Outlet del funerale sì, funerale low cost no

di Davide PASSONI

C’è una scena non rara cui può capitare di assistere nella metropolitana di Milano; persone che, dandosi di gomito e facendo risatine ammiccanti alzano il cellulare e fotografano quella che, a loro avviso, è una pubblicità a dir poco singolare: l’Outlet del Funerale, funerali completi da 1499 euro. Eppure l’iniziativa è seria, come tante idee imprenditoriali, e, in una settimana in cui il focus è sull’impresa del caro estinto, Infoiva non poteva non andare a bussare alla porta di questa realtà per capire il perché e il percome di una business idea che pare avere successo. Come ci conferma Daniele Contessi, 46 anni, dottore commercialista e presidente del cda della società.

Quando ha avuto questa idea imprenditoriale?
Siamo nati nel 2010, ma non siamo certo i soli che operano questa scelta, ci sono altre aziende che pubblicizzano funerali low cost. Il nostro è infatti un settore in cui il prezzo è sempre stato un tabù, quasi mai viene pubblicizzato e, quando succede, è di solito un prezzo civetta, utilizzato per agganciare il cliente. Una volta presentata la fattura, il prezzo che si trova a dover pagare è differente. Noi invece pubblicizziamo il prezzo, lavoriamo per pacchetti e ciò che un cliente vede è quello che effettivamente pagherà. Capisce che la cosa non ci mette in buona luce con i nostri concorrenti.

Bassi prezzi = maggiore concorrenza ma anche minore qualità?
Non ci proponiamo come low cost, ma come outlet: una parola che dà l’idea del risparmio ma non della scarsa qualità, mentre low cost è il contrario. Il nostro marchio ci serve per il marketing, la pubblicità dei prezzi è il nostro punto di forza.

E funziona?
Abbiamo un ottimo ritorno, perché siamo un’azienda gestita in modo classico, imprenditoriale. Alla fine delle nostre competenze diamo un questionario valutativo al cliente, il quale esprime un giudizio che alla fine pubblichiamo sul nostro sito. Serve come “controllo qualità”.

Lei commercialista che si dà alle pompe funebri: bizzarro o calcolato?
L’idea è nata perché conosco il settore. Sono un commercialista, avevo molti clienti che operano nel ramo delle onoranze funebri e capivo che la sua debolezza stava proprio nei prezzi e nella scarsa trasparenza; per cui un giorno mi sono detto: perché non creare un outlet del funerale?

Ecco, perché?
Perché il mercato è ingessato, poco trasparente e il cliente è quasi sempre scontento: vendere qualcosa a chi è in una situazione di fragilità psicologica è facile, se poi il venditore è bravo ti fa pure venire il rimorso se risparmi sul funerale del tuo caro. Ragion per cui si vendono servizi a prezzi folli: la media dei prezzi di mercato non è in linea col ritorno effettivo che uno ha, a mio avviso.

Le imprese di pompe funebri fanno cartello?
Non c’è solo un cartello, ma una cultura costruita in tal senso: per non far affrontare il problema della morte alla gente, che non si deve formare un’idea del mercato e fare un benchmark preventivo prima di decidere dove acquistare. Senza pubblicizzare i prezzi o lasciare un preventivo firmato, la gente resta nell’ignoranza. Perché gli uffici delle imprese di pompe funebri sono tetri? Perché nessuno ci deve mettere piede per farsi fare preventivi.

E il fenomeno delle imprese funebri che si presentano in anticipo alle famiglie del moribondo o che, negli ospedali, si propongono per gestire le esequie?
Certo che esiste. Portantini e infermieri a volte sono pagati dalle imprese di pompe funebri che chiamano a casa prima che il caro muoia, ma non riusciamo a far denunciare alle persone queste cose. Se non si cerca di fermare questi comportamenti, ci andiamo di mezzo tutti noi operatori onesti. Da 300 a 400 euro per avere le soffiate sui malati terminali, pazzesco.

Roba che non vi appartiene, giusto?
Noi ne siamo rimasti fuori e, mi passi il termine, contribuiamo a peggiorare il sistema: se togliamo mercato agli altri, i prezzi di queste segnalazioni infami si alzano e di questo passo il sistema collasserà.

