Chiusura della partita Iva, la procedura da seguire per non sbagliare

La chiusura della partita Iva è un passo importante che segna la fine di un percorso. Ma è possibile incorrere in errore, quindi ecco come evitarli.

Chiusura della partita Iva, veloce e gratuito

Quando si decidere di chiudere un’attività o la propria professione occorre chiudere anche la partita Iva. Purtroppo spesso è legato ad un momento difficile, un pensionamento o semplicemente la voglia di fare una nuova esperienza. Tuttavia la chiusura è abbastanza semplice e spesso gratuito.

E’ bene sapere che se l’intestatario di una partita Iva è una persona fisica, si deve seguire una procedura semplice. La stessa Agenzia delle entrate indica il modo per fare variazioni o chiusure della partita Iva. In caso di variazione di uno degli elementi indicati nella dichiarazione di inizio attività o se si deve chiudere la partita Iva, è necessario compilare lo stesso modello AA9/12. Il modello si presenta ad un qualsiasi ufficio entro 30 giorni dalla data di variazione/cessazione dell’attività con le stesse modalità previste per l’inizio attività.

La chiusura d’ufficio della partita Iva

Esistono casi in cui è l’Agenzia delle entrate a procede d’ufficio alla chiusura della partita Iva. Questo accade quando sulla base dei dati e degli elementi in uso possesso, le attività risultano non aver esercitato nelle tre annualità precedenti attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali.

In tal caso il contribuente riceve una comunicazione con la quale è informato della chiusura d’ufficio della partita Iva. Nel caso non la ritenga corretta potrà far valere le proprie ragioni rivolgendosi a un ufficio, per dimostrare che non è corretta la comunicazione arrivata. Si ricorda che quanto già detto non varia se si ha un regime di tassazione ordinaria o di regime forfettario, dei minimi o altri regimi agevolati.

Attenzione all’iscrizione al Registro delle imprese

Quando si vuole chiudere una partita Iva, occorre prestare attenzione solo al fatto che sia iscritta o meno al Registro delle imprese. Se iscritta occorre utilizzare il Software ComUnica per trasmettere gli adempimenti inerenti la Camera di Commercio. Comunicazione Unica d’Impresa è una pratica informatica che ha come obiettivo quello di semplificare il rapporto tra le imprese e la Pubblica Amministrazione. Ad oggi è l’unica modalità che si può usare per depositare l’iscrizione di una nuova impresa o le variazioni di imprese già esistenti.

Inoltre si deve pagare una marca da bollo dell’importo di 16 euro da allegare ai documenti da presentare all’Agenzia delle entrate. Invece se l’attività non è iscritta al Registro delle imprese, i soggetti possono usare il modello AA9/11 e non occorre pagare nulla. In ogni caso però si deve chiudere la partita Iva entro 30 giorni della cessazione dell’attività. Ma non solo, in tal caso si rischia anche una sanzione pari a 516 euro. Importo ridotto a 172 euro se il pagamento viene effettuato entra trenta giorni.

 

 

 

 

5 per mille 2023, ecco come le onlus possono accedere

Il 5 per mille 2023 indica una quota dell’imposta IRPEF da poter destinare a attività socialmente utili. Ecco come le onlus possono accedervi.

5 per mille 2023, così e a cosa serve?

Il 5 per mille 2023 è una quota dell’imposta IRPEF che lo stato italiano ripartisce, per dare sostegno, tra enti che svolgono attività socialmente rilevanti. Il versamento è a scelta del cittadino-contribuente, contestualmente alla dichiarazione dei redditi. L’articolo 9, comma 4, del decreto legge 29 dicembre 2022, n.198 ha previsto anche per l’anno finanziario 2023, le ONLUS iscritte alla relative anagrafe, continuano ad essere destinatariee della quota del 5 per mille dell’Irpef come gli anni precedenti.

Mentre le nuove ONLUS e le associazioni sportive dilettantistiche che intendono ricevere il contributo possono entro l’11 aprile 2023 presentare domanda. Sul sito dell’Agenzia delle entrate è anche possibile effettuare la consultazione dell’elenco permanente delle Onus per il 2023. A verificare i requisiti necessari per l’ottenimento del 5 per mille 2023 ci penserà l’Agenzia delle entrate.

