I 10 profili più cercati attualmente, imprese alla ricerca di 318mila candidati da assumere

Sono 318 mila le entrate nel mondo del lavoro previste per febbraio 2022 secondo l’indagine Excelsior di Unioncamere e Anpal. Per la prima volta dalla ripresa dall’emergenza sanitaria ed economica gli ingressi nel mondo del lavoro sono stimati in meno 140 mila unità rispetto al mese di gennaio 2022. A pesare sui numeri in discesa il caro energia e la situazione delle materie prime. Sono noti i 10 profili più ricercati dalle imprese italiane in questo periodo e i posti a disposizione per ciascuno di essi. Tuttavia, non tutti i profili ricercati nel mercato del lavoro troveranno il giusto candidato. L’indagine calcola che mediamente il 40% dei posti rimarrà vacante.

Offerte di lavoro, quanti posti sono a disposizione di chi cerca a febbraio 2022?

Sono circa 318 mila i posti di lavoro da coprire nel mese di febbraio 2022. Il dato è di circa 140 mila posizioni in meno rispetto ai numeri di gennaio scorso. È quanto emerge dall’indagine Excelsior di Unioncamere e Anpal. Le stime mostrano il primo campanello di allarme sul mercato del lavoro. A impattare in termini negativi sulla ripresa delle offerte di lavoro è il caro energia e le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. La stima è comunque positiva se rapportata allo stesso periodo del 2021. Rispetto a febbraio dell’anno scorso, infatti, la riapertura delle attività dall’emergenza Covid permette la ricerca di 102 mila nuove unità sul mercato del lavoro. Delle 318 mila posizioni ricercate in questo mese, 167 mila riguardano contratti a termine e a tempo determinato; 72 mila sono invece i posti a tempo indeterminato.

Quali settori stanno avendo un calo nelle offerte di lavoro?

Rispetto a gennaio 2022, i settori che stanno avendo un calo nelle offerte di lavoro sono quelli del manifatturiero (-29,5% a febbraio confrontato con gennaio 2022); lo stesso settore segna, in ogni modo, un +27,4% rispetto a febbraio 2021. In calo anche il settore delle costruzioni (-20,7% rispetto a gennaio 2022 e +16,7% rispetto a febbraio 2021). Anche più marcata è la caduta delle opportunità di lavoro nel settore dei servizi (-32,5% a febbraio 2022 rispetto al mese scorso, +33,8% rispetto a febbraio 2021) e, nello specifico, nel commercio (-43,7% rispetto a gennaio 2022 e +37,6% rispetto a febbraio 2021).

Offerte di lavoro febbraio 2022, quali sono i settori con le maggiori opportunità?

Andando nella sintesi delle professioni e del numero delle offerte di lavoro presenti a febbraio 2022, si può dire che le imprese avranno bisogno di:

  • 820 dirigenti;
  • 21.760 candidati nelle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione;
  • 49.270 profili di professioni tecnici (dell’informatica, dell’ingegneria, della salute, dell’economia);
  • 25.350 impiegati;
  • 69.640 candidati nelle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi;
  • 57.110 operai specializzati;
  • 47.430 conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili;
  • 46.210 figure non qualificate addette alla consegna merci e ai servizi di pulizia.

Offerte di lavoro 2022, quali sono i primi 10 profili più ricercati a febbraio?

Ecco, dunque, nello specifico quali sono i 10 profili maggiormente ricercati dalle imprese con il numero di posti a disposizione:

  • addetti alle attività di ristorazione con 34.910 opportunità di lavoro;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia con 25.970 offerte di lavoro;
  • addetti alle vendite con 20.060 offerte di lavoro;
  • conduttori di veicoli a motore con 17.670 profili ricercati dalle imprese;
  • artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili con 14.720 offerte di lavoro;
  • personale non qualificato addetto a spostare e a consegnare merci con 12.360 opportunità di impiego;
  • impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali con 11.860 offerte di lavoro;
  • tecnici dei rapporti con i mercati con 9.570 offerte di lavoro;
  • meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili con 9.080 offerte di lavoro;
  • tecnici della salute con 8.650 nuove opportunità di impiego.

Quali altri profili sono ricercati dalle imprese italiane attualmente?

A seguire, molto richiesti sono i profili dalle imprese italiane in questo periodo:

  • artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con 8.160 nuovi profili ricercati dalle imprese;
  • fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica e professioni assimilate;
  • conduttori di macchine per il movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali;
  • operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali;
  • tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • tecnici in campo ingegneristico;
  • tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi;
  • ingegneri e professioni assimilate;
  • artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche ed elettroniche.

Mercato del lavoro, in quali settori le imprese fanno più fatica a trovare i profili ricercati?

Rispetto ai posti di lavoro e alle opportunità offerte dalle imprese, per molti profili sarà difficile reperire gli high skill ideali. Lo scarto tra i profili ricercati dalle imprese e le competenze offerte dai lavoratori si evince soprattutto nella manifattura, in particolar modo nelle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo. A seguire il comparto delle costruzioni, della meccatronica, dell’informatica e delle telecomunicazioni. Anche i servizi alla persona segnano la difficoltà di reperire i profili adeguati alle mansioni.

Offerte di lavoro, le 10 professioni più difficili da trovare da parte delle imprese in questo periodo

Ecco, dunque, quali saranno le professioni che lasceranno il maggior numero di opportunità e posti di lavoro vacanti:

  • tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e di servizi con il 68,4% dei posti che rimarranno scoperti;
  • artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con il 65,1% dei posti vacanti;
  • i dirigenti con il 65% dei posti vacanti;
  • fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica e professioni assimilate con il 64,1% delle opportunità di lavoro che non troveranno il giusto candidato;
  • tecnici della salute con il 59,6% delle offerte di lavoro che andranno deserte;
  • meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili con il 59,3% dei posti vacanti;
  • tecnici in campo ingegneristico con il 59,1% dei profili mancanti;
  • fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati con il 59% dei posti non coperti;
  • conduttori di veicoli a motori con il 56,3% dei posti vacanti;
  • specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali con il 55,9% dei posti vacanti.

