Prestazioni gratuite professionisti, Alemanno incontra l’Agenzia delle Entrate

Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, e il consigliere Giuseppe Zambon hanno incontrato, nella giornata di mercoledì, il Direttore Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate Aldo Polito.

Il confronto si è incentrato sulla problematica relativa alle prestazioni gratuite dei professionisti e ad alcune presunte metodologie di controllo. L’incontro è avvenuto nella sede centrale dell’Agenzia delle Entrate e ha avuto risultati estremamente positivi in merito alle preoccupazioni espresse dal presidente Alemanno sull’accertamento delle prestazioni gratuite eseguite dai professionisti.

Il dott. Polito ha dichiarato che da parte dell’Agenzia non esiste la volontà di perseguire le prestazioni gratuite poste in essere da un professionista quando queste abbiano giustificazioni oggettive. In particolare Polito, rispondendo a una domanda del presidente Alemanno sulla veridicità di una metodologia di accertamento dell’attività degli intermediari fiscali eseguita tramite l’applicazione di valori desunti da tariffari professionali per determinare la congruità dei compensi legati alle dichiarazioni dei redditi, ha affermato che tale sistema non rientra tra le modalità di controllo indicate dall’Agenzia e che da un primo monitoraggio degli uffici periferici non risulta che ciò sia applicato.

Se sul territorio si verificassero tali situazioni, ha chiesto ad Alemanno di provvedere a segnalarle al suo ufficio affinché la Direzione centrale possa poi verificare i comportamenti sul territorio. I rappresentanti dell’INT hanno espresso piena soddisfazione per le parole del direttore Polito e hanno assicurato la massima collaborazione in merito.

Un incontro, quello tra Polito e Alemanno, seguito a una nota preoccupata del presidente dell’INT inviata a Polito stesso lo scorso mese: “Il mio timore e la mia preoccupazione – si legge nella nota di Alemanno – non sono dati dalla presunzione di evasione relativamente alle prestazioni gratuite, cosa che da sempre è oggetto di accertamento se non riconducibile a giustificazioni reali, ma dall’applicazione di parametri, nel caso in esame (ndr accertamento su ricostruzione reddito collegato ai modelli Unici inviati telematicamente) dai prezzi delle dichiarazioni dei redditi desunti dal tariffario dei dottori commercialisti”.

A parte il fatto – prosegue la nota – che i valori indicati sono ben lontani dai valori medi applicati dagli intermediari fiscali, soprattutto negli ultimi anni dove si fa sempre più fatica a incassare i normali compensi, i tariffari, non più obbligatori ma solo indicativi, se applicati causerebbero una fuoriuscita dagli studi degli assistiti. Nell’ambito proprio dell’attività degli intermediari fiscali (tributaristi, commercialisti, consulenti del lavoro, revisori, ecc.) si utilizza la forfetizzazione dei compensi, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di prestazioni continuative. Se ad un singolo soggetto applicassimo solo per la dichiarazione dei redditi i valori indicati dall’ADE e sommassimo poi quelli della contabilità e consulenza, applicheremmo prezzi che ci manderebbero fuori mercato. Le chiedo pertanto se tali parametri vengano applicati effettivamente ed in caso affermativo allora si dovrebbero rivedere in virtù della realtà operativa degli studi”.

Prestazioni gratuite dei professionisti, Alemanno scrive alle Entrate

Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha scritto al dott. Aldo Polito, direttore centrale accertamento dell’Agenzia delle Entrate, per avere chiarimenti circa l’accertamento delle prestazioni gratuite del professionista, in particolare dell’intermediario fiscale, che, come pubblicato sulla stampa specializzata, rischia ricostruzioni di reddito tramite applicazione di compensi tariffari che, ovviamente, sono molto distanti dalla media dei compensi reali, soprattutto in tema di modelli dichiarativi inviati telematicamente.

Si legge nella nota del presidente Alemanno: “Il mio timore e la mia preoccupazione non sono dati dalla presunzione di evasione relativamente alle prestazioni gratuite, cosa che da sempre è oggetto di accertamento se non riconducibile a giustificazioni reali, ma dall’applicazione di parametri, nel caso in esame (accertamento su ricostruzione reddito collegato ai modelli Unici inviati telematicamente, ndr) dai prezzi delle dichiarazioni dei redditi desunti dal tariffario dei dottori commercialisti”.

