Per i notai modenesi il CDU è online

Si è tenuto, presso il Consiglio Notarile di Modena, un incontro per presentare il nuovo servizio del Comune di Modena, che permetterà di chiedere online il Certificato di Destinazione Urbanistica (CDU).

Ai notai è stato illustrato come potranno accedere e utilizzare il portale, già attivo da venerdì 16 maggio, dalla sezione Imprese e professionisti (Comune.modena.it/servizi-online) o dell’Edilizia privata (Comune.modena.it/edilizia).

Obiettivo del nuovo servizio è fornire a cittadini, professionisti e imprese del settore uno strumento di semplificazione delle procedure, riducendo il più possibile la necessità di rivolgersi agli sportelli e la produzione di certificati cartacei, con notevoli risparmi di tempo e risorse per i singoli e per la Pubblica Amministrazione.

Previa registrazione, l’utente potrà inoltrare la domanda dalla propria postazione informatica attraverso il sistema senza doversi presentare agli uffici comunali, effettuare i pagamenti dei bolli e dei diritti di segreteria via web con carta di credito e non dovrà più allegare la planimetria catastale con l’identificazione dei mappali, evitando di richiederla all’Agenzia del territorio.

Qualora i mappali non siano visualizzabili dalla mappa, in quanto oggetto di recente frazionamento, sarà possibile allegare alla richiesta la documentazione catastale in formato Pdf.
Il Certificato verrà inviato a firma digitale del dirigente responsabile mediante Posta elettronica certificata (Pec) sulla casella di posta elettronica indicata dal richiedente (per uso notarile è sempre necessario indicare nella richiesta la casella di Posta elettronica certificata del notaio).

Per accedere al servizio sarà necessario autenticarsi attraverso le credenziali rilasciate dal Comune di Modena o da altri enti aderenti al sistema Federa.
Per avere le credenziali presso gli sportelli della Pubblica amministrazione abilitati è necessario presentarsi muniti di un documento d’identità in corso di validità e di Codice fiscale.

Le credenziali possono anche essere richieste online inviando il modulo di richiesta, unitamente alla fotocopia o scansione leggibile di un documento d’identità in corso di validità, all’indirizzo e-mail credenziali@comune.modena.it o via fax al numero 0592034999.

Vera MORETTI

Tasi pesante per gli immobili strumentali

Se già il 2013 si era dimostrato pesante per i possessori di immobili strumentali, il 2014 rischia di esserlo ancora di più.

L’Ufficio studi della Cgia fa sapere che l’aggravio sui capannoni potrebbe essere di quasi 400 euro, pari ad un incremento dell’11,4%, mentre sui negozi sarebbe di 140, ovvero +17,1%.
In termini assoluti il carico fiscale aggiuntivo sugli immobili ad uso commerciale e produttivo previsto per quest’anno potrebbe aggirarsi attorno a 1,6 miliardi di euro.

Se, invece, il confronto viene eseguito rispetto al 2011, anno in cui si è pagata per l’ultima volta l’Ici, l’incremento del carico fiscale rischia è alquanto imponente: per i capannoni potrebbe sfiorare l’ 89%, per i negozi l’aumento dovrebbe aggirarsi attorno al 133%.

Per ora si tratta di semplici stime, ma Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ha dichiarato: “Alla luce delle difficoltà finanziarie in cui versano non è da escludere che molte Amministrazioni comunali applicheranno un’aliquota Tasi sugli immobili strumentali ben superiore a quella base. E’ bene che i Sindaci facciano attenzione: un ulteriore aumento del carico fiscale sugli immobili produttivi e commerciali potrebbe mettere fuori mercato molte aziende che sono sempre più con l’acqua alla gola per la mancanza di liquidità”.

Rispetto al 2013, sono due i fattori che rischiano di far aumentare nuovamente il peso fiscale sugli immobili strumentali:

  • la riduzione della quota di Imu deducibile ai fini delle imposte dirette che scende dal 30 per cento del 2013 al 20 per cento previsto per quest’anno;
  • l’introduzione della Tasi (il nuovo tributo sui servizi indivisibili), in sostituzione della maggiorazione Tares.

Dall’analisi delle delibere degli unici Comuni capoluogo di provincia che hanno approvato quest’anno le aliquote Imu e Tasi sui fabbricati ad uso produttivo e sui negozi, si è rilevato che negli ultimi due anni l’aliquota media Imu ha superato il 9 per mille, discostandosi in maniera significativa dall’aliquota base del 7,6 per mille.

