Imu, vademecum dal Consiglio Notarile di Milano

Il Consiglio Notarile di Milano ha messo a disposizione dei cittadini della provincia meneghina un piccolo decalogo per conoscere tutto quello che c’è da sapere sulla famigerata Imu, l’Imposta Municipale Propria introdotta dal governo Monti che sostituisce l’Ici e terminerà, nella sua fase sperimentale, il 31 dicembre 2014. Ecco le domande e le risposte per conoscerla meglio.

Chi deve pagare l’IMU? Chiunque possieda immobili (fabbricati o terreni), compresa l’abitazione principale e le sue pertinenze (es. cantina, posto auto, autorimessa), sul territorio italiano. I soggetti obbligati al pagamento (c.d. “soggetti passivi”) sono il proprietario o il titolare di un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, superficie ed enfiteusi) e l’utilizzatore in leasing. Non è invece tenuto al pagamento il titolare della nuda proprietà.

Come si determina il valore dell’immobile (base imponibile)? Per i fabbricati si continua a fare riferimento al valore catastale aumentato del 5%, ma rispetto all’ICI cambia il moltiplicatore: per l’abitazione e le relative pertinenze passa da 100 a 160, per i negozi da 34 a 55, per gli uffici da 50 a 80 e per i fabbricati industriali da 50 a 60; Per i terreni agricoli si continua a fare riferimento al reddito dominicale risultante in catasto aumentato del 25%, mentre il moltiplicatore è aumentato da 75 a 130; Per i terreni edificabili la base imponibile resta il valore di mercato.

Quanto si paga? L’aliquota base è fissata allo 0,76%, con possibilità per i Comuni di aumentarla o diminuirla dello 0,3%: l’aliquota potrà dunque essere compresa tra lo 0,46% e l’1,06% (l’aliquota ICI variava dallo 0,4% allo 0,7%). L’aliquota è ridotta per i fabbricati rurali strumentali alla coltivazione (0,2%), mentre per i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti ed Imprenditori Agricoli Professionali sono previste specifiche riduzioni d’imposta.

Si paga anche per la prima casa? A differenza dell’ICI, l’IMU sperimentale deve essere pagata anche per la prima casa e le sue pertinenze. Vi sono, però, una serie di agevolazioni riferite alla prima casa, sia per quanto riguarda le aliquote (ridotte) che per la previsione di detrazioni. E’ considerata abitazione principale l’immobile (deve trattarsi di un unico mappale) nel quale il possessore dimora abitualmente ed ha la residenza anagrafica (per l’ICI era sufficiente la dimora abituale, indipendentemente dalla residenza anagrafica); Non è più considerata abitazione principale, inoltre, quella concessa in uso gratuito ai parenti, che sarà considerata come seconda casa; Quanto alle pertinenze, se ne ammette una sola per ciascuna categoria catastale C/2 (cantina), C/6 (autorimessa/posto auto) e C/7 (tettoia); Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la propria dimora abituale e residenza anagrafica in immobili diversi nello stesso Comune, la disciplina agevolativa per la prima casa si applica ad un solo immobile. L’aliquota d’imposta applicabile all’abitazione principale (e relative pertinenze) è fissata allo 0,4%, con possibilità per i comuni di aumentarla o diminuirla di 0,2 punti percentuali: l’aliquota effettiva potrà così variare tra lo 0,2% e lo 0,6%. E’ prevista, peraltro, una detrazione d’imposta di 200 euro annui per la prima casa, e un’ulteriore detrazione – solo per il biennio 2012-2013 – di 50 euro per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni, fino ad un massimo di 8 figli. In caso di abitazione cointestata, la detrazione deve essere divisa tra i contitolari proporzionalmente alle loro quote. Infine, è considerata abitazione principale anche quella assegnata dal giudice all’altro coniuge (o ex coniuge) a seguito di separazione o divorzio, purché il coniuge proprietario non abbia un’altra abitazione nello stesso Comune.

Sono previste altre agevolazioni? – La detrazione per la prima casa (200 euro + 50 euro/figlio) si applica anche a chi sia assegnatario di abitazione di proprietà di cooperativa edilizia a proprietà indivisa o da IACP (Istituto Autonomo Case Popolari); l’aliquota è quella ordinaria (0,76%). – I Comuni possono prevedere che l’aliquota ridotta per l’abitazione principale, e la relativa detrazione d’imposta, si applichino anche alle abitazioni possedute da anziani o disabili che abbiano la residenza anagrafica presso istituti di ricovero o sanitari, purché tale abitazione non risulti locata, e all’abitazione posseduta da cittadini italiani residenti all’estero, purché non affittata.