Come presentare la domanda

Le onlus e le associazioni sportive dilettantistiche hanno tempo fino a giorno 11 aprile. L’istanza di iscrizione si trasmette tramite i servizi telematici dell’Agenzia. Si può fare sia direttamente che tramite un intermediario incaricato. Si precisa che l’Agenzia rende noto che l’applicativo per l’iscrizione delle Onlus è disponibile sul sito dell’Agenzia. Mentre quello per l’iscrizione delle associazioni sportiva dilettantistiche è disponibile sia sul sito dell’Agenzia delle entrate sia su Coni. Si ricorda che il Coni è l’organismo di Governo per le attività sportive.

In caso di presentazione tardiva, possono partecipare anche le Onlus e le associazioni sportive che non hanno effettuato l’iscrizione al contributo entro il termine dell’ 11 aprile. Ma solo nel caso in cui presentino l’istanza di accreditamento al 5 per mille entro il 2 ottobre. In questo caso deve essere versato un importo pari a 250 euro tramite il modello F24. Ma i requisiti devono essere posseduti entro la scadenza ordinaria.

Enti della Ricerca e del Terzo settore 

Gli altri enti previsti dal DPCM 23 luglio 2020 presentano la domanda di accreditamento al contributo del 5 per mille alle singole amministrazioni competenti: gli enti del Terzo settore al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, gli enti della Ricerca scientifica al Ministero dell’Università e della Ricerca, gli enti della ricerca sanitaria al Ministero della Salute. Sui siti web di questi ministeri e sul sito del Coni sono pubblicati, entro il termine del 31 marzo, i rispettivi elenchi permanenti (enti del Terzo Settore, della ricerca scientifica e dell’Università, della ricerca sanitaria e delle associazioni sportive dilettantistiche).

 

 

 

 

Aumento multe, nuove stangate in arrivo dal 27 marzo 2023

Dal 27 marzo 2023 ricevere una multa costa di più, sono infatti aumentati i costi di notifica. Ecco quali saranno i nuovi importi maggiorati.

Aumento multe, dopo aver scongiurato l’aumento di gennaio arriva quello di marzo

Ricevere una multa non è mai piacevole, ancor meno in questo periodo in cui l’aumento dei costi energetici e dei beni di prima necessità, come gli alimentari, hanno messo a dura prova le famiglie italiane. Le stesse che negli ultimi mesi hanno visto anche un costante aumento dei tassi di interesse al punto che chi aveva un mutuo a tasso variabile ha visto la rata aumentare vertiginosamente, mentre chi intendeva acquistare casa ha dovuto fare i conti con i nuovi importi. A rendere la situazione più complicata vi è l’aumento anche delle multe notificate.

Nel mese di gennaio 2023 si è scongiurato l’aumento automatico delle multe per la violazione di norme del Codice della Strada adeguato all’inflazione, infatti il Governo Meloni, visto il considerevole aumento dei prezzi che gli italiani stanno affrontando, ha deciso di non applicare questo ulteriore salasso.

Per saperne di più, leggi l’articolo: Multe violazioni Codice della Strada, non aumenteranno dal 1° gennaio 2023

Allo stesso tempo sempre dal primo gennaio 2023 sono aumentati gli interessi legali applicati alle sanzioni.

Leggi anche: Aumenta il tasso di interesse legale dal 1° gennaio 2022: cosa cambia?

Ora per i contribuenti arriva un’ulteriore brutta notizia, infatti a partire dal 27 marzo  2023 saranno applicati alle multe e sanzioni nuovi importi per le spese di notifica e naturalmente saranno più elevati rispetto a quelli del passato.

Con delibera 469/19/Cons l’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni sono stati stabiliti nuovi importi per la notifica a domicilio della contravvenzione. In particolare aumenta l’importo della Comunicazione di Avvenuta Notifica (CAN) dagli attuali 2,70 euro passa a 3,25 euro. Il totale dovuto per la notifica sarà di 10,15 euro.