Attualmente sono solo una decina i Comuni capoluogo di provincia che hanno pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze le delibere di approvazione delle aliquote.
Le tipologie di immobili strumentali sono due, un capannone (categoria catastale D1) e un negozio (categoria catastale C1), mentre le rendite sono quelle medie risultanti dalla banca dati del catasto relativamente all’area territoriale del relativo comune.

Nel campione preso in considerazione, la situazione peggiorerà in 7 comuni, mentre nei rimanenti 3 si rileva un miglioramento.

Negli Enti locali in cui il prelievo si fa più pesante, l’aliquota Imu rimane uguale a quella del 2013, ma si aggiunge la Tasi il cui peso è superiore all’abolizione della maggiorazione Tares. Il risultato è un aggravio netto per l’imprenditore.

Ad esempio a Brescia l’aliquota Imu applicata sugli immobili strumentali nel 2014 rimane al livello massimo già raggiunto nel 2013 e si aggiunge la Tasi con aliquota del 0,8 per mille.
A Forlì l’aliquota della Tasi rimane a zero, ma viene aumentato il prelievo Imu che passa dal 9,8 al 10,6 per mille.

A Biella e a Pesaro si registra un miglioramento, più legato ai meccanismi fiscali che al semplice confronto delle aliquote. Si riduce l’aliquota Imu, e si introduce la Tasi. La somma delle aliquote supera quella della sola Imu nel 2013, il miglioramento dipende dal fatto che la Tasi dovrebbe essere deducibile al 100% ai fini del reddito di impresa, mentre l’Imu al 20%.

Infine, Modena, che non solo non prevede la Tasi per gli immobili strumentali, ma addirittura riduce il prelievo IMU portando l’aliquota dal 10,1 per mille del 2013 al 8,6 del 2014.

Vera MORETTI

Guida al cittadino sulla convivenza

E’ stata presentata a Modena sabato 10 maggio la guida per il cittadino “La convivenza, regole e tutele della vita insieme”, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato insieme a 11 tra le principali associazioni dei consumatori.

Alla presentazione erano presenti alcuni notai modenesi: Antonio Diener, Francesco Striano e Giuliano Fusco. Insieme a loro, a illustrare la guida ci saranno i rappresentanti di alcune Associazioni dei Consumatori: Mara Colla, Presidente Nazionale Confconsumatori, Renza Barani, Presidente di Federconsumatori Modena e un rappresentante di Movimento Consumatori.

E’ possibile scaricare la guida gratuitamente collegandosi al sito web del Notariato e da quelli delle Associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione: Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.

Il vademecum fornisce consigli utili a tutelare gli interessi di coloro che, per scelta o impedimento giuridico, non sono sposati ma desiderano condividere la propria vita.
La rilevanza del fenomeno in Italia ha infatti indotto il legislatore e la giurisprudenza, in questi ultimi anni, a estendere anche ai conviventi una serie di diritti che le norme di legge prevedevano solo per i coniugi.

La Guida aiuta a chiarire le differenze tra una coppia sposata e una coppia di conviventi; dando al contempo indicazioni per regolare aspetti fondamentali come la gestione della casa di residenza comune o il suo acquisto, le decisioni su mantenimento, istruzione ed educazione dei figli, l’assistenza in caso di malattia e incapacità di uno dei due partner, nonché le disposizioni sulla successione anche per quanto riguarda i figli nati fuori dal matrimonio.

Per quanto riguarda il regime patrimoniale della coppia, per esempio, spetta ai conviventi supplire al vuoto normativo con gli strumenti negoziali e contrattuali più adeguati alle loro esigenze per evitare situazioni di litigiosità in caso di fine del rapporto.

Il convivente, inoltre, non matura alcun diritto sulla casa se essa è di proprietà del partner; è quindi consigliabile ridefinirne la proprietà per evitare che si possa rimanere senza un “tetto”, nel caso l’unione dovesse rompersi.

Per i coniugi, inoltre, il testamento è un’opzione, mentre per i conviventi diventa una necessità. Nel caso venisse a mancare un partner, infatti, l’altro potrebbe trovarsi privo di qualsiasi tutela.

