Influencer, attenti a questi controlli del Fisco

Da un accordo tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza arrivano importanti risultati in merito ai controlli sulle entrate degli influencer. Ecco a cosa prestare attenzione.

La Guardia di Finanza in accordo con l’Agenzia delle Entrate ricostruisce i redditi degli influencer

I lauti guadagni degli influencer, commisurati alle visualizzazioni, sono nell’occhio del ciclone, vite ricche mostrate a tutti iniziano a essere meno attraenti rispetto al passato, ed ecco che proprio tutta l’opulenza mostrata inizia a destare sospetti e può avere gravi ripercussioni. Ad essere finiti, per ora, sotto la lente di ingrandimento di Guardia di Finanza, e Agenzia delle Entrate, da quanto si apprende da QF, sono Gianluca Vacchi, lo youtuber Luis Sal, due sex worker Giulia Ottorini, Eleonora Bertoli,  che operano sulla piattaforma per adulti Onlyfans.

Nei 4 casi i redditi sono stati ricostruiti in base ai contenuti pubblicati nelle loro pagine personali. Per quanto riguarda le 2 influencer attive su Onlyfans erano addirittura sconosciute al Fisco e oltre a dover versare imposte per i redditi percepiti, per loro trova applicazione anche una particolare addizionale alle imposte sul reddito introdotta dalla legge di Bilancio 2006 per coloro che producono, distribuiscono, vendono e rappresentano materiale per adulti, anche in formato multimediale. In realtà in molti neanche sono a conoscenza di questa addizionale.

Influencer: ecco cosa controlla il Fisco

Purtroppo molti influencer fanno l’errore di applicare una sorta di commistione tra vita privata e lavoro, cioè fanno passare delle vere sponsorizzazioni come una sorta di normale “vita privata”, come se i prodotti utilizzati fossero semplice parte della loro vita quotidiana e non dichiarano gli incassi percepiti in base al numero delle visualizzazioni. La Guardia di Finanza proprio su tali sponsorizzazioni mascherate ha puntato andando a ricostruire redditi non dichiarati.

L’accordo tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate prevede particolare attenzione per tutti i creator digitali attraverso un confronto costante tra i dati presenti nelle banche dati nazionali e internazionali, i redditi dichiarati e, soprattutto, il numero dei follower sui social, le visualizzazioni ottenute e i beni che si hanno a disposizione. Insomma mostrare sui social di frequentare in modo costante ristoranti, specialmente se di lusso, mettere in mostra gioielli, case, in particolare se lussuose, abiti firmati o altre ostentazioni potrebbero attirare l’occhio del fisco che ricostruisce il tenore di vita attraverso queste abitudini.

Tra le attività che potranno essere poste in essere ci saranno anche accessi, ispezioni e verifiche.

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Certificazione Unica 2024, entro quando deve essere consegnata?

Novità importanti per i sostituti di imposta che devono predisporre la Certificazione Unica 2024, cambiano i termini per i compensi erogati ai lavoratori autonomi. Tutte le novità nella Risoluzione 13/E dell’Agenzia delle Entrate.

Certificazione Unica 2024 e sperimentazione precompilata lavoratori autonomi

La certificazione Unica è la comunicazione che i sostituti di imposta devono inviare al sostituito e all’Agenzia delle Entrate. In essa sono riepilogati gli importi erogati e le ritenute operate ed è la base per la predisposizione della dichiarazione dei redditi. Per lavoratori dipendenti e pensionati la comunicazione deve essere inviata entro il 16 marzo di ogni anno. Per il 2024 la data è posticipata al 18 marzo perché il 16 è sabato. Rispettando questi termini temporali l’Agenzia delle Entrate riesce a predisporre il modello 730 precompilato.

Per i compensi erogati in favore di soggetti che non possono utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi, il termine ( lavoratori autonomi professionisti che predispongono il modello Redditi Persone Fisiche) per la comunicazione è fissato al 31 ottobre.

