Il terziario punta sul turismo per uscire dalla crisi

Il presidente di Unascom-Confcommercio di Treviso, Guido Pomini, nel corso della presentazione di un’indagine sul settore terziario a livello locale ha affermato che chiave di svolta per uscire dalla crisi sono nuovi investimenti in cultura ed altri elementi di attrazione per i flussi turistici stranieri.

Il 45% degli intervistati giudica la situazione attuale classificabile come mediocre ma un 43% bolla il quadro complessivo come ”negativo ed immobile”. Anche la stagione dei saldi non è stata trionfale rispetto agli anni precedenti. Il 32% teme un peggioramento delle condizioni dei mercati anche per colpa dell’andamento economico internazionale e la mancanze di strategie chiare da parte dei governi.

Sembra invece tenere il turismo. “Per questo – conclude Pomini – occorre avere la lungimiranza di investire in ciò che gli stranieri considerano uno fra i massimi punti di forza del Paese, cioè le attrattive culturali”.

Mirko Zago

Novità dallo spesometro

A un mese dall’introduzione dell’obbligo di trattamento amministrativo delle operazioni di importo uguale o superiore a 3.600 euro, emergono problemi e oneri straordinari per il settore turistico.

Il nuovo obbligo, detto dello “spesometro”, introdotto per il monitoraggio di congruità fiscale dei privati, costringe a nuove procedure le agenzie di viaggi, con un aggravio di costi amministrativi.
Per questo, il settore chiede provvedimentisemplificativi specifici.
In particolare, è emersa la difficoltà di gestione dei gruppi turistici, quando sono ricondotti dai tour operator ad un unico “dossier”, poiché il pacchetto o servizio turistico comprendente al suo interno più di un viaggiatore, in genere, per praticità operativa, è intestato al primo cliente fruitore.

Anche le agenzie intermediarie, che svolgono un’attività in nome e per conto sia della propria clientela sia dei fornitori dei servizi, come tour operator, vettori, eccetera hanno subito un appesantimento nella gestione operativa.

Agevolazioni e turismo

Un fondo straordinario di 3 miliardi e 600 milioni di euro, è stato stanziato per le imprese del settore turistico.
L’obiettivo è di mettere a disposizione del settore risorse finanziarie a condizioni nettamente vantaggiose rispetto alla ordinaria attività creditizia, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria, dei consorzi Confidi e di 8 istituti di credito.

I finanziamenti agevolati possono arrivare a 500.000 euro per le operazioni chirografarie, 2.000.000 per quelle ipotecarie o ad un valore pari all’80% del programma di investimenti da realizzare (IVA esclusa), senza alcun limite di importo massimo.
Il finanziamento è erogabile con una durata compresa tra un minimo di 6 mesi e  un massimo di 20 anni.

Le durate possono essere comprensive di un periodo di preammortamento (rate di soli interessi). A seconda della Banca impegnata nel Progetto, le spese istruttoria possono variare da nulle a 0,25% sull’importo del finanziamento richiesto con un minimo di € 100, o pari al 50% dei costi standard della Banca; spese estinzione anticipata per finanziamenti a tasso variabile da 0,75% a 1% del capitale estinto anticipatamente, a seconda della Banca impegnata nel Progetto.
A vario titolo, hanno aderito all’iniziativa:
– Assoturismo, Confesercenti, Confturismo, Federturismo,
– Confidi
– Intesa San Paolo,
– Unicredit,
– Monte dei Paschi,
– Bnl,
– Banco Popolare,
– Banca Popolare di Milano,
– Banca popolare di Sondrio,
– Banca Popolare dell’Emilia Romagna.

Turismo, in arrivo quasi 4 miliardi di finanziamenti

Tre miliardi e 615 milioni di euro a disposizione delle imprese del turismo per sostenerle e promuovere la competitività del settore. Si tratta dello stanziamento previsto dal progetto Italia&Turismo, realizzato dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e presentato nei giorni scorsi a Palazzo Chigi con i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro e Banco Popolare dell’Emilia Romagna. Il finanziamento è destinato alle imprese turistiche così come definite dalla Riforma del turismo da poco diventata legge, quindi non solo le strutture ricettive, le agenzie di viaggio, i tour operator, ma anche le imprese della ristorazione, gli stabilimenti balneari, e ogni altro tipo di soggetto economico attivo nel settore.