Panchine fotovoltaiche, per parchi comunali sempre più green

Le panchine fotovoltaiche possono essere una soluzione green anche per i parchi urbani. Ecco le caratteristiche di questo componente anche d’arredo.

Panchine fotovoltaiche, per le città più smart

In un mondo che va sempre più verso l’efficienza energetica e l’innovazione trovano spazio anche le panchine fotovoltaiche. Le panchine sono sempre state legate alla possibilità di sedersi e rilassarsi magari ascoltando della musica. Ma anche parlare, incontrare gente all’interno dei parchi urbani. Son diventate a volte anche molto famose in alcuni film famosissimi proprio perché nell’immaginario sono un punto di relax.

Tuttavia anche l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici sono sempre più in uso anche su spazi impensabili, come i parcheggi. Ma oggi sono molte le amministrazioni che utilizzano gli elementi dell’arredo urbano per offrire ai cittadini nuovi servizi. Integrando in un unico oggetto il pannello fotovoltaico con le panchine, migliorando il benessere della popolazione.

Panchine fotovoltaiche, come funzionano?

Le panchine fotovoltaiche sono composte da un elemento in cui è possibile sedersi, e un impianto fotovoltaico. In media la lunghezza è di circa 170-180 cm e un pannello di 110 watt. Ma è chiaro che devono essere istallate in punti dove batte il sole, per buona parte della giornata. Questi piccoli impianti possono essere usati per ricaricare i telefoni, oppure qualsiasi altro dispositivo che è fornito di una porta USB. Spesso hanno anche la possibilità di avere un wi fi veloce, e quindi fungere come hotspot per la connessione ad Internet 4G con una copertura massima di 20 metri.

Tuttavia alcuni modelli hanno anche una batteria  di accumulo che permette quindi l’utilizzo anche notturno. Altri modelli hanno anche delle videocamere per proteggere il dispositivo. Perché purtroppo capita, che non tutti capiscano l’importanza di questa innovazione, e potrebbero creare dei danni. Anche se è chiaro che le ditte produttrici cercano di proteggerle il più possibile, anche perché sono esposte al sole e all’area aperta.

Quanto costano?

I prezzi variano a seconda del tipo di modello scelto, della marca produttrice e dei materiali utilizzati. Una panchina fotovoltaica ha un prezzo che varia da 2.000 a 3.000 euro. A questo prezzo occorre poi aggiungere anche i prezzi di manutenzione annuale, mentre i costi di installazione spesso sono inclusi.

Ma a conti fatti le panchine fotovoltaiche oltre ad essere smart ed ecocompatibili offrono altri vantaggi. Ad esempio la panchina non richiede modifiche infrastrutturali agli spazi pubblici in cui viene istallata. Inoltre consente alle amministrazioni di offrire nuovi servizi senza sostenere alcun costo energetico aggiuntivo ed infine consuma solo energia rinnovabile che piace molto all’ambiente.

 

 

 

Infortunio e malattia del professionista sospendono i termini per adempimenti fiscali

L’Agenzia delle Entrate nella risposta a Interpello 248 del 13 marzo 2023 ha chiarito i tempi e le modalità di sospensione dei termini per gli adempimenti in caso di infortunio e malattia dei professionisti.

Sospensione dei termini per gli adempimenti fiscali per infortunio e malattia del professionista

La legge di bilancio 2022 ( legge 234 del 2021) prevede all’articolo 1, commi da 927 a 944 la sospensione dei termini per gli adempimenti fiscali in favore del professionista in caso di:

  • malattia grave;
  • infortunio;
  • intervento chirurgico.

La sospensione opera a condizione che tali problematiche richiedano un ricovero ospedaliero o cure domiciliari superiori a 3 giorni.

La sospensione dei termini ha durata di 60 giorni che iniziano a decorrere dal giorno del ricovero o inizio cure. Dal momento della sospensione delle cure o dalle dimissioni in ospedale iniziano a decorrere 30 giorni per l’adempimento degli obblighi verso il Fisco.

