Che cos’è un rimborso fiscale generico e come richiederlo

Capita spesso che un contribuente prima paga le imposte, e poi si accorge che queste in realtà sono state versate all’Agenzia delle Entrate per un importo superiore a quanto dovuto. In tal caso sarà allora possibile chiedere all’Agenzia delle Entrate la restituzione delle maggiori somme versate presentando, con le modalità previste, la richiesta di un rimborso generico.

Vediamo allora, nella fattispecie, che cos’è un rimborso fiscale generico e come richiederlo in Italia all’Agenzia delle Entrate. Dalla presentazione di una specifica domanda di rimborso alla richiesta del rimborso generico annualmente in sede di compilazione e di trasmissione al Fisco della dichiarazione dei redditi.

Che cos’è un rimborso fiscale generico e come richiederlo, cosa c’è da sapere

Nel dettaglio, per la richiesta di un rimborso fiscale generico tramite istanza il contribuente può presentare la domanda anche in carta semplice quando non è previsto l’uso di un apposito modello. Ed ha la possibilità di inviare l’istanza al Fisco, ed in particolare all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che è competente per territorio, non solo con la posta elettronica certificata (PEC), ma anche con la posta elettronica, con la posta ordinaria, a sportello oppure utilizzando, dopo l’autenticazione, i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Quindi, accedendo con SPID, con la CNS o con la CIE. Oppure anche con le credenziali del Fisco per i professionisti e per le imprese.

Al posto della domanda, come sopra accennato, il rimborso fiscale generico può essere richiesto all’Agenzia delle Entrate pure al momento della compilazione e della trasmissione della dichiarazione dei redditi. In tal caso la richiesta è collegata al tipo di modello da utilizzare per la propria dichiarazione dei redditi. Quindi, il rimborso fiscale generico da parte del contribuente può essere richiesto sia con il modello 730, sia con il modello Redditi.

In particolare, per il modello Redditi il quadro da compilare per chiedere il rimborso è il quadro RX. Mentre per chi è tenuto a presentare il modello 730 il rimborso fiscale può essere accreditato direttamente in busta paga dal datore di lavoro. Oppure dall’ente pensionistico direttamente sul cedolino della pensione.

Come il Fisco paga ai contribuenti i rimborsi generici, dal bonifico all’assegno vidimato

Il pagamento ad un contribuente di un rimborso fiscale generico avviene sempre dopo che l’Agenzia delle Entrate al riguardo ha effettuato tutti i controlli necessari. Dopodiché, il contribuente che ha chiesto il rimborso riceverà dal Fisco l’accredito che, in via prioritaria, avviene sempre a mezzo bonifico su conto corrente bancario o postale.

Il che significa che, al momento della presentazione dell’istanza di rimborso, il contribuente deve fornire sempre il codice IBAN. Attenzione a fornire un IBAN corretto in quanto il Fisco effettua due tentativi per il pagamento. Dopodiché, in caso di rimborso non incassato, il contribuente dovrà poi presentare un’apposita istanza. Eventualmente, in assenza di coordinate bancarie, l’Agenzia delle Entrate riconoscerà al contribuente il rimborso attraverso l’emissione di un titolo di credito a copertura garantita. Ovverosia, attraverso un assegno vidimato emesso dal Gruppo Poste Italiane S.p.A.

Come ricevere un rimborso IVA su conto corrente bancario o postale

Nei confronti del Fisco il contribuente non sempre è a debito, anzi. Capita spesso, infatti, che sia proprio l’Agenzia delle Entrate in debito con i contribuenti, siano questi dei cittadini o delle imprese. Il che significa che anche per i titolari di partita IVA può maturare un credito per il quale altrettanto spesso è possibile chiedere ed ottenere il rimborso. Anziché compensarlo con debiti fiscali futuri. Proponiamoci allora di approfondire il caso relativamente a come ricevere un rimborso IVA sul conto corrente bancario oppure sul conto postale.

