Nata a Napoli Campania Mare Net

Navigare non è mai stato così facile: questo è lo slogan che ha scelto la neonata rete d’impresa appena costituita a Napoli e che riguarda le imprese che operano nel settore della nautica.

A far parte di Campania Mare Net, questo è il nome della rete, ci sono cinque importanti imprese: Alfalyrae, Cantieri Di Donato, Cuomo Marine, Irm industrial risk management e Mec Mare ed è rivolta sia a cantierie a porti turistici, ma anche ad aziende di servizi tecnici e aziende di servizi comuni.

Coloro che faranno parte del network potranno accrescere la propria capacità innovativa e competitiva sul mercato, collaborando in forme e in ambiti attinenti alle proprie operatività, oppure scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica.

Inoltre, è prevista l’erogazione di un’offerta qualificata di servizi per i diportisti possessori di una apposita carta in grado di garantire una gamma di servizi molto varia allo scopo di destagionalizzare la passione nautica, del mare e del turismo e di creare valore aggiunto per turisti e diportisti nella fruizione di un patrimonio naturale senza eguali.

Lo strumento delle reti d’impresa sta diventando sempre più diffuso e a questo proposito la Regione Campania ha promosso una serie di programmi integrati di azione ed un’offerta complementare di servizi ed opportunità pre e post costituzione rete d’imprese che ha portato a:

  • 15 percorsi di affiancamento per la costituzione ed il consolidamento di reti di imprese;
  • 31 incontri di accompagnamento collettivo e sostegno allo start up delle reti;
  • 135 imprese complessivamente coinvolte in azioni di assistenza per la costituzione di reti;
  • 55 audit per la verifica dei fabbisogni aziendali;
  • 6 reti di imprese costituite: calzaturiero (Napoli Shoes); ecopackaging (Packaging Sostenibile 100% Campania); caffè (Net Cafè); difesa/sicurezza (Rete di Imprese Difesa e Sicurezza); servizi di innovazione (SciTecLabNet); nautico (Campania Mare Net).

Fulvio Martusciello, assessore alle attività produttive della Regione, ha dichiarato: “Dall’avvio del piano regionale di sviluppo delle reti d’impresa, quello del comparto nautico è il sesto contratto sottoscritto. Un risultato incoraggiante che conferma la validità di puntare sul contratto di rete. Per consolidare lo strumento reti d’impresa abbiamo predisposto, nell’ambito del fondo di 150 milioni a favore delle PMI campane, uno stanziamento di 10 milioni di euro, individuando Sviluppo Campania quale gestore della misura. La rete permette di preservare i vantaggi delle piccole realtà imprenditoriali, quali l’elevata specializzazione, la flessibilità e la capacità di adattamento ai mercati e di superare i limiti dimensionali delle singole aziende, permettendo loro di implementare le proprie capacità tecnologiche e di espandere il proprio business all’estero. “La risposta del nostro sistema produttivo è stata incoraggiante: abbiamo coinvolto oltre 130 imprese nelle azioni di orientamento e informazione sul contratto di rete. Dobbiamo proseguire su questa strada di stimolo e facilitazione nei confronti delle aziende campane, affinché colgano, come è già avvenuto nelle regioni settentrionali, la grande opportunità competitiva del fare rete“.

Vera MORETTI

Startup come secondo lavoro

Gli italiani si stanno dimostrando sempre più disposti a costituire nuove startup, per dare l’avvio ad un nuovo modo di intendere il lavoro.
Questa forma di impiego piace sia agli uomini (71%) sia alle donne (64%), soprattutto se di età compresa tra 25 e 34 anni e residenti a Bari (78,6%), Napoli (75,4%) e Reggio Calabria (74,4%), meno propensi invece i genovesi (57,4%).

La sfida delle startup è colta dal 67% di coloro che desiderano dare una svolta alla propria vita lavorativa o che, semplicemente, non hanno trovato nessuna proposta valida sul mercato.
Per il 18.9%, inoltre, si tratta di un secondo lavoro, da affiancare a quello “ufficiale”, con la speranza che, in futuro, possa diventare quello definitivo.

La startup come attività secondaria, comunque, sembra fruttare, in media, 29.703 euro all’anno in più rispetto a quanto percepito con l’attività lavorativa principale.
Le motivazioni spaziano dal voler incrementare il reddito (2 intervistati su 3) al voler migliorare la qualità del rapporto vita privata/lavoro (12,7%), fino al voler diventare il capo di sé stessi (17,3%) e al far diventare un lavoro la passione per un hobby (20,4%).

