Bonus bollette: la guida alle richieste e cosa fare

Il problema numero uno oggi, che affligge le famiglie è l’aumento delle bollette. Incremento netto per le bollette di luce e gas. Che ha spinto il governo a prevedere aiuti e agevolazioni. Provvedimenti che si aggiungono ai bonus energetici già vigenti. Una serie infinita di provvedimenti che portano dritti ad un meandro di norme che finiscono con il create confusione soltanto. Per questo serve una dettagliata guida a ciò che offre la normativa.

Bonus e incentivi bollette, ecco la guida dettagliata

Un bonus bollette con tanto di sconto per gli italiani. È ciò che sta accadendo in Italia. La necessità di sostenere le famiglie colpite dagli aumenti ha aumentato nettamente i benefici previsti dalla normativa vigente. Su energia elettrica e gas ad uso abitativo, gli sconti sono previsti dal cosiddetto bonus sociale. Attivo da molti anni e che adesso non prevede domande da presentare. Tutto in automatico quindi. Ma a chi spetta lo sconto automatico sulle utenze di luce e gas e come funziona il tutto, necessita degli opportuni chiarimenti. Tutto automatico, nessuna domanda, ma un adempimento deve necessariamente essere prodotto dagli interessati al bonus sociale. Infatti tutto parte come sempre dall’Isee. Il requisito unico è il rientrare in determinate condizioni di Indicatore della situazione economica equivalente. In buona sostanza, occorre dimostrarsi, presentando la dichiarazione sostitutiva unica (DSU), di essere in una situazione di disagio economico, patrimoniale e reddituale. E nel 2022 si registra un cambiamento delle soglie di Isee.

Dopo il varo del decreto Energia, che il 21 marzo scorso è finito in Gazzetta Ufficiale, ha portato a 12.000 euro il limite di Isee. Un innalzamento che ha aperto a molte famiglie prima escluse, l’accesso al bonus. Sono infatti aumentate a 5 milioni il numero di famiglie a cui si aprono le porte del bonus sociale.

Bonus bollette, tutto collegato in banca dati

Il bonus sulle bollette dell’energia elettrica e del gas ad uso abitativo è automatico quindi. Saranno le compagnie ad interrogare la banca dati dell’Inps per verificare la presenza di un Isee in linea con limiti previsti per l’ottenimento del bonus. Detto che questo bonus spetta a chi vive in condizioni di disagio economico o quasi, vediamo nello specifico chi sarebbero i beneficiari:

  • Famiglie con Isee fino a 12.000 euro;
  • Per i primi tre mesi del 2022 famiglie con Isee fino a 8.265 euro;
  • Famiglie con 4 o più figli con Isee fino a 20.000 euro;
  • Beneficiari del reddito di cittadinanza;
  • Beneficiari della pensione di cittadinanza.

Va ricordato che per godere del bonus occorre che le bollette delle utenze domestiche siano intestate ad uno dei componenti il nucleo familiare come si evince dall’Isee. Inoltre, il bonus spetta per una unica utenza per tipo. Famiglie con due o più utenze di luce e gas potranno godere del benefit su di una unica utenza di luce su una unica utenza di gas. La tariffa applicata all’utenza destinataria del bonus poi, deve essere per uso domestico.

Credito di imposta sui costi di energia elettrica e gas: ecco tutti gli incentivi per le imprese

Arrivano crediti di imposta per tutte le impresse per i consumi di energia elettrica e di gas. Gli aiuti, infatti, andranno sia a favore delle imprese energivore e gasivore che per tutte le altre imprese, anche per quelle che ne fanno un uso moderato. Sul credito di imposta è ammissibile la cessione del bonus ottenuto che va dal 12% al 25% per ridurre le spese per l’energia e il gas. Ma per la cessione dei crediti è necessario il visto di conformità. Le ultime novità arrivano dal decreto legge “Energia” che ha alzato le percentuali di credito di imposta dei precedenti provvedimenti.

Credito di imposta dal 12% al 25% sulle spese per l’energia elettrica o per il gas

Il credito di imposta andrà dal 12% al 25% sui costi dell’energia o del gas da calcolare a seconda delle imprese beneficiarie. L’ultimo provvedimento, in ordine di tempo, il decreto legge numero 21 cosiddetto “decreto Energia” del 21 marzo 2022, contiene infatti disposizioni urgenti per contrastare gli effetti derivanti dalla crisi in Ucraina. Aiuti sono previsti per le imprese che utilizzino in larga scala energia elettrica e gas naturale, ma anche alle altre imprese che ne facciano un uso più moderato.

