Rottamazione quater, arrivano le prime comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate

A sorpresa l’Agenzia delle Entrate sta inviando a coloro che hanno aderito alla rottamazione quater il prospetto per il pagamento. Lo stesso era atteso nel mese di settembre. Ecco cosa succede.

Comunicazione somme dovute rottamazione quater

La rottamazione quater accelera. Dopo gli iniziali tentennamenti con proroga dei termini per aderire, entro il 30 giugno 2023, iniziano ad arrivare ai contribuenti i primi prospetti di liquidazione. Molti li attendevano per il mese di settembre, invece c’è largo anticipo nelle operazioni di comunicazione delle somme dovute. Naturalmente le scadenze per il pagamento restano fissate e quindi ricevere ora il prospetto non vuol dire affrettarsi a pagare la prima rata.

La normativa prevede che entro il 30 settembre 2023 l’agente di riscossione, cioè l’Agenzia Entrate e Riscossione, comunica a coloro che hanno proposto istanza di adesione alla rottamazione quater le somme dovute. Comunica altresì l’importo delle singole rate con le relative scadenze. La comunicazione avviene attraverso l’indirizzo di posta elettronica certificata fornita dal contribuente al momento dell’adesione, inoltre accedendo all’area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile prendere visione della comunicazione.

Proprio in queste ore i primi contribuenti stanno ricevendo la comunicazione in oggetto. Occorre ricordare che oltre alla possibilità di ricevere la comunicazione dell’accettazione dell’istanza, con le somme dovute e il piano rateale, è possibile anche che vi sia un diniego, cioè la non accettazione dell’istanza. Questa è possibile nel caso in cui per le cartelle esattoriali non vi siano i requisiti per accedere alla rottamazione quater.

Il provvedimento di diniego è motivato quindi sono indicate le ragioni per le quali l’Agenzia non può accettare l’istanza. Il diniego costituisce un atto autonomamente impugnabile, per i crediti tributari innanzi alla Corte di giustizia tributaria di primo grado.

Rottamazione quater, come effettuare il pagamento

In caso di accettazione ricordiamo che il pagamento delle somme può avvenire con addebito in conto corrente o mediante i moduli di pagamento precompilati allegati alla comunicazione delle somme dovute, infine le somme possono essere pagate presso gli sportelli delle Agenzie di riscossione presenti sul territorio.

Per la rottamazione quater è esclusa la possibilità di utilizzare crediti in compensazione, cioè di compensare quanto dovuto con crediti fiscali maturati.

Il contribuente che ha aderito al piano rateale, con la comunicazione delle somme dovute riceve anche i moduli di pagamento relativi alle prime dieci rate. Prima della scadenza dell’undicesima rata, il contribuente riceverà le ulteriori comunicazioni. In caso di smarrimento dei moduli il contribuente può scaricarli sul portale dell’Agenzia delle entrate.

Comunicazione finale, le comunicazioni sono state appena avviate e il contribuente potrà riceverle entro il 30 settembre, probabile che con l’inizio del periodo feriale le comunicazioni cessino, quindi niente paura, se non si riceve la comunicazione in questi giorni non è sintomo dell’esistenza di un problema o di un diniego.

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Si ricorda anche che per le popolazioni dell’Emilia Romagna è ancora possibile aderire.

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Rottamazione quater: disponibile il prospetto degli importi dovuti. Ecco come ottenerlo

Dal giorno 15 febbraio 2023 sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile controllare il prospetto dei carichi pendenti che possono rientrare nella definizione agevolata-rottamazione quater ( legge di bilancio 2023-legge 197 del 2022).

Definizione agevolata-tregua fiscale: sintesi

La legge di Bilancio 2023 ha disciplinato la definizione agevolata che consente a coloro che hanno maturato carichi pendenti per debiti fiscali di poter risolvere il rapporto con il Fisco in modo agevolato e quindi pagando l’importo delle cartelle esattoriali comprendente il capitale, le spese di procedura e di notifica, escludendo invece interessi, sanzioni e aggio.

La definizione agevolata può essere richiesta per le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

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Nei giorni scorsi l’Agenzia ha invece reso noti i codici tributo da utilizzare per il pagamento delle cartelle esattoriali, in questo caso puoi approfondire l’argomento all’articolo: Tregua fiscale: pubblicati i codici tributo dall’Agenzia delle Entrate

Prospetto definizione agevolata: cos’è? Cosa trovo nel prospetto?

