Cibus Market Check a Bangkok per la sua seconda tappa

Il tour internazionale Cibus Market Check ha fatto la sua seconda tappa a Bangkok, dove sono approdati anche i manager di 20 industrie italiane, giunti in Thailandia per incontrare i buyer della grande distribuzione locale e capire come i prodotti italiani vengono presentati nei supermercati della città.

Tra le aziende presenti, La Molisana, Coppini Arte Olearia, Noberasco, Consorzio Casalasco del Pomodoro, Coppola Foods, Casale Spa, Steriltom, Polenghi, Saviola, Caravella Fine Foods, Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana, Coop Italia, i cui rappresentanti hanno visitato i supermercati Marko, Tesco Lotus, The Mall Group, Cengra Food Retail e Big C, e da questi sopralluoghi sono nate le basi per instaurare nuovi rapporti e nuovi investimenti.

Obiettivo di questa tappa thailandese, che rientra nelle iniziative in preparazione a Cibus 2014 ed è stata organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare/Confindustria, era proprio quello di approfondire la conoscenza con il mercato locale e intuirne i margini di miglioramento.

Ecco quali conclusioni hanno tratto alcuni dei partecipanti.
Davide Pizza, direttore commerciale di Saviola Spa, ha dichiarato: “Abbiamo apprezzato molto la concretezza riscontrata negli incontri con i buyer e l’utilità di poter vedere in diretta i punti di vendita più rappresentativi del posto, che poi sono le esigenze primarie, concentrate in pochi giorni, di chi si rivolge ai mercati esteri“.

Si è detto soddisfatto anche Jeremy Maulet, Export Area Manager di Polenghi Group: “È stato importante per la nostra azienda scoprire il mercato thailandese, le sue abitudine e meccanismi. Direi che quest’esperienza è strutturata per le aziende che hanno poco tempo a disposizione e che desiderano scoprire o approfondire un determinato mercato, con l’aiuto di contatti o interlocutori di alto livello”.

Rita Alberti, infine, responsabile marketing del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, ha aggiunto: “Per noi del Consorzio è stata un’esperienza interessante che ci consentirà di segnalare ai nostri soci le opportunità del mercato thailandese. Il programma di “Cibus Market Check”, nella sua integralità rimarca sempre di più la mission della fiera dell’alimentare “Cibus” che è quella di favorire gli scambi commerciali dell’industria alimentare italiana e di avere rapporti costanti con tutti gli stake holders della business community internazionale a partire dai retailer, attori fondamentali per aumentare l’export delle imprese italiane”.

Appuntamento alla terza tappa del Cibus Market Check, che si svolgerà a San Paolo in Brasile in giungo, per poi continuare a New York in luglio e a Shangai in novembre.

Vera MORETTI

AndCamicie vola in Cina

La Cina rappresenta il mercato di riferimento a cui rivolgersi per ingrandire i propri affari.
Ne sa qualcosa AndCamicie, tra i leader italiani della camiceria, che ha appena siglato un accordo per l’apertura su territorio cinese di almeno 20 punti vendita entro il 2015 e la rilocalizzazione della produzione in Italia.

L’operazione di export verso il Paese del Sol Levante era cominciata a novembre, quando l’azienda di Mirano, in provincia di Venezia, aveva aderito ad un test promosso dal colosso cinese Wahaha Group, primo per fatturato nel settore beverage con oltre 30mila dipendenti e guidato dal magnate Zong Qinghou.

Grazie ad un patrimonio che nel 2012 si aggirava intorno ai 12,6 miliardi di dollari, Qinghou ha deciso di diversificare il proprio business realizzando 20 nuovi centri commerciali a marchio Waow Plaza, localizzati nelle città cinesi in via di sviluppo.

Il “progetto pilota” è un mall aperto ad Hangzou, circa 300 km da Shangai, realizzato con lo scopo di “tastare il terreno” e capire il livello di apprezzamento dei cinesi nei confronti di brand europei selezionati da Mr Zong. L’idea era quella di proporre gli stessi marchi con un franchising nelle aperture successive.
Questo perché Wahaha Group, oltre a possedere i centri commerciali, ne sarà anche il fornitore esclusivo occupandosi di centralizzare gli ordini e di distribuire i prodotti a tutti gli affiliati.