Ruolo chiave viene ricoperto anche dalle potenzialità di Internet, che riesce a semplificare in modo sostanziale l’avvio della startup.

A questo proposito, Robert Hoffmann, CEO Hosting 1&1 Internet, considera il web “un potente sito e i giusti strumenti per attrarre clienti possono spesso rappresentare la chiave di volta per trasformare un’idea di business in un reale successo. Esistono pacchetti moderni di soluzioni per i siti internet in grado di fornire tutti gli strumenti di eBusiness necessari ad attrarre, interagire e intrattenere relazioni con gli utenti online – già ottimizzati per posizionare il proprio sito in cima nei motori di ricerca e per connettersi alle community su Internet, come Facebook, Twitter ed eBay. Con strumenti così potenti a disposizione sul web, creare un sito Internet senza avere alcuna abilità a livello software o di programmazione, è più facile di quanto si pensi – il risultato è che un’attività parallela o un hobby possono non solo diventare economicamente praticabili e profittevoli, ma anche garantire un buon equilibrio tra lavoro e vita privata“.

Vera MORETTI

INT a Napoli per una giornata di studio e di approfondimento

L’Istituto Nazionale Tributaristi ha organizzato, per l’11 giugno, una Giornata di studio riferito all’aggiornamento professionale obbligatorio per gli iscritti INT.

L’incontro, che si terrà a Napoli presso la sala Giardino dell’Hotel Royal Continental verterà in particolare sulle Novità di Unico 2013 e sugli effetti normativi della Legge n. 4/2013.

Ad aprire i lavori ci sarà il delegato provinciale Vincenzo Bosso, che introdurrà gli interventi di Paolo Ricci, Docente Scuola Superiore Economia e Finanza, che tratterà delle Novità fiscali di Unico 2013, e di Riccardo Alemanno, Presidente nazionale INT, che evidenzierà le peculiarità della Legge 4/2013 e gli obblighi derivanti per i tributaristi dell’INT.

Oltre a questi due importanti focus, saranno ribadite le indicazioni comportamentali per i tributaristi, soggetti depositari delle scritture contabili, che non riuscissero più ad avere contatti e comunicazioni con ditte per le quali svolgono tale funzione.
In approfondimento di questa questione, INT ha emanato una Circolare collegata alla Risoluzione in materia dell’Agenzia delle Entrate n.65E del 2011.

La partecipazione è libera e gratuita sino ad esaurimento posti.

Vera MORETTI

Un ponte tra Napoli e la Silicon Valley

C’è attesa a Napoli per la tappa del Mind the Bridge Job Creator Tour 2013, che arriverà nella città partenopea il prossimo 25 giugno.
Presso PICO, il Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza, in quell’occasione verranno presentati i migliori progetti di business campani.

Un’intera giornata verrà dedicata alla formazione imprenditoriale e sarà finalizzata alla ricerca e alla valorizzazione dei migliori talenti locali, che potranno anche ambire all’assegnazione di una delle tre borse di studio che prevedono la partecipazione alla Startup School di Mind the Bridge, a San Francisco.

L’evento avrà luogo nell’ambito dell’iniziativa “Unite the two Bays: dal Vesuvio a Silicon Valley e ritorno” promossa dall’Associazione Skillpoint, Campania Felix e Campania Innovazione.

Si tratta perciò di una ghiotta occasione per gli imprenditori campani, come ha anche sottolineato Marco Marinucci, direttore esecutivo di Mind the Bridge: “Con il nostro fondo stiamo facendo scouting dei migliori progetti dell’area del mediterraneo. C’è tantissimo talento e potenzialità di innovazione che richiede di essere strutturato e messo nelle condizioni di crescere. È quello che facciamo nel nostro programma di accelerazione a San Francisco: fare germogliare grandi imprese che mantengano però i centri di sviluppo e quindi l’occupazione nei posti in cui sono nati”.

Coloro che fossero interessati a partecipare, dovranno inviare i progetti entro il 14 giungo compilando la form sul sito ufficiale del’evento ed entro il 21 giugno saranno resi noti i nominativi dei prescelti.

Vera MORETTI

Da disoccupato a “imprenditore dell’amore”

La qualità che tutto il mondo ci invidia, e ci riconosce, è la creatività, che spesso ha permesso a noi italiani di cavarcela anche nelle situazioni più difficili.
E anche in questo grave e lungo periodo di crisi, c’è chi, trovandosi da un giorno all’altro senza lavoro, ha aguzzato l’ingegno creandosi una nuova professione.