Credito di imposta del 12% per le imprese non energivore

Tra queste ultime, le imprese non energivore potranno beneficiare del credito di imposta del 12% sulle spese per l’energia elettrica. Si tratta di imprese che abbiano dei contatori di energia di potenza almeno pari a 16,5 kilowatt. In altre parole non devono essere le imprese individuate dal decreto ministeriale del 21 dicembre 2017. Per beneficiare del credito di imposta è necessario predisporre le fatture di acquisto che testimonino il sostenimento dei relativi costi. Per ottenere il bonus, consistente nel credito di imposta, le imprese nel primo trimestre del 2022 devono aver subito un aumento dei costi per kilowatt/ora eccedente il 30% rispetto al prezzo medio sostenuto nei primi tre mesi del 2019.

Bonus per le imprese non gasivore, come determinare il credito di imposta?

Per le imprese che non abbiano forti consumi di gas naturale il credito di imposta è nella misura del 20% sul costo di acquisto del gas impiegato come fonte energetica, purché non si tratti di usi termoelettrici. Le imprese beneficiarie sono quelle individuate dall’articolo 5 del decreto legge numero 17 del 1° marzo 2022. Anche in questo caso, l’incremento di costo per il gas naturale deve essere eccedente il 30% nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. La media dei prezzi è calcolata sulle informazioni fornite dal Mercato infragiornaliero (MiGas). I prezzi vengono pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (Gme).

Come utilizzare il credito di imposta sui costi del gas naturale?

Il credito di imposta riconosciuto alle imprese per l’aumento dei costi del gas naturale può essere utilizzato solo in compensazione. Lo stesso bonus può essere anche cumulato con altre agevolazione applicate i medesimi costi. Tuttavia, l’ammontare delle agevolazioni non deve eccedere l’ammontare totale del costo. Inoltre, il credito di imposta sul gas non concorre a formare il reddito dell’impresa e nemmeno alla base imponibile dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive).

Credito di imposta per le imprese energivore e gasivore: quale bonus viene applicato per il risparmio sulla fattura?

Per le imprese energivore e gasivore il decreto legge “Energia” ha provveduto ad aumentare la percentuale del credito di imposta da riconoscere. Infatti, sia per l’energia elettrica che per il gas, il bonus era già previsto dal decreto legge numero 17 del 2022 che stabiliva, rispettivamente, percentuali di credito di imposta pari al 20% e al 15%. Con il nuovo decreto numero 21 del 2022, le percentuali di credito di imposta sui costi dell’energia elettrica e del gas, per le imprese che ne facciano largo uso, sono aumentate di cinque punti percentuali. Pertanto, i nuovi crediti di imposta sono pari al 25% per l’energia elettrica e al 20% per i costi del gas.

Imprese che fanno largo utilizzo di energia elettrica e di gas, come verificare che spetti il credito di imposta?

Per la richiesta del credito di imposta è necessario che le imprese che fanno largo uso di energia elettrica abbiano subito incrementi di costi superiori al 30%. La percentuale deve essere confermata dal raffronto tra la media dei consumi del primo trimestre di quest’anno con quella del 2019. Le imprese del gas dovranno procedere con il confronto dei prezzi medi del gas tra il primo trimestre di quest’anno e quello del 2019.

Come utilizzare il credito di imposta delle spese di gas ed energia elettrica per le imprese che ne fanno largo uso?

Il credito di imposta derivante dall’aumento del costo dell’energia elettrica e del gas naturale, per le imprese che ne facciano largo utilizzo, è cumulabile con altre agevolazioni inerenti gli stessi costi. L’utilizzo può essere fatto a decorrere dal secondo trimestre del 2022 e fino al 31 dicembre prossimo e può avvenire in compensazione. Il bonus non concorre alla formazione del reddito di impresa e alla base imponibile ai fini dell’Irap.

Come cedere il credito di imposta accumulato grazie al bonus sui costi dell’energia elettrica e del gas?

Le imprese energivore e gasivore possono anche cedere il credito di imposta accumulato sugli aumentati costi dell’energia elettrica e del gas. La cessione può avvenire per l’intero importo del bonus ad altri soggetti quali banche e intermediari finanziari. Lo prevede l’articolo 9 del decreto legge “Energia” che allarga la possibilità di cessione del credito di imposta anche alle imprese agevolate richiamate dall’articolo 15 del decreto legge numero 4 del 27 gennaio 2022.

