Il Ministero del Lavoro lo scorso 30 novembre ha licenziato il Provvedimento con il quale si sospendono dal 31 ottobre al 20 dicembre 2010 i termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali per le imprese e i contribuenti danneggiati dai recenti eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Regione Veneto. La nuova scadenza è stata fissata al prossimo 24 dicembre.
Categoria: Bussola Fiscale
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Irpef, Ires, Irap: oggi scade il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto
Oggi 30 novembre 2010 scade il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto IRPEF, IRES ed IRAP. Ad essere interessati milioni di contribuenti: persone fisiche e soggetti collettivi compresi. L’obbligo dell’acconto riguarda anche le persone fisiche in regime dei minimi, che dovranno versare l’acconto dell’imposta sostitutiva del 20%. L’acconto dovrà essere versato per intero e senza possibilità di rateizzazione, con il modello F24, utilizzando i seguenti codici tributo: 4034 per l’IRPEF, 2002 per l’IRES, 3813 per l’IRAP, 1799 per l’acconto dovuto dai minimi.
L’esenzione dall’Irap per i professionisti è una vera e propria telenovela
Saranno reintrodotti gli ecobonus sui lavori che migliorano l’efficienza energetica delle abitazioni
Ci siamo. La reintroduzione degli ecobonus, vale a dire le detrazioni fiscali del 55% sui lavori che migliorano l’efficienza energetica delle abitazioni, è cosa (quasi) fatta. Il vice ministro dell’Economia, Giuseppe Vegas, ha parlato lo scorso 17 novembre della possibilità di introdurre con un emendamento già alla Camera, dove si discute la Legge di stabilità, la proroga alla detrazione sulle ristrutturazioni edilizie eco compatibili, l’unico nodo rimasto aperto per quel che riguarda l’articolato. Ora l’emendamento è stato depositato.
I costi sostenuti potranno essere spalmati in dieci anni anziché in cinque come ora. Ai cronisti Vegas ha spiegato: “L’ecobonus porta 124 milioni nel 2012 per via del maggiore gettito Iva legato agli interventi sugli immobili. Il costo per lo Stato scatta nell’anno in cui si porta la detrazione, quindi nel 2012, e vale 300-310 milioni di euro”.
Detrazione Iva possibile novità per le cooperative edilizie e le imprese costruttrici
Questa proposta è sicuramente motivata dalla grave crisi che ha colpito il settore immobiliare in questi ultimi anni e che ha condotto ad una caduta verticale nelle assegnazioni e nelle vendite soprattutto per quanto riguarda il campo dell’edilizia residenziale.
Per il presidente di Federabitazione Ivo Cremonini, si è ottenuto comunque un risultato positivo che potrà dare una boccata d’ossigeno a numerosi consorzi e cooperative aderenti. Tuttavia, occorrerà impegnarsi ulteriormente affinché la nostra richiesta possa essere integralmente accolta.
Imprese agricole: a regime la riduzione sul versamento dei contributi nelle aree disagiate
Ma in cosa consiste quest’agevolazione? In pratica si tratta una riduzione dei premi e dei contributi relativi alle gestioni previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro agricolo per il proprio personale dipendente, occupato a tempo indeterminato e a tempo determinato. L’agevolazione riguarderà però soltanto le imprese agricole ubicate nei territori montani particolarmente svantaggiati, per i quali la riduzione contributiva compete nella misura del 75% dei contributi a carico del datore di lavoro. Inoltre, rientrano nell’agevolazione anche agli agricoltori delle zone agricole svantaggiate, comprese le vecchie aree dell’obiettivo 1 di cui al regolamento (Ce) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999, nonché i territori dei comuni delle regioni Abruzzo, Molise e Basilicata, per i quali la riduzione contributiva compete nella misura del 68%.
Dal 2011 l’agevolazione varrà circa 206 milioni di euro / anno. Per il periodo agosto 2010 – dicembre 2010, l’ammontare dell’agevolazione è di circa 86 milioni di euro.
1 milione di euro alle pmi del Veneto alluvionate
Hanno dichiarato i presidenti regionali di Confartigianato, Cna e Casartigiani Claudio Miotto, Oreste Parisato e Roberto Pignata assieme ai tre segretari generali veneti di Cgil, Cisl e Uil Emilio Viafora, Franca Porto e Gerardo Colamarco:
“A fronte della gravissima situazione creatasi in vaste aree del Veneto a seguito dell’alluvione del primo novembre abbiamo condiviso la necessità di offrire, per quanto in nostro potere, risposte immediate e concrete al sistema economico artigiano. Da qui l’accordo interconfederale regionale raggiunto per un intervento straordinario a favore delle imprese e dei lavoratori veneti colpiti dall’alluvione”.
