Assegno unico col reddito di cittadinanza, invio domanda Inps entro il 30 giugno

Si potranno presentare fino al 30 giugno 2022 le domande per ottenere le maggiorazioni dell’assegno unico per i figli. Si tratta, principalmente dei nuclei dove sono presenti figli maggiorenni (e fino all’età di 21 anni) da parte di chi percepisce il reddito di cittadinanza (Rdc). La misura consente, dunque, ai nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza il diritto a fruire anche dell’assegno unico corrisposto d’ufficio. L’importo, dunque, va integrato, mediante presentazione della domanda all’Inps con modello integrativo.

Assegno unico per i figli e reddito di cittadinanza, a chi spetta?

A rendere nota la necessità di presentazione della domanda di integrazione è l’Istituto previdenziale con il messaggio numero 2261 del 2022. Operativo dallo scorso marzo, l’assegno unico per i figli fino all’età di 21 anni, prevede l’erogazione dell’indennità anche ai nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza per i figli di età fino ai 21 anni. Per questi nuclei non c’è stato bisogno di presentare domanda per l’assegno unico per i figli. L’indennità è stata corrisposta in automatico con il reddito di cittadinanza.

Assegno unico per i figli, i pagamenti effettuati finora nel 2022

Fino a questo momento, come specifica la circolare dell’Inps, sono stati pagati gli assegni unici alle famiglie nelle quali:

  • sono presenti tutti e due i genitori, limitatamente all’importo per i figli minorenni o maggiorenni disabili;
  • nelle quali è presente un unico genitore per i figli minorenni o maggiorenni disabili nei limiti del 50% dell’indennità spettante.

Chi dovrà presentare domanda integrativa dell’assegno unico per i figli?

Dovrà essere presentata specifica domanda per fruire delle maggiorazioni previste dal decreto legislativo numero 230 del 2021 che ha istituito l’assegno unico per i figli. In particolare, si tratta dei nuclei familiari che hanno a carico un figlio fino al compimento dell’età di 21 anni nelle condizioni attuali di:

  • frequentare un corso di formazione scolastica o di laurea;
  • seguire un corso professionale;
  • svolgere un’attività lavorativa con reddito complessivo non eccedente gli 8 mila euro all’anno.

Come si presenta la domanda integrativa dell’assegno unico per i figli per i percettori del Rdc?

In queste situazioni, i percettori del reddito di cittadinanza potranno utilizzare domanda di integrazione dell’assegno unico per i figli utilizzando il modello “Rdc Com/AU”. L’Inps aveva previsto l’adozione di questo modello nella circolare numero 53 del 2022. Tuttavia, solo dalla giornata del 31 maggio scorso il modello è a disposizione dei nuclei familiari per la richiesta delle maggiorazioni.

Quando si utilizza il modello Rdc Com/AU per la maggiorazione dell’assegno unico per i figli?

L’Inps, peraltro, nella sua circolare elenca altre situazioni nelle quali le famiglie devono utilizzare il modello Rdc Com/AU per la maggiorazione dell’assegno unico per i figli. Ad esempio, per la quota di maggiorazione che spetta nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di un reddito derivante dal lavoro. In questo caso, va utilizzata l’apposita autocertificazione contenuta nel modello Rdc Com/AU. Il modello si può utilizzare anche per le maggiorazioni spettanti alle famiglie che abbiano un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) entro i 25 mila euro. Tale fattispecie è riservata ai nuclei che, nel corso del 2021, avevano percepito l’assegno per il nucleo familiare.

Come si presenta il modello Rdc Com/AU per l’integrazione dell’Assegno unico per i figli?

Il modello Rdc Com/AU per la maggiorazione dell’Assegno unico per i figli si può presentare solo in via telematica. Per la presentazione, dunque, è necessario accedere al sito dell’Inps, nella sezione del “Reddito di cittadinanza” mediante autenticazione con Spid, Carta nazionale dei servizi (Cns) o Carta di identità elettronica (Cie). Si può procedere con la domanda anche mediante patronati. La presentazione della domanda entro il 30 giugno 2022 permette di ottenere gli arretrati con decorrenza a partire dallo scorso mese di marzo.

