Polizza famiglia e polizza legge Bersani, le differenze e come funzionano

Dopo la legge Bersani, probabilmente il provvedimento più utile agli automobilisti dal punto di vista delle assicurazioni RC Auto, è stata la polizza famiglia. Una polizza che come meccanismo richiama alla legge Bersani, perché permette di assicurare delle auto in una classe di merito migliore. Naturalmente, migliore rispetto a quella che sarebbe spettata nel momento in cui si assicura per la prima volta un veicolo. Il risparmio in questi casi, sul premio della polizza, è evidente. Sulla misura fin da subito si sono aperte tutta una serie di discussioni, soprattutto perché le compagnie assicurative hanno iniziato a lamentarsi di una evidente anomalia. In un sistema assicurativo, quello delle polizze RC auto in Italia, basato su un particolare meccanismo, la polizza famiglia ha sparigliato le carte. Un meccanismo che di fatto non ha più senso e non dovrebbe più esistere almeno secondo gli addetti ai lavori, cioè secondo le compagnie di assicurazione.

Bonus Malus, cos’è?

Il meccanismo bonus malus è conosciuto da tutti. Le assicurazioni sull’auto, almeno quelle obbligatorie per poter circolare, prevedono un premio basato sulle classi di merito, che per le assicurazioni sono classi di rischio. Più alta è la classe, più si paga di premio e più bassa è la classe e meno sborsa il contraente. Dal punto di vista delle assicurazioni, la classe maggiore dovrebbe rappresentare il massimo rischio che una compagnia assicurativa ha nell’assicurare il veicolo. Per questo, un veicolo assicurato in classe 14, e quello che paga di più di assicurazione. Alla classe prima invece il contraente pagherà il premio inferiore. Ogni anno che passa senza sinistri si scende di una classe. Un sinistro causato con colpa invece fa salire di due classi. La classe 14 è la classe di ingresso nel sistema bonus malus, cioè quella che tocca a chi assicura un veicolo la prima volta. Dopo 14 anni senza sinistri finalmente si arriva in classe 1, quella che prevede il premio più basso da pagare.

Chi paga meno di polizza RC auto

Tutto questo perché evidentemente un neopatentato che assicura per la prima volta l’auto, produce più rischi per la compagnia rispetto ad un assicurato esperto. Lo stesso vale per una polizza appena aperta da parte di un automobilista. In questo caso viene meno la storia pregressa, dove si può evincere l’incidenza dei sinistri avuti, perlomeno negli ultimi cinque anni. Anche in questo caso una compagnia avrà più facilità ad assicurare un veicolo che negli ultimi cinque anni non ha fatto nessun incidente, rispetto ad un veicolo appena assicurato. Facilità per le assicurazioni che si trasforma per l’automobilista in differenze sostanziali di premi da versare.

Dalla Legge Bersani alla polizza famigliare

La legge Bersani ha iniziato ad introdurre delle agevolazioni per gli automobilisti che avevano più auto assicurate con la stessa compagnia. Infatti con la Legge Bersani attiva da più di un decennio, un automobilista poteva assicurare il suo secondo veicolo o il secondo veicolo presente nel suo nucleo familiare, alla medesima classe di merito della prima. Questo però solo per un veicolo della stessa natura e cioè automobile per automobile, moto per moto, furgone per furgone. Inoltre la legge Bersani poteva essere attivata una sola volta e per un solo veicolo.

Come funzionava la legge Bersani

Con la Legge Bersani la classe di merito del secondo veicolo diventava la medesima del primo ma solo in quella stessa compagnia dove era assicurato il primo veicolo. Infatti si parla di classe interna, cioè di una classe che vale solo nel circuito di quella compagnia e non nell’intero mondo assicurativo. Infatti, cambiare compagnia l’anno successivo su un veicolo con attivata l’agevolazione della legge Bersani, significava assicurare l’auto nella nuova compagnia non più alla classe 1 come il primo veicolo della famiglia, ma in classe 13, cioè la classe di merito maturata dopo il primo anno di assicurazione senza sinistri.