Cessione del credito di imposta, dopo la prima solo a banche e intermediari finanziari abilitati

Dopo la prima cessione, vi è la facoltà di ulteriori due cessioni, purché effettuate nei confronti di istituti bancari e di intermediari finanziati abilitati secondo quanto prevede l’articolo 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

Bonus energia elettrica e gas delle imprese, per la cessione del credito di imposta è necessario il visto di conformità

Per la cessione dei crediti di imposta relativi al bonus per l’energia elettrica e il gas, le imprese dovranno adempiere al visto di conformità. In particolare, l’adempimento riguarda i dati inerenti la documentazione che attesti la presenza dei requisiti che danno diritto al credito di imposta. Tale documentazione deve essere rilasciata dai responsabili dell’assistenza fiscale. In ogni caso, maggiori specifiche della cessione del credito di imposta e dei visti di conformità sono attesi da un nuovo provvedimento dell’Agenzia delle entrate. Il provvedimento arriverà entro i 30 giorni susseguenti all’entrata in vigore della legge di conversione del decreto stesso.

Bonus bollette luce e gas famiglie, l’Isee passa a 12mila euro

Passa da 8.265 euro a 12 mila euro l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per la richiesta del bonus sulle bollette dell’energia elettrica e del gas delle famiglie. La misura, contenuta nell’articolo 6 del decreto legge numero 21 del 2022 (decreto legge “Energia”), consentirà di ampliare il numero delle famiglie che beneficeranno dei bonus sociali per il pagamento delle bollette a debito a partire dal 1° aprile fino alla fine dell’anno. Le risorse messe a disposizione delle famiglie in difficoltà sono pari a 102,8 milioni di euro.

Quante famiglie beneficeranno del bonus sulle bollette del gas e dell’energia elettrica con l’aumento dell’Isee?

Con la misura di aumento dell’Isee porterà il numero delle famiglie beneficiarie degli aiuti sulle bollette del gas e dell’energia elettrica da 3,8 a 5 milioni di nuclei. La revisione del limite dell’Isee ha come obiettivo quello di sterilizzare gli aumenti delle bollette in conseguenza degli avvenimenti in Ucraina. L’aiuto sulle bollette energetiche delle famiglie è già operative grazie al decreto legge numero 17 del 2022 per le spese di fornitura del secondo trimestre di quest’anno. A queste famiglie si aggiungeranno quelle del decreto legge “Energia”.

Famiglie beneficiarie degli sconti sulle bollette del gas e dell’elettricità: anche i percettori di reddito o pensione di cittadinanza

Grazie agli aiuti sulle bollette del gas e dell’energia elettrica la riduzione media del costo di fornitura scende del 30%. A beneficiarne sono le famiglie che si trovano in condizione di disagio economico, sociale e fisico, o con Isee (attuale) entro gli 8.265 euro. L’Isee da considerare arriva fino a 20 mila euro per le famiglie che abbiano oltre tre figli a carico. Rientrano negli sconti anche i percettori delle pensioni di cittadinanza o del reddito di cittadinanza. Infine possono ottenere gli sconti anche le famiglie che abbiano componenti affetti da gravi malattie tali da rendere necessario l’utilizzo di macchinari e di apparecchiature mediche salvavita. Lo sconto viene applicato solo dopo presentazione della relativa domanda.

Come si ottiene lo sconto sulle bollette della luce e del gas?

Alle famiglie che beneficiano del bonus sulla luce e del gas lo sconto arriva direttamente sulla bolletta. Il meccanismo è reso possibile dallo scambio di informazione tra l’Inps e Acquirente unico, sulla base dei dati inseriti nella Dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) che consente di calcolare l’Isee del nucleo familiare. Per le famiglie che debbano presentare domanda del bonus sulle bollette energetiche risulta, pertanto, indispensabile avere un Isee aggiornato.

Presentazione della domanda per ottenere lo sconto sulle bollette di luce e gas: come fare?

Alla presentazione dell’Isee si dovrà aspettare all’incirca un mese affinché vengano svolte tutte le opportune verifiche. Il riconoscimento dello sconto avviene alla prima bolletta utile dopo tutte le verifiche. Dunque, a seconda della periodicità delle fatture energetiche, possono passare anche quattro o cinque mesi dalla presentazione della Dichiarazione unica sostitutiva per vedersi accreditare gli sconti. Successivamente alla pratica le famiglie otterranno lo sconto direttamente sulla bolletta energetica.

Quali sono gli sconti del bonus energia elettrica e gas in bolletta di chi ne ha i requisiti?

Chi ha i requisiti per poter ottenere il bonus nelle bollette dell’energia elettrica potrebbe ottenere i seguenti sconti:

  • da 165,60 euro per famiglie di una o di due persone;
  • a 235,80 euro per famiglie di oltre quattro componenti.

Il bonus sulle bollette dell’elettricità per le condizioni di salute, invece, non dipende dalla numerosità del nucleo familiare, ma dall’extra consumo. Il consumo standard è corrispondente a 2700 kilowatt per ora all’anno. Per il primo trimestre varia da 90 a 277 euro per i mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2022. Per le bollette del gas, il valore minimo è pari a 62,10 euro; quello massimo arriva a 816,30 euro.

