Dal 30 novembre arriva il digitale nel Veneto. Confartigianato Vicenza dà una lista di 120 aziende da chiamare

Switch off del segnale analogico per i telespettatori del Veneto: Confartigianato Vicenza accende il digitale e fornisce ai suoi utenti una lista di aziende, 120 per la precisione, fra antennisti, installatori e riparatori radiotecnici che sono attivi su tutto il territorio provinciale e già disponibili ad effettuare gli interventi sugli impianti di ricezione radiotelevisiva.

Il passaggio avverrà fra il 30 novembre e il 10 dicembre 2010, così come spiega il rappresentante degli antennisti di Confartigianato Vicenza, Giuseppangelo Scala: “Riteniamo in questo modo di fornire un utile strumento a tutti coloro che in questo momento di transizione hanno necessità di un supporto tecnico qualificato ed esperto. L’elenco é consultabile sul sito www.artigiani.vi.it, e riporta le imprese per comune in ordine alfabetico, con tanto di recapito e caratteristiche professionali”.

Scala ricorda inoltre che, a seguito della sottoscrizione da parte di Confartigianato Veneto di un protocollo di intesa con la Regione del Veneto, alcune aziende associate hanno accettato di attivare un servizio di assistenza base, a prezzo concordato, che riguarda esclusivamente la corretta installazione dei decoder e la sintonizzazione dei canali.

La Regione si é preoccupata di tutelare le fasce più “inesperte” della popolazione e Confartigianato Vicenza ha risposto positivamente a questa richiesta di collaborazione. Ora,” – conclude Scala – “é possibile contattare le aziende che aderiscono all’accordo verificandone il nominativo sul sito istituzionale della Regione, www.regione.veneto.it, nella pagina dedicata al digitale terrestre”.

Alluvione in Veneto: anche per i liberi professionisti sospensione di tutti gli obblighi tributari

Gaetanto Stella, presidente di Confprofessioni, ha lanciato un appello al Governo: sospensione immediata di tutti gli obblighi tributari, diretti e indiretti, per i liberi professionisti del Veneto colpiti dall’alluvione. Secondo Stella, gli studi professionali del Veneto che hanno subito gravissimi danni economici sarebbero numerosi: negli studi legali interi archivi sono andati distrutti, negli ambulatori sanitari e odontoiatrici si stimano ingenti danni ad apparecchiature e strumentazioni, senza contare il blocco dell’attività professionale che ha messo in ginocchio i  professionisti. “Facciamo appello al Governo e ai ministri competenti – afferma Stella –  affinché si possa estendere anche ai liberi professionisti del Veneto il rinvio dei termini di pagamento per tasse e contributi e l’esenzione dell’applicazione degli studi di settore per le attività professionali colpite dagli eventi alluvionali”.
Intanto, la Confederazione italiana dei liberi professionisti ha avviato un censimento, comune per comune, per individuare le situazioni di maggior emergenza e calcolare l’entità dei danni. Ma Confprofessioni si è già attivata su diversi fronti per aiutare i professionisti del Veneto. Attraverso Ebipro, l’Ente Bilaterale per gli studi professionali, ha invitato le parti sociali a valutare iniziative sinergiche nell’ambito della bilateralità di settore degli studi per operare a sostegno dei datori di lavoro e dei lavoratori in difficoltà. Inoltre, grazie all’alleanza con Unicredit, i professionisti colpiti dall’alluvione potranno usufruire del plafond di 150 milioni di euro a condizioni agevolate stanziato da Unicredit.

1 milione di euro alle pmi del Veneto alluvionate

Il Consiglio di amministrazione dell’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto ha stabilito lo stanziamento straordinario di 1 milione di euro dal “Fondo Sviluppo Imprese” a favore di imprese e lavoratori iscritti all’Ebav.