Le storie di chi, da disoccupato, si è reinventato imprenditore, sono tante, ma ce n’è una che, ultimamente, sta impazzando sui media e sul web.

Daniele Calasetta, operaio cassintegrato e residente a Napoli, ha deciso, insieme al fratello Riccardo, di mettersi in proprio e ritornare, quindi, a lavorare, dopo un’inattività forzata di ben otto mesi.

I due fratelli, rispettivamente di 31 e 36 anni, hanno inaugurato La Parada del Amor, ovvero un grande parcheggio allestito in un’area verde di Pozzuoli e destinato alle coppie in cerca di intimità.
Invece di “consumare” la loro passione in un vicolo buio, e possibilmente lontano da sguardi indiscreti, ma potenzialmente pericoloso, gli innamorati di qualunque età, alla modica cifra di 2,50 euro per due ore, con “scatto” di 1,50 per una mezz’ora aggiuntiva per chi volesse andare anche ai supplementari, potranno sostare all’interno del parco con la certezza di non essere disturbati, o spiati.

All’ingresso del parcheggio, ad attenderli, troveranno i due fratelli napoletani, i nuovi “imprenditori dell’amore“, che, a pagamento del pedaggio, regaleranno a ciascuna coppia un profilattico ed un volantino che allerta sui rischi dell’Aids.

L’idea, Daniele, ce l’aveva da un po’, dopo l’ennesima rapina ai danni di una coppia che si era appartata in auto e sembra che l’esordio sia stato più che positivo: dopo l’inaugurazione da parte di una decina di coppie di amici, hanno cominciato ad arrivare i primi clienti, anche se una coppia non ha potuto usufruire del “servizio”.
Spiega Daniele: “L’ ultima coppia si e’ presentata alle 2.05 ma non abbiamo potuto farli entrare. Fino al venerdì chiudiamo alle 2, solo il sabato e la domenica teniamo aperto fino alle 4“.

Ma, se da un lato i frequentatori del parco hanno accolto l’iniziativa con entusiasmo, c’è anche chi cercherà di osteggiare il Parco dell’Amore.
Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, ha dichiarato: “Nessuno ha mai autorizzato la realizzazione sul territorio comunale di un”parco dell’amore” o strutture simili. In ogni caso ho disposto immediati accertamenti con gli uffici comunali competenti in modo da fare luce su tutti gli eventuali passaggi burocratici che sarebbero stati fatti e siamo pronti anche ad intervenire in forma di autotutela“.

Nel frattempo, gli affari dei fratelli Calasetta vanno avanti.

Vera MORETTI

I gioielli Made in Italy alla Jewelry Fair Korea 2013

E’ partita ieri, e continuerà fino a domenica 21 aprile, la Mostra Autonoma dedicata alla gioielleria Made in Italy presso il complesso fieristico COEX del World Trade Center di Seoul.

Grazie all’intervento dell’ICE, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, i gioielli provenienti dai principali distretti del Belpaese che si occupano del settore, ovvero Valenza, Arezzo-Firenze, Vicenza e Caserta-Napoli, avranno un’area dedicata all’interno della Jewelry Fair Korea 2013, principale manifestazione dedicata alla gioielleria in Corea del Sud che vede la presenza di oltre 300 espositori coreani e esteri provenienti da 18 paesi di tutto il mondo, con una presenza media ad ogni edizione di circa 30.000 visitatori, tra produttori, distributori, designer di gioielleria, venditori, gioiellieri di media e alta gamma.

La partecipazione massiccia dei gioiellieri ed orafi che rappresentano l’eccellenza Made in Italy è stata decisa a seguito dell’interesse riscontrato sul mercato coreano, sempre più crescente.
Questa tendenza è stata favorita dall’entrata in vigore del Free Trade Agreement tra Corea del Sud ed UE (1 luglio 2011) che prevede una progressiva riduzione dei dazi doganali e dell’imposta sul lusso (8% fino al giugno 2011), che porterà ad una totale eliminazione nel giugno 2017.

Insomma, le creazioni italiane, che si tratti di oro e pietre preziose o di cammei, perle e argento, in Corea del Sud la gioielleria italiana riscuote molto successo, grazie alla fama che la qualità della produzione artigianale nostrana ha raggiunto in tutto il mondo.