Ecco come ricevere un rimborso IVA su conto corrente bancario o su conto postale

Nel dettaglio, senza l’installazione di alcun software, su come ricevere un rimborso IVA su conto corrente bancario o conto postale la richiesta si può inoltrare online. Dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate tramite una semplice operazione di compilazione e di invio via web. Ma a patto di essere già registrati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Dato che, per fruire dell’applicazione web, serve l’accesso tramite le credenziali a Fisconline oppure a Entratel.

Su come ricevere un rimborso IVA, indicando il codice IBAN, l’accredito in conto corrente non solo rappresenta un’operazione sicura, ma anche tale che la somme dovute ai contribuenti arrivino nel più breve tempo possibile e comunque senza ritardi. Nonché senza inconvenienti.

Ed il tutto fermo restando che per i crediti fiscali che sono oggetto di rimborso, inclusi quelli inerenti l’IVA, le persone fisiche e le persone giuridiche in qualsiasi momento, sempre con l’accesso al sito Internet dell’Agenzia delle Entrate con autenticazione, possono modificare oppure cancellare e reinserire le coordinate già comunicate in precedenza.

Come ricevere un rimborso IVA semplicemente compilando un modulo

In alternativa all’applicazione web, con accesso tramite le credenziali, i rimborsi fiscali, compresi quelli relativi all’IVA, possono essere richiesti pure compilando un apposito modulo. Che è scaricabile dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.

In particolare, c’è il modulo per ‘la richiesta di accreditamento su conto corrente bancario o postale dei rimborsi fiscali riservato alle persone fisiche‘. Ed il modulo per la ‘richiesta di accreditamento su conto corrente bancario o postale di rimborsi fiscali e di altre forme di erogazione riservato a soggetti diversi dalle persone fisiche‘.

Per entrambi i moduli debitamente compilati, per ragioni di sicurezza, la trasmissione online può avvenire solo firmandoli digitalmente ed allegandolo con invio via PEC ad un qualsiasi ufficio dell’Agenzia. Anche se le Entrate, preferibilmente, raccomandano l’inoltro alla Direzione Provinciale dell’Agenzia di propria competenza.

Oppure il modulo di rimborso IVA debitamente compilato si può presentare presso un qualsiasi ufficio territoriale del Fisco. Senza dimenticare di allegare la copia di un documento di identità in corso di validità del contribuente, ed eventualmente pure il documento di identità valido del soggetto delegato in caso di delega. Nei due modelli, infatti, c’è l’apposita sezione relativa alla delega. Dove il contribuente dovrà indicare e sottoscrivere i dati del delegato. Ovverosia, il nome, il cognome, il codice fiscale e la data di nascita del delegato.

Rimborso Modello Redditi PF, quando arriva?

Per l’anno in corso, e quindi per la dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2020, il Modello Redditi PF precompilato si potrà trasmettere al Fisco entro e non oltre il 30 novembre del 2021. Scadenza entro la quale, tra l’altro, il contribuente potrà presentare pure il modello Redditi correttivo del 730 ed il modello Redditi aggiuntivo del 730.

Per il modello Redditi precompilato, inoltre, ci sono pure i tempi supplementari con una scadenza che è fissata alla fine del prossimo mese di febbraio. Entro il 28 febbraio del 2022, intatti, potrà essere presentato pure il modello Redditi precompilato ‘tardivo’ così come riporta il sito Internet del Fisco che è dedicato alla dichiarazione dei redditi precompilata. Ma detto questo, per chi con il Fisco risulta a credito, quando arriverà il rimborso fiscale relativo al Modello Redditi 2021 Persone Fisiche?

Modello Redditi PF 2021, come chiedere ed ottenere il rimborso fiscale

Per chiedere prima e per ottenere poi dal Fisco il rimborso fiscale, quando per il Modello Redditi PF 2021 la dichiarazione è a credito, prima della trasmissione all’Agenzia delle Entrate occorre compilare correttamente il quadro RX. Si tratta, infatti, dell’apposita sezione dove indicare, rispetto al credito maturato, l’ammontare del rimborso fiscale che viene richiesto.