Assegno unico: come modificare la domanda, visualizzare i pagamenti e le anomalie?

Tre funzioni permettono ai contribuenti che richiedono l’assegno unico per i figli di poter gestire le procedure sul sito dell’Inps relative alla trasmissione della domanda. Si tratta delle funzioni di:

  • modifica della domanda;
  • visualizzazione dei pagamenti ovvero l’estratto conto;
  • evidenza delle posizioni con anomalie e incompletezze.

L’aggiornamento della procedura via web per la trasmissione delle domande riguarda la misura introdotta dal decreto legislativo numero 230 del 29 dicembre 2021 in base al quale le famiglie ricevono l’assegno unico per i figli a carico.

Assegno unico per i figli, come procedere con la modifica della domanda Inps?

Per modificare la domanda presentata telematicamente sul sito dell’Inps dell’assegno unico per i figli, è necessario accedere alla sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”. All’interno della sezione è presente il tasto “Modifica“, mediante il quale è possibile cambiare determinati valori relativi alle schede dei figli rispetto ai dati che sono stati già riportati.

Quali sono i campi che si possono modificare nella domanda per l’assegno unico per i figli?

Nel dettaglio, i campi che si possono modificare dalla sezione “Modifica” della domanda per l’assegno per i figli presentata, riguardano:

  • la modifica della condizione di disabilità dei figli;
  • le modifiche relative alla dichiarazione di frequenza della scuola, o di corsi di formazione per i figli che siano già maggiorenni e fino all’età di 21 anni;
  • i cambiamenti relativi a un’eventuale separazione o coniugio dei genitori;
  • la modifica del codice fiscale dell’altro genitore. Questa variazione può essere fatta a condizione che l’altro genitore non abbia già inserito la modalità di pagamento dell’assegno e non abbia già percepito almeno un pagamento.

Quali altre modifiche possono essere apportate alla domanda?

Ulteriori modifiche che si possono effettuare rispetto alla domanda dell’assegno unico peri figli già presentata riguardano:

  • il cambiamento della modalità di ripartizione dell’indennità derivante da un provvedimento del giudice o da un accordo fra i genitori;
  • le modifiche della spettanza delle maggiorazioni di cui agli articoli 4 e 5 del decreto legislativo numero 230 del 2021. Riguardo a  questa funzionalità non sembrerebbe ancora possibile, tuttavia, inserire i figli maggiorenni, non aventi diritto all’Auu, ai soli fini del computo per le maggiorazioni per le famiglie numerose secondo quanto specificato dall’Inps nel messaggio numero 1714 del 2022;
  • i cambiamenti sulla modalità di pagamento scelta dal richiedente ed eventualmente dall’altro genitore.

Da quando decorrono i cambiamenti effettuati sulla domanda di assegno unico per i figli?

I cambiamenti apportati alla domanda di assegno unico per i figli hanno effetto dal momento nel quale sono state inseriti. Dunque, le modifiche non generano degli arretrati a conguaglio. Fa eccezione la variazione per la presenza in famiglia di figli in condizione di disabilità. Si ha diritto al conguaglio, e dunque agli arretrati, se la condizione di disabilità era preesistente alla modifica della domanda stessa.

Assegno unico per i figli, cosa fare in caso di figli con disabilità?

In questo caso, il sistema richiede la data a partire dalla quale decorre la disabilità. Peraltro, la condizione di disabilità deve risultare anche dall’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo familiare. Nel caso la condizione di disabilità non fosse presente nell’Isee, è necessario richiedere la rettifica del quadro specifico della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu). Tale rettifica è possibile farla presso un intermediario abilitato, ad esempio il Caf, che ha già provveduto a inviare la stessa Dsu. L’operazione consente di correggere la Dsu senza doverne presentare una nuova.

Assegno unico per i figli, come visualizzare l’estratto conto dei pagamenti?

Tra le funzionalità che si possono utilizzare sul portale dell’Inps nella sezione dell’assegno unico per i figli, c’è la possibilità di visualizzare l’estratto conto. Ovvero lo stato dei pagamenti dell’indennità. Per la visualizzazione è necessario accedere alla sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato” ed entrare nella parte denominata “Pagamenti”. In questa sezione si può consultare la lista dei pagamenti già disposti. La suddivisione dei pagamenti è mensile, con l’indicazione della modalità di pagamento usata.

