Assegno unico per i figli, come si presenta la domanda?

Si possono già presentare le domande all’Inps per l’assegno unico per i figli. Già dal 1° gennaio 2022, infatti, risulta disponibile sul sito istituzionale dell’Istituto previdenziale la piattaforma online per l’invio delle istanze. Chi presenterà la domanda entro il 30 giugno 2022 riceverà anche gli arretrati dal mese di marzo. Chi, invece, provvederà a presentare l’istanza dal 1° luglio prossimo, vedrà riconoscersi l’assegno unico per i figli solo a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda stessa.

Assegno unico per i figli, quali sono i requisiti per ricevere l’indennità?

L’Inps ha fornito chiarimenti sui requisiti e sulle modalità di presentazione della domanda dell’assegno unico per i figli con la comunicazione numero 4748 del 31 dicembre 2021. La misura è contenuta nel decreto legislativo numero 230 del 2021. Si ha diritto a ricevere l’assegno unico per ciascun figlio a carico minorenne e per ciascun figlio maggiorenne a carico entro il compimento dei 21 anni di età. La comunicazione non menziona limiti di età per i figli affetti da disabilità: l’Inps paga l’assegno indipendentemente dai requisiti di studio o di lavoro richiesti per i maggiorenni.

Quali sono i requisiti per ricevere l’assegno unico per i figli maggiorenni e fino ai 21 anni?

Nello specifico, per ottenere l’assegno unico per i figli maggiorenni e fino all’età di 21 anni, è necessario che si verifichino determinate situazioni. Il figlio deve, infatti, frequentare un corso di formazione scolastica o professionale oppure un corso di laurea universitario. È corrisposto l’assegno unico anche se il figlio maggiorenne svolge un tirocinio oppure un’attività lavorativa. Dall’attività lavorativa deve ottenersi un reddito annuo che non superi gli 8 mila euro. L’assegno è fruibile anche per i figli risultanti come disoccupati e in cerca di lavoro: in questo caso è necessaria l’iscrizione ai servizi pubblici per l’impiego. Infine, l’assegno unico viene corrisposto anche per i figli impiegati nel servizio civile universale.

Assegno unico per i figli e Isee

Il pagamento dell’assegno unico per i figli necessita della determinazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Per i figli minorenni si terrà conto dell’Isee previsto dall’articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 159 del 2013 (Isee minorenni) e secondo quanto disciplinato dall’articolo 9 dello stesso decreto (Isee minorenni corrente). Per i figli maggiorenni, l’Isee al quale fare riferimento è quello previsto dagli articoli da 2 a 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 159 del 2013 (Isee ordinario) e dall’articolo 9 dello stesso decreto.

Assegno unico per i figli, cosa fare se non si ha l’Isee al momento della domanda?

Nel caso in cui non si disponga dell’Isee al momento della domanda, l’assegno verrà corrisposto dall’Inps sulla base dei dati che siano stati autocertificati nel modello della domanda stessa. Se l’Isee viene presentato entro il 30 giugno, l’Inps provvede a conguagliare l’assegno unico per i figli e a pagare anche gli arretrati a decorrere da marzo 2022. Per l’Isee presentato dopo il 30 giugno 2022, la prestazione viene calcolata sulla base dell’Isee al momento della presentazione dello stesso. Se l’Isee dovesse mancare oppure essere superiore a 40 mila euro, la prestazione viene calcolata secondo l’importo minimo previsto. Ovvero di 50 euro per i figli minori e di 25 euro per i figli maggiorenni.

Assegno unico per i figli, come si presenta la domanda?

La domanda dell’assegno unico per i figli deve essere presentato da un genitore una sola volta per ciascun anno. Gli interessati possono presentare la domanda dal portale on line del sito dell’Inps, andando sul servizio dedicato. Per l’accesso è necessario lo Spid almeno di livello 2 o la Carta di identità elettronica 3.0 (Cie), oppure la Carta nazionale dei servizi (Cns). Si può richiedere l’assegno unico anche attraverso il contact center integrato, chiamando il numero verde 803 164 o lo 06 164 164 (da rete mobile). Infine si possono utilizzare i servizi gratuiti dei patronati.