Sospensione dei termini per i clienti in caso di malattia del professionista

Nel caso in oggetto il professionista interessato è un commercialista e di conseguenza il legislatore ha previsto la sospensione dei termini per gli adempimenti anche in favore dei clienti che evidentemente si ritrovano in una situazione di difficoltà ( comma 929, articolo 1, legge di bilancio 2022). In questo caso affinché la sospensione sia efficace è necessario che sia inviata all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate tramite Pec la lista dei nominativi dei clienti per i quali si chiede la sospensione dei termini. Nell’email è necessario allegare la copia dei mandati ricevuti da parte dei clienti.

Il periodo di sospensione dei termini è valido solo nel caso in cui la scadenza ricada nel periodo compreso tra l’inizio della malattia/ ricovero e i 60 giorni successivi.

Il comma 931 specifica invece che la sospensione è valida “dal giorno del ricovero in ospedale o dal giorno d’inizio delle cure domiciliari fino a trenta giorni dopo la dimissione dalla struttura sanitaria o la conclusione delle cure domiciliari.”

L’Agenzia delle Entrate sottolinea che questo ulteriore termine di 30 giorni viene concesso al fine di dare tempo al professionista di rimettersi in pari con il lavoro e gestire tutte le pratiche.

Obblighi di comunicazione in caso di malattia del professionista

Affinché si possa far valere la sospensione dei termini è necessario rispettare gli obblighi di comunicazione indicati nei commi 934 e 935 della legge 234 del 2021. La prima cosa da sottolineare è che la sospensione per i clienti è valida nel caso in cui il mandato abbia data antecedente rispetto a quella del ricovero o inizio delle cure domiciliari. Non occorre utilizzare il criterio della data certa, infatti le norme in materia di mandato non richiedono data certa e forma scritta, proprio per questo è possibile utilizzare altre prove inerenti la data. La risposta a interpello cita “dichiarazioni, comunicazioni, modelli F24 redatti e presentati dal sottoscritto quale intermediario. Il dato è ricavabile dal cassetto fiscale dei contribuenti

La comunicazione deve avvenire in via preferenziale con posta elettronica certificata, in alternativa con raccomandata con ricevuta di ritorno. Deve essere allegato il certificato medico che attesti la condizione patologia, oltre, come già anticipato le copie dei mandati.

La risposta a Interpello precisa che non possono beneficiare della sospensione gli adempimenti per i quali la scadenza sia successiva ai 60 giorni decorrenti dall’evento perché in questo caso il cliente ha tutto il tempo per dare incarico a un altro professionista. Questo anche perché in base al Regolamento adottato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, il professionista non in grado di adempiere alle sue funzioni deve informare il cliente e chiedere di essere sostituito o affiancato.

 

Cu 2023 lNAIL, come averla con semplici passi online

La CU 2023 Inail è messa a disposizione dell’ente e quindi è possibile averla attraverso semplici passi. E’ richiedibile in tutti i casi in cui l’ente è sostituto d’imposta.

CU 2023 Inail, come si richiede?

La certificazione unica 2023 è un documento che si rilascia al lavoratore, utilizzando il modello sintetico entro il 16 marzo. E sempre entro la stessa data, i sostituti d’imposta devono effettuare la trasmissione dei dati telematicamente all’agenzia delle entrate utilizzando il modello ordinario. La trasmissione telematica delle certificazioni uniche con i dati redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata, può avvenire entro il termine il 31 ottobre 2023.

Tuttavia la Cu 2023 si può ottenere presso i caf convenzionati, il portale online dell’Inps o dell’Inail ed i contact center. Anche l’Inal operando come sostituto d’imposta può rilasciare la Certificazione unica. Ma il rilascio avverrà dopo il 16 marzo 2023. Anche se a dire il vero le aziende avrebbero dovuto già provvedere al rilascio ai lavoratori. Spesso basta una semplice mail per farla arrivare ai diretti interessati.

Si ricorda che l’Inail è l’istituto nazionale assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. E’ un ente pubblico non economico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Gli obiettivi sono quelli di ridurre il fenomeno infortunistico per i lavoratori.