Vera MORETTI

Cento candeline per Maserati

Il 2014 sarà un anno molto importante per Maserati.
L’anno che verrà, infatti, segnerà per la casa del Tridente un importante e prestigioso compleanno, con ben 100 candeline da spegnere, ognuna delle quali rappresenta un anno di successi, vissuti sempre sulla cresta dell’onda.

A celebrare questo importante traguardo, che sarà sicuramente anche un punto di partenza verso altri grandi riconoscimenti, è stato già presentato il nuovo logo, che sottolinea l’anno di fondazione, il 1914, quando la casa automobilistica fu fondata, a Bologna, da Alfiero Maserati, e l’anno del centenario, ovvero il 2014.

Per il Tridente, ispirato, lo ricordiamo, alla fontana del Nettuno, i festeggiamenti cominciano già oggi, per poi continuare durante tutto l’anno prossimo.
Il 6 dicembre, infatti, coincide con la presentazione con il prezioso volume Maserati – Un secolo di storia, scritto da quattro tra i più qualificati autori di settore e narra il secolo del marchio del tridente attraverso tre temi principali: storia dell’azienda, gamma dei modelli, sport.

Non dimentichiamo, infatti, che Maserati, oltre ad essere simbolo di auto di altissima gamma, è un nome che appartiene alle gare automobilistiche da sempre, fin dall’anno della sua fondazione.

Da qui all’1 dicembre 2014, data esatta di nascita di questa celeberrima casa automobilistica di lusso, si assisterà ad un susseguirsi di feste ed eventi, per un calendario fitto di appuntamenti e celebrazioni.

Per non perderne neanche uno, è stato aperto anche un sito dedicato, Maserati100.com, dove viene dato molto risalto, come era ovvio, al raduno che si terrà a Modena, sede ufficiale del Tridente, dal 19 al 21 settembre 2014.
Si stima che in occasione di quell’appuntamento non meno di 250 modelli Maserati provenienti da tutto il mondo saranno in mostra nel capoluogo emiliano.

L’anno del centenario Maserati, che sarà celebrato anche con l’arrivo sul mercato delle nuove Quattroporte e Ghibli, terminerà ufficialmente il 14 dicembre 2014, con un evento dedicato ed esattamente a 100 anni dall’inizio delle attività del marchio.

Vera MORETTI

A Modena, ridotto il traffico giuridico

Niente più code ed attese per ottenere i certificati, anche per i notai, che potranno ricavarli online attraverso il sistema informatizzato del proprio studio.
Questa novità porta un risparmio di tempo notevole per i clienti e la possibilità, per i notai stessi, di semplificare le procedure e renderle più leggere.

Il traffico giuridico è diventato più snello grazie alla Convenzione che i notai modenesi, insieme agli avvocati della provincia, hanno sottoscritto con il Comune lunedì 23 settembre 2013.

Sono intervenuti alla firma Giorgio Pighi, sindaco di Modena, Simona Arielli, assessore ai Servizi demografìci, Flavia Fiocchi, presidente del Consiglio Notarile di Modena, Uber Trevisi, presidente Ordine Forense di Modena, Giampiero Palmierì, dirigente Settore affari generali del Comune di Modena e Giulia Paltrinieri, responsabile servizi demografici.

Grazie a questa intesa, il Comune si impegnerà a fornire ai notai del Distretto gli accrediti username e password per l’accesso alla banca dati informatizzata degli archivi anagrafici.
I notai potranno quindi stamparsi i certificati da sé.

La procedura sarà sicura perché sui certificati ci sarà una barra digitale che racchiuderà in sé tutte le informazioni necessarie per l’autenticazione del documento, compresa la firma del Sindaco.

Flavia Fiocchi ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti. Questo tipo di semplificazione burocratica consentirà al cittadino di sentirsi più libero, ma ugualmente tutelato“.
Succederà, dunque, che se mancheranno alcuni documenti per svolgere le pratiche, il notaio potrà ottenere ciò che serve con un semplice “click”.

La semplificazione burocratica coinvolgerà 70 notai e 2000 avvocati della provincia di Modena.

Vera MORETTI

Diplomato in ragioneria, ecco il lavoro per te

Uno studio commerciale che opera nella zona di Carpi, in provincia di Modena, è alla ricerca
di un collaboratore che abbia maturato esperienza presso altri studi commercialisti.

