Legge di Bilancio 2022: confermati i bonus Ricerca e Sviluppo

La legge di bilancio 2022 approvata in modo definitivo dalla Camera ed entrata in vigore, conferma il Bonus Ricerca e Sviluppo, ma con qualche novità importante.

Cos’è il Bonus Ricerca e Sviluppo

Il Bonus Ricerca e Sviluppo consiste in un credito di imposta in favore di imprese residenti nello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Il bonus viene riconosciuto indipendentemente dalla forma dell’impresa (individuale, società di persone o di capitali) e dal ramo in cui l’azienda opera, quindi anche le aziende agricole possono ottenere il credito di imposta, in particolare nel caso in cui sono impegnate nelle ricerche relative a nuove varietà vegetali.

Cosa prevede la legge di bilancio 2022

Quello che cambia con la legge di bilancio 2022 sono gli importi riconosciuti. Fino al 31 dicembre 2022 viene riconosciuto un credito di imposta pari al 20% di quanto effettivamente speso per la ricerca e lo sviluppo con un ammontare massimo di spesa di 4 milioni di euro. Dal 1 gennaio 2023 invece il credito di imposta riconosciuto è pari al 10%, ma con un limite di spesa massimo di 5 milioni di euro. Tale regime resterà in vigore fino 31 dicembre 2031, si tratta quindi di una proroga abbastanza lunga.

Diversi sono invece gli importi riconosciuti per gli investimenti in innovazione tecnologica, in questo caso il credito di imposta è del 10% fino al 31 dicembre 2023 su un importo massimo di spesa di 2 milioni di euro. Dal 1 gennaio 2024, fino al 31 dicembre 2031 il credito di imposta scende al 5%.

Più elevati sono invece gli importi riconosciuti per la transizione ecologica 4.0, in questo caso fino al 31 dicembre 2022 si può ottenere il 15% su un importo massimo di spesa di 2 milioni di euro, mentre dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 il credito di importa è del 10% su una spesa massima di 4 milioni di euro, infine, fino al 31 dicembre 2025 gli importi per i processi di transizione ecologica 4.0 sono del 5% su una spesa massima di 4 milioni di euro.

Nella legge di bilancio 2022 si conferma anche il bonus per design e ideazione estetica. In questo caso è possibile beneficiare di un credito di imposta del 10% fino al 31 dicembre 2023 e del 5% fino al 31 dicembre 2025.

Le spese ammesse al credito di imposta per il bonus Ricerca e Sviluppo

Per poter ottenere il credito di imposta è necessario avere la documentazione inerente le spsese sostenute. Si possono allegare spese inerenti:

  • costo del personale dedito a ricerca e sviluppo. Deve trattarsi di ricercatori e tecnici abilitati con contratto di lavoro subordinato o autonomo, oppure contratto di diversa natura purché le attività poste in essere siano di ricerca;
  • quote di ammortamento, canoni di locazione e altre spese relative a beni mobili e software da utilizzare nell’ambito della ricerca e dello sviluppo;
  • spese di ricerca extra muros (affidate quindi a laboratori esterni che si occupano di ricerca);
  • costi inerenti l’acquisto presso terzi di licenze d’uso, brevetti, privative industriali;
  • spese per consulenze;
  • costi sostenuti per materiali inerenti inerenti il settore ricerca e sviluppo.

Per conoscere i vari bonus relativi al piano di Transizione 4.0, leggi l’articolo: Piano di Transizione 4.0 per Ricerca e Sviluppo: come accedere ai fondi

Sconti d’inverno, al via dal 2 gennaio per alcune Regioni

Arrivano gli sconti d’inverno già da oggi 2 gennaio per alcune regioni. Il calendario completo e le speranze dei commercianti.

Sconti d’inverno, da oggi 2 gennaio in Sicilia e Basilicata

E’ il momento più atteso dagli amanti dello shopping di tutta Italia. Ma anche per i commercianti che approfittano degli sconti per aumentare il volume delle vendite. Tuttavia si stima un giro di affari pari a quattro miliardi di euro. A dire il vero alcuni negozi si stanno portando avanti con promozioni spesso dedicate ai clienti fidelizzati. L’abbigliamento, soprattutto quello griffato, e le scarpe rimangono gli articoli più ambiti.