Cosa è cambiato con le polizze famigliari

Con l’ingresso della polizza famiglia, le regole sulle classi interne e su quelle universali sono le medesime della legge Bersani. Ma si sono estesi i benefici dell’agevolazione prevista dalla legge Bersani. I benefici infatti sono estesi a più veicoli dello stesso nucleo familiare ed anche a veicoli di diversa natura rispetto al principale. In sostanza la stessa classe di merito del primo veicolo poteva essere attivata anche su tutti gli altri veicoli di ogni componente il nucleo familiare, a prescindere che il primo veicolo era un’auto mentre gli altri sono moto, minicar e così via.

Altre agevolazioni delle polizze familiari

Una agevolazione ulteriore, è l’apertura del beneficio anche ai rinnovi di contratto. Infatti mentre la polizza Bersani si poteva sfruttare soltanto in sede di prima immatricolazione del veicolo o di prima assicurazione di un veicolo usato, con la polizza famiglia questi vincoli vengono meno. In buona sostanza un veicolo già assicurato negli anni precedenti, magari in una classe 8, 9 o 10, in sede di rinnovo del contratto di assicurazione poteva passare ad una classe di merito più vantaggiosa, che è quella del primo veicolo e nucleo familiare. Lo stesso valeva per moto, furgoni e ciclomotori. Una vastità di possibilità che la polizza famiglia offre e che per questo ha trovato le critiche da parte degli addetti ai lavori, con le compagnie assicurative in prima linea.

Perché la polizza famiglia è attaccata dalle compagnie di assicurazione

Evidente infatti che stando così le cose, il meccanismo bonus malus è superato. Con le classi di merito che condizionavano anche il rischio assicurativo da parte delle compagnie, che adesso è un fattore venuto meno. Ormai le auto in classe 14 effettivamente diventano sempre meno frequenti. Questo perché di fatto la classe 14 oggi come oggi può essere utilizzata dalle compagnie di assicurazioni per assicurare un automobilista che è davvero per la prima volta che si assicura. E che in buona sostanza non ha nel proprio nucleo familiare altri parenti o altri familiari con una polizza auto già attiva.

Compagnie di assicurazione, meno soldi stessi rischi

Evidente che le compagnie di assicurazione in questo caso si accollano un rischio pari a quello precedente, perché un neopatentato è sempre un neopatentato ed una auto appena assicurata è sempre una auto appena assicurata. Ma allo stesso tempo ricevono meno soldi, perché i contraenti pagano premi inferiori. Per questo da più parti viene chiesto al governo di mettere le mani al meccanismo delle assicurazioni auto. Viene chiesto di correggere la norma è il meccanismo bonus malus, rendendolo più idoneo al cambio delle norme è proprio alla legge sulla polizza famigliare oggi come sulla legge Bersani ieri.

Novità su RC auto, potrebbe essere obbligatoria anche per i mezzi fermi

Novità su Rc auto l’assicurazione potrebbe diventare obbligatoria anche per i mezzi inutilizzabili. A deciderlo una sentenza Europea.

Novità su Rc auto: nei prossimi due anni sarà obbligatoria per tutti i mezzi

La polizza Rc auto assicura per i danni causati a terzi dovuti alla circolazione del proprio veicolo. Chi decide di assicurarsi paga un premio spesso annuale o semestrale. Il premio di assicurazione è l’importo da versare alla compagnia di assicurazione per l’acquisto della polizza. L’assicurazione spetta sia a mezzi a uso privato che per le auto aziendali.

Tuttavia nei prossimi due anni l’assicurazione Rca dovrebbe diventare obbligatoria per tutti i mezzi anche quelle non utilizzate. L’emendamento diventerà effettivamente operativo in Italia entro due anni, quindi per la fine del 2023 si avrà l’obbligo di assicurare tutti i veicoli, anche quelli fermi. A dirlo è una sentenza dell’Unione Europea che delinea la netta differenza tra veicoli non utilizzati e veicoli non utilizzabili.