Dal 2024 vi è però una novità perché in via sperimentale anche lavoratori autonomi e professionisti potranno avvalersi della dichiarazione precompilata. Molti professionisti del settore e Caf a questo punto si sono chiesti se anche per i lavoratori autonomi la CU deve essere consegnata entro il 16 marzo (18 marzo per il 2024) o se per questa categoria di contribuenti è ancora in vigore il termine del 31 ottobre 2024.

Certificazione Unica 2024, solo per quest’anno entro il 31 ottobre

L’Agenzia delle Entrate ha risolto il dubbio con la Risoluzione 13 del 4 marzo 2024. Nella stessa si specifica che generalmente le CU contenenti esclusivamente redditi esenti o redditi non dichiarabili con la dichiarazione precompilata possono essere inviate entro il termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta – Modello 770, ossia entro il 31 ottobre.

Solo per il 2024 sarà possibile predisporre il modello ancora entro il 31 ottobre, naturalmente i contribuenti che non ricevono la Certificazione Unica nei tempi previsti, non potranno avvalersi della sperimentazione circa il modello precompilato. Proprio per questo motivo l’Agenzia nella Risoluzione invita comunque i sostituti di imposta ad adempiere volontariamente entro il 18 marzo 2024. In caso contrario non vi saranno sanzioni o altre conseguenze, diciamo che è un comportamento gradito perché consente di ampliare la sperimentazione.

A partire dal 2025, anno di imposta 2024, le Certificazioni Uniche dovranno essere consegnate all’Agenzia delle Entrate e al sostituito entro il 16 marzo, sia che trattasi di compensi per lavoratori dipendenti, sia che trattasi di prestazioni in favore di lavoratori autonomi.

Solo per importi sottoposti a tassazione separata, ad esempio somme erogate a titolo di Tfr sarà possibile continuare a predisporre la dichiarazione entro il 31 ottobre.

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Disoccupazione agricola 2024, è già possibile presentare la domanda

La disoccupazione agricola è un sussidio economico generalmente erogato nei mesi tra giugno e luglio di ogni anno e spettante ai lavoratori stagionali del settore agricolo.

Chi può presentare domanda per la disoccupazione agricola 2024?

Possono richiedere il sussidio di disoccupazione agricola 2024:

  • operai agricoli a tempo determinato, iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti;
  • operai agricoli a tempo indeterminato, che vengono assunti o licenziati nel corso dell’anno civile, dando luogo, così, a eventuali periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro;
  • piccoli coloni;
  • compartecipanti familiari;
  • piccoli coltivatori diretti, che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari.

A parte il caso dei piccoli coltivatori diretti, per ottenere la prestazione è necessario che nel corso 2023 abbiano prestato attività nel settore agricolo e abbiano versato contributi per almeno 102 giornate, accreditate nel biennio 2022/2023, oppure tutte nel 2023.

È importante il criterio della prevalenza, infatti se nel biennio il lavoratore ha prestato la maggior parte del lavoro in settori diversi dal settore agricolo potrebbe avere diritto non all’indennità di disoccupazione agricola, ma alla Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego).

Quando e come presentare la domanda per la disoccupazione agricola 2024

Generalmente è necessario presentare la domanda di disoccupazione agricola entro il 31 marzo di ogni anno, trattandosi nel 2024 di un giorno festivo, la scadenza è posticipata al 2 aprile. Il consiglio è di provvedere comunque in anticipo. Nell’arco di pochi giorni da tale scadenza, l’Inps pubblica l’elenco dei soggetti ammessi al beneficio.

Il lavoratore può inviare autonomamente l’istanza attraverso i servizi online messi a disposizione dall’Inps, accedendo ai servizi con l’uso di un codice Spid, Cie e Cns e compilando il modulo Sr25. Una volta effettuato l’accesso al sito Inps, si segue il percorso:

  • Domande prestazioni a sostegno del reddito
  • Disoccupazione e/o Anf Agricola e su prestazione domande.

