Partite Iva, quali finanziamenti e contributi a fondo perduto si possono richiedere?

Per le partite Iva sono a disposizione vari finanziamenti, contributi a fondo perduto e agevolazioni. Su tutti, gli aiuti per i giovani possessori di partite Iva e per le donne assicuranti dallo sportello On – Oltre nuove imprese a tasso zero e Resto al Sud. Peraltro, lo sportello On ha ricominciato ad assicurare i finanziamenti da poco più di una settimana (il 24 marzo 2022). Possono presentare domanda i giovani (che detengono il maggior numero delle nuove aperture di partita Iva nell’ultimo trimestre del 2021, pari al 46,1%) e le donne (con il 36% delle nuove aperture). Per chi presenterà domanda è possibile beneficiare di un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso zero. I fondi a disposizione stanziati dalla legge di Bilancio 2022 sono pari a 150 milioni di euro.

Partite Iva, chi può richiedere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti di Oltre nuove imprese a tasso zero?

Le partite Iva che possono richiedere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati della misura Oltre nuove imprese a tasso zero sono quelle che puntano a creare e a sviluppare micro e piccole imprese. In prevalenza si tratta di realtà giovanili, da 18 a 35 anni oppure da donne, a prescindere dall’età. In ogni caso, la prevalenza nelle imprese di giovani e di donne si costituisce in base al numero di componenti donne o giovani sia per le quote di capitale detenute che come compagine sociale.

Come si viene ammessi ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti di Oltre nuove imprese a tasso zero?

Pertanto, per ottenere i contributi a fondo perduto o i finanziamenti è necessario che vi sia maggioranza di giovani o di donne nella micro e piccola impresa. Ad esempio, se una impresa è composta da un uomo di oltre 35 anni e da una donna o da un under 35 anni, per la richiesta del finanziamento è necessaria una terza persona che possegga i requisiti richiesti. E dunque che sia un giovane under 35 o una donna. Inoltre, per procedere con la richiesta le imprese devono essere costituite da non oltre i cinque anni. Anche le persone fisiche possono presentare richiesta purché si impegnino a costituire una nuova società dopo l’ottenimento dell’agevolazione.

Per cosa si possono richiedere i contributi a fondo perduto?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti possono essere richiesti per le società dei settori del manifatturiero, dei servizi, del commercio e del turismo. I progetti possono essere richiesti per idee su tutto il territorio nazionale e hanno un limite di spesa di tre milioni di euro. La percentuale di copertura dei contributi può arrivare al 90% dei costi ammissibili. I finanziamenti ottenuti devono essere utilizzati entro i due anni successivi alla stipula del contratto.

Quali sono i costi ammissibili che possono essere finanziati dalle partite Iva?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti possono coprire le spese necessarie per:

  • l’acquisto di impianti, di attrezzature e di macchinari;
  • di programmi e servizi informatici;
  • di brevetti;
  • di spese per costituire la micro o piccola impresa.

È previsto un doppio ambito di copertura delle spese. Il primo riguarda le imprese costituite da non oltre i 36 mesi al momento della domanda; il secondo dai tre ai cinque anni. Per le imprese entro i 36 mesi si arriva a finanziare le spese fino al 20% con i contributi a fondo perduto. Per le altre imprese, il fondo perduto arriva al 15%.

Come presentare domanda della misura Oltre nuove imprese a tasso zero?

La procedura per la presentazione delle domande delle partite Iva è gestita in via telematica da Invitalia. L’incentivo è a sportello e non ha scadenza. Ma nei limiti delle risorse disponibili. Non ci sono graduatorie e le domande vengono gestite in base all’ordine cronologico di arrivo. È dunque necessario accedere al portale di Invitalia con le credenziali Spid, Carta nazionale dei servizi (Cns) o Carta di identità elettronica (Cie). Vengono richieste al richiedente sia la firma digitale che un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec). La valutazione delle domande prevede un colloquio dei candidati ai finanziamenti per approfondire le competenze tecniche e gestionali. Al superamento del colloquio è necessario fornire maggiori dettagli del progetto dal punto di vista economico e finanziario.

Resto al Sud, quali finanziamenti per le partite Iva?