A parte il fatto – prosegue Alemannoche i valori indicati sono ben lontani dai valori medi applicati dagli intermediari fiscali, soprattutto negli ultimi anni dove si fa sempre più fatica a incassare i normali compensi, i tariffari, non più obbligatori ma solo indicativi, se applicati causerebbero una fuoriuscita dagli studi degli assistiti”.

Nell’ambito proprio dell’attività degli intermediari fiscali (tributaristi, commercialisti, consulenti del lavoro, revisori, ecc.) – sottolinea ancora Alemannosi utilizza la forfetizzazione dei compensi, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di prestazioni continuative. Se ad un singolo soggetto applicassimo, solo per la dichiarazione dei redditi, i valori indicati dall’ADE e sommassimo poi quelli della contabilità e consulenza, applicheremmo prezzi che ci manderebbero fuori mercato. Le chiedo pertanto se tali parametri vengono applicati effettivamente ed in caso affermativo allora si dovrebbero rivedere, in virtù della realtà operativa degli studi”.

In attesa di avere chiarimenti da parte dell’Agenzia alle domande di Alemanno, si può trovare conforto nella giurisprudenza, come la sentenza del 28 ottobre 2015, n. 21972 della Corte di Cassazione, sezione V, in merito alla lecita gratuità dell’operato di un professionista (consulente intermediario fiscale) nei confronti di soggetti con i quali oltre a ricorrere, in alcuni casi, un rapporto di lavoro, vi è altresì un rapporto di parentela o di amicizia.

Passaporto europeo dei servizi, l’impegno dell’INT

L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) ha partecipato alla consultazione pubblica della Commissione Europea sulla possibilità di introdurre un passaporto per i servizi nei settori fondamentali dell’economia.

Si tratta di una consultazione pubblica per raccogliere pareri e opinioni su alcune iniziative nell’ambito della strategia per il mercato unico, riguardanti appunto la possibilità dell’introduzione di un passaporto per i servizi nei settori fondamentali dell’economia, e gli ostacoli normativi alle imprese nei servizi di costruzione, ma anche in altri importanti settori come quello dei servizi contabili.

Attraverso l’introduzione del passaporto, i prestatori di servizi avrebbero a disposizione uno strumento di facile accesso per iniziare a operare in un altro Paese dell’Ue: il passaporto, infatti, consentirebbe alle imprese di relazionarsi con un unico interlocutore seguendo una sola procedura elettronica, comune a livello europeo, in tempi brevi. Lo strumento, inoltre, potrebbe favorire l’espansione a livello transfrontaliero, migliorando le relazioni tra Stati membri in un’ottica di trasparenza e di realizzazione di un mercato unico dei servizi.

Abbiamo aderito alla consultazione – spiega il presidente dell’INT, Riccardo Alemannoperché, oltre ai servizi di contabilità che riguardano direttamente l’attività dei tributaristi, abbiamo più volte registrato le difficoltà operative per le imprese che vogliano offrire servizi in ambito europeo. Il coordinamento delle regole ammnistrative, fiscali e civilistiche costituirebbe un’importante opera di semplificazione e favorirebbe concretamente il mercato unico europeo”.

Il presidente dell’INT, anche nella sua veste di vicepresidente vicario di Confassociazioni, ha pertanto invitato le Associazioni del settore servizi alle imprese, aderenti alla Confederazione, a partecipare e dare il proprio contributo alla consultazione relativa al passaporto europeo dei servizi. La partecipazione alla consultazione pubblica è promossa dal Dipartimento delle Politiche Europee.

Con il suo impegno sul riconoscimento del passaporto europeo dei servizi, l’INT si pone in questo modo tra le organizzazioni più attive nell’ambito delle problematiche europee in tema di circolazione delle attività collegate alle prestazioni di servizi. Dopo l’interessamento alla problematica della Tessera professionale Ue, oggi pone l’esperienza operativa dei suoi aderenti a servizio di un progetto, il passaporto europeo dei servizi, che potrebbe rivoluzionare positivamente i rapporti tra imprese negli Stati membri.

Alemanno: proroga Unico 2016 più che giustificabile

A pochi giorni dalla scadenza dei pagamenti collegati a Unico 2016, il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, preso di fatto atto della volontà di non concedere proroga da parte delle istituzioni competenti, invia una breve nota al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al vice ministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Zanetti, al presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato Mauro Maria Marino e al presidente della Commissione Finanze della Camera Maurizio Bernardo, con l’intento di chiarire che la sua richiesta non era e non è dettata da un sorta di “passione” per le proroghe, ma da motivazioni concrete.