L’importo corrisponde al 40% delle retribuzione media dichiarata dal datore di lavoro per le giornate effettivamente lavorate nell’anno per il quale si chiede la prestazione. A questo importo deve essere detratto il 9% a titolo di contributo straordinario (fino a 150 giornate lavorate), l’Irpef e l’eventuale trattenuta sindacale.

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Concordato preventivo biennale per forfettari, ecco i vantaggi

Il concordato preventivo biennale sta sollevando opinioni contrastanti, ma sono in molti ormai a ritenere che per chi ha scelto il regime forfettario può essere un importante vantaggio. Ecco perché!

Concordato preventivo biennale per i forfettari

Il concordato preventivo biennale prevede che Fisco e contribuente (partita Iva) si accordino sulle imposte da versare per due anni, indipendentemente dal reddito realmente prodotto. L’accordo si basa sui redditi prodotti negli anni precedenti. Questo implica che se si prevede di guadagnare di più, avere le imposte calcolate sui redditi degli anni precedenti può essere un importante vantaggio. Se, invece, si guadagna di meno ci può essere una perdita. Recentemente vi sono state modifiche al regime del concordato preventivo biennale, tra le regole introdotte vi è l’estensione del concordato preventivo biennale anche a chi ha un punteggio Isa (indice sintetico di affidabilità fiscale) inferiore a 8.

Perché potrebbe essere conveniente per chi è in regime forfettario il concordato preventivo biennale? Ecco cosa pensano gli esperti.

I vantaggi del concordato preventivo biennale per i forfettari

A giocare un ruolo determinante per i forfettari sono i tempi. La piattaforma attraverso la quale i contribuenti devono immettere i dati, contabili e finanziari, necessari alla formulazione della proposta di tassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate per il 2024 sarà pronta entro il 15 giugno. I contribuenti riceveranno in breve tempo una proposta di tassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate basata su un reddito presunto. Per chi è in regime forfettario il concordato preventivo non avrà però durata biennale, ma annuale. Questo è il primo dato da ricordare.

L’accettazione o il rifiuto della proposta da parte del contribuente in regime forfettario dovrà arrivare entro il entro il 15 ottobre 2024. Cosa vuol dire? Che tendenzialmente il contribuente a questo punto dell’anno 2024 già sa qual è il reddito che maturerà entro l’arco dell’anno e di conseguenza può calcolare con suffeciente certezza le imposte che dovrebbe pagare senza aderire al concordato ed è a conoscenza della proposta dell’Agenzia in caso di adesione.

Ricordiamo inoltre che i contribuenti che hanno optato per il regime forfettario fino a ora non avevano l’obbligo di compilare i questionari degli indici Isa, quindi l’Agenzia delle Entrate non può determinare se il contribuente è affidabile, ne consegue che non può determinare l’imposizione attraverso il concordato preventivo biennale avendo come punto di riferimento l’affidabilità fiscale.

Ricordiamo che il concordato preventivo biennale per i forfettari è applicato in via sperimentale.

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Concorso Agenzia Dogane e Monopoli, scarica il bando

Pubblicato il bando per il concorso funzionari presso l’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane. Sono disponibili 564 posti con contratto a tempo indeterminato.

I posti disponibili per il concorso Agenzia Dogane e Monopoli

La prima cosa da sottolineare è che in realtà si tratta di tre bandi, il principale riguarda i funzionari amministrativi tributari, per tale ruolo sono disponibili 487 posti.

Il bando di concorso per 564 funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli, i posti sono disponibili in diverse Regioni di Italia, le posizioni sono diverse per il funzionario amministrativo tributario i posti disponibili sono:

  • 85 Lombardia;
  • 60 Piemonte;
  • 30 Liguria;
  • 4 Valle d’Aosta;
  • 60 Veneto;
  • 30 Friuli Venezia Giulia;
  • 55 Emilia Romagna
  • 15 Marche;
  • 40 Toscana;
  • 15 Umbria;
  • 20 Lazio;
  • 60 Roma;
  • 13 provincia Bolzano.

Ulteriori 5 posti sono riservati a funzionari amministrativi esperti in comunicazione.