Tutti gli aumenti delle bollette, anche quelle dell’acqua, ecco i numeri Regione per Regione

Tempi duri per milioni di famiglie, per milioni di italiani. Le bollette che aumentano, i carburanti che costano sempre di più, e tutta la crisi economica che inevitabilmente dopo due anni e più di pandemia si è riversata sulla popolazione, sono dati allarmanti. Per ritrovare un periodo così nero, di crisi così profonda, occorre risalire al dopo guerra. E di guerra in guerra, adesso che siamo alle prese col grave conflitto tra Ucraina e Russia, gli scenari di crisi potrebbero peggiorare.

Si fa un gran parlare di aumenti di benzina, diesel e metano, cioè dei prodotti che servono come carburante per le auto. E si fa un gran parlare di aumenti per le bollette dell’energia elettrica e del gas. Ciò che invece non si dice è l’aumento dell’acqua, cioè del costo dell’acqua per uso domestico. Anche le bollette dell’acqua sono salite di prezzo. Ed in alcuni posti in Italia, di più che in altri.

Aumento delle bollette dell’acqua

Il governo ha deciso di limitare l’impatto delle accise sui carburanti. Un modo per detonare un aumento mai visto prima di questi prodotti. Ed ha deciso di varare un decreto emergenziale, per ridurre anche il costo delle bollette per l’energia ad uso domestico. La situazione evidentemente necessitava di interventi speciali. Ma tra le bollette che hanno visto un netto incremento ci sono anche quelle dell’acqua, ma di cui si parla poco. Già nel 2021 infatti le bollette dell’acqua in media hanno fatto registrare un incremento di oltre 2,5 punti percentuali. Il rapporto è del 2021 sul 2021. Una spesa extra in più per le famiglie.

Niente a che vedere con il 40% medio con cui sono aumentate le bollette del gas ad uso abitativo o del 50% con cui sono aumentate le bollette dell’energia elettrica. E niente rispetto alla benzina ben oltre i 2 euro così come il gasolio.

Dove le bollette dell’acqua sono aumentate di più

In media una famiglia ha speso per le bollette idriche oltre 460 euro. Nel 2020 invece la spesa era di poco superiore a 440 euro.  La notizia ha fatto il giro del Web. L’occasione per portare alla luce un aumento di cui poco si è parlato, è stata la “Giornata Mondiale dell’Acqua”. Le stime riferite ad una famiglia tipo composta da tre persone, mettono in luce l’aumento. Ma sull’acqua il discorso è diverso da energia elettrica e gas. Non ci sono gli aumenti delle materie prime che giustificano per esempio, l’aumento delle bollette di gas metano e luce.

La dispersione idrica un problema serio

Per l’acqua occorre parlare di dispersione, dal momento che una analisi dell’associazione “cittadinanzattiva”, spiega che il 36% dell’acqua che le famiglie pagano in bolletta perché evidentemente consumata, si disperde nelle tubature. Tubature obsolete o danneggiate che producono una enorme dispersione idrica. Da Regione a Regione molto cambia proprio in base allo stato di salute delle tubature. Il 50% di dispersione idrica è quella registrata in Regioni come la Basilicata, il Molise, l’Abruzzo e la Campania. La più virtuosa se così si può dire, è la Lombardia che si assesta al 22% di dispersione idrica. Dal punto di vista del costo dell’acqua e quindi delle bollette, Frosinone è la provincia dove le famiglie spendono di più.

Altri numeri che dimostrano differenze sostanziali da posto a posto sulle bollette dell’acqua

Una spesa media pro capite  per famiglia pari a 847 euro. Poco meno si spende in media a Grosseto , Siena e Livorno, rispettivamente 829 euro le prime due e 810 euro le seconde. Milano invece anche in questo caso porta la Lombardia ad essere la più virtuosa. Solo 162 euro l’anno di spesa media, ma solo per la provincia meneghina. Infatti la Lombardia come Regione conta 338 euro di spesa media a famiglia. Dal punto di vista degli incrementi, a Matera e Potenza, cioè nei due capoluoghi della Basilicata, le bollette sono salite del 13%, come in nessun altro posto d’Italia.

Come Regione è il Molise con 183 euro la parte d’Italia più economica come bollette di acqua. , il rovescio della medaglia è la Toscana, dove si spende di più, cioè 729 euro. In Valle d’Aosta  291 euro e in Trentino Alto Adige 216 euro sono Regioni dove la spesa è più contenuta.