Chi deve presentare la domanda dell’assegno unico per i figli e quando?

Uno dei genitori deve presentare la domanda dell’assegno unico per i figli una sola volta. I beneficiari devono presentare poi la domanda ogni anno. Nella domanda devono essere indicati tutti i figli per i quali si richieda l’indennità. Si possono aggiungere anche altri figli nel caso di nuove nascite. Risulta altresì necessario aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per gli eventi che possono capitare.

Assegno unico per i figli, come lo paga l’Inps?

L’Inps provvede al pagamento dell’assegno unico per i figli al genitore che presenta la domanda. Si può scegliere di indirizzare il pagamento dell’assegno unico a un solo genitore (quello che presenta la domanda) oppure all’altro, da indicare nella domanda. Ai fini del pagamento, infatti, nel modello si possono indicare, oltre ai dati del genitore che ha presentato la domanda, anche quelli dell’altro genitori. In tal caso l’Inps paga l’assegno in maniera ripartita tra i due genitori. I dati di pagamento del secondo genitori possono essere forniti anche in un momento susseguente. In tal caso, il 50% del pagamento Inps all’altro genitore avviene a partire dal mese susseguente a quello nel quale si presenta la comunicazione all’Inps. L’inserimento di un altro genitore per il pagamento ripartito deve essere comunicato mediante l’accesso alla domanda già presentata in precedenza.

Assegno unico per i figli, come avviene il pagamento dell’Inps?

Il pagamento dell’assegno unico da parte dell’Inps può avvenire mediante accredito su conto corrente bancario o postale, sulla carta di credito o di debito purché dotata di codice Iban o sul libretto di risparmio dotato di codice Iban. In alternativa, si può ottenere il pagamento anche in contanti, andando presso gli sportelli postali oppure facendo accreditare l’importo sulla carta dove si riceve il reddito di cittadinanza.

Compatibilità dell’assegno unico per i figli con altre prestazioni Inps

Per le famiglie che già percepiscono altre misure e sostegni, come ad esempio il reddito di cittadinanza, l’Inps provvede a corrispondere d’ufficio anche l’assegno unico per i figli. L’erogazione, dunque, avviene in automatico e si aggiunge al reddito di cittadinanza. Le famiglie, inoltre, possono cumulare l’assegno unico per i figli con altri sostegni a favore dei figli erogati dalle regioni, dalle province autonomi di Trento e Bolzano e dagli altri enti locali.

Assegno unico 2022, la comunicazione di INPS e Ade

L’assegno unico 2022 è già richiedibile. Pertanto l’INPS e l’Agenzia delle entrate hanno mandato una comunicazione unica.

Assegno unico 2022, un breve riassunto

La legge n.46 del 2011 ha delegato il Governo ad adottare uno strumento unico capace di riunire le misure a sostegno dei figli a carico in una sola. E’ questo lo scopo dell’assegno unico universale. Il decreto legislativo n.230 del 21 dicembre 2021 istituisce l’assegno che costituisce un beneficio economico.

Un aiuto attribuito per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio del mese successivo, al nucleo familiare in base alla propria condizione economica. Pertanto l’indicatore ISEE cioè l’indicatore della situazione economica equivalente è la base su cui calcolare l’importo mensile che spetta alle famiglie. Per i percettori del reddito di cittadinanza viene consegnato d’ufficio.

Tempi e modalità di presentazione

Le domande per l’assegno unico e universale si presentano all’INPS, sia presso gli sportelli dell’Istituto che in via telematica. Basta accedere al Portale dedicato con riconoscimento digitale SPID. Ma la domanda può essere presentata anche tramite l’ausilio del Patronato.

Le domande possono essere presentate già dal primo gennaio 2022. Ma i primi assegni dovrebbero essere erogati a marzo di quest’anno. Tuttavia le domande possono essere presentate in qualunque momento dell’anno. Se l’istituto le accetterà si avrà diritto all’erogazione del beneficio fino al mese di febbraio dell’anno successivo. Infine tutte le domande presentate entro il 30 giugno danno diritti agli arretrati dal mese di marzo.