Durante la manifestazione, inoltre, le aziende italiane saranno protagoniste di un Mini Fashion Show con sfilata di modelle, per far risaltare maggiormente le collezioni di gioielli esposti.

Vera MORETTI

Nel 2012 in calo brevetti e marchi depositati

Le Camere di Commercio nazionali hanno ricevuto, in tutto il 2012, 9.214 domande di invenzioni e 53.670 marchi depositati.
Tra questi, circa 870 domande di invenzione e 3.638 marchi fanno capo al settore della meccanica e della subfornitura.

Le regioni più creative dal punto di vista dei brevetti sono Lombardia (2.680), Emilia Romagna (1.362), Veneto (1.312), Piemonte (1.214), Lazio (716), Toscana (525).
Dal punto di vista dei marchi depositati, a guidare la classifica delle regioni con maggior ingegno Lombardia (12.921), seguita da Lazio (7.805), Emilia Romagna (5.212), Piemonte (4.895), Veneto (4.583) e Toscana (3.676).
Tra le province, invece, spiccano Milano (2.270), Torino (1.175) e Bologna (716) per quanto riguarda i brevetti e Milano (12.138), Roma (7.197) e Torino (3.679) relativamente ai marchi.

Questi dati, elaborati da Senaf, su base UIBM, in occasione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione che si è svolta presso Fiere di Parma dal 21 al 23 marzo.

Nonostante un calo del 4,1% rispetto al 2011 per quanto riguarda i brevetti e del 4,8% relativo ai marchi, quello dell’innovazione e della tecnologia è sempre un patrimonio da difendere e da salvaguardare, poiché rappresenta la possibilità di rimanere sempre al passo con i tempi e con la concorrenza, sempre più spietata.
All’interno dell’area fieristica c’era, a questo proposito, uno spazio dedicato alla tutela della proprietà industriale, dove consulenti specializzati in materia, tra cui Bugnion, CLG Italia studio legale tributario, Gregorj e Interpatent, hanno dato la loro disponibilità per rispondere a tutti i dubbi in materia di protezione e finanziamento delle idee.

Vera MORETTI

Il settore del turismo produce posti di lavoro, anche con la crisi

Sono interessanti i dati che emergono dal III Rapporto dell’Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo pubblicato dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.

Salta all’occhio, ad esempio, il numero degli occupati che, in Italia, opera nel settore: si tratta di oltre 954 mila persone, nel 2011, tra lavoratori a tempo pieno ed a tempo parziale.
Di questi quasi il 60% sono donne, mentre l’età media è di appena 36 anni.
Ciò significa che quasi il 5% della forza lavoro dipendente del nostro Paese si occupa di turismo.

Tra questi, il 59% degli occupati risulta assunto a tempo pieno mentre gli stranieri rappresentano il 24% della forza lavoro.
Il numero delle aziende turistiche con lavoratori dipendenti è pari a 170.222 (media annua), di queste 24.653 appartengono al comparto ricettivo, 138.627 ai pubblici esercizi, 6.431 all’intermediazione, 304 al comparto termale e 207 ai parchi di divertimento.

Tra le prime cinque regioni italiane per numero di dipendenti nel turismo c’è la Lombardia con 170.107 lavoratori, seguita da Emilia Romagna con 100.295, Veneto con 96.733, Lazio con 94.076 e Toscana che ne registra 73.297.

Per quanto riguarda le province, la prima, per numero di occupati, è Milano, con 93.703 lavoratori dipendenti. Al secondo posto c’è Roma con 76.398 dipendenti. Terza è la provincia di Napoli con 31.706 lavoratori, quarta la provincia di Venezia che ha registrato 28.105 dipendenti e quinta la provincia di Bolzano con 26.211 dipendenti.
E tutte hanno registrato un aumento degli occupati nell’ultimo anno.

Vera MORETTI

Da Napoli, una sentenza contro il Redditometro

Nonostante tutte le garanzie fatte agli italiani, il Redditometro fa storcere il naso, non solo per paura di ricorrere a pesanti sanzioni, ma anche per il timore che la propria privacy non venga rispettata.

Ora esiste una sentenza che sembra avvalorare questa tesi, che proviene dal Tribunale di Napoli, sezione di Pozzuoli, dove il redditometro è stato addirittura vietato, perché colpevole di determinare “la soppressione del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata, a poter gestire il proprio denaro“, come ha dichiarato il giudice Antonio Lepre, che difende la libertà del cittadino a sentirsi libero “su aspetti delicatissimi della propria vita privata quali la spesa farmaceutica, l’educazione e il mantenimento della prole, la vita sessuale“.

