Regali di Natale non graditi, come venderli e ricevere denaro

Riciclare i regali di Natale non graditi è un classico, si tratta di un modo per risparmiare anche di una sorta di rivalsa verso chi ha proposto un presente non gradito, ma ora c’è la possibilità di sfruttare le vendite online. Il vantaggio? Non si è costretti ad aspettare l’occasione giusta per riciclare, si libera subito casa da oggetti ingombranti non graditi e si monetizzano i regali.

Ecco come vendere i regali non graditi di Natale.

App per vendere prodottti di abbigliamento

La soluzione migliore per vendere i regali di Natale non graditi sono le app, tra le più conosciute ci sono Vinted, specializzata nella intermediazione per la vendita di prodotti di abbigliamento e accessori. Basta scaricare l’app, leggere bene il regolamento perché vi sono delle restrizioni (ad esempio pellicce), caricare foto e mettere il prezzo di vendita. Questo nel tempo può essere anche diminuito, quindi meglio fissare un prezzo congruo visto che nella maggior parte dei casi si tratta di prodotti mai usati quindi nuovi.

Come vendere regali di Natale: accessori, oggettistica, arredi

Nel caso in cui i regali siano di natura diversa, ad esempio dei giochi, prodotti per il bricolage, accessori per casa, decori, quadri, la soluzione può essere Ebay oppure Subito.it. Anche in questo caso il meccanismo è semplice e molto simile, infatti è possibile iscriversi, caricare le foto, fissare il prezzo e aspettare che qualche potenziale acquirente si faccia vivo per comprare il tanto odiato regalo di Natale. Il pagamento anche in questo caso può essere effettuato tramite un semplice trasferimento di denaro su una postepay o altra carta ricaricabile.

Vuoi evitare le spedizioni? In questo caso l’app giusta potrebbe essere Nextdoor, un’app di vicinato che mette in contatto venditori e acquirenti in un raggio breve in questo modo si può optare per la consegna a mano.

Un’altra soluzione comoda e conosciuta è Wallapop, in questo caso è possibile vendere qualunque tipologia di prodotto, che si tratti di abbigliamento, oggettistica, giocattoli e anche i regali più strani.

Ora non resta che scegliere la soluzione migliore per vendere i regali di Natale non graditi, l’alternativa è riciclarli facendo attenzione a non regalarli al donante.

I 10 migliori regali di Natale hi tech

Quali sono i migliori 10 regali che si possono fare per il prossimo Natale nell’ambito dei prodotti hi tech? Ce se sono per tutti i gusti, dagli smartphone ai visori, dalle luci led agli orologi. Vediamo nel dettaglio i prodotti hi tech che vanno più di moda a fine 2021 con un occhio alle caratteristiche e alle possibilità di fare affari.

I visori: Oculus Quest 2 il migliore per la realtà virtuale

Tra i visori per vedere la realtà virtuale sicuramente Oculus Quest 2 è senz’altro quello che va per la maggiore con un prezzo non eccessivo. In rete si riesce a trovare a partire da 350 euro. Il prodotto ha un hardware di nuova generazione, può essere utilizzato per il gaming all in one e nell’intrattenimento immersivo per i film. Sono aumentati i pixel rispetto alla versione precedente. Tra i prodotti simili si segnalano il Bresser 1877495 Visore notturno Digital NV 1X con supporto da testa con prezzi di circa 150 euro e il binocolo Tkwser Visione notturna a infrarossi con Lcd.

A basso costo, i videogiochi in abbonamento

Uno dei regali più gradito e a baso costo può essere l’abbonamento ai videogiochi. Xbox Game Pass Ultimate offre la possibilità di poter giocare scegliendo tra oltre 100 giochi. Il prezzo mensile è di 12,99 euro. Si può giocare su personal computer, console e dispositivi Android.

Luce led: il gioco di colori da sincronizzare

Tra i regali hi tech per la casa, le strisce di luce sicuramente rappresentano un regalo originale. Ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche. Philips ha lanciato il suo prodotto Hue Lighting White and Color, una striscia luminosa che può essere estesa fino a 10 metri. Nella sua lunghezza si possono osservare contemporaneamente più colori, creando un effetto gradevole alla vista. La luce si può sincronizzare anche con Spotify. Il prezzo è di circa 170 euro, ma si può trovare la striscia da 200 centimetri a circa 90 euro.