Domanda assegno unico per i figli, come visualizzare le anomalie e incompletezze?

Nella sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato” è possibile visualizzare utilizzare un campo chiamato “Evidenze“. Il campo permette a chi ha inserito la pratica dell’assegno unico per i figli di poter prendere visione di eventuali anomalie, criticità e incompletezze emerse nella fase di invio della domanda. Si tratta, dunque, di motivazioni che non consentono alla domanda di risultare completata. Se le incompletezze sono più di 2, l’elenco può essere visualizzato mediante l’accesso al dettaglio della pratica. Si deve cliccare, in questo caso, il pulsante a destra degli estremi identificativi della pratica e poi selezionare il tab “Evidenze”.

Come sbloccare la domanda dell’assegno unico per i figli se sono presenti anomalie e incompletezze?

In questa situazione si può procedere solo con l’intervento del soggetto che ha provveduto a inviare la domanda dell’assegno unico per i figli. Infatti, solo in questo caso l’istanza può essere sbloccata. Può, ad esempio, essere richiesto dal sistema un supplemento di documenti per l’accertamento della sussistenza di uno specifico requisito. Ad esempio, può essere richiesta eventuale documentazione relativa ai requisiti di studio dei figli, o per la partecipazione a tirocini. Nella scheda dei figli sono presenti anche i provvedimenti di accettazione o di reiezioni, con le relative motivazioni.

Online il sito per l’Assegno Unico: le FAQ più importanti e casistiche

“Crescere un figlio è la sfida più bella, noi la sosteniamo” l’INPS annuncia in questo modo che è online il sito per l’Assegno Unico e Universale. Si tratta di un portale gestito dall’INPS dedicato in modo totale a questa importante misura che cambia il welfare italiano.

L’INPS annuncia: è online il sito per l’Assegno Unico e Universale

Il nuovo sito dell’INPS è disponibile all’indirizzo www.assegnounicoitalia.it L’INPS sottolinea che il nuovo sito affianca gli strumenti già disponibili, in particolare la comunicazione tramite web, spot radiofonici e social media e ha l’obiettivo di fornire un’informazione completa e dettagliata alle famiglie tenendo anche in considerazione i tanti dubbi e perplessità che gli italiani hanno mostrato.

Nel comunicato che annuncia la novità viene sottolineato che a partire dal mese di marzo cesseranno tutte le prestazioni precedentemente inserite in busta paga (ad esempio l’Assegno per il nucleo Familiare). Di conseguenza per avere continuità è essenziale presentare la domanda per l’Assegno Unico entro il 28 febbraio. In ogni caso, coloro che presenteranno l’istanza entro il 30 giugno 2022 riceveranno anche gli importi arretrati dal mese di marzo.

Ribadiamo che chi non presenta l’istanza entro il 30 giugno riceverà l’Assegno Unico solo dal mese successivo rispetto alla presentazione della domanda. La domanda può essere inoltrata anche senza allegare l’ISEE, ma si riceveranno gli importi minimi previsti per coloro che hanno un reddito ISEE superiore a 40.000 euro. Presentando l’ISEE in ritardo, cioè dopo il 28 febbraio, ma prima del 30 giugno 2022, si riceveranno comunque gli eventuali maggiori importi sotto forma di arretrati.

L’INPS ha raccolto le domande più frequenti poste nella pagina Facebook INPS per la Famiglia e ha dato risposta nel sito. Ecco una sintesi.

Domande frequenti

Perché si chiama Assegno Unico e Universale?

Il sito www.assegnounicoitalia.it ha l’obiettivo di fornire un’informazione dettagliata e completa. Sottolinea che l’assegno corrisposto è Universale in quanto corrisposto, anche se in misura minima, a tutte le famiglie con figli a carico, inoltre è Unico in quanto assorbe tutte le altre misure a favore della famiglia ( Bonus Mamma Domani, Bonus Bebè, Assegno Nucleo Familiare) restano invece in vigore il Bonus Nido e il Bonus Maternità dei Comuni.

Chi può accedere?

