Visura catastale online, il servizio a pagamento aperto a tutti

Visura catastale online e ispezione ipotecaria a pagamento anche se non si è proprietari di immobili, ecco tutti i dettagli del servizio.

Visura catastale online, le novità dell’agenzia delle entrate

Novità da parte dell’Agenzia delle entrate per quanto riguarda alcuni servizi disponibili per gli utenti. Il servizio di consultazione online consente l’accesso alla banca dati catastale e ipotecaria relativamente agli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento e ottenere a titolo gratuito e in esenzione da tributi, su file in formato pdf, visure attuali e storiche dell’unità immobiliare, visure della mappa, visure planimetriche e ispezioni ipotecarie. Per accedere al servizio è necessario essere in possesso di credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid), Carta di identità elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Tuttavia attraverso la visura catastale online è possibile accedere anche se non si è proprietari. E’ possibile richiedere:

  • visure attuali per soggetto,
  • visure, attuali o storiche, di un immobile;
  • e visure della mappa, di una particella censita al Catasto dei Terreni.

Ispezione ipotecaria online, anche questa è disponibile

Con il servizio telematico “Consultazione personale” è possibile consultare la banca dati ipotecaria. La consultazione è a titolo gratuito e in esenzione da tributi, relativamente agli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento. Nel caso di ispezione ipotecaria online anche chi non è proprietario può fare l’ispezione.

È possibile ispezionare oltre a tutte le note di trascrizione ed iscrizione e le domande di annotazione presentate dall’inizio del periodo informatizzato (data variabile da ufficio ad ufficio) anche le note di trascrizione cartacee recuperate e disponibili in formato immagine. Gli altri documenti possono essere consultati esclusivamente recandosi presso il servizio di pubblicità immobiliare territorialmente competente.

Visura catastale online, i costi del servizio

Il servizio di visura catastale online prevede un pagamento. Ad esempio per una visura per soggetto, l’importo è di 1,35 euro per ogni 10 unità immobiliari, o frazione di 10. Anche per una visura, attuale o storica, per immobile  l’importo è di 1,35 euro, come per la visura della mappa.

Mentre per quanto riguarda i costi per le ispezioni online il costo del servizio è calcolato applicando la tariffa vigente diminuita del 10 per cento, perché riferita a ispezioni erogate per via telematica (tabella tasse ipotecarie – pdf), e aumentata del 50 per cento, trattandosi di ispezioni fornite non su base convenzionale. Pertanto, per ogni nominativo e per ogni immobile oggetto della ricerca sono dovuti 9,45 euro. Se nell’elenco sintetico relativo al soggetto sono presenti più di 30 formalità, sono corrisposti ulteriori 4,73 euro per ogni gruppo di 15 formalità. Infine per ogni formalità consultata sono dovuti 5,40 euro.

 

Bonus gastronomia 2024, c’è ancora tempo per richiederlo

Bonus gastronomia 2024, ma anche per ristoranti e pasticcerie, ecco in cosa consiste e c’è ancora tempo per poterlo richiedere.

Bonus gastronomia 2024, in cosa consiste

Il made in Italy nel settore culinario è senza dubbio uno dei settori trainanti della nostra economia. Ma a causa dell’inflazione e degli aumenti delle materie prime, molte attività si trovano in difficoltà. Tuttavia ci sono degli strumenti che permettono di correre in aiuto di questi operatori. Ad esempio, Macchinari e beni strumentali è l’incentivo che sostiene le imprese di eccellenza nei settori ristorazione, pasticceria e gelateria.

Il fondo è gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. Ma è promosso dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste con il Decreto Ministeriale e mette a disposizione una risorsa pari a 56 milioni di euro, al lordo degli oneri per la gestione della misura.

A chi è rivolto il fondo?