Oltre all’esperienza, i requisiti richiesti sono un diploma in ragioneria e, comunque, una buona conoscenza della ragioneria, che permetta di gestire in completa autonomia la contabilità diversificata, soprattutto ordinaria.
Altre mansioni da eseguire sono la chiusura del bilancio e la redazione del 730 e modelli unici.

Per saperne di più, Infojobs.it.

Pagamento Siae prorogato per le imprese colpite dal sisma

Il pagamento della Siae è stato prorogato, per i pubblici esercizi e le attività commerciali che si trovano nelle zone colpite dal terremoto, fino al 30 giugno 2013.

A stabilirlo è stata la società che tutela il diritto d’autore, ma a seguito di una richiesta inoltrata da Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia.

Erano stati i diretti interessati, gli imprenditori delle aziende che operano nei territori del sisma, a presentare le prime istanze, tramite le quali chiedevano una dilazione dei pagamenti. Fipe si è fatta carico di questa esigenza ed ha contattato la Siae, che ha dato il suo benestare.
Beneficeranno della proroga gli imprenditori le cui attività hanno luogo nei comuni delle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, (quelli individuati dal decreto del Ministero dell’Economia), nonché nel comune dell’Aquila.

Vera MORETTI

Agricoltore si ferisce e perde un braccio

Nonostante non sia in pericolo di vita, ha vissuto una brutta avventura.

Si tratta di un agricoltore 49enne che, mentre lavorava ad un grosso macchinario agricolo, in località Rocchetta, nella campagna modenese, si è gravemente ferito.
La dinamica è ancora oscura, ma l’uomo si è incastrato in un ingranaggio del macchinario con un braccio, fino a perderlo.

L’agricoltore è stato soccorso grazie all’intervento dei pompieri di Vignola e del’elisoccorso di Pavullo, che ha trasportato la vittima all’ospedale di Baggiovara.

Vera MORETTI

L’unione che fa la forza di piccole grandi imprese

Siamo all’inizio degli anni ’50, all’indomani degli stravolgimenti causati dalla Seconda Guerra Mondiale. In un’area compresa fra le province di Modena e Reggio Emilia sono circa una decina le imprese artigianali impegnate nella produzione di ceramica per pavimenti e rivestimenti: in soli 10 anni il numero di aziende cresce a ritmo esponenziale grazie alla domanda crescente di beni per l’edilizia, alla disponibilità di materie prime – le colline brulle di argilla rossa – ma soprattutto all’intraprendenza e alla volontà di giovani donne e uomini.

Alla fine degli anni’60 quello che oggi viene definito il Distretto Ceramico di Sassuolo conta oltre 200 imprese, destinate a far conoscere le loro ceramiche simbolo del made in Italy nei 4 Continenti.

Quest’oggi la striscia di terra compresa fra i Comuni di Formigine, Fiorano, Maranello, Prignano e Sassuolo si è trovata di fronte ad una nuova inaspettata e violenta sfida da affrontare: la ricostruzione dopo il sisma che l’ha colpita lo scorso maggio. Ma è dalla volontà del piccolo che si ricomincia, e da quell’unione che insieme fa la forza.

Leggi l’intervista a Luca Caselli, Sindaco di Sassuolo e Primo Presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto ceramico

Distretto di Sassuolo, il cuore della ceramica

Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo, cantava Gino Paoli. Ed è proprio dall’intraprendenza e dalla voglia di fare della gente comune che sono nate alcune delle realtà industriali più importanti del nostro Paese: il distretto della ceramica di Sassuolo, situato nella fascia pedemontana tra le province di Modena e Reggio Emilia, è senza dubbio un esempio di “quell’imprenditorialità tipicamente italiana che nasce dalla gente comune”.

In un fazzoletto di terra compreso fra Sassuolo, Fiorano, Maranello e Formigine c’è la più alta concentrazione di industrie ceramiche al mondo: un esempio virtuoso di eccellenza del made in Italy che ha consegnato all’Italia il titolo di leader nella produzione di ceramica per pavimenti e rivestimenti nel mondo.

Infoiva ha intervistato Luca Caselli, Sindaco del Comune di Sassuolo e Primo Presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto ceramico.

Il distretto ceramico di Sassuolo rappresenta un caso emblematico di industria di filiera in Italia. Qual è il suo segreto? Quale il suo valore aggiunto?
Senza dubbio le persone. Negli anni ’50 Sassuolo era definita zona agricola depressa. L’intraprendenza, la genialità, l’inventiva delle persone hanno trasformato colline “brulle”, perché cariche di argilla rossa, nella capitale mondiale della produzione ceramica.

