“I Migliori nel Campo”: ISUZU D-Max e Cia-Agricoltori Italiani a caccia di eccellenza nelle campagne italiane

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Valorizzare le eccellenze dell’agricoltura italiana raccontando con le immagini le realtà vincenti del territorio.

Con questi obiettivi Isuzu D-Max e Cia-Agricoltori Italiani lanciano “I Migliori nel Campo”, iniziativa on the road, un viaggio da Nord a Sud, per filmare il lavoro di chi, giorno dopo giorno, s’impegna a fare impresa con i prodotti della terra.

Cia-Agricoltori Italiani ha individuato “I Migliori nel Campo”, dodici storie fra le più significative, raccolte tappa per tappa a bordo di un pick up Isuzu D-Max e raccontate dalle telecamere.

Ma non solo. “I Migliori nel Campo” vuole premiare anche chi quotidianamente è impegnato in prima persona come professionista o imprenditore per “costruire l’eccellenza”.

Grazie al concorso “I Migliori nel Campo” i professionisti titolari di partita IVA e i legali rappresentanti di imprese (individuali o società) che voteranno la loro storia preferita fra le 12 raccolte nel viaggio, parteciperanno all’estrazione di un pick up D-Max. Per votare è sufficiente andare sul sito www.imigliorinelcampo.it ed esprimere la propria preferenza entro il 19 novembre.

E per gli associati a Cia-Agricoltori Italiani c’è una opportunità in più: concorrono all’estrazione di un secondo D-Max.

Scopri il progetto: http://www.imigliorinelcampo.it/progetto/

Guarda le videostorie: http://www.imigliorinelcampo.it/videostorie-2/

Vota e vinci D-Max: http://www.imigliorinelcampo.it/vota-i-migliori-nel-campo

Nell’ultimo anno diminuita l’economia sommersa

Ancora nel 2015 l’economia sommersa è stata valutata 190.474 milioni di euro, pari all’11,5% del PIL. Di questa cifra, il 48,9% è rappresentata dalla sottodichiarazione, mentre un altro 40,6% deriva dal lavoro irregolare e il rimanente 10,4% è rappresentato, ad esempio, dalla riconciliazione delle stime indipendenti dell’offerta e della domanda di beni e servizi e dalla valutazione degli affitti in nero.
All’economia sommersa si aggiungono 17.099 milioni di attività illegali, componendo il totale dell’economia non osservata pari a 207.573 milioni di euro.

Nell’ultimo anno, invece, il valore aggiunto dell’economia sommersa è diminuito del 2,8%, pari a 5.531 milioni di euro in meno.
Si tratta di una diminuzione determinata dal calo del 6,4% rilevato per le sottodichiarazione delle imprese, con una riduzione in valore assoluto di 6.328 milioni.
Un contributo positivo, seppure inferiore, deriva dal calo dello 0,9% del lavoro irregolare, con 685 milioni in meno, mentre crescono dell’8,1% le altre voci con 1.481 milioni in più.

Considerando i diversi settori, si nota che il peso della sottodichiarazione sul valore aggiunto è più che doppio rispetto alla media del 6,3% per i Servizi professionali (16,2%), seguiti da Commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporti e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione (12,8%) e Costruzioni (12,3%); al contrario il Manifatturiero esteso mostra un peso sul valore aggiunto pari al 3,6% e quindi quasi dimezzato rispetto della media.

Relativamente alla dinamica della sottodichiarazione, il calo è diffuso ed il solo comparto in cui aumenta è Istruzione, sanità ed assistenza sociale (+2,5%) mentre le diminuzioni più intense si registrano per Produzione di beni intermedi, energia e rifiuti (-14,4%), Produzione beni di investimento (-11,9%) e Servizi alle imprese (-11,1%).

Cresce inoltre l’evasione riconducibile alla fiscalità internazionale: nostre analisi hanno evidenziato che la base imponibile evasa è pari nel 2015 a 30.797 milioni di euro, in crescita del 29,9% rispetto ad un anno prima.