Sono diverse le aziende che possono chiedere il contributo. Ecco quindi che le agevolazioni sono rivolte a:

  • imprese operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.11 (Ristorazione con somministrazione) regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese da almeno 10 anni, oppure che abbiano acquistato – nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del Decreto Ministeriale 4 luglio 2022 – prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici per almeno il 25% del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo;
  • imprese operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.30 (Gelaterie e pasticcerie) e dal codice ATECO 10.71.20 (Produzione di pasticceria fresca) regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese da almeno 10 anni o, alternativamente, che abbiano acquistato – nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del Decreto Ministeriale 4 luglio 2022 – prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI e prodotti biologici per almeno il 5% del totale dei prodotti alimentari acquistati nello stesso periodo

Bonus gastronomia 2024, quando presentare la domanda

Ciascuna impresa può ottenere un contributo a fondo perduto non superiore a 30.000 euro fino a coprire massimo il 70% delle spese totali ammissibili riferite all’acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali all’attività dell’impresa.

I beni strumentali devono essere:

  • nuovi di fabbrica, organici e funzionali;
  • acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’impresa beneficiaria;
  • mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo.

La piattaforma informatica per la presentazione delle domande è già aperta. Infatti già dal 12 marzo 2024 alle ore 10.00, è possibile inviare la proprio richiesta. Tuttavia c’è tempo fino al 13 maggio alle ore 12.00. Le domande saranno visibili allo stato di compilazione in cui erano al momento della sospensione della piattaforma. Ed infine per tutte le informazioni è sempre possibile consultare il sito di Invitalia.

Imprenditoria femminile 2024, tutti gli aiuti richiedibili

Imprenditoria femminile 2024 è una spinta per l’economia italiana in cui protagoniste sono le donne, ma quali sono gli aiuti richiedibili?

Imprenditoria femminile 2024, il fondo di Invitalia

Un dei fondi più conosciuti è probabilmente il progetto di Invitalia. Gli incentivi finanziano programmi di investimento per l’avvio o lo sviluppo delle imprese femminili da realizzare in 24 mesi. Il Fondo mette a disposizione un contributo a fondo perduto che varia in funzione della dimensione del progetto:

  • per progetti fino a € 100.000, l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di € 50.000
  • per progetti fino a € 250.000, l’agevolazione copre il 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000

Possono accedere al fondo sia le nuove aziende che quelle costituite da meno di 12 mesi. In quest’ultimo caso si possono presentare progetti d’investimento fino a € 400.000. Tuttavia il Fondo prevede un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero, con una copertura fino all’80% delle spese ammissibili, per un massimo di € 320.000.  Il finanziamento a tasso zero è da rimborsare in otto anni.

Nuove imprese a tasso zero

La misura “Nuove imprese a tasso zero” ha l’obiettivo di sostenere, su tutto il territorio nazionale, la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile. Sono ammissibili le iniziative, realizzabili su tutto il territorio nazionale, promosse nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone ivi compresi quelli afferenti all’innovazione sociale;
  • commercio di beni e servizi;
  • turismo ivi incluse le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché’ le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.

I programmi di investimento proposti dalle imprese costituite da non più di 36 mesi possono prevedere spese ammissibili non superiori a euro 1.500.000. Mentre per le imprese costituite da più di 36 mesi e da non più di 60 mesi, l’importo delle spese ammissibili non può essere superiore a euro 3.000.000.

Imprenditoria femminile 2024, altri contributi richiedibili

Ci sono poi diversi fondi che hanno carattere Regionale. Cioè le Regioni si impegna a riconoscere dei contributi per la nascita, crescita e sviluppo di attività che hanno una forte presente femminile. Per questo motivo, si invita a consultare i siti internet delle regioni in cui dovrebbe avere sede l’azienda.

Esiste poi anche il Microcredito di libertà. Si tratta di è un finanziamento a tasso 0 per la nascita e lo sviluppo di attività imprenditoriali delle donne che hanno subito violenza. Un finanziamento a tasso 0, fino ad un importo massimo di 50.000 euro per avviare o sviluppare attività d’impresa. La misura prevede l’assistenza gratuita di un tutor di microcredito sia nella fase di definizione del progetto imprenditoriale che in quella della restituzione del finanziamento.