Scrive Alemanno: “… prendo atto che con ogni probabilità non verrà concessa proroga relativamente ad Unico 2016, salvo magari una sorta di riapertura dei termini… Vorrei però sottolineare che la richiesta non era e non è suffragata solo dall’accavallarsi di adempimenti e scadenze, motivo che già di per sé dovrebbe essere ragione più che sufficiente a ‘giustificare’ uno spostamento dei termini di scadenza; infatti di seguito indico alcuni dei chiarimenti/modifiche/pubblicazioni collegabili a Unico 2016 degli ultimi 10 giorni, l’ultimo di ieri! Non aggiungo altro, volevo solo evidenziare di non essere una sorta di richiedente compulsivo della proroga, ma quando essa è necessaria, come nel caso attuale, dovrebbe essere concessa per il rispetto dei contribuenti e del lavoro degli intermediari fiscali. Sempre disponibile al confronto e alla collaborazione, invio i miei migliori saluti”.

Int, Confassociazioni e indice INI – PEC

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), anche nella veste di Vice Presidente Vicario di Confassociazioni, ha chiesto al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e al Sottosegretario Simona Vicari la modifica legislativa dell’Indice INI-PEC, per l’inserimento degli indirizzi di posta elettronica certificata dei professionisti di cui alla L. 4/2013.

Non è la prima volta che Alemanno solleva la problematica: già nel 2013 aveva segnalato al Mise la necessità di integrare l’INI-PEC. Purtroppo, sino ad oggi tutto è rimasto invariato nonostante la stessa norma istitutiva dell’INI-PEC indicasse che i primi elenchi inseriti, relativi alle imprese e ai professionisti iscritti in ordini o collegi fossero solo un punto di partenza.

Il che è logico se si vuole che, attraverso l’INI-PEC, la Pubblica Amministrazione possa individuare gli indirizzi Pec di tutti i soggetti produttivi, professionisti Legge 4/2013 compresi, e inviare così loro comunicazioni ed atti con valore di notifica e con risparmio di tempo e costi.

Il problema oltre che di ordine logico, stante alla ratio della norma, è divenuto poi operativo quando l’Agenzia delle Entrate prima (Pec per obblighi antiriciclaggio) e poi il sistema TS (Pec per invio dati sanitari) individuavano nell’indice INI-PEC il sistema per verificare gli indirizzi Pec degli intermediari fiscali.

Pur avendo superato i problemi operativi, grazie all’intervento dell’Int ed alla disponibilità dell’Agenzia delle Entrate, non è però ancora risolto il problema in modo definitivo e gli ostacoli superati oggi dai tributaristi potrebbero presentarsi anche per altri professionisti di cui alla L. 4/2013.

Da qui la proposta emendativa presentata dall’Int: all’articolo 6-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 concernente “Codice dell’amministrazione digitale” introdotto dall’articolo 5, comma 3 del decreto legge 18 ottobre 2012 n.179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n.221, aggiungere: 6) I professionisti esercenti attività di cui alla Legge n. 4 del 14/01/2013 pubblicata in GU n.22 il 26 gennaio 2013, che non rientrino nelle fattispecie di cui al punto 2), dovranno comunicare il proprio indirizzo Pec utilizzando gli strumenti telematici resi disponibili dalle Camere di commercio per il tramite delle proprie strutture informatiche al fine di ottimizzare la raccolta e aggiornamento dei medesimi indirizzi.

Infatti Alemanno al sottosegretario Vicari, che si è resa disponibile a valutare la richiesta, ha evidenziato: “La scelta di inserire inizialmente gli indirizzi Pec di imprese e professionisti iscritti in ordini o collegi è stata evidentemente di carattere operativo, poiché non era ancora vigente la Legge n. 4/2013 relativa alle professioni non ricomprese in ordini o collegi. La mancanza dell’inserimento degli indirizzi PEC dei professionisti della L. 4/2013, quali ad esempio i tributaristi, ha comportato problemi operativi per altri obblighi normativi o funzioni professionali quali l’invio della Pec all’Agenzia delle Entrate ai fini antiriciclaggio, obbligo normativo a cui i tributaristi sono soggetti, e l’invio telematico al sistema TS dei dati sanitari da parte di un intermediario fiscale autorizzato; i tributaristi sono intermediari fiscali autorizzati, ma il sistema controllava la Pec tramite l’INI-PEC causando il blocco della procedura. Da qui l’esigenza non più rinviabile dell’inserimento in INI-PEC degli indirizzi Pec dei predetti professionisti”.