Come vede questo settore da addetto-non addetto ai lavori?
Io faccio il consulente, implemento idee e le porto avanti. Il settore presenta margini di redditività fuori da ogni logica e chi può ci si infila. Se la gente si fermasse a riflettere e si informasse, manderebbe in rovina buona parte degli operatori; putroppo rimane la remora a chiedere i prezzi in anticipo, resta il rimorso di sentirsi, mi scusi il termine, dei pezzenti se si risparmia sull’estremo saluto al caro morto. Le pompe funebri sono aziende di servizi, bisogna avere il coraggio di parlare chiaro in termini di valore di ciò che si vende. Come mi si può dire che una cassa costa 5mila euro? Sono 4 assi di legno inchiodate, se ne costa 300-400 è tanto.

Uh, sicuro?
Mi dica lei: se le imprese campano bene con 4-5 funerali al mese, ossia 4-5 giornate lavorative, più o meno, i conti sono presto fatti.

Non saranno mica tutti dei delinquenti…
Non dico che chi è bravo non ha il diritto di guadagnare, dico che spesso un servizio da 1500 euro nei fatti è pari a uno da 10mila. Quello da 10mila deve valere effettivamente quella cifra per essere erogato, ma quasi sempre non è così.

E allora ecco l’outlet del funerale…
Siamo soci che non c’entrano direttamente col settore ma credono nello sviluppo di questa idea. Stiamo facendo quello che Ikea fa con i mobili e il design. Se qualcuno vuole comprarsi una cucina ben fatta spendendo 3mila euro va da Ikea, se la vuole da 15mila va da un artigiano in Brianza. Lei pensa che uomini e carri che escono per un servizio da 1500 euro e per uno da 5-6mila euro siano diversi? No, sono gli stessi.

Quindi il business funziona? Dove operate?
Il nostro business funziona perché è basato su grandi numeri e perché costiamo poco. Siamo a basati a Sesto San Giovanni ma lavoriamo in tutta la Lombardia.

Progetti di espansione?
Sì, stiamo valutando aperture in altre regioni, ma andiamo con i piedi di piombo. Abbiamo molte richieste di franchising, ma non le stiamo valutando perché vogliamo avere referenti sicuri e per ora ci sarebbe difficile tenerli sotto controllo. Soprattutto, non vogliamo gente che già opera in questo settore.

Quanto vi aiuta la crisi infame che viviamo?
Il discorso crisi non c’entrava quando abbiamo iniziato l’attività, ma ora ci sta aiutando perché tanti dei nostri concorrenti hanno grandi difficoltà a incassare. Pensi che, invece, c’è gente che vuole pagarci subito il giorno del funerale perché si sente in debito per il servizio ricevuto. Noi per policy rifiutiamo pagamenti in giornata.

Ultima revisione della Legge di Stabilità

La Legge di Stabilità non ha incontrato molti consensi e quindi i relatori Pierpaolo Baretta e Renato Brunetta si sono messi al lavoro insieme al ministro Piero Giarda, per cercare di affrontare il problema Irpef, evitare l’aumento dell’aliquota intermedia dell’Iva e limare il cuneo fiscale.

I tempi sono brevi, perché la scadenza è prevista per mercoledì. Entro domani, dunque, bisognerà trovare una soluzione, anche se non sembra così semplice.

La copertura della neutralizzazione di entrambe le aliquote Iva, quella dell’11 e quella del 21% costerebbe troppo, ovvero 6,6 miliardi.

L’ipotesi più accreditata sarebbe quella di evitare solo l’innalzamento dell’aliquota intermedia che, assieme a quella del 4%, incide su quasi tutti i consumi base e di prima necessità: un intervento che costerebbe “solo” 2,2 miliardi.

Si ricaverebbero altri 3,5 miliardi dal capitolo Irpef, se fosse accantonato insieme al taglio retroattivo di detrazioni e deduzioni.