Agenda sud, come contrastare la dispersione scolastica

Agenda sud arriva il decreto per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti nelle aree del Mezzogiorno.

Agenda sud, le scuole nel Mezzogiorno

La scuola è un elemento molto importante per la crescita corretta di un individuo. Non solo si apprendono le nozioni delle varie discipline, ma anche le regole per la condivisione, l’educazione civica e la convivenza con altre persone. Una scuola che funzioni deve essere in grado di dare ai propri studenti, oltre ad una buona offerta formativa, quelle che sono le basi per essere un cittadino che vive all’interno del Suo Paese.

Tramite Agenda sud si vuole raggiungere l’obiettivo del miglioramento dei livelli di apprendimento degli studenti e la formazione del personale scolastico. In particolare sui processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche. Nonché la diffusione di pratiche di innovazione didattica, metodologica, organizzativa e gestionale. Cercando sempre di diminuire non solo il divario tra Nord e sud, ma anche aggregare i giovani verso la scuola, togliendoli a volte dalla strada.

Agenda sud, ma cos’è?

Gli interventi dell’Agenda Sud sono finalizzati al superamento dei divari negli apprendimenti tra Nord e Sud Italia. L’obiettivo principale consiste nel contrasto alla dispersione scolastica, a partire dalla scuola primaria, con interventi mirati sulle scuole del Mezzogiorno. Quest’anno il Ministro dell’istruzione e del MeritoGiuseppe Valditara ha firmato un decreto che mette a disposizione 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni.

Il provvedimento demanda all’Autorità di gestione del PON 2014-2020 e del PN 2021-2027 presso l’Unità di missione per il PNRR l’attuazione delle disposizioni per l’affidamento dei servizi agli enti di ricerca e per la definizione di specifici progetti per l’attivazione del supporto, dell’accompagnamento e della formazione, anche in coerenza con i target, le milestone e le condizionalità e gli obiettivi delle linee di investimento del PNRR.

Il piano estate

Il provvedimento, che interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali. E riguarda principalmente il periodo estivo con dei programmi che i ragazzi possono seguire. Secondo quanto dice lo stesso ministro si punta a: “Una scuola che sia sempre più un luogo aperto, parte integrante della comunità per tutto l’anno, realizzando attività di aggregazione e formazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari“.

Impresa agricola, arrivano bonus e contributi per i giovani

Impresa agricola arrivano bonus e contributi per i più giovani che decidono di avviarne una e di farlo puntando sull’innovazione.

Impresa agricola, innovazione e rispetto dell’ambiente

Agricoltura, innovazione e rispetto dell’ambiente sono i tre elementi cardine per ricevere contributi e bonus se si vuole avviare un’attività di questo tipo. Le novità grazie alla legge 36/2024Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo“, in vigore dall’8 aprile.

Come sottolineato dall’art 1. la legge è volta alla promozione e al sostegno dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Ma anche al rilancio del sistema produttivo agricolo mediante interventi per favorire l’insediamento e la permanenza dei giovani. Ed infine per favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo, nel rispetto della normativa dell’Unione europea.

I contributi nel dettaglio e la risorsa finanziaria disponibile

A disposizione un fondo di 15 milioni di euro all’anno. Le risorse del fondo sono destinate prioritariamente a interventi finalizzati:

a) all’acquisto di terreni e strutture necessari per l’avvio dell’attività imprenditoriale agricola;

b) all’acquisto di beni strumentali, con priorità per quelli destinati ad accrescere l’efficienza aziendale e a introdurre innovazioni relative al prodotto, alle pratiche di coltivazione e di manutenzione naturale dei terreni e al processo di coltivazione dei prodotti attraverso tecniche di precisione;

c) all’ampliamento dell’unità minima produttiva, definita secondo la localizzazione, l’indirizzo colturale e l’impiego di mano d’opera, al fine di promuovere l’efficienza aziendale; d) all’acquisto di complessi aziendali già operativi.

