Ecobonus moto e scooter, elettrici e ibridi: ripartiti gli incentivi, sconto fino al 40%

Sono ripartiti dal 13 gennaio 2022 gli ecobonus sulle moto e sugli scooter elettrici e ibridi. Lo sconto finale sul prezzo di acquisto di un motoveicolo nuovo può essere del 30% e del 40% a seconda della rottamazione, che non è obbligatoria. Per il 2022 sono stati stanziati 20 milioni di euro. I finanziamenti saranno di 150 milioni di euro fino al 2026. Lo stanziamento prevede risorse per 20 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2023 e di 30 milioni di euro per ogni anno dal 2024 al 2026.

Incentivi moto e scooter elettrici e ibridi 2022, quante risorse a disposizione?

Dalle ore 10 del 13 gennaio 2022 sono partiti gli ecobonus per l’acquisto di una moto o di uno scooter elettrici o ibridi. Le risorse stanziate dal governo nella legge di Bilancio per il 2022 sono pari a 20 milioni di euro per l’anno in corso. Nelle prime 24 ore dall’inizio della domanda dell’ecobonus sono stati già 630 mila euro. L’ecobonus è la misura promossa dal ministero per lo Sviluppo Economico che offre contributi per acquistare i veicoli a ridotte emissioni, secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2019 e dalle susseguenti modifiche normative.

Contributi moto e scooter 2022, chi può presentare domanda?

Il contributo per le moto e gli scooter elettrici e ibridi possono essere richiesti da chi acquisterà un mezzo a due ruote entro il 2026. Le categorie alle quali prestare attenzione nell’acquisto del mezzo sono L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e ed L7e. Si tratta di ciclomotori, di motocicli, inclusi i sidecar e i tricicli, e i quadricicli. In quest’ultima categoria sono inclusi sia i motoveicoli leggeri che quelli ordinari. Per tutte le categorie non vi sono limiti di potenza.

Ecobonus moto e scooter, quali sono le modalità di erogazione dell’incentivo?

La modalità di erogazione dell’ecobonus sulle moto e sugli scooter avviene anno per anno. Per il 2022 sono stati stanziati 20 milioni di euro. Se le risorse dovessero esaurirsi, si dovrebbe aspettare il ripristino automatico. La partenza dei prossimi 20 milioni di euro è prevista per gennaio del 2023. Dunque le risorse vanno a esaurirsi anno per anno. Potrebbe capitare che la legge di Bilancio 2023 modifichi il bonus oppure destini maggiori finanziamenti. Non è comunque da escludersi che, nel caso in cui dovessero andare esaurite le risorse del 2022, il governo non rifinanzi la misura prima del termine dell’anno.

Incentivi acquisto moto e scooter 2022, quanto vale lo sconto?

Ottimi gli incentivi rientranti nelle risorse per l’acquisto di una moto o di uno scooter elettrico o ibrido nuovi. Il bonus va a detrazione del prezzo di acquista in misura percentuale. Lo sconto è del 30% nel caso in cui si proceda con l’acquisto senza un mezzo da rottamare. L’incentivo sale al 40% nel caso in cui all’acquisto risulta contestuale la rottamazione. Per le due percentuali è previsto un limite massimo del contributo: 3 mila euro per gli acquisti senza rottamazione; 4 mila euro per gli acquisti con rottamazione.

Quali sono i mezzi che si possono rottamare per acquistare una moto o scooter con gli ecobonus?

Se si ha a disposizione una moto o uno scooter da rottamare, è necessario verificare il possesso di determinati requisiti. Innanzitutto i mezzi da rottamare devono essere della categoria L. Inoltre, il motoveicolo da rottamare deve risultare delle classi di emissioni pari a Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3. Risultano esclusi dagli incentivi sulla rottamazione i modelli più recenti e meno inquinanti.

Ecobonus moto e scooter, come si presenta la domanda per l0 sconto sull’acquisto?

