Enrico Letta: affari in Qatar

La trasferta a Doha da parte di Enrico Letta ha dato buoni frutti, a giudicare dall’espressione soddisfatta che il premier ha sfoggiato in ogni occasione.

Ma ci sono motivi concreti che fanno ben sperare il presidente del Consiglio, poiché sembra che il Qatar sia interessato ad acquistare il 25-30% di Aeroporti di Roma, come lo stesso Letta ha dichiarato: “Fosse per loro, prenderebbero subito la quota in Adr ma c’è una gara aperta con altri contendenti. In ogni caso se Etihad finalizzasse su Alitalia e prendesse una quota di Adr, si avrebbe la certezza di una partnership in grado di rilanciare Fiumicino tra i maggiori hub internazionali“.

Ma non è tutto, poiché il ministro del Qatar, Abdallah Bin Nasser Al Thani, e il ministro dell’energia Mohammed Bin Saleh Al Sada, è emerso l’interesse del Qatar ad aumentare la propria quota in Eni.
Attualmente il fondo sovrano qatarino ha poco meno del 2% e ora sarebbe interessato ad acquisire parte del 4% in mano al Tesoro.

Inoltre, altri obiettivi del Qatar sarebbero quote di Poste, Sace e Fincantieri, ed alcune aziende appartenenti al settore manifatturiero avanzato come robotica, domotica, meccanica, macchine utensili.
Il Qatar ha anche offerto la disponibilità ad aumentare la fornitura di gas naturale al terminal di Rovigo.

Per questi motivi, Enrico Letta si è definito “spronato e determinato ad andare avanti, perché solo con la stabilità e la credibilità si stringono accordi di questo livello“.
A queste parole ha fatto eco la dichiarazione del ministro Bin Saleh Al Sada: “Noi vogliamo investire in Italia e siccome viviamo una fase di forte sviluppo, diamo il benvenuto alle imprese italiane che vogliono lavorare qui. Il loro contributo sarà molto utile“.

Presente alla trasferta in Qatar anche Alessandro Pansa, ad di Finmaccenica, il quale, in un incontro con il primo ministro Bin Nasser Al Thani, ha istruito i dossier per una maggiore collaborazione di Finmaccanica e delle sue aziende nel settore elicotteristico.
Il Qatar utilizza già elicotteri Agusta Westland e ha recentemente avviato una gara per 22 elicotteri terrestri/navali, alla quale AgustaWestland partecipa tramite il consorzio NHI proponendo l’NH-90.
Nel settore aeronautico, Agusta Westland e Alenia Aermacchi hanno offerto un sistema di addestramento integrato per piloti militari di aeroplani ed elicotteri.

Durante l’incontro, Pansa ed il primo ministro del Qatar hanno parlato anche del settore trasporti, poichè Ansaldo STS e Ansaldo Breda stanno partecipando alla gara per la fornitura del sistema di trasporto tranviario per la città di Lusail e Ansaldo Sts è in gara per la fornitura del sistema di segnalamento ferroviario per la Metro di Doha.

Le prospettive sembrano interessanti anche per l’elettronica per la difesa, con Selex ES che ha consegnato a maggio 2013 al Qatar Air Defence Development Committe la proposta tecnico-commerciale per la fornitura del Low Level Radar System basato sul radar Multifunzionale Kronos.

E non è finita qui, poiché Letta ha in mente anche la costruzione di un museo dell’Islam sul Canal Grande a Venezia, con finanziamenti del Qatar.
C’è l’impegno del governo di Doha a finanziare il polo ospedaliero San Raffaele di Olbia.

Vera MORETTI

Il vino italiano re dell’export

Se, da una parte, rimangono i Paesi dell’Unione Europea quelli maggiormente interessati ai prodotti agroalimentari italiani, va detto che l’attenzione dei Paesi extra Ue nei confronti della nostra gastronomia sta crescendo sensibilmente.

Tra i prodotti che maggiormente hanno visto ingrandire il volume delle loro esportazioni c’è soprattutto il vino, che piace a russi, cinesi, americani ed australiani.
Verso queste popolazioni, infatti, le vendite sono aumentate regolarmente negli ultimi dieci anni, e i margini di miglioramento sono ancora molto elevati.

