Modello 730/2023, novità dall’Agenzia delle entrate con le circolari 14 e 15

L’Agenzia delle entrate il 19 giugno 2023 ha reso pubbliche le circolari 14 e 15 con le istruzioni operative per la compilazione del modello 730/2023. Nella circolare non sono contenute le norme relative a detrazioni da superbonus e sismabonus in quanto oggetto di trattazione separata, ma ecco le principali novità.

Detrazioni spese sanitarie e visto di conformità

La prima novità importante riguarda le detrazioni per le spese sanitarie che possono essere dimostrate con l’ausilio del prospetto spese sanitarie scaricabile dal sistema tessera sanitaria.

Modello 730/2023, come avere il prospetto spese sanitarie

La seconda novità importante contenuta nelle circolari 14 e 15 dell’Agenzia delle Entrate riguarda il visto di conformità. Vige l’obbligo di conservazione in capo ai Caf e ai professionisti abilitati della documentazione relativa agli oneri deducibili e detraibili – introdotte dall’articolo 6 del Dl n. 73/2022.

Limiti al trattamento integrativo nel modello 730/2023

Novità anche per quanto riguarda il trattamento integrativo, questo viene riconosciuto nella somma massima di 1.200 euro ai lavoratori la cui imposta, determinata esclusivamente da reddito da lavoro dipendente e assimilati, è superiore rispetto al valore della detrazione lavoro dipendente e con reddito complessivo non superiore a 15.000 euro.

Se il reddito è compreso tra 15.001 e 28.000 euro occorre verificare che la somma di alcune detrazioni sia maggiore dell’imposta lorda, solo in questo caso è possibile avere il trattamento integrativo nella misura pari alla differenza tra la somma delle menzionate detrazioni e l’imposta lorda e comunque non superiore a 1.200 euro.

Riscatto iscrizione ITS Academy e detrazioni per donazioni

Tra le novità che prendono spazio nelle circolare 14/E e 15/E dell’Agenzia delle Entrate vi è la possibilità di riscattare gli anni di studio riferibili agli ITS Academy, proprio come il riscatto degli anni di studio universitari. Per gli ITS è possibile avvalersi anche di un credito di imposta pari al 30% delle erogazioni liberali elargite in favore di tali istituti di formazione superiore. L’importo è elevato al 60% se le erogazioni sono effettuate a favore delle fondazioni Its Academy operanti nelle province in cui il tasso di disoccupazione è superiore a quello medio nazionale.

Leggi anche: Aziende, formazione, istruzione: il successo degli ITS Academy

Per le erogazioni liberali in favore degli Enti del Terzo Settore, si ricorda che è invece possibile avvalersi delle detrazioni solo se trattasi di associazioni regolarmente iscritte nel Registro Unico Nazionale degli Enti del Terzo Settore.

La circolare precisa che è possibile avvalersi nella dichiarazione 730/2023 del credito d’imposta per le spese sostenute per l’Attività Fisica Adattata (Afa) a coloro che ne hanno fatto richiesta dal 15 febbraio 2023 al 15 marzo 2023 tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate, nella misura percentuale di 97,5838% dell’importo indicato nell’istanza

Rimborso Irpef oltre 4.000 euro, come funziona?

Se in seguito alla presentazione del modello 730/2023 emergono crediti Irpef superiori a 4.000 euro, come avviene il rimborso delle somme? In questo casi infatti si seguono regole diverse rispetto a quelle generalmente applicate per il rimborso Irpef. Ecco come fare.

Rimborsi Irpef oltre 4.000 euro, cambiano le regole

Quando i rimborsi Irpef hanno un importo particolarmente elevato la procedura per liquidarli è più complessa rispetto a quella generalmente applicata. Con la dichiarazione del 2023, relativa ai redditi maturati nel 2022, questo caso si verifica più frequentemente, ciò è dovuto al fatto che molte persone stanno usufruendo delle detrazioni per i lavori edili eseguiti con l’intenzione di ottenere la cessione del credito e che avendo crediti bloccati hanno deciso di avvalersi delle detrazioni fiscali. Qualunque sia la fonte di tali rimborsi Irpef, ecco come ottenerli.

A prevedere regole specifiche per il rimborso Irpef di valore superiore a 4.000 euro è l’articolo 5, comma 3 bis del decreto legislativo 175 del 2014.