Cellulari indistruttibili Rudget phone: cosa sono?

Tra gli smartphone, un’idea regalo potrebbe essere quella del Rudget phone. Si tratta di cellulari indistruttibili. Un’idea delle caratteristiche dello smartphone, è quella offerta dal Doogee S88 Plus, con batteria da 10 mila mAh, fotocamera da 48 megapixel, sistema operativo Octa core Android 10 e schermo da 6,3 pollici full Hd. Il prezzo è di circa 330 euro, ma sulla rete si trovano modelli per tutte le esigenze a prezzi per tutte le tasche. Il modello rudget Oukitel Wp 12 è impermeabile e può essere utilizzato anche sott’acqua. Il prezzo è di circa 140 euro.

Smartphone Fold: i migliori cellulari pieghevoli

Probabilmente è arrivato il momento di valutare l’acquisto di uno smartphone pieghevole, dato che i prezzi si stanno abbassando. Il Samsung Galaxy Z Flip 3 5G rimane uno dei più gettonati, con due varianti di memoria e il peso contenuto. Il prezzo è di circa 980 euro per il modello base, ma si può arrivare anche a superare i 1.500 euro. È sceso di molto, invece, il prezzo del Motorola Razr 5G, il pieghevole con la Ram da 8 GB e la memoria interna da 256 Gb. Si parte da 850 euro, ma nelle scorse settimane si poteva trovare anche a meno.

Modem Wifi, il Netgear Orbi 6 arriva a coprire fino a 350 metri quadrati

Tra i modem Wifi, si segnala il Netgear Orbi Wifi 6 che arriva a coprire fino a 350 metri quadrati. Si compone di un router e un dispositivo satellite. Il prezzo, non proibitivo, è di 449 euro. In alternativa, la gamma Netgear propone anche il modello Nighthawk Router WiFi 6 AX 5400 da 350 euro.

Auricolari Sony da 250 euro

Tra i regali, gli auricolari rappresentano, senza ombra di dubbio, uno dei migliori compromessi. Gli auricolari Sony WF 1000 Xm3 permettono di ascoltare musica di qualità e una tecnologia che consente di eliminare il rumore in maniera ottimale. Il prezzo è di circa 250 euro. In alternativa si può valutare gli auricolari Huawei Freebuds 4 con ricarica wireless e prezzi a partire da circa 100 euro e i Bose Quiet Comfort, con un prezzo simile a quello dei Sony.

La novità Apple, l’AirTag per chi dimentica dove ha messo gli oggetti

Tra le novità si segnala l’Apple AirTag. Si tratta di un ciondolo che si può agganciare ovunque per ricordarsi sempre dove si sono lasciati degli oggetti. Ad esempio, le chiavi di casa o quelle dell’auto. Si può agganciare anche al collare del cane oppure nella borsa. Nel momento in cui si attiva, l’AirTag permette una rapida localizzazione dell’oggetto dai dispositivi Apple. Il prezzo non è proibitivo: si parte dai 35 euro.

Orologio per il fitness, Fitbit Charge 5

Molto ambiti sono anche gli orologi per il fitness. Fitbit Charge 5 rappresenta una soluzione ideale a prezzo contenuto (si parte dai 179 euro con sconto a 164 euro). L’orologio si può utilizzare per il fitness e per il benessere, anche con l’applicazione Ecg per tenere sempre sotto controllo il cuore e lo stress. In rete si possono trovare orologi con prezzi al di sotto di 50 euro.

Nest Hub, il dispositivo che controlla il sonno

A meno di 50 euro si può trovare anche il dispositivo di seconda generazione per musica, video, smart home e controllo del sonno. Si chiama Nest Hub e si può appoggiare al comodino o in qualunque parte della casa. Il controllo del sonno è assicurato da come si muove la persona durante la notte e la respirazione. Segnala anche quando e quanto si russa.