72 posti sono riservati ai funzionari esperti nel settore delle accise, in questo caso oltre alla laurea, è richiesta anche l’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere nonché l’iscrizione all’albo dell’Ordine degli ingegneri.

Requisiti concorso Agenzia Dogane e Monopoli

Per candidarsi è necessario essere in possesso di una laurea che cambia in base alle posizioni da ricoprire. Per quanto riguarda il primo bando, quello più sostanzioso, il bando dice:

a) laurea di Primo Livello o titoli equiparati in base agli ordinamenti previgenti;

b) diploma di laurea, conseguito secondo l’ordinamento di studi previgente al decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509 o titolo equipollente per legge;

c) laurea specialistica o magistrale

Non specifica il ramo, ma in un secondo punto sottolinea che occorrono competenze giuridiche economiche, finanziarie e di supporto ai processi amministrativi, gestionali ed organizzativi di ADM.

Deve ritenersi che si possa partecipare con qualunque laurea, ma giustamente è necessario avere una preparazione adeguata nelle materie di concorso.

Le materie di concorso sono: Diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto tributario, diritto civile (limitatamente alla disciplina contenuta nel Libro IV – delle obbligazioni – del Codice civile), diritto dell’Unione europea, economia politica e contabilità aziendale. Accertamento delle competenze trasversali specifiche per la figura professionale, indicate nel successivo paragrafo “Conoscenze e competenze professionali”. Queste sono le materie della prova scritta, per la prova orale si aggiungono conoscenze su fini istituzionali, ordinamento e attribuzioni di ADM, cenni di normativa in materia di dogane, accise e giochi, elementi di diritto penale (con specifico riferimento ai reati contro la P.A.). Accertamento della conoscenza della lingua inglese e utilizzo delle applicazioni informatiche e dei software più diffusi.

Come presentare la domanda per il concorso Dogane

Per partecipare al concorso la domanda deve essere proposta telematicamente entro il 12 marzo 2024 alle ore 23:59.

Per presentare la domanda è necessario collegarsi al sito www.inpa.gov.it e identificarsi con Spid, Cie o Cns.

Alla presentazione della domanda deve essere obbligatoriamente indicato un indirizzo Pec, un indirizzo email e un contatto telefonico.

Come anticipato, il concorso prevede una prova scritta e una prova orale. Nel caso in cui le candidature inviate dovessero essere numerose (numero di candidati sia pari o superiore a dodici volte il numero dei posti messi a concorso per ciascun ambito territoriale), sarà predisposta una prova preselettiva. Sarà composta da 50 quesiti a risposta multipla (3 opzioni).

Per i dettagli delle domande si invita a leggere il bando che può essere scaricato dal sito https://www.adm.gov.it/portale/concorso-pubblico-a-complessivi-564-posti-area-funzionari-presso-l-agenzia-delle-dogane-e-dei-monopoli

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Partita Iva e lavoro dipendente possono essere combinati?

Il mondo delle partita Iva è variegato e soprattutto non è più fonte di guadagno come un tempo. I dati di pochi giorni fa dell’Agenzia delle Entrate fanno emergere che circa 1 milione di partite Iva non riescono ad avere un reddito superiore a 15.000 euro annui. Ciò che molti non sanno è che è possibile combinare il lavoro dipendente con la partita Iva. Ecco come funziona.

Partita Iva e lavoro dipendente nel settore privato

Nei contratti di lavoro dipendente nel settore privato vi è ampia autonomia, quindi è possibile combinare la partita Iva con il lavoro dipendente. Vi possono però essere clausole contrattuali che limitano l’autonomia al fine di tutelare l’azienda nel caso in cui le tipologie di lavoro possono essere in conflitto.

Ad esempio un pasticcere dipendente della pasticceria X che apre una pasticceria in proprio può danneggiare l’azienda. Nel contratto possono quindi essere previsti dei limiti inerenti l’obbligo di non concorrenza e l’obbligo di fedeltà.