Tra i brand che hanno riscocco maggiore successo c’è anche AndCamicie, tanto che gli imprenditori del posto hanno deciso di cimentarsi nella gestione di un monomarca AndCamicie e l’esito positivo del test di Hangzou ha portato all’accordo commerciale che vede il marchio italiano nella lista delle prossime aperture in Cina.
Il prossimo Waow Plaza in apertura sarà quello di Zhuzhou, ad ottobre, ma altri tre ne sono previsti per il 2013 e cinque nel 2014.
I rimanenti 10 verranno aperti nel 2015, per un totale di 20 flagship store AndCamicie.

Gli accordi prevedono la rilocalizzazione della produzione in Italia per tutta la merce che verrà immessa nel mercato cinese, clausola che comporterà un nuovo indotto e nuova linfa vitale al comparto italiano del tessile manifatturiero.

Paolo Pistellato, numero 1 di AndCamicie, ha dichiarato: “Dopo aver passato una vita a comprare i tessuti più pregiati in Cina per trasformarli in camicie oggi, finalmente, ritorniamo in Cina, ma con un ruolo diverso: quello di leader del proprio settore. Questo accordo dà nuova aria a un comparto, quello dell’abbigliamento di fascia media, che più di tutti sta subendo le ripercussioni di una situazione di incertezza economica. Io e Mr. Zong ci siamo capiti subito: lui cercava affidabilità e competenza per in prodotto che portasse in Cina il made in Italy in una fascia di prezzo più bassa delle griffe del prêt-à-porter, con prodotti destinati alla nuova classe media cinese, mentre AndCamicie cercava nuovi mercati. Non solo vedremo fiorire 20 punti vendita nuovi, ma rilocalizzeremo in Italia tutti i volumi di produzione destinati al mercato cinese e, parallelamente, manterremo in UE i volumi per il mercato italiano al fine di poter continuare a proporre in Italia capi a un prezzo accettabile”.

Vera MORETTI

L’arte Made in Italy è sempre di scena a Shangai

L’ex Padiglione Italiano dell’Expo di Shangai, donato ai cinesi con il nome rinnovato di Shangai Italian Center, continua a brillare grazie alle luci della ribalta che sul Made in Italy sembrano destinate a non spegnersi mai.

Gli ultimi e prestigiosi eventi ospitati dallo spazio espositivo saranno la mostra “La verità” dei materiali – Italia in Cina 2013-2015, la mostra “Contemporary Excellence” di Altagamma e l’esibizione in anteprima in Cina della Bibbia di Marco Polo.

Vincenzo De Luca, console italiano a Shangai, ha commentato a proposito: “Lo Shanghai Italian Center è una struttura espositiva importante per il Sistema Italia a Shanghai ed una piattaforma per gli scambi economici e culturali tra Italia e Cina. E’ stato il primo progetto di recupero dei padiglioni stranieri dell’Expo 2010 ed è l’unico Padiglione ad aver mantenuto l’identità nazionale. Da quando è stato riaperto il 18 maggio 2012, nel suo primo anno di vita, lo Shanghai Italian Center, seppur ubicato in un’area ancora in larga parte da sviluppare dopo l’Expo del 2010, ha ricevuto quasi 400.000 visitatori, 1.200 visitatori al giorno. Un dato che colloca il padiglione italiano al settimo posto tra gli spazi museali coperti italiani per affluenza di pubblico, prima della Pinacoteca di Brera“.

La mostra dei materiali, ultima in ordine di tempo, curata dalla Triennale di Milano e sostenuta da ICE e Ministero dell’Ambiente, sarà esposta per due anni, primo esperimento di lunga durata del Padiglione.

Continua De Luca: “Il tema dei materiali pietra, legno, materiali sintetici rappresenta perfettamente l’eccellenza italiana nel trasformare la materia prima in oggetti di grande valore estetico e funzionale. E’ un’esperienza sensoriale unica in quanto ripercorre il processo di trasformazione della materia in tutte le sue fasi, dal materiale grezzo, al semilavorato per arrivare al prodotto finito. Si tratta di un’esperienza non soltanto visiva, ma anche tattile, sonora e persino olfattiva. Quando la creatività ed il design sono così innovativi, si tratta di pezzi unici d’arte difficilmente replicabili da altri“.

La mostra fotografica di Altagamma, invece, sarà caratterizzata da 65 scatti d’autore affidati a 10 giovani fotografi italiani, altamente rappresentativa del meglio del lusso Made in Italy, ma di grande interesse è anche la Bibbia di Marco Polo.