L’incentivo sulle moto e sugli scooter elettrici e ibridi viene riconosciuto direttamente dal rivenditore nel momento dell’acquisto. La procedura prevede dunque la prenotazione del contributo da parte del rivenditore una volta firmato il contratto. La prenotazione deve essere effettuata sulla piattaforma del ministero per lo Sviluppo Economico (ecobonus. mise.gov.it). La somma prenotata come incentivo va a scalare in tempo reale le risorse rimaste disponibili dal fondo dei 20 milioni di euro e visibili sulla piattaforma stessa.

 

 

Centro Moto Ticino, il franchising delle motociclette

Gli appassionati di motociclette che desiderano fare della loro passione una vera e propria attività, possono farlo attraverso il franchising di Centro Moto Ticino.

Questo marchio, nato in Svizzera, si sta facendo conoscere anche in Italia attraverso una rete sempre più fitta di punti vendita.

Per entrare a far parte del team, occorre fare un investimento iniziale di 11.500 euro, che da la possibilità di ricevere un “pacchetto” comprendente:

  • Insegna, cartellone, loghi
  • Arredamento completo per 1 postazione operativa
  • Fornitura di pavimentazione moquette 20mq
  • Fornitura di materiale tipografico e formulari di…
  • Contrattualistica e modulistica
  • Attrezzatura per l’esposizione degli articoli
  • Fornitura abbigliamento moto a richiesta
  • Fornitura di caschi – a richiesta
  • Attivazione software gestionale
  • Attivazione sito e portali nazionali
  • Attivazione portale eurotax
  • Attivazione servizio garanzie
  • Accesso all’area privata del sito internet per lo scambio dati fra la rete Centro Moto Ticino
  • Manuale operativo
  • Assistenza nella ricerca della locazione
  • Assistenza nella stipula del contratto d’affitto
  • Assistenza nella documentazione burocratica
  • Corso formazione base per due persone in sede 16 ore
  • Affiancamento in agenzia in fase di apertura 48 ore

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile collegarsi al sito Centro Moto Ticino.

Le alternative agli investimenti alternativi

 

La terra ha un valore, in quanto bene scarso, ed il suo valore è tanto più rilevante quanto lo sono le potenzialità di sfruttamento che offre, in relazione alla richiesta di mercato attuale o prospettica. Maggiore è la capacità di comprendere l’evoluzione della richiesta, maggiore è la possibilità di ottenere plusvalore dal terreno acquistato.

Un terreno edificabile, oggi, può avere scarsa appetibilità per il futuro, considerando l’inflazione di offerta sul mercato immobiliare e la scarsezza di domanda. Con le dovute eccezioni, perché in zone ad elevato potenziale turistico o di sviluppo economico, le prospettive di incremento, anche a breve, del valore, sono molto incoraggianti.

I terreni, in generale, contraddicono un principio rilevante per gli investimenti alternativi, la loro facilità di trasporto; un appezzamento, quindi, subisce tutte le eventuali ripercussioni di problemi sociali e  politici che dovessero insorgere nel corso del tempo. Anche perché, altra caratteristica che contraddice i principi, il terreno ha un orizzonte temporale di lungo o lunghissimo periodo. Inoltre, gravano come  spade di Damocle, gli incrementi di tassazione o la possibilità di confisca, per ragioni pubbliche o per scelte politiche, dei possedimenti in questione.

Nonostante queste contraddizioni, ritengo utile diversificare il patrimonio anche con l’acquisto di terreni, sempre che ci si faccia aiutare, nella scelta, da consulenti che debbano vendervi nulla.

Considero un valido investimento alternativo sopratutto i terreni agricoli, per diverse ragioni.