Se si verificano situazioni di conflitto, il datore di lavoro può procedere al licenziamento per giusta causa.

Partita Iva e lavoro nel settore pubblico

Diversa la situazione nel settore pubblico. In questo caso trovano applicazione le norme del Decreto Legge n. 165/2001:“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni“, in cui sono indicati i limiti di compatibilità.

In questo caso occorre in primo luogo distinguere tra contratto di lavoro part time o full time. Nel contratto part time vi è la possibilità di integrare il lavoro svolto presso le pubbliche amministrazioni con altre attività, questo anche perché il part time difficilmente consente di ottenere un reddito sufficiente a una vita autonoma o comunque soddisfacente.

Per il contratto di lavoro full time la situazione è diversa, in questi casi possono esservi numerose incompatibilità:

  • l’incarico non deve essere in conflitto con l’attività della pubblica amministrazione ( ad esempio un tecnico comunale che svolge lavoro privato come geometra nello stesso comune, è in conflitto);
  • non deve essere svolto nelle ore di lavoro in cui si è impegnati presso la pubblica amministrazione, ad esempio se il contratto prevede che il lunedì il dipendente sia a lavoro nel settore pubblico, durante questo orario non potrà svolgere altro impiego.
  • sono esclusi dalle limitazioni del doppio lavoro gli insegnanti, solo se svolgono attività che riflettono quelle dell’insegnamento.

In ogni caso il dipendente pubblico che intende aprire una partita iva deve richiedere l’autorizzazione.

Il dipendente pubblico svolge un’attività di lavoro autonomo deve presentare la dichiarazione dei redditi cumulando quelli percepiti nel settore di lavoro dipendente e i redditi maturati come lavoratore autonomo.

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Evasione fiscale e terrorismo, caccia a chi non paga le tasse sui social

Dichiarazioni shock del vice-ministro all’Economia Maurizio Leo, l’evasione fiscale deve essere paragonata al terrorismo, annunciato il pugno duro del Governo con la caccia agli evasori anche sui social. Smentita della Lega.

Evasione fiscale come terrorismo, controlliamo i social

Le dichiarazioni del vice ministro Maurizio Leo sono arrivate nel corso di un’audizione convocata dalla commissione parlamentare di Vigilanza sull’anagrafe tributaria, si è sottolineato che l’evasione fiscale in Italia è un vero e proprio macigno e che devono essere incrementate le procedure e gli sforzi volti a determinare il reale reddito di professionisti e autonomi. Il vice-ministro ha ipotizzato, tra l’altro anche una caccia attraverso i social, cioè la ricostruzione dei redditi attraverso un’analisi dello stile di vita di professionisti e autonomi. Il tutto naturalmente senza invadere la privacy.

L’obiettivo è coordinare le forze tra Governo, Agenzia delle Entrate e Sogei. Il ministro ha fatto anche degli esempi su quali comportamenti possono essere a rischio. In particolare ha sottolineato che in molti sui social “pubblicizzano” l’aver frequentato ristoranti di lusso o l’essere stati alle Maldive e poi magari dichiarano pochissime entrate. Maurizio Leo ha sottolineato che all’ipotesi del controllo social si sta già lavorando con il Garante della privacy. Sembra quindi che si sia vicini a una soluzione finale e che comunque il controllo dei social sia molto più di un’ipotesi.

Nessuna caccia alle streghe sui social

Non è però dello stesso avviso la Lega, infatti Armando Siri (Lega), consigliere per le politiche economiche del vice premier Matteo Salvini si dice stupito delle dichiarazioni di Leo, parla di uno slogan che scalda i cuori ideologici di chi confonde la lotta all’evasione fiscale con un’indiscriminata caccia alle streghe. La politica economica del Paese mira invece a una tassazione piatta al 15% al fine di ridurre il carico fiscale e semplificare gli adempimenti.

Sempre secondo Siri il livello di evasione fiscale in Italia è molto sopravvalutato, infatti non supera i 15 miliardi l’anno.