Quando si paga? L’IMU si paga, con modello F24, in unica rata entro il 16 giugno o in due rate (16 giugno e 16 dicembre). A partire dal 1° dicembre 2012 l’IMU si potrà pagare anche mediante bollettino di conto corrente postale. Solo per il 2012: La prima rata è pagata in misura pari al 50% della somma determinata applicando l’aliquota di base e le detrazioni di legge, mentre la seconda rata sarà versata a saldo dell’imposta determinata in base ad eventuali modifiche che il Governo potrà apportare entro il 10 dicembre ed alle addizionali o riduzioni comunali; Esclusivamente per la prima casa (e sue pertinenze), il contribuente può effettuare il pagamento in tre rate: entro il 16 giugno in misura pari ad 1/3 della somma determinata applicando l’aliquota di base e le detrazioni di legge; entro il 16 settembre nella stessa misura della prima; entro il 16 dicembre a saldo dell’imposta complessivamente dovuta (sempre in base ad eventuali modifiche che il Governo potrà apportare entro il 10 dicembre ed alle addizionali o riduzioni comunali). Per l’anno 2012, in considerazione dei giorni festivi, le scadenze saranno 18 giugno, 17 settembre e 17 dicembre.

Fonte: Ansa.it

Ad Andria insegnano a comprar casa senza rischi

di Vera MORETTI

Come acquistare casa senza prendere solenni fregature?

Ad Andria si affronterà questo argomento, che in tempi di crisi è assolutamente fondamentale, sabato 21 aprile dalle ore 9.30 alle ore 12.30, presso la Sala del Consiglio Provinciale della BAT (provincia di Barletta, Andria e Trani).

In questa sede, infatti, i notai ed i rappresentanti dei consumatori presenteranno quattro guide realizzate in collaborazione tra il Consiglio Nazionale del Notariato e le Associazioni dei Consumatori che riguarderanno : Mutuo informato; Acquisto in costruzione: la tutela nella compravendita di un immobile da costruire; Garanzia preliminare: la sicurezza nel contratto di compravendita immobiliare; Acquisto certificato: agibilità, sicurezza ed efficienza energetica degli immobili.

Durante l’incontro, i cittadini potranno rivolgersi ai relatori e porre domande per chiarire i dubbi che spesso assalgono quando ci si accinge ad acquistare una casa. Inoltre, tutti coloro che parteciperanno riceveranno anche una copia delle Guide al Cittadino.
Per tutti gli altri, le guide possono essere scaricate anche dal sito Notariato.it.

Le professioni più odiate del 2011


di Davide PASSONI

Ci sono professioni e professionisti più amati di altri e professioni e professionisti che la gente vede peggio del fumo negli occhi. Ce lo sentiamo dire spesso, da amici e conoscenti: “Il mio avvocato è bravo, ma è insopportabile“; “il mio commercialista tante volte lo vorrei strozzare“; “ho un imbianchino di fiducia: lavora bene, ma quando lo cerchi non lo trovi mai…“.

Noi di Infoiva abbiamo voluto vedere che cosa c’è al di là dei luoghi comuni e, a fine 2011, abbiamo voluto chiedere agli italiani quali sono, secondo loro, le professioni e i professionisti più odiati. Ebbene, dal sondaggio telefonico che abbiamo effettuato su un campione di 1000 persone, il più possibile rappresentativo di un profilo socio-culturale medio, è emersa una top 5 che offriamo ai lettori come regalo di fine anno e ai diretti interessati come spunto di riflessione, per migliorare un po’ nel 2012.

1. Amministratori di condominio (325 voti). In assoluto la categoria più odiata. Con epiteti ben poco lusinghieri: esosi, spocchiosi, assenteisti, burocrati. In molti voterebbero l’autogestione del condominio piuttosto che lasciarla a loro. Ma che vi hanno fatto di male?

2. Agenti immobiliari (197 voti). Restiamo nell’ambito delle case, con un’altra professione non particolarmente amata (per usare un eufemismo). Che cosa viene rimproverato loro? Di essere degli opportunisti, di comportarsi in maniera poco trasparente con i clienti e con il fisco, di speculare sulla pelle della gente comune su un bene primario come la casa, in un periodo in cui di soldini ne girano pochi. Anche qui, in molti scelgono il fai-da-te pur di non affidarsi a dei professionisti.