Per abbassare la pressione fiscale, invece, sembra che la direzione sia quella delle detrazioni fiscali, che riguardano,ad esempio, lavoro dipendente e carichi familiari.

Una forte fonte di finanziamento potrebbe poi essere il Fondo di 900 milioni appannaggio di Palazzo Chigi, da cui ricavare circa 3-400 milioni (altri 100 per gli esodati, e circa 400 per la non autosufficienza).

Infine altre risorse potrebbero giungere dalla cosiddetta “Agenda Giavazzi”, che riguarda il taglio delle detrazioni alle imprese non più giustificati in termini di politica economica.

Vera MORETTI

Le norme per definire le liti pendenti

Con la soppressione della Commissione Tributaria Centrale (CTC), è stata comunicata la proroga al 31/12/2013 per definire i contenziosi pendenti innanzi alla CTC.
Inoltre è stata introdotta una norma di interpretazione autentica relativa alla definizione automatica delle liti ultradecennali pendenti innanzi alla CTC.

Quest’ultima afferma che le liti ultradecennali sono definibili anche per soccombenza parziale dell’Ufficio qualora la pronuncia della CTP venga confermato nei successivi gradi di giudizio.

A questo proposito, l’Agenzia delle Entrate specifica che:

  • la soccombenza (totale o parziale) dell’Ufficio pronunciata con sentenza della CTP è confermata dalla CTR solo qualora sia accolta la medesima domanda giudiziale (o le medesime domande) su cui si è pronunciato favorevolmente il giudice di primo grado;
  • la soccombenza viene valutata solo in rapporto alla domanda giudiziale (cd petitum) e non in relazione ai motivi su cui tale domanda si fonda (cd causa petendi).

Ciò significa che non sono definibili le controversie ultradecennali nelle quali:

  • la decisione di primo grado (CTP) totalmente sfavorevole all’Ufficio sia stata riformata dal giudice di secondo grado (CTR) con una pronuncia totalmente/parzialmente favorevole alla stessa;
  • la decisione di primo grado (CTP) parzialmente sfavorevole all’Ufficio sia stata riformata dal giudice di secondo grado (CTR) con una pronuncia totalmente favorevole alla stessa;
  • la decisione di primo grado (CTP) parzialmente sfavorevole all’Ufficio sia stata riformata dal giudice di secondo grado (CTR) con una pronuncia totalmente sfavorevole alla stessa;
  • la decisione di primo grado (CTP) parzialmente sfavorevole all’Ufficio non sia stata esattamente confermata dal giudice di secondo grado (CTR).

Rientrano nell’ambito di applicazione della norma interpretativa tutte le controversie pendenti al 26/05/2010 innanzi alla CTC per le quali al 28/02/2012 non risulta ancora depositata la relativa decisione.
Qualora non venga confermata la decisione della CTP nei successivi gradi di giudizio si determina l’estinzione della controversia ed il conseguente passaggio in giudicato della predetta decisione.

La norma di interpretazione autentica riguarda soltanto le controversie ultradecennali pendenti innanzi alla commissione centrale, mentre, non interessa le liti ultradecennali pendenti in Cassazione.
Per queste, continua a sussistere il presupposto della totale soccombenza dell’ Ufficio nei precedenti tre gradi di giudizio.

Vera MORETTI

Il gelato tutto l’anno, con il Franchising Lait

 

Chi l’ha detto che il gelato si mangia solo d’estate? Con “Lait – Gelateria Alpina”, la catena di gelaterie in franchising fondata dallo chef stellato Ugo Alciati e dal pasticcere Luca Montersino, è possibile gustarlo in ogni stagione, ma soprattutto al momento. La particolarità della catena di gelaterie Lait sta proprio nel fatto che il gelato viene preparato al momento, senza l’aggiunta di emulsionanti, conservanti e l’impiego di grandi quantità di grassi.

Attualmente i franchising Lait sono presenti a Genova, Torino, Roma, Cuneo, Salerno e anche alle Baleari, con un punto vendita sull’isola di Formentera. Per chi desiderasse dare vita al proprio ‘franchising del gelato’ l’investimento iniziale richiesto è pari a 80 mila euro (capitale proprio 50%), mentre il fatturato medio annuo è pari a 250 mila euro.

