INT modifica il mandato professionale dei tributaristi

Le conseguenze della Legge del 14/01/2013, che regolarizzava le professioni non organizzate in ordini o collegi, tra le quali c’è anche quella dei tributaristi, stanno per diventare concrete, poiché la normativa entrerà in vigore dal prossimo 10 febbraio.

E’ previsto che da quel giorno ogni soggetto che svolge una delle professioni implicate debba segnalare la propria attività in qualsiasi documento e rapporto scritto con il cliente, facendo espressamente riferimento agli estremi previsti dalla legge.

Per non farsi trovare impreparato all’avvento di tale data, l’Istituto Nazionale Tributaristi ha provveduto a modificare ed integrare il mandato professionale tipo allegato al tariffario di riferimento, inserendo sia nell’intestazione del mandato che nella dichiarazione di accettazione del mandante i riferimenti alla Legge n.4/2013.

Inoltre, dal 10 febbraio gli estremi della Legge verranno inseriti su tutta la documentazione del tributarista quali fatture, carta intestata, comunicazioni, ma anche sulle targhe degli studi, sui biglietti da visita ed in eventuali comunicati pubblicitari, che ovviamente dovranno rispettare le indicazioni del Codice deontologico.

Riccardo Alemanno, presidente dell’INT, ha specificato: “In questo modo non ci potranno essere confusioni o errate identificazioni con altri professionisti del settore economico contabile così. Da questo punto di vista la Legge, pur non modificando le possibilità operative del tributarista che restano legate al libero esercizio con esclusione delle attività riservate per legge fatte salve le abilitazioni personali di ciascun singolo, ha fatto estrema chiarezza sulla assoluta liceità dell’attività professionale dei tributaristi, pertanto si dovrà stare molto attenti a dare dell’abusivo a chi esercita attività libere oggi riconosciute anche da una Legge dello Stato, abbiamo sempre mal sopportato esternazioni offensive sull’attività dei nostri iscritti, oggi nel caso di abbinamento del termine abusivo ad un tributarista iscritto all’INT daremo seguito a richieste di rettifica sino ad adottare azioni legali nei confronti di chi dovesse apostrofare così un professionista riconosciuto ai sensi di Legge per percorso, formazione, obblighi deontologici e di aggiornamento. Evidentemente però se il tributarista effettivamente compisse atti o si arrogasse titoli non pertinenti e che non gli competessero, saremo grati a chi ci segnalasse tali situazioni per adottare noi per primi, una volta accertati i comportamenti scorretti, i relativi provvedimenti disciplinari”.

Vera MORETTI

“Il corporativismo? Non regge più”

 

di Davide PASSONI

Continua il viaggio di Infoiva tra alcune delle più rappresentative associazioni professionali italiane, per tastare il polso di un settore che, nell’attesa del rush finale per la riforma delle professioni, vive umori altalenanti tra il timore e l’aspettativa. Oggi tocca all’Istituto Nazionale Tributaristi e al suo carismatico presidente, il dott. Riccardo Alemanno.

Libere associazioni professionali: quale futuro alla luce della prossima riforma delle professioni?
Un futuro importante sia per gli iscritti che per l’utenza. Con l’approvazione della Legge sulle Libere Associazioni si concretizzerà, anche a livello legislativo, quel sistema duale che da decenni è presente sul mercato dei servizi professionali e ciò rappresenterebbe la prima vera modernizzazione normativa del sistema delle professioni nel nostro Paese. Le  Libere Associazioni di rappresentanza professionale come l’INT avrebbero un ulteriore peso anche normativo circa la funzione di aggregazione e controllo con un  importante valore aggiunto per il singolo professionista, poiché la sua iscrizione rimane volontaria e non obbligatoria, quindi nessun albettino di serie B.

Qual è, oggi, l'”umore” dei vostri associati?
Siamo abituati a non dare false aspettative ai nostri iscritti e quindi a non creare false illusioni: i tributaristi dell’INT sanno che la Legge sulle Libere Associazioni professionali è sì importante, ma non andrà ad intaccare minimamente l’attività attualmente esercitata. Quello che sanno è che essere iscritti ad un’Associazione come l’INT costituisce già un valore aggiunto, con l’approvazione della Legge tale valore aggiunto avrà anche uno specifico riconoscimento normativo e questo nel nostro Paese, dove è quasi indispensabile una sorta di ratifica pubblica, spero possa far sì che il Legislatore, un domani, possa meglio ricordarsi che il settore professionale in Italia è costituito dal sistema ordinistico e da quello associativo.