Vera MORETTI

Se le grandi aiutano le piccole

Secondo l’Osservatorio sui modelli italiani di Open Innovation e di Corporate Venture Capital, le imprese che investono in start-up hanno risultati finanziari migliori della media e le start-up partecipate falliscono meno e crescono di più

Milano capitale dell’innovazione tecnologica

La Lombardia è l’unica regione italiana ad essere presente nella top 20 delle regioni più innovative d’Europa, con Milano in pole position, che si conferma capitale dell’innovazione tecnologica.
Il capoluogo lombardo è primo, nella classifica nazionale, per la presenza di startup innovative (1.596, pari al 23,2% del totale italiano), brevetti (30%), Università (14) e Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (12), nonché per provvedimenti legislativi in ricerca e innovazione.

A questo proposito, è stato annunciata la prossima edizione di Technology Hub, l’evento professionale delle tecnologie innovative promosso da Senaf, che sdarà di scena al MiCo, presso fieramilanocity, dal 17 al 19 maggio 2018, con la speranza di poter bissare il successo dell’edizione di aprile 2017, che ha registrato la cifra record di 7.350 visitatori.

L’importanza di questo evento è molteplice: il 78% ritiene che si tratti di un appuntamento da non perdere per rimanere sempre aggiornati con la propria attività, mentre l’81,1% pensa che si tratti di un’occasione ghiotta per conoscere le novità e l’orientamento del mercato” (81,1%), e il 50,6% lo ritiene di importanza cruciale per fare formazione e aggiornamento tecnico(50,6%).

Emilio Bianchi, direttore di Senaf, ha dichiarato: “Nel 2018 Technology Hub tornerà con una nuova edizione a Milano. Un territorio vitale, che tra gli ultimi progetti ambiziosi vede ad esempio lo Human Technopole, hub tecnologico internazionale di ricerca scientifica, programmato nell’area ex Expo con 7 centri e 1.500 ricercatori da inserire entro il 2023. In questa straordinaria macchina che si è azionata, e che ha visto negli incentivi e nelle tecnologie abilitanti individuate dal Piano Industria 4.0 un acceleratore di crescita naturale delle imprese, noi ci inseriamo per raccogliere tutta l’espressione delle tecnologie innovative per il business. L’Italia sta accelerando il processo di innovazione, grazie alle nostre aziende di piccole e medie dimensioni, ma molto flessibili. Ecco perché è sempre più importante l’esigenza di momenti di confronto, che aiutino a comprendere le modalità di industrializzazione in corso e le nuove opportunità”.

Ovviamente, durante la terza edizione della manifestazione, avranno spazio tutti i principali trend tecnologici, a cominciare dalla stampa 3D, fino ai droni e la robotica, in un ambiente di integrazione e contaminazione delle competenze, attraverso l’esplorazione dell’utilizzo in molteplici ambiti di destinazione.

Vera MORETTI

Fenalca entra a far parte di Confassociazioni

Confassociazioni si arricchisce di una nuova associazione, la Fenalca, servizio associativo che si occupa di consulenza e di assistenza dei cittadini, e l’annuncio è stato dato unitamente da Angelo Deiana e Francesco Rippa, rispettivamente presidenti di Confassociazioni e di Fenalca.
Fenalca e i suoi 80mila iscritti, dunque, entrano ufficialmente a far parte di Confassociazioni, insieme ai loro sindacati Fenalca Pensionati e Fenalca Scuola, che da sempre hanno come principale scopo quello di garantire assistenza a tutti i cittadini, lavoratori e professionisti, ognuno con le loro diverse esigenze.

Francesco Rippa ha dichiarato in proposito: “Lo spirito che ci ha spinto ad aderire a CONFASSOCIAZIONI è quello di lavorare insieme e creare un dialogo operativo, sinergie e nuove prospettive di sviluppo con le altre associazioni professionali così da aumentare il grado di innovazione, creatività e qualità delle prestazioni fornite, e da offrire, al cittadino/consumatore. La FENALCA guarda, allo stesso tempo, con grande interesse alle opportunità dei mercati internazionali e della digitalizzazione. Con la realizzazione dell’APP FENALCA possiamo garantire importanti servizi ad un vastissimo orizzonte di utenti/clienti compresi quelli residenti all’estero. Auspichiamo, quindi, di iniziare in CONFASSOCIAZIONI un percorso sinergico e innovativo per crescere insieme”.