Lait, il format di gelaterie giovani in franchising, non richiede la presenza di un laboratorio, e offre consulenza sia nella ricerca della location più adatta per aprire il tuo punto vendita,sia nella stesura del conto economico previsionale, sia nell’allestimento del punto di vendita e nel set-up iniziale.

Per scoprire come aprire un franchising Lait è possibile consultare il sito di Lait Gelateria Alpina.

Finanziamenti per le nuove attività a Bergamo

Nuove attività commerciali ed artigianali saranno finanziante dal Comune di Bergamo, a patto che sorgano in aree della città in cui risultino carenti o manchino del tutto.
Coloro, dunque, che sono interessati ad avviare una nuova attività, purché sia commerciale o artigianale, possono partecipare al bando, tenendo conto delle aree di interesse e delle attività richieste.

Deve necessariamente trattarsi di una nuova attività, perciò sono esclusi dal finanziamento coloro che subentrano nella gestione di un’attività già esistente.

Le tipologie di attività ammesse al bando sono:

  • Esercizi di vicinato alimentare multiprodotto (es. minimarket)
  • Esercizi di vicinato alimentare monoprodotto (es. panettiere, fruttivendolo, salumiere)
  • Attività artigianale alimentare con vendita di prodotti da forno, pasta fresca, raviolificio
  • Fiorista
  • Cartoleria
  • Rivendita di giornali
  • Ferramenta
  • Casalinghi
  • Merceria
  • Sartoria
  • Lavasecco
  • Negozi di antiquariato
  • Gallerie d’arte
  • Fashion design shop
  • Antichi mestieri

Escluse invece le attività automatizzate (es: distributori automatici o con gettone).

Il Comune ha anche disposto una sorta di mappa delle zone della città dove dovranno sorgere le nuove attività: via Bonomelli, via Paglia (tratto compreso tra le intersezioni con le vie Bonomelli e Paleocapa), via Pignolo, via Quarenghi, via S.Bernardino (tratto compreso tra le intersezioni con Largo Cinque Vie e via Previtali), via Moroni, via Broseta (tratto compreso tra le intersezioni con Largo Cinque Vie e via Palma il Vecchio).

Per beneficiare del bando, i diretti interessati devono impegnarsi a mantenere l’attività intrapresa per almeno tre anni, durante i quali, dunque, non possono cederla a terzi.

Sono ammessi alla selezione per l’erogazione del contributo coloro che:

  • non si trovano in una delle condizioni di incapacità a contrattare con la Pubblica Amministrazione di cui all’articolo 120 della legge n. 689/1981 e s.m.i.;
  • possiedono i requisiti morali e professionali per lo svolgimento di attività commerciali di cui all’art. 71 del D.Lgs. n. 59/2010 e all’art. 65 e 66 della L.R. n. 6/2010 e s.m.i.;
  • non si trovano nelle condizioni previste dall’art. 67 del D.Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia);
  • non hanno ottenuto, nell’esercizio finanziario corrente e nei due esercizi finanziari precedenti, contributi pubblici percepiti in regime “de minimis” per un importo complessivo superiore a € 200.000 (regolamento CE 1998/2006).

I contributi ricevuti dovranno essere utilizzati per supportare le spese relative a costi della garanzia dei consorzi fidi acquisto di beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi, strutture non in muratura e rimovibili necessari all’attività impianti generali e opere edilizie quote del contratto di franchising acquisto e sviluppo di software gestionali, professionali e altre applicazioni aziendali inerenti l’attività dell’impresa registrazione e sviluppo di marchi e brevetti e relative spese per consulenze specialistiche, oppure spese per il piano di comunicazione.
Sono finanziabili gli interventi effettuati successivamente alla data di pubblicazione del bando.
Il contributo per ogni attività è pari al 50% degli investimenti previsti e documentati, fino ad un massimo di 15.000 € di contribuzione. In ogni caso sono ammesse richieste di contributo per investimenti il cui ammontare minimo non sia inferiore a 15.000 €.