Leggi anche: Rimborso 730 Irpef entro luglio, è corsa agli adempimenti

La procedura per ottenere il rimborso Irpef di oltre 4.000 euro

In primo luogo, quando dalla dichiarazione dei redditi con il modello 730/2023 o con il modello Redditi Pf, emerge un credito del contribuente di valore maggiore a 4.000 euro, è previsto che l’Agenzia delle entrate effettui degli ulteriori controlli, in modo da poter valutare se effettivamente il contribuente ha diritto a tali somme.

La norma stabilisce che le verifiche devono essere effettuate entro 4 mesi dal termine per la presentazione della dichiarazione, oppure entro 4 mesi dalla presentazione del modello nel caso in cui essa avvenga in ritardo rispetto al termine di scadenza previsto.

Il rimborso Irpef deve invece avvenire entro 6 mesi dal termine previsto per la presentazione o dal momento in cui il contribuente ha presentato la dichiarazione.

In questo caso, quindi, non è possibile avvalersi della procedura standard di rimborso che prevede la corresponsione degli stessi nella prima busta paga utile per i lavoratori con il sostituto di imposta e nell’arco di qualche mese dalla presentazione per i pensionati, in questo caso l’erogazione avviene insieme alla pensione e quindi il sostituto di imposta è l’Inps o altro ente previdenziale.

Per velocizzare e procedure per il rimborso Irpef, sebbene di importo superiore a 4.000 euro, è bene comunicare all’Agenzia delle entrate il proprio codice Iban.

Leggi anche: Quando comunicare il codice Iban all’Agenzia delle entrate?

Errori nel modello 730/2023 precompilato, cosa fare?

Dal giorno 11 maggio 2023 è possibile inviare il modello 730/2023 precompilato. Si può optare per l’invio senza modifiche o l’invio con modifiche, ma cosa fare nel caso in cui dopo aver inoltrato il modello ci si accorge di avere commesso degli errori? Ecco le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Errori nel modello 730/2023, annullamento con applicativo web

A partire dal 17 maggio 2023 il contribuente che si accorge di avere commesso degli errori nell’invio del modello 730/2023 precompilato, può annullare tale invio, tramite l’applicativo Web, e procedere all’invio di una nuova dichiarazione corretta.

La prima cosa da dire è che l’annullamento di una dichiarazione già inviata può essere effettuato per un tempo limitato e in particolare fino al giorno 20 giugno 2023. In secondo luogo questa operazione può essere compiuta una sola volta quindi è bene prestare molta attenzione ed evitare nuovi errori.

Nel caso in cui il contribuente abbia inviato il modello con F24 completo, il termine per l’annullamento è più lungo e scade il 26 giugno 2023.

L’annullamento tramite applicativo web prevede che si faccia nuovamente accesso alla piattaforma con le proprie credenziali.

Una volta annullata la trasmissione di un modello, è come se la dichiarazione non fosse mai stata presentata e quindi è necessario mettersi in regola, in caso contrario la dichiarazione risulta omessa.

La presentazione può però avvenire anche tramite professionista o Caf, ciò implica che anche se il primo invio è avvenuto con il modello precompilato e in autonomia, dopo aver annullato tale invio si può scegliere l’invio con l’aiuto di professionisti.

Correzione della dichiarazione tramite Caf o professionista

Dopo il 20 giugno ed entro il 25 ottobre è possibile correggere la dichiarazione precedentemente inviata presentando al Caf o al professionista un 730 integrativo.

In caso di errori la cui correzione porta benefici, ad esempio nel caso in cui erroneamente non siano state fatte valere detrazioni o deduzioni, è possibile presentare il Modello Redditi Correttivo entro il 30 novembre.

Leggi anche: Modello 730 precompilato, da oggi avvio alla presentazione

Il bonus materasso esiste davvero? Ci sono altre agevolazioni?

Rimborso 730 Irpef entro luglio, è corsa agli adempimenti

Tutti vorrebbero avere il rimborso Irpef prima delle agognate vacanze estive in modo da ottenere un budget più elevato, proprio per questo è corsa alla consegna del modello 730/2023. per avere il rimborso a luglio è necessario completare l’invio entro il 31 maggio. Ecco i termini.

Rimborso Irpef, chi può ottenerlo nel mese di luglio 2023?