Gli oltre 20mila sportelli degli otto istituti di credito firmatari, insieme ai consorzi di garanzia fidi delle associazioni di categoria appartenenti a Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, saranno a disposizione delle imprese turistiche per supportarle nelle operazione di investimento e consolidamento. Bernabò Bocca, presidente di Confturismo, ha sottolineato che “stiamo facendo del nostro meglio, il turismo e la cultura sono quello che il Paese ha. Il futuro di un Paese va basato sulle carte importanti che si hanno nel mazzo, queste solo le carte più alte“.

Fisco e procedure ipotecarie, i limiti? Eccoli!

Tre emendamenti a favore delle imprese entreranno nel Decreto Sviluppo.

Tra questi, un limite alle procedure ipotecarie da parte del fisco.

Ipoteche

Il limite del credito verso il contribuente al di sotto del quale il fisco non può accendere un’ipoteca su beni immobili, né può procedere a espropriazione, sale da 8.000 a 20.000 euro. La novità vale però solo quando il giudizio è pendente o l’iscrizione a ruolo è contestabile, altrimenti il tetto resta fissato a 8.000 euro.

Mutui

Un altro emendamento prevede di portare da 150mila e 200mila euro il tetto dei mutui immobiliari a tasso variabile che potranno essere rinegoziati e aumentare da 30mila a 35mila euro il limite del reddito Isee che consente di fruire dell’agevolazione.

Turismo

Un ultimo emendamento prevede che i distretti turistico-alberghieri previsti dall’articolo 3 del decreto diventino settori turistici.

 

Turismo in Lombardia: un giro da quasi 4 miliardi

Unioncamere Lombardia ha pubblicato il rapporto annuale dell’Osservatorio Turismo. Da quanto emerso nel  rapporto un ruolo rilevante per il turismo in Lombardia lo gioca il web. Nel 2010 i flussi turistici italiani e stranieri in Lombardia hanno generato un impatto economico stimato in circa 3 miliardi e 769,2 milioni di euro, di cui il 63,6% per spese di alloggio e ristorazione ed il restante 33,4% per attività ricreative e di intrattenimento (10,9%), acquisto di abbigliamento e calzature (9,6%) e di prodotti agroalimentari (4,9%).

Rimini: tutto pronto per l’edizione 2011 di BTC International

Sarà a Rimini, dal 30 giugno al 1° luglio l’edizione 2011 di BTC International, la manifestazione interamente dedicata al turismo congressuale.

Oltre al programma espositivo, è particolarmente consistente il programma formativo, con seminari gratuiti.

BTC è l’unica fiera in Italia esclusivamente dedicata al settore dei congressi e delle convention.

Per i fornitori di prodotti e servizi legati al mondo degli eventi, meeting, congressi, convention, viaggi di incentivazione, costituisce il principale momento di incontro one-to-one con hosted buyer italiani e internazionali selezionati in base alle propensioni e capacità d’acquisto.

BTC è un player di primo piano nell’erogazione di contenuti professionali ad alto valore aggiunto e offre un ricco programma di seminari, convegni, tavole rotonde e laboratori pratici volti ad aiutare espositori, buyer e visitatori ad acquisire conoscenze, competenze e strumenti concreti per innovare e sviluppare al meglio la propria professionalità e il proprio business.

La partecipazione ai programmi di formazione di BTC è gratuita, ma richiede la registrazione sul sito www.btc.it  e l’iscrizione ai singoli seminari.

Le iscrizioni agli eventi di formazione di BTC 2011 sono già aperte.

Confcommercio: Sud e turismo per la ripresa dell’Italia

È stato presentato nei giorni scorsi a Roma il Rapporto sulle “Economie Territoriali e il Terziario di Mercato 2011,” redatto dall’ufficio Studi di Confcommercio su dati Eurostat e Istat. I risultati del rapporto sono in linea con quanto da più parti lamentato riguardo allo stato attuale dell’Italia. In particolare, secondo quanto ha affermato il direttore dell’ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, “si ripresenta il tema della scarsa crescita che attanaglia l’Italia da dieci anni“.

Come avviare, dunque, la ripresa? Secondo l’ufficio Studi, è necessario potenziare e migliorare i servizi e valorizzare il Sud. Secondo Bella, il turismo è “il perno sul quale fondare una politica economica di rilancio. Il turismo è fatto di una pluralità di servizi – trasporti, logistica e infrastrutture – e l’intreccio turismo-mezzogiorno può essere una carta da giocare. Dobbiamo quindi riuscire a mettere a reddito il capitale turismo. Il Mezzogiorno ne beneficerebbe molto e ricordiamoci che senza il Mezzogiorno il Paese nel suo insieme non può crescere“.

