Detrazioni per spese universitarie e tetti per università private 2022

Nella dichiarazione dei redditi 2022 possono essere fatte valere le detrazioni per spese universitarie. Vedremo ora, quali spese sono ammesse, la percentuale della detrazione e il tetto massimo previsto per le università private e telematiche.

Detrazione per spese universitarie: quali sono ammesse?

Sappiamo tutti che i costi per mantenere i figli agli studi universitari e post universitari sono notevoli e per aiutare le famiglie arrivano in soccorso le detrazioni per le spese universitarie. In primo luogo è necessario capire cosa può essere portato in detrazione.

Si possono portare in detrazione tasse per iscrizione a :

  • corsi universitari;
  • corsi di specializzazione universitaria;
  • corsi di perfezionamento;
  • master universitari;
  • dottorato di ricerca;
  • sopratasse per esami di profitto e di laurea;
  • Corsi istituiti dopo il DPR 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti Musicali Pareggiati;
  • TFA.

Deve essere inoltre ricordato che oltre alle tasse per l’iscrizione ai vari corsi è possibile portare in detrazione anche le spese sostenute per l’iscrizione ai test di accesso ai corsi di laurea e canoni di locazione per studenti fuori sede, con un ammontare massimo di spese di 2.633 euro e una detrazione al 19%.

I tetti massimi per le detrazioni per spese universitarie presso università private e telematiche

Per le spese ora viste è possibile ottenere una detrazione al 19%, ma nel caso in cui l’iscrizione sia ad università ed istituti statali non vi sono tetti massimi di spesa da portare un detrazione, mentre per gli istituti privati e per le università telematiche vi sono dei tetti di spesa.

La soglia di spesa varia in base all’area disciplinare e all’ubicazione dell’università privata. Vedremo ora quali sono i tetti massimi di importi per i quali è possibile fruire della detrazione del 19% per iscriversi a università private.

Area disciplinare Nord Centro Sud e Isole
Medica 3.900 € 3.100 € 2.900 €
Sanitaria 3.900 € 2.900 € 2.700 €
Scientifico- tecnologica 3.700 € 2.900€ 2.600 €
Umanistico-sociale 3.200 € 2.800 € 2.500 €

A queste somme deve essere aggiunto l’importo per la tassa regionale per il diritto allo studio prevista dall’articolo 3 legge 549 del 28 dicembre 1995.

Spesa massima in detrazione per dottorato e master

Il tetto massimo di spesa varia per l’iscrizione a corsi di dottorato, specializzazione e master di primo e secondo livello.

In questo caso non rileva l’area disciplinare dei corsi seguiti, ma il tetto massimo sul quale è possibile beneficiare della detrazione varia comunque per area geografica, sempre nel caso in cui si frequenti un università telematica oppure privata.

La spesa massima detraibile è:

  • 3.900 € per università che si trovano al Nord;
  • 3.100 € se la sede è al Centro Italia;
  • 2.900 € per il Sud e le Isole.

Ulteriori approfondimenti sulle detrazioni

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Università: in arrivo 7500 borse di studio per dottorati a valere sul PNRR

Contrastare la fuga di cervelli è sempre stato un obiettivo importante per l’Italia, ma le misure messe in campo fino ad ora evidentemente non sono state abbastanza allettanti e ora, grazie alle risorse del PNRR, il Ministero dell’Università e della Ricerca ci prova con le borse di studio per dottorati. Saranno infatti finanziate 7.500 borse di studio.

Borse di studio per dottorati di ricerca: i settori interessati

Ad annunciare la disponibilità di 7.500 borse di studio per dottorato di ricerca è stata il Ministro per l’Università e la Ricerca Maria Cristina Messa che ha sottolineato che si tratta di una misura volta ad evitare la fuga dei cervelli ed attirare ricercatori italiani e stranieri nel nostro Paese. Questo anche con la consapevolezza che la ripresa economica dell’Italia passa per l’innovazione e non c’è innovazione senza ricerca.

La misura prevede uno stanziamento di 300 milioni di euro, questi andranno divisi in 3 fasce. La prima prevede 5.000 borse di studio dirottate a dottorati innovativi che rispondono alle esigenze delle imprese che richiedono competenze soprattutto scientifiche e tecnologiche. Ulteriori 1.000 borse di studio per dottorati saranno dirottate verso professionalità di cui ha bisogno la Pubblica Amministrazione, infine 1.200 borse di studio per dottorati di ricerca saranno destinate a settori di interesse per il PNRR.

L’obiettivo quindi è collocare i dottori di ricerca presso le imprese ad elevato valore scientifico. Proprio per questo tali percorsi di studio potrebbero risultare davvero molto interessanti per coloro che riescono a frequentarli.

Tra le misure di sostegno per il rientro dei cervelli in Italia vi è il regime di tassazione agevolato di cui abbiamo parlato nell’articolo: Rientro dei cervelli: agevolazioni fiscali fino a 11 anni dal rientro.

Chi potrà avvalersi dei fondi del PNRR per le borse di studio per dottorati?

Le risorse saranno destinate alle università, potranno avvalersene:

  • università statali;
  • università non statali legalmente riconosciute. In questa categoria rientrano anche le università telematiche;
  • gli istituti universitari a ordinamento speciale. In queste rientrano Gran Sasso Science Institute, la Scuola Imt Alti Studi Lucca, la Scuola Universitaria Superiore Iuss di Pavia, la Scuola Normale Superiore di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.

I fondi potranno essere utilizzati per potenziare dottorati già esistenti oppure per realizzare nuovi percorsi. Naturalmente le università potenzieranno l’offerta. Coloro che sono invece interessati ad ottenere la borsa di studio finanziata con i fondi PNRR dovranno attendere i bandi delle varie università e partecipare.