttore generale della Dgiai, ha dichiarato: “Nell’attuale fase del ciclo economico in cui i segnali di ripresa sono ancora troppo deboli, soprattutto nelle regioni meridionali, contiamo di supportare con il Bando ‘Macchinari’ le imprese nella realizzazione di investimenti in grado di qualificarne gli assetti tecnico-produttivi e rilanciarne la competitività. Credo poi che sia particolarmente significativa, e direi anch’essa innovativa come gli investimenti che ci apprestiamo a sostenere, la partnership pubblico-privato per lo sviluppo attivata con l’Abi, che ringrazio per la disponibilità e la collaborazione offerta“.

Ha voluto aggiungere il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini: “Questo strumento agevolativo e’ un tassello importante della politica di sostegno alle imprese e, in particolare, di quelle del Mezzogiorno, che si affianca alla Nuova Sabatini, con l’obiettivo di favorire nuovi investimenti in un momento nel quale siamo tutti impegnati a promuovere la ripresa economica“.

Per ricevere maggiori informazioni, è già attiva una piattaforma informatica implementata, in collaborazione con Invitalia, per la compilazione guidata delle domande di ammissione alle agevolazioni, che potranno essere presentate a partire dal 27 febbraio.

Vera MORETTI

La crisi dell’automotive discussa al ministero dello Sviluppo Economico

La crisi del settore automotive è sotto gli occhi di tutti e, per cercare soluzioni che contrastino una situazione sempre più difficoltosa, è appena avvenuto un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tra Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus e il ministro Flavio Zanonato.

Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, ha elencato le proposte delle quali si è parlato durante il confronto con il ministro: “Defiscalizzare l’auto dall’acquisto fino al suo utilizzo è in questo momento l’unico antidoto per curare la depressione dei consumi che ha investito un settore che è la cartina di tornasole dell’andamento generale dell’economia del nostro Paese. Per questo abbiamo presentato al ministro Zanonato un pacchetto di proposte per l’attuazione di politiche di defiscalizzazione per i privati e le aziende. Senza questa cura l’automotive italiano, già fanalino di coda dell’Europa in termini di immatricolazione e di anzianità del parco circolante, resterà schiacciato da un’insostenibile pressione fiscale che sta mettendo in ginocchio gli automobilisti e i concessionari italiani“.

Flavio Zanonato si è mostrato attento alle proposte di Pavan Bernacchi, anche se ha annunciato che il ministero si muoverà a passi prudenti, per non generare false aspettative.

All’incontro erano presenti anche il past president di Federauto, Vincenzo Malagò e il direttore, Gian Franco Soranna.

Vera MORETTI

Pos per i professionisti: per chi e da quando

Facciamo un po’ di chiarezza sull’obbligo di utilizzo del Pos per imprese e professionisti, visto che negli ultimi giorni si sono sentite diverse discussioni e diversi pareri. Intanto, una certezza: dall’1 luglio prossimo, l’obbligo di accettare le carte di debito per tutte le transizioni superiori a 30 euro sarà effettivo per tutte le imprese e i professionisti, indipendentemente dal loro fatturato.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha infatti smentito di aver emanato un nuovo decreto correttivo per disciplinare ulteriormente i principali aspetti dell’obbligo di ricevere in pagamento le carte di debito. Il ministero prevede l’obbligo di accettare le carte di debito per le transazioni di importo superiore ai 30 euro da applicare in due momenti: fino al 30 giugno 2014, l’obbligo sarà in vigore solo per le imprese e i professionisti con un fatturato, nell’anno precedente, superiore a 200mila euro; dall’1 luglio, l’obbligo sarà esteso ai soggetti con un fatturato inferiore ai 200mila euro. L’entrata in vigore del decreto avverrà dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mentre entro 90 giorni ci sarà la definizione delle modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200mila euro.

Il Ministero va dunque avanti spedito, facendo piazza pulita delle voci e delle illazioni secondo le quali il testo definitivo sarebbe stato, per così dire, più morbido, con l’obbligo di accettare i pagamenti con carte di debito solo per i soggetti con fatturato di almeno 300mila euro e per le attività svolte all’interno degli esercizi e degli studi professionali. Deluso anche chi si aspettava un rinvio fino al 31 gennaio 2015.

Al di là delle giuste rimostranze che sono state mosse da più parti, è utile ricordare una cosa: imprese e professionisti non possono alzare le barricate come se la cosa piovesse dal cielo, visto che avrebbero dovuto accettare i pagamenti con carte di debito già a partire dal 1° gennaio 2014, come previsto originariamente previsto dal D.L. 179 del 2012. Un decreto rimasto comunque in stand by a causa della mancanza del decreto attuativo che avrebbe dovuto definire gli eventuali importi minimi, i termini e le modalità in base alle quali individuare i soggetti destinatari della misura. Ora siamo arrivati al dunque: se sarà un dunque positivo o negativo, scommettiamo che non ci vorrà molto per capirlo…

Nel Polesine, bando per la reindustrializzazione delle imprese

L’area del Polesine è interessata da un bando promosso dalla Regione Veneto in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico che riguarda la concessione di contributi volti a favorire il rilancio produttivo e la reindustrializzazione dellle imprese del territorio.

Le richieste di contributo possono essere presentate da aziende artigiane e del comparto turistico ubicate nella Provincia di Rovigo.
Possono presentare domanda anche le imprese che intendono attivare una sede operativa nel territorio dei Comuni della Provincia di Rovigo.

Obiettivo dell’iniziativa è sostenere il rilancio produttivo dell’area del Polesine attraverso interventi sostenuti a partire dal 1° gennaio 2013 ed entro il 31 marzo 2015 relativi a:

  • Acquisto o costruzione o ristrutturazione di immobile destinato all’attività di impresa;
  • Macchinari, impianti, attrezzature, beni materiali.

A tal fine sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  • Acquisto o costruzione di un bene immobile a destinazione strumentale (edifici e/o fabbricati);
  • Spese di progettazione e direzione lavori;
  • Opere edili relative ad interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria;
  • Impianti tecnologici e spese di allacciamento alle reti tecnologiche;
  • Impianti produttivi, macchinari, attrezzature, e hardware e relative spese di installazione e collaudo, autocarri ad esclusivo utilizzo aziendale;
  • Brevetti e licenze d’uso;
  • Locazione finanziaria (leasing) di beni mobili e immobili.

A sostegno degli interventi l’aiuto è concesso sotto forma di un contributo a fondo perduto pari al 15% della spesa ammissibile nel limite di importo massimo erogabile pari a 200.000 euro, fermo restando una spesa minima ammissibile pari a 25.000 euro per intervento.

Le aziende interessate dovranno inviare la domanda di partecipazione a partire dal 31 gennaio 2014 al 30 giugno 2015 e comunque fino ad esaurimento fondi tramite pec all’indirizzo protocollo.generale@pec.regione.veneto.it.

Vera MORETTI