Prima di tutto, un terreno agricolo può divenire terreno edificabile, quindi aumentandone il valore in maniera esponenziale. Non credo sia una condizione che si verificherà facilmente nei prossimi anni, considerata la crisi immobiliare attuale, la enorme quantità di offerta di immobili, la contrazione di domanda e di popolazione. Con le debite eccezioni di luoghi ad elevato potere di espansione, in grado di attirare investitori stranieri.

Ma nel lungo periodo, potrebbe accadere che torni una certa “fame di immobili nazionali” e di conseguenza di terreni su cui edificare.

In secondo luogo, i diritti di sfruttamento del sottosuolo, che normalmente rimane di proprietà dello Stato, possono far lievitare il valore nel caso di scoperte di giacimenti di materie prime utili all’industria.

In terzo luogo, è plausibile che ci sarà, nei prossimi anni, un ritorno alla coltivazione della terra; se pensate alle molte persone senza un lavoro e a quelle che potrebbe perderlo, l’unica soluzione sarà quella di coltivare, in proprio o conto terzi, prodotti necessari al mantenimento della popolazione.

Ancora, sta aumentando il consumo di legno pregiato da costruzione, sia per ragioni ecologiche che di costo, ed è plausibile che la tendenza continui nei prossimi 20 anni. Potrebbe essere un ottimo investimento possedere un terreno su cui è possibile coltivare teak, ad esempio.

Un problema può essere la reperibilità di terreni agricoli interessanti e non troppo estesi, perché esistono diritti di prelazione per i coltivatori  e per i confinanti, addirittura è difficile sapere che un determinato terreno è in vendita. Ma non è impossibile, basta riferirsi a professionisti seri ed affidabili.

 

Dott. Marco Degiorgis – Life Planner / Consulente indipendente per la gestione dei patrimoni familiari, Studio Degiorgis

 

Le alternative agli investimenti alternativi

 

Come già detto in precedenti occasioni, è importante assecondare gli interessi che ognuno di noi ha. Quindi, se le auto e i veicoli d’epoca sono la vostra passione, possono rappresentare un valido investimento alternativo.
Alcuni problemi sono comuni agli oggetti di arte e antiquariato; lo stoccaggio può richiedere spazi molto ampi, sopratutto se si possiedono molti veicoli, e gli spazi devono essere adeguatamente protetti da “incursioni” di potenziali ladri o vandali.
Ci sono anche costi da sostenere, collegati alla circolazione dei mezzi in questione (assicurazione e bollo, anche se ridotti rispetto alle auto recenti), alla protezione (assicurazione, impianti di allarme, sorveglianza), alla manutenzione o al restauro. Questi costi possono incidere anche pesantemente sul bilancio famigliare, quindi sono da valutare a priori e con attenzione.
In generale, come per altri beni rifugio già visti in precedenza, più un veicolo è raro, più ne aumenta l’appetibilità presso i collezionisti, e quindi il suo prezzo è stabilito da chi lo possiede, non dal mercato; questo perché non esiste un mercato se siete il proprietario dell’unica Bugatti rimasta al Mondo, ma esistono dei collezionisti interessati e disposti a spendere cifre folli per averla. O disposti a compiere atti folli per sottrarvela.
Nel mondo del collezionismo, entrano in gioco anche altri fattori. Ad esempio, un’auto che è stata guidata da un personaggio famoso, assume un valore maggiore rispetto alle altre, valore direttamente collegato alla notorietà del personaggio. Oppure una moto prodotta in un periodo limitato e con un motore ma più utilizzato. Cose così.
Queste considerazioni valgono un pò per tutti gli oggetti da collezione, che siano francobolli o fucili ad avancarica.
C’è però la possibilità di commisurare l’acquisto di oggetti da collezionismo in base alle proprie finanze. E’ un discorso già affrontato in precedenza: se il vostro patrimonio è di 1 milione di euro, e vi piacerebbe comprarvi un’auto d’epoca che vale 250 mila euro, forse non fa per voi, perché significherebbe investire il 25% del patrimonio in un solo bene.
Ma magari è possibile acquistare una moto altrettanto rara che però vale “solo” 50 mila euro, cioè il 5% del patrimonio complessivo.
Se ampliamo il discorso ad altri oggetti da collezionismo, la scelta si allarga molto e ci sono collezioni, rare ed interessanti, adatte a tutte le tasche. E diversificabili, cioè ne potete comprare di diverse tipologie.
MI vengono in mente i francobolli, le armi d’epoca, i dischi, i bastoni da passeggio, e ci saranno mille altre cose che si possono prendere in considerazione. Attenzione, però: sto parlando di oggetti da collezione veri, cioè rari o unici, con un valore certificato e riconosciuto. Quindi è da escludere tutto il ciarpame che potete trovare nelle varie fiere e mercatini dell’antiquariato. Perché? Devono essere beni che proteggono il patrimonio, quindi vendibili e il cui valore, possibilmente, cresca nel tempo.
In ogni caso, sarà bene ponderare adeguatamente le scelte di investimento, con l’aiuto di un planner patrimoniale esperto ed indipendente, che non abbia nulla da vendervi.