De Luca, al riguardo, ha detto: “Questo manoscritto è una Bibbia latina di piccole dimensioni di produzione fiorentina giunta in Cina all’epoca della dinastia mongola degli Yuan (1279-1368) e ritrovato nell’antica provincia di Nanchino, quindi attribuito a Marco Polo. E’ frutto di un importante progetto di restauro e studio promosso dalla Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, dalla Biblioteca Laurenziana e dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani. E’ stato presentato per la prima volta in Cina ed è certamente il simbolo di un rapporto antico fra Cina e Italia che stiamo cercando di ricostruire“.

Vera MORETTI

Grande successo del Made in Italy a Shangai

Il successo del Made in Italy in Cina è stato confermato anche dal recente MICAM, prima edizione cinese del Salone della Calzatura appena conclusasi a Shangai, dove ha tenuto banco dal 9 all’11 aprile presso lo Shanghai Exhibition Centre.

L’evento, che ha suscitato l’entusiasmo di espositori, buyers e giornalisti, è stato fortemente voluto da Cleto Sagripanti, pesidente del MICAM, il quale ha dichiarato: “Siamo soddisfatti dei risultati di questa prima edizione di theMICAMshanghai e dell’importante numero di contatti tra buyers, investitori, stampa specializzata e imprese. La nostra politica di operare una forte selezione all’ingresso ha assicurato che in fiera arrivassero solo buyers qualificati incluso un numero importante di retailers locali e internazionali interessati a prodotti di qualità come quelli esposti a theMICAMshanghai”.

Il numero dei visitatori e degli addetti ai lavoratori che hanno partecipato all’evento è frutto di un’operazione di marketing e promozione, con partnership d’eccezione, iniziata a gennaio 2013.
La Cina è stata investiva da una forte campagna mediatica e da un Road Show che ha toccato tutte le principali città cinesi, a cominciare da Pechino e Shanghai fino a Guangzhou, Chongqing e Hong Kong, grazie al supporto di ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e internazionalizzazione delle imprese italiane.

Un accordo siglato da ANCI e Fiera Milano con la Shangai Fashion Week, uno dei più importanti eventi cinesi dedicati alla moda, ha sancito il definitivo successo di theMICAMshanghai, anche perché è stato l’unico suo partner ufficiale proveniente dal mondo della calzatura.

Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano, ha dichiarato: “Questo successo premia la collaborazione tra Fiera Milano e ANCI e dimostra quanto possiamo essere efficaci, grazie alle basi operative che abbiamo costituito all’estero, come strumento al servizio delle imprese italiane e internazionali interessate ai mercati che oggi rappresentano il motore dell’economia mondiale. Il successo di theMICAMshanghai rafforza significativamente il prestigio del Made in Italy sul mercato cinese del lusso”.

Il calendario di MICAM Shangai, essendo al suo debutto, ha puntato anche su una serie di seminari dedicati al learning, per offrire alle aziende, molte delle quali alla loro prima trasferta cinese, una serie di informazioni tecnico-giuridiche-commerciali sulle dinamiche del mercato locale e per offrire ai buyers e media cinesi chicche interessanti sull’evoluzione e sulle previsioni dei trends della moda.

L’internazionalità dell’evento è stata garantita dalla partecipazione di rappresentanti di ben 14 Paesi, con una maggioranza spiccata, 66%, delle imprese italiane.
Massiccia anche la presenza dei marchi di calzature spagnole, 22, che, alla fine dei lavori, sono tornati a casa con un bilancio più che positivo, tanto da confermare la loro partecipazione anche per la seconda edizione della Fiera.
Stessa esperienza per i calzaturifici portoghesi di Appicaps che, secondo le parole del Segretario Generale Pedro Silva, sono molto soddisfatti di questa prima edizione e torneranno ancora più numerosi a ottobre.

Cristiano Körbes, Direttore dei Progetti Internazionali di Abicalçados, l’Associazione di categoria del Brasile, ha affermato che theMICAMshanghai ha dimostrato di essere un evento mirato con visitatori selezionati, in cui la qualità dei buyers è stata ottima con risultati concreti anche per i calzaturifici brasiliani che vi hanno esposto.
Apprezzamento condiviso anche da Lemi Tolunay, Presidente dell’Associazione dell’Export di Pelletteria di Istanbul che ha partecipato con entusiasmo a theMICAMshanghai portando 8 marchi turchi di qualità, sicuri che la fiera continuerà a crescere e mietere successi.

