1 milione di euro alle pmi del Veneto alluvionate

Il Consiglio di amministrazione dell’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto ha stabilito lo stanziamento straordinario di 1 milione di euro dal “Fondo Sviluppo Imprese” a favore di imprese e lavoratori iscritti all’Ebav.

Hanno dichiarato i presidenti regionali di Confartigianato, Cna e Casartigiani Claudio Miotto, Oreste Parisato e Roberto Pignata assieme ai tre segretari generali veneti di Cgil, Cisl e Uil Emilio Viafora, Franca Porto e Gerardo Colamarco:

“A fronte della gravissima situazione creatasi in vaste aree del Veneto a seguito dell’alluvione del primo novembre abbiamo condiviso la necessità di offrire, per quanto in nostro potere, risposte immediate e concrete al sistema economico artigiano. Da qui l’accordo interconfederale regionale raggiunto per un intervento straordinario a favore delle imprese e dei lavoratori veneti colpiti dall’alluvione”.

“Di fronte a questa emergenza” –

spiegano i sei soci Ebav –

“é necessario che innanzitutto l’artigianato veneto esprima la sua concreta solidarietà nei confronti delle imprese artigiane e dei lavoratori colpiti, offrendo in questo modo l’opportunità alla rete nazionale della bilateralità di contribuire all’operazione incrementando il milione già a disposizione. Pratica già adottata in passato in diverse occasioni, sempre con in nostro Ebav protagonista, ad esempio per il recente dramma del terremoto dell’Aquila”.

Gli aspetti giuridici che legano la cessione d’azienda e il contratto di locazione

L’articolo 36 della Legge 392/78 (c.d. legge sull’equo canone) attribuisce al conduttore di un immobile commerciale la facoltà ed il diritto di cedere a terzi il contratto di locazione, anche nell’ipotesi in cui manchi il consenso del locatore; e ciò purché venga insieme ceduta o locata l’azienda.

Si tratta di un’accezione al principio stabilito dall’articolo 1594 del codice civile, che impedisce la cessione del contratto di locazione, in mancanza del consenso del locatore. Il legislatore, con tale deroga, ha inteso agevolare e facilitare il libero trasferimento delle aziende, assicurando così la continuazione delle attività commerciali.

La Corte di Cassazione Civile con sentenza n 4802 del 2000, ha addirittura sancito che, il conduttore possa cedere il contratto di locazione anche qualora nello stesso contratto, sia stata inserita una specifica clausola, indicante il divieto di cessione del contratto. Secondo parte della Giurisprudenza, ove l’azienda venga esercitata all’interno di un unico immobile condotto in locazione, in caso di cessione di azienda, il trasferimento del diritto al godimento dell’immobile, costituisce un effetto naturale, non essendo necessario a tal fine, sottoscrivere un separato contratto di cessione del contratto di locazione.

Diversamente dal suddetto orientamento, nella prassi si assiste, spesso, nel corso delle operazioni di cessione di azienda, alla stipula di un contratto di cessione di azienda e di un separato contratto di cessione del contratto di locazione. Tale modus operandi è supportato da parte della Giurisprudenza (Cass. Civ. 1133 del 2000 e Cass. Civ. 5137 del 2003), la quale ha stabilito che non si produce l’automatica successione del cessionario nel contratto di locazione dell’immobile, quale effetto necessario del trasferimento dell’azienda, ma la successione è soltanto eventuale e richiede comunque la conclusione, tra cedente e cessionario dell’azienda, di un apposito negozio volto a porre in essere la sublocazione o la cessione del contratto di locazione. Quest’ultimo orientamento si fonda sulla dizione dell’art. 36 della legge 392/1978 il quale afferma che, il conduttore, ha la facoltà (“può”) di cedere il contratto e può quindi anche non avvalersene. Pertanto, la successione nel contratto di locazione non sarebbe automatica alla cessione / affitto dell’azienda, ma sarebbe solo un’eventualità, che richiede in ogni caso la stipula ad opera delle parti di apposito contratto di cessione del contratto di locazione.

