Mutui, scende la rata, fino a 100 euro risparmiati

Buone notizie per chi ha un mutuo sottoscritto con tasso variabile, la rata può scendere anche di 100 euro al mese.

Mutuo a tasso variabile, ad aprile 2024 inizia a scendere la rata

La BCE ha fermato l’onda degli aumenti del costo del denaro e questo inizia a ripercuotersi anche sui muti stipulati con il tasso di interesse variabile e quindi legato all’andamento del costo del denaro. I primi effetti dovrebbero iniziare a vedersi già dal mese di aprile 2024, con un taglio di circa 10 euro al mese. Nei mesi successivi, se non vi sono scossoni all’economia con un aumento del costo del denaro, la rata dovrebbe continuare a scendere.

La BCE fino ad ora è stata cauta, terminata la serie di aumenti del costo del denaro legata all’inflazione, ha preferito non procedere con riduzioni, ma lasciare tutto fermo. Il timore è che l’inflazione potrebbe ricominciare a salire. Di fatto le previsioni sono però ottimistiche e proprio per questo le previsioni per il futuro fanno ben sperare in un’ulteriore riduzione del costo del denaro. Secondo uno studio di facile.it, già nei prossimi mesi la riduzione della rata dei mutui dovrebbe essere più sostanziosa, in particolare entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare a 100 euro.

Euribor, scende il tasso di interesse del mutuo variabile

Al momento il tasso Euribor, punto di riferimento per i mutui a tasso variabile a 12 mesi, è circa 3,69% circa. Per capire il vantaggio basti pensare che nel mese di novembre 2023 era al 4,022% e ad ottobre al 4,160%. Continuando in questo modo, entro i prossimi mesi la rata dovrebbe scendere in modo graduale fino a 50 euro, per poi ridursi ulteriormente nella seconda parte del 2024.

Leggi anche: Costo del denaro, BCE ancora ferma e mutui più leggeri

Proprio per questi motivi a partire dalla seconda meta dell’anno, se continua ad esservi questo trend, è consigliato anche chiedere dei preventivi per la rinegoziazione (stessa banca) del mutuo a tasso fisso ed eventualmente una surroga (banca diversa). È importante provare a capire il momento migliore per concludere tali operazioni in modo da avere una riduzione della rata che sia comunque considerevole, visto che non è certo possibile chiedere surroga e rinegoziazione ogni mese.

Leggi anche: Mutuo a tasso variabile con tetto,cap. Perché sceglierlo oggi?

Bce aumenta ancora il costo del denaro, sempre più alti i costi dei mutui

Come annunciato nei giorni scorsi, la Bce ha provveduto a un ulteriore aumento del costo del denaro, quali sono le conseguenze soprattutto su mutui e prestiti?

Bce: è necessario un nuovo aumento del costo del denaro

La Bce nella seduta odierna ha provveduto ad aumentare nuovamente il costo del denaro, stavolta, l’aumento è stato dello 0,25%, tanto basta a riportare il costo del denaro a 3,75 punti percentuali. Aumentati anche i tassi di interesse sui depositi che ora arrivano al 3,25% di fatto a vantaggio di chi ha riserve di denaro e non vuole rischiare con investimenti in prodotti diversi dai depositi. Inoltre viene portato al 4% il tasso sui prestiti marginali.

Questa scelta finalizzata a calmierare i prezzi dei beni di consumo attraverso una riduzione della domanda, avrà in realtà immediato effetto sui mutui portando a un aumento sia del tasso fisso sia del tasso variabile.

Nell’annuncio rilasciato dalla Bce si sottolinea che “Le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate per troppo tempo”. La Bce sottolinea che in questi mesi vi è stata una riduzione troppo bassa dell’inflazione, ma restano forti le pressioni sottostanti i prezzi e di conseguenza è necessario ancora intervenire.

Aumento costo del denaro Bce, cosa succede ai mutui?