Differenza tra veicoli “non utilizzabili” e “non utilizzati”

A fare la differenza tra pagare o meno l’assicurazione saranno proprio questi due termini. Infatti per immobili non utilizzabili, si intendono quelli senza motore o senza ruote,che quindi non possono essere messi su strada. Per questi “rottami” l’assicurazione non deve essere versata.

Mentre è diverso per quelli “non utilizzati”. Non importa se siano macchine ferme anche dentro i propri garage o giardino. Se sono mezzi forniti di ruote, motori e che potrebbero essere utilizzate, l’assicurazione non può essere sospesa. Viene da se che hanno bisogno di un’assicurazione ed un premi polizza pagato.

Uno stralcio della sentenza europea

Di seguito uno stralcio della sentenza europea proprio per capire cosa intenderà dire la norma, che sarà adottata anche in Italia, nei prossimi due anni. “un veicolo che sia immatricolato e che non sia stato pertanto regolarmente ritirato dalla circolazione, e che sia idoneo a circolare, corrisponde alla nozione di «veicolo», ai sensi dell’articolo 1, punto 1, della direttiva 2009/103, e non smette, quindi, di essere soggetto all’obbligo di assicurazione enunciato all’articolo 3, primo comma, di tale direttiva per il solo fatto che il suo proprietario non ha più intenzione di guidarlo e lo immobilizza su un terreno privato“.

Pertanto non sarà possibile solo sospendere l’assicurazione dei mezzi non utilizzati. Per questi sarà obbligatoria l’assicurazione, anche se fermi. Mentre per i mezzi non utilizzabili andranno rottamati. Ma attenzione ci sono ancora due anni di tempo per farlo, in attesa che tutti i Paese Europei adottino la norma.

 

RC Auto: come si sottoscrive, come si paga e le formule previste

L’RCA letteralmente significa Responsabilità Civile Autoveicoli ed in Italia è obbligatorio sottoscriverla per qualsiasi mezzo circoli su strada pubblica. L’RC Auto viene chiamata anche assicurazione, e di solito viene stipulata dalle compagnie assicurative e serve a sollevare da ogni responsabilità economica il conducente dell’autovettura visto che copre i danni materiali o lesioni causati a terzi.

L’assicurazione inoltre copre i danni anche dei passeggeri che portiamo con noi nell’auto. La polizza assicurativa può,dietro ovviamente costo più alto, comprendere: furto e incendio, kasko, atti vandalici, cristalli, e danni atmosferici.

RC Auto: le formule previste

Furto e incendio: copre tutti i danni causati dal furto oppure da uno scoppio o incendio, rapina e danni da fulmine, fino a coprire il valore totale dell’auto al momento dell’avvenimento di tale circostanza. Il costo della polizza furto e incendio ovviamente varia in base al valore dell’auto e in base a quanto il proprietario vuole assicurarla.

Polizza KasKo: è una polizza accessoria quindi può essere facoltativa; si sottoscrive comunque legata ad una polizza RC Auto standard e copre i danni che il conducente può creare al proprio autoveicolo a prescindere dalla responsabilità.

La polizza KasKo è particolarmente indicata per chi ha un autovettura di elevato valore oppure per chi ha un’automobile d’epoca, visto che i pezzi di ricambio sono sempre più introvabili e perciò molto costosi.

Tale polizza è conveniente anche per chi è neopatentato, visto che magari non ha molta dimestichezza con l’automezzo e quindi più incline a procurare un danno.

Ovviamente, come per l’RCA standard, anche la polizza KasKo ha dei casi in cui il diritto di risarcimento del danno decade. E i casi sono:

  • Il conducente non ha la patente di guida in corso di validità
  • Il conducente ha causato dei danni sotto effetto di droghe oppure guidi in stato di ebbrezza
  • se il danno e causato da oggetti o animali trasportati non messi in sicurezza
  • se il danno è stato causato volontariamente dal conducente: per questa opzione si figura anche il reato di frode verso la compagnia di assicurazione
  • se il danno e stato causato da agenti atmosferici (pioggia, grandine, forte vento)

Come sottoscrivere una polizza RCA

Nei tempi passati l’unico modo per sottoscrivere una polizza RCA era andare fisicamente presso un agenzia e farsi fare un contratto secondo le nostre esigenze.