Italiani in viaggio a Natale in aumento

Gli italiani passeranno le vacanze di Natale in viaggio. Altro che regali costosi, meglio prendere una valigia e partire.
A pensarla così sono ben 16,6 milioni di italiani, 3,3 milioni in più rispetto all’anno scorso, e ad aumentare non è solo il numero di chi partirà ma anche il budget medio a persona, che sale del 7% e si assesta a 715 euro. Con questo importo, supera finalmente il valore registrato nel 2007, fermo a 694 euro, per un giro d’affari che quest’anno si stimerà intorno ai 2,3 miliardi di consumi turistici.

Se, dunque, da una parte c’è una propensione a spendere di più per viaggiare, dall’altra c’è invece una minore voglia di spendere per i regali di Natale.
La spesa media di quest’anno sarà di 307 euro, anche se occorre fare delle distinzioni territoriali: nelle regioni del Sud la media a persona è di 298 euro, inferiore del 7,4% ai 320 euro delle regioni del Nord. Tra le grandi città, Milano è quella con la propensione alla spesa più alta, mentre i valori più bassi si rilevano a Palermo.

Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti, ha dichiarato: “La nostra indagine di Natale, quest’anno, rileva importanti segnali positivi, anche se questi coinvolgono soprattutto i consumi turistici. Complessivamente, comunque, il quadro che emerge è di una fase di progressivo rilancio ma ancora delicata. Preoccupa un po’ la ripartenza dell’incertezza sul futuro: quest’anno è ritenuta un condizionamento per le spese di Natale dal 15% degli italiani, il 3% in più dello scorso anno. A pesare, forse, sono i timori di instabilità legati alla prossima tornata elettorale. Cresce anche la sensazione di stare erodendo troppo il risparmio, condizionata dal calo del potere d’acquisto registrato nell’ultimo anno. Segnali che sembrano suggerire un possibile cedimento di quell’atteggiamento fiducioso che gli italiani e le imprese avevano ritrovato e che è prioritario mantenere. Per questo è vitale concentrare gli sforzi, mettendo in campo interventi mirati a dare maggiore impulso alla ripartenza effettiva dei consumi ed al sostegno dei piccoli imprenditori che, purtroppo, sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto della crisi e scontano una domanda interna ancora debole. La Legge di Bilancio deve tenerne conto. È fondamentale, in particolare, estendere a tutto il piccolo commercio di prossimità il credito di imposta appena varato per le librerie indipendenti”.

Quindi, niente regali per Natale? Certo che no, perché gli italiani non hanno intenzione di rinunciarvi, anche se nel 41% dei casi si deciderà di fare doni principalmente ai bambini, per i quali si sceglieranno giochi didattici (22%) libri (14%) e vestiario (11%), mentre caleranno, anche se di poco, i giochi tecnologici, dal 10 al 9%.
Il 35% si recherà in un centro commerciale, il 28% in negozi e mercatini, mentre il 34% acquisterà online.

Coloro che partiranno, rimarranno al 66% in Italia, a discapito di chi sceglierà una meta europea, che passerà dal 27 al 23%, mentre aumenteranno coloro che andranno ancora più lontano, dal 7 all’11%.
Ma, rovescio della medaglia, le ferie saranno ancora più brevi. Difficile trovare chi rimarrà fuori casa più di 8 giorni, risicati al 18%, scesi dunque di dieci punti rispetto al 2007.

Per quanto riguarda la tipologia della vacanza, si tratterà soprattutto di viaggi all’insegna della cultura, in particolare in città d’arte, meta del 45% dei viaggiatori.
La montagna rimane al di sotto, anche se in ripresa dal 23 al 29%.

Sempre più vacanzieri prenoteranno via internet (47%, erano il 42% lo scorso anno) o acquistando, sempre sulla rete, offerte last minute (8%, stabile rispetto al 2016). Praticamente stabili però le agenzie di viaggio, scelte dall’11% degli intervistati, contro il 12% del Natale precedente.
In aumento il numero di chi dormirà in hotel, sistemazione segnalata dal 32%. Il 27% andrà a casa di amici o parenti, mentre il 20% soggiornerà in una casa in affitto o in un B&B. Ma c’è anche un 14% che si fermerà in una casa di proprietà, un 5% che sceglierà la pensione ed un 4% che andrà in un campeggio, in un villaggio o in un’altra struttura all’aria aperta.