Hanno dichiarato i presidenti regionali di Confartigianato, Cna e Casartigiani Claudio Miotto, Oreste Parisato e Roberto Pignata assieme ai tre segretari generali veneti di Cgil, Cisl e Uil Emilio Viafora, Franca Porto e Gerardo Colamarco:

“A fronte della gravissima situazione creatasi in vaste aree del Veneto a seguito dell’alluvione del primo novembre abbiamo condiviso la necessità di offrire, per quanto in nostro potere, risposte immediate e concrete al sistema economico artigiano. Da qui l’accordo interconfederale regionale raggiunto per un intervento straordinario a favore delle imprese e dei lavoratori veneti colpiti dall’alluvione”.

“Di fronte a questa emergenza” –

spiegano i sei soci Ebav –

“é necessario che innanzitutto l’artigianato veneto esprima la sua concreta solidarietà nei confronti delle imprese artigiane e dei lavoratori colpiti, offrendo in questo modo l’opportunità alla rete nazionale della bilateralità di contribuire all’operazione incrementando il milione già a disposizione. Pratica già adottata in passato in diverse occasioni, sempre con in nostro Ebav protagonista, ad esempio per il recente dramma del terremoto dell’Aquila”.

Aiuti alluvione Veneto: il 23,8% del sistema delle pmi artigiane in ginocchio

Il 26,1% delle pmi artigiane del Veneto é stato colpito dalla alluvione: ora ci vogliono tempestività d’intervento e proporghe sulle scadenze fiscali.

Infoiva si é posta “la domanda”: quale é stata la portata della alluvione che ha afflitto il Veneto in questi giorni, rispetto ai lavoratori artigiani?

La Sala Operativa Protezione Civile del Veneto ha stimato alcuni dati per noi interessanti anche se, al contempo, davvero allarmanti, che giustificano e sostengono i finanziamenti straordinari riservati alle pmi della Regione dei quali vi stiamo dando notizia in questi giorni.

Stando ai dati elaborati, infatti, é emerso che sono ben 76 i comuni delle province venete di Padova, Vicenza e Verona, ad essere stati maggiormente colpiti dall’alluvione.

In queste aree si trovano localizzate 91.028 imprese di cui il 26,1%, (ovvero 23.780 unità) a carattere artigiano. In pratica, il 23,8% del sistema delle imprese di questa area é stata complessivamente coinvolta dalla piena e dal maltempo.

Queste le parole del Presidente regionale di Confartigianato, Claudio Miotto:

“Di fronte a questi numeri é solo ipotizzabile quantificare l’impatto reale che questo disastro ha avuto sul tessuto imprenditoriale artigiano veneto. Serviranno settimane per raccogliere le denuncie e fare la conta dei danni limitandosi a quelli fisici: mezzi, immobili, macchinari e magazzino. Più complesso poi sarà stimare il costo del fermo lavoro, la mancata consegna di merci e prestazioni oltre agli ordini mancati”.

Ma quali sono i settori maggiormente colpiti?

Continua Miotto:

“In particolare il manifatturiero contoterzista artigiano veneto in questi anni si é ritagliato una nicchia nelle commesse just in time (il 95% della attività deriva da ordini con specifiche tecniche e precisi tempi di consegna). Il rischio é che la clientela sia costretta a rivolgersi altrove”.

L’allagamento subito dalla imprese di produzione – con il conseguente danneggiamento degli impiant i- é poi di una particolare gravità dato che nei 76 comuni delle tre province operano 11.693 imprese manifatturiere, pari al 29,4% del totale delle imprese di produzione attive nelle tre province venete.

Confartigianato impresa parla di “esportazioni che esprimono potenzialmente le imprese manifatturiere che risiedono nei comuni coinvolti dall’alluvione e che ammontano a 6,8 miliardi di euro, pari ad un sesto (17,8%) dell’intero export veneto. Gli addetti dell’artigianato che lavorano nei comuni dichiarati in emergenza nelle province di Padova, Vicenza e Verona sono 65.010 di cui quasi la metà (44,3%) in attività del Manifatturiero e connesse con l’agricoltura, il 27,2% nelle Costruzioni e il 28,4% nei Servizi. Complessivamente si tratta del 29,1% % dell’occupazione complessiva dell’artigianato nelle tre province.”