Con l’avvento della tecnologia ora si può stipulare una polizza auto direttamente seduti da casa rivolgendosi ai numerosi siti che offrono tale possibilità. Infatti, basta avere con sè pochi documenti necessari che comprendono:

  • carta d’identità o patente di guida
  • codice fiscale
  • libretto di circolazione del veicolo
  • l’attestato di rischio (che non è obbligato a presentare chi si assicura per la prima volta perché ovviamente sprovvisto, pero quest’ultimo può, se rientra, usufruire della Legge Bersani).

La Legge Bersani in merito alle assicurazioni auto prevede che se un neopatentato vuole assicurare la propria autovettura per la prima volta può usufruire della classe di merito di un familiare convivente.

Come pagare la RC Auto

Una volta che, tramite agenzia o web, abbiamo scelto la polizza che a noi è più conveniente le opzioni per il pagamento sono:

  • carta di credito
  • Postepay
  • bonifico bancario o postale 
  • Paypal
  • Amazon pay
  • Apple pay
  • Google pay
  • solo per la stipula in agenzia si può pagare ancora in contanti e assegno.

Documenti da avere in auto 

Dopo il 18 ottobre 2015 non e più obbligatorio esporre il contrassegno assicurativo sul parabrezza dell’auto. Se veniamo fermati per un controllo dalle forze dell’ordine, vigili urbani, polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza, oltre al libretto di circolazione e la nostra patente ci possono chiedere anche il contratto assicurativo che dobbiamo tenere sempre in auto.

Non sempre comunque viene richiesto il certificato assicurativa perché oggi le forze dell’ordine possono vedere se il veicolo è assicurato semplicemente inserendo la targa in un apposito programma che grazie ad un database controlla il dato.

Italiani automobilisti piu’ attenti nel 2016

Il 2016 è stato un anno positivo per la sicurezza sulle strade, con un calo sia del numero di incidenti sia di vittime, come dimostrano i dati appena resi noti sia da Aci sia da Istat.
Ma, nonostante questo, Facile.it ha stabilito che, per almeno 1,4 milioni di automobilisti, nel 2017 le tariffe RC auto aumenteranno, perché sono stati riconosciuti responsabili di sinistri che faranno peggiorare la loro classe di merito.

Il portale leader per la comparazione di assicurazioni auto, è giunto a questa conclusione analizzando più di 500mila preventivi richiesti nell’ultimo mese dello scorso anno, arrivando così alla conclusione che per il 4,12% degli utenti l’RC auto aumenterà. La percentuale è comunque in diminuzione dello 0,31%, poiché, a quanto pare, gli automobilisti italiani sono stati più attenti rispetto al 2015.

Approfondendo maggiormente i dati ricavati, si nota che in caso di incidente tra le donne si conferma un maggior ricorso alle compagnie assicurative (4,68%) con il conseguente peggioramento della classe di merito; fra gli uomini la percentuale si ferma al 3,81%.

Tra le professioni dei guidatori, infermieri e medici sono i più distratti, poiché tra loro il 4,66% nel 2017 pagherà premi maggiori, seguiti da pensionati (5,21%), insegnanti (4,58%) e impiegati (4,38%).
I più attenti, invece, si confermano i vigili urbani e gli appartenenti alle forze dell’ordine: soltanto il 2,76% ha denunciato sinistri con colpa.

Dal punto di vista territoriale, il maggior numero di denunce è la Toscana, in cui ben il 5,78% del campione si è reso colpevole di sinistri, anche se in calo comunque dello 0,10% rispetto all’anno scorso. A seguire si trovano Liguria (5,40%) e Lazio (5,21%).