In particolare nel caso di acquisto di terreni  lo sconto è pari al 40% per cui le imposte  dovute al rogito dovranno essere versate in misura pari al 60% rispetto a quelle ordinarie. A questa agevolazione si aggiunge il taglio del 50% dell’onorario del notaio per gli atti di compravendita di terreni entro il valore massimo di 200.000 euro.

Impresa agricola, i requisiti per accedere ai contributi

I bonus e contributi sono rivolti a imprese giovanili in qualsiasi forma costituite, che esercitano esclusivamente attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile. Inoltre occorre che:

a) il titolare sia un imprenditore agricolo di età compresa tra i 18 e 41 anni compiuti;

b) nel caso di società di persone e di società cooperative, almeno la metà dei soci sia costituita da imprenditori agricoli di età 18 e 41 anni compiuti;

c) nel caso di società di capitali, almeno la metà del capitale sociale sia sottoscritta da imprenditori agricoli di età superiore a diciotto e inferiore a quarantuno anni compiuti e gli organi di amministrazione siano composti, per almeno la metà, dai medesimi soggetti.

 

 

Comunicazioni Fisco, adesso i messaggi arrivano direttamente sull’app IO

Comunicazioni Fisco arrivano delle novità sulle modalità di avviso e potrebbero arrivare direttamente sull’app Io del contribuente.

Comunicazioni Fisco, i messaggi in App Io

L’App IO arricchisce  le sue funzionalità e i suoi servizi per i contribuenti. La visione alla base di IO è mettere al centro il cittadino nell’interazione con la Pubblica Amministrazione, attraverso un’applicazione semplice e intuitiva disponibile direttamente sul proprio smartphone. In particolare, l’app IO rende concreto l’articolo 64 bis del Codice dell’Amministrazione Digitale, che istituisce un unico punto di accesso per tutti i servizi digitali, erogato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Come indicato dal sito del dipartimento per la trasformazione digitale, IO permette alle Pubbliche Amministrazioni di:

  • inviare comunicazioni ai cittadini tramite messaggi di notifica in app, semplicemente conoscendo il loro codice fiscale (senza dover chiedere un indirizzo di contatto);
  • comunicare e gestire le scadenze e ricevere pagamenti elettronici con maggiore facilità;
  • inviare, ottenere e gestire documenti (atti, notifiche, certificati) in modo semplice e efficiente;
  • gestire le preferenze di ogni cittadino in modo centralizzato;
  • ridurre i costi di gestione (delle notifiche, dei pagamenti, ecc.);
  • facilitare i pagamenti e ridurre i costi di recupero dei crediti

Fisco 2024, il comunicato dell’Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle entrate comunica che arriva un nuovo servizio sull’App Io. Rimborsi in arrivo, scadenze di contratti, adempimenti e rate, comunicazioni non recapitate: sono alcuni dei messaggi in forma semplice e chiara che l’Agenzia invia ai cittadini sulle questioni fiscali di maggior interesse. Gli avvisi riguardano anche le abilitazioni conferite alle persone di fiducia per l’accesso alla propria area riservata e alcune date da ricordare, ma nel tempo si aggiungeranno via via nuovi contenuti.

Tuttavia grazie a questo servizio si può sempre essere aggiornati e non dimenticare date e adempimenti fiscali. L’app IO consente infatti di ricevere, comodamente in un’unica app sul cellulare, i messaggi del Fisco insieme a quelli delle altre amministrazioni, locali e nazionali, accreditate al servizio

Dove trovare l’App IO?