Il vostro distretto vanta anche attività legate a design e decorazione della ceramica. Come convivono e si relazionano l’anima più produttivo-meccanica e quella creativa?
L’una è complementare all’altra, la prima non esisterebbe, non in maniera tanto importante, senza la seconda; e viceversa. L’estro creativo applicato alla piastrella è frutto di quel miracolo economico e sociale chiamato “Distretto Ceramico”: un gruppo di amici che si sono sempre spartiti i compiti e scambiate le informazioni. Sassuolo è conosciuta nel mondo come sinonimo di produttività e professionalità: le nostre piastrelle sono sicuramente le più resistenti, qui è nato il gres porcellanato, qui sono nate le lastre sottili applicabili anche ma non solo alla pavimentazione e al rivestimento: oggi con le piastrelle puoi ricoprire gallerie, creare edifici autosufficienti da un punto di vista energetico. Abbiamo al piastrella che respira, quella che si pulisce da sola, quella che accumula energia, quella che aiuta i non vendenti nell’aggirarsi per casa o in strada. Ma le nostre piastrelle sono anche, e soprattutto, le più belle: quel made in Italy applicato alla ceramica che tutto il mondo ci invidia e che è disposto a pagare un po’ di più per averlo, passa anche e soprattutto dall’estro creativo e grafico di veri e propri artisti della serigrafia.

Il comparto ceramica è un valore commerciale per l’economia del nostro Paese, soprattutto grazie al settore dell’export, che nei primi 6 mesi del 2012 si è attestato a quasi 1 miliardo e 900 milioni. Quanto conta per voi il mercato dell’export?
L’export, oggi, è ciò che permette alle nostre aziende di essere ancora tali e non semplici capannoni dismessi. Anche questo, vede, è figlio di una genialità e di una lungimiranza tipicamente sassolese. A metà degli anni ’90 i principali competitors delle nostre aziende erano gli spagnoli che approfittavano di finanziamenti a fondo perduto provenienti dall’Unione Europea per costruire palazzi su palazzi, porti, infrastrutture, intere città. A Valencia, ogni anno, si tiene Cevisama: c’è stato un periodo in cui visitando quella città, per la fiera, una volta all’anno ti trovavi, ogni volta, in una città nuova: cambiavano addirittura i punti di riferimento. Sorgevano palazzi, strade, ponti, nuovi quartieri. La Spagna ha puntato, quindi, esclusivamente sul mercato interno ed oggi fatica più che mai. A Sassuolo, invece, ci fu l’intuito di guardare oltre l’orto di casa, puntando a nuovi mercati, cambiando da pasta rossa a pasta bianca, piastrelle dorate per la Russia, simili a lastre di marmo per gli Stati Uniti. Se non è lungimiranza questa…

Quali sono i maggiori Paesi dove esportate le vostre produzioni? Come sono cambiati con l’avvento della crisi?
I mercati principali per l’export restano quello russo e quello statunitense, anche se stanno prendendo sempre più piede realtà nuove, che fino a qualche decennio gli insegnanti di geografia addirittura tralasciavano di raccontare ai propri studenti. Paesi come gli Emirati Arabi, paesi opulenti ed in grado di apprezzare la qualità a discapito del prezzo.

Perchè la ceramica italiana è così amata e apprezzata all’estero?
Perché è senza dubbio la migliore. La più resistente, adatta ad ogni ambiente, sia residenziale che commerciale, la più versatile e al tempo stesso la più bella. L’Italia, la sua storia, la sua arte e la sua cultura sono apprezzate in tutto il Mondo: la ceramiche ha fatto proprio questo background mettendolo sulle pareti e sotto i piedi di tutti. Mi ripeto: il gres porcellanato, la vera grande rivoluzione degli anni ’80 che ha sostituito mono e bicottura, è nata a Sassuolo. Le lastre sottili da tre millimetri sono nate qui: non è un caso ed è apprezzato in tutto il mondo.