L’altra misura a disposizione delle partite Iva è quella relativa ai finanziamenti di Resto al Sud. La misura ha risorse più alte rispetto alla prima misura (1,25 miliardi di euro per il 2022) e mira a sostenere la nascita e il consolidamento delle nuove attività imprenditoriali e dei liberi professionisti. Ma non è richiedibile in tutto il territorio nazionale. Infatti, i finanziamenti possono essere richiesti nelle regioni di Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo. Inoltre, rientrano tra i territori ammissibili anche le aree del cratere sismico di Umbria, Marche e Lazio e le isole minori lagunari, marine e lacustre del Centro e del Nord Italia.

Resto al Sud, quali partite Iva possono presentare domanda dei contributi?

Ammessi alla presentazione delle domande di Resto al Sud sono le partite Iva con un’età minima di 18 anni e massima di 55 anni. Anche per questa misura non ci sono bandi, graduatorie e scadenze. Le candidature, infatti, vengono prese in carico in base all’ordine di arrivo delle domande. Le istanze possono essere presentate da chi ha già un’attività di impresa dal 21 giugno 2017. Ma possono essere ammesse anche le imprese di futura nascita, da costituire entro i due o i quattro mesi dall’esito positivo della domanda. Inoltre, è necessario non aver ottenuto altre agevolazioni per l’autoimprenditorialità (negli ultimi tre anni) e non essere in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

In quali aree si possono richiedere i finanziamenti Resto al Sud?

I finanziamenti Resto al Sud possono essere richiesti per finanziare investimenti nei settori:

  • delle attività produttive nell’industria, nell’artigianato, nella trasformazione dei prodotti agricoli e della pesca;
  • che forniscono servizi a imprese e persone;
  • nel settore del turismo e del commercio;
  • nelle libere professioni, sia individuali che in forma societaria. In tal caso, la partita Iva non deve essere stata movimentata nei 12 precedenti la presentazione dell’istanza.

Partite Iva, quali spese sono ammissibili con Resto al Sud?

Con Resto al Sud, le partite Iva hanno la possibilità di coprire fino al 100% delle spese ammissibili. Il finanziamento massimo può arrivare a 50 mila euro, tranne nel caso dell’impresa individuale con unico soggetto (finanziamento fino a 60 mila euro). Le spese ammissibili riguardano:

  • la ristrutturazione o la manutenzione straordinaria dei beni immobili per un limite del 30% del totale delle spese;
  • l’acquisto di impianti, attrezzature e macchinari;
  • l’acquisizione di nuovi programmi informatici, servizi tecnologici e telecomunicazioni;
  • le spese per gestire l’impresa nel limite del 20% sul totale del progetto. Rientrano in queste spese quelle per le materie prime di di consumo, i canoni di locazione o di leasing, e le garanzie assicurative.

Partite Iva, con Resto al Sud coperto fino al 100% delle spese ammissibili

Gli incentivi possono arrivare al 100% delle spese ammissibili mediante due canali: un contributo a fondo perduto per il 50% e un finanziamento bancario per il restante 50%. Il finanziamento è garantito dal Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese (Pmi).

Come presentare domanda per Resto al Sud?

Le partite Iva interessate a presentare domanda per i finanziamenti e i contributi a fondo perduto di Resto al Sud devono utilizzare la piattaforma messa a disposizione da Invitalia. La valutazione della pratica avviene entro i 60 giorni susseguenti alla presentazione della domanda. Anche per questa istanza sono necessarie le credenziali di accesso a Invitalia (Spid, Cie o Cns), l’indirizzo di posta elettronica certificato (Pec) e la firma elettronica.

Imprese: agevolazioni per giovani e donne con ON Oltre Nuove Imprese

Al fine di sostenere micro e piccole imprese nasce ON Nuove Imprese a tasso 0, il finanziamento ha sostituito il vecchio NIT0 (Nuove Imprese a Tasso Zero), apportando delle novità inerenti l’ambito di applicazione, l’ammontare degli importi e la tipologia di aiuto. Si tratta di un programma di agevolazioni per le imprese a prevalente o totale partecipazione di giovani e donne gestito da Invitalia e promosso dal Ministero per lo Sviluppo, ma in cosa consiste esattamente e chi può accedere?

Ambito di applicazione delle agevolazioni ON Oltre Nuove Imprese a tasso 0

La prima cosa da dire è che il programma ON Oltre Nuove imprese a tasso zero viene inserito nell’ambito degli aiuti de minimis, di conseguenza gli importi non sono elevati, gli aiuti non devono essere comunicati alla Commissione Europea e devono essere registrati nell’apposito Registro nazionale.