Quando il complesso aziendale è costituito da diversi immobili, è opportuno, nel contratto di cessione / affitto di azienda, indicare in modo specifico gli specifici immobili che le parti intendono realmente cedere in godimento e che vengano contestualmente stipulati differenti contratti di cessione locazione per i singoli immobili. Sul collegamento temporale tra il contratto di cessione e affitto di azienda e la cessione del contratto di locazione, si ritiene ormai pacificamente che, non sia indispensabile che il contratto di affitto / cessione di azienda e la cessione del contratto di locazione siano stipulati contemporaneamente, essendo sufficiente che tra i due atti vi sia uno stretto collegamento funzionale e temporale.

Successivamente alla cessione del contratto di locazione è dovere del conduttore cedente, di comunicare l’avvenuta cessione del contratto di locazione al locatore. Pur non rappresentando un requisito di validità della cessione del contratto di locazione, la sua omissione ha come conseguenza (di non poca rilevanza), l’impossibilità per il conduttore di opporre al locatore ceduto, la cessione del contratto di locazione. Altro effetto dell’avvenuta comunicazione è il trasferimento della legittimazione passiva in capo al cessionario.

La comunicazione di avvenuta cessione, è un atto a forma libera, anche se si consiglia vivamente (soprattutto a fini probatori), di effettuare la suddetta comunicazione tramite lettera raccomandata A.R.. Una volta ricevuta la comunicazione di cessione, il locatore ceduto, si può opporre alla stessa entro trenta giorni. L’opposizione, è ammissibile unicamente per gravi motivi, intendendosi come tali esclusivamente quelli riguardanti ragioni di ordine economico o morale relative alla persona del cessionario.

In assenza di comunicazione di avvenuta cessione da parte del conduttore, l’eventuale conoscenza della cessione acquisita dal locatore ceduto in altro modo, non rende opponibile la cessione al locatore. Tale principio è stato stabilito dalla Giurisprudenza della Cassazione Civile, con sentenza n. 2675 del 1998.

In caso di mancanza di comunicazione di cessione, l’opponibilità della cessione, potrebbe discendere, a giudizio dello scrivente, esclusivamente nel caso di accettazione tacita o per fatti concludenti da parte del locatore contraente ceduto in quanto, si applicherebbe la regola generale sulla cessione del contratto prevista dall’articolo 1407 codice civile: “Se una parte ha consentito preventivamente che l’altra sostituisca a sé un terzo nei rapporti derivanti dal contratto, la sostituzione è efficace nei suoi confronti dal momento in cui le è stata notificata o in cui essa l’ha accettata“.

Avv. Matteo SANTINI | m.santini[at]infoiva.it | www.studiolegalesantini.com | Roma

È titolare dello Studio Legale Santini (sede di Roma). Il suo Studio è attualmente membro del Network LEGAL 500. || È iscritto come Curatore Fallimentare presso il Tribunale di Roma; Presidente Nazionale del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori; Membro dell’AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Consigliere Nazionale AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Responsabile per la Regione Lazio dell’Associazione Avvocati Cristiani; Membro dell’I.B.A. (International Bar Association); Membro della Commissione Osservatorio Giustizia dell’Ordine degli Avvocati di Roma; Segretario dell’Associazione degli Avvocati Romani; Conciliatore Societario abilitato ai sensi del Decreto Legislativo n. 5/2003; Direttore del “Notiziario Scientifico di Diritto di Famiglia”; Membro del Comitato Scientifico dell’ A.N.A.C. || Autore del Manuale sul trasferimento dell’Azienda edito dalla Giuffré (2006); Co-autore del Manuale sul Private Equity (2009 Edizione Le Fonti). || Docente di diritto e procedura penale al Corso in Scienze Psicologiche e Analisi delle Condotte Criminali (Federazione Polizia di Stato 2005). || Collabora in qualità di autore di pubblicazioni scientifiche con le seguenti riviste giuridiche: Diritto & Giustizia (Giuffré Editore); Corriere La Tribuna (Edizioni RCS); Notiziario Giuridico Telematico; Giustizia Oggi; Associazione Romana Studi Giuridici; Il Sole 24 Ore; Studium Fori; Filo Diritto; Erga Omnes; Iussit; Leggi Web; Diritto.net; Ius on Demand; Overlex; Altalex; Ergaomnes; Civile.it; Diritto in Rete; Diritto sul Web; Iusseek.

