Il Decreto Salva-Italia premia la trasparenza fiscale

di Vera MORETTI

Per agevolare, e premiare, le imprese che presenteranno conti trasparenti e reali, il decreto Salva-Italia ha introdotto condizioni vantaggiose e semplificazioni importanti.
Insomma, chi non aspetterà i controlli della finanza, per mettersi in regola, magari beneficiando della fatturazione elettronica, verrà debitamente ricompensato.

Chi rientra nella fascia dei possibili premiati? Il regime interessa lavoratori autonomi, imprese individuali e società di persone e si tratta di un regime opzionale perché verrà scelto liberamente dal contribuente al momento della prossima dichiarazione dei redditi – UNICO 2012 e si applicherà dal 1.1.2013.

Le condizioni richieste sono:
• l’invio telematico di tutte le fatture attive e passive e di altri acquisti e cessioni non fatturati e dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate
• l’apertura di un conto corrente dedicato esclusivamente all’attività svolta.

Richieste di poco conto se si considerano le agevolazioni:
• semplificazione degli adempimenti amministrativi: ad es. eliminazione dell’obbligo di emissione scontrino /ricevuta fiscale;
predisposizione automatica da parte dell’Agenzia delle Entrate di alcuni documenti , a titolo esemplificativo: liquidazioni periodiche IVA, 770 semplificato, CUD , versamenti delle ritenute;
anticipazione della compensazione o rimborso del credito IVA;
abolizione del visto di conformità per le compensazioni IVA oltre i 15.000 euro;
• possibilità di accertamento da parte del Fisco solo entro 3 anni e non più quattro dalla dichiarazione dei redditi interessata;
esclusione dagli accertamenti analitico-induttivi, basati cioè su presunzioni semplici (gravi precise e concordanti).

Per chi si avvale della contabilità semplificata, si aggiungono altri vantaggi:
• determinazione del reddito con principio di cassa;
• predisposizione della dichiarazione dei redditi direttamente dall’agenzia;
• esonero da scritture contabili, versamenti periodici e acconto IVA.

Ma il regime decade se:
• i dati richiesti vengono inviati con ritardo di oltre 90 giorni o addirittura mancano;
• non viene rispettato il limite di 1000 euro nell’uso del contante con una sanzione pecuniaria da 1500 a 4000 euro.

Le penalità sono collegate invece a ravvedimento operoso in caso di ritardo nell’invio della documentazione entro i 90 giorni, senza decadenza dal regime agevolato.
Per avere maggiori informazioni circa le modalità di attuazione, nonché la definizione completa delle semplificazioni previste, occorre però attendere le specifiche dell’Agenzia delle Entrate.

Il Fisco arriva a Cortina

Risultati importanti nel contrasto all’evasione sono stati raggiunti nell’operazione dell’Agenzia delle Entrate in cui sono stati impegnati 80 funzionari, lo scorso 30 dicembre, a Cortina.
L’intervento della vigilia di San Silvestro rientra nella normale attività di presidio del territorio da parte delle Entrate, non solo in Veneto ma su tutto il territorio nazionale, ed è stata portata avanti dai funzionari del Fisco con competenza e professionalità, con il minimo intralcio allo svolgimento dell’attività commerciale, al punto che, talvolta, gli agenti sono stati scambiati dalla clientela per commessi degli stessi esercizi commerciali.

Il controllo ha riguardato solo 35 esercizi commerciali (ristoranti, bar, alberghi, saloni di bellezza, farmacie, gioiellerie, boutique, eccetera) su un totale di quasi 1.000 presenti nella “Perla delle Dolomiti” e ha comportato una lievitazione degli incassi delle strutture “verificate” sia rispetto a quelli del giorno precedente, sia a quelli registrati nello stesso giorno del 2010.