Ha poi voluto aggiungere Angelo Deiana: “Siamo molto felici della collaborazione con FENALCA e con i suoi più di 80mila iscritti. Un numero che va a rafforzare la nostra massa critica portandola a più di 650mila associati alla nostra Confederazione. Una rete numericamente straordinaria che è, al contempo, una grande soddisfazione, ma anche una grande responsabilità per me e per tutto il top management di CONFASSOCIAZIONI, di cui il Presidente RIPPA entrerà a far parte. Ma non è solo sul piano quantitativo che questa sinergia è strategicamente di grande significato. Le qualità e i servizi che FENALCA ci può mettere a disposizione rappresentano un valore aggiunto straordinario che dovremo avere la capacità di valorizzare nel futuro prossimo venturo”.

Vera MORETTI

Imprese per donne: non uno spreco ma una risorsa

Non tutte le aziende sono a misura di donne, ma quelle che lo sono riescono a tirare fuori dalle presenze femminili il meglio di loro.
Great Place to Work ha redatto la Best Workplaces for Women, che indica le prime venti aziende in Italia women friendly, su cui le donne hanno espresso il proprio livello di fiducia nei confronti di capi, colleghi e organizzazioni.

La prima in ordine di gradimento è la WL Gore associati, con sede a Verona, che conta 103 dipendenti e, tra questi, 47 donne.

Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work, ha dichiarato: “Abbiamo elaborato la classifica in base al parere di 30 mila donne su quattro indicatori: il livello di soddisfazione nella loro mansione, la differenza tra percezione maschile e femminile, l’assenza di discriminazioni, il numero di donne sul totale della popolazione lavorativa. Non sono state prese in considerazione aziende con un numero di donne inferiore a 20 e con un Trust Index (l’indicatore sintetico del clima organizzativo) inferiore al 70%”.

Seconda sul podio è 7 Pixel, che prevede, per le neomamme che lavorano in azienda, 200 euro extra al mese fino a quando il bambino frequenterà l’asilo nido.
Ma quando non sono più neonati, i figli dei dipendenti vengono ancora seguiti e viziati, a cominciare dai campi estivi.

Al settimo posto è Lidl, dove, ha spiegato Roberto Eretta, delle risorse umane “un punto vendita su tre è guidato da una donna e un buon numero di posizioni manageriali è ricoperto da talenti al femminile. Due anni fa abbiamo inaugurato il primo centro infanzia Lidl nei pressi della nostra sede centrale di Arcole”.

In questa speciale classifica c’è anche Remax Italia, che vanta 2.112 collaboratori di cui 26,26% di donne manager, e che offre un orario flessibile che permette di conciliare la vita familiare con quella lavorativa.

American Express, nel gradino numero 19, conta 1000 dipendenti e il 70% di donne, il 40% delle quali si trova alla dirigenza, mentre nel board sono il 50%.

Zollo ha concluso specificando: “In queste venti società la soddisfazione media al lavoro è identica a quella degli uomini, pari all’82%. Ma le donne sono più positive nei confronti dei loro capi, ritengono di ottenere una parte equa dei profitti realizzati in modo più deciso rispetto agli uomini (+8%) e hanno una maggior volontà di rimanere in azienda”.

Vera MORETTI

Agroalimentare Made in Italy forte negli Stati Uniti

Anche se il settore agroalimentare Made in Italy riscuote sempre più successo all’estero, negli Stati Uniti i prodotti più amati restano il vino, con il 35% delle preferenze, l’olio d’oliva con il 13% e i formaggi, terzi con l’8%.
Stessa graduatoria in Canada, dove però le percentuali sono leggermente diverse, mentre in tutto il Nord America i prodotti meno gettonati sono le conserve di pomodoro (2% in Usa e 3% in Canada) e il caffè (2% e 3%), mentre la pasta pesa per il 7% negli States e per il 5% in Canada.
Solo il vino vale quindi 1,33 miliardi negli Usa e 3076 milioni in Canada.