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Concorso Ufficio del processo presso il Ministero della Giustizia

Uscirà a breve il bando di concorso Ufficio del processo, previste in totale 16.550 assunzioni divise in due blocchi, le prime assunzioni dovrebbero esserci già nel 2024. Nel primo bando dovrebbero essere disponibili 4.200 assunzioni.

Concorso Ufficio del processo, caratteristiche

Già nel 2022 il Ministero della Giustizia ha reso nota la carenza di organico, con circa il 26% delle posizioni scoperte a causa della mancata assunzione di nuovo personale in sostituzione di quello andato in pensione. Tale carenza di organico si riflette sui tempi della giustizia che come sappiamo sono abbastanza lenti.

Le nuove assunzioni avvengono con le risorse PNRR, Piano nazionale di resilienza e resistenza, capitolo programmazione straordinaria di assunzioni della Missione M1C1 – Capitale Umano e Ufficio del PNRR. L’assunzione è prevista a tempo determinato per 3 anni non rinnovabili con stabilizzazione entro il 2026. Proprio tale caratteristica mette in dubbio i partecipanti, ma l’aver svolto il lavoro presso l’Ufficio del processo costituisce titolo preferenziale per il concorso in magistratura ed equivale ad un anno di tirocinio professionale per l’accesso alla professione di avvocato e di notaio.

Il bando sarà pubblicato sulla pagina dei concorsi del Ministero della Giustizia e successivamente sulla piattaforma inPA per il reclutamento nella Pubblica Amministrazione. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata tramite la piattaforma inPA utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS.

L’obiettivo delle nuove assunzioni sarà rendere il processo più snello, coloro che sono assunti all’Ufficio del processo hanno il compito di svolgere gli atti preparatori, predisporre la bozza dei provvedimenti e coadiuvare il magistrato e l’intero ufficio giudiziario in tutte le attività preparatorie e collaterali alla decisione.

Materie da studiare per il concorso Ufficio del processo

Possono partecipare al concorso i candidati con laurea in giurisprudenza, economia o scienze politiche. Sono titoli preferenziali l’aver superato il concorso per l’accesso alla professione di avvocato o notaio, aver frequentato la scuola di specializzazione per le professioni legali (1 anno di frequenza) , l’accesso al concorso magistratura ordinario e l’accesso alla magistratura ordinaria.

Il concorso prevede una sola prova scritta, nelle materie articolata in 40 domande a risposta multipla:

  • Diritto pubblico;
  • Informatica;
  • Ordinamento giudiziario;
  • Lingua inglese.

Naturalmente assume particolare rilevanza la valutazione dei titoli.

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Assunzioni in Vaticano, posizioni aperte e come candidarsi

Assunzioni in Vaticano, posizioni aperte e come candidarsi

Chi è alla ricerca di un lavoro, in questo periodo può trovare ottime possibilità con le assunzioni in Vaticano. La Segreteria per l’Economia del Vaticano, uno degli enti responsabili della supervisione e vigilanza in ambito amministrativo, economico e finanziario sulle istituzioni curiali, ha reso noto che il Vaticano assume, vi sono posizioni aperte per diplomati e laureati. Ecco le figure professionali ricercate e come candidarsi per ottenere il lavoro.

Assunzioni in Vaticano, quali posizioni aperte?

Lavorare in Vaticano per molti può essere un vero sogno che si realizza in quanto le posizioni economiche sono abbastanza interessanti. Periodicamente anche la Città del Vaticano ha bisogno di rinnovare il personale per l’esercizio delle varie funzioni, tra questte appaiono di particolare rilevanza quelle legate alla comunicazione.