Come richiedere il documento online?

La CU Inail è necessaria ai fini della Dichiarazione dei redditi. Tuttavia a seconda delle catgorie di lavoratori sono riportati dei dati importanti:

  • indennità di inabilità temporanea assoluta e i redditi esenti liquidati nel 2022 per i lavoratori affetti da malattie professionali o infortunati;
  • i trattamenti di pensione per gli ex dipendenti INAIL;
  • le indennità per inidoneità temporanea alla navigazione erogate per i lavoratori del settore navigazione.

In ogni caso è possibile aderire ai servizi online dell’istituto. Il primo passo è accedere attraverso le proprie password e nome utente. Tuttavia è possibile accedere anche con Spid, CIE e CNS. Una volta effettuato l’accesso occorre selezionare la voce “Certificazione unica” dal menu sulla sinistra. In pochi muniti e possibile visualizzare e salvare la certificazione.

Nel caso di primo accesso è chiaro che l’utente deve inserire i dati necessari. Per farlo basta andare nella voce “My Home” in alto a destra. Nel menu di sinistra, poi, cliccare sulla voce “Portale del pensionato” e quindi “Accedi al portale”. In questo caso occorre cliccare su “Cedolino“. E’ quindi un modo rapito e semplice per avere la certificazione unica 2023 utile ai fini della dichiarazione dei redditi che deve essere eseguita ogni anno.

 

 

Riforma del Fisco: tregua fiscale in arrivo per i mesi di agosto e dicembre

La bozza della riforma fiscale al vaglio del Consiglio dei Ministri promette grandi novità e tra queste vi è anche la sospensione di tutti i termini durante i mesi di agosto e dicembre, una vera tregua fiscale per tutti i contribuenti che non riceveranno in questo periodo comunicazioni, avvisi, atti dall’Agenzia delle Entrate.

Riforma fiscale: cosa prevede per la tregua fiscale?

Tra le misure previste all’interno della bozza di riforma fiscale vi è la revisione del calendario fiscale. Attualmente privati, ma soprattutto le aziende, vedono accumularsi scadenze su scadenze, adempimenti vari che rendono difficile la gestione dell’attività. Nei progetti del Governo vi è una semplificazione degli adempimenti e non solo, si parla anche di una vera e propria tregua fiscale nei mesi di agosto e dicembre. Si tratterebbe di una sorta di periodo franco in cui sono sospese le comunicazioni tra Fisco, cittadini e aziende al fine di aiutare i contribuenti a mettere in ordine di vari adempimenti senza eccessive pressioni.

In particolare dalla bozza emerge la sospensione per i mesi di agosto e dicembre dell’invio di comunicazioni, inviti, richieste di atti, documenti, registri.

A dare l’annuncio durante la conferenza stampa di presentazione della bozza è stato proprio il vice ministro all’Economia Maurizio Leo.

Tregua fiscale: è già in vigore per il mese di agosto

In realtà la pausa estiva è già prevista nel decreto fiscale 193 del 2016, articolo 7 quater, comma 16 che sospende i termini di trasmissione dei documenti da 1° agosto al 4 settembre. Nella norma in oggetto restano però esclusi i termini relativi alle richieste effettuate durante le attività di accesso, ispezione e verifica, nonché delle procedure di rimborso ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.

Nello stesso periodo è prevista anche una tregua per gli avvisi bonari, cioè le comunicazioni di irregolarità emerse durante i controlli automatici alle dichiarazioni. Negli ultimi anni inoltre l’Agenzia delle Entrate aveva sospeso l’invio di comunicazioni di irregolarità nel periodo compreso tra l’ultima settimana di luglio e la prima di settembre.

Di conseguenza la vera novità all’interno della riforma fiscale sarebbe la tregua fiscale prevista per il mese di dicembre.

Leggi anche: Istanze Interpello Agenzia delle Entrate a pagamento. Ultima novità

Riforma fiscale, presentata la bozza: Irpef, flat tax, Ires e agevolazioni

Concorso infermieri: nuove posizioni aperte. Scadenza il 3 aprile 2023

C’è tempo fino al 3 aprile 2023 per inviare la propria domanda di partecipazione al nuovo concorso infermieri. Ecco come fare.