Dall’inizio del mese di maggio è disponibile il modello 730/2023 precompilato per la sola visione. Dal giorno 11 maggio 2023 invece è possibile procedere all’inoltro del modello 730/2023 direttamente dalla propria pagina personale del sito dell’Agenzia delle entrate senza modifiche. Problemi sui tempi possono invece insorgere nel caso in cui sia necessario apportare delle modifiche. Il contribuente in questo caso può procedere autonomamente oppure può rivolgersi a professionisti, come commercialisti o Caf.

Proprio quest’ultima scelta potrebbe richiedere maggiori tempi perché c’è una sorta di ingorgo, tutti coloro che hanno maturato dei crediti, o meglio devono avere dei rimborsi Irpef, vogliono inviare la dichiarazione nel più breve termine per riuscire ad ottenere i rimborsi prima dell’estate.

Ricordiamo che generalmente l’Irpef è versata dal sostituto d’imposta, cioè datore di lavoro o ente che eroga la pensione. Durante l’anno si possono però maturare deduzioni e detrazioni che danno diritto ad ottenere l’Irpef versata in più rispetto a quanto effettivamente dovuto. Maturano quindi dei rimborsi che possono essere davvero interessanti.

Leggi anche: Detrazioni 730/2023: l’elenco completo delle spese che si possono scaricare

Quando si ricevono i rimborsi per le dichiarazioni presentate successivamente?

Ricordiamo che con l’articolo 16-bis del decreto legge 124/2019 la scadenza unica prima prevista per l’invio delle dichiarazioni è stata sostituita con le 5 finestre. Il termine finale resta il 30 settembre, quest’anno 2 ottobre visto che il 30 e il 1° sono festivi, ma i rimborsi sono scaglionati in base alle 5 finestre.

  • La prima finestra come detto è del 31 maggio e obbliga i professionisti a inviare telematicamente la dichiarazione entro il 15 giugno;
  • La seconda finestra prevede l’invio entro il 29 giugno, per le dichiarazioni presentate dall’1 al 20 giugno;
  • per le dichiarazioni presentate dal 21 giugno al 15 luglio, l’invio deve avvenire entro il 23 luglio;
  • per le dichiarazioni presentate dal 16 luglio al 31 agosto, la dichiarazione deve essere presentata entro il 15 settembre;
  • infine, l’ultima finestra prevede l’invio della dichiarazione entro il 2 ottobre per le dichiarazioni presentate dal 1° settembre al 30 settembre.

Naturalmente le scadenze previste per la consegna dei documenti ai professionisti saltano nel caso il cui il contribuente provveda da solo all’invio.

I rimborsi potranno avvenire solo successivamente alla chiusura della singola finestra e considerando il periodo di chiusura estiva, il ritardo può essere fino all’autunno. Si ricorda inoltre che per chi ha 730 a debito, presentare la dichiarazione all’ultimo momento può portare a un piano di rateazione ridotto.

Leggi anche: Chi non deve presentare la dichiarazione con modello 730/2023?

La spesa per la gita scolastica è detraibile? Istruzioni

Con il modello 730/2023 è possibile portare in detrazione numerose spese, tra queste vi sono le spese di istruzione per i figli a carico. Molti contribuenti si chiedono: le spese per la gita scolastica sono detraibili? Vediamo come trattare questa particolare spesa.

La gita scolastica rientra nelle spese di istruzione e relative detrazioni

La classica gita scolastica è un momento di crescita importante per tutti i ragazzi, rappresenta però anche un costo e siccome trattasi di viaggi di istruzione, è ricompresa tra le spese di istruzione da portare in detrazione, ma quali sono i limiti?

Il costo della gita rientra tra le spese scolastiche e di conseguenza “subisce” i limiti per queste previste, per ogni figlio è possibile avere una detrazione per le spese di istruzione di 800 euro e la spesa per il viaggio di istruzione rientra nel calcolo di tale limite. Su tale importo si riceve il 19% che da sottrarre alle imposte da versare. In caso di imposte già versate, ad esempio dal sostituto di imposta, si ottiene un rimborso.

Come ottenere le detrazioni per la gita scolastica: istruzioni operative

Le spese per le gite scolastiche devono essere indicate nel Quadro E del modello 730/2023, righi E8-E10 con il codice 12 denominato “Spese per istruzione diverse da quelle universitarie” .

