La tua idea di impresa, iniziativa rivolta agli studenti

Il 5 giugno termina La tua idea di impresa, iniziativa organizzata da Confindustria con, tra i suoi partner, l’Istituto Nazionale Tributaristi e rivolta agli studenti delle scuole superiori.
La premiazione dei progetti migliori, quelli più innovativi e interessanti, avverrà a Venezia, presso il teatro Carlo Goldoni, che avrà carattere nazionale.

Riccardo Alemanno, presidente INT, si è detto entusiasta di aver partecipato a questo importante progetto, perché “è importante investire sui giovani, è importante dare loro opportunità“, con la speranza che, in un futuro molto prossimo, le istituzioni davvero comincino a considerare i giovani come la più importante risorsa del Paese.

Come? Alemanno auspica che tutto ciò avvenga “con un sistema premiale dal punto di vista burocratico e tributario, per i giovani che volessero fare impresa“.
Per far entrare i giovani nel mondo del lavoro non sono sufficienti le agevolazioni proposte dai Governo, e dare motivazioni a coloro che, attualmente, rappresentano l’anello debole e più esposto alla crisi, è l’unico passo per cambiare e uscire davvero da questo periodo così difficoltoso.

Ciò che conta, secondo Alemanno, è che “anche nell’ambito economico e del lavoro ci siano meno “egoismi” e più esempi positivi”.

Vera MORETTI

Tributaristi: proroga Imu e Unico subito

I tributaristi si fanno sentire sull’Imu. L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) ha infatti inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, nella Sua veste di Ministro dell’Economia e delle Finanze con un messaggio molto chiaro: proroga Imu e Unico necessaria, ma che sia tempestiva.

Si legge nella lettera, a firma del Presidente dell’INT Riccardo Alemanno: “ … dopo la pubblicazione sulla stampa specializzata di articoli riferiti ad ipotesi di proroga sia per i pagamenti collegati al modello Unico, sia per quelli collegati all’IMU, ho ricevuto sollecitazioni da parte degli iscritti per caldeggiare tali proroghe. Gli studi professionali, quali intermediari fiscali che assistono i contribuenti, attraversano un periodo di grandi difficoltà dato sia dalle tante novità normative, sia dalle difficoltà economiche proprie e dell’utenza, pertanto le novità ancora oggi in cerca di chiarimenti (IMU) o i ritardi degli studi di settore e le modifiche alle istruzioni (modello Unico) richiedono una congrua proroga delle scadenze dei rispettivi pagamenti“.

Prosegue Alemanno: “Chiarito che si tratta di richiesta estremamente motivata, vorrei evidenziare, Signor Presidente, che tale proroga dovrebbe anche essere concessa tempestivamente e non, come già purtroppo avvenuto in passato, a ridosso degli ultimi giorni utili, perché contribuenti e studi professionali meritano almeno di avere qualche giorno in più e qualche apprensione da scadenza in meno, per potere adempiere i propri obblighi tributari, soprattutto gli studi professionali che con grande serietà e competenza mediano tra fisco e contribuente, cercando di far comprendere, anche, le necessità del Paese che hanno obbligato all’introduzione di norme contenenti nuove imposte“.

Riconoscimento ministeriale per l’INT

Dopo diversi anni è stato firmato lo scorso 10 maggio dal Ministro della Giustizia Severino, il Decreto di concerto con il Ministro per le Politiche Europee, che inserisce l’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) nell’Elenco dei soggetti che saranno chiamati a far parte delle conferenze di servizi per la predisposizione delle piattaforme comuni europee.

Un bel colpo per l’INT che, dopo avere superato positivamente il vaglio dell’esaminazione da parte del CNEL, dei Ministeri interessati e dei loro Uffici Legislativi è stato ritenuto a pieno titolo Associazione rappresentativa dei professionisti aderenti, legittimata a far parte delle conferenze di servizi.