La regione in cui sono aumentate maggiormente le denunce è la Valle d’Aosta, con un +1,79%, mentre chiudono la classifica Basilicata (2,05%) e Molise (2,15%), dove sono diminuiti più che altrove i sinistri con colpa denunciati, con percentuali pari rispettivamente al -1,35% e -1,93%. Buone anche le prestazioni di chi guida in Umbria, dove c’è stato un calo del -1%.

Mauro Giacobbe, Amministratore Delegato di Facile.it, ha dichiarato: “Se l’obiettivo dell’Europa è quello di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020, l’Italia è ancora lontana dal traguardo. Gli ultimi anni hanno rappresentato una svolta nel comparto assicurativo che ha visto rivoluzionare non solo le pratiche burocratiche, ma anche l’atteggiamento dell’automobilista. Contrassegno elettronico e scatole nere sono stati cambiamenti importanti, e nonostante per qualcuno l’RC auto aumenterà, auspichiamo che questi strumenti creino circoli virtuosi che si amplificheranno nei mesi a venire, sommandosi a quelli provenienti dalla comparazione, ormai largamente sfruttata dagli italiani”.

Vera MORETTI

Continua il calo dei prezzi Rc auto

Strano ma vero. C’è qualcosa, in Italia, che invece di costare sempre di più, costa sempre di meno. Si tratta dell’ Rc auto il cui costo medio, stando a un’analisi dell’Osservatorio RC Auto di Facile.it e Assicurazione.it relativa al trimestre giugno-settembre 2016, è calato dell’1,71% in 3 mesi.

Non si tratta di una percentuale mostruosa, ma è comunque un segnale, oltre che una media. Inoltre, ha rilevato l’analisi, i prezzi delle polizze Rc auto sono calati a settembre dell’1,6% anno su anno, attestandosi su un valore medio di 503,28 euro.

Se a livello nazionale si va verso una situazione di sostanziale stabilità, con un calo dei prezzi dell’ Rc auto piuttosto contenuto, evidenziato anche nelle scorse rilevazioni, nell’ultimo trimestre si notano invece importanti cambiamenti a livello regionale.

Considerando il dato trimestrale, il caso più eclatante è quello della Valle d’Aosta in cui, da giugno a settembre 2016, i premi Rc auto sono scesi del 9,71%. Anche gli automobilisti di Sicilia e Calabria avranno notato la riduzione di spesa per assicurare i loro veicoli: in queste due regioni i premi sono scesi rispettivamente del 5,95% e del 5,90%.

Meno fortunati i cittadini che guidano in Sardegna, dove i costi delle Rc auto sono cresciuti in media del 2,12%. L’altra regione in cui nel trimestre si sono registrati degli aumenti, seppur minimi, è il Lazio (+0,5%).

Guardando all’andamento annuale dei premi e confrontando quelli relativi a settembre 2016 con quelli rilevati a settembre 2015, è la Calabria che registra la diminuzione maggiore: -9,31%. A seguire si trova un’altra regione che, tipicamente, rientra fra quelle con i premi più cari: in Puglia, in un anno, i prezzi delle Rc auto sono scesi del 7,47%. La Sardegna detiene invece il primato opposto, quello relativo a un maggior aumento dei costi per assicurare un’auto: sull’isola si è registrato un +4,59%.

Con prezzi pressoché vicini alla stabilità (+0,23% nell’ultimo anno), la Campania è sempre la regione italiana più cara; il premio medio rilevato a settembre 2016 è pari a 803,58 euro. Nonostante il calo annuale maggiore, la Calabria supera la Puglia e arriva sul secondo gradino della classifica delle Rc auto più care: nella regione i premi medi sono pari a 585,88 euro contro i 582,01 del Tacco d’Italia. La Valle d’Aosta è l’area in cui assicurare le auto costa meno, con una media di 325,83 euro, cifra che stacca notevolmente le altre due regioni più “economiche”, ossia Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, dove i premi sono pari a circa 366 euro.