L’appuntamento è ora per la presentazione della collezione primaver-estate 2014, che si terrà a Shangai ad ottobre 2013. Cleto Sagripanti non vuole farsi trovare impreparato e ha detto: “Già da domani inizieremo a lavorare tenacemente sulla prossima edizione di theMICAMshanghai, prevista per il prossimo ottobre, per dare un segnale forte che crediamo in questo mercato e per raddoppiare le opportunità di business in Cina per i nostri espositori”.

Vera MORETTI

Il Made in Italy sfila a Pechino

E’ in corso da ieri, e terminerà domani, la 21esima edizione della CHICChina International Clothing & Accessories Fair di Pechino, la fiera che, come ogni anni, si rivolge ai produttori di abbigliamento uomo/donna/bambino, calzature ed accessori moda.
Tra i partecipanti, ben 73 aziende sono italiane e sono approdate alla CHIC nell’ambito della collettiva organizzata da ICE.
In tutto, i marchi italiani esposti sono 89 e presenteranno le collezioni autunno/inverno 2013-2014 e provengono dalla gran parte delle Regioni d’Italia.

Per essere presente con le creazioni Made in Italy per l’edizione 2013, l’Agenzia ICE aveva posto le fondamenta già nel 2002, attraverso azioni di immagine per favorire la penetrazione del mercato da parte dei produttori di fascia medio-alta, che fnalmente si sono trovati un posto in un mercato finora occupato quasi esclusivamente dai grandi marchi.

La CHIC è suddivisa in otto padiglioni di cui sei dedicati a abbigliamento uomo; casual e sportivo; pelle e pellicceria; bambino accessori e stampa di settore; donna; due padiglioni internazionali.
Le due Hall internazionali (W1-W2) accoglieranno la presenza dei padiglioni riservati a Italia, Francia, Korea, Germania, Stati Uniti d’America e Giappone.

La collettiva organizzata dall’Agenzia ICE è collocata nel padiglione Internazionale W2 su un’area di oltre 2.200 mq. L’area italiana comprende, oltre alla zona dove sono collocate le aziende, anche un’area animazione moda in cui cinque volte al giorno sfileranno a turno i capi delle aziende italiane espositrici.

Contemporaneamente alla CHIC, si sta svolgendo, sempre a Pechino, e sempre presso il China International Exhibition Centre, Milano Unica in Cina, il grande evento fieristico dedicato al settore dei tessuti INTERTEXTILE-PECHINO 2013.
La Fiera che si svolge con cadenza semestrale nelle due edizioni di Pechino (marzo) e Shanghai (ottobre) è organizzata dal 1995 dal “Sub-Council of Textile Industry CCPIT -China Council of Promotion of International Trade”, Messe Frankfurt HK e China Textile Information Centre e ha acquisito un’importanza sempre maggiore negli anni fino a diventare la più importante fiera del tessile a livello mondiale.

A questo appuntamento partecipano i produttori di materiali naturali e sintetici (cotone, seta, lino, tessuti a maglia, artificiali e spalmati), ma anche le aziende produttrici di accessori e forniture e imprese di servizi del settore.
Nel 2012 l’importazione di tessuti in Cina ha raggiunto 8.8 miliardi di USD e il nostro paese si è aggiudicato circa il 5.1% del mercato con vendite per 448 milioni di USD, in calo del 1.4% rispetto al 2011.

Vera MORETTI

Arredo e design, l’Italia… emerge

Lo abbiamo detto tante volte, non perché siamo bravi ma perché i fatti e l’economia lo testimoniano numeri alla mano: le aziende che esportano e che sono forti all’estero, specialmente in un momento come questo, sono le uniche che possono sopportare i colpi della crisi. Un discorso che vale per buona parte delle filiere produttive italiane, non ultima la filiera del legno e dell’arredo.

Diversi sono i mercati mondiali sui quali i mobili e il design made in Italy vanno forte. Abbiamo parlato ieri della Cina, verso la quale gli occhi dei nostri imprenditori del legno guardano con interesse e.. golosità. Un altro dei principali sbocchi per l’industria del legno-arredo italiana è poi rappresentato dal mercato Usa, con un giro di affari di 700 milioni di euro all’anno. Per consolidare la presenza delle imprese del legno-arredo in questo mercato, il Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito del programma di Promozione Straordinaria del made in Italy negli Stati Uniti, ha promosso un Progetto di promozione della filiera legno-arredo made in Italy in Nord America che – grazie alla collaborazione di FederlegnoArredo – prevede il coinvolgimento di alcuni dei più prestigiosi studi di architettura americani, i principali player dell’architettura e dell’interior design a livello globale.