Viaggi di coppia per il 39% degli intervistati, in famiglia per il 34% e con gli amici per il 19%.

Vera MORETTI

Mercatini di Natale tra folklore ed economia

La maggior parte delle persone che frequenta in questo periodo i mercatini di Natale ne vede e ne gode quasi esclusivamente il lato tradizionale e quello pittoresco, legati alla ricorrenza del 25 dicembre. Non tutti, invece, si rendono conto del fatto che i mercatini di Natale sono anche una grande occasione per, come si dice, far girare l’economia locale e non solo.

Lo dimostrano anche i dati emersi da una analisi Coldiretti/Ixè, secondo i quali quasi sei italiani su dieci (il 59%, per la precisione) frequenteranno i mercatini di Natale. Non solo quelli tradizionali altoatesini, ma anche quelli sorti sull’onda del successo in località marine o di pianura, nelle quali gli chalet di legno con la finta neve sanno tanto di artefatto.

Il successo dei mercatini di Natale, secondo Coldiretti, quest’anno (a differenza dello scorso) può anche contare su due fattori ulteriori: la scelta generalizzata di viaggi e spostamenti più brevi (dettata soprattutto dalla paura di attacchi terroristici all’estero) per le imminenti festività e la scelta degli italiani di concentrare il proprio budget da tredicesima per l’acquisto di cibo e bevande (34%), regali originali (23%) e abbigliamento (17%). Tutti articoli che caratterizzano i mercatini.

Una tendenza – sottolinea Coldirettiche favorisce i mercatini che sono una opportunità molto italiana di unire il relax con la possibilità di fare acquisti con curiosità e novità ad originalità garantita per sfuggire alle solite offerte standardizzate”.

Tra quanti frequenteranno i mercatini di Natale in Italia e all’estero – continua Coldirettisolo il 14% non farà alcun acquisto mentre la maggioranza del 43% spenderà in prodotti enogastronomici ma molti altri in decori natalizi, prodotti per la casa, oggetti artigianali, capi di abbigliamento e i giocattoli”.

Insomma, i mercatini di Natale non fanno bene solo al folklore e al buonumore, ma anche all’economia, in un periodo nel quale le tracce di ripresa si fanno sempre più consistenti. Meglio non farsi sfuggire l’occasione.

Il regalo di Natale 2015 si compra online

Se Babbo Natale utilizza ancora slitta e renne per consegnare i regali, per questo Natale 2015 gli italiani scelgono sempre più spesso l’e-commerce. Una tendenza testimoniata anche dai numeri elaborati dall’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, secondo i quali tra novembre e dicembre saranno spesi online per i regali di Natale 2015 oltre 3,5 miliardi di euro – pari a più del 20% del transato online annuale -, +16% rispetto allo scorso anno, per un totale di 27 milioni di ordini.

Del resto, questa tendenza relativa al Natale 2015 è stata anticipata e confermata dai risultati che lo shopping online ha fatto registrare durante le giornate del Black Friday e del Cyber Monday, durante le quali alcuni operatori hanno totalizzato più del 5% del totale del proprio fatturato online.

Va da sé che in Italia, appassionati di tecnologia come siamo, sia in quei due giorni sia per quanto riguarda il totale dello shopping online per in Natale 2015, la parte del leone la fanno i prodotti tecnologici ma, sempre secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, si difendono bene abbigliamento e accessori, cosmetici, giocattoli, libri e l’enogastronomia.

Gli acquisti online per il Natale 2015 rappresentano comunque la chiusura con il botto per un anno che ha visto gli italiani prendere sempre maggior confidenza con l’e-commerce, come testimonia anche una ricerca sull’argomento condotta da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, in collaborazione con Human Highway.

In questa ricerca, relativa ottobre, novembre e dicembre 2015 e molto focalizzata sugli acquisti online per il Natale 2015, è stata analizzata la propensione all’acquisto online di un campione di uomini e donne maggiorenni, rappresentativi della popolazione italiana e distribuiti su tutta la Penisola, che si connette a internet almeno una volta alla settimana.