Cosa contiene la domanda?

Per presentare la domanda per l’assegno unico e universale è richiesto solo l’autocertificazione di alcune informazioni di base come:

  • la composizione del nucleo familiare;
  • il numero dei figli;
  • IBAN di uno o di entrambi i genitori;
  • luogo di residenza dei membri del nucleo famigliare.

Tuttavia la domanda si consiglia di allegare già l’Isee. Resta salva la possibilità di presentazione della DSU per l’ISEE in data successiva alla presentazione della domanda di AUU; in tal caso l’importo spettante verrà comunque
ricalcolato a decorrere dalla data di acquisizione dell’ISEE.

Altre importanti informazioni sull’assegno unico 2022

L’assegno spetta anche le famiglie in cui i figli sono maggiorenni fino al compimento dei 21 anni di età. Ma devono seguire un corso di formazione scolastica, laurea, corso professionale, se sono disoccupati oppure hanno un reddito da lavoro inferiore agli 8.000 euro.

Mentre per i figli disabili l’assegno spetta senza limiti di età. Infine si ricorda che per al momento della presentazione della domanda occorre avere i seguenti requisiti:

  • cittadinanza italiana o in uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno;
  • avere residenza o domicilio in Italia;
  • soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • essere o essere stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Infine nel caso di nuovi nati la domanda può essere presentata entro 120 giorni dalla nascita del nuovo figlio e l’assegno è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza.

 

Concorso INPS 2022 per 385 funzionari che gestiranno l’Assegno Unico

Nuove opportunità per chi è alla ricerca di un lavoro, l’INPS ha infatti reso noto che a breve sarà pubblicato un bando di concorso INPS 2022 per 385 unità di personale. Il bando dovrebbe essere pubblicato all’inizio del 2022.

Concorso INPS 2022

L’INPS ha annunciato che a breve sarà pubblicato un nuovo bando di concorso per l’assunzione di 385 funzionari di Area C, con profilo economico C1 e contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’INPS ha annunciato il bando dopo che con il decreto legislativo sull’Assegno Unico, l’Istituto ha ottenuto l’autorizzazione ad assumere personale. Tali assunzioni saranno focalizzate sulla gestione del nuovo Assegno Unico che va a sostituire i vecchi aiuti alle famiglie tra cui Bonus Bebè e Assegno Nucleo Familiare. Naturalmente per conoscere tutti i dettagli del concorso sarà necessario attendere il bando, ma fin da ora possono essere anticipate delle notizie.

Requisiti e come partecipare al concorso INPS 2022 per 385 funzionari

La prima cosa da sottolineare è che l’INPS per la copertura dei posti di funzionari in categoria C solitamente richiede come requisito di ingresso la laurea. Naturalmente è necessario essere maggiorenni, godere dei diritti civili e politici. Inoltre in tutti i concorsi sono previste prove volte a verificare la conoscenza di una lingua e conoscenze informatiche. Come per tutti i concorsi, anche per questo saranno riconosciuti dei punteggi per i titoli e quindi potrebbe essere utile avere attestati come la patente informatica e certificazioni inerenti le lingue conosciute. Già da ora potrebbe quindi essere consigliato provvedere in modo da avere un punteggio per titoli più elevato.

Non è invece dato sapere attualmente quante prove saranno svolte e come si svolgeranno. Le procedure sono cambiate in seguito all’emergenza Covid 19. La maggior parte delle prove dei concorsi si svolgono in modo decentrato, contestualmente e telematicamente. Si prevede una prova pre-selettiva eventuale nel caso in cui il numero degli iscritti sia elevato e almeno una prova scritta una orale.

In ogni caso la procedura per l’iscrizione al concorso sarà sicuramente telematica e richiederà l’uso di un codice di identificazione digitale come lo SPID, la CIE o CNS. Da sottolineare che negli ultimi bandi di concorso pubblicati ad esempio quello per segretari comunali o ACI è stato previsto come unico strumento per l’iscrizione lo SPID.