Contrassegno elettronico e calo dell’ Rc auto

È appena entrato in vigore in Italia il contrassegno elettronico per l’ Rc auto e, secondo i calcoli del sito Facile.it, questa rivoluzione farà risparmiare alle compagnie assicurative circa 100 milioni di euro sui costi operativi. Una riduzione dei costi che, se le compagnie assicurative si metteranno una mano sul cuore e una sul portafoglio, potrebbe tradursi in un’ulteriore discesa dei premi pagati dagli automobilisti per l’ Rc auto, tendenza costante nell’ultimo anno.

Secondo i calcoli effettuati dall’Osservatorio Rc auto di Facile.it e Assicurazione.it, a settembre 2015 il costo medio di una polizza auto è stato pari a 511,44 euro: -11,18% rispetto a sei mesi fa e -20,55% rispetto a settembre 2014.

Stando ai dati emersi dallo studio effettuato dal sito, la regione che da settembre 2014 a settembre 2015 ha visto calare maggiormente i premi Rc auto è la Campania, dove la riduzione è stata del 39,27%, con un premio medio di 801,72 euro, che rimane ancora il più alto d’Italia. Segue, in termini di calo dei prezzi dell’ Rc auto, la Puglia, con un -33,15% e un premio medio di 629 euro (il terzo più caro d’Italia).

L’analisi relativa all’importo delle polizze ha rilevato che la seconda regione con i prezzi più cari per assicurare l’auto è la Calabria dove, nonostante un calo annuale del 27,75%, si è registrato un valore medio del premio di 646,04 euro.

All’altro estremo della classifica dei costi dell’ Rc auto ci sono invece la Valle d’Aosta (premio medio di 333,67 euro, calo annuale del 20,62%), il Friuli Venezia Giulia (premio pari a 352,76 euro e calo annuale del 23,04%) e il Trentino Alto Adige (premio pari a 362,96 euro e calo annuale del 21,47%).

Non hanno brillato in quanto a cali alcune regioni del Centro Italia, dove le riduzioni di prezzo dell’ Rc auto sono state nettamente al di sotto della media nazionale: Molise (-8,47% e premio medio di 480,11 euro), Basilicata (-13,34% e premio medio di 472,67 euro) e Abruzzo (-13,56% e premio medio di 489,03 euro).

Auto connessa e filiera automotive, le prospettive

Il mondo dell’automobile può prescindere sempre meno dalle nuove tecnologie. Quello dell’ auto connessa e dell’infomobilità è un futuro che sa già di presente, nel quale le eccellenze dell’industria dell’automotive italiana possono giocare una parte importante.

Proprio per questo, per promuovere le eccellenze dell’industria italiana nel settore della telematica e infomobilità, Anfia è presente, insieme a Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, alla prima edizione di New Mobility World, l’area espositiva dedicata alla mobilità del futuro allestita al Salone dell’auto di Francoforte, dal 17 al 27 settembre 2015.

Anfia presenta progetto “Italian Creativity in the Connected World”, al quale hanno aderito tre aziende della propria Sezione Telematica: Meta System, Targa Telematics e Vodafone Automotive, con prodotti e soluzioni tecniche per lo sviluppo dell’ auto connessa e della smart mobility.

Di fatto, il New Mobility World è il luogo d’incontro tra i rappresentanti dell’industria automotive, gli specialisti delle nuove tecnologie e i fornitori di servizi per la mobilità, che ospita oltre 150 partner ed espositori divisi in cinque aree: Connected Car, Automated Driving, E-Mobility, Urban Mobility and Mobility Services.

Il discorso dell’ auto connessa, con tutti gli addentellati che si porta con sé, può essere una straordinaria opportunità di sviluppo per le industrie italiane dell’automotive. La stessa Anfia è convinta che la prossima frontiera per le tecnologie dei veicoli sarà un veicolo “sensore”, destinato a muoversi all’interno di sistemi di mobilità integrata: il veicolo comunicherà i dati rilevati ai fornitori di servizi e riceverà i dati in tempo reale per risolvere eventuali problemi di mobilità.