I dati di Netcomm dicono che nel 2015 saranno 9 milioni le persone che decideranno di comprare online almeno un regalo per il Natale 2015 contro i 7,4 dello scorso anno: +22%. Un dato che si inserisce all’interno di un trend consolidato, che vede in crescita anche il numero di coloro i quali, quest’anno, sceglieranno l’online come canale esclusivo o principale per gli acquisti natalizi: dai 580mila del 2012 a 1,5 milioni del 2015.

Se poi, a questi dati, si uniscono quelli relativi a coloro i quali faranno più o meno acquisti online per il Natale 2015, si vede come nel complesso, anche se ancora per piccoli volumi, una certa cultura dell’acquisto digitale si è fatta strada anche in Italia. È infatti pari al 34% il numero di persone che pensa di fare più acquisti online rispetto al 2014, mentre scende del 15,9% la percentuale di chi pensa di farne di meno. Tanto che Netcomm stima in 3,1 miliardi di euro (di cui 1,8 relativi a prodotti fisici e non a servizi) il totale degli acquisti online effettuati dagli italiani nei 45 giorni prima del Natale 2015. Bianco Natal, cyber Natal…

Natale 2014 con i tuoi

Se vogliamo è una non notizia, e come tale non meriterebbe la copertina. Ma, dopotutto, è Natale e quello che la gente ama sentirsi raccontare in un giorno di festa come questo è qualcosa di rassicurante, tradizionale, routinario. E dunque, a confermare tradizione e routine ci ha pensato la Camera di Commercio di Milano che, tramite un sondaggio realizzato attraverso Digicamere con metodo Cati su 801 cittadini di Milano, Roma e Napoli a fine novembre 2014 ha rilevato che gli italiani oggi festeggiano in gran parte il Natale 2014 tra le mura di casa.

Secondo il sondaggio della Camera di commercio di Milano, nel capoluogo lombardo il Natale 2014 viene trascorso soprattutto in compagnia di famiglia e amici, tra casa propria (47,2%) e quella di parenti e amici (uno su due), anche se non manca chi fa festa al ristorante: circa 1 su 100.

Festa in famiglia anche a Roma e Napoli: nella capitale, il 98,7% degli intervistati è a casa propria o in quella di amici e parenti, mentre all’ombra del Vesuvio il Natale 2014 sta trascorrendo tra le mura domestiche per circa il 96% delle persone intervistate.

Il sondaggio della Camera di commercio di Milano ha voluto anche indagare qual è la tradizione alla quale gli italiani sono più legati e a cui non rinunciano nemmeno in questo Natale 2014. Anche in questo caso, poche sorprese dalle risposte degli intervistati sia a Milano, sia a Roma, sia a Napoli.

Il pranzo di Natale resta la tradizione cui è più legato quasi un milanese su due, seguita dalla messa di mezzanotte (9,2%) e dal cenone della Vigilia (8,8%). Romani e napoletani, invece, sono più legati al cenone del 24 (rispettivamente il 30,5% e il 25,3%) e se un romano su venti (5,3%) ama la preparazione dell’albero di Natale, il 4,8% dei napoletani della tradizione natalizia ama soprattutto la preparazione dei piatti tipici.

Sul fronte regali di Natale, il sondaggio rileva che un italiano su tre ricicla i doni in questo Natale 2014, con percentuali simili per milanesi, romani e napoletani. Inoltre, per più di un milanese su due è un Natale 2014 in tono minore tra regali più economici (32,5%) o ridotti nel numero (19,1%). Sono regali più economici anche a Roma (36,5%) e Napoli (35,1%) ma se i milanesi risparmiano soprattutto sui viaggi (11,3%) oltre un romano e un napoletano su cinque mette sulla tavola imbandita prodotti alimentari meno ricchi.

Insomma, il Natale 2014 è come quello del 2013, del 2012, del 2011 e indietro. Ma, del resto, è giusto così. E allora… buon Natale a tutti!