Facendo la somma dell’export totale, negli Stati Uniti si raggiungono 130 miliardi di euro, cifra che fa gli States il primo mercato al mondo per import di prodotti agroalimentari, mentre in Canada si raggiungono 32 miliardi. Si tratta di cifre importanti che comunque presuppongono margini di crescita altrettanto importanti.

A questo proposito, Andrea Goldstein, capo economista di Nomisma, che ha condotto lo studio insieme a Crif, ha dichiarato: “Il consumo di food & beverage (cibo e bevande, ndr) italiano è ancora fortemente concentrato negli Stati costieri degli Usa, che presentano i maggiori consumi pro-capite, mentre il ‘made in Italy’ risulta poco diffuso nel mid-west e nelle altre zone centrali del Paese”.

I margini di miglioramento, dunque, riguardano zone poco battute, dove le importazioni dall’Italia non arrivano nemmeno a 10 milioni.
Ha aggiunto dunque Goldstein: “Nonostante si tratti di mercati maturi, ci sono enormi potenzialità di ulteriore sviluppo grazie a consumi del food & beverage in aumento, elevata capacità di spesa di ampia parte della popolazione e import pro-capite di prodotti italiani non elevato ma in continua crescita”.

Niccolò Zuffetti, marketing manager di Cribis, ha concluso: “La rischiosità commerciale del settore del cibo e bevande (F&B) negli Stati Uniti è mediamente inferiore a quella dei nostri maggiori partner europei e sempre più bassa di quella italiana, soprattutto nel commercio all’ingrosso e nel dettaglio. Questa bassa rischiosità commerciale unita alla presenza di un altissimo numero di player rappresentano una chance importante per le nostre imprese del F&B pronte a esportare, pur in un contesto caratterizzato da una maggiore concentrazione d’impresa rispetto alla prevalenza di micro-operatori in Italia”.

Vera MORETTI

Imprese benefit in continuo e costante aumento

Ad oggi, si contano ben 145 imprese benefit, nate a ritmo di 7 al mese da quando sono state introdotte nell’ordinamento italiano grazie alla Legge di Stabilità 2016.
Di cosa si tratta? Queste imprese sono la nuova forma di attività economica che integra, nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

Per questo tipo di società sono state introdotte alcune semplificazioni da parte del Mise.
Questo provvedimento ha introdotto a partire dal 15 ottobre, e in forma obbligatoria dall’1 dicembre, aggiornamenti della modulistica del Registro Imprese che consentono di superare alcuni elementi di discrezionalità nella iscrizione che potevano portare ad una non chiara identificazione dell’impresa nell’ambito del Registro.

Queste innovazioni hanno un duplice scopo: da un lato, offrire alle imprese che intendono costituirsi con questa modalità e che regolarmente depositano gli atti un percorso più semplice che garantisca loro la giusta visibilità; dall’altro, consentire agli Organi preposti al controllo delle società benefit di poterne efficacemente monitorare la numerosità ed il possesso dei requisiti.

Le modifiche introdotte dal provvedimento del Mise sono fra le prime proposte del Gruppo di lavoro nazionale del Sistema camerale italiano costituito nel maggio 2017 proprio con la finalità di semplificare il rapporto fra Registro delle imprese e società benefit.

Mauro Del Barba, promotore della norma sulle Società Benefit, ha dichiarato: “E’ un risultato che risponde pienamente all’intendimento del legislatore, la cui prima finalità è proprio quella di promuovere e facilitare la nascita di imprese di questo tipo. Promozione che, per risultare effettiva, necessita di un rapporto trasparente e sempre più semplice con il Registro delle imprese e del presidio e monitoraggio delle Camere di commercio”.