La domanda di contributo deve pervenire entro e non oltre le ore 12,30 del giorno 10 dicembre 2012, presso l’Ufficio Protocollo del Servizio Gestione Documentale del Comune di Bergamo – Piazza Matteotti n. 3.

Per saperne di più, è possibile consultare il bando.

Vera MORETTI

Sei consulente del lavoro? Ecco l’opportunità per te!

Tra le professioni in ascesa, della quale fino a poco tempo fa si ignorava l’esistenza, c’è sicuramente quella del consulente del lavoro.
Se, infatti, era impensabile la sua necessità all’interno delle aziende nel passato, ora rappresenta una risorsa indispensabile.

Colui che sta cercando impiego in questo settore deve dimostrarsi aggiornato su tutto ciò che riguarda i contratti nazionali di lavoro, dal commercio all’industria, dal terziario all’edilizia, ma anche avere una dote innata di comunicatività, per avere un approccio positivo con il cliente.

A questo proposito, c’è un’azienda di Treviso che cerca un nuovo collaboratore, che sia in grado di gestire, tra le altre cose, gli adempimenti annuali del personale dipendente e di supportare gli addetti alle paghe.

Per ricevere ulteriori informazioni su questo annuncio, è possibile collegarsi a Monster.it.

Claudio Siciliotti critica la Legge di Stabilità

Le manovre del Governo per recuperare denaro e rimpinguare le casse dello Stato non piacciono a Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti.

In occasione del terzo congresso della categoria, svoltosi a Bari, Siciliotti ha criticato duramente i modi di procedere di Monti & Co, colpevoli di aver posto l’attenzione “unicamente alla leva fiscale, tralasciando il nodo del taglio della spesa pubblica”.

Non piace, ad esempio, la tassa di solidarietà del 3% per chi percepisce oltre 150mila euro, poiché questa soglia è considerata troppo bassa per pensare che sia riservata solo ai ricchi, quando, invece, secondo Siciliotti si tratterebbe di “quelli che in questo Paese producono, creano lavoro e ricchezza, che pagano le tasse e che forse non meritano questo ulteriore aggravio”.

Le misure fiscali contenute nella Legge di Stabilità, che potrebbero spostare il peso delle tasse dalle persone alle cose, piacciono parzialmente al presidente dei commercialisti, perché lo scambio Irpef-Iva non convince del tutto: “non è sufficiente per dire che ne trarrà beneficio la gran parte dei contribuenti“.

La spiegazione è semplice: il Governo avrebbe disatteso le speranze dei contribuenti che non si aspettavano un aumento dell’Iva. Perciò aver deciso di aumentare l’Imposta sul valore aggiunto di un solo punto, e ridurre l’Irpef, ha strappato un mezzo sorriso, e non un’approvazione unanime.
Anche perché questa soluzione, secondo Siciliotti, ha fatto bene principalmente allo Stato “perché le risorse che avrebbe dovuto trasferire ai cittadini per azzerare l’aumento dell’IVA già messo a bilancio sarebbero state pari a sette miliardi, il taglio dell’IRPEF costa 5 miliardi”.

La retroattività è stata del tutto bocciata, poiché avrebbe la colpa di violare lo Statuto del contribuente con inaccettabili norme retroattive, punitive per i cittadini.

La riforma fiscale dovrebbe, in questo particolare momento storico, partire da una vera revisione della spesa: “Tra il 2000 e il 2011 la spesa pubblica italiana è cresciuta in termini reali di 124 miliardi, di cui la metà circa sono puro aumento senza alcun ritorno per i cittadini in termini di servizi. Si tratta di circa 60 miliardi di minori spese che si possono recuperare per tornare ai numeri del 2000. Una cifra con la quale finanziare l’abrogazione integrale dell’IRAP per l’intero settore privato e il dimezzamento dell’IRES per le imprese labour intensive, ossia quelle che presentano una incidenza del costo del lavoro superiore al 50% del fatturato. La priorità è abbassare le tasse su imprese e professionisti che danno a loro volta lavoro, prima ancora che direttamente sui lavoratori”.