Nonostante la concorrenza diretta con la Francia, ma anche con Cile, Australia e Sudafrica, l’export di vini italiani ha saputo reggere il passo, e, anzi, registrare percentuali positive a doppia cifra, soprattutto in Francia (13,9%) e Regno Unito (12,4%), mentre Paesi dell’Est come la Polonia fanno rilevare un interesse crescente per i vini di qualità Made in Italy (+9,5% nei primi 9 mesi dello scorso anno).

I migliori risultati appartengono ai distretti delle Langhe, Roero e Monferrato in Piemonte, del prosecco di Conegliano-Valdobbiadene in Veneto e del Chianti in Toscana.

Paolo Scavino, azienda vitivinicola della regione del Barolo, ha assicurato con Sace 72.000 euro di forniture di vino commissionate da un’impresa di Hong Kong; Luciano Sandrone, azienda agricola specializzata nella produzione di Nebbiolo del Barolo e Roero, ha assicurato con Sace 18.000 euro di forniture di vino rosso (un totale di 780 bottiglie) commissionate da un’impresa cinese; Marenco, azienda di Strevi (Alessandria) specializzata nella produzione e commercializzazione di vini pregiati, ha assicurato 6.300 euro di forniture di vino a Taiwan.

Anche le produzioni della Toscana riscontrano un grande successo, dall’America Latina all’Asia.
Barone di Ricasoli ha ottenuto con la garanzia di Sace un finanziamento da 2,5 milioni di euro per i propri piani di crescita all’estero; Le Crete, azienda vinicola senese ha assicurato oltre 80.000 di euro alcune forniture di vino rosso in Messico; Franceschi Leopoldo, azienda vinicola di Montalcino ha assicurato oltre 25.000 di euro vendite di vino commissionate da due società cinesi.

Ma anche il Veneto non sta a guardare: Bisol, azienda trevigiana attiva nella produzione e commercializzazione di prosecco, ha ottenuto con la garanzia di Sace un finanziamento di 1 milione di euro per i piani di crescita in Italia e all’estero.
Zonin, nota casa vinicola di Vicenza attiva nella produzione di vini e spumanti, ha ottenuto con la garanzia di Sace due linee di credito del valore complessivo di 1 milione di euro per i propri piani di crescita negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

I vini della Puglia stanno muovendo i loro primi passi a livello internazionale: Sace ha garantito un finanziamento da 500.000 euro a favore di Cantine due Palme per l’acquisto di uve destinate alla produzione di vino pregiato per i mercati esteri e per sostenere i costi di partecipazione alla fiera Vinitaly.

Vera MORETTI

UniCredit e Sace insieme per le pmi

Per sostenere la competitività delle aziende nel mondo, soprattutto se si tratta di pmi, UniCredit e Sace hanno deciso di rafforzare la loro collaborazione con un triplice accordo.

Si tratta di un importante progetto che prevede:

  • un plafond da € 300 milioni per finanziamenti a medio-lungo termine erogati da UniCredit (ora anche su provvista di CDP) garantiti da SACE, a sostegno di progetti di sviluppo estero di Pmi italiane (dall’acquisto di nuovi macchinari all’apertura di punti vendita all’estero, da investimenti in ricerca e sviluppo alla partecipazione a fiere internazionali);
  • un plafond da € 100 milioni per anticipi o finanziamenti estero a breve termine (fino a 18 mesi), erogati da UniCredit e garantiti da SACE nell’ambito di attività di internazionalizzazione delle Pmi italiane;
  • un plafond di almeno € 250 milioni di garanzie internazionali emesse da UniCredit e

controgarantite da SACE, in favore di attività di esportazione o realizzazione di lavori all’estero ad opera di aziende italiane.

Le piccole e medie imprese, grazie a questa intesa, vedranno ampliarsi la propria possibilità di accesso al credito, oltre ad avviare un processo di internazionalizzazione attraverso gare e commesse.

Ha dichiarato Alessandro Castellano, amministratore delegato di SACE: “Il successo delle nostre imprese sui mercati internazionali è sempre più legato all’accesso a strumenti assicurativo-finanziari competitivi in grado di rafforzarne la capacità di investimento in innovazione, sviluppo e individuazione di nuove opportunità di business. Con l’accordo firmato con UniCredit, SACE mette oggi a disposizione di un crescente numero di Pmi la conoscenza dei mercati emergenti e l’esperienza nella gestione dei rischi maturata in oltre 30 anni di attività al fianco degli esportatori italiani”.