Nel frattempo, come avevamo anticipato, i tassi di interesse sui mutui a tasso fisso e variabile aumentano e naturalmente questo nuovo intervento della Bce porterà ulteriori rialzi che saranno immediati sulla rata del mutuo a tasso variabile, mentre per i mutui a tasso fisso, gli aumenti di vedranno sui contratti stipulati da domani, ma di fatto sappiamo che le banche sono restie a concedere questa forma di prestito perché il rischio di tassi non in linea con i successivi interventi è elevato. A ciò si aggiunge che appena i tassi scenderanno chi ha un mutuo a tasso fisso chiederà la surroga del mutuo e di conseguenza le banche rischiano di andare in perdita.

Leggi anche: Allarme mutui, nuovo aumento del costo del denaro a maggio 2023

Tasso di interesse mutui: prospettive per i prossimi mesi

Dopo mesi di costanti aumenti dei tassi dei mutui, il mercato sembra essersi stabilizzato e, sebbene le condizioni non siano più le stesse di un anno fa, si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Resta ancora sconsigliata la stipula del mutuo a tasso variabile.

Aumento del costo del denaro: BCE potrebbe ripensarci

A determinare un deciso rialzo dei tassi di interesse per i mutui sono stati i costanti aumenti al costo del denaro determinati dalla BCE. Questi, a loro volta sono dovuti all’esigenza di tenere sotto controllo la domanda in modo da spingere l’inflazione verso il basso. Complici diversi fattori, tra cui il calo dei prezzi energetici, iniziano a vedersi i primi segnali di una discesa generalizzata dei prezzi. Ciò ha portato i mercati a stabilizzarsi e proprio per questo i tassi di interessi sui mutui sono in una fase di stallo. L’ultimo aumento del costo del denaro c’è stato il 2 febbraio ed è stato dello 0,5%, siamo quindi giunti a un costo del denaro al 3%.

Il prossimo rialzo annunciato è per la primavera e dovrebbe essere ancora dello 0.5%, proprio per questo può essere conveniente definire un contratto di mutuo in questo periodo. Deve però essere sottolineato che tale annuncio è stato fatto prima del crollo di Silicon Valley Bank, evento che sta avendo riflessi anche sulle Borse europee e che potrebbe determinare la BCE a non procedere oltre. Decisione già presa dalla FED, istituto che influenza molto le decisioni della BCE.

Tassi di interesse mutui attuali e prospettive

Attualmente è possibile stipulare un contratto di mutuo a tasso fisso con un TAEG, Tasso Annuale Effettivo Globale, circa 3,60% a 30 anni. Naturalmente i valori possono divergere tra i vari istituti bancari. Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, come sempre il tasso di interesse è leggermente più basso rispetto al tasso fisso, ma vi è il rischio che fluttuazioni del costo del denaro possano portare a un aumento e quindi la rata potrebbe subire delle ripercussioni.

Ad esempio, è stato già calcolato che con un futuro rialzo del costo del denaro da parte della BCE, dovrebbe esserci un aumento medio della rata del mutuo a tasso variabile di circa 35 euro. Naturalmente maggiori sono le somme da pagare, più elevato è l’aumento della singola rata. Proprio per questo motivo, visto che a breve non si attendono riduzioni dei tassi di interesse, ma ancora rialzi, può essere consigliato il mutuo a tasso fisso, ricordando che in un secondo momento se la stessa non dovesse più essere conveniente rispetto alle condizioni del mercato, sarà comunque possibile procedere alla rinegoziazione del mutuo o alla surroga.

Infine, se proprio si vuole procedere con la stipula di un contratto di mutuo a tasso variabile, il consiglio è scegliere la formula con CAP, cioè con tetto massimo al tasso di interesse.

Leggi anche: Detrazioni interessi di mutuo sulla prima casa, come si calcolano?

 

Tasso di interesse in discesa sui mutui. Comprare casa è di nuovo conveniente

Il mercato immobiliare sta dimostrando una buona tenuta nonostante questo periodo di crisi e anche per tale motivo, il tasso di interesse sui mutui tiene bene, anzi l’indice Eurirs, riferimento per il mutuo a tasso fisso è diminuito. Ecco perché oggi ancora conviene comprare casa e il mutuo a tasso fisso è più conveniente del tasso variabile.