Anche se già da novembre ci si muove in questa direzione. Prima tra tutte le promozioni, vi è stata la settimana del black friday e del cyber monday, anche se più legato al mondo degli acquisti online. Mentre da poco si è conclusa la corsa dei regali in occasione del Natale. Ma tutti pongono grossa fiducia sull’apertura ufficiale dei saldi.

Il calendario per singola Regione

Da oggi 2 gennaio 2022 sono le Regioni di Sicilia e Basilicata a iniziare la stagione degli sconti d’inverno. Mentre da lunedì 3 gennaio sarà la volta della Valle d’Aosta. Infine per tutte le altre regioni, il giorno stabilito sarà mercoledì 5 gennaio, il giorno prima dell’Epifania.

Il periodo di sconti, come di consueto, finiranno i primi giorni di marzo. Dopo di cio’, i negozi si riempiranno della nuova stagione primavera/estate. E dovremmo aspettare il mese di luglio per dare il via ai nuovi sconti per questa stagione, del resto ogni anno è sempre così. Tuttavia il periodo degli sconti rappresentano sempre un momento molto atteso sia dai consumatori che dai negozianti, che spero di incrementare così le vendite.

Sconti d’inverno, le aspettative per i prossimi giorni

La partecipazione non sarà certo quella degli anni scorsi, sia per quanto riguarda il 2019 e il 2020. Tempi in cui avevano fatto buoni affarai, in questo periodo, circa il 48% dei consumatori. Ma c’è fiducia, e ci si aspetta dei buoni volumi di compravendite e di miglioramento del settore della vendita al dettaglio.

Secondo la Confesercenti saranno circa quattro italiani su 10 ad approfittare degli sconti di inizio anno, circa il 39% degli italiani. Per un budget a persona di circa 150 euro. Mentre Confcommercio stima in  4,2 miliardi di euro, l’equivalente di 120 euro a persona. Si tratta comunque di numeri ancora lontani da quelli pre-crisi, ma che rappresentano un segnale di ripresa. Pertanto metteranno mano al portafogli molti italiani nella speranza che anche i commercianti possano riprendere una boccata d’ossigeno.

Sismabonus, nella nuova versione i limiti di spesa sono più alti del 50%

La legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino a tutto il 2024 il sismabonus. La misura edilizia, rivista dal nuovo impianto normativo, rafforza i limiti di spesa che diventano più alti del 50%. L’agevolazione fiscale è contenuta nelle misure antisismiche e le opere di messa in sicurezza statica degli edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. A seconda dei casi, il bonus spetta nella misura del 50%, del 70%, del 75%, dell’80% e dell’85%. Può essere applicato il super sisma bonus con la detrazione del 110% a partire dal 1° luglio 2020. In questo caso le scadenze risultano diversificate a seconda delle situazioni.

Sismabonus, che cos’è?

Il sismabonus è la misura che consente di ottenere la detrazione del 50% su un ammontare massimo di spesa per interventi edilizi di 96 mila euro. Il limite vale per ciascuna unità abitativa e per ogni anno. Fino al 31 dicembre 2024 la detrazione deve essere ripartita per 5 quote per ogni anno dello stesso importo. La detrazione più consistente, del 70% o dell’80%, si può ottenere per gli interventi di riduzione dei rischi sismici di 1 o 2 classi. Più alti sono i benefici (80% o 85%) per gli interventi nelle parti comuni di un edificio condominiale.

Super sisma bonus, quando si applica la detrazione del 110%?

Dalla ricostruzione partita dopo il terremoto del 2016, deriva il super sisma bonus con detrazione fino al 110%. In particolare, il comma 8 ter aggiunge all’articolo 119 del decreto legge numero 34 del 2020 gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da terremoti che si sono verificati a partire dal 1° aprile 2009 e dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, la detrazione spettante è pari al 110%. Le relative spese devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2025.