Si ricorda che l’app dei servizi pubblici “IO” è disponibile gratuitamente negli store iOS e Android. Per poterla utilizzare è necessario effettuare il login utilizzando i metodi di identificazione digitale. Tra questi ci sono la carta d’identità elettronica (Cie) e/o con Spid. L’uso dell’app come canale di comunicazione permette di eliminare il ricorso agli sms e alle email, che possono prestarsi con più facilità a campagne di phishing. Quindi avere una comunicazione pratica e sicura senza incorrere in pagamenti indesiderati o non dovuti.

Dichiarazione dei redditi 2024, ecco tutte le novità

La dichiarazione dei redditi 2024 sarà presto uno dei tanti obblighi previsti per gli italiani, ecco quindi tutte le novità di quest’anno.

Dichiarazione dei redditi 2024, online i moduli disponibili

La dichiarazione dei redditi è il documento contabile attraverso il quale il cittadino-contribuente comunica al fisco le proprie entrate. Ovvero il proprio reddito, ed effettua i versamenti delle imposte relative a partire dalla base imponibile e dalle aliquote fiscali per ciascuna imposta dovuta. Tuttavia sul sito dell’Agenzia delle entrate è possibile scaricare i moduli per la dichiarazione precompilata.

A partire dal 30 aprile la dichiarazione precompilata può essere fatta sia dai dipendente pubblici che privati. Ed ecco che arriva la prima novità, cioè che anche i possessori di partita Iva possono scaricare la dichiarazione precompilata dal sito dell’Agenzia delle entrate. Si ricorda che di norma, chi ha un lavoro dipendente o assimilato presenta il Modello 730 mentre chi ha Partita IVA presenta il Modello Unico.

Dichiarazione dei redditi 2024, da quando si può fare?

La dichiarazione dei redditi 2024 sarà disponibile a partire dal 30 aprile 2024 anche per chi ha la partita iva. Tuttavia è possibile inviarla alla Fisco entro e non oltre il 30 settembre 2024. Tuttavia l’art 1 del Decreto Legislativo “semplificazioni fiscali” ha previsto un cambiamento per i contribuenti titolari di reddito da lavoro dipendente o pensione. Infatti, si passa dalla possibilità di presentare il Modello 730 precompilato alla “Dichiarazione semplificata dei dipendenti e dei pensionati”. Si ricorda che per utilizzare il modello occorre accedere utilizzando un’identità SPID (Sistema Pubblico dell’Identità Digitale) o CIE (carta di identità elettronica) o una Carta nazionale dei servizi.

Tuttavia il modello 730 presenta diversi vantaggi. Principalmente, il contribuente non deve eseguire calcoli e ottiene il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio (per i pensionati a partire dal mese di agosto o di settembre); se, invece, deve versare delle somme, queste vengono trattenute dalla retribuzione (a partire dal mese di luglio) o dalla pensione (a partire dal mese di agosto o settembre) direttamente nella busta paga.

Chi può usare il modello 730?

Possono utilizzare il modello 730 i contribuenti che nel 2023 hanno percepito redditi:

  • da lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (per esempio contratti di lavoro a progetto)
  • dei terreni e dei fabbricati
  • redditi di capitale
  • lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (per esempio prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente)
  • redditi diversi (per esempio, redditi di terreni e fabbricati situati all’estero)
  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata (per esempio, i redditi percepiti dagli eredi – a esclusione dei redditi fondiari, d’impresa e derivanti dall’esercizio di arti e professioni).
  • di capitale di fonte estera, diversi da quelli che concorrono a formare il reddito complessivo, percepiti direttamente dal contribuente senza l’intervento di intermediari residenti indicati nella sezione III del quadro L.

Imposte di successione e donazione, arriva l’importo unico

Le imposte di successione e donazione potrebbe subire delle variazioni per via del Def, il Documento di economia e finanza.

Imposte di successione e donazione, le possibili novità

L’Italia deve allinearsi all’Europa e lo fa anche attraverso il documento di economia e finanza al vaglio del Consiglio dei ministri. Tuttavia il Governo punta a semplificare tutta la normativa che riguarda le successioni e gli adempimenti attualmente previsti, anche per il superbollo auto.

