Assicurazione maltempo, quanto costa?

Il problema maltempo sta diventando preoccupante, infatti, sempre più spesso vi sono grandinate e alluvioni che creano problemi a coltivazioni, abitazioni, auto. In tutti questi casi, avere un’assicurazione a copertura di danni dovuti a eventi atmosferici può aiutare ad affrontare il momento di difficoltà, ma quanto costa un’assicurazione maltempo?

Sempre più persone vogliono l’assicurazione maltempo, ma quanto costa?

Attualmente in Italia non sono molte le persone che hanno un’assicurazione a tutela dei danni derivanti dal maltempo, i motivi sono molteplici, dovuti in parte al fatto che fino a qualche anno fa gli eventi erano sporadici e quindi le persone hanno preferito affrontare il rischio senza copertura, da altro lato gli italiani affrontano spese quotidiane e una volta arriva il blocco Covid, poi arriva l’aumento dei prezzi energetici, segue l’inflazione, insomma gli italiani hanno problemi economici che li portano a mettere in secondo piano un’assicurazione maltempo.

Nelle ultime settimane però si nota qualche cambiamento e le persone cominciano a informarsi. Secondo le prime stime sono più le donne a chiedere, ma anche gli uomini iniziano ad essere più previdenti.

Attualmente solo il 5% delle case ha una copertura assicurativa per terremoti, alluvioni e altre catastrofi naturali. Questo nonostante si possa avere una detrazione del 19% a copertura di tutta la spesa per l’assicurazione maltempo. I dati sono molto lontani rispetto a quelli di altri Paesi europei, come Germania o Spagna.

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Quanto costa un’assicurazione maltempo?

Sicuramente uno degli ostacoli che incontrano gli italiani nella stipula di una polizza maltempo sono i costi, proprio per questo cerchiamo di capire quanto costa un’assicurazione maltempo. I criteri adottati dalle compagnie sono generalmente:

  • il valore dell’immobile da assicurare;
  • il rischio da coprire;
  • il massimale coperto ( a differenza della Rca obbligatoria non abbiamo un massimale minimo da assicurare).

Se si vive in una zona in cui il rischio maltempo è elevato, naturalmente aumenta il premio da pagare.

Per le auto in media una polizza maltempo, costa 86 euro l’anno. Per i fabbricati si parte da qualche centinaio di euro l’anno per le abitazioni/ appartamenti a salire. Aumenta il premio in caso di villette, si può arrivare a oltre 1.000 euro per le aziende.

Nella maggior parte dei casi questa tipologia di polizza presenta anche una franchigia del 10% che resta a carico del contraente. Ad esempio, se il danno è di 100.000 euro il 10% di tale importo resta a carico del contraente.

Si ricorda che per ottenere l’indennizzo è necessario denunciare l’evento entro 48 ore. Occorre inoltre presentare una lista dettagliata dei danni e non è possibile effettuare interventi di ripristino prima che il perito abbia fatto un sopralluogo.

Infortuni sul lavoro, aumentano gli indennizzi Inail

Nell’articolo 21 della bozza del decreto Lavoro è in arrivo un’importante novità per i lavoratori. Sono riviste verso l’alto le tariffe defli indennizzi Inail in caso di infortunio sul lavoro. Ecco i nuovi importi.

Differenza tra indennizzi e risarcimenti Inail

I lavoratori in caso di infortuni sul lavoro sono tutelati attraverso l’Inail (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) che ha un fondo per risarcire i lavoratori implementati attraverso i contributi versati dai datori di lavoro.

In caso di infortunio, il lavoratore ottiene un risarcimento calibrato in base alla perdita economica da lui subita. A tale risarcimento si aggiunge un indennizzo, definito danno biologico, derivante dalla menomazione alla propria capacità psico-fisica.

L’indennizzosi corrisponde in forma di capitale per per infortuni o malattie professionali con invalidità dal 6 al 15% e in forma di rendita per menomazioni che oscillano tra il 16% e il 100%.

Su queste due voci è intervenuto il governo andando ad aumentare gli importi dovuti.

