Impianto fotovoltaico a isola, cos’è e in quali casi conviene

L’impianto fotovoltaico a isola è l’ideale per avere energia elettrica senza essere collegati al contatore, consente di avere piena autonomia ed è una scelta responsabile dal punto di vista ecologico.

A cosa serve un impianto fotovoltaico a isola?

Il fotovoltaico a isola è la soluzione ideale per tutte quelle realtà in cui l’allaccio alla corrente non è possibile o non si vuole, ad esempio nel caso in cui si sia titolari di un casolare di campagna, case prefabbricate installate in zone non asservite, camper, per dare energia a un capanno magari non vicino casa. Consente di dare energia agli impianti che sono direttamente collegati all’impianto fotovoltaico, quindi senza alcun allaccio alla rete elettrica nazionale.

L’impianto fotovoltaico a isola è particolarmente vantaggioso perché dotato anche di sistemi di accumulo e di conseguenza consente di avere energia anche nelle ore notturne o nei giorni in cui l’esposizione solare è molto ridotta.

Come è formato un impianto fotovoltaico a isola?

Un impianto fotovoltaico a isola è formato da:

  • pannelli fotovoltaici, naturalmente maggiore è la quantità e maggiore è la produzione di energia elettrica. Molto importante anche scegliere la giusta inclinazione e fare attenzione a esporli in modo che riescano ad assorbire molte ore di luce.

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  • sistemi di accumulo, consente di accumulare l’energia non usata e di utilizzarla in un secondo momento quando a causa della mancanza di luce solare non vi è produzione;
  • inverter, rende l’energia fruibile convertendo la corrente continua in corrente alternata ;
  • regolatore di carica, che adatta l’energia immessa nel sistema alla potenza dell’impianto;
  • sistema di sostegno, utile ad ancorare i pannelli solari.

Quali norme devono essere rispettate?

Naturalmente visto che l’impianto non è collegato alla rete elettrica, non sarà possibile immettere nel sistema l’energia non utilizzata al fine di “venderla”. Nonostante questo si tratta di un impianto del tutto legale. Occorre però rispettare le normative di settore, in particolare tutti i componenti devono essere a norma e certificati secondo la normativa CEI EN 62124Sistemi fotovoltaici isolati della rete Verifica di progetto.

Non servono particolari autorizzazioni, tranne nel caso in cui l’impianto abbia una potenza nominale maggiore di 20 kWp, in tale caso si deve presentare presentare la denuncia di officina elettrica all’Ufficio Tecnico delle Imposte di Fabbricazione dell’Agenzia delle Dogane e ottemperare al pagamento delle accise sull’energia elettrica prodotta.

L’impianto fotovoltaico a isola non è però coperto dai bonus previsti in edilizia per il fotovoltaico. Per quanto invece riguarda i costi molto dipende dalla dimensione dell’impianto , nel caso in cui si tratti di un sistema da 3 kWp il costo medio è di 5.500 euro, lo stesso può aumentare di 1000 euro per ogni sistema di accumulo in più che si decide di applicare all’impianto.

Sistemi di accumulo: qual è la percentuale di credito di imposta riconosciuto?

La legge di bilancio 2022 ha previsto il riconoscimento di un credito di imposta per l’installazione di sistemi di accumulo collegati a impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Non era prevista una percentuale di credito di imposta riconosciuto, ma un fondo da ripartire in base all’ammontare delle domande presentate. Ora l’Agenzia delle Entrate ha reso nota tale percentuale e purtroppo è molto bassa rispetto alle previsioni.

Sistemi di accumulo: bassa la percentuale di credito riconosciuta

L’Agenzia delle Entrate con la determinazione del 6 aprile 2023 ha reso nota la percentuale di credito di imposta che è possibile far valere nella prossima dichiarazione dei redditi.

L’agevolazione fiscale viene riconosciuta a chi ha presentato una regolare domanda nel periodo compreso tra il 1° e il 31 marzo 2023. viene riconosciuta a coloro che hanno installato sistemi di accumulo integrati a impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. La percentuale di credito di imposta riconosciuta è del 9,1514 per cento.

Il fondo stanziato per il credito di imposta per i sistemi di accumulo era di 3 milioni di euro, sono state presentate istanze per un valore complessivo dei lavori pari a 32.781.559 euro.

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Si può ottenere il bonus sistemi di accumulo per installazioni del 2023?

Deve essere ricordato che l’agevolazione non  si riconosce per le installazioni del 2023, quindi di fatto solo pochi fortunati che hanno provveduto all’installazione nell’anno precedente possono avvalersi del beneficio fiscale.