Alemanno inoltre ha assicurato che le associazioni di rappresentanza professionale di cui all’art. 2 della Legge n. 4/2013, ricomprese negli elenchi del Mise e aderenti a Confassociazioni, tra cui l’Istituto Nazionale Tributaristi sono a disposizione per supportare l’implementazione dell’Indice INI-PEC.

Giovedì 28 gennaio, inoltre, presso il Mise si è tenuto un incontro tra tecnici del ministero dello Sviluppo Economico coordinati dal Vice Capo di Gabinetto Consigliere Edoardo Battisti e una delegazione dell’Int composta dal vicepresidente Vicario Sergio Alfani e dal Consigliere nazionale Costantino Bianchi. I tecnici del ministero hanno ben compreso le motivazioni della richiesta, che non incontra problemi dal punto di vista tecnico-operativo. L’auspicio è che ora la politica attui in tempi brevi la modifica normativa.

L’ Istituto Nazionale Tributaristi partner del portale wecanjob

L’ Istituto Nazionale Tributaristi (INT) è partner del portale WeCanJob, realizzato per fornire indicazioni sul mondo delle professioni e dei mestieri a chi si affaccia al mondo del lavoro e a chi ha necessità di individuare nuove possibilità di lavoro.

All’interno del portale, l’ Istituto Nazionale Tributaristi ha contribuito a curare la pagina dedicata alla professione di TRIBUTARISTA, pagina in cui si trovano indicazioni sulle principali peculiarità della figura professionale e video informativi che, in forma semplice ma esaustiva, le rappresentano.

Particolarmente soddisfatto il presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, che ha dichiarato: “L’INT una volta di più ha dimostrato di volere indirizzare il proprio impegno in campo sociale oltre la rappresentanza professionale, che resta ovviamente la nostra mission principale, e proprio nella direzione dell’impegno sociale va questa nuovo sfida. Sono infatti certo che il portale wecanjob sarà utile a chi vuole districarsi nel mondo del lavoro, in particolare delle professioni, tradizionali o innovative che siano, ovvero svolgerà un servizio di grande importanza sociale con informazioni corrette ed analitiche”.

Voglio quindi ringraziare particolarmente il Consigliere nazionale Tiziana Pucciarmati – ha concluso il presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristiche, con grande disponibilità e professionalità, ha prestato volto, voce e ed esperienza personale per i video informativi. Ora diffonderemo in modo più capillare possibile il nuovo portale anche attraverso i social, i comunicati stampa, il nostro sito internet ufficiale, nonché ogni tipo di comunicazione anche verso le istituzioni”.

L’ Int al Seminario Istituzionale in Commissione Finanze alla Camera

I rappresentanti dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) sono stati impegnati ieri al Seminario Istituzionale della Commissione Finanze della Camera, che ha visto la partecipazione di molti esponenti delle Istituzioni e delle rappresentanze professionali e imprenditoriali, e in audizione alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

Identiche le tematiche affrontate: l’analisi degli schemi dei Decreti legislativi collegati alla delega fiscale approvati dal Consiglio dei Ministri lo scorso aprile. Nelle lettere di invito indirizzate al Presidente dell’ Int Riccardo Alemanno, a firma dei presidenti delle due Commissioni parlamentarti Daniele Capezzone e Mauro Maria Marino, venivano infatti indicati come oggetto di discussione gli Atti del Governo n. 161 (Misure per la crescita e la internazionalizzazione delle imprese), n. 162 (Trasmissione telematica delle operazioni Iva) e n. 163 (Disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente).

Al Seminario, che si è tenuto nella sala del Mappamondo di Montecitorio, ha partecipato una delegazione guidata dal presidente Alemanno, mentre all’audizione in Commissione al Senato sono intervenuti i Consiglieri nazionali dell’ Int Costantino Bianchi e Giuseppe Zambon, quest’ultimo anche nella veste di Coordinatore della Commissione fiscalità dell’ Int che ha redatto le analisi tecniche dei D.Lgs.

In via generale il presidente Alemanno ha fatto alcune riflessioni di carattere sulla Delega e sul sistema fiscale, dalla necessità di una maggiore e chiara comunicazione nei confronti dei cittadini dell’attività legislativa, cercando di evitare spot ed enfatizzazioni, alla richiesta, ribadita in altre occasioni, di come sia necessario elevare a rango costituzionale la Legge 212/2000, ovverosia “Lo Statuto dei diritti del contribuente“.