Ora sono state fornite le indicazioni procedurali per ottenere il prospetto delle cartelle esattoriali che il contribuente può far rientrare nella definizione agevolata. Ricordiamo fin da ora che il contribuente deve aderire entro il 30 aprile 2022 accedendo all’area personale sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it e completando la procedura online. La procedura online può essere effettuata anche senza identificazione con un’identità digitale, ma in questo caso è necessario indicare un recapito di posta elettronica.

Il prospetto informativo è un documento che contiene:

– l’elenco delle cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito che possono essere oggetto di definizione agevolata-rottamazione quater;

– l’importo dovuto aderendo alla tregua fiscale.

Come posso richiedere il prospetto informativo?

Il prospetto informativo può essere richiesto telematicamente, anche in questo caso è possibile utilizzare due procedure.

Accesso con identità digitale

Si può entrare nell’area riservata accedendo con un codice di identità digitale (Cie, Spid, Cns), in questo caso si potrà visualizzare immediatamente la schermata con i dati della richiesta inoltrata. Nelle successive 24 ore il contribuente riceverà attraverso una e-mail il link per scaricare il prospetto. Occorre però prestare attenzione, infatti il link è attivo solo per 5 giorni. Intercorso tale termine non sarà più possibile visualizzare il prospetto.

Accesso senza identificazione con identità digitale

La richiesta può essere effettuata anche in area pubblica, in questo caso è però necessario seguire una procedura diversa con la necessità di allegare una documentazione diversa in base alla forma giuridica del soggetto richiedente. Nelle successive 72 ore si riceverà un link per convalidare il proprio indirizzo e-mail. Effettuata la convalida si riceverà una seconda e-mail in cui sarà confermata la presa in carico dell’istanza. Infine, il contribuente riceverà una terza e-mail dove è incluso un link da utilizzare per poter accedere al proprio prospetto. Anche in questo caso il link è attivo solo per 5 giorni.

Le operazioni per ottenere il prospetto dei debiti con il Fisco agevolabili con la rottamazione quater possono essere compiute, dietro delega, anche da un intermediario abilitato.

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Non ho pagato le rate della rottamazione ter, cosa succede?

Nella nota diramata il 10 febbraio 2023 l’Agenzia delle Entrate e Riscossione ha chiarito alcuni punti sulla nuova pace fiscale disciplinata con la legge di bilancio 2023, legge 197 del 2022. In particolare ha sottolineato che le nuove misure si applicano anche a coloro che sono decaduti da altri provvedimenti di pace fiscale, come la rottamazione ter e il saldo e stralcio. Vediamo i dettagli della Nota.

Definizione agevolata anche per i decaduti dalla Rottamazione Ter

La disciplina della Rottamazione Ter prevedeva che coloro che avevano chiesto la rateizzazione degli importi da versare al Fisco, nel caso in cui non rispettassero le varie scadenze predisposte, decadevano dal beneficio. La decadenza dal beneficio aveva come conseguenza il ripristino della situazione debitoria antecedente rispetto all’adesione alla rottamazione Ter. Nel frattempo è intervenuta al pandemia e di conseguenza i vari pagamenti hanno subito la sospensione, ripresi con nuove date e scadenze.

I contribuenti hanno quindi avuto difficoltà economiche da un lato, visto che la pandemia ha bloccato molti lavoratori, e allo stesso tempo anche difficoltà a stare dietro alle varie scadenze. Molti contribuenti sono quindi decaduti non avendo pagato tutte le rate, anche per loro arriva quindi una maxi sanatoria. Ovviamente sono molti i contribuenti un po’ titubanti di fronte a questa possibilità, proprio per questo l’Agenzia Entrate e Riscossione ha più volte precisato i termini della nuova pace fiscale.

Nella Nota si legge: “La Legge di Bilancio per il 2023 (Legge n. 197/2022) consente anche a coloro che hanno aderito alla Rottamazione-ter, a prescindere se in regola con i pagamenti, di presentare domanda per accedere alla nuova Definizione agevolata (Rottamazione-quater) che prevede, oltre alla cancellazione delle sanzioni e degli interessi di mora, anche la cancellazione degli interessi iscritti a ruolo e dell’aggio”.