Per ottenere la detrazione è necessario seguire regole particolari per quanto riguarda la documentazione, infatti non un qualunque viaggio può essere portato in detrazione, ma solo quello organizzato dall’istituto scolastico frequentato. Di conseguenza se i pagamenti sono effettuati direttamente nei confronti della scuola, la stessa rilascia la ricevuta e di conseguenza sarà possibile inserire la detrazione nel modello 730/2023.

Se il pagamento è stato effettuato in favore di terzi, ad esempio l’agenzia viaggi a cui la scuola si è rivolta, è necessario richiedere una copia della delibera scolastica con la quale sono stati disposti i versamenti.

Se alla gita scolastica hanno partecipato più figli, è necessario che per ognuno sia disponibile la documentazione separatamente.

Anche per questa spesa, come per tutte quelle detraibili è necessario assicurare la tracciabilità del pagamento che deve quindi essere effettuato con mezzi elettronici, carta o bancomat, oppure con bonifico. Non sono ammesse detrazioni per le spese affrontate in contanti.

Leggi anche: Detrazioni fiscali, chi sono i familiari fiscalmente a carico?

Modello 730/2023 sono scaricabili per spese per acquistare casa?

Il Modello 730/2023 permette di portare in detrazioni molte spese sostenute durante l’anno. Anche le spese per l’acquisto della casa sono detraibili, ecco quali.

Modello 730/2023, è tempo di dichiarazioni

E’ tempo di dichiarazione dei redditi. Siamo entrati in quella parte dell’anno in cui si devono dichiarare tutte le entrate dell’anno precedente, quindi il 2022. Ma anche tutte le spese “scaricabili” in base alla loro percentuale. Sono tante le spese che possono quindi essere portate in detrazione e pagare meno tasse, come ad esempio:

  • le spese sanitarie;
  • tasse universitarie anche per i propri figli;
  • i premi assicurativi;
  • le spese funebri sostenute per un proprio caro;
  • i contributi previdenziali;
  • i bonifici per interventi di strutturazione edilizia e di riqualificazione energetica.

Si ricorda però che per farlo occorrono i pagamenti tracciabili e le fatture, scontrini o ricevute debitamente compilati. Altrimenti non è previsto alcuni rimborso dal modello 730.

Modello 730/2023, le spese detraibili nel settore immobiliare

Lo scorso anno è stato un anno migliore per acquistare casa, soprattutto per chi lo ha fatto con il mutuo. Quest’anno i tassi sono più altri rispetto a 12 mesi fa. Ciò nonostante sono molte le spese che si possono portare in detrazione, per pagare meno tasse di quelle normalmente previste. Ad esempio non tutti sanno che sono scaricabili i costi sostenuti per pagare l’atto di compravendita come oneri accessori alla stipula del mutuo. Infatti è previsto il rimborso del 19% sulla spesa sostenuta per il mutuo fino ad un massimo di 4 mila euro.

Se si compra casa, grazie all’aiuto di un Agente immobiliare abilitato e professionale, anche quelle spese sono rimborsabili. L’agenzia immobiliare, come tutti i professionisti, rilascia la propria fattura al cliente, quest’ultimo una volta pagata può tranquillamente “scaricarne” il 19% fino ad un importo pari a 1.000 euro. Si ricorda che l’agenzia deve essere registrata presso la Camera di commercio del capoluogo in cui esercita, l’agente immobiliare deve essere abilitato, fattura regolarmente emessa e pagamenti tracciabili.

Le spese relative all’intermediazione immobiliare vanno inserite nel quadro E “Oneri e spese”, nello specifico la Sezione I, rigo E8 (o i successivi E9 e E10) denominato “Altre spese” e qui inserire il codice spesa 17 e la spesa sostenuta per un massimo di 1.000 euro.

Altre spese detraibili legate alla casa

Rientrano tra le spese detraibili anche quelle legate alla ristrutturazione e risparmio energetico. Il contribuente può detrarre dall’Irpef una parte della spesa sostenuta per ristrutturare la propria abitazione oppure le parti comuni degli edifici residenziali, pari al: 50% delle spese (bonifici realizzati) fino al 31 dicembre 2022, con un tetto massimo pari a 96.000 euro per ogni immobile.

Nel caso di mobili ed elettrodomestici la detrazione è del 50% fino a 16.000 euro di spesa per il 2022. La detrazione al 50% viene riconosciuta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione per il quale sia stato usufruito anche il bonus ristrutturazioni ( 50% o 65% in caso di efficientamento energetico, oppure superbonus). Attenzione che le spese siano presenti anche sul modello 730/2023 precompilato e messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Altrimenti si consiglia di inserirle per non perdere queste agevolazioni fiscali.