Imprese, il Natale 2014 non ingrana

Che il Natale 2014 non sarà per le famiglie italiane una festa di vacche grasse è cosa nota. Il problema è che anche le piccole e medie imprese avranno poco da festeggiare. Con un IV trimestre che fa prevedere un’altra chiusura negativa, imprese e commercianti si aggrappano all’effetto Natale per cercare un po’ di luce. E nemmeno tutte.

Per Natale 2014, infatti, sembrano essere solo le industrie alimentari, la grande distribuzione, i grandi magazzini e le imprese di informatica e di Tlc a sperare in una piccola ripresa, almeno stando a quanto emerge dall’indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere, del commercio e dei servizi relativa al trimestre ottobre-dicembre, realizzata dal Centro studi Unioncamere.

Secondo il dossier, non ci sarà alcun regalo per questo Natale 2014: “Le attese di miglioramento nel IV trimestre del 2014 per le imprese commerciali (3,5 punti percentuali il saldo tra previsioni di incremento e diminuzione delle vendite), si concentrano esclusivamente negli Iper e supermercati e grandi magazzini (+29,3 punti il saldo), mentre tra le imprese del commercio al dettaglio alimentare e non alimentare le attese, positive e negative, sostanzialmente si equivalgono“.

Un quadro, quello dipinto sotto Natale 2014, non particolarmente diverso da quello dei mesi scorsi, visto che nel trimestre precedente la manifattura aveva segnato un calo dello 0,7% per quanto riguarda la produzione, un calo delle vendite del 5,3% per quel che riguarda il commercio e una contrazione del volume d’affari del 3,1% nei servizi.

Stesso bilancio negativo quello registrato nel trimestre scorso dalle imprese commerciali: -5,3% il dato relativo alle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuto all’andamento soprattutto degli operatori fino a 19 dipendenti (-6,8%), mentre le dimensioni maggiori di impresa contengono il calo al -1,4%.

In vista del Natale 2014, secondo il Dossier Unioncamere le previsioni per il IV trimestre indicano una sostanziale stabilità: il 25% delle aziende prevede infatti un incremento e il 24% una riduzione. Tra i settori, però, sorridono in particolar modo due che alle festività devono tradizionalmente molto e che anche in questo Natale 2014 non tradiscono: le industrie alimentari (+11,5 punti il saldo) e le industrie elettriche ed elettroniche (+7,6 punti), oltre a quelle meccaniche e dei mezzi di trasporto (+5,7 punti).

Anche le esportazioni chiudono l’anno con segnali positivi: ammonta infatti a 14,7 punti percentuali la differenza tra attese di incremento e di diminuzione degli ordinativi esteri, con le industrie alimentari che addirittura fanno registrare un +33,3.

Insomma, il Natale 2014 sarà magro anche per le imprese. E se qualcuna potrà sorridere, occhio comunque ai primi mesi del 2015, fondamentali per agganciare una ripresa che ancora tarda a fare capolino.

Natale 2014, consumi giù del 5%

Per famiglie e imprese il Natale 2014 si conferma ancora difficile, ormai per il sesto anno consecutivo. Se si esclude infatti il Natale del 2008, in cui gli effetti della crisi ancora non erano così evidenti, dall’anno successivo è stato un susseguirsi di magre.

Anche in questo Natale 2014 si conferma infatti il calo dei consumi previsto dal Codacons. Dopo l’associazione dei consumatori, infatti, anche i commercianti hanno registrato finora un calo nelle vendite legate al Natale 2014, come attestano i dati diffusi nei giorni scorsi da Confcommercio.

Secondo il Codacons, per il Natale 2014 gli acquisti delle famiglie per beni e servizi legati tipicamente alle festività sono in calo del 5% rispetto allo scorso anno, con una contrazione della spesa pari a circa 500 milioni di euro.

Vi sono però alcune categorie merceologiche che non risentiranno della crisi; alimentari, telefonia, giocattoli ed elettronica vedranno consumi in linea con quelli degli scorsi anni, mentre i comparti abbigliamento, calzature e arredamento risentiranno del taglio degli acquisti, dovuto anche alla vicinanza al Natale 2014 dei saldi invernali, che in molte città partiranno già dopo l’Epifania.