Come faccio ad ottenere accesso alla nuova Definizione Agevolata-Rottamazione Quater?

Dal 20 gennaio 2023 è attiva la procedura per poter richiedere l’accesso alla nuova definizione agevolata. La stessa procedura può essere utilizzata anche da coloro che vogliono portare in Rottamazione Quater gli importi che erano stati già oggetto della Rottamazione Ter. Nel proporre la nuova istanza non devono essere indicati i motivi per i quali si è decaduti dal precedente provvedimento di agevolazione, infatti questo è indifferente per il Fisco.

La domanda deve essere presentata attraverso il sito dell’Agenzia Entrate Riscossione entrando utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. Effettuato l’accesso deve essere compilato il form nel quale indicare le cartelle per le quali si chiede l’accesso alla definizione agevolata. Occorre prestare attenzione ad indicare l’esatto codice. Nel form deve essere indicato anche il numero di rate in cui si vuole dilazionare il pagamento o se si preferisce il pagamento in unica rata.

La domanda può essere presentata anche senza accesso al sito, ma in questo caso è necessario allegare un documento di riconoscimento e indicare l’indirizzo di posta elettronica presso il quale si vogliono ricevere comunicazioni.

Le domande devono essere presentate entro il 30 aprile 2023. Successivamente a tale data, entro il 30 giugno 2023, l’Agenzia provvederà a comunicare l’esito della domanda, le somme dovute e i bollettini per effettuare il pagamento.

Ricordiamo che l’adesione alla Rottamazione Quater permette di regolare la propria posizione con il Fisco versando le somme dovute a titolo di capitale, spese per le procedure esecutive e per le notifiche. Sono invece eliminate sanzioni, aggio e interessi di mora.

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Rottamazione quater: tutti i vantaggi connessi alla presentazione della domanda

Cartelle esattoriali 2023, come richiedere la rottamazione

Definizione agevolata cartelle esattoriali, le indicazioni dell’Agenzia Entrate e Riscossioni

L’Agenzia Entrate e Riscossione ha reso note le modalità applicative per la definizione agevolata dei carichi fiscali pendenti, non ricadenti in altre agevolazioni, ad esempio lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro. Ecco come si dovrà procedere.

 Definizione agevolata cartelle esattoriali 2023: i termini per aderire

L’articolo 1, commi 231-252, della Legge n. 197/2022 introduce la definizione agevolata per le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione nel periodo compreso tra 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 . L’importante novità è determinata dal fatto che rientrano in tale agevolazione anche cartelle esattoriali che erano già state sottoposte a misure agevolative e per le quali vi era stata decadenza.

Il contribuente per le cartelle esattoriali ricadenti nella misura ha la facoltà di chiedere la definizione agevolata pagando gli importi inizialmente previsti, senza corrispondere le somme maturate in qualità di interessi, sanzioni, interessi di mora e aggio. Vanno invece corrisposte le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica.

Come aderire alla definizione agevolata

Abbiamo visto ieri, nell’articolo Stralcio cartelle esattoriali: indicazioni operative dell’Agenzia delle Entrate e Riscossioni

che lo stralcio delle cartelle esattoriali di importo fino a 1.000 euro è automatico al 31 marzo 2023, non vale la stessa regola per la definizione agevolata. In questo caso è il contribuente che entro il 30 aprile 2023 deve presentare una dichiarazione telematica di adesione alla procedura. Le modalità operative per tale adesione saranno pubblicate entro 20 giorni dalla pubblicazione della legge di bilancio 2023, ad oggi ancora non ci sono.

Nonostante manchino le regole di dettaglio, già ora l’Agenzia Entrate e Riscossioni ha reso noto che sarà possibile pagare gli importi:

  • in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023;
  • richiedere il pagamento rateale per un numero massimo di 18 rate le cui scadenze saranno:
  • 31 luglio 2023;
  • 30 novembre 2023;
  • 28 febbraio;
  • 31 maggio;
  • 31 luglio;
  • 30 novembre di ciascun anno.