Il mercato immobiliare tiene, in crescita le compravendite

I dati resi noti dall’Agenzia delle Entrate dicono che nel terzo trimestre 2022 le pratiche per la compravendita di immobili hanno raggiunto quota 175.268. Si tratta di un numero inferiore al periodo pre-covid, ma superiore dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nei primi nove mesi dell’anno invece l’incremento è stato del 7,4% questo implica che gli italiani hanno abbastanza fiducia nel futuro. Buone sorprese per il mercato potrebbero arrivare anche dall’ultimo semestre, infatti si registrano lievi flessioni verso il basso per i tassi di interesse sui mutui. Chi acquista generalmente lo fa con il mutuo, molte compravendite sono effettuare con le agevolazioni under 36 che sono state prorogate prima fino al 31 dicembre 2022 e poi anche per il 2023. Inoltre dai dati emerge che gli acquirenti preferiscono il tasso fisso rispetto al variabile.

Leggi anche: Mutuo under 36: ripartono le agevolazioni ma occorre affrettarsi

Tasso di interesse in discesa sui mutui. Gli indici a tasso fisso diminuiscono nonostante le politiche economiche

I dati rilevati il 6 dicembre mostrano un lieve calo del tasso di interesse fisso per i mutui. I tassi Eurirs sono:

  • a 10 anni 2,56%, nel precedente rilievo 2,62%;
  • a 15 anni 2,52%, nel precedente rilievo 2,60%;
  • indice eurirs a 20 anni 2,34%, in precedenza 2,38%;
  • a 25 anni 2,12%, in precedenza 2,16%;
  • indice eurirs a 30 anni 1,92%, in precedenza 1,96%.

È in discesa anche l’indice Euribor (riferimento per il tasso variabile) anche se in misura minore rispetto al passato, ma con il mutuo a tasso variabile si va ancora incontro al rischio di aumento del tasso di interesse, vista la volatilità che caratterizza il mercato e le dichiarazioni della BCE che ipotizzano ulteriori aumento del costo del denaro. L’obiettivo è proprio fermare i consumi in modo da far scendere la domanda e di conseguenza anche i prezzi, ma il tutto senza “drogare” il mercato con misure protezionistiche come il Quantitative Easing che ha caratterizzato la politica monetaria europea per molti anni.

Ricordiamo che gli indici visti (eurirs e euribor) non sono il costo finale del mutuo perché è necessario aggiungere il costo connesso alla pratica e lo spread applicato dalle banche e che corrisponde al guadagno delle stesse. Non tutte le banche applicano la stessa politica economica e di conseguenza è possibile trovare proposte più vantaggiose rispetto ad altre. Non resta che chiedere preventivi.

Allarme mutui: a breve il tasso di interesse potrebbe salire vertiginosamente

L’allarme mutui arriva direttamente dalla Fabi, primo sindacato dei bancari in Italia, i tassi di interesse sui mutui sono già sopra il 4% e con il rialzo del costo del denaro di ulteriori 75 pb, si supererà il 5%.

La BCE e il costo del denaro: è allarme mutui

La BCE ha deciso la scorsa settimana di procedere a un nuovo aumento del costo del denaro di 75 punti base, questo porta in pochi mesi, da luglio 2022 a un costo del denaro del 2%. Naturalmente i tassi di interesse praticati dalle banche hanno come punto di partenza il costo del denaro deciso dalla BCE, ma di fatto devono essere aggiunti anche altri fattori, tra cui lo spread, cioè il guadagno della banca sui soldi concessi in prestito.

Quali sono i tassi di interesse mutui praticati oggi?

Per chi stipula oggi un contratto questo vuol dire avere un tasso fisso oggi compreso tra il 3,40% e il 4%, ma di fatto destinato in breve tempo ad aumentare. Chi lo ha stipulato anche solo qualche mese fa invece può ancora contare su un tasso di interesse più basso, addirittura chi lo ha stipulato in primavera rispetto a chi lo stipula oggi, può beneficiare di un importo della rata davvero ridotta.