Vi sono ultime possibilità per coloro che inseriscono l’installazione di sistemi di accumulo in altri interventi edilizi come il Superbonus.

Come utilizzare il credito di imposta?

Per verificare l’ammontare del credito di imposta riconosciuto, basta andare nel proprio cassetto fiscale identificandosi con la propria identità digitale. In base all’articolo 4 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 6 maggio 2022, il credito di imposta è utilizzabile a partire dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in cui è avvenuta l’installazione.

Di conseguenza è possibile avvalersene nella dichiarazione 2023 relativa ai redditi 2022. La determinazione però precisa che l’eventuale eccedenza di credito di imposta rispetto alla propria capienza fiscale può essere portata in compensazione nei periodi di imposta successivi.

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Differenze fotovoltaico e solare termico: non sono la stessa cosa

Con la direttiva Case Green che sta preoccupando milioni di italiani sono in tanti a cercare soluzioni per migliorare le prestazioni energetiche dei propri edifici, magari anche risparmiando in bolletta. I pannelli solari sono una delle soluzioni più apprezzate, ma molti non sanno che i quelli per l’impianto termico e per l’impianto fotovoltaico non sono uguali, inoltre non hanno le stesse funzioni. Ecco cosa sapere.

Solare termico e fotovoltaico: a cosa servono?

Solare termico e fotovoltaico sono due tecnologie differenti e complementari, una serve per la produzione di acqua calda, l’altra per la produzione di energia elettrica, cambia di conseguenza anche la struttura dei pannelli anche se ad un occhio non esperto possono sembrare del tutto simili.

I pannelli solari termici usano l’irradiamento solare per riscaldare l’acqua, la stessa può essere ad uso sanitario, l’acqua dei bagni e della cucina, oppure può essere l’acqua dell’impianto di riscaldamento. Naturalmente la possibilità di produrre acqua calda a sufficienza per entrambi gli usi dipende da diversi fattori, ad esempio il fabbisogno, la quantità di pannelli solari installati e l’esposizione degli stessi. In una giornata nuvolosa può essere difficile raggiungere lo scopo.

I pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica convertono le radiazioni solari in energia elettrica. Ognuno di noi ha visto almeno una volta un lampione della pubblica illuminazione con un pannello solare, oppure luci per esterni alimentate da piccoli pannelli, il principio è lo stesso, anche se un impianto fotovoltaico è più complesso rispetto a questi semplici sistemi.

Differenze solare termico e fotovoltaico

Le differenze tra i due impianti sono anche di potenza: 1 m² di pannello solare può scaldare a 45-60 °C tra i 40 e i 300 litri d’acqua in un giorno, a seconda dell’efficienza, per avere un impianto fotovoltaico in grado di produrre energia a sufficienza è necessario invece occupare una maggiore superficie e soprattutto può essere un investimento di particolare importanza grazie ai sistemi di accumulo di energia.

Questi consentono di immagazzinare l’energia prodotta e non consumata nell’immediato e di conseguenza la stessa potrà essere sfruttata nelle ore notturne, quando la luce solare è assente e nelle giornate grigie e piovose. Dal punto di vista economico questa scelta può portare all’autosufficienza, anche in edifici con consumi importanti, ad esempio se sono state installate colonnine di ricarica auto.

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In vantaggi del fotovoltaico sono numerosi, infatti oltre al risparmio economico e al basso impatto ambientale di questo impianto che sfrutta fonti rinnovabili e non produce CO2, consente anche di sottrarsi alle oscillazioni di mercato che caratterizzano il settore energetico e che spesso sono legate non al valore intrinseco dell’energia, ma ad eventi socio-politici. Inoltre il fotovoltaico aumenta il valore della casa.

Rispetto al solare termico, il fotovoltaico consente di avere una maggiore autonomia, infatti non ci sono sistemi di accumulo per il solare termico. Generalmente l’autonomia nella produzione di acqua calda si attesta al 50%. Naturalmente anche in questo caso il valore dell’immobile aumenta e si riduce l’inquinamento ambientale.

Manutenzione degli impianti

Entrambe le tipologie di impianto hanno naturalmente bisogno di manutenzione. Per il fotovoltaico è bene ogni anno provvedere a:

  • verifica dell’isolamento dell’impianto;
  • verifica del corretto funzionamento dell’inverter;
  • pulizia dei pannelli solari.

Per il solare termico è necessario verificare:

  • pulizia dei collettori;
  • verifica integrità dell’impianto;
  • verifica del fluido termoconvettore.