dott. Marco Degiorgis – Life Planner / Consulente indipendente per la gestione dei patrimoni familiari, Studio Degiorgis

Il mercato dell’usato traina il settore automobilistico

Le buone notizie, per quanto riguarda il settore automobilistico, vengono solo dal mercato dell’usato, che anche per il mese di maggio ha segnato valori positivi sia per le quattro che per le due ruote.

In aumento i passaggi di proprietà di automobili (+1%), e motocicli (+2%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 169 usate a maggio e 186 nei primi cinque mesi dell`anno, come testimoniano i dati di Aci, secondo cui “il mercato dell`usato fino a oggi ha fatto rilevare un aumento del 2,1% per le autovetture ed una diminuzione del 4,3% per i motocicli“.

Per quanto riguarda le radiazioni delle quattro ruote il mese di maggio ha fatto registrare il segno negativo. Le auto eliminate dalla circolazione questo mese, spiega l’Aci, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono state 136.268 (-5,1%), viceversa, le moto, 13.283 (+6,2%).

Ogni 100 autovetture nuove ne sono state radiate 101 a maggio e 111 nei primi cinque mesi del 2013. Il settore delle radiazioni da gennaio ad oggi ha fatto rilevare un aumento del 2,8% per le autovetture e del 20,6% per i motocicli.

Vera MORETTI

Venditore di moto? Ecco il lavoro per te!

Tra gli annunci di lavoro, spesso si trovano richieste dirette agli agenti di commercio, nei settori più disparati.
La ricerca di oggi riguarda, appunto, un venditore che abbia maturato esperienza di almeno 3.5 anni nell’ambito della vendita delle moto.

Quella che per molti è un hobby, per altri è lavoro ma, in questo caso, è possibile conciliare l’utile al dilettevole se, oltre a mostrare passione per questo settore, si dimostra di essere ferrati in materia e di essere in possesso di altri importanti requisiti.

Oltre all’esperienza pregressa, indispensabile, bisogna essere in possesso di diploma di maturità, conoscere bene la lingua inglese e tutto il pacchetto Office.

Per saperne di più, è possibile collegarsi a Monster.it.

I magnifici 5

 

IERI

Alfano dice no: “per noi il Monti bis non esiste perché non vogliamo fare nessun accordo con Bersani e la sinistra” e ancora “la storia di Fini con il centrodestra è chiusa”. Angelino Alfano, intervistato ‘In mezz’ora” da Lucia Annunziata su Rai3  fa sapere che il Pdl non è disponibile ad appoggiare un secondo Governo Monti, mentre si fa reticente e vago su una possibile alleanza con Fini. Alfano fa poi sapere che il Popolo della Libertà “potrebbe decidere di cambiare nome e simbolo in queste primarie per traguardare una fase nuova”. Se davvero basterà un nuovo nome per dare vita ad una nuova era.