Gongola il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno: “Un’ulteriore conferma della serietà dell’INT e dei suoi iscritti. Pur non trattandosi di riconoscimento in senso stretto, il fatto che sia stato certificato dal Decreto che l’INT possiede una precisa serie di importanti requisiti, deontologici, strutturali e professionali è motivo di orgoglio per tutti gli iscritti […] . Un provvedimento importante che giunge in un momento di particolare difficoltà anche per gli studi professionali dei tributaristi, data la situazione economico-finanziaria del Paese, il Decreto rappresenta pertanto un giusto momento di soddisfazione per tutti noi, con l’augurio che professionisti seri e preparati, quali i tributaristi dell’INT, che null’altro chiedono se non di potere svolgere il proprio legittimo lavoro non siano ulteriormente oggetto di apprezzamenti poco edificanti, perché se da un lato sono legittime le differenti visioni del mondo professionale, dall’altro non sono più tollerabili i tentativi di delegittimazione dei tributaristi che sono parte importante del sistema economico-professionale del nostro Paese“.

Ddl lavoro, Alemanno risponde a Elsa Fornero

Le problematiche inerenti a norme contenute nel Ddl lavoro, come le false partite Iva, e l’aumento dell’aliquota previdenziale del Fondo di gestione separata dell’Inps, sono i temi affrontati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, in un messaggio scritto a Riccardo Alemanno, Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT).
Nel messaggio del Ministro si legge: “Le questioni sollevate dall’Istituto che lei presiede in merito al disegno di legge di riforma del mercato del lavoro sono oggetto della mia attenzione e valutazione”.

Dopo aver analizzato gli emendamenti presentati al Senato al Ddl lavoro, Alemanno ha così risposto: “Ho preso atto, degli emendamenti presentanti da Relatori e Governo al Ddl sul lavoro, ma non ho trovato alcuna modifica sull’incremento dell’aliquota previdenziale del fondo di gestione autonoma dell’Inps. Ho anche ascoltato il Suo intervento in merito, al video forum del Corriere della Sera, e condivido il fatto che con il sistema contributivo si debba arrivare ad un versamento (risparmio) importante per avere una assegno pensionistico decente, ma il suddetto incremento deve essere maggiormente dilazionato nel tempo e soprattutto, i professionisti (veri) privi di cassa autonoma non possono essere considerati, dal punto di vista della precarietà come i parasubordinati, la loro attività è strutturata e continuativa e l’aliquota previdenziale del 33% rischia di diventare un prelievo dal reddito eccessivo e difficilmente sostenibile, soprattutto da parte dei più giovani. Ribadisco quindi la necessità di un incontro con Lei al fine di valutare, anche al di fuori del Ddl lavoro, un percorso per dare chiarezza alla posizione previdenziale dei professionisti, nella consapevolezza che le loro esigenze previdenziali e le dinamiche del loro reddito sono estremamente differenti rispetto ai parasubordinati ed al mondo del precariato in genere”.

Francesca SCARABELLI

Nuovo protocollo d’intesa Agenzia delle Entrate Piemonte – Associazioni tributaristi

Sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del Piemonte, e le Associazioni dei tributaristi. Un protocollo che rafforza e integra quanto già indicato nell’accordo del gennaio 2010.

Il protocollo contiene importanti indicazioni di collaborazione tra le parti: dalla promozione dell’utilizzo del canale telematico Civis, alla possibilità di proporre quesiti da parte dell’Associazione, a sportelli dedicati per i tributaristi, nonché sinergie anche per ciò riguarda la formazione professionale (obbligatoria per gli iscritti INT).