Concorso infermieri. Requisiti

l’Azienda Regionale di Emergenza Sanitaria – ARES 118 del Lazio ha previsto un nuovo bando per l’assunzione di 50 infermieri. Coloro che supereranno il concorso saranno assunti con contratto a tempo indeterminato, categoria D quindi con uno stipendio particolarmente interessante.

Possono partecipare al concorso i soggetti in possesso di una Laurea in infermieristica, appartenente alla classe delle lauree nelle professioni sanitarie infermieristiche SNT/1 oppure diploma universitario di infermiere, conseguito ai sensi del D.M. n. 739/1994 o titoli equipollenti così come individuati dal D.M. 27/07/2000 e s.m.i. che siano iscritti al relativo albo professionale. Naturalmente è necessario essere in possesso di tutti gli altri requisiti morali generalmente richiesti per i concorsi pubblici, quindi godimento dei diritti civili e politici, assenza di condanne e procedimenti penali in corso, non essere stati destituiti, dispensati dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione, non essere stati dichiarati decaduti o interdetti dai pubblici uffici.

Come candidarsi per il concorso infermieri

La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente per via telematica all’indirizzo https://ares118.concorsismart.it/ui/public-area/intro-card, per poter accedere è necessario avere a disposizione uno Spid. Inoltre è necessario indicare un indirizzo di posta elettronica certificata. Per poter partecipare al concorso occorre versare un contributo economico di 10 euro e la ricevuta del pagamento deve essere allegata al momento della presentazione della domanda. Il versamento deve essere effettuato con

bonifico bancario su conto corrente bancario n. IBAN IT17L0100503219000000218000 intestato ad ARES 118 con causale: “Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di n. 50 posti di Collaboratore Professionale Sanitario Infermiere – categoria D” .

Le prove per il concorso infermieristica

Il concorso infermieri prevede:

  • prova scritta con quesiti a risposta multipla o a risposta sintetica inerenti le materie d’esame;
  • colloquio orale che avrà ad oggetto in particolare l’emergenza territoriale e all’area critica. In sede di colloquio orale sarà valutata anche la conoscenza di una lingua straniera ( inglese o francese) e la conoscenza dei più comuni applicativi informatici.
  • Segue la valutazione dei titoli che sono stati allegati al momento della presentazione delle domande.

Per conoscere le informazioni di dettaglio è possibile scaricare il bando.

Per conoscere altri concorsi disponibili è possibile leggere i seguenti approfondimenti:

Concorso 1230 allievi marescialli Guardia di Finanza. Bando

 

Rottamazione quater, le domande più frequenti dei lettori

La rottamazione quater sta generando alcune perplessità e tante domande tra gli italiani. Un pò di chiarezza può essere utile in un memento di incertezza generale.

Rottamazione quater, per quali debiti è prevista?

Quando si parla di debiti con il Fisco c’è sempre un pò di confusione. Fare è un pò di chiarezza è d’obbligo. Nella rottamazione quater rientrano i debiti risultanti dai carichi all’Agente della riscossine nel periodo dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.  Sono inclusi anche i debiti contenuti in cartelle non ancora notificate, gli interessi da provvedimenti di rateizzazione o di sospensione. Inoltre rientrano anche i debiti che hanno già partecipato alle rottamazioni precedenti, anche se decaduta per il mancato, insufficiente o tardivo versamento di una delle rate del piano precedente di rientro.

Se si hanno debiti verso le casse professionali, alcuni di questi rientrano nella rottamazione quater. Questo perchè le casse hanno deliberato entro il 30 gennaio 2023 di adottare uno specifico provvedimento e pubblicarlo. Le casse/enti previdenziali di diritto privato che hanno deliberato entro il 31 gennaio 2023 l’inclusione dei propri carichi nell’ambito applicativo della Definizione agevolata sono:

  • CNPA FORENSE – Cassa Nazionale di previdenza ed assistenza forense;
  • ENPAB – Ente nazionale di previdenza ed assistenza a favore di biologi;
  • ENPAV – Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari;
  • CNPR – Cassa Ragionieri;
  • INPGI – Istituto nazionale di previdenza ed assistenza dei giornalisti italiani.