Vera MORETTI

Crocetta o delizia?

 

IERI

Crocetta vince in Sicilia: alla fine ha vinto lui. A dispetto delle previsioni che davano il candidato del Movimento 5 Stelle superfavorito, a trionfare alle urne della Regione Sicilia ieri è stato Rosario Crocetta, parlamentare europeo del Pd, classe 1951.  Assessore alla cultura del Comune di Gela dal 1996 al 1998 e nel 2003, a seguito del riconteggio, eletto primo cittadino della sua città natale, Gela, Crocetta è stato nominato lo scorso aprile vicepresidente della Commissione speciale antimafia (Crim) dell’Unione europea. Per il Pd si tratta di un risultato storico: “è la storia che cambia con me” si è affrettato a commentare il neopresidente della Regione Sicilia, omosessuale dichiarato e ex parlamentare europeo. Senza risparmiarsi un commento al vetriolo su Beppe Grillo: “Io sono veramente rivoluzionario, non lui che blatera”.

Monti non teme il Cavaliere: non teme le dure stoccate, se non le poco velate ‘minacce’ dell’ex premier Silvio Berlusconi, Mario Monti. “Le minacce di ritirare la fiducia a questo governo non possono essere fatte perchè non le vivremmo come una minaccia – ha dichiarato l’attuale Premier in visita a Madrid per incontrare il presidente Mariano Rajoy. – Siamo stati richiesti di dare un contributo a un momento difficile di questo paese. Non posso chiamare minaccia qualche cosa che a noi non toglierebbe niente”. Il rigor montis non mente.

De Benedetti lascia Cir: l’imprenditore ha ufficializzato ieri l’uscita da Cir, la finanziaria di famiglia, ai tre figli Rodolfo, Marco ed Edoardo, cui lascerà la guida della società. Il primo sarà nominato presidente esecutivo del gruppo e di Cofide, mentre la carica di amministratore sarà affidata a Monica Mondardini, già amministratore delegato del Gruppo L”Espresso.

Pallone d’oro: sono tre i candidati italiani a ricevere il pallone d’oro: Balotelli, Buffon e Pirlo. I tre alfieri del calcio made in italy se la dovranno vedere con avversari più che temibili, ma soprattutto iberici:   si va dal capitano delle Furie Rosse e portiere del Real Madrid Casillas, al blocco del Barcellona formato da Iniesta, Xavi, Busquets e Piqué. Gli altri due spagnoli sono i madridisti Xabi Alonso e Sergio Ramos. Buena suerte!

Processo Sara Scazzi: respinta la richiesta del dell’avvocato Franco Coppi, difensore di Sabrina Misseri, di dichiarare inutilizzabili le accuse avanzate da Michele Misseri durante l’incidente probatorio del 19 novembre 2010 nei confronti della figlia Sabrina, accusata di essere l’esucutrice del delitto di Sara Scazzi. E se ieri Michele Misseri si è avvalso della facoltà di non rispondere di fronte alla Corte d’Assise di Taranto, quest’oggi luci puntate su Cosima Serrano e Sabrina Misseri, madre e figlia su cui pesa l’accusa di concorso in sequestro di persona ed omicidio.

OGGI

America anno zero: lo scenario è quello di un kolossal hollywoodiana catastrofico. Mezza New York senza luce e elettricità, Ground Zero allagato e molti tunnel della metro trasformatisi in fiumi d’acqua sotterranei: la Grande Mela all’indomani del passaggio dell’uragano Sandy, che ora si dirige verso la Pennsylvania ma che ha perso potenza, è una città fantasma. Il bilancio delle vittime è salito a quota 17, mentre il Presidente Obama ha già dichiarato lo stato di catastrofe per lo Stato di New York e del New Jersey: il blackout ha colpito 7,5 milioni di abitanti della East Coast. E Wall Street, dopo che Low Manhattan è diventata una vasca d’acqua, resterà chiusa fino a nuovo avviso.

Terremoto a L’Aquila: scossa di magnitudo 3,6 registrata questa notte alle 2.52 nei pressi de L’Aquila. L’epicentro è stato individuato a Preturo, vicino a Coppito, uno dei paesi più colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009.