Offerte di lavoro, la situazione dei giovani aggiornata

Tra le considerazioni che i numeri portano a fare sul mercato del lavoro, emergono le difficoltà delle imprese nella ricerca di profili giovani e con le giuste competenze. Mediamente la mancanza di profili ideali è presente nel 43,4% delle offerte di lavoro riservate ai giovani. Nel mese di febbraio 2022 le imprese hanno cercato di più di assumere unità provenienti dalla scuola e dalle università. Circa 85 mila contratti, corrispondenti al 27% del totale, ha riguardato i giovani. Con una crescita del 2% rispetto allo scorso mese. Le difficoltà più evidenti nella ricerca di questi profili si è registrata tra i progettisti, gli ingegneri e le professioni assimilate (più di 6 posti su 10 andranno vacanti); ma anche gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli immobili e gli operati impiegati in attività meccaniche ed elettroniche sono di difficile reperimento.

Le 10 lauree che daranno maggiori opportunità di lavoro dal 2022 al 2026

Per gli anni dal 2022 al 2026 le previsioni Excelsior di Unioncamere e Anpal sottolineano un fabbisogno occupazionale complessivo tra i 4,1 e i 4,5 milioni di lavoratori. Della cifra, tra 1,3 e 1,7 milioni di unità costituiranno l’incremento dell’occupazione determinato dalla crescita economica. Un contributo, rispetto al totale del fabbisogno occupazionale, che varia dal 31% al 38%.

Cosa determinerà la crescita occupazionale dal 2022 al 2026?

La crescita occupazionale dipenderà, per buona parte, dagli investimenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) nell’ambito dei fondi del Next Generation Eu. Per quanto attiene al mercato del lavoro, il rapporto Excelsior evidenzia una significativa accelerazione della composizione professionale, in particolare dei lavoratori laureati.

Mercato del lavoro per i laureati, cosa succederà tra il 2022 e il 2026?

Nel dettaglio, tra il 2022 e il 2026 il mercato del lavoro in Italia potrebbe avere la necessità di immettere 1,1 o 1,2 milioni di laureati. La media annuale delle immissioni potrebbe variare tra le 230 mila e le 246 mila unità. Confrontando i dati relativi ai lavoratori in possesso di laurea, si osservano numeri di crescita in tema di assunzioni soprattutto nei campi:

  • medici e sanitari;
  • nei differenti ambiti Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica);
  • nelle aree economiche.

Assunzioni laureati, ci saranno più chance nella Pubblica amministrazione o nel privato dal 2022 al 2026?

Nel fabbisogno di laureati per le assunzioni in Italia, stimabile tra 1,1 e 1,2 milioni nel periodo 2022-2026, si prevede che il 60% sarà a vantaggio del settore privato (tra dipendenti e lavoratori autonomi) e il 40% della Pubblica amministrazione. Inoltre, l’accesso e le assunzioni nella Pubblica amministrazione dal 2022 al 2026 sarà a vantaggio dei candidati in possesso di un titolo di laurea per il 58,5%.

Neolaureati, offerte di lavoro e fabbisogno di laureati: cosa significa?

Inoltre, si prevede che la quantità di candidati in possesso di un titolo universitario che entreranno nel mercato del lavoro nei prossimi cinque anni sarà pari a 191 mila unità per ciascun anno fino al 2026. I dati sugli ingressi effettivi vanno poi confrontati con il fabbisogno. Quest’ultimo rappresenta la necessità di unità in possesso del titolo di laurea espresso dal sistema economico.

Offerte di lavoro dalle imprese e Pubblica amministrazione: gli scenari dei prossimi anni

In termini di offerte di lavoro espresse dal sistema economico, ovvero di candidati ricercati dalle imprese private e dalla Pubblica amministrazione, è possibile fare una classifica delle lauree che avranno più opportunità di entrare nel mondo del lavoro. È importante sottolineare che la ricerca Excelsior di Unioncamere e Anpal prevede due scenari. Il primo molto positivo, con valori del Pil molto alti per i prossimi cinque anni (o almeno fino al 2024). Il secondo scenario è pur sempre positivo, ma meno ottimistico rispetto al precedente.

Richiesta di laureati nel mondo del lavoro dal 2022 al 2026: quali saranno le 10 lauree con più opportunità?

Detto che il fabbisogno previsto dal 2022 al 2022 di candidati in possesso di laurea varierà da un fabbisogno di 230 mila a uno scenario più ottimistico di 245.700 laureati (per un’offerta effettiva media di laureati per ogni anno di 191 mila neolaureati), i 10 titoli di studio che daranno maggiori opportunità di lavoro sono i seguenti:

  • lauree in materie economiche e statistiche, con 40.100 laureati in entrata nel mondo del lavoro nello scenario peggiore e 44.500 nello scenario migliore. L’offerta effettiva di neolaureati per ogni anno in questa materia sarà di 31.200 unità;
  • titolo giuridico e politico sociale, con richieste per 40.500 (scenario peggiore) o 42.200 (scenario migliore). L’offerta media dei laureati per ogni anno sarà di 28.800 unità;
  • al terzo posto si trovano le lauree mediche e sanitarie con 31.300 unità richieste nello scenario peggiore e 31.400 in quello migliore. L’offerta sarà di 23.200 unità con questo titolo di studio.

Laureati in insegnamento, formazione, architettura, ingegneria civile, letteratura: quanto sono ricercati nel mondo del lavoro?

A seguire nella classifica delle 10 lauree che daranno maggiori chance di trovare un lavoro nei prossimi cinque anni, si ritrovano i titoli di studio di ingegneria, a esclusione di ingegneria civile. Nello scenario migliore sono previste 27.300 assunzioni, in quello peggiore 30.400. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 20.200. A proseguire:

  • laureati in insegnamento e formazione, comprese scienze motorie. Sono previste 25.300 nuove unità tra il 2022 e il 2026 nello scenario peggiore e 27.100 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 25.100 unità;
  • al sesto posto si ritrova la laurea in architettura, urbanistica e territorio, comprendendo anche ingegneria civile. In totale, nello scenario migliore saranno richiesti 14 mila nuove immissioni, in quello peggiore 15.100. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 25.100 unità;
  • a seguire i laureati in ambito letterario, filosofico, storico e artistico con 13.900 immissioni all’anno nello scenario peggiore e 14.500 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà di 9.100 unità.