Nel caso in cui si richieda il pagamento rateizzato dal mese di agosto 2023 sono applicati interessi del 2%. La regole sulla definizione agevolata prevedono inoltre la decadenza dal beneficio nel caso di omesso pagamenti, ritardo pagamento per un termine superiore a 5 giorni o insufficiente versamento.

Limiti alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali

Ricordiamo, infine, che come per lo stralcio delle cartelle esattoriali, anche in questo caso vi sono degli atti che non rientrano nel beneficio e si tratta di:

  • recupero di aiuti di Stato ritenuti illegittimi dall’Unione Europea;
  • crediti derivanti da condanne della Corte dei Conti o sentenze penali di condanna;
  • debiti relativi a “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

Non rientrano i carichi previdenziali privati, tranne nel caso in cui sia il singolo ente ad aderire alla definizione agevolata e ne dia comunicazione all’Agenzia Entrate e Riscossione entro il 31 gennaio 2023.

Stralcio cartelle esattoriali: indicazioni operative dell’Agenzia delle Entrate e Riscossioni

La legge di bilancio 2023 prevede lo stralcio automatico delle cartelle esattoriali di importo fino a 1.000 euro affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. L’Agenzia Entrate e Riscossione con un comunicato ha provveduto a dettare le regole applicative. Ecco cosa succederà.

Stralcio delle cartelle esattoriali: ecco chi è ammesso

L’articolo 1, commi 222-230 prevede lo stralcio delle cartelle esattoriali di importo fino a 1000 euro affidate all’agente di riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Questa previsione eccessivamente generalizzata è stata però contrastata dai Comuni che hanno sottolineato le difficoltà economiche a cui potevano andare incontro nel caso in cui fossero venute a mancare queste risorse. Proprio per questo nel corso dell’approvazione della legge di Bilancio 2023 alcune norme sono state modificate.

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Fatta questa premessa il 30 dicembre 2022 l’Agenzia Entrate e Riscossione ha provveduto a dettare le linee guida per lo stralcio delle cartelle esattoriali. La prima cosa sottolineata è che lo stesso non sarà operativo, come in prima stesura previsto, dal 1° gennaio 2023, ma dal 31 marzo 2023. Questo maggiore tempo serve proprio ai Comuni per capire quale direzione prendere e se aderire allo stralcio. Precisa l’Agenzia che  rientrano nello stralcio automatico le cartelle emesse da enti creditori come amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali. Gli enti diversi da quelli segnalati devono comunicare la loro decisione all’agente della riscossione entro il 31 gennaio 2023.

Cosa comprende lo stralcio delle cartelle esattoriali

In secondo luogo lo stralcio delle cartelle ricomprese sarà automatico, questo vuol dire che il contribuente non dovrà fare una richiesta. Naturalmente è nel suo interesse verificare attraverso il proprio cassetto fiscale se i debiti fiscali sono stati effettivamente stralciati e l’eventuale carico fiscale rimanente.

Per quanto riguarda l’importo, l’Agenzia ricorda che esso viene calcolato all’entrata in vigore della legge e quindi dal 1° gennaio 2023 ed è comprensivo di imposta, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.

Sono invece interamente dovute gli importi maturati a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle.

L’Agenzia sottolinea che dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2023, quindi dal 1° gennaio, fino al momento in cui sarà operativo lo stralcio automatico delle cartelle esattoriali, le riscossioni relative a provvedimenti che dovrebbero rientrare nel beneficio, saranno sospese.

In quali casi non si applica lo stralcio delle cartelle esattoriali

Infine, ricordiamo che lo stralcio automatico non viene in ogni caso applicato nel caso in cui il debito derivi da:

  • recupero di aiuti di Stato ritenuti illegittimi;
  • crediti derivanti da sentenze di condanna della Corte dei Conti o da sentenze penali di condanna;
  • debiti relativi a “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea o imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

Agenzia Entrate e Riscossione: attivo il nuovo sito. Le novità per i contribuenti

Con un comunicato del 15 dicembre l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che il sito è stato cambiato, niente paura quindi se provando a navigare trovate un’interfaccia nuova, non siete finiti in un sito fake dell’Agenzia delle Entrate, semplicemente ha cambiato vestito.