Conti Fiat: resi noti i risultati dei primi 9 mesi del gruppo Fiat: i fatturati sono in linea con i target di conto economico. Il Lingotto ha registrato ricavi per circa 83 miliardi di euro e utile della gestione ordinaria di oltre 3,8 miliardi di euro; l’indebitamento netto industriale è atteso in riduzione rispetto al terzo trimestre, a circa 6,5 miliardi di euro.

Ddl diffamazione in Senato: giornata decisiva quest’oggi per il Ddl Sallusti: in Senato si voterà infatti per l’articolo 1 del Decreto Legge, quello che prevede l’abolizione del carcere per il reato di diffamazione. Il Pd ha già annunciato che voterà “no”, mentre è sul Pdl che si concentra l’incognita più grande: dopo che ieri Rutelli, leader dell’Api, ha chiesto di non concedere più il voto segreto, il Pdl appare sempre meno compatto. Salverà o no Sallusti dal carcere? Intanto ieri è stata approvata la norma che dimezza il tetto massimo della pena pecuniaria da 100 mila euro a 50 mila euro, mentre la pena verrà diminuita di due terzi nel caso in cui la rettifica venga pubblicata a richiesta della persona offesa. Non è stata accolto invece l’emendamento ribattezzato anti macchina del fango: aumento della pena per una diffamazione commessa da autore, direttore o viceresponsabile in concorso tra loro.

Giri di poltrone a Cupertino: cambio ai vertici ad Apple, dopo lo scandalo del nuovo software di gestione delle mappe su iPad e iPhone . A saltare sono state le teste di Scott Forstall, responsabile del software iOS, e di John Browett, responsabile della divisione commerciale. Nessuna motivazioni delle dimissioni da Cupertino.

DOMANI

Tempesta di Halloween: meno esotica di Sandy ma senza dubbio meno devastante. Frankestorm ‘all’italiana’ raggiungerà la Penisola a partire da domani: si preannunciano 12-18 ore di nubifragi, mentre i venti di Scirocco soffieranno fino a 60 km all’ora. Le regione più colpite saranno il Veneto, con Venezia che rischia di rimanere sommersa sotto un metro e mezzo di acqua, e il Lazio, dove le piogge si abbatteranno soprattutto sul Golfo di Gaeta.

Skyfall al cinema: l’agente 007 tornerà nelle sale italiane la notte delle streghe, e in un certo qual senso la data pare proprio azzeccata. Se non altro perchè in quest’ultimo capitolo James Bond, dato per morto in una missione in Turchia, risorge a nuova vita.  La pellicola numero 23 della saga di 007, che esce nell’anno in cui si festeggia il 50esimo anniversario di “Licenza di uccidere”, primo episodio della serie, è la prima che porta la regia di Sam Mendes, il visionario regista di “American Beauty” e “Revolutionary Road” e che ha decretato una vera e propria rinascita dell’agente interpretato da Daniel Craig. Nel cast anche un imperdibile Javier Bardem, a cui il ruolo del perfido criminale Silva calza a pennello, e Judi Dench nei panni di M. Un consiglio? Lasciate perdere le zucche, il miglior travestimento è da agente segreto…

Anticipo di Serie A: il calcio italiano scende in campo domani sera per la decima giornata di Serie A. L’appuntamento è alle 20.45 con Juventus Bologna, Inter Sampdoria, Atalanta Napoli, Parma Roma, Lazio Torino, Udinese Catania. Insomma un parterre di primo livello, che nemmeno lo splitscreen di Sky potrebbe farcela…

Giornata Mondiale Del Risparmio: si terrà domani la giornata dedicata a fare i conti in tasca agli italiani. Secondo la tradizionale indagine annuale dell’Acri, realizzata con Ipsos proprio in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, sono solo il 28% le famiglie italiane che riescono a risparmiare, contro il 35% del 2011. Si tratta del dato peggiore dal 2001.