Aiuti alluvione Veneto: il 23,8% del sistema delle pmi artigiane in ginocchio

Il 26,1% delle pmi artigiane del Veneto é stato colpito dalla alluvione: ora ci vogliono tempestività d’intervento e proporghe sulle scadenze fiscali.

Infoiva si é posta “la domanda”: quale é stata la portata della alluvione che ha afflitto il Veneto in questi giorni, rispetto ai lavoratori artigiani?

La Sala Operativa Protezione Civile del Veneto ha stimato alcuni dati per noi interessanti anche se, al contempo, davvero allarmanti, che giustificano e sostengono i finanziamenti straordinari riservati alle pmi della Regione dei quali vi stiamo dando notizia in questi giorni.

Stando ai dati elaborati, infatti, é emerso che sono ben 76 i comuni delle province venete di Padova, Vicenza e Verona, ad essere stati maggiormente colpiti dall’alluvione.

In queste aree si trovano localizzate 91.028 imprese di cui il 26,1%, (ovvero 23.780 unità) a carattere artigiano. In pratica, il 23,8% del sistema delle imprese di questa area é stata complessivamente coinvolta dalla piena e dal maltempo.

Queste le parole del Presidente regionale di Confartigianato, Claudio Miotto:

“Di fronte a questi numeri é solo ipotizzabile quantificare l’impatto reale che questo disastro ha avuto sul tessuto imprenditoriale artigiano veneto. Serviranno settimane per raccogliere le denuncie e fare la conta dei danni limitandosi a quelli fisici: mezzi, immobili, macchinari e magazzino. Più complesso poi sarà stimare il costo del fermo lavoro, la mancata consegna di merci e prestazioni oltre agli ordini mancati”.

Ma quali sono i settori maggiormente colpiti?

Continua Miotto:

“In particolare il manifatturiero contoterzista artigiano veneto in questi anni si é ritagliato una nicchia nelle commesse just in time (il 95% della attività deriva da ordini con specifiche tecniche e precisi tempi di consegna). Il rischio é che la clientela sia costretta a rivolgersi altrove”.

L’allagamento subito dalla imprese di produzione – con il conseguente danneggiamento degli impiant i- é poi di una particolare gravità dato che nei 76 comuni delle tre province operano 11.693 imprese manifatturiere, pari al 29,4% del totale delle imprese di produzione attive nelle tre province venete.

Confartigianato impresa parla di “esportazioni che esprimono potenzialmente le imprese manifatturiere che risiedono nei comuni coinvolti dall’alluvione e che ammontano a 6,8 miliardi di euro, pari ad un sesto (17,8%) dell’intero export veneto. Gli addetti dell’artigianato che lavorano nei comuni dichiarati in emergenza nelle province di Padova, Vicenza e Verona sono 65.010 di cui quasi la metà (44,3%) in attività del Manifatturiero e connesse con l’agricoltura, il 27,2% nelle Costruzioni e il 28,4% nei Servizi. Complessivamente si tratta del 29,1% % dell’occupazione complessiva dell’artigianato nelle tre province.”

Spiega ancora Miotto:

“Premesso che é compito delle Istituzioni nazionali regionali e locali coordinare gli aiuti e individuare i sistemi leciti e legali più consoni alle esigenze di tutti, quello che come imprese ci preme ora sono: la tempestività e la concretezza degli interventi. Abbiamo appena inviato all’Agenzia Entrate del Veneto richiesta formale di slittamento delle scadenze fiscali del 16 novembre e del 30 novembre 2010. La necessità di una proroga e della convocazione straordinaria dell’osservatorio regionale sugli studi di settore sono emerse in un incontro tenutosi con i responsabili regionali dell’agenzia entrate degli uffici accertamento”.

Paola Perfetti

Una Moratoria per L’Irap in Liguria per aiutare le imprese vittime dell’alluvione

La Regione Liguria, lo scorso 9 novembre, ha approvato un ordine del giorno che impegna il Presidente della Giunta Claudio Burlando “a prevedere, per i contribuenti che facciano richiesta delle agevolazioni di cui alla legge regionale 3 febbraio 2010 n. 1, la sospensione dei versamenti concernenti entrate derivanti da tributi propri della regione, dal gettito di tributi erariali o di quote di esso devolute alla regione”. Il documento inoltre fissa, come termine per regolare il versamento delle imposte arretrate il 1 gennaio 2012, senza applicazioni di sanzioni, interessi e oneri accessori, attraverso il pagamento in 60 rate mensile di pari importo. Il provvedimento era stato presentato durante la scorsa seduta del Consiglio, ma era stato rinviato per dare modo agli uffici regionali di compiere accertamenti sulla sua fattibilità concreta. “La verifica ha dato esito positivo – ha affermato il presidente della Giunta Claudio Burlando -. L’Agenzia delle Entrate è disponibile a lavorare su una moratoria per l’Irap. A questo punto l’ordine del giorno può essere accolto. L’accordo consente un po’ di respiro alle imprese danneggiate”.