“Di fronte a questa emergenza” –
spiegano i sei soci Ebav –
“é necessario che innanzitutto l’artigianato veneto esprima la sua concreta solidarietà nei confronti delle imprese artigiane e dei lavoratori colpiti, offrendo in questo modo l’opportunità alla rete nazionale della bilateralità di contribuire all’operazione incrementando il milione già a disposizione. Pratica già adottata in passato in diverse occasioni, sempre con in nostro Ebav protagonista, ad esempio per il recente dramma del terremoto dell’Aquila”.
Siciliotti scrive a Befera: rinviate la comunicazione delle operazioni con i Paesi della Black list
“Con l’approssimarsi della prima scadenza relativa alla comunicazione telematica delle operazioni con i cosiddetti “Paesi black list” – scrive Siciliotti – riteniamo opportuno che l’Agenzia delle Entrate valuti una proroga del termine, al fine di evitare che una così importante novità cominci la propria “avventura” in un contesto di molti dubbi operativi e di assai forte disaffezione da parte degli operatori”.
Nella lettera Siciliotti ricorda soprattutto che “il Consiglio nazionale dei commercialisti si sia speso e si spenda nella sensibilizzazione della pubblica opinione rispetto a pratiche fiscali scorrette, a cominciare da quelle che presuppongono un utilizzo distorto della localizzazione di soggetti giuridici in Paesi che fanno dell’opacità finanziaria il fondamento della propria appetibilità, a tutto danno dei Paesi trasparenti”. I commercialisti, prosegue Siciliotti, “ritengono un sacrificio accettabile, per i contribuenti ed in primis per noi che li assistiamo, l’obbligo di comunicazione telematica delle operazioni con i c.d. “Paesi black list”, introdotto dal DL 40/2010”.
Siciliotti sottolinea però anche come le linee interpretative finora fornite sulla materia dall’Agenzia delle Entrate “pur affrontando in modo adeguato molti punti della disciplina, non hanno dissipato tutti i dubbi che, quotidianamente, vengono segnalati dalla stampa specializzata e sono in larga parte condivisi dal nostro ufficio studi”. “Penso – scrive ancora Siciliotti – a mero titolo esemplificativo, alla nozione di “operatore economico”, ai rapporti tra stabili organizzazioni e casa madre, alle note di variazione IVA che insistono su periodi di riferimento diversi da quelli delle fatture che vanno a rettificare”.
Inoltre, anche per quanto concerne i punti adeguatamente chiariti dall’Agenzia, non si può non rilevare, secondo Siciliotti, come la Circolare sia stata diramata soltanto il 21 ottobre scorso. Troppo a ridosso della scadenza, per i commercialisti, se si considera l’elevata complessità della materia in questione.
A questo punto rimaniamo in attesa di una (rapida) risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Hai fatto affari con i Paesi della black list? Ecco chi è tenuto a comunicarlo
Come previsto dall’art. 1 del D.M. 30 marzo, il prossimo 2 novembre scade il termine del nuovo obbligo di comunicazione delle operazioni commerciali con imprese residenti in paesi black list. Secondo quanto chiarito dalla circolare n. 53/2010 dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti minimi e gli imprenditori/professionisti che hanno optato per il regime fiscale per le nuove iniziative produttive, non sono tenuti all’obbligo delle comunicazioni degli elenchi black list.
Per tutti gli altri soggetti, è necessario effettuare questa comunicazione e riepilogare negli elenchi tutte le operazioni rilevanti ai fini Iva, siano esse imponibili, non imponibili o esenti.
Ecco alcuni dei principali Paesi inseriti nella blck list:
- San Marino
- Svizzera
- Taiwan
- Principato di Monaco
- Uruguay
- Hong Kong
Il professionista che impiega un apprendista part-time, dovrà pagare l’Irap
Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 21536 del 20 ottobre 2010, respingendo il ricorso di un avvocato che aveva chiesto il rimborso dell’imposta dato che impiegava nel suo studio una sola collaboratrice, non ritenendo sussistente il requisito dell’autonoma organizzazione.
La Corte, concordando con i giudici di merito che decidevano per la soggezione all’imposta del professionista, ha ribadito che il requisito dell’autonoma organizzazione necessario per configurare l’esercizio di attività di lavoro autonomo, diversa dall’impresa commerciale, come presupposto dell’IRAP “sussiste tutte le volte in cui il contribuente che eserciti l’attività di lavoro autonomo: sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell’organizzazione e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse; impieghi beni strumentali eccedenti la quantità che secondo l’id quod plerumque accidit costituiscono nell’attualità il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività anche in assenza di organizzazione oppure si avvalga in modo occasionale di lavoro altrui”.