Si può ben dire che il Fisco fa bene agli affari se i ristoranti hanno registrato un incremento degli incassi fino al 300% rispetto a quello del 30 dicembre dell’anno precedente (110% in più rispetto al giorno prima), i bar hanno incassato fino al 40% in più rispetto allo stesso giorno del 2010 (+104% rispetto al 29 dicembre 2011) e gli esercizi commerciali di lusso hanno avuto un aumento delle entrate fino al 400% rispetto al 30 dicembre 2010 (+104% rispetto al giorno prima).

Ma l’azione degli ispettori delle Entrate ha fatto emergere anche situazioni “particolari”, come quella di un commerciante che aveva in conto vendita beni di lusso per oltre 1,6 milioni di euro, non corredati da alcun documento fiscale.

I controlli si sono, poi, concentrati sui possessori di 251 auto di grossa cilindrata, evidenziando che su 133 “bolidi” intestati a persone fisiche, 42 sono di proprietà di cittadini che hanno dichiarato meno di 30mila euro lordi di reddito sia nel 2009 che nel 2010, mentre 16 appartengono a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50mila euro annui. Le altre 118 autovetture risultano intestate a società che, sia nel 2009 sia nel 2010, in 19 casi hanno dichiarato di essere in perdita e in 37 casi hanno presentato una dichiarazione con meno di 50mila euro lordi di redditi dichiarati.
r.fo.

Fisconline: le tasse 2.0

Le tasse si pagano con un click. Registrare un contratto di affitto, visualizzare versamenti e atti, pagare le imposte, inviare la dichiarazione dei redditi, da oggi è più semplice e a portata di mouse. Grazie ai nuovi servizi offerti dal sito www.agenziaentrate.gov.it, il fisco diventa 2.0.

Ma come si usufruisce dei servizi messi a disposizione da Fisconline?
Destinatari dell’iniziativa sono tutti i cittadini italiani, anche residenti all’estero. Per accedere alle funzione del sito occorre essere muniti di un Pincode, che è possibile richiedere:

  • online, collegandosi al sito dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it, e seguendo il percorso “Servizi online > Servizi con registrazione”, che consente di scaricare la domanda di abilitazione.
  • per telefono, al numero 848.800.444, selezionando il servizio di assistenza automatico. Le ultime 6 cifre del Pin e la password per il primo accesso saranno recapitate per posta entro 15 giorni dalla richiesta.
  • presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è a disposizione inoltre una brochure che spiega le principali funzionalità del servizio. Grazie a Fisconline da oggi pagare online imposte, tasse e contributi con il modello F24, inviare la dichiarazione dei redditi,  registrare un contratto d’affitto, scegliere la cedolare secca, comunicare le proprie coordinate bancarie per l’accredito dei rimborsi,- ottenere le ricevute telematiche della documentazione inviata, trasmettere istanze, inviare la domanda di definizione delle liti fiscali pendenti di importo fino a 20.000 euro.

Se invece vi occorre raccogliere informazioni, Fisconline vi aiuta consentendovi di consultare ogni volta vogliate la dichiarazione fiscale, i dati catastali degli immobili, i versamenti eseguiti e gli atti registrati.

Per chi ancora non possiede un Pincode, sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono a dispozione alcuni servizi free come il calcolo dell’importo del bollo dell’auto inserendo la targa, o della potenza del veicolo, o ancora verificare la regolarità dei contrassegni telematici, controllare gli importi per la tassazione degli atti giudiziari, verificare la validità di codici fiscali e partite Iva comunitarie. Da oggi il Fisco diventa più leggero, ma solo per le code!

Un aiuto per colf e badanti stranieri in Piemonte

di Vera MORETTI

Il ciclo di incontri formativi “Colf e badanti…senza frontiere” organizzato a Torino da Agenzia delle Entrate, Inps e Inail ha avuto molto successo, con una partecipazione di 150 persone.

I cittadini immigrati, molto presenti in Piemonte, hanno apprezzato questa iniziativa, considerando che il lavoro domestico è per loro la maggior fonte di lavoro e di guadagno. Le nazionalità dei partecipanti erano in maggioranza peruviana, rumena, egiziana, equadoregna e marocchina.