I nuovi importi degli indennizzi Inail nel decreto Lavoro

I nuovi importi degli indennizzi Inail sono più elevati. Per quanto riguarda l’indennizzo in forma di capitale per le lesioni di minore rilevanza (dal 6% al 15%), gli importi previsti oscillano in base alla percentuale. In base alle nuove tabelle il valore di 9.600 euro viene riconosciuto in caso di menomazione del 6% in una persona fino a 20 anni di età. L’importo si riduce all’aumentare della fascia di età del lavoratore. Ad esempio per lo stesso grado di invalidità permanente nella fascia di età 36-40 anni, l’importo è di 7.760 euro.

Deve però essere sottolineato che non tutti gli infortuni sul lavoro portano a maturare il diritto all’indennizzo, infatti non sempre ne consegue una menomazione permanente. Generalmente invece matura il diritto al risarcimento.

Nel caso in cui al lavoratore debba essere corrisposta una rendita annua, gli importi variano da 1.472€ (16%) e i 26.000€ (100%). Per un’invalidità permanente al 17% si ottiene una rendita annua di 1.598 euro. All’aumentare del grado di invalidità aumentano gli importi.

Tale rendita non è incompatibile con un reddito da lavoro dipendente, infatti le menomazioni di piccola entità, di entità non grave, consentono comunque di proseguire nel rapporto di lavoro. Tale rendita inoltre non è incompatibile con assegni di pensione o altre forme di reddito.

Come sono calcolati i nuovi indennizzi Inail?

Le tabelle ora sinteticamente spiegate sono realizzate avendo come punto di riferimento «Punto base Inail» questo nel 2000 corrispondeva al triplo dell’assegno sociale, nel tempo non si è però provveduto ad aumentare il Punto base Inail in base all’aumento dell’assegno sociale determinato tenendo in considerazione l’inflazione. Questo ha portato ad un disallineamento tra il costo della vita e tali rendite o indennizzi. Si è quindi provveduto a rivedere il Punto base Inail e da questo sono state create le nuove tabelle.

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Codice del consumo: maggiori tutele per chi acquista on line

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la mini-riforma del Codice del Consumo, essa è in attuazione della direttiva Ue 2019/2161 e mira ad una maggiore trasparenza in rete attraverso una serie di correttivi il cui obiettivo è evitare le recensioni fasulle online.

Codice del Consumo: regole chiare per il posizionamento dei siti

La maggior parte delle persone prima di effettuare un acquisto, importante o meno che sia, cerca delle recensioni online su prodotti e servizi offerti da una determinata azienda. Proprio per questo motivo le aziende cercano di avere una buona reputazione online e non sempre questi tentativi sono trasparenti, infatti molte aziende “acquistano” recensioni positive, altre adottano strategie ancora più marcate immettendo online, personalmente o tramite società terze, delle recensioni negative sulle aziende concorrenti, tutto questo va però a danneggiare il consumatore e proprio per questo motivo è stato necessario intervenire con soluzioni mirate.

La prima novità introdotta nel decreto legislativo 26 del 7 marzo 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2023, riguarda l’algoritmo utilizzato per il posizionamento dei siti. Quando digitiamo una parola, ad esempio “profumo X” ci appaiono nello schermo del computer diversi siti, i primi risultati sono quelli che tutti cliccano, difficilmente le persone vanno oltre la prima pagina dei motori di ricerca. Posizionarsi in prima pagina concede un indubbio vantaggio, il legislatore ha però previsto che siano resi noti i parametri/algoritmi utilizzati per posizionare i siti. La normativa prevede inoltre che sia ben chiaro all’utente quali risultati sono in prima pagina in quanto spazi pubblicitari acquistati e quali invece si posizionano in modo “naturale”.

Recensioni online: l’operatore deve garantire che siano reali

Per quanto invece riguarda le recensioni online, la normativa prevede che i siti che inseriscono nelle loro pagine anche commenti e recensioni, devono indicare, secondo il principio di trasparenza, in che modo l’operatore esegue controlli volti a garantire che le recensioni siano reali e non fittizie. Sono ritenute ingannevoli le recensioni a cui non siano stati applicati filtri volti a determinare se le recensioni sono fasulle. Gli operatori sono tenuti ad adottare misure volte a verificare che le recensioni provengano effettivamente da soggetti che hanno effettivamente acquistato i servizi.

Risarcimenti in favore del consumatore

Tra le importanti novità introdotte nel nuovo Codice del Consumo vi è il diritto al risarcimento in favore del consumatore in caso di danni provocati da condotte sleali. Il consumatore per ottenere tutela deve rivolgersi al giudice ordinario per ottenere:

  • riduzione del prezzo;
  • risoluzione del contratto;
  • risarcimento del danno.