Spiega ancora Miotto:

“Premesso che é compito delle Istituzioni nazionali regionali e locali coordinare gli aiuti e individuare i sistemi leciti e legali più consoni alle esigenze di tutti, quello che come imprese ci preme ora sono: la tempestività e la concretezza degli interventi. Abbiamo appena inviato all’Agenzia Entrate del Veneto richiesta formale di slittamento delle scadenze fiscali del 16 novembre e del 30 novembre 2010. La necessità di una proroga e della convocazione straordinaria dell’osservatorio regionale sugli studi di settore sono emerse in un incontro tenutosi con i responsabili regionali dell’agenzia entrate degli uffici accertamento”.

Paola Perfetti

Banca Antonveneta stanzia 100 milioni di euro per gli alluvionati del Veneto e del Friuli

L’alluvione che ha colpito il Veneto negli scorsi giorni ha causato non pochi danni alle imprese, così oltre agli aiuti che arriveranno da Governo, Regione, Provincia, si mobilitano anche le banche. Banca Antonveneta ha approvato una serie di iniziative di natura finanziaria per sostenere le popolazioni del Veneto e del Friuli colpite dall’alluvione dei giorni scorsi.

Si tratta di un programma articolato di strumenti e agevolazioni riservati a famiglie e  aziende residenti nella zona.

In dettaglio Banca Antonveneta ha stanziato un plafond di 100 milioni di euro, mediante  l’intervento “Insieme per ricostruire”, un’iniziativa che concederà finanziamenti a tassi agevolati a privati e imprese del territorio, con durate e forme tecniche variabili  in base alla finalità dell’utilizzo.

Banca Antonveneta inoltre partecipa anche al tavolo costituito da Provincia di Padova, Prefettura ed istituti di credito della zona, per la definizione di un Protocollo d’intesa che prevede:

  • la sospensione per 12 mesi del pagamento delle rate dei mutui, per le richieste che perverranno entro il 31 gennaio 2011. Questo intervento sarà esteso anche ai richiedenti residenti nelle Province di Verona e Vicenza;
  • la concessione di finanziamenti agevolati per sostenere la ripresa delle attività economiche;
  • l’erogazione di prestiti a tasso zero, riservati a famiglie in stato di disagio e finalizzati alla ricostruzione delle abitazioni e all’acquisto di mobili,  con durata fino a 60 mesi ed un importo massimo di  5.000 euro per nucleo famigliare. Ogni Banca aderente al Protocollo definirà autonomamente il proprio plafond.

Alluvione: la Confcommercio di Vicenza attivissima per sostenere i commercianti della provincia

Commercianti e Titolari di pubblici esercizi sono senz’altro tra i più colpiti dall’alluvione che gli scorsi giorni ha flagellato tante località del Veneto.  Oggi è ancora difficile riuscire a stimare i danni complessivi causati alle attività commerciali, ma a Vicenza la Confcommercio si è già attivata per poter mettere a disposizione, grazie alla partnership con Banca Popolare di Vicenza, una linea di credito straordinaria per tutti gli imprenditori colpiti dall’alluvione. Inoltre la Confcommercio vicentina si è attivata anche presso gli Enti preposti per chiedere lo stanziamento urgente di fondi a favore delle attività economiche interessate dalla calamità, utili per avviare i primi interventi necessari a far ripartire le attività.
“Siamo ancora in piena fase di emergenza – dichiara Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza – e oltre ad essere a fianco delle imprese, stiamo mettendo in campo tutte le possibili iniziative che possano, concretamente, dare una mano per uscire il prima possibile dalla situazione critica. Questo non è il momento né del rimpallo delle responsabilità né delle polemiche di alcun tipo, ma quello di mettere assieme le forze per ripristinare la normalità. Da parte nostra, con la certezza che non possa che essere concesso lo stato di calamità naturale per i territori colpiti dall’alluvione, stiamo interessando dell’emergenza anche le più alte autorità, con la richiesta, ad esempio, di sospendere per gli imprenditori delle aree colpite, gli adempimenti ed i versamenti tributari, scadenti nel periodo dal primo novembre 2010 al 31 dicembre 2010. Poi vedremo, nei prossimi giorni, quali altri interventi saranno possibili, alla luce anche di un primo censimento dei Comuni interessati e della reale portata dei danni subiti”.