Tributaristi italiani: che cosa caratterizza la professionalità dei vostri associati?
Una forte dedizione nello svolgimento dell’attività professionale e questo in prima persona: il tributarista per struttura e forma mentis ha un rapporto diretto con la propria utenza, certamente si avvale di dipendenti e collaboratori, ma è il vero punto di riferimento della clientela. Questa peculiarità, che normalmente si ha solo all’inizio dell’attività professionale, se mantenuta nel tempo e accompagnata da un continuo aggiornamento professionale può essere veramente la carta vincente della propria affermazione professionale, sicuramente ne caratterizza positivamente la professionalità.

INT fa parte del CoLAP: che cosa significa per voi avere un coordinamento che rappresenta le vostre istanze?
L’INT è stato tra i fondatori del CoLAP, proprio per avere un’unica voce su istanze di carattere generale come quella relativa all’attuale Legge e per fornire un forte contributo alla riforma del settore professionale, poiché le differenti caratteristiche delle oltre duecento Associazioni rappresentate dal Coordinamento costituiscono un grande valore aggiunto per meglio comprendere le esigenze del mercato sia dal punto di vista degli operatori sia dei cittadini. Diverse, invece, le singole istanze dello specifico segmento di riferimento: in questo caso è importante avere un’Associazione strutturata e in grado di dialogare e confrontarsi direttamente con le Istituzioni.

Non vi sentite, qualche volta, “figli di un dio minore”?
No, perché riteniamo, semmai, di avere un ruolo fondamentale e di forte innovazione. L’importante è avere sempre ben presente che i cambiamenti, in un settore così radicato nelle tradizioni come quello delle professioni, hanno bisogno di tempi lunghi: servono tenacia nel proporre le proprie ragioni e grande capacità di dialogo e mediazione per affrontare i tanti ostacoli che quotidianamente incontriamo nel nostro percorso di crescita.

Perché in Italia il corporativismo è così forte, a suo avviso?
Il corporativismo come difesa di categoria se può avere avuto ragione d’essere in epoche passate, radicandosi nel nostro Paese in tutti i settori e non solo in quello delle professioni, oggi, in un mercato libero e dinamico non può più reggere:  la propria attività non si difende alzando barriere e ricercando nuove riserve ma con la professionalità. Purtroppo oggi abbiamo atti di corporativismo  ancora molto forti ed anche  supportati da rappresentanti dalle Istituzioni. Il percorso sarà pertanto difficile, ma credo che ciò che si è iniziato, ovvero la modernizzazione del settore, sia ormai irreversibile nonostante le tante resistenze.

Qual è, per voi, la strada per “contare di più”?
Contare di più come Associazione dipende dalla volontà dei nostri iscritti e dalla capacità di mettere in campo richieste e darsi obiettivi che non vadano solo a beneficio dei singoli tributaristi ma di tutto il Paese. Ricordo che i professionisti iscritti alle Associazioni, prima di essere tali sono cittadini-contribuenti, per cui, ma questo dovrebbe valere veramente per tutti, prima ancora dei propri singoli interessi devono e vogliono salvaguardare l’interesse generale: solo così il nostro Paese potrà avere un futuro migliore da offrire alle nuove generazioni.

Nasce il Comitato Scientifico per la mediazione civile e commerciale

LIstituto Nazionale Tributaristi (INT) ha deliberato la nascita e la costituzione di un nuovo Comitato Scientifico che si occuperà di mediazione civile e commerciale. Il nuovo organo si occuperà di deflazionare i carichi di lavoro dei tribunali, trovando soluzioni il più possibile rapide, economiche e di accordo tra le parti in lite. L’obiettivo del Comitato Scientifico risponde alla necessità di “mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali”, introdotta nel nostro ordinamento dal d.lgs. 4 marzo 2010 n. 28, ma soprattutto ha come scopo principale la volontà di istituire nel nostro Paese una nuova cultura da adottare nella risoluzione delle controversie.