Il successo del Salone Cersaie conferma che l’industria della ceramica in Italia non teme la crisi. Il vostro distretto conferma questa proiezione?
Credo di poter affermare, senza tema di smentita, che il distretto ceramico sassolese sia stato per anni, e resti tutt’ora, uno straordinario esempio di quell’imprenditorialità tipicamente italiana che nasce dalla gente comune. Non è un caso che alcune delle aziende ceramiche più prestigiose siano nate in bar, con quattro amici che preferivano parlare di futuro anziché giocare a briscola. Il fatto che, nel periodo del cosiddetto boom economico, la gente “comune” abbia potuto realizzare il proprio sogno inventandosi un’azienda che produceva frutti e posti di lavoro, ha fatto sì che nel nostro distretto sia sempre regnata una sorta di “pace sociale” invidiata da più parti in Italia. Il patrimonio economico delle nostre aziende, negli anni, è sempre cresciuto di pari passo con il tenore di vita della cosiddetta “classe operaia”. Purtroppo, però, questa crisi mondiale ha cambiato le carte in tavola: il mercato italiano è fermo, la burocrazia ed i costi energetici, oltre che di trasporto e materie prime che ancora oggi fanno parte del nostro sistema Paese rendono la concorrenza internazionale sempre più dura per le nostre aziende che, d’altro canto, hanno dovuto sempre più puntare a mercati stranieri, spesso cosiddetti “emergenti” per mantenere inalterati produzione e fatturato a discapito di un mercato interno deficitario. Questo ha fatto sì che la crisi, dal punto di vista sociale, forse per la prima volta nella storia del nostro distretto, non sia andata di pari passo con la crisi economica. Cersaie ha confermato l’alto valore, il ruolo leader nel mondo delle nostre aziende ceramiche, che oggi, però, sono sempre più internazionali e sempre meno locali: tutto un mondo chiamato “indotto”, che nei decenni passati è fiorito assieme alle ziende ceramiche, è in forte difficoltà e con esso tantissimi posti di lavoro e tantissime famiglie.

Un’industria che non si arrende. Il sisma dello scorso maggio ha colpito profondamente le aziende del distretto. Come hanno reagito nell’immediato le aziende del distretto? Come si ricomincia?
Come sempre è stato. Il sisma dello scorso maggio ha dato ancora una volta prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, di che pasta è fatta l’Emilia. Le aziende sono ripartite immediatamente, tristi, danneggiate, ma con la stessa intraprendenza che le ha sempre contraddistinte e con la consapevolezza che non si poteva perdere tempo per salvaguardare la posizione di mercato ed i posti di lavoro. Conosco realtà ceramiche, molto importanti e conosciute, che la mattina del 29 maggio si sono trovate con le linee produttive fuori asse, i forni spenti, le mura dei capannoni crepate. Nessuno lo ha mai saputo, la notizia non è nemmeno uscita: immediatamente ci si è rimboccati le maniche ed in venti giorni la produzione è ripartita.

Nei giorni scorsi, i principali quotidiani nazionali hanno riportato la notizia di una mancata erogazione dei fondi raccolti dopo il sisma e destinati a ridare ossigeno alla zona. Avete riscontrato ritardi negli aiuti? Quali le maggiori difficoltà che avete incontrato?
Sinceramente ci ho sempre sperato poco: anche all’Aquila era successo qualcosa di simile. Credo che, come me, ci abbiano sempre creduto poco anche quelle persone che dal terremoto hanno perso tutto.  Con la nostra Amministrazione abbiamo preferito un’altra strada: agli sms abbiamo sostituito gli abbracci, ai 2 euro le cucine da campo, le casse con generi alimentari, i Tir carichi di beni di prima necessità o giocattoli per bambini.
C’è stata una grande attenzione mediatica sul sisma dell’Area nord della Provincia di Modena, temo, però, che a questa non sia seguita quell’attenzione da parte di chi avevano il potere di sburocratizzare, snellire le procedure, aiutare concretamente chi aveva solamente bisogno di non vedersi mettere il bastone tra le ruote dallo Stato. Al resto hanno sempre dimostrato di riuscire a far fronti da soli. La nostra scelta, quella di puntate su aiuti semplici e concreti anziché su grandi ma fumose promesse , è stata apprezzata: tanto dalle persone che hanno ricevuto gli aiuti quanto dagli altri. Abbiamo ricevuto interi Tir carichi di ogni genere e Sassuolo è divenuto in breve, con il lavoro di centinaia di giovani volontari che invece di uscire ed andare a divertirsi passavano giornate, serate e la notte a smistare pacchi e svuotare tir o bauli di auto, un vero e proprio centro di smistamento.

Alessia CASIRAGHI