Sembra che comunque l’obiettivo sia quello di arrivare al pagamento di un contributo unico. Non solo, ma anche la possibilità che si possa fare la successione in via telematica e precompilata. Un pò come il caso della dichiarazione dei redditi precompilata scaricabile direttamente dal sito dell’Agenzia delle entrate. Infine sul tema donazione, è prevista l’introduzione di detrazione delle imposte pagate all’estero in connessione alla medesima donazione e in relazione ai beni già esistenti.

Imposte di successione e donazione, cosa dice oggi la normativa

Le persone che ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, l’imposta di successione. I contribuenti possono presentare la dichiarazione di successione e domanda di volture catastali direttamente online, grazie ai servizi telematici delle Entrate.

Per farlo, basta utilizzare l’applicativo disponibile sul sito internet dell’Agenzia, installare sulla propria postazione di lavoro il software di compilazione SuccessioniOnLine, compilare il file, allegare i documenti, salvare, accedere ai servizi telematici ed inviare. In alternativa, è possibile rivolgersi ad un intermediario.

Le aliquote e le franchigie stabilite per l’imposta sulle successioni e donazioni sono state previste dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006.

Le aliquote da versare

Secondo l’Agenzia delle entrate le aliquote da pagare sono le seguenti:

  • 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro;
  • 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, 100.000 euro;
  • 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.

Oltre alle franchigie di 100.000 euro e di 1 milione di euro, vi è una ulteriore franchigia, pari ad 1,5 milioni di euro, per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992.

Tassi sui mutui in discesa, finalmente rate più leggere

Tassi sui mutui in discesa, arrivano buone notizie per coloro che hanno ancora un mutuo da pagare o lo vogliono accendere.

Tassi sui mutui in discesa, adesso ci siamo

La tanto attesa ripresa del mercato immobiliare potrebbe aversi grazie alla diminuzione dei tassi sui mutui. Certo nel settore immobiliare c’è anche il problema delle nuove direttive europee in tema di efficienza energetica o i risultati prodotti dal superbonus a gravare sulla contrazione delle compravendite. Ma cerchiamo di essere ottimisti almeno sull’aspetto dei mutui ipotecari.

Ebbene  dopo due anni di crescita costante a causa delle politiche monetarie dell’unione Europea, oggi la situazione sembra voler progredire verso un miglioramento. Infatti i tassi sui mutui sono in discesa e le rate pagate dal debitore cominciano ad essere più leggere. Un sospiro di sollievo per coloro che hanno ancora un mutuo da pagare o semplicemente lo vogliono accendere per comprare la loro prima casa. Si ricorda che in Italia sono ancora valide le agevolazioni per la prima casa anche per gli under 36.

Tassi sui muti in discesa, a quanto ammonta il risparmio

Secondo Codacons il risparmio sulle rate non sarà certo indifferente. Chi oggi accende un finanziamento a tasso fisso per l’acquisto della prima casa si ritrova un Taeg tra il 2,7% e il 2,8%, in deciso ribasso rispetto al 3,7% di media di novembre 2023.

Ciò equivale ad un rata mensile più bassa, con risparmi pari a circa 45 euro al mese per un mutuo da 100mila euro a 30 anni, e di 67 euro al mese per un finanziamento da 140mila euro a 25 anni. Su base annua la minore spesa sarà nel primo caso di 540 euro, nel secondo di oltre 804 euro. Ci si appresa a vivere un cambio di rotta in cui i tassi sui mutui sembrano puntare verso la discesa. Infine si riducono gli oneri anche per le imprese, pur con un calo meno significativo rispetto ai mutui per l’acquisto di casa. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento è sceso al 5,39%, rispetto al 5,46% di dicembre 2023.

Quali sono le previsioni future?