Maestri Orafi Vicenza da Hong Kong alla conquista del mondo

Dopo le imprese del comparto orafo di Arezzo, anche Vicenza fa la sua parte e dimostra al mondo il primato del made in italy anche nel settore dell’alta gioielleria.

Il gruppo maestri orafi di Vicenza del Consorzio Artigianexport di Confartigianato Vicenza, infatti, é stato a sua volta ospitato alla “Jewellery and Gem Fair” di Hong Kong, all’interno dell’Italian Pavillion.

L’iniziativa si inserisce nel contesto di un più ampio progetto di promozione che ha visto la presenza del gruppo di imprese vicentine anche alla Fiera orafa di Las Vegas e che conta sul supporto finanziario della Regione Veneto e della Camera di commercio di Vicenza.

Ma torniamo alla Fiera di Hong Kong: la manifestazione ha confermato ancora una volta il suo ruolo di primario evento mondiale della gioielleria, superando i record registrati nel 2009: sono stati ben 44.274 gli operatori professionali che hanno visitato l’esposizione, segnando un incremento del 13% rispetto allo scorso anno.

La “Jewellery and Gem Fair” di Hong Kong é stata pertanto un interessante punto di vista privilegiato dal quale é stato possibile osservare tanto le tendenze in atto nel settore della moda quanto lo stato di salute delle piccole e medie imprese, le quali sono alla continua ricerca di sbocchi commerciali alternativi.

A partire da questa considerazione, gli addetti ai lavori hanno delineato questo profilo del business dell’alta gioielleria:

  • rimangono aperti e validi i mercati più maturi e ‘tradizionali’;
  • per la gioielleria si aprono delle piazze emergenti dall’elevato potenziale, che ben si candidano a ruolo guida del prossimo futuro;
  • una delle conferme di questa edizione é senz’altro il ruolo che Cina ed India stanno avendo nel guidare la domanda di gioielleria a livello mondiale.

“Da questo punto di vista, progetti di aggregazione e promozione internazionale possono risultare strumenti fondamentali per esserci dove le opportunita sono più concrete”: Mauro Costa, presidente di Artigianexport, ha quindi evidenziato il valore aggiunto che tali iniziative possono portare alle imprese: “A partire dallo scorso anno, abbiamo avviato un processo di allargamento della base consortile. La logica quella di creare gruppi di filiera in grado di predisporre progetti promozionali settoriali, così da essere pronti a cogliere le opportunità di finanziamento a livello regionale o nazionale non appena queste si presentano. Auspico che l’esperienza che stiamo conducendo con i Maestri Orafi Vicenza, quindi, possa presto essere replicata anche da parte di aziende appartenenti ad altre categorie”.

Paola Perfetti

Occhialeria italiana: non passa il Made In

Indignazione e polemiche per l’esclusione da “made in” per l’occhialeria italiana.

Non sono bastati i segnali di ripresa e la richiesta crescente da parte delle piazze internazionali così come registrato a partire dal primo semestre 2010: l’occhialeria italiana non sarà tutelata dal regolamento del Consiglio relativo all’indicazione del paese di origine di taluni prodotti importati da paesi terzi.

Ha sbottato Tiziano De Toffol, Presidente veneto e nazionale dei produttori di occhiali di Confartigianato: “Si vede che per il Consiglio Europeo la produzione di scope e spazzole, pennelli e piumini, tamponi e rulli per dipingere sono più strategici dell’occhialeria” – e ha continuato, ammettendo tutto il suo sconforto: – “Sconforto che diviene rabbia se penso che sono state mantenute produzioni, francamente, meno strategiche e che la nostra presenza era stata votata in commissione INTA appena venti giorni fa. Era il 29 settembre”. “A questo punto” – ha proseguito De Toffol– “é chiaro che il mondo della grande industria italiana ed europea non vuole assolutamente tracciare le montature di occhiali. Facendo purtroppo prevale, come sempre, la logica del guadagno su quella della sicurezza, qualità e soprattutto della trasparenza nei confronti del consumatore”.