Il Comitato Scientifico per la mediazione civile e commerciale sarà costituito da esperti e cultori della materia, docenti e formatori che si occupano di ADR (alternative dispute resolution). A ricoprire la carica di coordinatore nazionale sarà Edoardo G. Boccalini, mentre il ruolo di responsabile scientifico spetterà a Piero Iafrate; sono previste poi tre differenti figure di coordinamento per ogni parte della penisola: Deborah Furci per il nord, Massimo Caciuttolo per il centro e infine Carmelo Arena che si occuperà del sud e delle isole.

A svolgere un ruolo fondamentale saranno poi i tributaristi stessi: “Si tratta di avere direttamente all’interno dell’INT una struttura che possa dare corretto orientamento e supporto ai tributaristi mediatori o agli aspiranti tali – ha affermato Riccardo Alemanno, Presidente nazionale dell’INT. – Il compito, oltre a quello dello studio ed alla diffusione delle norme relative alla mediazione, sarà anche quello di rapportarsi con altri soggetti pubblici e/o privati collegati a tale funzione professionale.”

Il neonato Comitato Scientifico diventerà quindi un punto di riferimento per professionisti e non solo, come sottolinea Edoardo G. Boccalini, Segretario nazionale dell’INT e Coordinatore del Comitato: “Gli iscritti all’Istituto avranno un punto di riferimento per eventuali scelte, decisioni, problemi e costanti aggiornamenti relativi alla professione del mediatore professionista, ma non solo, anche il Ministero, le associazioni di consumatori, gli enti accreditati, ordini o associazioni professionali , potranno trovare all’interno dell’INT, validi referenti con cui interagire.”

Alessia Casiraghi

INT: dismissioni, avanti così ma…

I tributaristi italiani confermano di avere un occhio sempre attento alla e critico sulla vita economica e istituzionale italiana. Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, è infatti intervenuto sulle recenti misure del governo per le dismissioni del patrimonio pubblico e per la crescita sostenibile: accolte con favore ma, evidenzia Alemanno, per giovani e micro-imprese bisogna fare di più.

Circa la dismissione di parte del patrimonio pubblico – ha detto Alemannovorrei evidenziare che nel Gruppo di lavoro su bilancio e patrimonio pubblico, già presieduto dal Prof. Giarda oggi Ministro del Governo Monti , si è più volte richiesto un intervento concreto e controllato in tal senso, è poi evidente che il corposo pacchetto di misure per la crescita approvato dal CDM venga accolto in termini positivi, ma da una prima lettura pare sia più indirizzato alla grande impresa che non alle imprese di piccole dimensioni o meglio alle micro-imprese del settore commerciale ed artigianale che sono importantissime per l’economia del nostro Paese. Inoltre per giovani e non, si sarebbe dovuto modificare l’attuale nuovo regime dei contribuenti minimi innalzando il limite di ricavi oggi fermo a 30.000,00 euro magari portando l’aliquota dell’ imposta sostitutiva al 10% – 15% per compensare il minor gettito erariale. Ma ripeto tutto ciò che può contribuire alla crescita ed alla trasparenza ben venga, ad esempio bene l’innalzamento al 50% per la detrazione degli interventi edilizi ed il provvedimento sull’IVA per le imprese costruttrici. Positivo il contributo in forma di credito d’imposta per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato. Benissimo poi la trasparenza per le spese della P.A. Mi auguro che il CDM prosegua su questa strada e possa in futuro approvare ulteriori interventi anche di semplificazione amministrativa“.

Insomma, bravi ma non fermatevi qui.

Riconoscimento ministeriale per l’INT

Dopo diversi anni è stato firmato lo scorso 10 maggio dal Ministro della Giustizia Severino, il Decreto di concerto con il Ministro per le Politiche Europee, che inserisce l’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) nell’Elenco dei soggetti che saranno chiamati a far parte delle conferenze di servizi per la predisposizione delle piattaforme comuni europee.

Un bel colpo per l’INT che, dopo avere superato positivamente il vaglio dell’esaminazione da parte del CNEL, dei Ministeri interessati e dei loro Uffici Legislativi è stato ritenuto a pieno titolo Associazione rappresentativa dei professionisti aderenti, legittimata a far parte delle conferenze di servizi.