Possono percepire l’Assegno Unico tutte le famiglie con figli a carico a decorrere dal settimo mese di gravidanza fino al diciottesimo anno di età. Nel caso in cui siano presenti nel nucleo figli con età maggiore di 18 anni e non superiore a 21 anni e che seguano un percorso di formazione o studio (tra cui anche apprendistato e stage, tirocinio con reddito non superiore a 8.000 euro l’anno), svolgano il servizio civile universale oppure siano disoccupati ma iscritti al Centro per l’Impiego. Non vi sono limiti di età per i figli disabili.

Quando presentare la domanda?

La domanda può essere presentata a partire dal primo gennaio 2022. Non ci sono limiti temporali, nel senso che in qualunque momento dovessero maturare i requisiti si può presentare la domanda. Ad esempio alla costituzione di un nuovo nucleo familiare. I dati in variazione devono essere aggiornati.

Quanto si riceve?

E’ previsto un importo massimo di 175 euro per ogni figlio minorenne per ISEE non superiore a 15.000 euro. L’importo scende all’aumentare del’ISEE. Per i figli minorenni in nuclei con ISEE pari o superiore a 40.000 euro o senza ISEE l’importo previsto è 50 euro al mese. Sono inoltre previste maggiorazioni.

Per conoscere tutte le maggiorazioni previste leggi la guida: Assegno Unico: tutte le maggiorazioni previste dal d.lgs 230 del 2021

Per gli importi: Assegno Unico: qual è l’importo massimo che si può ricevere per un figlio

Come presentare la domanda?

La domanda può essere presentata attraverso il sito www.inps.it, accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS e cliccando sulla voce prestazioni e in seguito “Assegno Unico e Universale”.

In alternativa può essere presentata istanza attraverso il contact center INPS al numero verde 803164 rete fissa e 06164164 mobile . Infine, può essere presentata tramite patronati. Per compilare la domanda basta riempire i campi. Se vi sono figli disabili è bene prestare attenzione all’indicazione del grado di disabilità. La compilazione è intuitiva, proprio per questo sono numerose le famiglie che hanno optato per tale soluzione (¾ delle domande pervenute).

Nella compilazione della domanda deve essere indicato il codice IBAN del richiedente. I figli maggiorenni possono richiedere in modo autonomo l’Assegno Unico indicando per l’accredito un codice IBAN di conto a loro intestato.

L’assegno Unico concorre a determinare la base imponibile?

No. Di conseguenza gli importi non saranno tassati ai fini IRPEF.

Posso chiedere l’Assegno Unico in gravidanza?

No. l’Assegno Unico può essere percepito dal settimo mese di gravidanza, ma la domanda deve essere presentata dopo la nascita, all’attribuzione del codice fiscale. Naturalmente saranno pagati anche gli importi maturati dal settimo mese di gravidanza.

Chi percepisce il reddito di cittadinanza può ricevere l’Assegno Unico?

Sì. In questo caso non è neanche necessario presentare la domanda. L’Assegno Unico viene automaticamente riconosciuto e accreditato ai percettori di reddito di cittadinanza.

Chi ha fatto domanda per l’Assegno Temporaneo potrà continuare a percepirlo?

L’Assegno Temporaneo viene pagato dall’INPS per i mesi di gennaio e febbraio 2022, da marzo 2022 c’è l’avvicendamento con l’Assegno Unico, ma Attenzione: deve essere presentata la domanda entro il 28 febbraio per avere la certezza della continuità.

Come si riceve l’importo dell’Assegno Unico?

L’importo dell’Assegno Unico si può ricevere su conto corrente bancario o postale, libretto postale, conto corrente estero area SEPA, carta prepagata con IBAN. Il conto deve essere intestato o cointestato al richiedente. L’importo dell’Assegno Unico non può essere accreditato di un conto intestato a persona diversa rispetto al richiedente. Inoltre deve coincidere il codice fiscale indicato alla propria banca e il codice fiscale del richiedente l’assegno.

A chi viene erogato l’importo in caso di nomina del tutore?

Al tutore nell’interesse del beneficiario.

Devono essere allegati documenti nella presentazione della domanda?

No, devono essere solo indicati i dati del nucleo familiare, se presenti soggetti con disabilità, dati per l’accredito e consenso al trattamento dei dati personali.