Tempesta sull’Italia: Toscana, Liguria, Veneto e Lazio. Pioggia e vento metto in ginocchio mezza penisola: se la giornata di domenica è stata da allarme rosso in provincia di Massa Carrara, dove 5 mila persone sono rimaste colpite dall’esondazione del fiume Vara. Ancora a Vicenza a far temere gli abitanti della zona è stato il fiume Bacchiglione, arrivato a un livello di guardia. E il Ministro dell’ambiente Corrado Clini lancia l’allarme via Twitter: “abbiamo chiesto all’Unione europea di allentare il Patto di stabilità per liberare risorse pubbliche per la prevenzione. Si tratta di una misura per la crescita e la riduzione del debito”.

Il giallo di Bracciano: si infittisce il mistero circa la morte di Federica Mangiapelo, ritrovata senza vita la mattina del primo novembre sulle sponde del lago di Bracciano. In particolare le indagini della polizia si stanno concentrando su un filmato tratto da una delle videocamere sistemate lungo i 3 chilometri di strada che collegano il centro di Anguillara Sabazia fino a Vigna di Valle: nel filmato si vede l’utilitaria blu di Marco, il fidanzato della ragazza, ferma a mezzo chilometro circa da dove Federica sarebbe stata lasciata e dall’auto si vede scendere l’amico. Nessuna immagine però di Federica viene ripresa dalla telecamera nel corso di tutta la notte, e la ragazza sarebbe dovuta passare per forza di lì per raggiungere la spiaggia: una circostanza che porta a pensare che quasi sicuramente la ragazza abbia raggiunto le sponde del lago a bordo di un’auto.

Caso Petraeus : il triangolo no, non l’avevo considerato, cantava Renato Zero. Nella liason dangereuse tra David e Paula, lo scandalo che ha portato alle dimissioni del numero 1 della Cia nell’America puritana, ora spunta anche Jill. Pare che la relazione fedifraga fra l’ex direttore della Cia David Petraeus e Paula Broadwell sia venuta a galla proprio a causa di una terza ‘incomoda’:  Jill Kelley, 37 anni, ufficiale di collegamento militare del Dipartimento di Stato e quasi certamente altra amante di Petraeus. La donna aveva segnalato all’Fbi la ricezione di alcune email minacciose proprio da parte della Broadwell, forse per gelosia, da cui sarebbe scattata l’indagine che avrebbe fatto emergere la relazione fra Paula, ufficiale dello United States Army Reserve, e David. E’ proprio il caso di dirlo: all in per l’Fbi, almeno stavolta…

Derby di Roma: battuta 3 a 2 dalla Lazio nel giorno più atteso fuori e dentro la capitale. Il campo dell’Olimpico invaso da una pioggia fittissima fa crollare i giallorossi sotto i goal degli avversari: Lamela segna il primo goal di testa che regala un’illusione alla Roma, poi Candreva e Klose capovolgono il risultato. Mauri firma il terzo goal in avvio di ripresa, mentre Pjanic regala il 3 a 2 alla Roma, ma è troppo tardi.

OGGI

Stragi di mafia: si chiama Cosimo D’Amato l’uomo che ha fornito ai boss di Cosa Nostra il tritolo utilizzato per le stragi del 1993 e l’attentato a Giovanni Falcone. D’Amato, 57 anni, è stato arrestato questa mattina a Santa Flavia, alle porte di Palermo: attualmente l’uomo, cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, fa il pescatore, ma la sua individuazione è stata resa possibile grazie alle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza.

Rebus esodati: non c’è pace per gli esodati: secondo la Ragioneria di Stato, non ci sarebbero i fondi necessari per pagare la platea di coloro che hanno lasciato il lavoro nel bel mezzo della riforma. Tra le ipotesi al vaglio la possibilità di ‘coprire il buco’ con un inasprimento dell’indice di rivalutazione delle pensioni più ricche.