Puoi trovare un approfondimento sugli aiuti de minimis nell’articolo: aiuti de minimis: cosa sono, limiti, ammontare e come ottenerli

Per quanto riguarda la definizione di piccole imprese e micro imprese, occorre ricordare che sono considerate micro imprese quelle che hanno un numero di dipendenti pari o inferiore a 10 unità, fatturato o bilancio inferiore a 2 milioni di euro. Si definiscono invece piccole imprese quelle che hanno un numero di dipendenti pari o inferiore a 50 unità e un fatturato/bilancio inferiore a 10 milioni di euro.

Le agevolazioni concesse con ON sono finanziamenti a tasso 0 che possono arrivare al 90% delle somme ammissibili, l’investimento da realizzare non deve comunque superare 3 milioni di euro, in passato la somma massima ammissibile era dimezzata.

Chi può beneficiare dei finanziamenti agevolati ON?

I finanziamenti agevolati ON Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero sono rivolti a società che siano formate dal 51% dei soci o delle quote da persone che non abbiano superato i 35 anni di età (fino al compimento del 36° anno e/o donne (senza limiti di età).

La platea dei possibili beneficiari comprende diverse soluzioni, in particolare sono previste due linee di finanziamento: una per le imprese costituite da non più di 3 anni e una per le imprese nate in un arco temporale tra i 3 e i 5 anni.

Per le imprese costituite da non più di 3 anni o ancora da costituire è ammesso un finanziamento massimo di 1,5 milioni di euro da rimborsare entro 10 anni. Le somme ammesse possono godere del tasso zero, inoltre possono ottenere fino al 20% di contributo a fondo perduto. Per le spese ammissibili inferiori a 250.000 euro non è prevista la sottoscrizione di alcuna garanzia. Per le società ancora da costituire è previsto che l’iter di costituzione debba concludersi entro 45 giorni dalla comunicazione di ammissione al beneficio, in caso contrario, l’agevolazione sarà persa.

Quali progetti possono essere finanziati

I finanziamenti sono riconosciuti per :

  • realizzazione acquisto e ristrutturazione dell’edificio che accoglie l’attività (30% dei fondi ammessi);
  • Macchinari, impianti e attrezzature;
  • programmi informatici ;
  • Servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione ;
  • brevetti, marche e licenze;
  • spese connesse alla stipula del contratto;
  • consulenze specialistiche tra cui quelle inerenti l’impatto ambientale nel limite del 5% dei fondi ammessi;
  • per il settore del turismo è ammesso il finanziamento agevolato anche per l’acquisto dell’immobile, ma il limite è del 40% della spesa ammessa al finanziamento.

Per le imprese che sono nate da 3 o 5 anni precedenti rispetto alla richiesta del finanziamento agevolato, l’importo massimo ammissibile è di 3 milioni di euro. Questi devono essere spesi per settori manifatturiero, tessuto e commercio e finalizzare a:

  • realizzare nuove attività;
  • ampliare le attività precedentemente esistenti.

Come presentare la domanda per le agevolazioni ON Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero

I fondi ammessi alle agevolazioni dovranno essere utilizzati nell’arco di 24 mesi dalla comunicazione dell’ammissione, per i fondi a tasso 0 la restituzione avviene secondo un piano di ammortamento decennale, in passato il piano aveva durata di 8 anni. In base alla circolare 117378 del 2021 le domande devono essere presentate esclusivamente online e prevedono la compilazione della domanda con allegati il business plan e il progetto per il quale di vuole ottenere il finanziamento agevolato. Per poter presentare la domanda è necessario essere muniti di SPID, di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) e di una firma digitale.

Per l’ammissione non vengono formate graduatorie, ma si procede all’analisi delle domande in ordine di arrivo e fino a esaurimento fondi

Nel caso in cui i fondi ammessi abbiano un valore superiore a 250.000 euro è previsto che sui beni della costituenda società o della costituita società sia iscritta un’ipoteca/ privilegio speciale. Questo vuol dire che in caso di di “crisi d’impresa” ricordiamo che con il nuovo codice d’impresa con si parla più di fallimento, l’ente che ha erogato il finanziamento potrà vantare un privilegio, rispetto ad altri creditori, sui beni che sono stati ammessi al finanziamento.

Attualmente le domande ammesse sono 583 con agevolazioni pari a 132 milioni di euro e la creazione di oltre 3000 posti di lavoro. Gli importi finanziabili disponibili a luglio 2021 sono di 16 milioni di euro.