3. Idraulici (113 voti). Udite udite, sul gradino più basso del podio troviamo una non-sorpresa. O meglio, una conferma del luogo comune che vede i professionisti del tubo come gente esosa, poco incline a emettere fatture, non propriamente pronta ad accorrere a una chiamata, anche se ci si trova con l’acqua alle caviglie. Non abbiamo riscontrato traccia, però, della leggenda che vuole gli idraulici intenti a dare una “revisionata” anche alla padrona di casa, tra un sifone e l’altro…

4. Notai (94 voti). Eccoli qua. A dispetto del ruolo storico e dell’alta valenza civica che la loro professione riveste, i notai non piacciono a tanti italiani. Due soprattutto le loro “colpe”: essere terribilmente esosi (“Ma perché devo pagare 600 euro per un pezzo di carta con la mia firma sotto?“, la frase più carina ascoltata al telefono…) e di essere la casta delle caste. Con buona pace di politici, giornalisti, avvocati ecc…

5. Commercialisti (89 voti). Ahinoi, amici dell’Iva, al quinto posto ci siete voi. Speravamo di potervi risparmiare questa umiliazione, ma purtroppo vi tocca. E sapete qual è l’addebito che vi viene mosso? Tendete a far denunciare troppo ai vostri clienti. Se e quanto denunciate voi, agli interpellati poco importa: importa che facciate pagare loro meno di quanto devono al fisco. Povera Italia…

Ad altre categorie come avvocati, consulenti del lavoro, agenti di commercio ecc… sono rimaste solo le briciole. Buon per loro: nel 2012 hanno qualcosa in meno su cui riflettere.

Scopri quali sono gli italiani top del 2011
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Comunicato del notariato in riferimento alle nuova società semplificate

di Vera MORETTI

Come già reso ampiamente noto in comunicati precedenti, la categoria dei notai si è sempre sostenuta concorde con il Governo in merito alla riforma sulle professioni.

Le tematiche riguardo le quali dal notariato facevano capire che si necessitava di un’urgenza erano quelli, “scottanti” dei giovani e il praticantato, oltre alle assicurazioni e alla necessità di un organo disciplinare di giudizio esterno.

Per questo, la categoria ha voluto esprimersi circa le conseguenze che potrebbe avere la nuova società semplificata con capitale minimo a un euro, poiché fuori dalla ordinaria procedura di controllo notarile di legittimità.
Questo perché, invece, i controlli notarili previsti finora in materia di identità, rappresentanza, oggetto e organizzazione sociale erano in grado di assicurare “un ausilio all’applicazione delle normative in materia di antiriciclaggio, evasione fiscale e regolarità, nella finalità di contrasto alle frodi patrimoniali e di identità“.

Nel comunicato reso noto dal notariato emerge, inoltre, che “il controllo e l’affidabilità dei pubblici registri immobiliari e societari, oltre a costituire un valore pubblico per la sicurezza giuridica, costituiscono una fondamentale fonte di informazioni e regole per il corretto e democratico svolgimento dei rapporti sociali ed economici“.

Ciò non significa che l’ordine dei notai, con queste esternazioni, prenda la distanza dal Governo, del quale rimane a piena disposizione, ma mira a “creare una normativa specifica che tenga conto delle esigenze nazionali ed internazionali di sicurezza giuridica ed eviti qualunque ricaduta negativa di ordine socio economico per il Paese“.

Liberalizzazioni: ecco cosa cambia e per chi

di Vera MORETTI

Stanno arrivando nuove regole per i professionisti, norme importanti che dovranno essere assimilate e rispettate, dimenticando quelle “vecchie”.
Il decreto legge sulle liberalizzazioni ufficializzato ieri, infatti, ha in serbo molte novità per queste categorie.

Eccole nel dettaglio:

Per quanto riguarda le tariffe, è stato mandato in pensione il vecchio tariffario, che, comunque, dal 2006 non era tassativo ma, almeno, indicativo, ma non è stata applicata la “linea dura” che il governo aveva lasciato presagire. Se, dunque, l’abrogazione delle tariffe c’è stata, è anche vero che il giudice, in caso di liquidazione dei compensi, potrà fare riferimento ai parametri stabiliti con decreto del ministero vigilante.
E i compensi? Devono essere calcolati in base all’importanza dell’opera e vanno pattuiti per iscritto e in modo omnicomprensivo. Ciò permetterà al professionista di quantificare la qualità e il rischio della prestazione.