Una convenzione che avrà validità sino al 31/12/2013 per tutto il territorio regionale e, quindi, anche per ogni Direzione provinciale e uffici territoriali del Piemonte, un accordo all’insegna della semplificazione dei rapporti con i contribuenti e della facilitazione dell’accesso ai servizi di assistenza e d’informazione dell’Agenzia delle Entrate e che ribadisce un concetto chiave circa il ruolo del tributarista quale intermediario fiscale abilitato : “… l’attività professionale di assistenza, consulenza ed intermediazione svolta dai professionisti in tutti i settori del procedimento tributario contribuisce alla realizzazione di una prospettiva di fattiva collaborazione e trasparenza degli interessi tra le parti e risponde a tutte le esigenze d’innalzamento del livello di qualità dei servizi“.

Il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno sottolinea: “Un’ulteriore conferma degli ottimi rapporti che intercorrono tra Agenzia delle Entrate e l’Istituto Nazionale Tributaristi anche a livello territoriale e non solo centrale“.

Riforma del lavoro, l’INT alza la voce

L’Istituto Nazionale Tributaristi alza la voce sulla riforma del lavoro. L’INT ha infatti inviato una richiesta di incontro al Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Elsa Fornero. Come già preannunciato nei giorni scorsi, infatti, il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, ha inviato al Ministro una lettera con la quale chiede un incontro per potere avere un confronto diretto su tematiche inerenti il DDL Lavoro e in particolare sugli aumenti di aliquota contributiva del Fondo di gestione separata dell’Inps.

Non è solo in per sollecitare modifiche su temi come la lotta alle false partite IVA o sull’aumento contributivo della gestione separata” dichiara Alemanno. “Sull’urgenza di modificare alcune norme del DDL Lavoro, abbiamo già inviato nei giorni scorsi, a rappresentanti del Senato, le nostre proposte modificative e ora attendiamo la discussione in Commissione. Con il Ministro, oltre a verificare da parte del Governo spazi di modifica, vorremmo iniziare un percorso che portasse ad una maggiore equità e sostenibilità degli obblighi contributivi che ad oggi devono sostenere i tributaristi e tutti i professionisti privi di cassa autonoma, obbligati all’iscrizione nel Fondo di gestione separata dell’Inps. Sono certo che il Ministro Fornero, date le Sue competenze in materia e la Sua sensibilità, comprenderà le nostre ragioni“.

Nuovo mandato dal Consiglio Nazionale Tributaristi

di Giulia DONDONI

È stato approvato in via definitiva dal Consiglio Nazionale Tributaristi INT il nuovo mandato per incarico professionale che il tributarista dovrà fare sottoscrivere al proprio committente e controfirmare.

Il nuovo modello, che sostituisce il precedente, contiene ulteriori indicazioni circa l’attività svolta dal tributarista e le abilitazioni possedute, l’indicazione della polizza  assicurativa di r.c. verso terzi e altri obblighi come i il rispetto del Codice Deontologico e dell’ aggiornamento professionale, il numero di iscrizione all’INT, il preventivo di massima ed altri obblighi e/o diritti delle parti.

Inoltre, nella parte di  dichiarazioni del committente si evidenzia che lo stesso è edotto che il tributarista non è iscritto all’Albo unico dei dottori commercialisti ed esperti contabili di cui alla Legge n.34/2005 e D.Lgs. 139/2005, il tutto in modo da dare massima trasparenza alla tipologia di attività svolta e fornire chiare indicazioni sulle proprie abilitazioni.

Evidenziando così in modo inequivocabile il non possesso di quel titolo professionale e delle abilitazioni ad esso collegate, ciò per la massima trasparenza ed il rispetto di quanto contenuto nella Sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 11545/2012  a  SS UU.