Laureati in lingue, scienze matematiche e biologiche, quante opportunità di lavorare ci saranno dal 2022 al 2026?

Continuando la classifica delle lauree più richieste dal 2022 al 2026, si ritrovano:

  • all’ottavo posto i laureati in lingue straniere, traduttori e interpreti. Ci sarà bisogno di 10.500 unità nello scenario peggiore o di 11.600 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ciascun anno dal 2022 al 2026 sarà di 9.700 unità;
  • la laurea in scienze matematiche, fisiche e informatiche sarà richiesta per  8.300 immissioni nel mondo del lavoro (8.900 nello scenario migliore). L’offerta di neolaureati per ogni anno sarà mediamente di 5.400 unità;
  • infine il titolo in scienze biologiche e biotecnologie sarà richiesto per 5.900 nuove unità (nello scenario peggiore) o per 6.300 in quello migliore. L’offerta di neolaureati media annuale sarà di 7.800 unità.

Quali altre lauree saranno richieste dal 2022 al 2026 per lavorare?

Oltre alle prime 10 posizioni delle lauree che saranno le più richieste dal 2022 al 2026, nello stesso periodo potranno trovare buone occasioni di occupazioni i seguenti titoli universitari:

  • i posti di lavoro per i laureati in psicologia saranno 4.900 nello scenario peggiore e di 5.100 in quello migliore. L’offerta media annuale sarà di 7.400 nuove unità;
  • laureati in chimica e farmaceutica, con posti di lavoro pari a 4.400 nello scenario peggiore e a 4.800 in quello migliore. L’offerta di neolaureati per ciascun anno sarà di 5.800 unità;
  • titolo di laurea in campo agroalimentare, con 3.600 nuove opportunità di lavoro (scenario peggiore) o di 3.800 in quello migliore. L’offerta media annuale di neolaureati sarà di 4.500 nuove unità.

I 10 lavori più richiesti fino a marzo 2022: mancano soprattutto operai

Mercato del lavoro in fermento nel primo trimestre del 2022, complice anche la fase di ripresa dall’emergenza Covid-19. Da gennaio a marzo le imprese faranno richiesta di oltre 1.158.000 profili, un numero che può essere riassunto nel dato secondo il quale sei imprese su 10 sono pronte ad assumere. Ma mancano alcune figure, come quelle degli operai e degli ingegneri. Imprese digitali e delle costruzioni guidano la ripresa del mercato del lavoro andando oltre il periodo Covid: +1,9% delle nuove opportunità di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2019. Ecco quali sono le professioni maggiormente richieste dalle imprese nei primi tre mesi dell’anno analizzando i dati di Unioncamere-Anpal, Sistema Informativo Excelsior.

Offerte di lavoro, quali sono i settori che assumono di più?

Nel primo trimestre del 2022 le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi si confermano il settore dove si assume di più. All’inizio del 2022 le imprese operanti in questo settore prevedono 259.240 nuove assunzioni. A seguire sono ricercati gli operai specializzati (203.590 assunzioni previste nei primi tre mesi del 2022); le professioni tecniche (186.700 nuove assunzioni); i conduttori di impianti e gli operai di macchinari fissi e mobili (175.570 nuove assunzioni); le professioni non qualificate per i servizi di pulizia o di spostamento e di consegna delle merci (156.640 assunzioni); gli impiegati nelle varie mansioni (96.560 nuove assunzioni); le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (77.350 nuove assunzioni); infine i dirigenti, richiesti per 2.510 posti da coprire.

Offerte di lavoro, in quali settori si fa più fatica a trovare nuove opportunità?

Dall’analisi dei dati della ricerca di Unioncamere e Anpal, emerge che l’apporto del settore delle costruzioni, spinto dal superbonus 110% e dai vari bonus edilizi, è quello che maggiormente necessita di nuove assunzioni con circa 424 mila unità ricercate. Allo stesso modo, anche i settori della metallurgia, della meccanica e dell’elettronica, coinvolti nella trasformazione digitale delle imprese, fanno registrare numeri di crescita delle assunzioni programmate. In sofferenza, invece, i settori del tessile, dell’abbigliamento e delle calzature, dove le opportunità di lavoro non hanno raggiunto i numeri del pre-Covid.

Quali sono i 10 lavori più ricercati dalle imprese fino a marzo 2022?

Entrando nel dettaglio delle professioni, nei primi tre mesi del 2022 ecco quali sono i 10 lavori più ricercati dalle imprese:

  • gli addetti alle attività di ristorazione con 111.300 nuove assunzioni;
  • addetti alle vendite con 87.690 nuove offerte di lavoro;
  • il personale non qualificato nei servizi di pulizia con 78.730 nuove opportunità di lavoro;
  • i conduttori di veicoli a motore con 70.470 nuove assunzioni;
  • gli artigiani e gli operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili con 54.660 nuove opportunità di impiego;
  • il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna delle merci con 47.850 nuove offerte di lavoro;
  • i tecnici dei rapporti con i mercati con 42.010 nuove opportunità di lavoro;
  • i meccanici artigianali, i montatori, i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili con 30.830 assunzioni;
  • i tecnici della salute con 30.050 nuove opportunità di assunzione;
  • gli artigiani e gli operai specializzati addetti alle rifiniture nelle costruzioni con 29.900 nuove offerte di lavoro dalle imprese.

Offerte di lavoro, quali sono le altre più ricercate dalle imprese entro marzo 2022?

Tra le altre professioni e mansioni più ricercate dalle imprese all’inizio del 2022 troviamo:

  • gli impiegati addetti ad accogliere e a fornire informazioni alla clientela con 23.800 nuove opportunità di assunzione;
  • i conduttori di macchine per il movimento della terra, per il sollevamento e per il maneggio dei materiali con 23.660 nuove offerte di lavoro;
  • i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni con 23.490 nuove assunzioni;
  • le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali con 23.410 nuove offerte di lavoro;
  • i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica e professioni simili con 20.190 nuove assunzioni;
  • gli artigiani e gli operai specializzati di installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche ed elettroniche con 16.290 nuove offerte di lavoro;
  • gli operai addetti all’assemblaggio dei prodotti industriali con 16.130 nuove opportunità di lavoro;
  • i tecnici in campo ingegneristico con 15.860 nuove offerte di lavoro;
  • i tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive con 15.400 nuove offerte di lavoro;
  • gli ingegneri e le professioni assimiliate con 15.280 nuove opportunità di impiego;
  • le professioni qualificate nei servizi personali e mansioni assimilate con 14.660 nuove offerte di lavoro.