A Padova 1,5 milioni per risollevare le imprese in ginocchio per l’alluvione

La Camera di Commercio di Padova ha messo a disposizione delle imprese padovane devastate dalle esondazioni nelle zone colpite dall’alluvione circa 1,5 milioni di euro.

Dopo il tempestivo stanziamento di 100.000 euro, erogato qualche giorno fa dalla Camera di Commercio ed assegnato alla Provincia di Padova, la Giunta si è ieri confrontata su come intervenire per far riprendere le attività economiche gravemente danneggiate e in certi casi messe in ginocchio dall’alluvione. La Camera di Commercio farà riferimento alle indicazioni fornite dai sindaci dei Comuni coinvolti dalle esondazioni per definire le priorità nell’assegnazione dei fondi.

L’Emilia Romagna alla conquista del Sud America: missione imprenditoriale in Brasile e Perù

Unioncamere, con l’organizzazione tecnica di Promofirenze e la collaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna,  ha organizzato una missione imprenditoriale multisettoriale che vedrà impegnate alcune imprese dell’Emilia Romagna in Brasile ed in Perù fino al prossimo venerdì. La missione prevede tappe a San Paolo e Lima dove sono in programma incontri b2b con operatori locali sulla base di un’agenda prefissata. Il Brasile produce da solo oltre il 50% del Pil sud americano ed è destinato secondo gli analisti a diventare la quinta potenza al mondo entro il 2013, mentre il Perù è un Paese che sta mostrando un alto ritmo di crescita. Meccanica, prodotti chimici e plastici, agroalimentare, sono i settori trainanti del rapporto tra le imprese emiliano romagnole e quelle di paesi dell’ America Latina che offrono un’incredibile varietà di possibilità imprenditoriali: materie prime, prodotti finiti e forza lavoro, in una vasta gamma di settori produttivi. Secondo i dati Istat relativi al primo semestre del 2010, nonostante rappresentino solo una quota del 3,5%, le esportazioni regionali hanno realizzato nel semestre un incremento del 35,9%, ben superiore all’aumento del 19,7% registrato dall’export totale e anche al + 28,8 % delle esportazioni italiane verso l’America Centro-Meridionale. Nel primo semestre l’export regionale verso l’area è stato di 710 milioni di euro pari al 14% del livello nazionale con un incremento nel periodo di quasi il 36%.

È nato Byo, un innovativo software al servizio delle piccole imprese

Sose, la Società degli studi di settore, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, lo scorso 28 ottobre durante il workshop “La nuova strada per lo sviluppo della tua impresa” ha presentato un nuovo software per le piccole imprese che potranno utilizzarlo per effettuare un’analisi precisa delle risorse a disposizione.

Il software si chiama Byo (Benchmark your opportunities) e permette di effettuare un test in modo da confrontarsi con realtà produttive simili e di verificare quali sono le chance e gli strumenti da sfruttare per ottimizzare la produzione e guadagnare punti sotto il profilo della competitività.

Il nuovo servizio di analisi si basa su tecniche di business intelligence e sfrutta le informazioni, l’esperienza e la tecnologia dei tre enti che hanno contribuito alla sua realizzazione.

Byo infatti è un innovativo strumento di analisi e supporto decisionale che consente di effettuare analisi di Audit, ossia un’analisi delle performance aziendali, tramite una valutazione di efficienza dei principali indicatori di bilancio in riferimento ai diretti concorrenti, e di Benchmark, ossia confronti con gruppi di imprese di volta in volta costituiti, quali ad esempio le imprese più efficienti nel settore o imprese presenti in una determinata area territoriale, ecc.