In generale, l’ufficio Studi di Confcommercio ha rivisto al ribasso le stime sui consumi degli italiani per il 2011 e per il 2012. Secondo il rapporto, la spesa delle famiglie residenti, quest’anno, si attesterà a +0,7% dal +0,9% previsto a marzo. In calo anche la previsione per il 2012, con i consumi che cresceranno dell’1,2% rispetto all’1,5 previsto a marzo.

In periodo di crisi non si rinuncia alla vacanza, in partenza il 66% degli europei

Anche in periodo di crisi gli europei non sono disposti a rinunciare alle vacanze. Secondo un’indagine condotta dall’Ipsos in collaborazione con Europ Assistance su un campione rappresentativo della popolazione nei mesi di febbraio e marzo 2011 gli europei che dichiarano di voler partire la prossima estate sono il 66%. Percentuale molto simile a quanto registrato in periodo pre-crisi. 8 su 10 preferiranno visitare Paesi europei.

In Italia si registra un incremento del 7% delle intenzioni di partenza (il 78% degli italiani), rispetto all’anno scorso. Il budget degli italiani sarà di 112 euro maggiore rispetto allo scorso anno, seguito da Belgio (+280 euro) e Germania ( +287 euro), mentre la spesa media per nucleo familiare sarà quest’anno di 2.145 euro, in crescita di 62 euro rispetto al 2010. Se le vacanze durano meno è anche vero che sono più frequenti. Solo il 40% partirà per una sola settimana di vacanza e sono in diminuzione le partenze di 15 giorni. Il 10% del campione viaggerà per 3-4 settimane.

Il 61% degli europei pensa alle ferie come un momento di riposo e tranquillità; il 38% ha voglia di scoperta. A far da padrone è il relax (necessità per il 62% degli intervistati). Come si prenotano le vacanze? Sempre più via internet (57%), percentuale che sale al 71% per gli inglesi. Anche gli italiani non sono più finalmente ultimi in classifica per uso della rete per prenotare vacanze, con un incremento del 12%.

Mirko Zago

Napolitano interviene sul Decreto Sviluppo

Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha rivolto al governo alcune modifiche importanti da prevedere nel nuovo decreto Sviluppo, giusto il giorno in cui il Quirinale annuncia la promulgazione del decreto. In particolare nel comunicato si legge: “quanto alle disposizioni in materia di credito contenute nel decreto-legge il capo dello Stato auspica il più sollecito recepimento della direttiva europea 2010/76 sulla dirigenza bancaria, con il conseguente adeguamento dei poteri di vigilanza regolamentare della Banca d’Italia”.

Oltre agli aspetti finanziari, Napolitano si sofferma a commentare anche altri aspetti del decreto come ad esempio la concessione delle spiagge a 20 anni.  Scende infatti da 90 a 20 anni la durata del diritto di proprietà delle spiagge. Il testo uscito dal Consiglio dei Ministri, come è noto, indicava in 90 anni la durata del diritto di proprietà, cosa che aveva provocato molte polemiche e aveva spinto Bruxelles a chiedere chiarimenti all’Italia.

Wwf e Fai contestano però la misura: “Occorre tornare al ‘diritto di concessione’ che è ora in vigore”. E’ un inghippo la trasformazione del diritto di concessione in diritto di superficie che mette a rischio cementificazione le spiagge. Si vuole infatti separare la proprietà del terreno da quello che viene edificato e questo significa garantire ai privati la proprietà degli immobili, già realizzati o futuri sul demanio marittimo“. Le due associazioni proseguono: “In concreto questo significa che con l’introduzione del ‘diritto di superficie‘ se lo Stato vorrà le spiagge libere da infrastrutture una volta scaduto il termine dei vent’anni, dovrà pagare ai privati il valore degli immobili realizzati perche questi saranno a tutti gli effetti di loro proprietà e quindi potranno essere venduti o ereditati”. “In via teorica – concludono Wwf e Fai – anche se poco applicata, lo stato può ora revocare le concessioni in caso di violazioni cosa non più possibile con il diritto di superficie”.

Mirko Zago