Le informazioni che venivano date durante gli incontri riguardavano soprattutto l’area previdenziale e contributiva, oltre alle tematiche di obblighi e agevolazioni fiscali.
Per semplificare l’assimilazione di ciò che veniva spiegato, sono stati distribuiti opuscoli informativi redatti con linguaggio semplice, che riassumevano i temi trattati durante le lezioni che diventerà un vero e proprio vademecum per chi lo utilizzerà.

Per chi non avesse avuto la possibilità di partecipare al corso, l’opuscolo è scaricabile online sui siti istituzionali dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Disponibile per ora in lingua italiana, verrà presto tradotto in inglese, spagnolo e rumeno.

Le nuove versioni saranno reperibili sui siti web e presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate, le associazioni di immigrati di Torino, in particolare il Centro Popoli dove si sono svolti gli incontri formativi.

Nuovi Codici Tributo per versamenti parziali da 36-bis

I nuovi Codici Tributo per versamenti parziali da 36-bis sono stati istituiti dall’Agenzia delle Entrate con risoluzione n. 120/E del 12/12/2011, che attribuisce ad ogni tributo il codice di riferimento che dovrà utilizzare il contribuente che intende versare soltanto una quota dell’importo complessivo richiestogli con comunicazione d’irregolarità a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni ex articolo 36-bis del Dpr 600/1973.

Vale a dire quando dalla dichiarazione presentata emerge una maggiore imposta rispetto a quella indicata dal contribuente e l’Ufficio invia, prima della cartella di pagamento, una comunicazione di irregolarità in cui riporta le maggiori somme dovute, incluse sanzioni ed interessi.

Se il contribuente provvede al versamento di quanto richiesto entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di irregolarità, beneficiando della riduzione della sanzione a 1/3 di quella ordinaria (10% anziché 30%) e decide di pagare solo una quota delle cifre indicate nella comunicazione di irregolarità, non potrà utilizzare l’allegato modello F24 precompilato, che riporta l’intero importo con il codice tributo 9001, ma dovrà compilare un nuovo F24 utilizzando i codici tributo istituiti dalla suddetta risoluzione identificativi delle diverse imposte, da esporre nella sezione “Erario” in corrispondenza degli “importi a debito versati”, indicando il codice atto e l’anno di riferimento presenti nella comunicazione di irregolarità.

Dal 2012 una Pec per i grandi contribuenti

E’ online, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, la sezione che consente ai “grandi contribuenti” di trasmettere il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. Un passaggio necessario per i soggetti con un volume d’affari superiore ai cento milioni di euro, che potranno così fruire del nuovo canale di comunicazione a breve disponibile.

A partire dal prossimo mese di gennaio, infatti, sarà possibile scambiare informazioni con l’ufficio regionale dell’Amministrazione competente per gli accertamenti e i rimborsi, in modo semplice e diretto.

L’attivazione del canale “step by step”
La lettera
Stanno già partendo le lettere indirizzate dall’Agenzia ai rappresentanti legali delle imprese che rientrano nella categoria dei grandi contribuenti con l’invito a comunicare, entro 30 giorni dalla ricezione, l’indirizzo di posta elettronica certificata che si intende utilizzare per dialogare con le Entrate.

La Pec
Per trasmettere il proprio indirizzo Pec basterà accedere alla pagina web “Documentazione – Attività di controllo – Grandi contribuenti/tutoraggio – Canale di comunicazione dedicato: Posta elettronica certificata” del sito Internet. Al suo interno si potranno trovare le istruzioni per eseguire correttamente questo primo invio e i dettagli tecnici sul formato standard dei modelli da utilizzare per le successive comunicazioni con l’Amministrazione.