Tavolo a 5: sarà un confronto in puro stile Cnn quello di questa sera fra i candidati alle primarie del Pd, che si svolgeranno il prossimo 25 novembre. A partire dalle 20.30 andrà in onda su Sky Tg24 e in chiaro su Cielo il dibattito che vedrà fronteggiarsi Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato. E proprio Matteo Renzi e la sua teoria della ‘rottamazione’sono al centro di un articolo comparso ieri sul New York Times: i colleghi d’oltreoceano hanno evidenziato come il sindaco di Firenze si sia largamente ispirato al modello Obama per la sua campagna elettorale. “Il suo slogan Adesso sembra preso in prestito dal manuale di Obama, i colori della sua campagna sono gli stessi della bandiera americana e anche il suo modo di parlare al microfono”. Chissà se anche i quattrini spesi per la campagna sono stati gli stessi del neoeletto Mr Presidente…

Fiat Industrial: varata una nuova organizzazione per il gruppo automobilistico italiano nato dallo scorporo da da Fiat Group delle attività relative a macchine agricole e per l’edilizia: in vista della fusione del gruppo con Cnh, la società di diritto olandese nata dall’unione di New Holland N.V. e Case Corporation, Sono state create 4 strutture regionali che saranno guidate da Richard Tobin, Già Presidente e ceo di Cnh.

Festival Film di Roma: è il giorno del cinema made in Italy quest’oggi a Roma. Prima con Pappi Corsicato e il suo film in gara “Il volto di un’altra”, visionaria riflessione sulla chirurgia plastica, poi con Michele Placido e il suo noir in salsa francese “Le Guetteur” (un Romanzo Criminale d’oltralpe), un racconto di formazione a base di sesso, droga, e violenza presentato fuori concorso. Da tenere d’occhio “Jeunesse”, che segna il debutto alla regia di Justine Malle, figlia d’arte: suo padre è il regista della Nouvelle Vague, Louis Malle.

DOMANI

Eicma: aprirà i battenti domani, ma solo per gli addetti ai lavori, l’edizione numero 70 della fiera dedicata alle due ruote ospitata nei padiglioni del quartiere fieristico di Milano-Rho. Al grande pubblico toccherà invece attendere il 15 novembre, per ammirare (fino al 18 novembre) le novità del 2012 in materia di motocicli: a cominciare dall’Aprilia Rsv4 Factory Abs, 184 cavalli per sognare e per sentirsi un po’ Max Biaggi, o ancora i 195 della 1199 Panigale R, la più nuova ed evoluta bicilindrica della gamma Ducati. Mv Agusta presenterà invece la nuda Brutale R 1090.

Eclissi di sole: sarà visibile solo domani a partire dalle ore 19:37 alle 0:45 in tutta l’Oceania e l’Antartide settentrionale. Ma per chi vive in Europa, l’eclissi sarà visibile via web grazie al progetto Gloria. Come? Il progetto agli internauti da tre punti di osservazione differenti GLObal Robotic-telescopes Intelligent Array dallo Stato di Queensland, in Australia, mostrerà situati nel Nord-Est del Paese, a partire dalla città di Cairns, il fenomeno celeste. Tutti connessi.

Questo nostro amore: ultimo appuntamento domani sera con la serie tv made in Italy ‘Questo nostro amore’ che ha registrato il record di ascolti di 6 milioni di telespettatori nelle precedenti puntate. Sarà per il fascino di quegli anni’60 sotto la Mole Antonelliana, sarà per gli interpreti, Anna Valle e Neri Marcorè, sarà perché il tema trattato – una ‘coppia di fatto’ ante litteram, combattuta tra l’impossibilità di ottenere il divorzio e un amore vissuto ‘illecitamente’ – è attuale più che mai, se si pensa al registro delle coppie di fatto e alla lotta per il diritto alle unioni omosessuali, ma la Rai stavolta non delude.