Ha aggiunto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit: “Grazie a questo nuovo accordo con SACE possiamo ulteriormente supportare le aziende, soprattutto piccole e medie, nell’affrontare la loro crescita sui mercati internazionali fornendo mezzi finanziari, servizi e consulenza, anche tramite la dedicata struttura di colleghi di Global Transaction Banking presenti sul territorio. Inoltre la nostra presenza diretta in 50 Paesi ci consente di mettere a loro disposizione l’esperienza e la conoscenza dei mercati e di aiutarle ad agganciare l’export con un approccio strutturato e sostenibile”.

Vera MORETTI

Finanziamento da 11 milioni per Damiani

La gioielleria di alta gamma di Damiani ha ricevuto da Sace la garanzia di un finanziamento del valore complessivo di 11 milioni di euro per sostenere il piano degli investimenti per il triennio 2013-2016.

Il marchio, che rappresenta una delle eccellenze dell’arte orafa italiana, è quotato sul segmento STAR della Borsa di Milano e rappresenta uno dei massimi esempi di luxury Made in Italy, comparto che, nonostante sia fortemente penalizzato dall’Euro, continua a garantire all’Italia un ruolo di primo piano sulla scena mondiale.

Il brand arriverà, alla fine del 2013, a 217 miliardi di euro, chiudendo l’annata in crescita del 2% a cambi correnti e del 6% a cambi costanti.

Damiani, inoltre, negli ultimi anni ha potuto ampliare la sua presenza su territorio internazionale, facendo rotta in particolare verso le Ex Repubbliche Sovietiche e nel Far East, e gestisce direttamente oggi 55 punti vendita in Italia e all’estero.

Il finanziamento appena ottenuto da Sace è stato erogato da UniCredit e Intesa Sanpaolo ed è destinato all’apertura di nuovi retail store in Giappone, Stati Uniti e Cina e nel Sud-est asiatico, e all’implementazione di nuovi accordi di distribuzione in Mongolia, Malesia, Taiwan, Filippine, Kirghizistan, Russia, Ucraina e Kazakistan.

Guido Damiani, presidente e AD di Damiani, ha dichiarato: “Il nostro Gruppo sta proseguendo la strategia di espansione internazionale in mercati a elevato tasso di crescita, come i paesi asiatici che apprezzano particolarmente i prodotti Made in Italy e il nostro brand. SACE, che ringrazio per la collaborazione, sostiene la competitività delle imprese italiane all’estero ed è quindi un partner importante per tutte le aziende che hanno progetti di crescita sui mercati internazionali”.

Vera MORETTI

Sace (ri)porta Morellato in Cina

La gioielleria e l’orologeria Made in Italy sono sempre più orientate verso i Paesi asiatici.

Questa volta, a sbarcare in Cina, anche se non si tratta della prima volta, è Morellato, marchio padovano dei gioielli di lusso, ma accessibili, grazie a due linee di credito del valore complessivo di 8 milioni di euro garantite da Sace.

Si tratta di due diversi finanziamenti erogati in parti uguali da Intesa Sanpaolo ed Unicredit e destinati a sostenere le spese di apertura di ben 600 nuovi punti vendita tra Cina ed Hong Kong, ma anche le spese previste per le attività promozionali e pubblicitarie, senza dimenticare le esigenze di capitale circolante per far fronte all’aumento delle forniture in Asia.

Ha dichiarato Massimo Carraro, amministratore delegato di Morellato: “La Cina rappresenta una grande sfida per la gioielleria italiana e stiamo avviando un ambizioso piano di crescita nel Paese. Abbiamo trovato in Sace un partner ideale per supportarci nelle nostre strategie di internazionalizzazione”.

Questa operazione va a confermare l’impegno di Sace al fianco dei grandi gruppi bancari per sostenere la crescita dei brand italiani nei mercati esteri chiave per i prodotti d’eccellenza del Made in Italy.

Vera MORETTI

Adler Group ha acquisito il 100% di Hp Pelzer

Era già in possesso del 48%, ma ora Adler Group, con un’operazione frutto di un finanziamento di Unicredit pari a 16 milioni di euro, ha acquistato il 100% della società tedesca Hp Pelzer.

L’istituto di credito ha fatto sapere che il prestito è articolato in tre diverse linee di credito, due delle quali sono garantite al 50% da Sace, gruppo assicurativo-finanziario di proprietà del Tesoro italiano attivo nell’export credit, nell’assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring.

Sace era stato al fianco di Unicredit anche nel 2011 per garantire 15,2 milioni per l’acquisizione della prima tranche di Hp Pelzer.