Come se non bastasse, a complicare lo scenario di questo Natale 2014 ci si mettono anche le scadenze fiscali del mese di dicembre. Secondo il Codacons, infatti, stanno avendo un impatto pesante sulle spese degli italiani per le festività. Commenta il Presidente del Codacons Carlo Rienzi: “Ma gli italiani, per far fronte al pagamento delle tasse, hanno dovuto tagliare anche gli addobbi natalizi in casa, al punto che 1 famiglia su 3 ha rinunciato quest’anno a nuovi acquisti, preferendo riciclare palline, coccarde, luci, presepi degli anni passati”.

Insomma, conclude Rienzi, “anche quest’anno sarà un Natale di e prosegue il trend negativo dei consumi natalizi, che ha visto la spesa complessiva degli italiani calare di oltre 8 miliardi di euro dal 2007 ad oggi“.

Regali di Natale aziendali, novità sull’Iva

Ormai è tempo di regali di Natale anche per le imprese e i professionisti, che anche in tempo di crisi non rinunciano a offrire omaggi ai propri clienti più affezionati.

Ebbene, imprese e professionisti devono sapere che dal 13 dicembre, i regali di Natale aziendali sono interessati da un’importante novità che va a vantaggio dell’impresa o del soggetto che acquista i beni per farne dei regali di Natale. Il 13 dicembre 2014 è entrato in vigore il Decreto legislativo semplificazioni fiscali che all’articolo 30 innalza la soglia di detraibilità Iva del bene acquistato: se ha un costo unitario non superiore a 50 euro, è possibile detrarre integralmente l’IVA. Prima tale valore era di 25,82 euro.

Questa novità normativa ha effetto solo dal 13 dicembre, pertanto l’Iva relativa all’acquisto dei beni regali di Natale di costo pari o inferiore a 50 euro è integralmente detraibile solo se acquistati da quella data in poi. Sui regali di Natale acquistati prima, l’Iva è detraibile integralmente solo se di costo pari o inferiore a 25,82 euro.

Con questa misura viene parificato il trattamento fiscale ai fini Iva dei beni che sono spese di rappresentanza a quello previsto ai fini delle imposte dirette: per queste ultime è infatti già ammessa la deducibilità qualora il costo unitario del bene non sia superiore a 50 euro.

Made in Italy primo anche online

Le code interminabili, e la ressa di chi è alla ricerca del regalo natalizio perfetto, stanno per finire, ma questa volta non è solo colpa della crisi, che ha drasticamente cambiato le abitudini degli italiani, diventati più sobri loro malgrado.

Anche l’eCommerce ci ha messo lo zampino, poiché, per evitare stress e perdite di tempo, sono in costante aumento coloro che decidono di acquistare online.

Ma, anche con questo nuovo trend, il Made in Italy dimostra di “tenere banco” e si appresta a trascorrere un dicembre in vetta.
I dati di eBay, infatti, dimostrano che gli italiani esporteranno oltre 450 mila oggetti durante la stagione natalizia, proprio grazie alla piattaforma di aste online.

Considerando che l’anno scorso sono stati esportati 372mila prodotti, l’aumento relativo a Natale 2014 sarà del 20% e sarà relativo principalmente a oggetti da collezione e capi d’abbigliamento, ma anche ricambi, accessori e prodotti elettronici, che raggiungeranno mercati lontani come Stati Uniti, Canada, Australia e Cina e mercati più vicini come Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Polonia.

Non si tratta solo di quantità, ma anche di qualità, per la quale gli estimatori del Made in Italy sono disposti a spendere più della media rispetto ai prodotti esportati dai venditori inglesi, americani o tedeschi.

La Cina rappresenta un caso a sé, poiché, se l’Italia si trova agli ultimi posti per volume di oggetti, è anche vero che vengono apprezzati i prodotti di alta qualità, con un prezzo medio di 112 dollari.

A questo proposito, ha spiegato Claudio Raimondi, country manager di eBay: “A livello globale secondo le nostre previsioni, gli oggetti esportati dai venditori eBay durante la stagione natalizia 2014 saranno 100 milioni, in crescita rispetto agli 85 milioni del 2013. Il 20% della domanda durante il periodo natalizio a livello globale proviene da acquirenti internazionali”.

Vera MORETTI