Le spese sportive si possono portare in detrazione?

Le spese per lo sport possono essere portate in detrazione nel modello 730/2023? Se sì, a quali condizioni? Si apre la stagione dichiarativa e le domande dei contribuenti sono sempre numerose infatti l’interesse principale è ottenere un risparmio di imposta o un rimborso in caso di versamenti effettuati dal sostituto. Vediamo quindi in quali situazioni è possibile ottenere la detrazione per le spese sportive.

In quali casi le spese sportive si possono portare in detrazione?

La detrazione per le spese sportive, ad esempio corsi di nuoto, iscrizioni a palestre, è sottoposta a numerosi vincoli. In primo luogo per poter ottenere la detrazioni in oggetto le attività sportive devono essere praticate dai figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni. Un ulteriore limite è dato dall’ammontare delle spese che è possibile portare in detrazione. La normativa infatti prevede che la detrazione Irpef per le spese sportive possa essere fatta valare per un ammontare massimo di 210 euro per ogni figlio a carico.

Il contribuente può quindi ottenere un risparmio di imposta pari al 19% della spesa sostenuta nei limiti di spesa ora visti. Si tratta di un risparmio di imposta massimo di 39,90 euro per ogni figlio.

Leggi anche: Dichiarazione dei redditi: tutte le scadenze da ricordare

Come avvalersi della detrazione per le spese sportive dei figli a carico?

Dal punto di vista pratico la detrazione deve essere indicata all’interno del modello 730/2023 nella sezione I, quadro E, nei righi E8-E10 con il codice tributo 16. Le spese sostenute per i vari figli a carico non possono essere indicate in modo complessivo, ma per ogni figlio deve essere compilato un rigo.

Può richiedere la detrazione per le spese sportive il soggetto che ha effettivamente effettuato la spesa o meglio il soggetto a cui è intestata la fattura o la ricevuta. Per poter ottenere la detrazione il pagamento deve essere tracciabile, quindi non può essere eseguito in contanti.

All’interno dalla fattura, del bollettino di pagamento o della ricevuta devono essere indicati:

  • i dati della ditta con denominazione o ragione sociale e la sede legale, o, se persona fisica, il nome cognome e la residenza, codice fiscale del soggetto che ha reso la prestazione;
  • causale del pagamento;
  • attività sportiva esercitata;
  • importo pagato;
  • dati anagrafici di chi pratica l’attività sportiva e il codice fiscale di chi effettua il pagamento.

La documentazione deve essere conservata in modo da poter essere mostrata in caso si controlli da parte dell’Agenzia delle entrate.

Leggi anche: Chi non deve presentare la dichiarazione con modello 730/2023?

Chi non deve presentare la dichiarazione con modello 730/2023?

Il modello 730/2023 è il più utilizzato per la presentazione della dichiarazione dei redditi, vi sono però dei contribuenti che non devono presentarlo, ecco chi sono.

Chi non può utilizzare il modello 730/2023?

Non possono utilizzare il modello 730/2023 i contribuenti:

  • che realizzano reddito di impresa anche in forma di partecipazione;
  • realizzano redditi “diversi” (ad esempio derivanti da locazione di impresa);
  • devono presentare una delle seguenti dichiarazioni: Iva, Irap, modelli 770 ordinario e semplificato;
  • soggetti non residenti in Italia nel periodo di imposta a cui si riferisce la dichiarazione da presentare;
  • nel caso in cui debba essere presentata la dichiarazione per conto di un deceduto;
  • nel periodo d’imposta di presentazione del modello, percepiscono redditi di lavoro dipendente erogati esclusivamente da datori di lavoro non obbligati a effettuare le ritenute d’acconto.

Chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi?

Nei casi che abbiamo elencato è necessario presentare la dichiarazione dei redditi utilizzando il modello Redditi PF ( tranne nel caso in cui nell’anno di riferimento non si fosse residenti in Italia.