Paolo Scuderi, presidente di Adler Group, ha dichiarato: “Grazie al sostegno e alla collaborazione di Unicredit e Sace abbiamo portato a compimento una sfida iniziata anni fa. Con questa acquisizione Adler, un’impresa italiana, campana, si rafforza e cresce sul mercato europeo e internazionale. Speriamo di essere un esempio per le numerose aziende attratte dalla sfida dell’internazionalizzazione. È fondamentale avvalersi degli strumenti e dei partner adeguati”.

Vera MORETTI

Alle Pmi 1,7 miliardi: la prima tranche dei debiti delle PA

Non è che l’inizio o, almeno, è quanto ci si augura: lo Stato, infatti, ha deciso di mettere a disposizione 1,712 miliardi per cominciare a rimborsare i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese.
A fronte di 80 miliardi di euro dovuti ai privati, si tratta di una cifra irrisoria, ma può essere anche considerata un primo segnale di risanamento dell’economia nazionale.

Un’altra buona notizia deriva dai proventi relativi a privatizzazioni destinate all’abbattimento del debito pubblico: da 5,4 miliardi, si è passati a 6,140.

La Cassa depositi e prestiti ha comunicato di aver versato al ministero per l’Economia il conguaglio relativo all’acquisto di Sace e Simest: sinora, infatti, a fronte della girata delle azioni era stato pagato un corrispettivo provvisorio, pari a 3,831 miliardi (di cui 3,721 per Sace e 109 milioni per Simest), corrispondente al 60% del valore del patrimonio netto delle società in attesa che fosse completata la due diligence sugli asset.

Il lavoro dei valutatori è stato ultimato e il valore finale delle partecipazioni nelle due società è stato stabilito in 6,283 miliardi, portando l’ammontare del conguaglio a 2,452 miliardi. Destinazione del conguaglio stesso è il fondo di ammortamento dei titoli di Stato o, in alternativa, il risanamento dei debiti della Pa.
In particolare, ben il 70% dei conguagli, pari appunto a 1,7 miliardi, è stato destinato al fondo per il pagamento dei debiti; il restante 30%, circa 740 milioni, va al fondo di ammortamento dei titoli di Stato nel quale era già stato versato l’intero importo del corrispettivo provvisorio che è stato di 5,4 miliardi. Sale dunque a 6,140 miliardi la quota dell’incasso già destinata alla riduzione del debito pubblico.

Un’analoga procedura relativa alla cessione del controllo di Fintecna è in dirittura di arrivo, ma si chiuderà soltanto nel 2013 per tenere conto di un’operazione realizzata lo scorso 21 dicembre. Fincantieri, controllata da Fintecna, ha annunciato l’acquisizione del 50,75% di Stx Osv, leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale.
L’acquisizione di nuovi asset dovrebbe comportare una revisione al rialzo di quel valore di patrimonio; in ogni caso è presumibile che il conguaglio sarà di almeno 1-1,1 miliardi. Anche in questo caso è molto probabile che si proceda a destinare il 70% al pagamento dei debiti della Pa, portando la dotazione complessiva a 2,4-2,5 miliardi.

Vera MORETTI

Bnl e Sace: 50 milioni per le Pmi

 

BNL Gruppo BNP Paribas e SACE scendono in campo con una linea di credito pari a 50 milioni di euro destinati alle piccole e medie imprese italiane che vogliono promuovere la propria crescita all’estero.

L’accordo siglato fra l’istituto di credito e il gruppo finanziario assicurativo prevede l’erogazione di un finanziamento fino al 70% a tutte le imprese con fatturato non superiore a 250 milioni, a patto che esso sia generato per più del 10% all’estero. L’iniziativa infatti è volta a migliorare la gestione del capitale circolante e a sostenere la competitività dell’offerta aziendale sui mercati esteri.

I finanziamenti dovranno avere durata compresa tra 6 e 12 mesi e un valore compreso tra 50 mila e 2,5 milioni di euro. 

L’intesa è frutto di una collaborazione già siglata tra i due enti nel 2010, innalzando però il plafond complessivo di finanziamenti destinati all’internazionalizzazione a 250 milioni di euro.