Vanno piuttosto male le cose per chi in passato aveva stipulato un mutuo a tasso variabile perché di fatto fino a pochi mesi fa il tasso era addirittura negativo, praticamente erodeva lo spread, mentre oggi paga poco meno del 3%, ma soprattutto vedrà a breve a rata ulteriormente salire. Ad esempio Credit Agricole propone un Taeg su mutuo a tasso variabile del 2,74%, la stessa banca sul mutuo a tasso fisso chiede il 3,73%. Bper banca propone invece un mutuo a tasso variabile con Taeg al 3,58%.

A ciò si aggiunge che la BCE ha annunciato un costante monitoraggio del costo del denaro al fine di contenere l’inflazione e la possibilità che già nelle prossime settimane ci possano essere ulteriore rialzi.

Surroga o rinegoziazione?

In questo clima possono avere beneficio solo coloro che hanno stipulato un mutuo con cap, cioè con un tetto all’aumento del tasso di interesse.

Chi invece ha un mutuo a tasso variabile e vuole sfuggire alla spada di Damocle del tasso di interesse in salita, può scegliere la rinegoziazione del mutuo o la surroga. La rinegoziazione prevede di concordare nuove condizioni con la stessa banca, mentre la surroga prevede il cambio della banca. All’inizio chi passa dal mutuo variabile al fisso dovrà però contare una rata più alta.

Nuovo aumento del costo del denaro BCE: riflessi sui mutui

La BCE ha deciso un ulteriore aumento del costo del denaro di 75 punti base, si tratta di un ulteriore inasprimento della politica monetaria che andrà a rendere ancora più difficile sostenere il costo di un mutuo, in particolare quello a tasso variabile.

Costo del denaro al 2% con l’ultima decisione della BCE

A partire dal 2 novembre 2022 il costo del denaro sale al 2%, infatti dopo i primi due aumenti avvenuti a luglio e settembre, ora c’è il terzo aumento e dovrebbe essere l’ultimo almeno per il 2022. Questo vuol dire che le banche per ottenere soldi dalla BCE da reinvestire in un secondo momento concedendo mutui e prestiti, dovranno pagare di più rispetto a quanto pagavano in passato.

Leggi anche: Allarme mutui: cosa succederà dopo la decisione della BCE?

Naturalmente questo aumento si ripercuote a catena su tutti coloro che hanno bisogno di liquidità per compiere operazioni, che si tratti di imprese che vogliono finanziamenti per acquistare macchinari o di persone che vogliono stipulare un mutuo per acquistare casa o per ottenere credito al consumo.

Effetti dell’aumento del costo del denaro sui mutui a tasso variabile e fisso

Questo vuol dire che per chi stipulerà un mutuo a tasso fisso nei prossimi mesi ci sarà un deciso aumento del tasso di interesse rispetto a chi lo ha sottoscritto ieri. Chi ha un mutuo a tasso variabile, anche se sottoscritto mesi fa e con condizioni di mercato diverse, vedrà invece aumentare nettamente il costo della rata. I primi calcoli effettuati dicono che coloro che hanno sottoscritto un mutuo del valore di 100.000 euro, si prevede un aumento della rata di circa 35 euro al mese già dal mese di dicembre 2022.

Attualmente l’indice Eurirs applicato al mutuo a tasso fisso è al 3,19%, mentre per quanto riguarda l’indice Euribor a inizio anno era a -0.53% mentre a ottobre è arrivato a 1,97%. A queste percentuali deve essere aggiunto lo spread. A breve non si prevedono riduzioni, mentre su eventuali futuri aumenti dopo questo deciso ora dalla BCE, non si possono fare previsioni.

BCE: nuovo rialzo dei tassi di interesse a settembre per contrastare l’inflazione

Francois Villeroy de Galhau, membro del comitato esecutivo della Bce, ha dichiarato che nonostante il rischio di recessione, l’obiettivo principale è fermare la corsa dei prezzi e proprio per questo a settembre molto probabilmente ci sarà un nuovo rialzo dei tassi di interesse.