Gongola il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno: “Un’ulteriore conferma della serietà dell’INT e dei suoi iscritti. Pur non trattandosi di riconoscimento in senso stretto, il fatto che sia stato certificato dal Decreto che l’INT possiede una precisa serie di importanti requisiti, deontologici, strutturali e professionali è motivo di orgoglio per tutti gli iscritti […] . Un provvedimento importante che giunge in un momento di particolare difficoltà anche per gli studi professionali dei tributaristi, data la situazione economico-finanziaria del Paese, il Decreto rappresenta pertanto un giusto momento di soddisfazione per tutti noi, con l’augurio che professionisti seri e preparati, quali i tributaristi dell’INT, che null’altro chiedono se non di potere svolgere il proprio legittimo lavoro non siano ulteriormente oggetto di apprezzamenti poco edificanti, perché se da un lato sono legittime le differenti visioni del mondo professionale, dall’altro non sono più tollerabili i tentativi di delegittimazione dei tributaristi che sono parte importante del sistema economico-professionale del nostro Paese“.

Nuovo mandato dal Consiglio Nazionale Tributaristi

di Giulia DONDONI

È stato approvato in via definitiva dal Consiglio Nazionale Tributaristi INT il nuovo mandato per incarico professionale che il tributarista dovrà fare sottoscrivere al proprio committente e controfirmare.

Il nuovo modello, che sostituisce il precedente, contiene ulteriori indicazioni circa l’attività svolta dal tributarista e le abilitazioni possedute, l’indicazione della polizza  assicurativa di r.c. verso terzi e altri obblighi come i il rispetto del Codice Deontologico e dell’ aggiornamento professionale, il numero di iscrizione all’INT, il preventivo di massima ed altri obblighi e/o diritti delle parti.

Inoltre, nella parte di  dichiarazioni del committente si evidenzia che lo stesso è edotto che il tributarista non è iscritto all’Albo unico dei dottori commercialisti ed esperti contabili di cui alla Legge n.34/2005 e D.Lgs. 139/2005, il tutto in modo da dare massima trasparenza alla tipologia di attività svolta e fornire chiare indicazioni sulle proprie abilitazioni.

Evidenziando così in modo inequivocabile il non possesso di quel titolo professionale e delle abilitazioni ad esso collegate, ciò per la massima trasparenza ed il rispetto di quanto contenuto nella Sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 11545/2012  a  SS UU.

Così ha dichiarato il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno: ” Un documento che chiarisce in modo ancora più preciso ed inequivocabile, quanto già da sempre noi evidenziamo ovvero di essere tributaristi e non qualcosa di simile ad altre figure professionali, delle quali rispettiamo con la massima attenzione le  funzioni riservate, rispetto che però pretendiamo per la nostra attività, orgogliosi di essere tributaristi, tributaristi iscritti all’ INT. Credo che questa sia la risposta più efficace alla legittima iniziativa del Presidente del Consiglio nazionale DCEC sull’ esercizio abusivo della professione e sull’abuso di titolo professionale, anche noi siamo assolutamente d’accordo sulla lotta a chi vanta abilitazioni professionali di cui non è in possesso e a chi , non  dichiarando chiaramente l’attività svolta può indurre in errore i terzi e quindi carpirne la buona fede, e siamo anche noi attenti a monitorare gli indizi che evidenziano anomalie nello svolgimento dell’attività professionale  come chi la esercita, questi si sono i veri abusivi,  senza dichiararne i compensi all’erario e quindi sottraendoli alla tassazione, ma ciò non riguarda i tributaristi dell’INT pertanto non ci sentiamo oggetto delle suddette iniziative. Di questo ritengo siano perfettamente consci i membri del CNDCEC, poiché il loro rappresentanti siedono con  i nostri nella Commissione centrale sugli Studi di settore del Ministero delle Finanze, dove vengono determinati e discussi i parametri per la determinazione dei ricavi delle varie categorie professionali ed il cluster dello studio di settore, specifico per i tributaristi pertanto differente da quello dei dottori commercialisti ed esperti contabili, analizza le attività svolte da questi professionisti, attraverso le quali il tributarista produce reddito da lavoro autonomo professionale, analisi che viene svolta in contraddittorio con i rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria e delle professioni economico-contabili.  Evidentemente non possiamo essere noi i destinatari delle iniziative di  vigilanza degli Ordini locali sollecitate dal Presidente Siciliotti.”

Liberalizzazioni, l’INT plaude all’emendamento

L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) ha accolto con soddisfazione la presentazione al Senato di un emendamento al D.L. Liberalizzazioni che riguarda le attività professionali che non sono ricomprese in ordini o collegi, ovvero quelle professioni che già oggi fanno riferimento alle libere associazioni di rappresentanza professionale.