Certo, é bene ricordare che il mondo dell’occhialeria artigiana veneta ha perso in pochi anni oltre il 65% degli occupati e la metà delle imprese, eppure la Relazione Muscardini avenuta in seduta plenaria al Parlamento Europeo aveva lasciato ben sperare vista l’avvenuta approvazione a larghissima maggioranza delle richieste – passate con 525 voti a favore, 49 contrari e 44 astenuti.

Al contrario, l’occhialeria italiana é risultata unico settore escluso tra quelli proposti: non ci sarà quindi nessun “made in” a guardare attraverso le nostre montature di occhiali, lenti per occhiali e oftalmiche, occhiali correttivi!

Paola Perfetti

18 Pmi venete della moda conquistano i buyers indiani

Un gruppo di 18 imprese artigiane del settore moda – della maglieria, camiceria, calzature, capi spalla e occhiali – ha compiuto una accurata selezione dai loro campionari totalmente e realmente Made in Italy, ed é entrato in contatto con una delegazione di 10 tra i più importanti buyers indiani, in visita in Italia per stringere i rapporti commerciali tra i due Paesi.

La collettiva “privata”si é tenuta a Vicenza, nella sede della locale Associazione di Confartigianato.

La delegazione indiana era guidata da Roney Simon, presidente della FICCI (Federation of Indian Chambers of Commerce and Industry) e a sua volta imprenditore di successo.

All’incontro erano presenti il Presidente Assoartigiani di Vicenza Giuseppe Sbalchiero, il Presidente della federazione Moda di Confartigianato del Veneto Giuliano Secco ed il direttore dell’Ice, Andrea Quattrocchi.

L’incontro fa parte del progetto per l’internazionalizzazione dell’artigianato “Cooperazione e business tra pmi italiane e indiane nel settore moda” promosso da Ice e Ministero dello Sviluppo economico con Confartigianato Moda.

Conoscere le potenzialità del nostro settore e quelle indiane” – ha spiegato il presidente del sistema moda della Confartigianato del Veneto, Giuliano Secco – “e’ essenziale per mettere a punto strategie commerciali mirate. Abbiamo l’obiettivo di creare le condizioni affinché le piccole imprese italiane della moda siano competitive e possano operare in un Paese interessante, qual e’ l’India”.

Artigiani del gusto da oggi a Padova per professionisti e per le famiglie

Se vi parliamo di Fugassa, Zaéti, Crostoli, Pazientina e Pazientini, o di zaleto con le giuggiole cosa vi viene in mente?

Per i più golosi fra i lettori di infoiva la risposta é facile: dessert e leccornie tipiche padovane. Se non le avete mai assaggiate e desiderate testarle dalle mani dei maggiori professionisti del settore pasticceria, l’appuntamento è per oggi pomeriggio con l’inaugurazione di “Alimentazione su misura”.

Si tratta di una tre giorni di prelibatezze artigiane regionali, che verranno ospitate alla Fiera Casa su Misura, a Padova.

L’iniziativa é stata promossa da Confartigianato Veneto come una vetrina in cui mettere in mostra le eccellenze degli ‘artigiani del gusto’.

Costoro metteranno alla prova le loro capacità davanti a un pubblico straordinario – che sono l’anno scorso ha raggiunto le oltre 70mila presenze.

Lo spirito con cui nasce la mostra-esibizione é quello della formulazione della normativa regionale di settore, con un approccio di prospettiva turistica volto a promuovere i prodotti della terra veneta appartenenti al mondo dell’agricoltura e dell’artigianato – in un ottica di filiera – ma si tratta di una dolce manifestazione dedicata anche alla casa e quindi alle famiglie.

Per tutto il wekeend!

Paola Perfetti