Obiettivo: fermare l’inflazione con l’aumento dei tassi di interesse

La BCE è unanime in questa scelta, fermare la corsa dei prezzi è essenziale per evitare la formazione di nuove fasce di povertà e per poter raggiungere questo obiettivo occorre una nuova stretta con un rialzo consistente del costo del denaro. Le dichiarazioni dei vari membri della BCE arrivano a margine delle diffusione dei dati sull’inflazione che, nella zona euro, si attestano a luglio sull’ 8,9%. In ulteriore rialzo rispetto ai dati di giugno 2022.

In base a quanto annunciato, l’aumento dei tassi di interesse della BCE dovrebbe essere di un ulteriore 0,50% sommandosi così al rialzo di luglio per arrivare quindi all’1%. Non mancano però persone che insistono su un aumento più sostanzioso, cioè dello 0,75%, si arriverebbe  a un costo del denaro dell’1,25%. L’obiettivo finale è raggiungere un costo del denaro dell’ 1,50% entro la fine dell’anno.

Per evitare gli effetti sullo spread in Paesi particolarmente a rischio è stato comunque già attivato lo scudo antispread.

Cosa succederà ai tassi di interesse dei mutui?

Naturalmente le ricadute di tale scelta saranno generalizzate. Il primo settore ad essere investito sarà quello dell’intermediazione finanziaria e si prospetta un deciso aumento dei tassi di interesse sui mutui. Particolare attenzione dovranno porre soprattutto coloro che nei mesi scorsi, approfittando dell’indice euribor più basso, hanno optato per un tasso di interesse variabile. Saranno proprio questi soggetti a notare una decisa impennata della rata da pagare. Non andrà meglio a coloro che decideranno di stipulare un mutuo dopo il rialzo del costo del denaro, infatti sicuramente ci sarà un nuovo aumento anche del tasso di interesse fisso.

Leggi anche: Mutui: continua il rialzo dei tassi di interesse. Superata la soglia del 3%

In linea con la BCE c’è la FED, cioè la Federal Reserve che regola i tassi di interesse negli Stati Uniti.

A chi conviene il rialzo del costo del denaro?

Un aumento del costo del denaro ulteriore a settembre è ormai certo, l’unica cosa che non si conosce è l’entità di tali aumenti: 0.50% o 0,75%? Naturalmente un aumento dei tassi di interesse genera anche profitti per coloro che hanno dei risparmi. Piccoli guadagni possono essere alla portata dei piccoli risparmiatori, questa tendenza già si è vista con l’aumento dei tassi di interesse sui buoni fruttiferi postali. Naturalmente chi ha grandi patrimoni può ottenere ancora di più.

Mutui: continua il rialzo dei tassi di interesse. Superata la soglia del 3%

Non si ferma la corsa dei prezzi dei mutui per l’acquisto di casa, ormai è stata superata la soglia del 3% per il mutuo a tasso fisso e 1% per il mutuo a tasso variabile.

Mutui a tasso fisso: superata la soglia del 3%

Come già abbiamo notato nei mesi scorsi, non si arresta la corsa al rialzo dei tassi di interesse per i mutui. Abbiamo visto che nel mese di maggio il tasso di interesse per i mutui a tasso fisso, cioè basati sull’indice Eurirs era al 2%, ora siamo invece arrivati già al 3% e le previsioni non sono molto lusinghiere perché con il rialzo del costo del denaro di 50 punti base attuati dalla BCE, si prevede un ulteriore aumento. Aggiungendo i vari costi connessi alla gestione del mutuo, il TAEG, Tasso Annuale Effettivo Globale, supera decisamente il 3%. Naturalmente è bene chiedere diversi preventivi, ma le oscillazioni tra i vari istituti bancari sono comunque limitate.

Mutuo a tasso variabile: di quanto è aumentata la rata?