Rottamazione quater, come fare richiesta?

Per accedere alla Rottamazione quater basta collegarsi al sito dell‘Agenzia delle entrate riscossione e seguire due vie diverse:

  • in area riservata, con  le credenziali SPID, CIE e Carta Nazionale dei servizi, indicando le cartelle/avviso per i quali si vuole beneficiare dell’agevolazione;
  • in area pubblica compilando l’apposito modulo ed allegando un documento di riferimento. Nella mail indicata si riceverà la ricevuta della domanda di adesione.

Se la domanda verrà rifiutata saranno indicate le motivazioni, mentre se invece accolta si avranno i pagamenti, le scadenze e le somme previste.

Come si può pagare?

Il pagamento può avvenire in unica soluzione entro il 31 luglio 2023. Oppure è possibile la rateizzazione in un massimo di 18 rate di cui le prime due con scadenza 31 luglio e 30 novembre 2023. Le restanti 16 rate saranno ripartite nei successivi 4 anni e comunque versate entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

In merito alle somme  la prima e la seconda sono pari al 10% delle somme dovute. Invece le restanti avranno tutte pari importo. Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2 per cento annuo, a decorrere dal 1° agosto 2023.

 

 

Istanze Interpello Agenzia delle Entrate a pagamento. Ultima novità

Secondo indiscrezioni pubblicate da diversi quotidiani, nella bozza della riforma fiscale in circolo sarebbe previsto il pagamento di un contributo per le istanze Interpello all’Agenzia delle Entrate. Ecco i possibili scenari.

Istanze Interpello a pagamento: l’ultima novità del governo Meloni

L’Agenzia delle Entrate negli ultimi anni ha implementato i servizi volti a fornire chiarimenti e delucidazioni ai contribuenti. Questo atteggiamento rientra nell’ottica di una maggiore collaborazione volta ad aumentare le entrate fiscali volontarie, quindi non frutto di riscossione forzata o contrasto all’evasione. Visti i dati sul forte calo dell’evasione fiscale la strategia potrebbe aver funzionato, ma sembra che ora si voglia fare un passo indietro e ridurre l’uso o abuso di questo strumento. Circola infatti la notizia, riportata da Open, che a breve i servizi di informazione e chiarimenti richiesti all’Agenzia delle Entrate potrebbero diventare a pagamento.

Nell’articolo 4 della bozza è previsto il pagamento di un contributo da versare per la presentazione delle istanze di interpello. Si tratta di uno dei servizi più importanti forniti dall’Agenzia delle Entrate, anche perché le risposte a interpello sono rese anonime e pubblicate in un’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle Entrate e quindi disponibili come informazioni, chiarimenti ufficiali, anche per tutti coloro che dovessero trovarsi in una situazione simile rispetto a quella presentata dal singolo contribuente.

Come sarà calcolato il contributo per le istanze di interpello e a cosa serve?

L’ammontare del contributo dovrebbe variare in base a due fattori:

  • soggetto che presenta l’interpello ( contribuente oppure professionista);
  • tipologia della domanda.

L’obiettivo di questa particolare tassa è quello di disincentivare il ricorso a pioggia alle istanze di Interpello. Nel solo 2022 infatti sono state presentare 18.000 istanze di Interpello. Tra le ipotesi allo studio vi è anche quella di ridurre l’accesso a questo strumento ai soli casi in cui non sia possibile ottenere un riscontro dell’Agenzia delle Entrate attraverso gli altri servizi messi a disposizione, ad esempio la chatbot.

In base a quanto emerge dalla bozza della riforma fiscale presentata, i fondi reperiti tramite il pagamento del contributo per la presentazione delle istanze di interpello dovrebbero essere destinati a sostenere i costi per la formazione del personale del Fisco.

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Ricordiamo che stiamo parlando esclusivamente della bozza delle riforma fiscale, di conseguenza non è detto che tali misure saranno realmente attivate.