Bonus energia elettrica e gas, gli importi alle famiglie in difficoltà e con reddito di cittadinanza

Bonus per il caro bollette di energia elettrica e gas sono a vantaggio delle famiglie in difficoltà, con redditi medi e bassi o con malati all’interno del nucleo. In più, le misure vanno a favore anche dei percettori del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza. Tra le famiglie beneficiarie dei provvedimenti del governo per contrastare il caro bollette rientrano quelle con un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) sotto un determinato reddito. Ma per le famiglie più numerose la soglia di Isee sale fino ai 20 mila euro.

Caro bollette luce e gas, quali risorse a favore delle famiglie in difficoltà e ai percettori del reddito di cittadinanza?

In tutto il governo ha stanziato ulteriori 400 milioni di euro per contrastare gli effetti sulle famiglie a reddito medio-basso e ai percettori del reddito di cittadinanza del caro bollette dell’energia elettrica e del gas. Sono le risorse previste dal decreto legge numero 17 del 022 che, all’articolo 3, dispone, anche per il secondo trimestre 2022, che le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale (cosiddetto bonus sociale elettricità e gas e bonus disagio fisico elettricità) siano rideterminate dall’Arera in modo da minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, fino a concorrenza dell’importo di 400 milioni di euro.

Quanti e quali saranno i beneficiari dei bonus per il caro bollette di energia elettrica e del gas?

I bonus per il caro bollette andranno, secondo le stime, a favore di oltre 3 milioni di famiglie per quanto concerne l’energia elettrica, e di oltre 2 milioni per l’erogazione del gas. Le famiglie beneficiarie della misura sono quelle con un Isee non superiore a 8.265 euro all’anno. L’Isee sale a 20 mila euro se nella famiglie sono a carico più di tre figli. I bonus per il caro bollette vanno a vantaggio anche dei percettori della pensione di cittadinanza o del reddito di cittadinanza.

Come avviene l’erogazione del bonus energia elettrica e gas ai redditi bassi e percettori di reddito e pensione di cittadinanza?

Le famiglie beneficiare del bonus per l’energia elettrica e per il gas, da luglio 2021, percepiscono direttamente l’accredito nella bolletta mediante lo scambio di informazioni tra l’Inps e Acquirente unico. Del bonus ne beneficia anche chi ha condizioni di salute precarie che comportano l’utilizzo, nella propria abitazione, di apparecchiature elettromedicali. Ad esempio, chi utilizza per ragioni di salute di sollevatori, di materassi antidecubito, di carrozzine elettriche, di macchine per l’emodialisi, di ventilatori polmonari. Tuttavia, in questo caso, il bonus è riconosciuto in seguito alla presentazione della domanda.

Quante risorse sono state stanziate per il bonus energia elettrica e gas a favore delle famiglie in difficoltà?

Il bonus sul caro bollette dell’energia elettrica e del gas è stato attuato quindi già con il decreto legge numero 130 del 2021. I consumi abbonati sono relativi al terzo trimestre del 2021. Le risorse stanziate sono pari a 450 milioni di euro. Con la legge di Bilancio 2022 il bonus è stato esteso al primo trimestre di quest’anno (risorse per 912 milioni di euro).

Come presentare domanda per ottenere il bonus nelle bollette di dell’energia elettrica e del gas?

Per ottenere il bonus in caso di difficoltà nel pagamento delle bollette della luce e del gas è indispensabile ottenere l’Isee. Chi pertanto non avesse ancora l’Isee aggiornato è bene che provveda per poter poi far svolgere le verifiche sulle bollette. Tali verifiche richiedono circa un mese di tempo, per un totale dall’invio dell’istanza che può arrivare anche a quattro o cinque mesi dalla presentazione della Dichiarazione unica sostitutiva, dalla quale deriva l’Isee, al primo sconto nelle relative bollette. Successivamente alla pratica, dunque, alle famiglie con i requisiti, verrà riconosciuta l’agevolazione direttamente nella prima bolletta utile.

Quali sono gli importi dei bonus energia elettrica e gas nelle bollette di chi ne ha i requisiti?

Chi ha i requisiti per poter ottenere gli sconti nelle bollette della luce potrebbe ottenere i seguenti bonus:

  • da 165,60 euro per famiglie di una o di due persone;
  • a 235,80 euro per famiglie di oltre quattro componenti.

Il bonus sulle bollette dell’elettricità per le condizioni di salute, invece, non dipende dal numero di componenti del nucleo familiare ma dall’extra consumo. Il consumo standard è pari a 2700 kilowatt per ora all’anno. Per il primo trimestre varia da 90 a 277 euro per i mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2022. Per le bollette del gas, il valore minimo è pari a 62,10 euro; quello massimo arriva a 816,30 euro.