La casella dedicata
A partire da gennaio 2012, i grandi contribuenti che si saranno dotati di un indirizzo “certificato” potranno utilizzarlo per scrivere alla casella Pec dedicata, che l’Agenzia renderà disponibile per inviare e ricevere comunicazioni sulle questioni che attengono a rimborsi e accertamenti.

Dialogo e semplificazione al servizio dei contribuenti
L’attenzione alle necessità dei contribuenti, posta dall’Agenzia a fondamento della sua attività, assume particolare rilievo nei rapporti con questa categoria di “big”, segmento strategico dell’economia nazionale. Il nuovo canale di comunicazione loro dedicato ha lo scopo di agevolare e semplificare il dialogo con l’Amministrazione finanziaria. Ciò anche in considerazione del fatto che, dal 31 dicembre 2011, l’attività di “tutoraggio” (monitoraggio dei comportamenti delle imprese sulla base di approcci differenziati che tengano conto delle caratteristiche di questi soggetti) interesserà l’intera platea dei grandi contribuenti. L’iniziativa rappresenta, inoltre, un efficace strumento per ridurre il peso di adempimenti e oneri amministrativi.

Valentina Mengoli
Fonte: fiscooggi.it

Comune di Belluno: stretta antievasione

di Alessia CASIRAGHI

Belluno sottoscrive un patto con l’Agenzia delle Entrate per la partecipazione del comune all’attività di controllo fiscale. Dopo Padova, Venezia e Vicenza, tocca ora al capoluogo veneto firmare il patto per combattere l’evasione fiscale.

Sono sei gli ambiti in cui si concentreranno le attività di controllo e revisione:

  • Il commercio e le professioni, ovvero tutti coloro che esercitano un’attività economica senza partita Iva o enti non profit che svolgono tuttavia attività commerciali a fini di lucro
  • Urbanistica e territorio: tutti contribuenti che hanno venduto aree edificabili senza dichiararne il ricavo economico o che hanno partecipato ad abusivismi edilizi, siano essi di tipo residenziale che industriale
  • proprietà edilizia e patrimonio immobiliare: i proprietari di seconde/terze case no dichiarate, i locatori che non registrano i contratti o che omettono dichiarazioni Ici e Tarsu
  • residenze fittizie all’estero: tutti coloro soggetti che dichiarano la residenza all’estero mantenendo però i loro interessi familiari ed economici in Italia;
  • tutti i contribuenti che possiedono una beni economicamente rilevanti non coerenti con i redditi dichiarati.

Sarà l’amministrazione comunale di Belluno ad inviare per via telematica all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni utili ai fini dell’accertamento fiscale. Come corrispettivo riceverà fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni.

“Considero questo accordo molto importante perché mette a regime una stretta collaborazione fra le istituzioni, assolutamente necessaria in questo difficile momento – Antonio Prade ha affermato il sindaco di Belluno – perché ci consente di realizzare, scambiando informazioni, un fisco più equo”.

Quando la truffa arriva via e-mail

di Vera MORETTI

Le truffe che utilizzano il nome dell’Agenzia delle Entrate non accennano a diminuire ed è per questo che la stessa Agenzia si trova a segnalare casi di raggiri ai danni dei cittadini.

L’ultimo degli inganni è avvenuto via e-mail con oggetto “Notifica di rimborsi fiscali”. Il messaggio, accattivante per molti utenti, chiede di scaricare e compilare un file allegato che, una volta aperto, potrebbe essere pericoloso. Per questo, dall’Agenzia arrivano avvisi di cestinare immediatamente l’e-mail, senza aprire nessun allegato né tantomeno fornire dati personali, numeri di carte di credito comprese.

Per evitare che la truffa vada a buon fine, l’Amministrazione precisa che le Entrate per nessun motivo chiederebbero informazioni così personali.

Obiettivo finale di questo ennesimo phishing è entrare in possesso dei dati personali del soggetto “prescelto”. Nel modulo allegato, infatti, viene chiesto al destinatario di inserire una serie di informazioni utili al pagamento del rimborso, tra cui anche quelle relative alla sua carta di credito.