Nuovo sito Agenzia Entrate e Riscossione: interfaccia utente fruibile

L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è rendere il sito sempre più fruibile, infatti negli ultimi anni sono state aumentate le attività che i contribuenti possono svolgere autonomamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, entrando nella propria pagina personale, questo al fine di rendere più snello il rapporto tra l’Agenzia delle Entrate e Riscossione e il contribuente.

Questo snellimento è aumentato anche grazie all’implementazione dei servizi di assistenza forniti online al contribuente, la possibilità di scaricare le dichiarazioni precompilate e di modificarle autonomamente, senza quindi il bisogno del commercialista e dalla possibilità di prenotare online il proprio appuntamento presso la sede territoriale competente e presso lo sportello specifico per le varie esigenze che possono palesarsi. Tutto questo ha richiesto però una revisione anche del sito che vuole essere sempre più fruibile.

Descrizione nuovo sito Agenzia delle Entrate e Riscossione

Nel menù principale del sito https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/ ora è possibile scegliere tra vari profili: Cittadini;

  • imprese;
  • professionisti;
  • intermediari;
  • enti creditori.

Sul sito è quindi possibile accedere alla propria area personale con le proprie credenziali Spid, Cie e Cns, qui sono effettuabili diverse operazioni, ad esempio verificare la propria posizione nei confronti del fisco e compiere operazioni. Entrando invece nel box Focus si ottengono news direttamente dall’Agenzia delle Entrate e soprattutto aggiornamenti normativi inerenti l’area fisco.

Di particolare rilevanza è l’area servizi dalla quale il contribuente in modo autonomo può compiere molteplici operazioni come:

  • inviare una richiesta di rateizzazione e richiedere i moduli per le rate;
  • sospendere la riscossione;
  • attivare il servizio “se mi scordo” che consente di ricevere un sms o un’email per ricordare le scadenze dei pagamenti;
  • prenotare un appuntamento allo sportello online;
  • prenotare un appuntamento allo sportello territoriale;
  • delegare un intermediario;
  • verificare la propria posizione nei riguardi del fisco.

Infine, nel sito è presente l’area modulistica in cui è possibile scaricare i principali moduli da utilizzare per regolare i propri rapporti con il Fisco. Ad esempio andando nell’area dedicata al fermo amministrativo è possibile scaricare il modulo per la richiesta di annullamento preavviso del fermo amministrativo su un bene strumentale o su un bene in uso a un disabile, oppure il modulo per l’istanza di notifica a mezzo pec.

Fermo amministrativo, numerosi cittadini stanno ricevendo gli avvisi

L’Agenzia Entrate e Riscossione ha avviato in questi giorni la procedura per la riscossione dei crediti fiscali e sta inviando numerosi preavvisi di fermo amministrativo. Ecco cosa sta succedendo.

Fermo amministrativo auto in arrivo a pioggia: ecco perché

Molti italiani stanno ricevendo in questi giorni atti di preavviso di fermo amministrativo da parte dell’Agenzia della Entrate. La raffica di invii è dovuta al fatto che durante la pandemia è stata sospesa l’attività di riscossione da parte dell’Agenzia e con essa anche l’applicazione di misure cautelari, come appunto è il fermo del veicolo. Con il termine dello stato di emergenza si ritorna però agli ordinari termini e di conseguenza stanno ripartendo i provvedimenti.

Deve essere ricordato che il preavviso di fermo amministrativo sul veicolo è differente dall’atto definitivo, infatti consente di circolare tranquillamente. L’atto accompagna però la cartella esattoriale, il contribuente viene quindi avvisato che entro 60 giorni deve provvedere al pagamento delle somme, in caso contrario come previsto dall’art. 86 c. 1 dpr 602/73, il provvedimento relativo al veicolo individuato nell’atto verrà iscritto al Pubblico registro automobilistico (Pra) senza ulteriori comunicazioni.

Una volta avviato il fermo amministrativo vero e proprio, come detto senza bisogno di ulteriori comunicazioni o notifiche, il veicolo non potrà più circolare su strada in quanto rientra nella disponibilità dell’Agenzia che può disporne anche la vendita forzata. Nel caso in cui il veicolo continui a circolare si può applicare una sanzione pecuniaria che va da 1.988 euro a 7.953 euro.

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Fermo amministrativo auto: cos’è e qual è la procedura

Si può disporre il fermo amministrativo sull’auto che uso per andare a lavoro?