 

Alessia CASIRAGHI

Adobe presenta il nuovo Acrobat XI

Arriva dagli Stati Uniti e promette di risparmiare tempo ed energia: Adobe ha infatti lanciato sul mercato, prima solo negli States, ma ora anche in Italia, il suo nuovo software, l’Acrobat XI, adatto a migliorare la gestione dei documenti aziendali.

Ciò è possibile grazie ad innovative funzioni di editing ed esportazione dei documenti in PDF in Microsoft PowerPoint, ma non mancano le soluzioni “touch friendly” per gli utenti di tablet.

A questo proposito, occorre sottolineare che Acrobat XI può essere utilizzato da tutti gli strumenti mobili e fissi presenti all’interno delle aziende, tanto da permettere lo scambio e il trattamento di documenti da parte dei dipendenti, rendendo più efficiente l’organizzazione del lavoro.

Se si pensa che è stato stimato a 11 ore a settimana il tempo che ciascun dipendente perde per recuperare documenti persi o sbagliati, cercarne invano altri, unire tra loro file e fonti e risolvere problemi legati a documenti cartacei, avere un software che faciliti la gestione dei file è utile soprattutto per ridurre all’osso ne inefficienze.

Vediamo nel dettaglio cosa permette di fare il nuovo Adobe Acrobat XI:

  • effettuare l’editing di file PDF, modificando paragrafi, immagini o oggetti semplicemente selezionandoli e trascinandoli con lo strumento intuitivo Edit text and Images,
  • unificare una selezione di contenuti e molteplici documenti all’interno di un unico PDF
  • semplificare la creazione di moduli, la loro distribuzione e l’analisi dei risultati utilizzando l’applicazione desktop Adobe FormsCentral,
  • lavorare con i file PDF su tablet e smartphone per aggiungere annotazioni e commenti, o compilare, firmare e salvare i moduli,
  • salvare i documenti PDF come file PowerPoint, Word o Excel oppure riutilizzare parti di interi file PDF come documenti Microsoft Office e pagine web senza digitarli nuovamente.
  • rafforzare la protezione dei file PDF creati da Microsoft PowerPoint, Word o Excel in modo da evitare la copia, la modifica o la stampa non autorizzata.

Vera MORETTI

Imu: i Caf chiedono una proroga al 31 dicembre

Da quando è nata, questa tassa continua a far parlare di sé, e ancora adesso, nonostante le scadenze pare siano inderogabili, non c’è chiarezza né tra i contribuenti né nei Caf, dove mancano ancora i modelli per le dichiarazioni.
Si tratta dell’Imu, la cui seconda rata, quella del saldo, dopo l’acconto di giugno, scade il 17 dicembre e gli interessati sono tutt’altro che preparati.

Per questo, i Caf, Centri di assistenza fiscale, vorrebbero che tale data venisse spostata almeno fino alla fine del mese, ovvero al 31 dicembre.
Se ciò non avvenisse, si rischierebbe un ingorgo agli uffici che danno una mano ai contribuenti, costretti a pagare la tassa sull’orlo della scadenza.

La mancanza di tempo è uno dei problemi che preoccupano maggiormente, tanto che i Caf hanno inviato agli 8.000 Comuni una richiesta che possa permettere loro di ottenere le delibere e i regolamenti approvati nonché eventuali altre informazioni che consentano di anticipare ed agevolare l’inserimento delle aliquote per il calcolo del saldo, la stampa dei modelli di versamento e la consegna al cittadino.

Ma all’appello, almeno ad oggi, hanno risposto solo 1.500 Comuni, che rappresentano il 18% del totale, perciò in un mese dovranno essere raccolte tutte le altre delibere mancanti e, da lì, procedere al calcolo, certo non semplice.

E’ stato Valeriano Canepari, presidente della Consulta dei Caf, a sollevare la questione e a chiedere che il termine di presentazione della dichiarazione Imu venga fissato entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del modello e delle relative istruzioni; che venga fissato un termine unico per la presentazione della dichiarazione Imu allineandolo a quello previsto per la dichiarazione dei redditi (30 settembre), e che sia previsto uno slittamento al 31 dicembre 2012 per il saldo senza applicazione di sanzioni.

Vera MORETTI