Ulteriori informazioni sono presenti anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “Home – Cosa devi fare – Richiedere – Rimborsi”, dove è possibile trovare l’unica procedura esatta per ottenere i rimborsi.

Un nuovo codice tributo per aiutare le imprese siciliane

di Vera MORETTI

Il frutto della convenzione siglata tra Agenzia delle Entrate e Regione Sicilia nel novembre 2010 e istituito con risoluzione 118/E del 9 dicembre è il codice tributo 3897, che permette alle imprese siciliane che operano nei settori estrattivo, manifatturiero, del turismo, dei servizi e anche le artigiane, di usufruire del credito d’imposta concesso dalla propria Amministrazione regionale, con legge 11/2009, utilizzandolo in compensazione con il modello F24.

Tali settori imprenditoriali, dunque, potranno usufruire di un credito d’imposta solo se effettueranno nuovi investimenti entro il 31 dicembre 2013, per incentivare la crescita e lo sviluppo dell’economia dell’isola.

Gli importi saranno diversi a seconda della misura delle aziende. Ad esempio, le aziende che si occupano di turismo si aggiudicheranno il contributo solo se i costi degli investimenti saranno almeno pari a 100mila euro ma non superiori a 4 milioni, mentre i limiti per le microimprese vanno da un minimo di 50mila a un massimo di 500mila euro, per le piccole da 100mila a un milione, per le medie e le grandi imprese, invece, da 500mila a 4 milioni di euro.

Si legge nell’articolo 6 della legge regionale: “Il credito d’imposta, determinato con riguardo ai nuovi investimenti eseguiti in ciascun periodo d’imposta, va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di maturazione ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modifiche ed integrazioni, a decorrere dalla data di sostenimento dei costi”.

Nell’F24, il tributo con codice 3897, identificato con la dicitura “Credito d’imposta per nuovi investimenti e per la crescita dimensionale delle imprese-Regione Siciliana – L.R. n. 11/2009”, si trova nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “Importi a credito compensati” ovvero, nei casi in cui il contribuente deve riversare il credito, in quella “Importi a debito versati”, e sarà operativo dal prossimo 15 dicembre.

Meno tasse per i gioielli

Riduzione dell’IRAP sui contratti di prestito d’uso per i metalli preziosi, con diminuzioni relative alla base imponibile.

Risposta positiva da parte dell’Agenzia delle Entrate all’istanza dello scorso 31 maggio di FederOrafi riguardante i contratti di prestito d’uso per i metalli preziosi. D’ora in poi le somme che gli operatori corrispondono alla banca per il prestito d’uso del metallo prezioso ai fini Irap diminuiranno in relazione alla base imponibile. Per quanto concerne invece le operazioni di prestito d’uso con l’estero, l’Agenzia delle Entrate ha avvalorato le 5 fattispecie rappresentate dalla Federazione.

“In un momento di così grande difficoltà per il Paese e per il comparto orafo, la risposta positiva dell’Agenzia ai quesiti della Federazione è un’iniezione di fiducia e un tangibile beneficio per tutte le imprese del settore – ha affermato Licia Mattioli, Presidente FederOrafi. – Mi riferisco alla certificazione secondo cui gli interessi per l’utilizzo del metallo nel prestito d’uso non sono imponibili Irap, una tassa già ‘poco amata’ dagli imprenditori. Ma ha uguale rilevanza l’avvallo dato alla casistica prospettata da FederOrafi circa i complessi adempimenti Iva nelle ipotesi di cliente extra-UE o UE e per operazioni Italia su estero o estero su estero”.

Il nuovo accordo è il frutto di un lavoro preparatorio svolto dalla Federazione nazionale degli Orafi, con l’assistenza di Confindustria Arezzo e Vicenza, quasi un anno prima della formalizzazione dell’istanza all’Agenzia lo scorso maggio.

A.C.