Il rafforzamento del super sisma bonus: aumento del limite di spesa del 50%

La proroga operata della legge di Bilancio 2022 fino a tutto il 2025 del super sisma bonus è in vigore sia per le abitazioni unifamiliari che per i condomini. il comma 4 ter dell’articolo 119 del decreto “Rilancio” prevede inoltre l’aumento delle spese edilizie antisismiche del 50% di quanto previsto dal superbonus 110%. Tali limiti di spese si riferiscono non solo agli interventi antisismici, ma anche a quelli relativi all’efficienza energetica.

Quando si possono detrarre più spese antisismiche e lista dei Comuni interessati

Il limite rafforzato si può applicare nel caso di interventi di ricostruzione di edifici che abbiano subito danni sismici in determinati Comuni. La lista dei Comuni interessati si può trovare:

  • in allegato al decreto legge numero 189 del 2016;
  • nel decreto legge numero 39 del 2009;
  • sugli immobili per i quali è stata redatta la scheda AeDes per  Comuni fuori cratere. L’edificio deve, dunque essere stato dichiarato inagibile e tale inagibilità deve essere diretta conseguenza dell’evento sismico;
  • la lista dei Comuni interessati dagli eventi sismici accaduti dopo l’anno 2008 con conseguente dichiarazione dello stato di emergenza.

Proroga super sisma bonus generico per persone fisiche e condomini

L’ultima proroga del super sisma bonus riguarda tutti, sia le persone fisiche che i condomini. Gli immobili devono essere situati nei Comuni delle zone 1, 2 e 3. La misura prevede, per i condomini, i mini condomini, ovvero le persone fisiche unico proprietario o comproprietari fino al limite di 4 unità, le associazioni di volontariato (Adv), le Onlus, le associazioni di promozione sociale, l’applicazione della detrazione fiscale del 110% fino al 31 dicembre 2023. Successivamente, la detrazione scende al 70% (nel 2024) e al 65% (nel 2025).

Persone fisiche, quali agevolazioni fiscali sismabonus per gli interventi del 2022?

Per le persone fisiche che svolgano interventi antisismici su villette unifamiliari o su unità funzionalmente autonome le detrazioni spetteranno per i lavori svolti durante tutto il 2022. Tuttavia, è necessario che al 30 giugno 2022 sia stato raggiunto almeno il 30% dello stato di avanzamento dei lavori. Per svolgere questi lavori non vi sono limiti di reddito e non è necessario presentare il titolo edilizio.

 

Le 10 professioni più richieste, dalle aziende, nel 2021

Le 10 professioni più richieste nel 2021 sono principalmente legate al settore informatico ed hi-tech, tutta la classifica completa.

 Il podio delle professioni più richieste del 2021?

E’ indubbio che il mercato del lavoro è notevolmente cambiato. Questo si deve a due fattori che potremmo definire legati. Il primo è la presenza della pandemia da Covid-19 che ha favorito la nascita e l’implementazione nel mercato del lavoro del così detto smart-working. E l’altro fattore strettamente legato che è quello della digitalizzazione di tutto il sistema produttivo, ma della vita privata di ognuno di noi.

Per questo motivo si è stilato nel 2021, una lista dei lavori che sono maggiormente richiesti dalle aziende in quest’anno di cambiamento. Al primo posto vi è lo sviluppatore front end. Si tratta di un programmatore specializzato nello sviluppo della parte front end si siti internet ed applicazioni web. Grazie ai linguaggi i programmazione come HTML, CSS, e JavaScript, riesce a creare il design di una pagina webe codifica tutti gli elementi con cui  l’utente interagisce e che quindi vede.

Il secondo è occupato dal Software e java engineer. E’ un professionista che si occupa dei processi produttivi e delle metodologie di sviluppo finalizzate alla realizzazione di sistemi software. Possiamo definire suo sottoinsieme il java engineer, perché il suo programma di utilizzo è solo il java. Infine completa il podio il project manager IT. E’ il responsabile dei progetti informatici di una società. Inoltre si occupa di pianificare, gestire e supervisionare i progetti informatici, coordinando il lavoro in team, al fine di raggiugere gli obiettivi prefissati.