Secondo il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno, “l’approvazione dell’emendamento presentato al Senato sarebbe un atto di grande lungimiranza e una innovazione estremamente positiva per il Paese e per i giovani in particolare“. “L’intervento normativo – prosegue Alemannonon concede ai professionisti interessati ulteriori spazi operativi, ma stabilisce la piena coesistenza di ordini ed associazioni nel settore professionale, che rappresenta la vera modernizzazione del settore“.

Clicca qui per scaricare il testo dell’emendamento

Alemanno: necessari interventi sulla Spesa Pubblica

di Alessia CASIRAGHI

I tributaristi d’Italia dicono sì alla nuova manovra economica, ma sollecitano l’intervento più che mai necessario sulla spesa pubblica. Riccardo Alemanno, Presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi ha riaffermato la necessità di seguire la strada indicata da Monti, data la situazione di emergenza in cui versa l’Italia, ma ha ricordato anche che per il futuro sono più che obbligatori interventi mirati sulla spesa pubblica e sulle singole problematiche. “Condividere la manovra economica è quasi obbligatorio date le ragioni di urgenza ed inderogabilità di interventi forti e di immediata efficacia – afferma Alemanno – ma ciò porterebbe a non raggiungere gli obiettivi come è avvenuto per le tante (troppe) manovre dell’estate e dell’autunno”.

Per l’INT sono necessari interventi mirati nel settore fiscale, come l’ immediata revisione delle norme relative alla comunicazione delle operazioni IVA , il cosiddetto spesometro. I tributaristi auspicano la completa revisione della normativa alla luce dell’ulteriore abbassamento dell’uso di contante per i pagamenti (da 2.500 a 1.000 euro). Come? Reintroducendo al posto delle comunicazioni, gli elenchi clienti e fornitori contenenti le operazioni anche nei confronti dei privati

Il divieto di uso del contante oltre la soglia dei 1.000 euro rende inutile la comunicazione di operazioni non fatturate superiori a 3.600 euro. Allo stesso modo la tracciabilità di tutti i pagamenti superiori, anche per le operazioni fatturate, dovrebbe rendere inutile la comunicazione delle singole operazioni fatturate superiori ai 3.000 euro.

Ai fini della lotta all’evasione, secondo l’INT sarebbe molto più utile e quindi necessario conoscere la totalità delle spese sostenute anche dai privati. Per le imprese dovrebbe essere istituito un primo controllo incrociato automatizzato, che si avvalga della trasmissione telematica dei dati e degli importi fatturati.

Alemanno invierà nei prossimi giorni una nota al Ministero dell’Economia e delle Finanze che affronti il problema delle comunicazioni delle singole operazioni: “la comunicazione di singole operazioni, già difficoltosa per gli importi superiori ai 25.000 euro previsti per il 2010, sarebbe molto più complessa per gli importi ridotti a 3.000 per il 2011 soprattutto per le aziende non strutturate” ribadisce il Presidente. Che conclude “Sarebbe auspicabile che tutti commercialisti, tributaristi, consulenti del lavoro, e revisori facessero sentire la loro voce in un solo senso senza strumentalizzazioni per una efficace semplificazione senza volere impedire l’utilizzo di strumenti utili per la giusta lotta all’evasione“.

I tributaristi in convegno a Roma

Due giorni romana per i tributaristi dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT). Oggi, lunedì 10, e domani, martedì 11 ottobre, si tengono il Consiglio nazionale, presso l’ufficio di rappresentanza di Via Sistina, per discutere di tematiche professionali e analizzare i nuovi scenari della riforma delle professioni (lunedì); e, presso la Sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, il XV Convegno Nazionale che ha come tema “Sistema Italia, cambiamento necessario” e a seguire l’Assemblea dei Delegati provinciali INT del centro-sud. Durante il Convegno si avrà una relazione tecnica a cura del Consigliere INT Giuseppe Zambon e poi il dibattito sul tema, che vedrà partecipare rappresentanti del Parlamento come l’On. Giuliano Cazzola e il Sen. Enrico Morando, il giornalista Franco Stefanoni del settimanale Il Mondo, il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno e altri esponenti delle istituzioni e delle professioni.