Le posizioni atttualmente aperte sono:

Addetto ufficio acquisiti, il candidato ha una laurea in discipline economiche/giuridiche, ma soprattutto esperienze nel settore acquisti presso grandi gruppi;

Operatore audio/video specializzato in tecnica del suono, in questo caso oltre alla laurea specifica è richiesta anche un’esperienza minima di 5 anni;

Primo tecnico impianti/chief systems engineer, il candidato ideale ha conseguito laurea specialistica in Ingegneria Meccanica, Elettronica o Edile e l’iscrizione all’Albo lettera A civile/industriale;

Tecnico di trasmissioni Radio/Televisive, in questo caso è possibile accedere con laurea o diploma tecnico specifico;

Redattore di Madrelingua Lingua Rumena presso Media Vaticano;

Junior Auditor e Senior Auditor in Ambito Finanziario e Immobiliare per candidarsi occorre una laurea in materie economiche e un ‘esperienza almeno biennale in revisione contabile; per la posizione senior l’esperienza richiesta è di 5 anni.

Come assume il Vaticano?

Per le assunzioni in Vaticano non è previsto un vero e proprio concorso, si tratta di una procedura più “aziendale”. La candidatura deve essere inviata online dal sito https://www.spe.va/it.html . Si procederà quindi alla scrematura dei vari profili. È necessario allegare il curriculum online e inserire le altre informazioni richieste.

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Concorso assistente Camera dei Deputati, requisiti, scadenza e materie

 

 

Le professioni più richieste secondo LinkedIn

LinkedIn è la piattaforma più conosciuta per coloro che vogliono presentarsi nel mondo del lavoro. Il ruolo della piattaforma non è semplicemente mettere in contatto chi cerca lavoro e chi offre lavoro, infatti è utile anche a chi un lavoro ce l’ha ma non esclude di aprirsi a nuove esperienze, vuole migliorare la propria posizione. Si tratta di una piattaforma sempre aggiornabile con le proprie esperienze, lavorative e non solo. Nel tempo ha acquistato sempre più importanza soprattutto per coloro che hanno un’istruzione medio-alta. Questo implica che è in grado anche di raccogliere quelle che sono le esigenze del mondo del lavoro. Ha stilato quindi una classifica di quelle che sono le posizioni più ricercate nel mondo del lavoro.

La classifica delle professioni più richieste

In base ai dati emersi dalla ricerca LinkedIn, ecco la classifica:

15° posto: sviluppatori back-end si tratta di professionisti che si occupano della costruzione e della manutenzione dei componenti di un sito web non visibili dall’utente, come server, database e API.

14° posto: Medical science liaison si occupano di scambio di informazioni scientifiche tra comunità medica e società farmaceutiche;

13° posto: solutions consultant, il loro lavoro è gestire soluzioni informatiche;

12° posto: per ingegnere di processo, lavora soprattutto nel settore dell’automotive e si occupa di valutare le performance di un “processo”, ad esempio di un’auto, al fine di perferzionarlo;

11° posto: talent scout, opera in diversi settori e cerca i talenti;

10° posto: fiscalisti, si occupano di fornire consulenza fiscale alle aziende in modo da evitare errori e non pagare più tasse del dovuto;

9° posto: consulente cloud, si occupa di seguire i servizi di cloud computing nelle aziende, aiutandole a prendere decisioni a vantaggio delle proprie operazioni.

Professioni più richieste 2024, i primi posti

8° posto: cyber security engineer, il suo compito è creare e implementare soluzioni volte a proteggere i sistemi informatici da attacchi hacker;

7° posto: responsabile acquisti;

6° posto: ingegnere dei dati, si occupa della gestione dei flussi di dati a fini statistici/economici;

5° posto: ingegnere del cloud (cloud engineer), figura che svolge in azienda attività legate al cloud computing, come il monitoraggio e il mantenimento dell’infrastruttura e dei server;

4° posto: specialista nella sostenibilità;

3° posto: l’analista Soc, si occupa della sicurezza informatica aziendale, monitorando le attività su siti web, server e database alla ricerca di eventuali minacce;

2° posto: ingegneri dell’intelligenza artificiale;

1° posto: addetto allo sviluppo commerciale, il suo compito prevalente è trovare nuovi clienti, fidelizzare quelli esistenti, promuovere la crescita dell’azienda.

Le città dove sono maggiormente richieste tali figure professionali sono Milano, Roma, Torino e Napoli.

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