Secondo l’ABI per l’acquisto di abitazioni il tasso scende a gennaio al 3,99%, rispetto al 4,42% di dicembre 2023 e dal 4,50% di novembre 2023. Per i mutui ci sono quindi dei segnali di ottimismo, che dovrebbero far salire il numero delle compravendite in Italia che hanno registrato una contrazione in questo ultimo periodo. E’ chiaro che i tassi di mutuo in discesa rendono più appetibile la possibilità di accedere al credito per l’acquisto magari della prima casa rimettendo in moto il settore immobiliare che ha segnato uno stallo in questi anni.

Notaio e compravendita, quando è necessario e le sue responsabilità

Nella compravendita immobiliare la presenza del notaio è obbligatoria in quanto trasferisce la proprietà, ma quali sono le sue responsabilità?

Compravendita immobiliare, chi è il notaio

Quando si vuole acquistare un immobile occorre passare dal notaio per il trasferimento della proprietà attraverso l’atto da lui redatto. Il notaio è un pubblico ufficiale al quale lo Stato affida il potere di attribuire pubblica fede, cioè il valore di prova legale, agli atti che stipula. Perciò tutti, compreso il giudice, devono presumere vero ciò che è da lui attestato, salvo che sia accertato il reato di falso.

La sua figura quindi è fondamentale per il trasferimento della proprietà da un soggetto ad un altro. Un Notaio è un professionista del diritto che prepara, autentica e registra documenti aventi rilevanza legale, come contratti di compravendita immobiliare e testamenti, assicurandosi che siano validi e rispettino le leggi vigenti.

Compravendita immobiliare, quali sono i suoi doveri?

Nella maggior parte dei casi chi compra un immobile sceglie il notaio presso cui fare l’atto. Anche quando si acquista casa attraverso un’agenzia immobiliare si può scegliere sempre e comunque il proprio notaio di fiducia. Perché se è vero che il notaio è un pubblico ufficiale che agisce nel nome dello Stato, ci si sente sempre più tutelati dal notaio dove ad esempio si è già stipulato un atto precedente.

Tuttavia i compiti del notaio sono differenti, anche perché la responsabilità del trasferimento non è certo indifferente. La prima tra tutte è che deve operare nell’imparzialità tra le parti e nel rigoroso rispetto della normativa italiana. Dunque i compiti del notaio nella compravendita di un immobile sono i seguenti:

  • verifica che chi vuol vendere l’immobile abbia il titolo per farlo, in altre parole sia il reale proprietario;
  • controlla che sull’immobile non ci siano ipoteche o vincoli di altro genere, come un pignoramento;
  • fissa il giorno e l’ora in cui le parti (compratore e venditore) devono presentarsi per la stipula;
  • redige l’atto di compravendita e lo registra presso i pubblici uffici.

A conclusione di tutto l’inter consegna copia dell’atto alle parti, compresa la trascrizione, concludendo così il suo compito in sede di compravendita. L’intervento del notaio si ha anche quando ci sono delle donazioni, permute, redazione di un contratto di mutuo, passaggi di società, insomma il notaio è necessario davvero a molti atti.

Quali sono le responsabilità del notaio

Il notaio è responsabile di quanto scritto in un atto di compravendita. Infatti certifica l’identità dei soggetti che sono presenti attraverso la visura dei documenti sia delle persone che dell’oggetto della compravendita.

La responsabilità gravante sul notaio, nell’esecuzione del contratto di prestazione d’opera professionale, implica che su tale professionista non grava solo l’obbligo di predisporre un atto che produca gli effetti voluti dalle parti, formalmente e sostanzialmente valido, ma anche quello di osservare l’ obbligo contrattuale di correttezza e di informazione che discende  dall’incarico che egli riceve dal suo cliente che obbliga il professionista ad osservare un comportamento diligente.  (Cassazione Civ. sez. III, 28 novembre 2007, n. 24733).

Il notaio garantisce la legalità, legittimità e stabilità della transazione tra le parti. Ma anche l’affidabilità dei dati inseriti nei Pubblici Registri, affinché tutto si svolga in totale serenità per le parti coinvolte.