I tassi di interesse del mutuo a tasso variabile sono più bassi, oscillano attualmente intorno all’1% quindi con una rata molto più bassa rispetto a un mutuo a tasso fisso, ma in questo caso occorre tenere presente che chi acquista una casa sottoscrive solitamente un mutuo almeno ventennale. L’attuale situazione del mercato fa ritenere che a breve potrebbero esserci ulteriori aumenti del tasso di interesse e quindi già dopo le prime rate ci si potrebbe trovare a dover pagare una rata più alta.

Ricordiamo che con il mutuo a tasso fisso l’importo della rata non cambia per tutto il periodo del piano di ammortamento, quindi non ci sono brutte sorprese in agguato.

Dalle simulazioni fatte emerge che rispetto alla fine dell’anno scorso, su un mutuo da 200.000 euro trentennale l’aumento della rata mensile è stato di circa 48 euro, mentre su un mutuo ventennale l’aumento della rata è di circa 36 euro. Non si tratta certo di somme irrisorie considerando anche l’impatto di tutti gli altri aumenti.

Per chi vuole comunque stipulare un mutuo a tasso variabile, quindi basato sull’andamento dell’indice Euribor, il consiglio è di scegliere un mutuo con cap o meglio con tetto massimo.
Per conoscere i dettagli del mutuo a tasso variabile con cap, leggi l’articolo: Mutuo a tasso variabile con tetto, cap: perché sceglierlo oggi?

In ogni caso è bene ricordare che tra le varie possibilità offerte a coloro che stipulano un mutuo vi è anche la possibilità di surroga del mutuo o rinegoziazione.

Tasso di interesse mutui: nuovo record in aumento

Dopo la decisione della FED di alzare di mezzo punto il costo del denaro, molti sono in attesa di una decisione simile da parte della BCE e, nonostante questa ancora non sia arrivata, sono già in rialzo i tassi di interesse dei mutui con una nuova decisa impennata per il mutuo a tasso fisso.

Tasso di interesse mutui: supera il 2%

Lo avevamo già anticipato nelle settimane scorse nell’articolo: aumentano i tassi di interesse. Previsioni per il 2022 e ora a poco più di due settimane c’è stato un deciso rialzo del tasso di interesse applicato ai mutui a tasso fisso. Siamo infatti al di sopra della soglia del 2%, il 28 aprile era a 1,45%. Al termine del 2021, cioè solo 5 mesi fa, il tasso di interesse Eurirs era 0,30%. Un’accelerata importante che potrebbe comprimere il mercato degli immobili e chi aveva deciso di ristrutturare approfittando del 110% e poi rivendere, potrebbe avere una brutta sorpresa.

Con tassi di interesse alti, infatti le famiglie possono avere difficoltà ad acquistare anche perché devono fare i conti con il deciso rialzo dei prezzi di tutti i prodotti di largo consumo (carburanti, energia, pasta, pane, olio…). A incidere sui tassi c’è anche il nuovo aumento dello Spread che negli anni passati ha costituito per l’Italia una vera dannazione e che ora subisce l’effetto della guerra in Ucraina che rende i mercati instabili ed espone a bruschi rialzi i Paesi che più di altri hanno difficoltà economiche e un elevato debito pubblico.

Le manovre attese dalla BCE sui tassi di interesse: ci saranno nuovi aumenti?

A quanto pare però questo non sarà l’ultimo rialzo atteso, infatti è molto probabile che nel corso dell’anno la BCE possa aumentare il costo del denaro di mezzo punto, ma in due tappe, quindi 0,25% nelle prossime settimane e un ulteriore 0,25% nei prossimi mesi. Questi rialzi sicuramente si riverseranno anche sull’indice IRS, cioè l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso.

Sebbene i mutui a tasso variabile siano attualmente più convenienti rispetto a quelli a tasso fisso, è bene stare attenti, infatti la volatilità dei mercati e gli attesi aumenti del costo del denaro potrebbero portare già tra qualche mese a un deciso rialzo anche dell’Euribor ( indice utilizzato per i mutui a tasso variabile) al punto che potrebbe essere più conveniente ancora oggi stipulare con tasso fisso.