Il Ministero, attraverso FederlegnoArredo, organizza un concorso chiamato “Emerge Italy”, rivolto ai giovani progettisti dipendenti di studi nordamericani che seguono progetti internazionali, specialmente nelle aree del Golfo Persico, Russia, Cina, India, Singapore, Sudafrica e Messico. “Emerge Italy” avrà come tema l’ideazione di nuovi prodotti pensati per le aziende italiane dei settori illuminazione, ufficio, cucina, bagno, living, camera da letto e finiture d’interni. Alle aziende italiane, poi toccherà mettere in produzione questi progetti.

Con questa iniziativa – spiega Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredoaggiungiamo un nuovo importante tassello a un percorso che la federazione ha iniziato due anni fa e che punta a fare crescere la quota export dei nostri prodotti in un mercato sempre più attratto dall’italian style, soprattutto fra le giovani generazioni“.

Una commissione mista, composta da Ministero, FederlegnoArredo, IIDA (International Interior Design Association) e AIA (American Institute of Architect) premierà cinque prodotti. Gli studi di architettura e le associazioni che vedranno i propri architetti premiati ospiteranno con una formula di stage un gruppo di giovani progettisti italiani under 35 selezionati dal Ministero, da FederlegnoArredo e dal Politecnico di Milano, con lo scopo di rendere più fluidi i rapporti di reciprocità fra strutture americane e realtà italiane.

Ad aprile i vincitori del concorso, accompagnati dalle figure senior del rispettivi studi di architettura, saranno premiati durante l’edizione 2013 de ISaloni di Milano. A maggio, poi, il Ministero, con FederlegnoArredo e in collaborazione con ICE, parteciperà con uno stand organizzato alla fiera ICFF di New York, per promuovere i risultati del concorso e presentare gli oggetti realizzati. A giugno sarà poi la volta della fiera Neocon di Chicago, dove sarà organizzata una serie di eventi mirati per le aziende italiane. In occasione di MADE expo Milano, a ottobre 2013, infine, sarà organizzato l’evento di chiusura del progetto, che vedrà la partecipazione congiunta dei partner italiani ed americani.

Il progetto Emerge Italy – dice Giovanni De Ponti, direttore generale di FederlegnoArredo – rappresenta un aspetto fondamentale delle attività che la nostra federazione promuove tra le aziende associate sui mercati internazionali. Il Ministero ha dimostrato di credere nel nostro settore mettendo a disposizione risorse importanti in un momento sicuramente tra i più difficili. Sono certo che questa collaborazione andrà avanti e che le nostre aziende saranno seguite con sempre maggiore attenzione“.

Partner del Mise e di FederlegnoArredo per la creazione e la promozione del concorso negli Usa saranno le associazioni americane IIDA e AIA, entrambe dotate di una capillare presenza sul territorio. Il progetto verrà inoltre svolto con il supporto di ICE Agenzia e IACC Chicago (Italian American Chamber of Commerce of Chicago).

L’Italia dell’arredo mira alla Cina

Se è vero che le aziende italiane che sentono meno la crisi sono quelle più esposte sull’export, tra i mercati sui quali puntare la Cina rappresenta senz’altro uno di quelli più vivi nello scenario internazionale. Per questo, Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha deciso di sviluppare nuove strategie per dare la possibilità, alle imprese italiane, di essere più efficaci sul mercato cinese.

In questa ottica è stato avviato “La Cina arreda Italiano“, un progetto organizzato in collaborazione con FederlegnoArredo, Cosmit, Cna e Confartigianato, con l’obiettivo di incrementare il numero delle aziende italiane del settore arredo operanti nel continente asiatico.

Nonostante una crescita del 2,1%, nei primi nove mesi del 2013, registrata dall’export italiano del settore mobili, elettrodomestici e apparecchi di illuminazione, la quota di mercato dell’Italia sulle importazioni cinesi è ferma al 4,8%, preceduta da Germania (19,8%), Giappone (17,1%), Corea del Sud (8,7%) e Stati Uniti (5,8%).

Riccardo Monti, presidente dell’Ice, ha infatti affermato: “La Cina ha circa 80 città con oltre 5 milioni di abitanti. Oggi, come Sistema Italia dell’abitare, presidiamo a stento una decina di città. Il potenziale è dunque di proporzioni vastissime. Il Paese sta vivendo un processo di urbanizzazione rapidissima; parliamo di centinaia di milioni di persone che nei prossimi vent’anni andranno a vivere in città. Ed è in corso un programma di upgrading, di miglioramento del patrimonio abitativo. Le abitazioni, cioè, diventano più grandi e meglio arredate. La gente spende sempre di più per la casa e per la filiera italiana si tratta di un’opportunità enorme che dobbiamo cominciare a sfruttare”.