I cosiddetti ITS (Intelligent Transportation Systems), di cui l’ auto connessa fa parte, coinvolgono nel loro sviluppo diverse aziende del settore industriale, molte delle quali sono chiamate a sviluppare infrastrutture adeguate che consentano una rapida implementazione di queste tecnologie. Un esempio di come il settore dell’auto possa fare da volano al rilancio di altri settori industriali complementari.

Ma non è tutto. Nell’ambito di uno scenario europeo sempre più attento ai temi dell’ auto connessa, Anfia segnala la necessità di un quadro regolamentare italiano chiaro ed efficace. A beneficiare di un quadro normativo che possa supportare l’ulteriore sviluppo della telematica assicurativa come tecnologia capace di accrescere la sicurezza sulle strade e abbattere i costi assicurativi potranno essere tutti gli automobilisti. Del resto, i nostri costi assicurativi sono tra i più alti d’Europa, con un premio medio rc auto pari a 401 euro, rispetto ad una media europea di 257 euro.

Ecco perché non solo la filiera auto potrebbe ripartire da uno sviluppo serio e intelligente delle tecnologie collegate all’ auto connessa.

Prezzi in calo per l’ Rc auto

Che siano gli effetti delle liberalizzazioni o che, semplicemente, il mercato sia divenuto più maturo, questo è da vedere. Sta di fatto che in sei mesi i premi delle Rc auto sono calati del 16,5%. Lo hanno rilevato dell’Osservatorio Rc auto di Facile.it e Assicurazione.it.

Secondo i dati diffusi dall’osservatorio, la spesa media a maggio 2015 è stata pari a 524,26 euro, il 21,08% in meno rispetto ad un anno fa. L’indagine è stata realizzata monitorando tanto i prezzi praticati dalle compagnie assicurative italiane, quanto i preventivi Rc auto calcolati degli utenti.

L’indagine di Facile.it ha interessato anche le cosiddette garanzie accessorie, ossia quelle che coprono i danni non inclusi nell’ Rc auto; tra queste, la più richiesta resta l’assistenza stradale, cresciuta del 31,62% rispetto all’ultima rilevazione (28,46% a febbraio 2015). Al secondo posto la garanzia in caso di infortunio al conducente, scelta nel 25,98% dei preventivi. Al terzo la tutela legale (19,7%), mentre solo il 10,9% di chi ha richiesto un preventivo Rc auto vi ha aggiunto la polizza di furto e incendio.

Un altro dato interessante dell’indagine sull’ Rc auto svolta da Facile.it rileva che i cali su tutto il territorio nazionale hanno ridotto il divario tra Nord e Sud. La Campania è sempre la regione dove per assicurare l’auto si deve pagare di più (838,37 euro in media), ma la discesa dei prezzi è stata del 32,91% rispetto a sei mesi fa e di quasi al 40% rispetto a un anno fa.

Dietro alla Campania vengono altre due regioni del Sud la Puglia (646,35 euro) e la Calabria (626,80 euro). All’altro capo della classifica sui costi dell’ Rc auto troviamo invece il Trentino Alto Adige (369,06 euro), la Valle d’Aosta (371,54 euro, con il calo annuale più contenuto, -7,47%) e il Friuli Venezia Giulia (470,40 euro).

Mantenere un’auto, che salasso

Quali sono le voci che incidono di più nelle spese delle famiglie italiane? Quelle per mantenere un’auto e quelle per la casa, entrambe spesso non facili da quantificare.

Il sito Facile.it, ha provato a farlo per quanto riguarda la spesa annua necessaria per mantenere un’auto e ha rilevato che le famiglie italiane spendono in media poco più di 3.200 euro all’anno, con differenze sensibili fra le varie aree del Paese.

Lo studio ha esaminato gli stessi tre profili tipo che Facile.it usa di solito nel proprio osservatorio Rc auto, con classi di merito ed età medie diverse, elementi che implicano stili di vita e spese differenti. Ha fatto rientrare nel paniere di riferimento tutte le voci considerate per determinare quanto costa mantenere un’auto: RC auto, bollo, carburante, costi di usura e manutenzione, compresi quelli per la revisione.