L’ulteriore sviluppo della partnership con SACE rappresenta la conferma dell’impegno concreto di BNL e del Gruppo BNP Paribas al fianco degli imprenditori italiani, per condividerne e finanziarne idee e progetti – ha dichiarato Paolo Alberto De Angelis, Responsabile della Divisione Corporate di BNL. – BNL continua così a sostenere tante realtà produttive italiane, capaci di raccontare storie imprenditoriali di eccellenza e di puntare sui mercati internazionali, facendosi conoscere per la qualità dei loro prodotti e servizi“.

Non solo: il Gruppo BNP Paribas ha sviluppato il progetto “With You Across Europe and Beyond” per essere al fianco delle imprese e rispondere alle loro esigenze in tutto il mondo, direttamente nel paese in cui l’imprenditore ha necessità di ricevere aiuto, assistenza, supporto. Una vera e propria piattaforma integrata di prodotti, servizi e soluzioni, con elevati standard di qualità e professionalità. BNL, inoltre, permette di operare nell’interscambio con l’estero attraverso 5 Trade Center, strutture attive nel commercio internazionale.

L’insufficienza del credito è tra i nodi più pressanti da sciogliere per consentire alle imprese di tornare su un percorso di crescita e richiede azioni di risposta concertate tra più soggetti – ha dichiarato invece Raoul Ascari, Chief Operating Officer di SACE. – L’accordo di oggi rafforza la collaborazione di SACE con il sistema bancario italiano, un’esperienza positiva che ci permette di sostenere progetti di sviluppo per un bacino sempre più ampio di Pmi”.

Alessia CASIRAGHI

Cariparma e Sace: finanziamento da 5 milioni di euro

 

Una linea di finanziamento di 5 milioni di euro della durata di 5 anni, assistita da garanzia Sace, impegnata nell’assicurazione del credito e nel sostegno ai progetti di internazionalizzatone aziendale. L’operazione è stata promossa da Cariparma Crédit Agricole e a beneficiarne sarà il gruppo Rummo di Benevento che rappresenta una delle principali realtà italiane nella produzione di pasta di semola.

Il progetto d’internazionalizzazione finanziatoavrà proprio il compito di sostenere le performance industriali del gruppo attraverso l’efficientamento delle linee di produzione e l’aumento della capacità produttiva attuale, con un duplice scopo: la crescita della struttura produttiva dell’azienda e l’ incremento della rete vendita a livello internazionale.

Dal 1846 il pastificio è gestito dalla famiglia Rummo: produce e commercializza oltre 140 formati di pasta tra secca, biologica, integrale e all’uovo, vantando sette certificazioni di qualità internazionali. Attualmente il gruppo Rummo esporta il 30% della produzione e, in un contesto di espansione del mercato pasta nei paesi oltre confine, l’azienda vuole puntare a incrementare la quota export per i prodotti a marchio proprio,accentuando la propria presenza nei mercati stranieri.

In arrivo per le pmi un platfond da 300 milioni per gli investimenti all’estero

Soldi freschi sono in arrivo per le piccole e medie imprese italiane che investono in progetti di sviluppo delle proprie attività all’estero. Unicredit e Sace infatti hanno firmato un accordo per il sostegno di tali investimenti. L’intesa prevede lo stanziamento di un platfond da 300 milioni di euro per linee di credito a medio e lungo termine.

I finanziamenti, per importi compresi tra 100 mila e 5 milioni di euro e con durate tra 3 e 5 anni, beneficeranno della garanzia di Sace fino al 70% e saranno erogati da Unicredit in forma di mutuo chirografario. Le imprese che potranno accedere ai finanziamenti saranno per metà pmi e per la parte rimanente aziende con fatturato annuo inferiore a 250 milioni. Tutte dovranno avere significative attività estere e realizzare almeno il 10 per cento del fatturato al di fuori del nostro Paese pur mantenendo sede, direzione, ricerca e parte preponderante della produzione in Italia.

“L’insufficienza del credito è tra i nodi più pressanti da sciogliere per consentire alle imprese di tornare su un percorso di crescita e richiede azioni di risposta concertate tra più soggetti -ha spiegato Raoul Ascari, chief operating officer di Sace-. L’accordo di oggi rafforza la collaborazione di Sace con il sistema bancario italiano, un’esperienza positiva che ci permette di sostenere progetti di sviluppo di un bacino sempre più ampio di pmi”. Soddisfatto anche Gabriele Piccini, country chairman Italia di Unicredit. “Grazie a questo accordo con Sace possiamo incrementare ulteriormente il nostro supporto finanziario al necessario processo di irrobustimento della presenza delle imprese italiane all’estero”.