Bonus benzina e aiuti a famiglie e imprese: tutte le misure in arrivo

Il taglio di 25 centesimi al litro su benzina e gasolio non è l’unica misura in arrivo per aiutare le famiglie e le imprese sul caro prezzi delle ultime settimane. Nella bozza del decreto legge sul tavolo del governo nella giornata del 18 marzo, oltre al taglio delle accise sui carburanti, c’è un pacchetto di misure per 4,4 miliardi di euro in arrivo che comprende nuovi sostegni alle imprese, incluse quelle agricole, il credito di imposta esteso contro le maxi bollette, peraltro rateizzabili in 24 mesi per le imprese in difficoltà, le tre cessioni per i bonus energetici del credito di imposta, il taglio dei pedaggi autostradali e il bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci.

Benzina e carburanti, taglio di 25 centesimi sul prezzo al litro

Per i prossimi 40 giorni, fino al 30 aprile 2022, la benzina e gli altri carburanti avranno un taglio di 25 centesimi al litro. Il meccanismo adottato dal decreto sul tavolo del governo nella giornata di ieri è quello dell’accisa mobile. C’è anche il prelievo sugli extraprofitti per le società energetiche, con 4 miliardi che rientreranno nelle casse dello Stato. La tassazione sull’extraguadagno delle imprese energetiche consentirà di finanziare anche le altre misure comprese nel pacchetto del decreto.

Credito di imposta sulle maxi bollette energetiche

Per andare incontro alle difficoltà delle imprese delle ultime settimane sul caro bollette, il decreto include nel credito di imposta anche le altre imprese per l’acquisto del gas e dell’energia elettrica. L’estensione arriva dopo la previsione del credito di imposta per le imprese energivore e gasivore già previsto per il secondo trimestre dell’anno. Il credito di imposta sulle bollette dell’energia elettrica scatterà se i costi del primo trimestre del 2022, al netto delle imposte, saranno del 30% superiori per kilowatt per ora a quelli riferiti allo stesso periodo del 2019. Per le bollette del gas, invece, il confronto andrà fatto dalla media del primo trimestre 2022 rispetto ai prezzi di mercato pubblicati dal Gme. Si avrà diritto al credito di imposta se l’incremento, rispetto ai prezzi del 2019, sarà di oltre il 30%.

Caro bollette, possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo

Per il caro bollette, la bozza del decreto di ieri inoltre prevede la possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo delle bollette di maggio e di giugno 2022. L’opzione sarà possibile per le imprese in difficoltà, dopo l’apertura già operata a favore delle famiglie. Inoltre, per le imprese rientranti nel settore dei trasporti, tra i più danneggiati dal caro bollette e costi energetici, c’è la possibilità di tagliare i pedaggi. Lo stanziamento per questa misura ammonta a 20 milioni di euro. Si tratterà, dunque, di ottenere un bonus sul costo dei pedaggi autostradali.

Agricoltura e pesca, credito di imposta sul gasolio, fertilizzanti e rinegoziazione dei mutui

Per le imprese della pesca è in arrivo un credito di imposta del 20% sulle spese sostenute per acquistare il gasolio necessario ai pescherecci. La misura va a sostegno delle imprese del settore che nelle ultime settimane hanno dovuto tenere le imbarcazioni ferme nei porti per il caro carburante. Misure vanno anche a vantaggio delle imprese agricole. Si potrà utilizzare il digestato prodotto dagli allevamenti, soprattutto di bovini, per fertilizzare i suoli. Il provvedimento va a sostenere l’obiettivo di un cambio di fertilizzanti nell’ottica dell’economia circolare. Per le imprese agricole e della pesca c’è inoltre la possibilità di rinegoziare i mutui agrari fino a un massimo di 25 anni. La misura è sostenuta da Ismea con il rifinanziamento, per 35 milioni di euro per tutto l’anno, del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Credito di imposta, fino a tre cessioni anche per i bonus energetici

Saranno possibili fino a tre cessioni del credito di imposta anche per i bonus energetici. Si tratta dei bonus (elevati nel decreto di ieri al 25% dal 20%) sulle spese sostenute nei primi due trimestri del 2022 dalle aziende energivore per comprare componenti energetiche. Il credito di imposta è riconosciuto al 20% (in aumento dal 15%) per le spese a forte consumo di gas naturale. In quest’ultimo caso, il credito di imposta sarà riconosciuto nel secondo trimestre del 2022. La cessione del credito di imposta su queste spese può avvenire a un soggetto terzo (una sola cessione) e a una banca o a un intermediario finanziario ammesso dalla Banca d’Italia (seconda e terza cessione del credito di imposta).