Offerte di lavoro, dove le imprese hanno più difficoltà a trovare i profili ricercati?

Spesso i settore dove c’è il maggior numero di offerte di lavoro e le possibilità di assunzioni, sono anche quelli dove le imprese faticano a trovare i profili ideali. È il caso delle costruzioni, dove per alcune mansioni, come quella degli artigiani e degli operai specializzati addetti alle rifiniture, il 62,3% dei posti potrebbe rimanere vacante per la mancanza di candidati. Percentuali più alte di posti di lavoro con difficoltà a reperire candidati si riscontrano nelle professioni tecniche informatiche e delle telecomunicazioni con il 68,1% delle opportunità di lavoro destinate ad andare vacanti. A seguire gli attrezzisti, gli operai e gli artigiani del trattamento del legno e delle professioni assimilate con il 67,9% di difficoltà a reperire figure ideali rispetto ai posti di lavoro messi a disposizione e i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica e le professioni assimilate con il 62,4% di difficoltà.

Offerte di lavoro, dove ci sono maggiori opportunità di essere assunti?

Tra le regioni con il maggior numero di offerte di lavoro nei vari settori nei primi tre mesi del 2022 ritroviamo:

  • la Lombardia con 255.340 nuove offerte di lavoro;
  • il Veneto con 123.000 nuovi posti di lavoro;
  • il Lazio con 112.290 opportunità di lavoro;
  • l’Emilia Romagna con 111.090 nuove offerte di lavoro;
  • la Campania con 85.950 nuove opportunità di lavoro;
  • il Piemonte con 81.630 nuove offerte di lavoro;
  • la Toscana con 76.060 posti di lavoro.

In generale, il Nord Ovest dell’Italia ha la maggiore distribuzione dei posti di lavoro con 368.010 nuovi posti entro marzo 2022; a seguire il Nord Est con 288.450 nuovi posti; il Sud e le isole con 270.980 offerte di lavoro e il Centro con 230.710 nuove opportunità di impiego.

I 10 lavori più richiesti a gennaio 2022: imprese alla ricerca di 458mila profili

Saranno 457.650 i profili ricercati dalle imprese nel mese di gennaio 2022. La stima arriva dal rapporto di Anpal e Unioncamere che, come di consueto, riporta i dati sul mercato del lavoro. Nell’intero primo trimestre dell’anno, da gennaio a marzo 2022, i profili ricercati dalle imprese supereranno abbondantemente il milione di unità (1.158.150 ingressi previsti nel mondo del lavoro).

Assunzioni gennaio 2022: quali sono le aree aziendali con maggiori opportunità di lavoro?

Le aree dove si concentreranno le maggiori opportunità di lavoro nel mese di gennaio 2022 riguarderanno:

  • l’area di produzione di beni e di erogazione di servizi con 185.850 entrate previste, pari al 41,4% del totale delle oltre 457 mila assunzioni;
  • le aree commerciali e di vendita con 87.050 nuove assunzioni;
  • l’area tecnica e della progettazione (ricerca e sviluppo, installazione e manutenzione, certificazione e controllo della qualità, della sicurezza e dell’ambiente) con 70.630 assunzioni;
  • le aree della logistica con 60.970 assunzioni;
  • aree direzioni e servizi generali con 28.770 assunzioni previste;
  • le aree amministrative co 24.380 assunzioni.

Quali sono le categorie lavorative più ricercate a gennaio 2022?

Tra le categorie lavorative più ricercate dalle imprese a gennaio 2022 troviamo:

  • le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi con 259.240 profili ricercati;
  • gli operai specializzati con 203.590 opportunità di lavoro;
  • le professioni tecniche (tra cui i tecnici informatici, i tecnici in campo ingegneristico, quella salute, dell’organizzazione delle attività produttive, della formazione professionale) con 186.700 opportunità di lavoro;
  • i conduttori di impianti e gli operai di macchinari fissi e mobili con 175.570 opportunità di impiego;
  • le professioni non qualificate nei servizi di pulizia e nello spostamento e consegna delle merci con 156.640 opportunità di lavoro;
  • gli impiegati (alla segreteria, all’accoglienza, alla gestione amministrativa della logistica, alla gestione contabile, finanziaria ed economica) con 96.560 offerte di lavoro;
  • le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione con 77.350 opportunità di lavoro;
  • i dirigenti con 2.510 offerte di lavoro.

Quali sono i 10 profili più cercati dalle imprese a gennaio 2022?

In termini assoluti, i 10 lavori (o profili) più ricercati dalle imprese a gennaio 2022 risultano:

  • gli addetti alle attività di ristorazione con 111.300 opportunità di lavoro;
  • gli addetti alle vendite con 87.690 opportunità di impiego;
  • il personale non qualificato nei servizi di pulizia con 78.730 occasioni di lavoro;
  • i conduttori di veicoli a motore con 70.470 offerte di lavoro;
  • gli artigiani e gli operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili con 54.660 opportunità di lavoro;
  • il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna delle merci con 47.850 occasioni di lavoro;
  • gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali con 44.370 opportunità di lavoro;
  • i tecnici dei rapporti con i mercati con 42.010 offerte di lavoro;
  • i meccanici artigianali, i montatori, i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili con 30.830 opportunità di impiego;
  • i tecnici della salute con 30.050 offerte di lavoro.