Di conseguenza è bene provvedere fin da ora a ottenerne uno. Per sapere come ottenere un’identità digitale, leggi le guide:

Lo SPID con Poste Italiane non è più gratuito: ecco quanto si paga

Carta di Identità Elettronica per accesso ai servizi PA senza SPID: guida

Bonus Asilo Nido non è eliminato dall’Assegno Unico: cosa sapere

L’introduzione dell’Assegno Unico manda definitivamente in pensione altri bonus e tra questi il bonus bebè, resta invece in vigore il Bonus Asilo Nido. Ecco come funziona e chi può richiederlo.

La disciplina del Bonus Asilo Nido

Il Bonus Asilo Nido è contenuto nell’articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, è una misura volta ad aiutare le famiglie nella gestione dei piccoli di casa. E’ nota la carenza di nidi pubblici che possano accogliere i bambini da 0 a 3 anni e proprio per sopperire a tale mancanza che espone le famiglie, in particolare le donne, alla scelta tra ritornare a lavoro o occuparsi dei figli, nasce questo aiuto. Le rette dei nidi privati sono molto elevate e non sempre con un normale lavoro è facile farvi fronte. La misura inizialmente prevista era di 1.000 euro annuali, ma con il tempo tali importi sono stati aumentati da ultimo con la legge 27 dicembre 2019, n. 160. La particolarità di questo aiuto è che si tratta l’unico sfuggito alla tagliola dell’Assegno Unico.

Quanto si riceve con il Bonus?

Il Bonus Asilo Nido prevede la corresponsione di un importo mensile che varia in base all’ISEE e che deve essere utilizzato per il pagamento della retta dell’asilo. Sono presenti diverse fasce di reddito indicate nella circolare INPS del 27 febbraio 2020 e confermate dal Messagio INPS del febbraio 2021. Gli importi previsti sono:

  1. 3.000 euro per le famiglie con reddito ISEE di valore non superiore a 25.000 euro. L’importo da erogare viene diviso in 11 rate da 272,72 ;
  2. gli importi sono ridotti a 2.500 euro per ISEE compreso tra 25.001 euro e 40.000 euro con rata mensile di 227,27 euro ;
  3. infine, la terza fascia beneficia di 1500 euro e viene applicata alle famiglie con reddito ISEE superiore a 40.000 euro i massimo erogabile ogni mese è di 136,37 euro.

Si può subito notare che tutti hanno diritto a ricevere questo aiuto, l’unica cosa che effettivamente cambia sono gli importi erogati che sono inferiori nelle famiglie che hanno un ISEE più elevato. Chi decide di non presentare l’ISEE avrà il Bonus Asilo Nido previsto per la più alta fascia di reddito, cioè 1500 euro annui.

Inoltre è strettamente legato ai mesi in cui effettivamente si usufruisce del servizio, quindi le famiglie che nei mesi estivi preferiscono non far frequentare il nido non riceveranno l’importo mensile per 11 mesi, ma per i mesi di cui effettivamente si è usufruito.

Occorre però fare delle precisazioni, infatti le somme erogate dall’INPS non possono essere superiori rispetto alla retta effettivamente pagata. Le famiglie sono quindi tenute ad inviare all’INPS le ricevute di quanto effettivamente versato.

Come richiedere il Bonus Asilo Nido

Possono presentare la domanda per il Bonus Asilo Nido i genitori comunitari, italiani e stranieri, questi devono essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno. La domanda deve essere presentata online tramite il sito INPS ed è necessario quindi avere un codice di identità digitale (SPID, CIE, CNS).

La prima domanda presentata deve essere corredata della ricevuta del primo pagamento effettuato, inoltre devono essere allegati ulteriori dati come:

  • partita IVA e denominazione dell’asilo nido ( può trattarsi di una struttura pubblica o privata autorizzata, non può trattarsi di ludoteche, baby parking e simili);
  • codice fiscale del minore;
  • mese per il quale si vuole percepire il Bonus Asilo Nido;
  • estremi del pagamento effettuato;
  • nominativo del genitore che si occupa del pagamento della retta.