La sentenza ordina all’Agenzia delle Entrate di non “intraprendere alcuna ricognizione, archiviazione o comunque attività di conoscenza o di utilizzo dei dati“ e, qualora fosse già iniziata, di cessarla immediatamente e distruggere gli archivi.

La sentenza riguardava il ricorso di un pensionato napoletano, il quale si è rivolto all’avvocato Roberto Buonanno, lamentandosi del fatto che, attraverso un’analisi delle spese di ogni contribuente, è possibile risalite alle abitudini della vita privata, spese mediche incluse.

Il cittadino non sarebbe più libero di decidere della propria vita e, anzi, essere sottoposto all’invadenza “del potere esecutivo e senza dover dare spiegazioni dell’utilizzo della propria autonomia e senza dover subire intrusioni anche su aspetti delicatissimi della vita privata“.

Inoltre, il giudice Lepre ha dubbi anche a proposito dell’individuazione di chi davvero cerca di evadere il Fisco perché, secondo lui, all’interno “della medesima Regione e, anzi, della medesima Provincia vi sono fortissime oscillazioni del costo concreto della vita, così come altrettanto forti oscillazioni vi possono essere all’interno di un’area metropolitana. Contribuenti delle zone più disagiate perderanno anche, per così dire, il vantaggio di poter usufruire di un costo della vita inferiore in quanto gli sarà imputato in ogni caso il valore medio Istat delle spese“.

Vera MORETTI

A Napoli un’associazione per risolvere i problemi della città

A Napoli è nata un’associazione civica che si pone come obiettivo quello di denunciare in tempo reale, e cercare di risolvere, i problemi della città.
Si chiama Cittadino di Napoli ed è un’iniziativa di Raffaele Petrone, imprenditore nel settore farmaceutico.

La speranza è che la voce dei cittadini venga ascoltata e che i quartieri, anche quelli più problematici, possano diventare più vivibili.
Il progetto è piaciuto soprattutto a commercianti e professionisti che vivono la città quotidianamente e che hanno deciso di aderire all’associazione, sollevando le tematiche calde dei parcheggiatori abusivi, la carenza di poliziotti municipali e il caso notturno nella zona dei baretti di Chiaia.

Ma chiunque può, collegandosi al sito Cittadinodinapoli.it, segnalare disservizi per sensibilizzare municipalità e Comune sulle problematiche più urgenti.

Per evitare qualsiasi polemica politica, Petrone ha voluto anche chiarire che l’associazione è equidistante da cittadini ed amministrazione e, al fine di spegnere sul nascere ogni dubbio, ha voluto inviare una lettera al sindaco Luigi De Magistris, con la speranza di avviare una collaborazione.

Ecco il testo della lettera:
Caro Sindaco, la ringraziamo per aver liberato il lungomare dalle auto e per aver creato le piste ciclabili. Vorremmo però ricordarle che non si vive unicamente di questo e che ci sono moltissimi altri problemi con cui il cittadino napoletano si deve confrontare ogni giorno. Comprendiamo perfettamente le difficoltà economiche dell’amministrazione comunale e per questo le chiediamo di provare a far funzionare tutto ciò che è di ordinaria amministrazione. Ad esempio liberare i marciapiedi dalla sporcizia, combattere la sosta selvaggia anche in seconda e terza fila, pedonalizzare in maniera seria la zona dei “baretti” di Chiaia, far si che i negozi rispettino gli orari e le modalità per gettar via cartoni e spazzatura, curare sistematicamente quel poco di verde che ci offre la nostra città, così come la manutenzione delle strade che giacciono in condizioni a dir poco fatiscenti. Questo solo per citare quello che il Comune potrebbe fare senza che vi siano ulteriori aggravi economici per poi successivamente affrontare in modo costruttivo problemi di straordinaria amministrazione. Allo stesso tempo vorremmo portare all’attenzione del Comune comportamenti civilmente scorretti degli stessi cittadini. Caro signor Sindaco, in altre parole, l’associazione vuole collaborare con lei e con il Comune per far si che Napoli diventi una bellissima città da vivere. Una città da vivere e non da cui fuggire. Certi del suo impegno la ringraziamo per la sua attenzione”.

Vera MORETTI