Anche il preventivo rimane un caposaldo dal quale il lavoro del professionista non potrà, né dovrà, prescindere. Il cliente, quindi, avrà diritto a ricevere un atto che fornirà, oltre al prezzo e al grado di complessità dell’incarico, anche le informazioni riguardo tutti gli oneri previsti dal conferimento alla conclusione dell’incarico. Qualora non venga rispettato questo punto, si andrà incontro a sanzioni stabilite dall’ordine.

Una novità introdotta dal decreto è costituita dall’assicurazione. Se si pensava che fosse un obbligo, da parte del professionista, indicare nel preventivo se fosse titolare di una polizza, ora si sa che è un vero e proprio vincolo.
E non si tratta della sola anticipazione di quanto contenuto nell’articolo 3 della legge 148 del 2011, perché un’altra misura già confermata dal governo riguarda il tirocinio.

Assunto che il periodo di praticantato in studio non potrà durare oltre i 18 mesi, si prevede che sei mesi potranno essere svolti durante il corso di laurea. Questo, però, previa una convenzione stipulata fra i consigli nazionali degli ordini e il ministro dell’istruzione, università e ricerca.
Conseguenza di questo provvedimento è la sparizione del compenso al quale il giovane avrebbe diritto, che, invece, era una delle voci presenti nella legge 148/11.

Discorso a parte per i notai. Poiché la pianta organica è aumentata di 500 posti, la concorrenza sarà più fitta e i concorsi più serrati. Ciò, però avverrà quando i tre bandi ora in corso, che prevedono l’assegnazione di 550 posti, saranno conclusi. Si pensa, comunque, che questi verranno espletati entro la fine del 2012, e che, quindi, entro il 31 dicembre 2013 verrà esposto il nuovo bando di 550 posti, che sarà seguito da un ulteriore bando di 470 posti entro il 31 dicembre 2014.
Così facendo, a giudizio dell’esecutivo, ci saranno abbastanza professionisti sul mercato da creare la concorrenza necessaria. Tuttavia, “per assicurare il funzionamento regolare e continuo dell’ufficio, il notaro deve tenere nel comune o nella frazione assegnatagli studio aperto con il deposito degli atti, registri e repertori notarili, e deve assistere personalmente allo studio stesso almeno tre giorni a settimana e almeno uno ogni 15 giorni per ciascun comune o frazione di comune aggregati“.

In ultimo, ecco cosa prevede il decreto sui fidi: sarà dato ampio spazio ai professionisti nella maggioranza del capitale sociale dei consorzi fidi e delle società cooperative che esercitano l’attività di garanzia collettiva fidi.
I consorzi di garanzia collettiva dei fidi sono enti costituiti nella veste giuridica di cooperativa o società consortile, che esercitano in forma mutualistica attività di garanzia collettiva dei finanziamenti in favore delle imprese socie o consorziate. La modifica introdotta estende la partecipazione anche ai liberi professionisti soci a prescindere dall’attività esercitata. Insieme alle Pmi devono detenere almeno la metà più uno dei voti esercitabili in assemblea, con il diritto a nominare gli organi con funzione di gestione e controllo strategico.

La crisi penalizza i prestatori d’opera

A soffrire particolarmente la crisi economica mondiale, come ha confermato lo studio Ep Industry White Paper condotto su circa 6.000 imprese interpellate in 25 Paesi d’Europa, sono soprattutto i prestatori d’opera che, a causa di perdite su crediti e ritardi di pagamento, hanno calcolato una perdita sul fatturato del 4,5%.

Giunto alla settima edizione, l’approfondimento dei dati del report European Payment Index condotto da Intrum Justitia per settori merceologici, evidenzierebbe una situazione nella quale le aziende europee avrebbero portato a perdita crediti per un valore totale di 312 miliardi di euro pari al 2,7% del fatturato.

I più colpiti sono, nel dettaglio, commercialisti, studi legali, architetti e consulenti, per i quali la società specializzata in servizi di Credit management prevede un ulteriore peggioramento per tutto il 2012.