Le altre opportunità di lavoro tra le più ricercate a gennaio 2022

Tra le altre opportunità di lavoro con maggiori richieste da parte delle imprese troviamo:

  • gli artigiani e gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con 29.900 offerte di lavoro;
  • gli impiegati addetti all’accoglienza e alle informazioni della clientela con 23.800 offerte di lavoro;
  • i conduttori di macchine per il movimento della terra, il sollevamento e il maneggio dei materiali con 23.660 opportunità di lavoro;
  • i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni con 23.490 opportunità di lavoro;
  • le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali con 23.410 offerte di lavoro;
  • i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica e professioni assimilate con 20.190 opportunità di impiego;
  • gli artigiani e gli operai specializzati di installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche ed elettroniche con 16.290 offerte di lavoro;
  • gli operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali con 16.130 opportunità di lavoro;
  • i tecnici in campo ingegneristico con 15.860 offerte di lavoro;
  • i tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive con 15.400 opportunità di lavoro.

Quali sono i 10 profili più introvabili delle imprese a gennaio 2022?

Molti dei posti di lavoro per i quali le imprese cercano candidati rimarranno vacanti per la difficoltà nel reperire il profilo giusto. Nel dettaglio, i 10 lavori con maggiori possibilità di non veder coprire tutte le necessità di impiego delle imprese risultano essere:

  • i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni che rischiano di lasciare vacante il 68,1% dei 23.490 addetti ricercati;
  • gli attrezzisti, gli operai e gli artigiani del trattamento del legno e professioni assimilate con il 67,9% di difficoltà a reperire le 5.370 figure ricercate dalle imprese;
  • i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica e professioni assimilate con il 62,4% di difficoltà a reperire i 20.190 profili ricercati;
  • gli artigiani e gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con il 62,3% di difficoltà a reperire i 29.900 profili ricercati;
  • gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali con il 61,9% di difficoltà a reperire i 13.470 profili ricercati;
  • i fabbri ferrai, i costruttori di utensili e professioni assimilate con il 58,5% di difficoltà a reperire i 10.180 profili ricercati dalle imprese.

Quali altre professioni risultano introvabili a gennaio 2022?

Tra le altre professioni che risultano introvabili in base alle necessità delle imprese troviamo:

  • i meccanici artigianali, i montatori, i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili con il 56,4% di difficoltà a reperire i 30.830 profili ricercati;
  • i tecnici della salute con il 56,3% di difficoltà a reperire i 30.050 profili ricercati;
  • gli artigiani e gli operai specializzati nelle installazioni e installazione di attrezzature elettriche ed elettroniche con il 55,1% di difficoltà a reperire i 16.290 profili ricercati;
  • tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e di servizi con la difficoltà del 53,2 su 14.280 profili ricercati;
  • gli artigiani e gli operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili con il 53,1% di difficoltà a reperire i 54.660 profili ricercati;
  • i tecnici in campo ingegneristico con il 53,1% di difficoltà a reperire i 15.860 profili ricercati;
  • gli ingegneri e le professioni assimilate con il 52,9% di difficoltà a reperire i 15.280 profili ricercati.

 

Le 10 offerte di lavoro con più posti da dicembre 2021 a febbraio 2022

Saranno 1,4 milioni le entrate nel mondo del lavoro previste nel periodo da dicembre 2021 a febbraio 2022. I dati sono forniti da Anpal e Unioncamere che sottolineano anche una ripresa del +28% di richieste da parte delle imprese rispetto allo stesso periodo di fine 2019 e inizio 2020. Tuttavia, parallelamente alle professioni più richieste, le imprese faranno fatica a reperire i profili giusti. Si tratta essenzialmente di profili di alta specializzazione, di operai specializzati e di conduttori di impianti e di macchinari fissi e mobili.

Quali sono le 10 professioni più richieste da dicembre 2021 a febbraio 2022?

Nel rapporto Unioncamere e Anpal, si possono scorgere le 10 professioni più richieste da dicembre 2021 a febbraio 2022. Le maggiori opportunità di lavoro riguarderanno:

  • gli addetti nelle attività di ristorazioni con 113.330 opportunità di lavoro;
  • gli addetti alle vendite con 105.670 offerte di lavoro;
  • i conduttori di veicoli a motori con 97.410 offerte di lavoro;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia con 82.810 opportunità di lavoro;
  • addetti non qualificati per lo spostamento e la consegna delle merci con 52.490 posti;
  • impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali con 48.570 posti;
  • tecnici dei rapporti con i mercati con 48.110 posti;
  • artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili con 47.740 posti;
  • meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili con 47.500 posti;
  • fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metalli e professioni assimiliate con 43.350 posti.

Quali sono i settori dove ci saranno più opportunità di lavoro tra dicembre 2021 e febbraio 2022?

In generale, i settori dove saranno maggiori le opportunità di lavoro tra dicembre 2021 e febbraio 2022 saranno, nell’ordine:

  • il settore degli operai specializzati con 275.720 opportunità di lavoro;
  • le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi con 273.720;
  • i conduttori di impianti e gli operai di macchinari fissi e mobili con 259.030 posti di lavoro;
  • le professioni tecniche, tra le quali nei campi dell’informatica, dell’ingegneria, delle telecomunicazioni, della salute, della distribuzione commerciale con 204.520 opportunità di lavoro;
  • le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, tra le quali gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche, naturali, gli ingegneri e gli specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie con 91.180 posti;
  • i dirigenti con 3.370 opportunità di lavoro.

Le altre professioni più ricercate entro febbraio 2022

Tra le altre professioni maggiormente ricercate dalle imprese entro febbraio 2022 figurano:

  • gli artigiani e gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con 36.230 posti;
  • gli impiegati addetti all’accoglienza e alle informazioni della clientela con 32.310 posti da occupare;
  • i conduttori di macchine per il movimento terra, per il sollevamento e il maneggio dei materiali con 29.560 posti;
  • i tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni con 24.190 posti;
  • gli artigiani e gli operai specializzati nelle installazioni e nelle manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche con 24.180 posti;
  • i tecnici della salute con 23.690 posti;
  • gli operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali con 23.680 posti;
  • i tecnici in campo ingegneristico con 22.940 posti;
  • gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per le lavorazioni metalliche e per i prodotti minerali con 22.770 offerte di lavoro;
  • i fabbri ferrai, i costruttori di utensili e i lavori assimilati con 22.170 posti.