Ricordiamo che gli indici IRS ed Euribor non delineano il costo finale del mutuo, infatti occorre aggiungere lo spread stabilito dalle banche e il costo di gestione del mutuo, dalle spese per il notaio all’incasso rata.

Mutui: aumentano i tassi di interesse. Previsioni per il 2022

Complice la guerra in Ucraina, nel mese di aprile 2022 si registra l’aumento dei tassi di interesse per i mutui, questo sta portando a una riduzione delle richieste. Ecco cosa è cambiato in questi mesi e quali sono le previsioni.

Mutui: i fattori che hanno inciso sull’aumento dei tassi

Due anni di pandemia, l’avvento della guerra in Ucraina e l’inflazione galoppante hanno cambiato il panorama economico italiano e messo in difficoltà le famiglie, tra i cambiamenti che più di altri hanno inciso sulle famiglie italiane e sul loro modo di investire, c’è l’aumento dei tassi di interesse dei mutui.

Per anni l’Unione Europea ha adottato politiche monetarie espansive e questo ancora di più negli ultimi due anni di pandemia, il costo basso del denaro mirava a invogliare i consumi e gli investimenti. A ciò si sono aggiunte diverse agevolazioni messe a punto dall’Italia che hanno portato all’emersione di una domanda latente.

E’ risaputo che all’aumentare della domanda cresce anche il prezzo e quindi all’aumentare della domanda di denaro, inizia l’aumento del tasso di interesse.

I tassi di interesse dal 2021 ai primi mesi del 2022

Al termine del 2021 il tasso era a 0,30%, già al mese di febbraio 2022, il tasso per i mutui a tasso fisso è arrivato all’1% (si parla sempre di TAN Tasso Annuale Netto), un deciso incremento è inoltre stato apprezzato nel mese di aprile 2022. A denunciare gli aumenti è anche la Codacons, associazione di tutela dei consumatori, che ha sottolineato come dal mese di gennaio 2022 ci sia stato un aumento del tasso di interesse dello 0,50%. Attualmente il TAN per un mutuo a tasso fisso a 20 anni è di 1,45%, mentre il TAEG (Tasso Annuale Effettivo Globale) che rappresenta il reale costo del denaro, è ormai arrivato a 1,65% per i mutui a 20 anni. In caso di periodi di ammortamento più elevati cresce anche l’Eurirs cioè il tasso di riferimento per il mutuo a tasso fisso.

Mutui: quanto pagherà in più una famiglia?

Dai calcoli fatti emerge che una famiglia che stipula un mutuo della durata di 20 anni e richiede 100.000 euro, al termine del periodo di ammortamento si ritrova con un costo del mutuo di circa 9.000 euro maggiore rispetto a chi invece il mutuo a tasso fisso lo ha contratto un anno fa, o anche meno, semplicemente basta aver stipulato un mutuo a dicembre 2021 rispetto a gennaio 2022 per ottenere un risparmio notevole.

Leggermente più basso è il tasso di interesse nel mutuo a tasso variabile, con indice di riferimento Euribor, ma in questo caso è bene stare attenti, perché ci si attende un ulteriore rialzo dei tassi e questo potrebbe voler dire che già tra qualche anno il tasso variabile potrebbe superare l’attuale tasso fisso e di conseguenza portare il costo del mutuo ad aumentare in modo considerevole. Proprio per questo è bene propendere con un tasso variabile con tetto, oppure un tasso misto.

Deve aggiungersi che molto probabilmente a breve le banche potrebbero adottare politiche monetarie più restrittive al fine di tenere sotto controllo l’inflazione e questo porterà comunque i tassi di interesse a crescere ulteriormente. Ecco perché chi sta pensando di contrarre mutuo per l’acquisto di casa nel 2022 dovrebbe affrettarsi prima che le condizioni peggiorino. Deve però essere ricordato che è ancora possibile ottenere le agevolazioni per l’acquisto della prima casa e risparmiare sulle imposte.