Al contrario, a tenere è il settore delle utilities, ma anche e soprattutto edilizia, servizi immobiliari, educazione, trasporti e servizi alle imprese, che hanno registrato risultati migliori rispetto alla media europea.
Nonostante ciò, però, le stime per il prossimo anno sono tutt’altro che confortanti, dal momento che sono previste ulteriori perdite in altri settori.

Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati, ha reso noti altri dati, che riguardano le categorie professionali italiane e il loro andamento tra il 2008 e il 2010. Purtroppo, la crisi si è fatta sentire parecchio, tanto da invertire la tendenza positiva degli anni precedenti, con una perdita del 3% del reddito nominale e del 6% del reddito reale. Messi peggio sarebbero notai e avvocati, che sarebbero in negativo dell’11%.

Adepp ha esteso tale ricerca al quinquennio 2005-2010 e anche in questo quadro appaiono i professionisti dell’area giuridica quelli più “sofferenti”, probabilmente anche a causa di alcune riforme apportate all’attività notarile. In questo caso, si parla di un reddito reale negativo al 20% e reddito nominale a -11%.

L’area tecnica, che comprende geometri, periti e biologi, e l’area economico sociale di giornalisti, commercialisti e ragionieri, presentano un andamento più lineare e meno sfavorevole, perdendo rispettivamente circa il 7% e il 5% del loro reddito medio reale (rispettivamente circa il 3% e il 5% del loro reddito medio nominale) nel periodo 2005-2010.

In perdita anche l’area sanitaria, formata da farmacisti, medici e odontoiatri, psicologi, infermieri e veterinari, che registra una importante diminuzione dei redditi reali medi nel periodo 2006-2010.
Tale perdita però, precisa ancora l’Adepp, è stata in gran parte compensata dal guadagno in termini di reddito medio reale registrato nel periodo 2005-2006 e pari a circa il 9%.
Grazie a questo fenomeno l’area sanitaria e’ quella che risulta aver perso meno in termini di reddito medio reale durante il periodo 2005-2010. Nel periodo 2006-2010 l’area sanitaria ha perso il 4,5% in termini di reddito medio nominale. Invece, il guadagno in termini di reddito medio nominale nel periodo 2005-2006 e’ stato dell’11%.

Vera Moretti

A Venezia successo per i notai

Il 16 novembre 2011 il Presidente del Consiglio Notarile di Venezia Carlo Bordieri e il Presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto hanno siglato un protocollo di intesa che riconosce ufficialmente la bontà dell’iniziativa di consulenza notarile gratuita “Prima parlane al notaio”. Risulta infatti che i dati raccolti dimostrano l’apprezzamento del servizio da parte dei cittadini: da gennaio ad ottobre 2011 sono state infatti 150 le persone che hanno avuto un colloquio con il notaio. Il protocollo avrà la durata di due anni con tacito rinnovo annuale alla scadenza.

Il protocollo definisce anche un ampliamento dei servizi per i cittadini: infatti, oltre alle consulenze gratuite, vengono previste alcune agevolazioni nel caso di acquisto della prima casa. Nello specifico, sarà applicato da parte dei notai uno sconto del 10% sulla tariffa vigente, per le prestazioni ministeriali e professionali che saranno rese in occasione dell’acquisto della prima casa da parte di giovani residenti nella provincia di Venezia.

Il servizio viene reso ogni terzo giovedì del mese dalle 15 alle 17.30, nelle sedi Urp della Provincia di Venezia di: Chioggia, “Ex casa del Pescatore” – Riviera Caboto, località Tombola n. 5; Dolo, via Foscarina n. 10; Mestre, Via Forte Marghera n. 191; Portogruaro, via Cimetta n. 1.

Per prenotazioni, telefonare alla Segreteria del Consiglio Notarile di Venezia (tel. 041/5229961; e-mail: consigliovenezia@notariato.it) il lunedì e il mercoledì dalle 9.30 alle ore 11.30.

d.S.

I notai al Salone della Giustizia

Il 3 e il 4 dicembre avrà luogo il Salone della Giustizia, presso la Nuova Fiera di Roma e vi parteciperà, per il terzo anno consecutivo, anche il Consiglio Nazionale del Notariato.

Questa partecipazione è sempre stata, anche negli anni scorsi, motivata dal desiderio di avvicinare cittadini e studenti per spiegare loro gli aspetti più importanti della professione notarile e per fornire informazioni corrette ed esaustive sull’attività e il ruolo del notaio a tutela della collettività.