Nel caso in cui il bene sia strumentale all’esercizio della propria professione, non può essere disposto il fermo amministrativo. Naturalmente tale beneficio non è automatico, infatti il soggetto che riceve il preavviso deve comunicare al riscossore che il bene è strumentale. La strumentalità deve però essere dimostrata dal soggetto interessato, su questo punto non vi è un criterio unico per capire se un bene sia o meno strumentale. Tra i fatti considerati incontrovertibili vi è l’iscrizione del mezzo nel registro dei beni ammortizzabili, mentre sembra difficile affermare che sia strumentale il veicolo utilizzato semplicemente per recarsi al lavoro. La sentenza del 17 giugno 2015, n. 3559/09/2015 della Commissione tributaria regionale della Regione Lazio conferma che “La natura strumentale del bene sottoposto a pignoramento comporta l’illegittimità dell’atto”.

Ricordiamo che non può essere sottoposta a tale misura cautelare neanche l’auto a disposizione di persone disabili.

Rottamazione Ter e Saldo e Stralcio: le scadenze del 31 luglio

La rottamazione ter e il saldo e stralcio sono stati provvedimenti di pace fiscale e mentre ancora si invoca la rottamazione quater sono in scadenza le rate dei vecchi provvedimenti. La nuova data da tenere in mente è il 31 luglio 2022 con termine finale il giorno 8 agosto 2022. Ecco chi deve pagare entro questa data.

Rottamazione Ter e Saldo e Stralcio: chi deve pagare entro il 31 luglio/8 agosto?

Il covid ha portato notevoli difficoltà ai contribuenti che hanno visto drasticamente ridursi le loro entrate. Sono in molti coloro che, pur avendo optato negli anni precedenti per i provvedimenti di pace fiscale, come la Rottamazione Ter e il Saldo e Stralcio non sono riusciti comunque a far fronte ai pagamenti nei termini previsti. Per loro sono state previste ulteriori proroghe dal decreto Sostegni Ter. In particolare per le rate in scadenza nel 2020 era previsto il pagamento entro il 30 aprile 2022, mentre coloro che avevano in scadenza le rate nel 2021 hanno potuto beneficiare di una proroga più lunga infatti dovranno pagare entro il 31 luglio 2022.

Sappiamo però che il Fisco per le varie scadenze prevede 5 giorni di tolleranza (art. 3, comma 14-bis, D.L. n. 119/2018 ). I giorni di tolleranza non tengono conto anche dei festivi, ecco perché facendo tutti i calcoli ci si accorge che il termine ultimo entro il quale effettuare il pagamento delle rate scadute nel 2021 della Rottamazione Ter e del Saldo e Stralcio cade lunedì 8 agosto 2022.

L’ultima data disponibile è infine quella del 30 novembre 2022 da utilizzare per le rate in scadenza nel 2022.

Come effettuare il pagamento in scadenza il giorno 8 luglio?

Ricordiamo che il decreto Sostegni Ter ha anche provveduto a estinguere tutte le procedure esecutive eventualmente già avviate e relative a rate non pagate nel 2021, salva l’acquisizione definitiva di somme avvenuta prima del 27 gennaio 2022.

Il pagamento può avvenire con i bollettini già inviati dall’Agenzia delle Entrate al momento dell’approvazione del provvedimento di pace fiscale. Qualora i bollettini siano stati persi  è possibile richiederli all’Agenzia Entrate e Riscossioni.

A questo proposito ricordiamo che ora sono disponibili molteplici strumenti online che consentono di gestire i rapporti con il Fisco in modo agevole.

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Le somme possono invece essere versate con molteplici sistemi come:

  • attraverso la propria banca, anche con internet banking;
  • all’ufficio postale;
  • in tabaccheria con Sisal, Lottomatica e Banca 5 Spa;
  • direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, accedendo alla propria area personale;
  • con piattaforma PagoPA;
  • con App Equiclick;
  • sportelli ATM abilitati.

Ricordiamo, infine, che questi debiti fiscali possono essere portati in compensazione attraverso i propri crediti fiscali, ad esempio nel caso in cui il contribuente abbia maturato un credito di imposta. In questo caso è bene conoscere il codice tributo del proprio credito di imposta.

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