Offerte di lavoro e professioni e profili difficili da reperire

Tuttavia, a fronte dell’elevato numero di opportunità di lavoro fino a fine febbraio 2022, molti profili risulteranno di difficile reperimento da parte delle imprese. Per più profili ricercati dalle imprese si arriverà alla media che uno su due rimarrà senza il corrispondente lavoratore, qualificato o meno, da assumere. Si riscontrano percentuali elevate di posti che rimarranno vacanti tra i dirigenti, tra le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e tra gli operai specializzati.

Quali sono i 10 profili più introvabili dalle aziende?

Lo studio di Unioncamere e di Anpal mette in luce quali siano le professionalità più introvabili dalle imprese. Nel dettaglio:

  • specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali per i quali il 65,2% dei 17.390 posti potrebbe rimanere senza lavoratori;
  • fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica e professioni simili con il 59,4% di probabilità di non occupare i 43.350 lavoratori richiesti;
  • gli operatori della cura estetica con il 56,8% di posti che potrebbero andare vacanti;
  • i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi con il 56,5% di probabilità di non riuscire a reperire i profili richiesti;
  • fabbri ferrai, costruttori di utensili e professioni assimilate con il 55,4% di difficoltà rispetto ai 22.170 posti disponibili;
  • operai specializzati e artigiani addetti alla pulizia e all’igiene degli edifici con il 55,2% di probabilità di non reperire i profili richiesti per 8.020 posti disponibili;
  • artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con il 53,8% di difficoltà;
  • gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per le lavorazioni metalliche e per la produzione di minerali (52,3% di difficoltà);
  • i meccanici artigianali, i montatori, i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili con il 52,4% dei lavoratori di difficile ricerca;
  • ingegneri e professioni assimilate con il 52% di difficoltà a reperire le professionalità ricercate.

 

I 10 lavori più richiesti e quelli più introvabili a dicembre 2021

La ricerca di personale dipendente delle imprese nel mese di dicembre 2021 segna 354 mila nuove potenziali assunzioni. In realtà, molti di questi posti di lavoro rimarranno scoperti. Si stimano, infatti, 133 mila profili introvabili, pari al 37,5% del totale dell’offerta di lavoro da parte delle imprese. Per alcuni profili, addirittura, oltre 6 posti su 10 rimarranno di difficile reperimento. Ecco dunque quali sono le professioni più ricercate dalle imprese in numeri assoluti e quelle più introvabili a dicembre 2021 secondo il rapporto di Unioncamere e Anpal.

Quali sono le 10 professioni più richieste nel mese di dicembre 2021?

Dei circa 354 mila profili ricercati dalle imprese nel mese di dicembre 2021, ecco quali sono le 10 professioni con più posti di lavoro a disposizione in numeri assoluti:

  • addetti alle attività di ristorazione con 42.650 offerte di lavoro;
  • addetti alle vendite con 35.410 posti liberi;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia con 25.950 posti a disposizione;
  • conduttori di veicoli a motore con 22.350 offerte di lavoro;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna delle merci con 12.120 posti;
  • artigiani e operai specializzati nelle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili con 10.920 posti liberi;
  • tecnici dei rapporti con i mercati con 10.870 offerte di lavoro;
  • impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali con 10.640 offerte di lavoro;
  • meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili con 9.830 opportunità di lavoro;
  • impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela con 8.910 posti.

Professioni di elevata specializzazione e tecniche, quali sono i profili più richiesti?

Tra le professioni intellettuali, scientifiche, di elevata specializzazione (20.740 posti in totale) e tecniche (47.630 posti in totale), oltre ai tecnici per i rapporti con i mercati, sono richiesti maggiormente:

  • tecnici della salute con 6.740 posti a disposizione;
  • tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazione con 5.850 posti;
  • ingegneri e professioni assimilate con 5.670 posti;
  • tecnici in campo ingegneristico con 4.840 posti;
  • tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi con 4.600 posti;
  • specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie con 3.770 posti;
  • specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali con 3.440 posti.

Impiegati e professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi: quanti posti sono a disposizione a dicembre 2021?

Tra gli impiegati (30.250 quelli richiesti a dicembre 2021) e chi opera con qualifica nelle attività commerciali e nei servizi (95.320 posti a disposizione), oltre agli addetti alle attività di ristorazione, alle vendite e alle segreterie, accoglienza e affari generali, sonno maggiormente ricercati:

  • gli operatori della cura estetica con 4.9410 posti a disposizione;
  • professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali con 4.770 posti;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati con 3.630 posti;
  • impiegati addetti agli sporti e al movimento di denaro con 3.180 posti;
  • gli addetti alla gestione amministrativa della logistica con 2.810 posti;
  • impiegati addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria con 2.670 posti;
  • professioni qualificate nei servizi di vigilanza, sicurezza e custodia con 2.670 posti.

Operai specializzati, quali sono i più richiesti a dicembre 2021?

Tra gli operai specializzati e gli artigiani, ad eccezione delle professioni che rientrano nelle prime 10 tra quelle più richieste, risultano con più opportunità di lavoro per un totale di 58.420 posti:

  1. artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con 8.010 posti;
  2. artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione attrezzature elettriche ed elettroniche con 7.090 posti;
  3. fonditori, saldatori, calderai, lattonieri, montatori carpenteria metallica e professioni assimilate con 6.770 posti;
  4. fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati con 4.270 posti;
  5. artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento con 2.220 posti;
  6. operai specializzati e artigiani delle lavorazioni alimentari con 2.110 posti.

Quali sono le professioni con più posti tra i conduttori di impianti e gli operai di macchine fisse e mobili?

Tra i conduttori degli impianti e gli operai addetti ai macchinari fissi e mobili, a dicembre 2021 sono particolarmente ricercati (52.930 posti in totale):

  • i conduttori di macchine per il movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali per 6.020 posti;
  • operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali per 4.330 posti;
  • gli addetti ai macchinari dell’industria tessile, delle confezioni e mansioni assimilate con 3.630 posti;
  • gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per le lavorazioni metalliche e per i prodotti minerali con 3.400 posti;
  • operai addetti alle macchine confezionatrici di prodotti industriali con 2.680 posti;
  • i conduttori di convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune per 2.670 posti;
  • i conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche per 2.270 posti.

Quali sono le 10 professioni più introvabili dalle imprese a dicembre 2021?