Il presidente dell’ Int, toccando il tema della complessità della norma e delle difficoltà interpretative, ha anche sottolineato l’importante ruolo svolto dai professionisti del settore chiedendo maggiore attenzione al lavoro svolto dagli intermediari fiscali, sottolineando come la pressione su questi professionisti sia ormai al limite, un tema assai caro al presidente dell’ Int: “Merita inoltre attenzione il lavoro svolto dagli intermediari fiscali autorizzati, funzione svolta dai professionisti del settore tributario, che meriterebbe maggiore riconoscimento, infatti spesso l’impegno di questi professionisti riesce a superare le difficoltà derivanti da norme complesse, ma sino a quando ciò sarà ancora sostenibile?“.

Nel merito tecnico degli schemi di D.Lgs. di particolare interesse i chiarimenti sull’abuso di diritto ed elusione, di cui è stata sottolineata la positività, ma non sono mancate le osservazioni di criticità e le proposte di modifica.

Clicca qui per scaricare le analisi depositate presso le due Commissioni parlamentari.

Dai tributaristi un hashtag per cambiare il sistema fiscale

Chi di tweet ferisce, di tweet perisce. Il presidente del Consiglio Renzi è un fan del social network dell’uccellino e sa benissimo che su Twitter ogni iscritto può rispondere per le rime alle sue dichiarazioni e può farlo senza filtri. Come i tributaristi dell’Int, per esempio.

Gli associati dell’Istituto Nazionale Tributaristi hanno infatti partecipato ai vari tweet bombing su gestione separata e regime dei minimi e ora utilizzano i 140 caratteri di Twitter per comunicare a Renzi e ad altri esponenti del Governo il loro disagio per un sistema fiscale troppo complesso ed esoso. Nel contempo, però, esprimono anche la volontà di collaborare a migliorarlo, questo sistemaccio.

Tutto questo è stato espresso (e continuerà a essere espresso…) con un primo tweet inviato al premier e al sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che contiene l’hashtag, definito permanente, #INTtributaristi: “Serve riforma fiscale giusta, urgente taglio adempimenti @matteorenzi @PPBaretta noi ci siamo @istTribint #INTtributaristi @richidj1

Tutti i prossimi tweet, che riguarderanno principalmente probtlematiche fiscali, conterranno sempre sia l’hashtag, sia l’indirizzo di Renzi mentre cambieranno gli altri destinatari.

Pochi caratteri, quanti quelli concessi da Twitter, ma sentiti, che esprimono una grandissima voglia da parte dei tributaristi italiani di vedere concretizzato il cambiamento di rotta annunciato dal premier anche in campo fiscale.

Siamo ormai in un continuo stato di tensione, sia per gli innumerevoli adempimenti previsti dalla normativa fiscale, sia per il ruolo di vero e proprio filtro che svolgiamo tra contribuente e fisco, e solo chi sta in uno studio si rende conto di ciò che accade e delle crescenti difficoltà non solo delle imprese ma dei contribuenti in genere“, ha dichiarato il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi Riccardo Alemanno.

Sarebbe opportuna – ribadisce Alemanno a nome dei tributaristi italianise non una tregua normativa, almeno una maggiore attenzione e riflessione nell’emanare provvedimenti in campo fiscale: troppi cambiamenti spesso non coordinati o senza indicazioni precise che mettono in difficoltà contribuenti e consulenti, c’è necessità di tagliare gli adempimenti non di sostituirli o  crearne di nuovi. Mi auguro che i prossimi decreti tributari siano ben valutati e magari analizzati in contraddittorio con chi realmente opera sul campo, prima di essere emanati. Noi, come sempre, ci siamo e nonostante tutto, siamo sempre più convinti che solo attraverso la collaborazione e il confronto preventivo, volto a migliorare le norme e non a porre veti, si possano raggiungere risultati positivi“.

Firmata intesa tra Entrate di Bolzano e INT

E’ stato siglato, lo scorso 4 novembre, un importante accordo tra la Direzione Provinciale di Bolzano dell’Agenzia delle Entrate e le articolazioni provinciali delle Associazioni dei tributaristi Ancot, Ancit, INT e Lapet, con lo scopo di facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e informazione offerti dall’Amministrazione finanziaria e agevolare l’adempimento degli obblighi fiscali.