La voce che incide di più sulla spesa necessaria a mantenere un’auto è il prezzo del carburante: secondo Facile.it, se in un anno si percorrono circa 10mila chilometri, a prescindere dal tipo di alimentazione dell’auto, si spendono circa 1.000 euro di carburante. Nel caso del terzo profilo (giovane studente neopatentato che percorre fino a 7mila chilometri all’anno) bastano poco più di 450 euro.

Pesano eccome, per mantenere un’auto, le spese di manutenzione e usura, che oscillano tra gli 800 e i 2.000 euro a seconda del profilo considerato nello studio. Per quanto riguarda l’assicurazione, a marzo 2015 il prezzo medio pagato in Italia è stato di 575,81 euro, con notevoli differenze a seconda della classe di merito e della regione di residenza.

La ricerca ha poi focalizzato l’attenzione su tre delle principali città italiane, Milano, Roma e Napoli. Confrontando le spese mantenere un’auto in queste città campione, Napoli rimane quella in cui tutti i profili esaminati spendono di più: le cifre arrivano anche a superare di quasi il 30% la media nazionale. È il caso, per esempio, del profilo del giovane studente: la spesa annuale in Italia è di 2.997 euro, mentre nel capoluogo campano ne sono necessari 3.796, il 29% in più.

Classe di merito? I professionisti la cambiano più spesso

Per molti automobilisti, il 2015 è già partito con i rincari; secondo le rilevazioni del portale per la comparazione di assicurazioni auto Facile.it, saranno oltre un milione e mezzo gli italiani che, per aver provocato un incidente nel corso dell’ultimo anno, saranno costretti a pagare un premio assicurativo più elevato cambiando classe di merito.

Facile.it ha analizzato oltre 500mila preventivi effettuati sul sito negli ultimi 30 giorni e ha rilevato come, dopo il calo registrato nel 2014, sia tornata a crescere, sia pur leggermente, la percentuale di automobilisti penalizzati per aver causato un sinistro: oggi rappresentano il 4,09% degli utenti alle prese con il rinnovo della loro assicurazione, un anno fa erano il 3,67%. In numeri, si stima che a pagare un premio maggiore cambiando classe di merito saranno 300mila italiani in più rispetto a gennaio 2014.

Per quanto riguarda le differenze socio-demografiche, si conferma la tendenza che vede le donne più maldestre (o più oneste, dipende dai punti di vista…) rispetto agli uomini; mentre tra questi ultimi la percentuale di chi denuncia sinistri con colpa si ferma al 3,73%, cambierà classe di merito ben 4,76% del totale delle donne. A livello di età, i meno penalizzati dal cambio classe sono i più giovani (peggiorerà la propria condizione il 3,29% di chi ha meno di 30 anni), mentre la performance peggiore si registra tra i più adulti: oltre i 65 anni cambierà classe di merito il 5,40% degli automobilisti.

Considerando invece la categoria professionale dichiarata in fase di preventivo, anche quest’anno sono i liberi professionisti a chiedere più spesso l’intervento della compagnia assicuratrice e ad esserne penalizzati con un cambio di classe di merito: tra di loro la percentuale arriva al 5,38%. Li seguono i medici e gli infermieri, anch’essi con una percentuale superiore al 5% (precisamente il 5,26%); i più prudenti sono i vigili urbani e gli appartenenti alle forze armate.

Se si prendono in esame le differenze tra le regioni italiane, dopo il secondo posto registrato lo scorso anno la Toscana è quest’anno la regione più “indisciplinata”. Qui, infatti, la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato di aver causato un incidente nel 2014 è tornata a superare il 5% (è al 5,40%), seguita dal Lazio, che l’anno scorso era terzo (e adesso registra il 5,35% di cambi classe), e dalla Liguria che è terza con il 5,08% di cambi di classe di merito. Fanalini di coda la Calabria (solo il 2,40% degli automobilisti ha dichiarato di aver avuto un incidente con colpa) e la Puglia (2,59%).