Delle 354 mila potenziali assunzioni nel mese di dicembre 2021, circa 133 posti sono stimati come di difficile reperibilità dei profili richiesti e potrebbero rimanere vacanti. Ecco quali sono le professioni per le quali le imprese fanno più fatica a trovare i profili ricercati:

  • specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali per i quali il 65,2% dei 3.440 posti potrebbe rimanere vacante;
  • fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica e professioni simili con il 59,4% di difficoltà rispetto a 6.770 profili richiesti;
  • gli operatori della cura estetica con il 56,8% di difficoltà;
  • i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi con il 56,5% di difficoltà a reperire i profili giusti;
  • fabbri ferrai, costruttori di utensili e professioni assimilate con il 55,4% di difficoltà rispetto ai 4.270 posti disponibili;
  • operai specializzati e artigiani addetti alla pulizia e all’igiene degli edifici con il 55,2% di difficoltà a reperire profili per i 2.180 posti disponibili;
  • artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con il 53,8% di difficoltà;
  • gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per le lavorazioni metalliche e per la produzione di minerali con il 52,3% si difficoltà;
  • i meccanici artigianali, i montatori, i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili con il 52,4% dei profili di difficile reperibilità;
  • ingegneri e professioni assimilate con il 52% di difficoltà a reperirne.

Quali sono le 10 professioni dove è più facile che si venga assunti a dicembre 2021?

Tra i profili più facilmente reperibili sul mercato del lavoro a dicembre 2021 (i 10 con meno difficoltà), si ritrovano:

  • professioni qualificati nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia con il 17,4% di difficoltà;
  • gli operai addetti alle macchine confezionatrici di prodotti industriali (solo il 17,8% di difficoltà);
  • impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali con il 17,9%;
  • impiegati addetti all’accoglienza e alle informazioni della clientela (18,1% di difficoltà);
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna delle merci con il 21% di difficoltà;
  • gli insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti e professioni assimilate con il 21% di difficoltà a reperire i 2.350 profili ricercati;
  • i conduttori dei convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune con il 21,5%;
  • addetti alle vendite con il 21,7%;
  • i tecnici delle attività finanziarie assicurative con il 26,3%  di difficoltà a reperire i 2.890 profili ricercati;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia con il 27% di difficoltà.

Chi cerca lavoro in Italia?

Che faccia ha l’italiano che cerca un lavoro? Come si muove? Quali sono le sue aspettative di carriera? A queste e ad altre domande ha provato a dare una risposta l’Osservatorio InfoJobs sul Mercato del Lavoro 2015, dal quale emerge anche che le offerte di lavoro in Italia hanno registrato un aumento del 33%.

Tornando all’identikit del candidato in cerca di un nuovo lavoro, dall’analisi InfoJobs emerge una persona giovane, con una buona esperienza in ambito lavorativo alle spalle e con una formazione medio-alta. I candidati sotto i 35 anni superano la metà del campione totale (54,1%) e in larga parte hanno una esperienza di 3-10 anni di lavoro (41,6%) e almeno il diploma di maturità (44,7%).

Il 54,1% degli under 35 alla ricerca di lavoro è composto per il 42% da persone nella fascia 26-35 anni e per il 12,1% da under 25 anni. A seguire, la fascia 36-45 rappresenta il 29,4% del campione, mentre il range 46-55 anni occupa il 12,7% sul totale. Solo il 3,7% supera i 55 anni.

Quanto all’esperienza maturata nel mondo del lavoro, vincono i candidati con 5-10 anni di lavoro (22,7%), seguiti quanti hanno un percorso lavorativo di più di 10 anni (21,2%) e da coloro chi ha maturato un’esperienza di 3-5 anni (18,9%). Percentuali leggermente inferiori per i candidati che hanno maturato fino a 2 anni di esperienza (8,7%) e per quelli con la sola esperienza di stage (8,7%).

Per quanto riguarda la formazione, i percorsi analizzati dall’Osservatorio InfoJobs 2015 parlano di un 44,7% in possesso di diploma di maturità, seguiti dai laureati (28,5%, di cui il 17,7% in possesso di laurea specialistica e il 10,8% di laurea breve), e da chi si è invece fermato alla Licenza media (14,8%). Percentuali minori per i master (3,6%) e per i dottorati di ricerca (0,6%).

Sul fronte della provenienza geografica dei candidati iscritti al portale InfoJobs, viene dalla Lombardia il 23,7% del campione, seguita dal Lazio (11,5%), dal Piemonte (9%) dall’Emilia-Romagna (8,7%) e dalla Campania (8,3%). Leggermente più staccato il Veneto (7,9%) che precede Toscana e Sicilia (entrambe al 5,6%), Puglia (5,3%) e Liguria (2,2%).

Infine, il focus sulle lingue straniere più parlate dai candidati rivela che la predominanza dell’inglese (con il 93,9% del totale), seguito dal francese (36,3%) e dallo spagnolo (20,2%). Completano la top 5 il tedesco (10,2%) e il russo (2,3%). Il 34% dei candidati parla due lingue straniere, il 48,6% una, mentre il 13,7% tre.

Trovare lavoro? Ecco qualche dritta

Che cosa serve per trovare lavoro, oggi? Al di là delle raccomandazioni, della fortuna e della casualità, su cui è sempre meglio non fare troppo affidamento, è sempre più importante una gestione intelligente della propria immagine online, all’interno e all’esterno dei social network.

Perché, se trovare lavoro è un lavoro, è bene che ciascuno acquisisca gli strumenti per farlo al meglio e per renderlo efficace. Ecco perché è bene seguire con attenzione i consigli di chi aiuta a trovare lavoro per professione, come nel caso di Hays Response, divisione del gruppo Hays specializzata nella selezione di profili junior che ha messo a punto un decalogo (o meglio, un “esalogo”, visto che si tratta di 6 consigli) per utilizzare in maniera più incisiva possibile strumenti quali i social network e i cv online e offline.