 

Alessia CASIRAGHI


Il sogno in un bauletto: Kappa Moto, le immagini

Kappa Moto, marchio italiano di accessori per scooteristi e mototuristi, è una eccellenza del made in Italy dietro la quale c’è l’esperienza della famiglia Visenzi. L’azienda di Flero, Brescia, da quasi 30 anni non ha smesso di innovare, come conferma Hendrika Visenzi, direttore commerciale di Kappa Moto

Il sogno in un bauletto

di Davide PASSONI

L’Italia è una repubblica fondata sulle eccellenze. Realtà imprenditoriali che quasi sempre partono dal lavoro di una famiglia per arrivare, in molti casi, a conquistare il mondo. Uno di questi esempi è Kappa Moto, marchio italiano di accessori per scooteristi e mototuristi dietro il quale c’è l’esperienza della famiglia Visenzi, a partire dal campione Giuseppe Visenzi, podio ai Mondiali del ‘69 e, di fatto, inventore del mercato degli accessori moto con il marchio Givi. L’azienda di Flero, Brescia, da quasi 30 anni non ha smesso di innovare, come conferma Hendrika Visenzi, direttore commerciale di Kappa Moto.

Come nasce il brand Kappa Moto?
Nasce dall’acquisizione di un nostro vecchio competitor che produceva motovaligie proprio qui, a Flero. Abbiamo acquisito il marchio e lo abbiamo sviluppato per creare un prodotto con elevati contenuti tecnici e caratteristiche di funzionalità e qualità, ma con un prezzo accessibile e un target più giovane.

Più urbano…
Sì, negli anni Kappa Moto ha assunto una connotazione più urbana rispetto a Givi. Da quest’anno abbiamo creato una brand extension con una linea antipioggia per dare al consumatore finale prodotti ideali per lo scooterista, che ha esigenze diverse rispetto a quelle di un motociclista. Abbiamo quindi creato prodotti partendo dal bauletto, per arrivare alle borse morbide, poi abbiamo aggiunto il casco e, appunto, la nuova linea antipioggia.

Quanto è funzionale a Kappa Moto l’essere un marchio made in Italy?
Molto, ma cerchiamo di dare ancora più enfasi al concetto perché può creare un vantaggio competitivo in quanto richiama un’idea di design e di creatività che all’estero ha un grosso valore. Noi lo preferiamo chiamare Italian Style.

Quanto è importante per un’azienda come Kappa e Givi avere un reparto ricerca e sviluppo interno che ragiona sui prodotti?
È l’anima dell’azienda, quello che dà il vero valore al brand. Creare un’idea, disegnarla e realizzarla è quello che noi italiani sappiamo fare meglio. Abbiamo proprio per questo investito molto al nostro interno, per dare al motociclista risposte sempre adeguate al mutare delle sue esigenze e dei suoi gusti.

In questo periodo un po’ complicato per l’economia , tante aziende più che sviluppare nuovi prodotti preferiscono consolidare quello che hanno. Voi?
Siamo in continuo movimento, anzi il nostro “problema” è proprio quello di far conoscere in tempo utile le novità ai clienti. Per farlo al meglio dobbiamo potenziare il discorso web, social network, sito corporate per raggiungere velocemente il consumatore con tutte le novità che abbiamo, sia di prodotto sia di tecniche.

Web e social network sono fondamentali per arrivare anche all’utente estero…
In tempo reale raggiungi tutta la tua utenza. Tutti i nostri investimenti futuri saranno rivolti verso questi canali di informazione, anche nella comunicazione pubblicitaria.

Siete molto bene inseriti sul mercato del Sudest asiatico, dove le due ruote regnano incontrastate…
Assolutamente. Lì è necessario creare dei prodotti ad hoc e declinarli in base alle esigenze di mercato dei vari Paesi, come per esempio  il Vietnam, attentissimo al made in Italy.