Così ha dichiarato il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno: ” Un documento che chiarisce in modo ancora più preciso ed inequivocabile, quanto già da sempre noi evidenziamo ovvero di essere tributaristi e non qualcosa di simile ad altre figure professionali, delle quali rispettiamo con la massima attenzione le  funzioni riservate, rispetto che però pretendiamo per la nostra attività, orgogliosi di essere tributaristi, tributaristi iscritti all’ INT. Credo che questa sia la risposta più efficace alla legittima iniziativa del Presidente del Consiglio nazionale DCEC sull’ esercizio abusivo della professione e sull’abuso di titolo professionale, anche noi siamo assolutamente d’accordo sulla lotta a chi vanta abilitazioni professionali di cui non è in possesso e a chi , non  dichiarando chiaramente l’attività svolta può indurre in errore i terzi e quindi carpirne la buona fede, e siamo anche noi attenti a monitorare gli indizi che evidenziano anomalie nello svolgimento dell’attività professionale  come chi la esercita, questi si sono i veri abusivi,  senza dichiararne i compensi all’erario e quindi sottraendoli alla tassazione, ma ciò non riguarda i tributaristi dell’INT pertanto non ci sentiamo oggetto delle suddette iniziative. Di questo ritengo siano perfettamente consci i membri del CNDCEC, poiché il loro rappresentanti siedono con  i nostri nella Commissione centrale sugli Studi di settore del Ministero delle Finanze, dove vengono determinati e discussi i parametri per la determinazione dei ricavi delle varie categorie professionali ed il cluster dello studio di settore, specifico per i tributaristi pertanto differente da quello dei dottori commercialisti ed esperti contabili, analizza le attività svolte da questi professionisti, attraverso le quali il tributarista produce reddito da lavoro autonomo professionale, analisi che viene svolta in contraddittorio con i rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria e delle professioni economico-contabili.  Evidentemente non possiamo essere noi i destinatari delle iniziative di  vigilanza degli Ordini locali sollecitate dal Presidente Siciliotti.”

I tributaristi contro l’umento dell’aliquota contributiva previdenziale

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Monti e ai Membri di Governo per evidenziare l’impossibilità da parte dei professionisti obbligati al versamento dei contributi nella gestione separata Inps di sopportare un ulteriore aumento (attuale aliquota 27%) così come previsto dal DDL Lavoro varato dal Governo (un punto percentuale per anno sino a raggiungere il 33% nel 2018).

Un passaggio chiave della missiva di Alemanno: “E’ importante però evidenziare che a tale Fondo, oltre ai lavoratori parasubordinati, fanno anche riferimento ai sensi della Legge 335/95 i professionisti privi di cassa autonoma, quali i tributaristi che mi onoro di rappresentare, i quali già da anni applicano, per il versamento dei contributi previdenziali, una percentuale (27%) che in taluni casi è il doppio di quelle delle casse professionali private e comunque la più alta in assoluto nell’ambito del lavoro autonomo, prelievo contributivo che già oggi ha raggiunto livelli pressoché insostenibili“.

Alemanno, che nei prossimi giorni non esclude ulteriori iniziative e chiederà un incontro al Ministro del Lavoro Elsa Fornero, conclude: “In questi anni ho spesso sottolineato, ai vari titolari del Dicastero del Lavoro, la necessità di separare nell’ambito del suddetto Fondo previdenziale i parasubordinati dai professionisti autonomi, riconoscendo che sarebbe stato giusto portare, per il lavoro parasubordinato, la contribuzione in linea con quello subordinato, anche se forse oggi i gravi problemi lavorativi e di reddito del Paese e quindi dei parasubordinati (normalmente soggetti deboli nel rapporto contrattuale) sarebbero ulteriormente aggravati dall’incremento del terzo a loro carico. Ciò detto, Signor Presidente e Sigg. Membri del Governo, nell’ambito della discussione parlamentare, Vi chiedo di escludere i professionisti dall’incremento previsto dal DDL, con il carico contributivo già sopportato in questi anni più di tanti altri abbiamo fatto (e stiamo facendo) la nostra parte di sacrifici“.

L’INT al tavolo tecnico dell’INPS

Il Consigliere Nazionale Costantino Bianchi e il Vice Presidente Nazionale Vicario, Sergio Alfani, in rappresentanza dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) hanno partecipato al tavolo tecnico promosso dall’INPS per presentare, alle Associazioni dei Tributaristi, il “Cassetto Previdenziale degli Artigiani e Commercianti“.