Un momento per fare il punto su una situazione sempre più precaria per il nostro Paese“, sottolinea il Presidente Alemanno, che precisa: “daremo indicazioni ai rappresentanti del Parlamento circa le priorità che riteniamo inderogabili e non più rinviabili per l’Italia: fisco, pensioni, burocrazia, spesa pubblica, professioni e giovani. Indicazioni che abbiamo già fornito nell’ambito dei Tavoli di confronto sulla riforma fiscale e che ribadiamo in ogni occasione pubblica di dibattito. Serve determinazione, serietà e buon senso e soprattutto bisogna evitare che le richieste egoistiche e corporative dei conservatori, refrattari al cambiamento e alla modernizzazione, abbiamo il sopravvento sulle riforme che invece servono urgentemente al Paese“.

XV CONVEGNO NAZIONALE “Sistema Italia, cambiamento necessario “
 
Martedì 11 ottobre 2011
dalle 10 alle 15.30
Hotel Nazionale –  Sala Capranichetta – Roma
 
PROGRAMMA
 
Ore 10 Saluti a cura del Segretario nazionale Edoardo G. Boccalini
 
Ore 10.10 Relazione sulle novità fiscali a cura del Consigliere nazionale Giuseppe Zambon                        
                 
Ore 11.15 Dibattito sul tema “Sistema Italia, cambiamento necessario””. P=artecipano: On. Giuliano Cazzola (Commissione Lavoro), Sen. Enrico Morando (Commissione Bilancio), Riccardo Alemanno (Presidente INT). Modera Franco Stefanoni (giornalista del settimanale Il Mondo)    
                  
Ore 13 Buffet
 
Ore 14 Relazione del Presidente all’’Assemblea dei Delegati provinciali
 
Ore 15.30 Chiusura dei lavori
 
Partecipazione libera e gratuita sino ad esaurimento posti. Valida per l’acquisizione di 5 crediti formativi INT. I partecipanti riceveranno il libro di Franco Stefanoni “Mafia a Milano”.

Intermediari fiscali: serve confronto unitario con l’Agenzia delle Entrate

Lo aveva annunciato ai primi di agosto, dopo una lettera inviata al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera; ora lo ha concretizzato. Riccardo Alemanno, Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), ha inoltrato via e-mail una lettera ai Presidenti di ordini e associazioni che rappresentato professionisti che svolgono la funzione di intermediari fiscali. Tutto inizia ai primi di agosto, quando l’Agenzia, negli ultimi giorni della predisposizione del modello Unico, pubblica in area entratel (riservata agli intermediari fiscali) un comunicato sui controlli ai predetti professionisti in tema di privacy.

Ovviamente, anche per il periodo e il tono, molto professionisti si sono preoccupati e Alemanno aveva ricevuto parecchie comunicazioni da parte degli iscritti INT. Da qui la lettera a Befera per chiedere un incontro chiarificatore e poi l’idea di proporre ai rappresentanti di ordini e associazioni di richiedere all’Agenzia delle Entrate la costituzione di una consulta permanente degli intermediari fiscali, al fine di potere dialogare e confrontarsi unitariamente con l’Amministrazione finanziaria. I destinatari della proposta di Alemanno sono i Presidenti degli Ordini di dottori commercialisti, consulenti del lavoro e delle associazioni di tributaristi e revisori legali.

Si legge nella lettera: “E’ necessario pertanto che le rappresentanze degli intermediari fiscali e l’Amministrazione finanziaria abbiano un confronto da cui possa scaturire l’istituzione di una sorta di consulta permanente o tavolo di consultazione attraverso cui si possano conoscere preventivamente gli atti dell’Agenzia delle Entrate nei confronti degli intermediari e discuterne contenuti e motivazioni.Spero che questa proposta possa trovare la Vostra condivisione per potere chiedere congiuntamente all’Agenzia delle Entrate quanto suddetto. Sarebbe un bel segnale un’ azione congiunta, soprattutto a vantaggio dei nostri rappresentati“.

Alemanno spera nella condivisione da parte degli altri Presidenti. “Nell’ambito della Commissione centrale sugli studi di settore abbiamo dimostrato che possiamo affrontare problematiche comuni tralasciando le contrapposizioni, spero che questo possa avvenire anche per questa importante funzione svolta dal mondo professionale del settore fiscale. Oltre all’aspetto positivo per gli iscritti di ogni singola organizzazione credo che sarebbe un bel segnale in un Paese oggi diviso ed in contrapposizione su tutto“.