La firma del protocollo segue quanto stabilito nel gennaio 2013, quando erano cominciati i primi accordi tra le direzioni provinciali e regionali delle Entrate e le Associazioni dei tributaristi.

Al momento della firma erano presenti Hildegard Olga Ungerer, direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate, e i delegati provinciali delle Associazioni e l‘obiettivo comune di tutti è quello di garantire la semplificazione dei rapporti tra le parti, attraverso un maggior utilizzo dei canali telematici.
In particolare, il protocollo prevede l’attivazione di caselle di posta elettronica certificata e l’utilizzo prioritario del canale Civis sia per l’assistenza sulle comunicazioni di irregolarità e sulle cartelle di pagamento che per la presentazione dei documenti per il controllo formale.

Il canale telematico attuato con l’Agenzia delle Entrate della Provincia di Bolzano, oltre a favorire l’abbattimento dei tempi di attesa allo sportello degli uffici territoriali dell’Agenzia, permette di richiedere servizi ed effettuare adempimenti in tempo reale, ad esempio: duplicato della tessera sanitaria e del codice fiscale, rilascio variazione e cessazione partita Iva, registrazione dei contratti di locazione (RLI), accesso al cassetto fiscale degli associati Ancot, Ancit, Int e Lapet per il reperimento delle informazioni utili agli ulteriori adempimenti fiscali, che possono essere versamenti eseguiti, dichiarazioni presentate, stato dei rimborsi.

Per assicurare l’aggiornamento professionale degli operatori, la Direzione Provinciale di Bolzano e le Associazioni di tributaristi si impegnano alla reciproca assistenza, assicurando l’intervento di qualificati rappresentanti nelle attività didattiche.

L’intesa è un ulteriore passo avanti nella semplificazione dei rapporti con l’Amministrazione finanziaria ed è il frutto di un percorso di dialogo finalizzato all’individuazione di strumenti operativi che garantiscano servizi diffusi, sempre più ispirati a criteri di efficienza ed efficacia.

Vera MORETTI

Pec per l’antiriciclaggio, soddisfatti i tributaristi

Il Presidente dell‘Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, dopo essersi confrontato con il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e successivamente con il Direttore centrale per l’accertamento Aldo Polito, nei giorni scorsi aveva anticipato ai propri iscritti l’emanazione di una circolare dell’AGE della predetta Direzione che avrebbe chiarito e semplificato le modalità di comunicazione della pec dei soggetti obbligati agli adempimenti antiriciclaggio.

Come promesso Direzione accertamento dell’AGE , infatti, ha emanato una risoluzione (n. 88/E) che ha fatto chiarezza sulla comunicazione pec da inviare entro il 31 ottobre. Nell’atto dell’AGE si chiarisce che coloro che sono inseriti nell’elenco INI-PEC (iscritti in ordini o collegi o al registro imprese) o coloro che hanno comunicato alle Associazioni di appartenenza l’indirizzo pec in base ai protocolli d’intesa non dovranno procedere ad altra comunicazione. “Abbiamo immediatamente inviato una comunicazione ai nostri iscritti – ha dichiarato Alemanno – fornendo ulteriori indicazioni e chiedendo la massima collaborazione ed attenzione in merito”.

“Credo che questo sia il migliore esempio, positivo, di collaborazione tra istituzioni ed operatori del settore tributario e ringrazio i Dirigenti dell’Agenzia delle Entrate che hanno recepito le nostre esigenze – ha dichiarato continuato il presidente Alemanno –  bisogna essere propositivi, ma fare proposte operative che possano essere compatibili con l’attuale sistema, certo a tutti piacerebbe una semplificazione totale e generalizza ma ciò non è realizzabile in tempi brevi, ci si potrà arrivare solo per gradi e quindi con tanta determinazione e concretezza. Noi lasciamo le polemiche strumentali ad altri e preferiamo il confronto, non sempre ciò sortisce effetti positivi ma abbiamo l’obbligo nei confronti dei nostri iscritti e non solo di continuare a fornire comunque indicazioni migliorative del sistema. L’importante è che l’interesse ed il bene generale prevalgano sull’interesse personale o anche di categoria, la strada della semplificazione deve essere di tutti solo così potremo avere qualche speranza di migliorare il sistema. Ora infatti è necessaria una modifica legislativa dell’INI-PEC con l’inclusione dei professionisti di cui alla Legge n.4/2013”.