Per questo, è fondamentale studiare strategie di comunicazione che puntino a diffondere la cultura dell’abitare italiano, anche attraverso alcune attività che verranno svolte in Italia e in Cina, con il coinvolgimento di media, decision maker, Vip e distributori cinesi.

Ice punta a far convergere architetti, designer e costruttori verso il mercato del Sol Levante, ma anche di far coincidere il design italiano con il gusto cinese. Per arrivare ad avere maggiori sintonia con quanto richiesto dal mercato, sono previsti corsi di formazione ad hoc, in modo da poter focalizzare le energie sulla realizzazione di prodotti più adatti.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, ha aggiunto: “Il mercato cinese è un mercato che potenzialmente può dare grosse soddisfazioni. La nostra federazione sta lavorando alacremente per fornire il proprio supporto alle imprese italiane. Nei progetti c’è l’apertura di un ufficio dedicato presso l’Ice di Shanghai e un grande evento fieristico per il prossimo anno. Mi auguro che la Cina possa presto arrivare in vetta alle graduatorie dei Paesi maggiormente utilizzatori del prodotto italiano, come lo sono già gli Usa, la Russia e la Germania”.

Vera MORETTI

Music China stregata dall’Italia

Il Made in Italy ha trionfato nell’undicesima edizione, appena conclusasi a Shangai, di Music China, un evento di portata internazionale e appuntamento immancabile non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli appassionati di musica e, in particolare, degli strumenti musicali.

Ad occuparsi delle aziende italiane, ben 31, presenti nel padiglione dedicato al Belpaese, è stata ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con ACISA, Associazione Costruttori Italiani Strumenti Acustici.

In uno spazio espositivo di 300mq, a farla da padrone era il settore della liuteria, grazie al Consorzio Liutai Antonio Stradivari di Cremona, in rappresentanza di oltre 60 liutai, e Salvi Harps, leader mondiale nella produzione di arpe.

Presente all’inaugurazione del padiglione italiano era il console generale Vincenzo De Luca, che insieme al direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, Carlo Molina, ha visitato gli stand delle aziende italiane, accompagnato dal direttore dell’Ufficio ICE di Shanghai, Maurizio Forte.
Con loro, due musicisti di alto calibro come Eliano Calamaro, violino di prima fila del Teatro Carlo Felice di Genova e Mengla Huang, Premio Paganini 2002, che si sono cimentati in alcune prove dei violini esposti.

Music China rappresenta una vetrina imperdibile per il settore, perché la Cina, soprattutto nell’ultimo decennio, ha conosciuto una rapida evoluzione nell’entertainment, soprattutto per quanto riguarda l’industria degli strumenti musicali.
Partecipare, per l’Italia, era quindi d’obbligo, anche per soddisfare la domanda interna, sempre attenta a tutto ciò che rispetta la tradizione e la cultura tipicamente italiane. In particolare, la produzione di alto livello artigianale, proposto a prezzi medi-elevati, ha riscosso notevole successo.

Le statistiche premiano il nostro paese che, nella graduatoria dei Paesi fornitori della Cina, si è confermata al settimo posto, anche grazie ad un’ottima performance rilevata nel primo semestre 2012, con un +26,3%, in linea con i risultati positivi dell’anno precedente.
Considerando, più nel dettaglio, gli strumenti ad arco, l’Italia è il secondo fornitore, preceduta solo dalla Germania.

Vera MORETTI

Il cibo italiano conquista l’Oriente

I cinesi amano sempre di più gli alimenti italiani. A certificarlo è l’aumento delle esportazioni del nostro enogastronomici verso Shangai, passato nel 2011 a 276 milioni di dollari, pari a +48% sull’anno precedente. Solo la Francia supera l’Italia nelle forniture. Il trend è confermato anche dai dati Eurostat, relativi ai primi 11 mesi del 2011, che vedono Pechino al 18esimo posto tra i clienti dell’Italia nel comparto agroalimentare, con una quota dell’1,1% e un valore di 211 milioni di dollari. Fra i prodotti più amati, cioccolato, pasta, olio, vino e caffè.

Fonte: fipe.it