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Risarcimento blocco Libero mail e Virgilio mail: come fare?

Nei giorni scorsi molti utenti con indirizzo di posta elettronica Libero mail e Virgilio mail hanno avuto difficoltà in quanto per problemi tecnici è stato impossibile l’accesso. Molte le critiche per questa sospensione improvvisa a cui Italiaonline, società che gestisce i due domini di posta elettronica, non ha dato immediata risposta lasciando gli utenti senza informazioni per molte ore. Ora si profila la possibilità per gli utenti di richiedere un risarcimento danni, ma quali sono i termini per poterlo fare? Ecco qualche delucidazione.

Perché le caselle di posta elettronica di Virgilio e Libero erano fuori uso?

La prima cosa da dire è che ci sono numerose associazioni dei consumatori che stanno provvedendo a fornire consulenza a tutti coloro che ritengono di essere danneggiati dal blocco delle caselle di posta elettronica. Nel frattempo Italiaonline ha provveduto a rendere noto che non si è verificata alcuna violazione dei dati personali e di conseguenza, almeno da questo punto di vista, gli utenti possono stare sereni. Il guasto è stato dovuto a un aggiornamento che ha generato un bug del sistema operativo che ha compromesso il sistema operativo delle caselle di posta elettronica.

Come fare per ottenere il risarcimento?

A dare le prime indicazioni sulla procedura da eseguire per ottenere il risarcimento dei danni dovuto al mancato funzionamento della casella di posta elettronica, è Altroconsumo. L’associazione a tutela dei consumatori consiglia di inoltrare un reclamo a Italiaonline in cui si richiede:

  • il ripristino immediato della funzionalità della casella di posta elettronica;
  • la garanzia che siano state attivate tutte le misure necessarie per evitare la violazione della privacy e quindi la diffusione dei dati personali;
  • un ristoro che la mancata possibilità di accesso alla propria casella di posta elettronica.

Secondo i consigli di Altroconsumo, la diffida per conoscenza deve essere inviata anche all’AgCom.

Altroconsumo rende noto che il ristoro può essere richiesto sia dai clienti business che usano l’indirizzo di posta elettronica per lavoro, sia dai clienti privati che comunque hanno bisogno di accedere a comunicazioni ufficiali, ad esempio da parte del datore di lavoro. Il fatto che per i clienti privati la posta elettronica sia un servizio gratuito non costituirebbe, secondo la nota associazione dei consumatori, un ostacolo all’ottenimento del ristoro.

Le indicazioni per ottenere il risarcimento di Codacons

L’associazione Codacons mostra le stesse perplessità e in particolare sottolinea che il black out di Vigilio Mail e Libero Mail durato quasi 3 giorni ha causato ripercussioni e problemi tecnici agli utenti a cui si aggiungono problemi organizzativi a livello personale e lavorativo.

Occorre sottolineare che ad oggi tutti hanno almeno un indirizzo di posta elettronica e tramite la stessa si gestiscono numerosi rapporti interpersonali e lavorativi, diventa infatti un mezzo di scambio di informazioni e documenti che tradizionalmente passavano attraverso la posta cartacea e che ora possono avere il vantaggio dell’immediatezza dovuto alla posta elettronica. Proprio per questo chi è abituato a scambi quotidiani di corrispondenza ha avuto ripercussioni anche di tipo economico dovute al rallentamento del lavoro.

Anche attraverso Codacons è possibile prendere parte alla class action.

Imprenditore condannato a risarcire i ladri a cui aveva sparato

E’ stato condannato dal tribunale di Schio a un anno con la sospensione della pena e al risarcimento di 120 mila euro a favore dei malviventi Ermes Mattielli, il 57enne imprenditore di Arsiero che il 13 giugno del 2006 aveva ferito con colpi di arma da fuoco due nomadi mentre stavano rubando nel suo deposito di ferri vecchi, armati a loro volta di spranghe. Il legale dell’imprenditore, Maurizio Zuccollo, ovviamente non ha gradito la sentenza e ha preannunciato il ricorso in appello: “Ha agito per legittima difesa” ha specificato.