Nel caso in cui la struttura frequentata sia privata autorizzata devono essere indicati anche gli estremi dell’autorizzazione.

Per i minori in affidamento, o in affidamento pre-adottivo, è necessario allegare anche il provvedimento da cui si evince tale condizione, oppure gli elementi dell’atto che ne consentano all’INPS il reperimento presso l’Amministrazione che lo detiene.

Nella domanda deve essere indicato anche il mezzo di pagamento che si vuole utilizzare, occorre quindi indicare l’IBAN del conto o della carta prepagata.

Una volta inserito il bambino tra i beneficiari del bonus è necessario inviare man mano le ricevute dei pagamenti effettuati e si ottiene il rimborso delle somme, il termine ultimo per la presentazione della documentazione in riferimento all’anno 2021 è il 1° aprile 2022.

Bonus Asilo Nido per bambini con patologie croniche

Per i bambini affetti da grave patologia cronica e che di conseguenza non frequentano il nido è previsto che possano comunque usufruire degli importi del Bonus Asilo Nido, gli stessi saranno però corrisposti in un’unica soluzione, le somme potranno essere utilizzate per ottenere il supporto di personale a casa. Per poter ottenere questo aiuto è necessaria l’attestazione della patologia eseguita da un pediatra.

Decadenza dal Bonus

Naturalmente dal beneficio si può decadere, ciò avviene in caso di perdita della responsabilità genitoriale da parte del genitore che aveva presentato l’istanza ( se la responsabilità genitoriale resta in capo all’altro genitore questo potrà autonomamente presentare un’istanza). Lo stesso discorso vale nel caso in cui ci sia il decesso del genitore che aveva presentato l’istanza.

Si decade dal beneficio anche nel caso in cui lo stesso era riferito a un bambino in affidamento e lo stesso viene meno.

Cosa cambia per le detrazioni figli a carico dal 2022 con l’Assegno Unico?

Con l’entrata in vigore dell’Assegno Unico per i figli a carico cambia il regime delle detrazioni per figli a carico che fino al 2021 hanno rappresentato un aiuto importante per le famiglie. Ecco come funzionerà l’avvicendamento tra queste due importanti misure.

Come cambiano le detrazioni per figli a carico dal 2022?

Il nuovo Assegno Universale per figli a carico entrerà in vigore il 1° marzo del 2022 e nel mondo delle detrazioni fiscali e dei bonus sarà una vera e propria rivoluzione. L’obiettivo del legislatore è rendere uniforme la disciplina ed eliminare i tanti sussidi che nel tempo si sono accumulati. Questo però porterà delle novità nell’ambito delle detrazioni per i familiari a carico, infatti le due misure non sono cumulabili. Cosa succede per coloro che rientrano nelle detrazioni, ma non rientrano nell’Assegno Unico? Questa la domanda a cui si cercherà di dare risposta.

Non potendo in questa sede fare nuovamente una disamina sull’Assegno Unico, rinvio all’articolo dedicato: Assegno Unico: importi, requisiti e cosa cambia con le detrazioni

A chi spettano le detrazioni fiscali per figli a a carico dal 2022?

Le detrazioni fiscali per figli e coniuge sono disciplinate dall’articolo 12 del TUIR (Testo Unico Imposte sul Reddito), il decreto legislativo del 18 novembre 2021 modifica la lettera C dell’articolo stesso. Ne consegue che tale misura resta in vigore esclusivamente per i ragazzi che hanno già compiuto 21 anni, fanno parte del nucleo familiare del beneficiario delle detrazioni e hanno un reddito inferiore 2.840,51 euro all’anno, somma che sale a 4.000 euro fino a 24 anni.

Gli importi dei benefici fiscali spettano per i figli legittimi, naturali riconosciuti, adottivi. Le detrazioni sono calcolate in base al reddito e vengono meno nel caso il cui lo stesso superi i 95.000 euro. Tale importo è aumentato di 15.000 euro per ogni figlio a carico ulteriore rispetto al primo.