Si distingue dagli altri prodotti di business information in quanto, con semplici operazioni, è possibile valutare il profilo di performance di una micro-impresa rispetto alle dirette concorrenti che operano nello stesso settore economico.

Inoltre, la sua struttura modulare consente ad ogni utente la maggiore flessibilità di fruizione possibile. Esistono 8 moduli di analisi, distinti per tipologia, funzionalità e livello di approfondimento, ognuno contraddistinto da un valore in crediti. I crediti sono la valuta con cui vengono acquistate le analisi.

Per acceder a Byo, ciascun utente attiva un portafoglio crediti (Byo Card) che consente un uso immediato e costi contenuti in base al tipo di analisi che s’intende eseguire.

La mission di Byo è quello di aiutare le piccole imprese spesso prive di reali strumenti di analisi, a individuare la strada della competitività per confrontarsi e poter restare con successo sul mercato. Ci riuscirà? senz’altro sarà utile agli imprenditori appassionati di dati, ricerche, analisi e con una certa dimestichezza con il computer…

Per saperne di più su Byo clicca qui

Il Friuli si tinge di rosa: le donne imprenditrici sono il 28%

Secondo i dati diffusi dal Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Udine in occasione di un incontro organizzato con il Comitato per l’imprenditoria giovanile per approfondire le realtà dell’impresa donna e dell’impresa giovane a in Friuli, è emerso un dato molto significativo: l’imprenditoria femminile in Friuli è in forte crescita.

Questo lo si evince dal fatto che  il peso percentuale delle donne sul totale dei titolari d’impresa in Friuli Venezia Giulia è del 28,1%, cioè molto sopra la media nazionale che è del 25,6%.

Le imprese individuali femminili, al 31 dicembre 2009, rappresentano quasi il 27% delle imprese registrate: nel settore primario il 35%, nell’ospitalità circa il 40%, nell’assistenza socio-sanitaria il 50%, nel commercio il 30%.

Questa crescita rosa dell’imprenditoria friulana è aiutata anche dalle politiche a sostegno messe in atto dalla Camera di Commercio, che si sta impegnando con strumenti informativi e bandi ad hoc per sostenere gli start up aziendali femminili e giovanili.

Rete Imprese Italia ha una nuova sede

Da lunedì 8 novembre 2010 Rete Imprese Italia ha aperto una nuova sede operativa a Roma.

Gli uffici si trovano nel centralissimo Palazzo Sforza Cesarini, sito in Corso Vittorio Emanuele II 282-284.

Una testimonianza in più del percorso di crescita e di consolidamento sostenuto da R.ETE. Imprese Italia che ha designato per sé una sede prestigiosa nel cuore della Capitale, quale punto di riferimento per gli attori istituzionali e sociali, nonché – dicono dal quartier generale – “un luogo di lavoro, di condivisione e di scambio per le proprie organizzazioni fondatrici (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti)”.

La nuova sede romana è attrezzata per ospitare le riunioni delle Assemblee e degli Organi collegiali, i tavoli di lavoro interistituzionali, le conferenze stampa, i convegni e le presentazioni di R.ETE. Imprese Italia.

Nuovo indirizzo Rete Imprese Italia

Corso Vittorio Emanuele II, 282-284 00186 Roma
Centralino: 06-98378014
Fax: 06-68806761
E-mail
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Paola Perfetti

A Cagliari nasce Sportello Impresa Itinerante per supporto alle imprese in fase di start-up

La Camera di Commercio di Cagliari, in collaborazione con il Comune di Muravera, le associazioni CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Confcooperative, Casartigiani, CLAAI e il Comitato per l’Imprenditoria femminile, sta realizzando il progetto Sportello impresa Itinerante per offrire alle imprese in fase di start-up un supporto pro-attivo sul territorio. Nell’ambito del progetto è prevista la realizzazione del seminario “Accesso al credito per le imprese” attraverso il quale si intende analizzare le difficoltà che incontrano la maggior parte delle imprenditrici e imprenditori quando si rivolgono ad un istituto di credito e non hanno alcuna garanzia da offrire in cambio dell’erogazione del finanziamento se non la propria idea/progetto di impresa. Il seminario “Accesso al credito per le imprese” si terrà oggi (10 novembre 2010) alle 15:00 presso la sede del Comune di Muravera – Sala consiliare – Piazza Europa. Il seminario è gratuito.