All’interno del suo stand, il Consiglio Notarile propone tre incontri aperti al pubblico, che potrà anche intervenire con domande, volti ad illustrare le Guide per il cittadino, realizzate in collaborazione con 12 Associazioni dei Consumatori.

Gli orari entro i quali si svolgeranno gli incontri sono i seguenti:
Sabato 3 dicembre dalle ore 15.30 alle ore 17.00: incontro dedicato ai cittadini sul tema delle successioni, durante il quale notai e rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori presenteranno e distribuiranno la Guida per il cittadino Successioni tutelate.

Domenica 4 dicembre dalle ore 11.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 17.00: Comprar casa in sicurezza: i consigli dei notai. Due incontri dedicati ai cittadini in cui notai e rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori affronteranno temi specifici legati al mondo della casa come la scelta del mutuo migliore, le tutele previste per l’acquisto di un immobile in costruzione, la garanzia preliminare, la normativa in materia di disciplina energetica sugli edifici.
A fine di ogni incontro verranno distribuite le “Guide per il cittadino”.

Vera Moretti

Intesa tra Unione Industriali e Consiglio Notarile biellesi a sostegno delle PMI

Il 26 ottobre 2011 è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Consiglio Notarile di Biella e il Comitato Piccola Industria dell’Unione Industriale Biellese. L’accordo è il risultato di un confronto avviato a livello nazionale nell’ottobre 2009 tra la Piccola Industria di Confindustria e il Consiglio Nazionale del Notariato e si pone come significativo esempio di dialogo e collaborazione tra Notariato, da sempre portatore di conoscenze e competenze necessarie alla vita di cittadini e imprese, e mondo imprenditoriale, interessato a fruire al meglio di tale bagaglio culturale.

Il documento contiene una serie di iniziative congiunte per rendere l’applicazione di alcune normative coerente rispetto alle esigenze delle imprese e supportare la piccola industria in differenti scelte strategiche, con particolare riguardo alla capitalizzazione, alla crescita dimensionale e al passaggio generazionale. Sul tema del passaggio generazionale, del resto, è già stato organizzato in passato il convegno dal titolo “L’impresa: passaggio generazionale tra soluzioni classiche e innovative” mentre un nuovo incontro con gli imprenditori verrà a breve organizzato sul tema “Reti di Imprese”.

Il dialogo e la collaborazione tra Notariato e Imprese che costituisce lo spirito del Protocollo, si manifestano in un momento di grave difficoltà per l’economia e per il Paese e rappresentano uno sforzo concreto di fare squadra, di agire insieme per il perseguimento dell’interesse generale.

La VIII Settimana nazionale dei servizi di conciliazione in Lombardia

Il 21 ottobre scorso è stata inaugurata la “VIII Settimana nazionale dei servizi di conciliazione” promossa dal sistema camerale, alla quale ha aderito anche la Camera di Commercio di Lecco. Nell’ambito dell’evento si terranno oggi, sempre a Lecco, gli interventi tecnico-giuridici dei notai Piercarlo Colnaghi e Chiara Mariani, mediatori e componenti del Consiglio di amministrazione di Adr Notariato Como – Lecco S.r.l. che si occuperanno rispettivamente di “accordo, processo verbale e omologa nella procedura di mediazione” e delle problematiche fiscali inerenti il procedimento di mediazione.

Considerando che da marzo 2011, a seguito dell’introduzione della riforma sulla mediazione civile obbligatoria, le Camere di Commercio lombarde hanno ricevuto più di 1.300 domande di mediazione e che la mediazione civile obbligatoria è al centro di un ampio confronto tra i professionisti, il 17 novembre prossimo si terrà un incontro sul medesimo tema alla Camera di Commercio di Como.

Siamo stati invitati ad intervenire ad una importante tavola rotonda con le Camera di Commercio e le professioni” – ha dichiarato Alessandra Mascellaro, presidente di Adr Notariato Como – Lecco s.r.l. “I diversi interventi dei relatori e il dibattito successivo, aperto al pubblico, hanno fatto emergere interesse e sensibilità ma anche l’esigenza che le professioni rispondano in modo sempre più significativo a questa importante innovazione legislativa, mettendo a disposizione le tecniche di negoziazione acquisite, ma soprattutto la propria professionalità nel settore di competenza“.