Dal primo marzo 2022 sparisce inoltre il bonus di 1200 euro per famiglie numerose riconosciuto sempre in forma di detrazioni e spettanti ai nuclei familiari con almeno 4 figli a carico. Viene infatti abolito il comma 1-bis, articolo 1 del TUIR.

Sintesi

Per redere chiaro il passaggio e l’avvicendarsi tra Assegno Unico e Detrazioni per figli a carico propongo questo pratico schema:

  1. per i figli fino a 18 anni di età si riceverà l’Assegno Unico di importo minimo di 50 euro e massimo 175 euro per ogni figlio;
  2. dai 18 anni ai 21 anni si potrà percepire l’Assegno Unico mensile di importo minimo 25 euro e importo massimo 85 euro. Tale beneficio spetta a patto di seguire un corso di studi, di formazione oppure avere un lavoro;
  3. gli importi dell’assegno unico sono maggiorati per i figli disabili e le famiglie numerose;
  4. dai 21 anni si possono ottenere le detrazioni per figli a carico il cui ammontare è stabilito dal TUIR e dipende dal reddito familiare.

Assegno unico: importi, requisiti e cosa cambia con le detrazioni

E’ stato approvato il decreto attuativo con il quale entrerà in vigore l’Assegno Unico per figli a carico e sono numerose le novità, infatti questo assegno mensile è destinato ad eliminare altri importi. Ecco cosa cambia per le famiglie.

Caratteristiche dell’Assegno Unico

L’Assegno Unico potrà essere percepito dagli aventi diritto dal 1° marzo 2022 mentre le domande potranno essere presentate da gennaio 2022. Si tratterà di un importo mensile il cui obiettivo è eliminare la frammentarietà del sistema di aiuti alle famiglie che nel tempo ha portato a un sistema complesso.

L’Assegno Unico spetta alle famiglie con figli fino al 21° anno di età, gli importi saranno calibrati in base all’età del figlio e all’ISEE. Sono inoltre previste delle maggiorazioni per famiglie numerose, per le giovani madri fino a 21 anni e nelle famiglie bi-reddito. Vediamo però con ordine tutte le novità e gli importi a cui hanno diritto i cittadini.

Importi dell’Assegno Unico

Il decreto legislativo del 18 novembre 2021 ha stabilito gli importi dell’Assegno Unico, vediamo quindi quanto prenderà una famiglia con esso. Le somme variano da un minimo di 50 euro mensili a un massimo di 175 euro per ogni figlio per i figli fino a 18 anni di età.

L’importo massimo di 175 euro al mese è previsto solo per i figli minori di età nel caso in cui la famiglia abbia un reddito ISEE inferiore a 15.000 euro. Per le altre famiglie l’importo si riduce in base all’importo del reddito ISEE. L’importo minimo di 50 euro è previsto per le famiglie che hanno un reddito pari o superiore a 40.000 euro.

Raggiunta la maggiore età si potrà beneficiare dell’Assegno Unico fino al compimento del 21° anno di età ma a condizione che il figlio segua un percorso di formazione e studio oppure che sia impegnato in un’attività lavorativa che generi un reddito inferiore agli 8.000 euro al mese. Per i ragazzi dai 18 anni ai 21 anni di età l’importo dell’assegno è di 85 euro per ISEE di 15.000 euro, scende gradualmente fino a un minimo di 25 euro mensili per ISEE pari o superiore a 40.000 euro.

Fase di transizione

Al fine di aiutare le famiglie a gestire in modo più semplice la transizione dall’ANF (Assegno Nucleo familiare) all’Assegno Unico, dal 2022 al 2025 è applicata una misura di transizione con una maggiorazione riconosciuta a favore di coloro che hanno importi ISEE fino a 25.000 euro.