Vi sono però degli ulteriori casi in cui si è esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. Si tratta di:

  • soggetti che nell’anno di imposta di riferimento hanno prodotto solo redditi da abitazione principale o altri fabbricati non locati (quelli esenti imu);
  • soggetti che hanno maturato solo redditi da lavoro dipendente o da pensione il cui datore di lavoro ha versato le imposte (in questo caso può però essere consigliato presentare la dichiarazione per far valere deduzioni e detrazioni e di conseguenza ottenere anche dei rimborsi). È possibile non presentare la dichiarazione solo nel caso in cui nell’anno di imposta vi sia un solo sostituto di imposta, ad esempio nel caso in cui nel corso dell’anno il contribuente abbia cambiato lavoro e quindi maturato redditi da due aziende sarà tenuto a presentare la dichiarazione. Inoltre, la dichiarazione deve essere presentata anche nel caso in cui il sostituto di imposta non abbia applicato le addizionali regionali e comunali, oppure le caso in cui le imposte siano state trattenute in misura inferiore al dovuto.

In genere è tenuto alla presentazione della dichiarazione ogni soggetto che ha ricevuto due CU, ad esempio anche nel caso in cui per una parte dell’anno il lavoratore ha percepito reddito da lavoro dipendente e per l’altra parte ha percepito indennità di disoccupazione (Naspi).

Leggi anche: NASpI, arriva la domanda precompilata sul sito Inps

Dichiarazione dei redditi: tutte le scadenze da ricordare

La stagione della dichiarazione dei redditi è ormai aperta, ecco tutte le scadenze da rispettare per evitare ritardi.

Le scadenze della dichiarazione dei redditi 730/2023

La prima scadenza relativa alla stagione della dichiarazione dei redditi è ormai già trascorsa. Si tratta del termine del 16 marzo entro quale il sostituto di imposta deve consegnare al contribuente il modello CU 2023. Se il datore di lavoro o altro sostituto non ha provveduto, è bene affrettarsi a richiedere il modello CU 2023, lo stesso potrà essere utilizzato per la dichiarazione dei redditi.

Dal giorno 30 aprile 2023, ma il termine slitta al 2 maggio in quanto i precedenti giorni sono festivi, il contribuente potrà verificare online la dichiarazione pre-compilata 2023. In questa fase la stessa sarà solo consultabile, per apportare modifiche o semplicemente accettare la dichiarazione precompilata, sottraendosi anche a futuri controlli da parte del Fisco, sarà invece necessario attendere il giorno 19 maggio 2023. Questa data potrebbe però slittare.

Leggi anche: Modello 730/2023 precompilato, fac-simile della delega al Caf o al commercialista

Ricordiamo che la dichiarazione pre-compilata contiene già i dati che sono in possesso dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio le spese sanitarie e le spese per l’edilizia che consentono di ottenere agevolazioni fiscali.

La dichiarazione dei redditi con il modello 730 deve essere invece essere presentata entro il 30 settembre 2023. Ci sono però delle scadenze intermedie che consentono al contribuente di ricevere il prospetto informativo dal quale è possibile capire se si trova in una situazione di debito nei confronti del Fisco oppure, tenendo in considerazione detrazioni e deduzioni, si trova in una situazione di credito e quindi deve ottenere il rimborso Irpef. Vediamo quindi anche le scadenze intermedie.

Le scadenze intermedie per la presentazione del modello 730/2023 e rimborsi

Dichiarazioni presentate entro il 31 maggio: contribuente riceve la ricevuta dell’avvenuta presentazione della dichiarazione dal professionista, dal caf o dal sostituto di imposta entro il 15 giugno.

Per le dichiarazioni presentata dal 1° al 20 giugno 2023, il contribuente riceve entro il 29 giugno la ricevuta dell’avvenuta presentazione e il prospetto di liquidazione.

Entro il 23 luglio 2023 il contribuente riceve la ricevuta della presentazione e il prospetto di liquidazione per le dichiarazioni presentate dal 21 giugno al 15 luglio 2023.

Per le dichiarazioni presentate dal 16 luglio al 31 agosto il contribuente ottiene la ricevuta e il prospetto di liquidazione entro il 15 settembre.

Infine per le dichiarazioni presentate dal 1° settembre al 30 settembre la ricevuta e il prospetto di liquidazione sono disponibili entro il 30 settembre, essendo però un festivo il termine viene prorogato al 2 ottobre 2023.

Dal mese di luglio ed entro il mese di novembre 2023 il contribuente riceve eventuali rimborsi di imposta non dovuta attraverso, questi sono erogati direttamente in busta paga o con l’assegno pensionistico. In caso di debito ci saranno invece le trattenute.