E questo perché il contribuente può chiedere il rimborso dell’intera somma a credito, ma può pure chiedere pure un rimborso parziale. Con la rimanenza che il contribuente, come eccedenza, potrà andare poi a sfruttare per il pagamento di tasse future con la compensazione tra i crediti ed i debiti fiscali.

L’inserimento da parte del contribuente dell’importo a rimborso, nel quadro RX del Modello Redditi PF, è obbligatorio per ricevere poi il bonifico da parte dell’Agenzia delle Entrate. Altrimenti il Fisco in automatico, per la dichiarazione dei redditi dell’anno di imposta successivo, andrà a considerare il credito fiscale maturato come un’eccedenza che andrà a compensare le tasse da pagare proprio nella successiva dichiarazione.

Inoltre, al fine di velocizzare l’operazione, il contribuente che chiede il rimborso, dall’area riservata del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, deve comunicare e quindi inserire il codice IBAN del proprio conto corrente bancario o postale sul quale desidera che poi sia accreditato il rimborso stesso.

Quando arriva il rimborso fiscale per il Modello Redditi PF 2021?

Per i rimborsi fiscali l’Agenzia delle Entrate non fissa mai un calendario ufficiale. Pur tuttavia, dopo aver verificato e dopo aver liquidato tutte le dichiarazioni relative ad uno specifico anno di imposta, i rimborsi fiscali per le dichiarazioni a credito scattano a favore dei contribuenti a credito in maniera massiva.

Di certo, per il Modello Redditi PF 2021, il credito fiscale risultante dalla dichiarazione dei redditi trasmessa non potrà essere rimborsato prima del prossimo 30 novembre. Solo dopo tale data, infatti, il Fisco inizierà a liquidare le dichiarazioni, dopodiché il rimborso dovrebbe arrivare non più tardi dell’inizio della primavera del 2022.

Ed in ogni caso, per informarsi sui rimborsi fiscali, il contribuente può consultare periodicamente il proprio ‘Cassetto Fiscale’, oppure può rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate sul territorio. Oppure ancora può chiamare da telefono fisso il numero verde gratuito 800.90.96.96.

Fornisci l’IBAN all’Agenzia delle Entrate, ti rimborseranno

 

E alla fine scoprimmo che non sono così anticipati all’Agenzia delle Entrate… Per velocizzare il rimborso derivante dalle dichiarazioni dei redditi, l’Agenzia ha invitato contribuenti e imprese a fornire il proprio IBAN per accreditare nei prossimi giorni quanto dovuto. Per questo motivo, se attraverso la vostra PEC (alle persone fisiche arriva nella cassetta delle lettere) doveste ricevere l’avvertimento basterà fornire le coordinate registrandovi ai servizi telematici dell’Agenzia. Per evitare qualunque problema di phishing – le truffa via Internet attraverso la quale si cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali sensibili – non sarà possibile inviare l’IBAN tramite posta, mail o PEC.

Le persone fisiche interessate ai rimborsi sono oltre 100mila: tra queste ci sono coloro che hanno presentato il modello 730 in mancanza di un sostituto d’imposta tenuto a effettuare i conguagli cui si aggiungono circa 50mila aziende che hanno richiesto il rimborso dell’Ires con la dichiarazione annuale dei redditi.

JM

Rimborso Irap anche oltre la data di scadenza


La Corte di Cassazione che, con la recente sentenza n. 14932/2011, ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate ritenendo valida la richiesta di rimborso dell’Irap pagata per anni addietro da un avvocato.

La sentenza della Corte, in particolare, stabilisce che il contribuente, qualora nella dichiarazione abbia assoggettato i propri redditi ad imposta non dovuta effettuando anche il relativo versamento, può chiederne la restituzione nel termine previsto dall’art 38 del Dpr 602/73.

Le dichiarazioni fiscali possono, in linea di principio, essere liberamente emendate e ritrattate dal contribuente, sin in sede processuale, se, per effetto di errore di fatto o di diritto commesso nella relativa redazione, possa derivare l’assoggettamento del dichiarante ad oneri contributivi diversi e più gravosi di quelli che, sulla base della legge, devono restare a suo carico