Maggiorazioni per famiglie numerose e disabili

Il decreto attuativo del 18 novembre 2021 stabilisce delle maggiorazioni legate a situazioni particolari e andremo ad elencarle nel seguito. Le maggiorazioni spettano a:

  1. famiglie con più di due figli, in questo caso dal terzo figlio in poi, in base all’ISEE ci sarà un importo aggiuntivo di valore minimo di 15 euro e massimo di 85 euro;
  2. nuclei familiari con disabili: la maggiorazione sarà di 105 euro in caso di non autosufficienza, 95 euro in caso di disabilità grave e 85 per la disabilità grave, questo fino a 18 anni di vita. Dal diciottesimo anno al ventunesimo la maggiorazione per i figli disabili sarà di 50 euro mensili indipendentemente dalla gravità della disabilità.
  3. Maggiorazione per giovani madri, spetta alle donne madri prima dei 21 anni di età in questo caso la maggiorazione sarà di 20 euro mensili per ogni figlio.
  4. famiglie con due redditi, può sembrare un contro senso, ma in realtà si tratta di una misura il cui obiettivo è favorire il lavoro femminile. In questo caso la maggiorazione sarà di 30 euro per le famiglie con ISEE fino a 15.000 euro e si ridurrà in modo graduale fino ad azzerarsi per redditi pari o superiore a 40.000 euro. Deve però essere sottolineato che solitamente le famiglie con due redditi percepiscono importi superiori e quindi potrebbero più facilmente avere un ISEE che supera i 15.000 euro;
  5. Maggiorazione per famiglie con più di 4 figli, ci sarà un importo mensile forfettario di ulteriori 100 euro.

Soggetti che possono fare richiesta dell’Assegno Unico

Possono fare richiesta:

  • cittadini italiani o di un paese dell’Unione Europea;
  • titolari del diritto di soggiorno;
  • soggetti tenuti al pagamento delle imposte in Italia;
  • residenti e domiciliati in Italia;
  • persone residenti in Italia o che siano stati residenti in Italia per almeno due anni anche non consecutivi e che abbaino un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato che sia però almeno semestrale.

La domanda può essere presentata tramite il sito INPS a cui si accede con un’identità digitale, cioè SPID, Carta di Identità Elettronica o CNS oppure rivolgendosi a un patronato.

Agevolazioni che cesseranno dopo l’entrata in vigore dell’Assegno Unico

La scelta di optare per l’Assegno Unico è determinata dalla necessità di mettere ordine tra i vari sussidi presenti in Italia.  Ne consegue che con l’entrata in vigore di tale misura verranno meno altri aiuti. Tra questi l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), gli assegni familiari per i nuclei formati da almeno 3 figli, il Bonus Mamma Domani che cessa di esistere già a partire dal primo gennaio 2022. Inoltre tra i benefici che risultano aboliti c’è il Bonus Bebè.

Vengono meno anche le detrazioni per i figli a carico, con esclusione di quelle che in realtà non vengono inserite all’interno dell’Assegno Unico, ad esempio per i figli di età maggiore a 21 anni di età.

Il decreto attuativo tra le misure abolite non prevede il Bonus Asilo Nido, questo vuol dire che in teoria, a meno che non si sia trattato di una svista che sarà corretta nelle prossime settimane, tale misura resterà in vigore.

Quando si potrà avere l’Assegno Unico?

La corresponsione dell’assegno unico avverrà dal 1° marzo 2022 a partire dal mese successivo rispetto alla presentazione della domanda. Questo implica che coloro che presentano la domanda a gennaio, percepiranno il primo assegno a marzo, idem se la presentazione avviene a febbraio. Se viene presentata a marzo il primo assegno sarà percepito dal mese di aprile. Vi è però un correttivo, infatti per le domande presentate entro il 30 giugno del 2022, l’assegno sarà retroattivo e quindi si potranno riscuotere anche le somme maturate da marzo.

Prima di poter procedere alla presentazione della domanda è bene fornirsi di un ISEE in corso di validità al momento della presentazione della domanda. Chi ha in ISEE in scadenza al 31 dicembre 2021 dovrà quindi richiederne uno aggiornato. Infine, in base al decreto attuativo l’INPS ha 20 giorni di tempo per rendere note le istruzioni operative, quindi entro la prima decade di dicembre dovrebbero esservi ulteriori precisazioni.