Spesso Asia = contraffazione: come siete messi in questo senso?
Il nostro sforzo è quello di sensibilizzare gli utenti sui bauletti cinesi identici ai nostri che circolano sul mercato. Due bauletti possono sembrare identici, ma realizzare un bauletto comporta una tecnologia che l’utente finale magari non percepisce, ma che fa la differenza in termini di sicurezza, di materiali: se un bauletto non è ben fatto può staccarsi e volare via, creare incidenti anche gravi.

Succede anche con i caschi?
I caschi non vengono copiati ma sono creati prodotti di bassissimo livello: vengono venduti caschi che non passano l’omologazione. Questo accade perché manca una cultura dell’acquisto di qualità.

Quanta clientela femminile avete, quanto sono attente le donne alla qualità e all’estetica dei prodotti?
È un mercato sempre più in crescita. La donna è un utente attento, oculato, che si fida molto del brand che sta dietro un certo prodotto. Per esempio, il casco Givi si vende molto bene alla clientela femminile perché conosce il marchio per via del bauletto e della sua affidabilità. Insomma, donne attente al prodotto: lo scelgono perché sicuro ma anche di tendenza.

Quanto conta in Givi il fatto di essere un’azienda familiare?
È il nostro fattore di successo , quello che dà più garanzia e affidabilità perché alla base del management c’è una famiglia. Gente che si è rimboccata le maniche e ha costruito un’azienda che sente sua. Qui lavorano 130 persone e ci consideriamo tutti una famiglia, anche se estesa.

Lei va in moto?
No, mio fratello però è stato campione regionale di motocross, mentre mio padre è più per la velocità. Io… ho paura.

Che progetti avete per questo 2012, sia come Kappa Moto che come gruppo: di sviluppo o di consolidamento?
Pensiamo a sviluppare nuovi mercati, come quello brasiliano. Poi abbiamo il Vietnam, che ci sta dando delle soddisfazioni, il mercato della Malesia e in generale il Sudamerica. In Europa sarebbe già un buon risultato consolidare le posizioni. Siamo molto orgogliosi che il nostro sia un marchio made in Italy; siamo partiti dal nulla, con voglia di lavorare e passione.

Avete mai pensato di appoggiarvi a un testimonial famoso?
Sì, però siamo un’azienda legata al prodotto, che secondo noi è il miglior ‘comunicatore’, soprattutto per quanto riguarda il valore della sicurezza: se cado in gara o in centro a Milano, il casco mi deve sempre salvare la vita.

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A maggio giù il mercato delle moto, ma la ripresa si intravede

Maggio mese difficile per le vendite di motocicli in Italia. Secondo i dati diffusi dall’Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo accessori), le vendite totali sono stati di 37.657 pezzi, con una flessione del 2,6%. Sul totale, tiene il settore degli scooter (26.092 veicoli venduti, +1,9%), cala quello delle moto (11.565 unità, -4,1%). Colpisce il dato dei “cinquantini“, le cui vendite flettono del 13%; al contrario, le moto oltre i 1000cc registrano 14.730 unità vendute (+6,7%), mentre quelle tra 800 e 1000cc si attestano a 12.393 pezzi (+0,6%).

Secondo Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma, “la ripresa del mercato non è come avremmo sperato, ma almeno si è interrotta un’emorragia di volumi a doppia cifra. ci avviciniamo a una relativa stabilità delle immatricolazioni, nonostante lo scenario di fondo non aiuti le vendite: carburanti e assicurazioni alle stelle, nuove imposte annunciate, scarso reddito disponibile associato alle difficoltà del credito al consumo, tutti elementi che remano contro lo sviluppo del mercato. Il prossimo bimestre sarà cruciale per l’andamento dell’intero anno e fortunatamente tutti i nuovi modelli presentati al pubblico sono disponibili presso le concessionarie“.