  1. Rivoluzionare il proprio cv. Aggiungere al curriculum i link ai propri profili social e ad eventuali siti o blog personali, in modo che siano visibili ai recruiter anche elementi ormai sempre più importanti per trovare lavoro, come hobby, interessi ed esperienze di volontariato.
  2. Allineare i cv online e offline. Differenze o discrepanze nel contenuto tra le due versioni del cv possono penalizzare il candidato in sede di colloquio o persino tagliarlo fuori dal processo di selezione.
  3. Pragmatismo nella ricerca di una nuova posizione lavorativa. Individuare solo le posizioni più in linea con il proprio profilo e la propria esperienza per poter trovare lavoro in maniera efficace.
  4. Investire sul personal branding. Mostrarsi attivi sui propri profili social pubblicando o condividendo contenuti interessanti relativi al proprio ambito professionale, partecipare ai dibattiti nei gruppi, chiedere endorsement alle persone del proprio network.
  5. Spingere per il cambiamento. Per trovare lavoro in maniera più efficace è bene presentarsi alle aziende, dicono gli esperti di Hays, come “portatori sani di novità”, professionisti capaci di introdurre cambiamenti utili allo sviluppo del business e dell’azienda.
  6. Razionalizzare i contatti di LinkedIn. È inutile ampliare il proprio network estendendo l’invito anche a professionisti di altri settori lavorativi: meglio puntare sulla qualità della propria rete aggiungendo contatti strettamente legati alla propria attività ed eliminando quelli non funzionali.

Social network e lavoro: trucchi e dritte

Abbiamo visto nei giorni scorsi come due dei social network più utilizzati e celebri, Twitter e LinkedIn, possono aiutare nella ricerca di un’occupazione o, meglio, come possono fare in modo che chi sta cercando un lavoro possa “vendersi” al meglio ad aziende e recruiter.

E per vendersi, o presentarsi al meglio utilizzando i social network, è importante anche sapere come utilizzarli in modo corretto, evitando errori che possano penalizzare l’efficacia del proprio profilo o, peggio, trasmette a recruiter e aziende un’immagine sbagliata se non distorta delle proprie skill.

Per capire quali sono i passi falsi commessi più spesso dai candidati sui social network e, soprattutto, per cercare di evitarli muovendosi invece in maniera corretta, Office Team di Robert Half ha elaborato un sondaggio su oltre 300 manager di ambito HR a livello globale, cercando di capire la percezione che hanno dei candidati sui social network.

Ebbene, una delle discriminanti più rilevanti emersa dal sondaggio, alla quale in pochi forse danno il giusto peso, è l’importanza della foto. Secondo il 35% degli intervistati, un’immagine inappropriata o inadeguata su un profilo di un social network ha lo stesso cattivo impatto di un commento inadeguato o negativo postato dal candidato, che nel 45% degli intervistati può essere fatale per l’assunzione.

Attenzione anche alla frequenza con cui si aggiornano le pagine personali. Profili sui social network poco aggiornati, incompleti o con scarsa interazione sono tutt’altro che utili per il 17% dei manager HR che ha partecipato al sondaggio.

Detto degli errori più comuni da evitare, Office Team dà anche qualche consiglio su che cosa fare per rendere il proprio profilo sui social network un’arma efficace in più per trovare un’occupazione.

Intanto, per quanto possa sembrare banale, si consiglia di curare grammatica e ortografia, tanto nelle parti di autopresentazione quanto, soprattutto, nel caso di commenti o discussioni con altri utenti. Allo stesso modo, è bene che ciascuno si mostri interessato e attivo negli ambiti professionali che gli pertengono. Il modo migliore per fare è condividere e commentare contenuti e notizie rilevanti per il proprio ambito professionale, senza paura di esporsi.

Infine, per gli esperti di Office Team, il social network dal quale non è possibile prescindere con una presenza attiva e strutturata è LinkedIn, con buona pace di Twitter. L’importante è che, anche in questo caso, il proprio profilo sia ricco, dettagliato e ben strutturato, privo di macchie o di errori.

E poi, un po’ di fortuna per essere notati da un recruiter non guasta mai…

LinkedIn: il lavoro si trova… nella nuvola

Abbiamo visto ieri come, in questo scorcio di 2016, il re dei social network professionali, LinkedIn, abbia subito un sorpasso inatteso da parte di Twitter proprio in quello che dovrebbe essere uno dei suoi punti di forza, ovvero la capacità di far incontrare domande e offerte di lavoro qualificate.

Il social network dell’uccellino azzurro risulta infatti quello più utilizzato al mondo per trovare lavoro, ancora più di LinkedIn. Ciò non significa, però, che quest’ultimo abbia abdicato alla propria mission, anzi… Come ogni anno, anche per il 2016 LinkedIn ha pubblicato un’interessante classifica sulle 25 competenze più richieste da chi offre lavoro.

Per quest’anno, la competenza regina che le direzioni del personale richiedono nei candidati da assumere è la conoscenza precisa del fenomeno del cloud computing. Una skill che è risultata in cima alla lista in quasi la metà dei Paesi (6 su 14) all’interno dei quali LinkedIn ha svolto la propria indagine.

Completano il podio, dietro al cloud computing, il data mining e il marketing management. Si tratta di tre competenze altamente sbilanciate sulla parte di ingegneria informatica e, comunque, necessarie per professioni legate al web. Professioni che si trovano abbondantemente anche tra le posizioni che vanno dalla 4 alla 25 della classifica di LinkedIn.

Si va, infatti, dalle competenze di Java a quelle di ambito SEO, dallo sviluppo di siti internet alla creazione di software, dalla sicurezza di rete, all’architettura web. Quella del cloud computing comunque la vera sorpresa di questo 2016 se, come fanno notare proprio da LinkedIn, nel 2015 era una competenza che nemmeno figurava in classifica.

E per sgombrare il dubbio sulla scientificità di queste rilevazioni è bene ricordare che, per elaborare questa classifica, i tecnici di LinkedIn hanno sviluppato un algoritmo per analizzare le attività di assunzione e reclutamento avvenute tramite il social network nel 2015.

Una classifica che mette in luce come le conoscenze informatiche avanzate siano sempre più fondamentali per garantire un accesso al mercato del lavoro, principalmente, sottolinea LinkedIn, in mercati come quello americano o indiano che hanno fame di queste competenze. Non è un caso, infatti, che agli ultimi posti della classifica vi siano competenze legate al diritto societario e all’economica. Segno dei tempi che cambiano…