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Bozze modelli dichiarazioni redditi 2023, le novità dell’Agenzia delle Entrate

Come ogni anno, anche questo l’Agenzia delle Entrate ha provveduto alla pubblicazione delle bozze della dichiarazione dei redditi per il 2023, relativa ai redditi 2022. Trattandosi di bozze, i definitivi arriveranno solo tra qualche settimana, ma già è possibile notare qualche differenza rispetto all’anno passato e dovuta alle nuove normative fiscali. Ecco le novità.

Modelli dichiarativi 2023: le novità

La prima cosa da ricordare è che i modelli disponibili sono diversi e devono essere scelti in base alla condizione del contribuente che effettua la dichiarazione. Le pubblicazioni hanno riguardato le bozze dei modelli:

  • 730;
  • 770;
  • redditi società di capitali;
  • redditi società di persone;
  • redditi persone fisiche;
  • redditi enti non commerciali;
  • consolidato nazionale e mondiale;
  • Irap.

Nuove detrazioni e credito di imposta nei modelli dichiarazioni redditi

Nei modelli 730 e persone fisiche è stata riconfermata la possibilità di detrazione per interventi edili, in particolare Superbonus, Sismabonus ed Ecobonus.

Nei vari modelli è prevista la possibilità di ottenere il riconoscimento del credito di imposta riferito alle donazioni effettuate in favore degli istituti ITS.

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Nei modelli Imprese, enti e società, fanno invece capolino le sezioni per ottenere i crediti di imposta riconosciute per far fronte alla spesa energetica.

Particolare attenzione viene posta per il bonus riconosciuto con l’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

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Infine, trova spazio il credito di imposta riconosciuto per il bonus attività fisica adattata che mira a coprire i costi sostenuti per lo svolgimento di sessioni di attività fisica specifica per chi manifesta patologie croniche o disabilità fisiche.

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Dalla dichiarazione dei redditi 2023 relativa ai redditi prodotti nel 2022 entrano in pieno vigore le norme relative all’Assegno Unico Universale, questo infatti è stato introdotto nel 2022 ma non ha inciso nelle dichiarazioni del 2022 in quanto inerenti ai redditi e alle spese sostenute nel 2021. Ora invece potrà essere notato l’effetto, anche fiscale, dell’introduzione di questo particolare strumento.

Ricordiamo che le bozze dei modelli dichiarazioni redditi 2023 possono essere trovate nel sito dell’Agenzia delle Entrate. Oltre ai modelli sono disponibili le istruzioni.

Superbonus: si può avere per l’installazione di sistemi di accumulo per fotovoltaico?

Sappiamo che tra i lavori che possono usufruire del Superbonus 110% vi è anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Molti si sono però chiesti se tra le spese agevolabili rientrano anche quelle sostenute per l’installazione di sistemi di accumulo. Ecco cosa emerge dalla disciplina in vigore.

Fotovoltaico e pannelli solari: nell’agevolazione rientrano i sistemi di accumulo

L’articolo 119 del decreto legge 34 del 2020 decreto Rilancio al comma 5 disciplina le agevolazioni previste per l’installazione dell’impianto solare fotovoltaico e ne definisce i limiti. Il comma 6 invece determina in modo specifico le agevolazioni previste per l’installazione di sistemi di accumulo.

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In particolare il comma 5 sottolinea che le spese per l’installazione di impianti fotovoltaici si applicano le stesse agevolazioni previste dallo stesso articolo nei commi da 1 a 4 quindi il Superbonus 110%, con possibilità di cessione del credito. Il comma 6 stabilisce che le stesse agevolazioni previste nel comma 5 si applicano anche per l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo. Occorre però rispettare una condizione prevista nel comma 7 e cioè che l’impianto di accumulo sia collegato alla rete del GSE in modo che l’energia non autoconsumata o non condivisa per l’autoconsumo sia immessa nelle rete.

Sistemi di accumulo per fotovoltaico e pannelli solari: limiti di spesa

Per quanto riguarda l’ammontare delle spese agevolabili i limiti sono diversi, per:

  • impianti solari fotovoltaici il limite complessivo delle spese è di 48.000 euro e comunque non superiore a 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico;
  • sistemi di accumulo il limite di spesa ammissibile al beneficio è di 48.000 euro complessivi e euro 1.000 euro per ogni KWh di capacità di accumulo.

Non sono mancati dubbi sui limiti di spesa, infatti non era chiaro se dovevano intendersi distinti o da cumulo. Sul punto è intervenuto il Ministero dello Sviluppo Economico che ha, invece, ritenuto che il predetto limite di spesa di 48.000 euro vada distintamente riferito agli interventi di installazione degli impianti solari fotovoltaici e dei sistemi di accumulo.

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