Vera MORETTI

Appuntamento ad Arezzo con l’oro Made in Italy

Ad Arezzo è di scena, da ieri 21 ottobre, e fino a domani, 23, la quinta edizione di GOLD/ITALY 2017, la fiera internazionale dedicata esclusivamente alla gioielleria Made in Italy, che vede l’oro assoluto protagonista.
Si tratta di un evento promosso ed organizzato da Italian Exhibition Group, società nata dall’unione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, dopo il grande successo di VicenzaOro.

La location di Arezzo è stata scelta a seguito dell’intesa siglata con Arezzo Fiere e Congressi, per la definizione di un’organizzazione unica dedicata alle manifestazioni del settore orafo-gioielliero in Italia.
Per questo motivo, sono presenti al’appuntamento oltre 300 brand selezionati, appartenenti ad aziende italiane ed assoluti protagonisti delle eccellenze dell’oro e dei gioielli provenienti da tutti i maggiori distretti orafi nazionali: Arezzo, Vicenza, Valenza, Torre del Greco, Milano, Firenze.

Parteciperanno inoltre buyers provenienti ai principali mercati mondiali, come Emirati Arabi, Hong Kong, USA, Cina, Arabia Saudita, Asia, India, Medio Oriente, Africa del Nord, Sud Africa, Paesi Balcanici ed ex Unione Sovietica, Europa, Canada, America Centrale e Sud America.

Filo conduttore di questa quinta edizione è Il Cerchio, protagonista di tutti gli eventi legati al tema del gioiello senza tempo, al quale si ispira anche il concorso #CreateYourLove: partendo dal cerchio, i designer delle aziende espositrici sono invitati a creare una collana che, in maniera ispirazionale ed emozionale, trasmetta un sentimento legato all’amore e all’infinito. A selezionare i gioielli più innovativi sarà una giuria di giornalisti, stilisti, specialisti del mondo della moda e del fashion style, presieduta dall’art director Beppe Angiolini.

In occasione di GOLD/ITALY 2017 è nato il progetto Creative Design Lab // Jewels Lab Design, la prima area performance dedicata alla creatività.

Vera MORETTI

In Toscana, un premio per le imprese innovative

Il Consiglio della Regione Toscana ha presentato il Premio Innovazione Toscana, che vuole valorizzare, incoraggiare e sostenere le startup innovative, attive nella ricerca e nell’innovazione tecnologica e digitale, specialmente se condotte da giovani.

Antonio Mazzeo, consigliere regionale nonché promotore dell’iniziativa, ha così presentato il progetto: “L’abbiamo voluto con forza in Ufficio di presidenza, mettiamo a disposizione 100mila euro, ricavati dai risparmi sui costi della politica realizzati in questi anni, in cui abbiamo tagliato il bilancio del Consiglio regionale di più di due milioni di euro. In più, abbiamo previsto un riconoscimento speciale per i ragazzi più giovani, per progettualità che auspichiamo possano essere fatte anche nelle scuole. Vogliamo mettere in risalto le eccellenze e la qualità dei nostri territori, le nostre ricercatrici e i nostri ricercatori, attrarre i migliori talenti e non lasciarli andar via. Speriamo che ci sia una larga partecipazione, soprattutto da parte delle aziende più giovani”.

Obiettivo di questa iniziativa, che prevede un premio di 15mila euro per il primo classificato e 5mila per il secondo, per ogni sezione, è ovviamente far emergere progetti imprenditoriali di successo, che si siano adoperati per rafforzare le filiere locali, riuscendo a coniugare ricerca, innovazione e risultati economici.

Per iscriversi c’è tempo fino al 5 novembre, dopodiché i progetti verranno sottoposti ad una commissione che avrà il compito di selezionare i vincitori.

Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ha aggiunto: “Credo molto nel made in Tuscany, come credo nel made in Italy, nel genio, nella capacità di adeguare il nostro patrimonio produttivo con significativi modelli di innovazione. Dall’informatica alla robotica, a tanti altri settori, la Toscana sta dimostrando di essere in grado di realizzare beni e prodotti che modificano il nostro stile di vita e riescono a sfidare il mercato e la concorrenza. Noi vogliamo incoraggiare le imprese a seguire questa strada”.

Vera MORETTI