Come viene pagato l’assegno in caso di genitori separati/divorziati?

In questo caso può essere pagato a uno solo dei genitori, oppure è possibile richiedere l’assegno ripartito. Per info: Assegno Unico Ripartito: come richiederlo seguendo le indicazioni INPS

Se il richiedente sceglie di ricevere il 100% dell’importo, l’altro genitore convivente deve dare conferma?

No, non è necessario che l’altro genitore (sposato, convivente o separato) dia conferma. Il richiedente in sede di inoltro deve semplicemente dichiarare di essere d’accordo con l’altro genitore. Però in un secondo momento l’altro genitore può presentare a sua volta domanda per poter percepire una quota. In questo caso accede sul sito INPS con le credenziali personali, ma va alla sezione “Completa le domande presentate dall’altro genitore”.

Chi ha l’affido esclusivo come può percepire il 100% dell’Assegno Unico?

Il genitore unico affidatario deve barrare la voce” “genitore affidatario”. L’altro genitore non potrà modificare la domanda.

Cosa succede in caso di affido condiviso?

In questo caso l’assegno Unico può essere pagato al 50% a ciascuno dei genitori.

Percepisco l’Assegno Nucleo Familiare anche per il coniuge, cosa succede?

L’Assegno per il Nucleo Familiare relativamente al coniuge a carico continuerà ad essere corrisposto, così come sono riconosciute le detrazioni per coniuge a carico e per figli che hanno superato i 21 anni di età e sono a carico.

Cosa succede in caso di errori nella compilazione della domanda?

Gli errori possono essere corretti. Per la procedura segui la guida: Assegno Unico: come correggere la domanda in caso di errori

Cosa succede se uno dei genitori è cittadino straniero e quindi non è in possesso del codice fiscale?

La domanda viene inoltrata dal genitore con cittadinanza italiana e codice fiscale. Deve essere indicato il codice fiscale del figlio (figli). E’ necessario selezionare prima la voce: “il nucleo familiare del figlio comprende un solo dei due genitori”, di seguito: motivazione (a) “genitore unico” la casistica “altro genitore cittadino straniero senza codice fiscale”. Al verificarsi di tale caso è esclusa la possibilità di avere assegno ripartito al 50%.

Cosa succede se il figlio diventa maggiorenne o compie la maggiore età nel mese di competenza?

In questo caso la mensilità viene comunque pagata per intero. Ad esempio, se compie gli anni il 7 marzo 2022, il mese di marzo comunque si avrà l’Assegno Unico. Nel caso in cui la domanda dovesse essere presentata successivamente al compimento della maggiore età, si potranno  richiedere gli arretrati per i mesi in cui avrebbe dovuto percepire l’assegno. Ad esempio chi compie gli anni a marzo 2022, ma presenta al domanda ad aprile, con diritto a ottenere gli arretrati, potrà richiedere comunque il pagamento di marzo.

Cosa succede se i coniugi sposati hanno residenza diversa?

In questo caso non ci sono ostacoli, comunque il richiedente percepirà l’Assegno Unico, intero o ripartito.

La maggiorazione per genitori entrambi titolari di reddito da lavoro si può avere anche se uno dei due lavora all’estero?

Sì, a condizione che paghi le imposte sul reddito in Italia.

Il figlio maggiorenne disabile non a carico può ricevere l’Assegno Unico?

Il figlio maggiorenne, non a carico, non presente nel nucleo familiare, potrebbe comunque essere nella condizione di essere attratto nell’ISEE dei genitori. Affinché ciò si verifichi è necessario che abbia un’età inferiore a 26 anni, non sia sposato e non abbia figli propri.

Quali sono gli stati della domanda?

Gli stati possibili che compariranno all’utente successivamente all’inoltro possono essere:

Accolta: la domanda è regolare e risulta messa in pagamento;

Respinta (evidentemente per qualche motivo non è stata accolta);

Decaduta;

Rinunciata;

In evidenza alla sede: vuol dire che è necessario integrare l’istruttoria rivolgendosi alla sede di competenza territoriale;

In evidenza al cittadino: la domanda deve essere integrata dal cittadino.