Savona: si estende la “giustizia alternativa”

In attesa che la giustizia civile riduca i tempi biblici di definizione delle cause, i savonesi, dopo qualche iniziale diffidenza, guardano oggi con interesse alla giustizia alternativa, che consente di risolvere le controversie senza ricorrere all’intervento della magistratura, in modo rapido, poco costoso e rispettoso dei diritti delle parti. Mediazione che oggi ha una marcia in più: la procedura è diventata obbligatoria dal 20 marzo scorso, (oltre che per le materie già previste come obbligatorie dalla normativa vigente, fra le quali si evidenziano diritti reali, locazioni, contratti assicurativi, bancari e finanziari, responsabilità medica, successioni ereditarie, ecc.) anche per le liti condominiali e per il risarcimento del danno a seguito di incidenti della strada o in mare. Delicato e fondamentale è il ruolo della Camera di Conciliazione/Mediazione costituita presso la sede della Camera di Commercio di Savona, terreno “neutrale” per definizione e quindi ideale per ristabilire il dialogo tra le parti e giungere velocemente alla definizione condivisa di un conflitto, anche contando sul valore aggiunto dei mediatori professionali che l’Ente camerale mette a disposizione.

Su questo tema di fondamentale importanza per la vita sociale e la convivenza civile della comunità savonese, la Camera di Commercio di Savona, affiancata dalla struttura tecnica del Centro Provinciale di Formazione Professionale “Pastore” di Imperia, organizza nella giornata di venerdì 13 aprile un seminario di aggiornamento su “La mediazione nelle controversie condominiali e nella responsabilità derivante dalla circolazione di veicoli e natanti”, con specifica attenzione alle novità introdotte il mese scorso. L’incontro, introdotto dai saluti del presidente camerale Luciano Pasquale, si svolgerà nella Sala Magnano di Palazzo Lamba Doria con inizio alle 15. Nel corso delle 4 ore a disposizione, sono in programma relazioni affidate a esperti di livello nazionale: dal dottor Giancarlo Triscari, magistrato del ministero della Giustizia, all’avvocato milanese Filippo Martini, editorialista del “Sole 24 Ore”, dall’avvocato Massimo Ginesi della Spezia, segretario del centro studi Anaci all’avvocato genovese Vincenzo Nasini, presidente del centro studi di Gesticond. Agli iscritti sarà rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini del riconoscimento dei crediti formativi, così come concordato con gli Ordini Professionali.

Un servizio, quello della mediazione camerale, che si è occupato a Savona di più di 160 controversie, definendone già 129. In particolare, tra le procedure definite in cui la controparte si è presentata davanti al mediatore, si è raggiunto un accordo soddisfacente per entrambe le parti circa nel 40-50% dei casi.

Che la mediazione sia conveniente è inoltre dimostrato dal confronto tra il costo medio di una procedura di mediazione presso le Camere di Commercio e quello di una causa davanti al giudice. La Banca Mondiale stima che la mediazione incida per circa il 3,5% del valore della controversia, mentre nel caso del ricorso alla magistratura ordinaria ottenere giustizia costa il 29,9% del valore della causa. Questo significa che in media ogni conciliazione costa quasi dieci volte meno di una causa che finisca in tribunale. Risparmi destinati ad incrementare le procedure di mediazione che richiederanno l’intervento di mediatori sempre più preparati e specializzati per i quali è anche previsto un biennio di aggiornamento professionale.

Fonte: agenparl.it

Un dipendente rimane a casa per un incidente? Anche al datore di lavoro spetta un risarcimento.

Il datore di lavoro ha diritto al rimborso delle spese erogate al proprio dipendente, a titolo sia retributivo che contributivo, per l’intero periodo di inabilità temporanea durante il quale il lavoratore è rimasto assente dal posto di lavoro a causa delle lesioni riportate in seguito ad un incidente stradale cagionato da un terzo; quest’ultimo, infatti, avendo di fatto impedito al lavoratore di prestare la propria attività lavorativa, ha cagionato un danno anche al datore di lavoro tenuto a pagare comunque il lavoratore, ma pregiudicato nella possibilità di ricevere la prestazione corrispettiva. Il risarcimento sarà a carico del terzo responsabile del fatto illecito ed il relativo diritto si prescriverà in due anni dalla data del sinistro. Questo è quanto stabilito dalla Cassazione civile, sezione III, con la sentenza n. 2844/2010.

fonte: LEGALE-ONLINE.NET