Il nuovo servizio istituito dell’Ente di previdenza, presentato dal Direttore Centrale Organizzazione Rocco Terracciano, è in linea sul portale dell’INPS con la nuova funzionalità Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti. Nato dall’esigenza di facilitare agli iscritti alle gestioni autonome degli artigiani e commercianti la consultazione dei dati contenuti negli archivi dell’INPS, il Cassetto Previdenziale fornisce in tempo reale una situazione riassuntiva delle informazioni inerenti la propria posizione previdenziale. Alla funzione si potrà accedere, direttamente o per il tramite di un intermediario delegato, tra cui i tributaristi dell’INT, attraverso la sezione dedicata ai “Servizi online”, dopo l’autenticazione tramite PIN di accesso abbinato al proprio codice fiscale.

Il Presidente Nazionale dell’INT, Riccardo Alemanno, ha sottolineato: “E’ importante il coinvolgimento dei tributaristi quali intermediari nelle attività dell’INPS relative al lavoro autonomo, pertanto ringrazio il Presidente e al Dirigenza dell’Ente per questo nuovo servizio e per la concretizzazione della collaborazione che da sempre abbiamo dichiarato di volere offrire all’INPS, come si evince anche dal protocollo sottoscritto nel 2000 e tutt’ora in essere. Siamo a disposizione per fornire agli Uffici preposti ogni documentazione comprovante l’iscrizione dei tributaristi all’INT al fine di favorire l’accesso dei singoli iscritti al nuovo Cassetto previdenziale, mi auguro che presto si possa anche creare un apposito profilo per i tributaristi per quelle pratiche , sempre inerenti al lavoro autonomo, che non possono essere inoltrate tramite il canale Comunica“.

Alemanno scrive a Mario Monti ed Elsa Fornero

di Vera MORETTI

Riccardo Alemanno, in qualità di presidente dell’INT, Istituto Nazionale Tributaristi, ha scritto una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Monti e al Ministro del Lavoro Elsa Fornero, a proposito la riforma del lavoro da loro proposta in questi giorni.

Le polemiche che tale riforma sta suscitando sono sotto gli occhi di tutti e Alemanno, benché favorevole a quanto finora deciso dal Governo, vuole esprimere la sua opinione circa la lotta alle false partite Iva.
Se, infatti, da una parte, il presidente di INT si è dimostrato d’accordo su questa decisione, dall’altra ritiene che non debba essere “applicata con paletti eccessivamente rigidi“, perché “potrebbe creare un danno a talune attività soprattutto in campo professionale“.

Colui che richiede di aprire una partita Iva non è necessariamente, né volutamente, contrario al lavoro subordinato, perché, in certi rapporti lavorativi e professionali, la mono-comittenza è all’ordine del giorno ed indispensabile.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che alla partita Iva si appoggiano i giovani professionisti nelle loro prime esperienze lavorative. In questo modo, collaborando cioè con studi già avviati, possono lavorare senza sobbarcarsi onerosi e vincolanti investimenti, che, soprattutto ad inizio carriera, potrebbero davvero essere insostenibili.
Senza dimenticare che, come spesso è accaduto ultimamente, hanno aperto nuove partite Iva anche professionisti espulsi dal mondo del lavoro a causa della crisi economica e che, senza questa nuova risorsa, non avrebbero un’occupazione.

Al contrario, le false collaborazioni vanno punite, ma “deve essere maggiormente tenuta in considerazione la volontà delle parti e ben evidenziata l’assoluta autonomia nello svolgimento dell’attività collaborativa“.

Anche in questo caso, però, vanno fatte alcune eccezioni, soprattutto nei confronti di quei settori che non prevedono iscrizioni agli albi ma che, tuttavia, svolgono il loro lavoro con professionalità. Si tratta di attività che “come quella svolta dai tributaristi, rivestono un importante ruolo economico e sociale nel Paese“.