 

Software engineer- Foto: Pixabay

Ingegneri e specialisti al quarto e quinto posto

Al quarto posto delle 10 professioni più richieste vi è l’ingegnere di sistema. Fa sempre parte dell’ingegneria, ma si focalizza sullo sviluppo e organizzazione di sistemi artificiali complessi. Riunisce in un unico processo di sviluppo strutturato diversi singoli sistemi, che spesso attingono a diverse specialità o discipline.

Mentre al quinto posto ci sono gli specialisti dell’e-commerce. E’ un professionista che si occupa di studiare, progettare e realizzare delle strategie e soluzioni innovativa di vendita online. Le aziende si affidano a queste figure per potenziare magari la vendita dei loro prodotti sul web. E se si considera che rispetto agli altri anni, si registrano vendite su questo canale, in alcuni settori triplicate, si può capire perché è in crescita la richiesta di questi specialisti.

Giro di boa per la classifica delle 10 professioni più richieste

Tra le professioni più richieste, ci sono anche gli specialisti commerciali e di marketing online. Sono lavoratori autonomi che entrano nelle aziende e le cambiano, migliorando i punti che non vanno, dopo un’attenta analisi. Ma non solo si occupano anche di definire i piani di produzione a breve e medio/lungo termina, pianificano la gestione del lavoro, l’ottimizzazione delle risorse, la gestione degli ordini, il monitoraggio dell’intero processo commerciale di un prodotto o servizio.

Cresce anche la richiesta di tecnici  elettromeccanici che si occupano della manutenzione degli impianti e dei macchinari di produzione. In altre parole si occupano di controllare il funzionamento dei macchinari, prevenire eventuali gusti ed intervenire in caso di anomalie. Gli elettromeccanici si condividono il settimo posto con i cuochi. Tutt’altro settore rispetto a quello informatico, ma fortemente in incremento, dovuto all’aumento del food delivery. Si tratta di più del 59% di crescita del mercato dei cibi direttamente consegnati a casa. Complice la pandemia e le restrizioni, questo mercato ha avuto un boom senza precedenti.

Cuoco- Foto: Piaxabay

Gli ultimi posti della classifica

Chiudono la classifica delle 10 professioni più richieste nel 2021, gli assemblatori di schede e circuiti elettronici, gli addetti ai robot di saldatura e gli esperti di controllo della qualità. Ebbene, gli assemblatori di schede e circuiti elettronici, si occupano del montaggio accurato dei componenti elettronici sui circuiti stampati. Se si considera che qualsiasi oggetto elettronico, contiene al suo interno una scheda di questo tipo, si capisce la crescita di questa figura professionale. Ormai tutto nella vita, o quasi, è elettronico.

Mentre l’addetti ai robot di saldatura lavora sul posizionamento e movimentazione dei pezzi su dime di saldatura. Inoltre si occupa del controllo visivo e/o dimensionale del pezzo lavorato. Ma anche di rimozione e imballaggio dei pezzi saldati. Ed infine registrazione a bordo macchina di avvio produttivo, eventuali fermi e produzione realizzata.

Infine troviamo gli esperti di controllo della qualità. Il controllo della qualità è parte del sistema di gestione della qualità di prodotti e servizi. Tuttavia mia a soddisfare i requisiti della qualità, all’interno di un’azienda. Si riferisce alle varie fasi di ispezione, test e verifiche atte a determinare il soddisfacimento di standard di qualità. Ad esempio la norma ISO 9001 definisce i requisiti minimi che il Sistema di Gestione per la Qualità di una organizzazione deve dimostrare di soddisfareper garantire il livello di qualità di prodotto e servizio che dichiara di possedere con sé stessa e con il mercato. Chissà l’anno prossimo quali saranno state le professioni più richieste del 2022.