 

Bollette luce e gas: quando è possibile pagare a rate

L’aumento esponenziale delle bollette di luce e gas che in queste settimane stanno colpendo gli italiani sono argomento caldo. L’inverno con la necessità di riscaldare casa per le famiglie, o gli ambienti per le imprese, hanno portato ad un esponenziale aumento degli importi. Non è raro trovare bollette a tre zeri, cifre da capogiro che alcune volte vanno oltre lo stipendio di una persona.

Dal momento che si tratta di beni primari, di servizi imprescindibili per la vita di tutti i giorni, le difficoltà nel pagare le bollette possono trasformarsi in un incubo. Non pagare il bollo auto per difficoltà temporanee e scegliere di pagarlo qualche mese dopo, espone solo a sanzioni e multe. Per le bollette non c’è scelta. Le aziende fornitrici dei servizi se non trovano pagamenti passano presto alle azioni forti. Riduzione delle forniture o distacco completo. Rimanere al buio o al freddo non è certo una situazione piacevole.

Ma dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, arriva una soluzione che consente a chi davvero non può sobbarcarsi una spesa del genere tutta insieme, di ovviare.

Bollette a rate, le agevolazioni

Dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente una soluzione per consentire a chi ha ricevuto bollette per le quali non può far fronte, di pagare a rate.

Ma solo per quelle emesse tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022. A dire il vero Arera non ha fatto altro che recepire quanto previsto dalla legge di Bilancio 2022, che ha imposto di concedere fino a 10 rate per chi intende pagare le bollette a rate. La novità riguarda sia i clienti del mercato tutelato, che quelli del mercato libero.

Le bollette e i problemi di oggi

La situazione sulle bollette sia del gas che della luce sta diventando ogni giorno che passa insostenibile. Segnalazioni in redazione e alle Associazioni dei consumatori dimostrano che non c’è famiglia o impresa che non ha subito incrementi di tariffa ingenti. Alcuni hanno visto aumenti superiori al 50% rispetto a quanto hanno pagato per lo stesso servizio e per lo stesso periodo, nel 2021.

Da inizio 2022 i clienti domestici e quelli non domestici hanno iniziato ad avere difficoltà che prima non aveva, visto l’importo così accresciuto.

La possibilità di rateizzare gli importi viene incontro a queste sopraggiunte difficoltà.

Al momento questo riguarda, come già detto, solo per le fatture emesse e non pagate tra gennaio e aprile. Per aderire al beneficio occorre far prima scadere le bollette. Infatti la rateizzazione è ammessa solo per clienti morosi. Nessun accordo preventivo da diritto al pagamento rateale. Anzi, non c’è alcun richiamo alla possibilità di dilazione nelle bollette classiche che arrivano sempre allo stesso modo, con il relativo bollettino di pagamento in soluzione unica.

Nel sollecito che di norma arriva decorso un determinato periodo dalla scadenza non saldata, ci sarà anche l’offerta della dilazione.

In altri termini, l’offerta di rateizzazione arriva  con il sollecito di pagamento o con la messa in mora del cliente.

Il pagamento a rate per le utenze domestiche, alcune precisazioni

Sono massimo 10 le rate che sarà possibile pagare a rate una volta ricevuto il sollecito. Questo ciò che ha stabilito il governo con la legge di Bilancio e ciò che Arera ha comunicato agli utenti. E si tratta di rateizzazione senza interessi. Le rate sono mensili o bimestrali (in base alla fatturazione classica di ogni cliente) ma il 50% dell’importo dovuto va versato con la prima rata. Se la rata mensile del piano di dilazione è inferiore a 50 euro, 10 rate non possono essere concesse.

Ciò che Arera e il governo hanno definito e messo nero su bianco, sono le linee guida generiche. Le compagnie o le aziende di fornitura non potranno non adeguarsi a questi parametri che però sono minimi. Non è escluso infatti (anzi, qualche azienda sta già facendo questo), che ci siano fornitori che offrono condizioni migliori di quelle stabilite in sede governativa. L’aumento delle rate per esempio, che alcuni hanno impostato su 18 mensilità per esempio. Oppure l’importo della prima rata da concordare con il fornitore e non necessariamente pari alla metà della bolletta. Ma c’è anche chi offre la possibilità di dilazione senza necessariamente passare dal sollecito, cioè accordandosi prima.

Inoltre, le associazioni dei consumatori si stanno già adoperando per prolungare questo beneficio oltre aprile. Anche perché gli scenari di guerra in Ucraina lasciano presupporre che l’incremento delle bollette che fino ad oggi hanno subito gli italiani, sia solo all’inizio. Difficile che l’emergenza bollette cessi con la fine di aprile.

Caro bollette, le nuove misure, ecco chi si salva

Addirittura con un decreto ad hoc, presto ribattezzato, “decreto bollette“, il governo ha stanziato un fondo ad hoc per detonare il rincaro delle bollette per gli italiani. Naturalmente non per tutti, ma si tratta di un fondo con 5,6 miliardi di dotazione.

Un provvedimento che, stando alla bozza, dovrebbe arrivare a limitare gli effetti dei rincari quanto meno fino al prossimo mese di giugno.

Soldi che si aggiungeranno a quelli utilizzati per potenziare il bonus sociale. Un intervento che mira a salvaguardare una platea di circa 3,5 milioni di famiglie. Ma probabilmente pur se ingenti, questi soldi e questi provvedimenti non basteranno. Perché i rincari delle bollette sono davvero esorbitanti, con le famiglie che subiranno in totale 33,7 miliardi di euro di maggiore spesa.

Caro bollette, chi si salva dei rincari

Famiglie e imprese, negozi, bar e ristoranti, aziende e artigiani, i rincari delle bollette non hanno risparmiato nessuno. Infatti si tratta di aumenti che hanno colpito le utenze residenziali, quelle non residenziali, le utenze commerciali e così via.

Unici a non subire il contraccolpo, quelli che avevano aderito al mercato libero e avevano optato per la tariffa fissa.

Rincari pesantissimi quindi, a tal punto che il governo è stato chiamato ad intervenire. E lo fa con nuove misure e con un decreto quasi emergenziale visto il salasso per gli utenti. Il decreto bollette oltre a prevedere alcune misure di salvaguardia per arginare i rincari, prevede anche interventi su larga scala per potenziare i programmi relativi alle energie rinnovabili e alla produzione autoctona del gas da parte della Nazione.

Il nuovo decreto del governo in pillole, cosa accade sulle bollette

Una importante dotazione quella dedicata al maxi decreto da parte dell’esecutivo. Con un progetto che per la salvaguardia sui rincari delle bollette arriverà fino a giugno. Novità queste, che vanno ad aggiungersi a quelle già precedentemente varate per questi primi tre mesi del 2022. In pratica, ciò che è stato fatto da inizio anno prosegue come intervento, tanto è vero che ciò che si legge nella bozza del nuovo decreto ricalcherà quanto fatto in precedenza.

Le nuove agevolazioni nello specifico, cosa si risparmierà

Nel dettaglio saranno circa 3 miliardi i fondi che serviranno a cancellare gli oneri di sistema sulle bollette della corrente elettrica. Una cancellazione che riguarderà sia le bollette delle utenze domestiche che le altre. Taglio di oneri anche per le bollette del gas, per le quali si pensa anche a ridurre l’IVA al 5%.

Le dotazioni andranno anche a rimpinguare il fondo del bonus sociale, che già oggi serve per scontare le bollette delle utenze domestiche di luce, acqua e gas per le famiglie numerose o per quelle in particolari condizioni di disagio reddituale ed economico.

Interventi che non detoneranno l’aumento a 360 gradi naturalmente, e quindi da molti reputati insufficienti, quasi una pillola che addolcisce il colpo e nulla più.

A maggior ragione se si pensa che in materia di aumenti e rincari delle bollette, pare già certo che durerà a lungo. Per questo si guarda con favore e insistenza alle fonti di energia alternative e rinnovabili.

Cosa pagano di più le famiglie sulle bollette

Gli aumenti sono evidenti e sono realtà, le famiglie italiane, ma non solo, lo avranno già notato con le nuove bollette. Anche gli sconti offerti dal governo in questi primi mesi del 2022, con il taglio degli oneri, sono realtà. Ma va detto pure che si stima come nei primi 6 mesi del 2022, le famiglie italiane pagheranno ben 33,7 miliardi di euro di bolletta in più.

Secondo le stime della Cgia di Mestre, ha calcolato un incremento del costo di luce e gas pari a qualcosa come 44,8 miliardi. Più di un terzo di questi aumenti riguarderanno le utenze domestiche delle famiglie. Come si legge su un articolo del sito “tg24.sky.it”, secondo il sito di comparazioni tariffarie,”Facile.it”, gli sforzi del governo, tra intervento per il primo trimestre ed intervento per il secondo, porteranno ad un risparmio di meno di 10 euro al mese. Troppo poco per chi ha visto le bollette quasi raddoppiare in questi primi mesi dell’anno.

 

Bollette salate? Ecco una soluzione per risparmiare con un semplice apparecchio

Ormai è diventato argomento da bar, da talk show e di dominio pubblico quasi come le pensioni o la pandemia. Parliamo del caro bollette, una cosa che da inizio anno tutti hanno notato, famiglie, imprese, commercianti e aziende. Un rincaro enorme mai visto prima che mette in difficoltà le famiglie già colpite da una grave crisi economica susseguente alla pandemia e che sta producendo non poche difficoltà alle aziende, anche loro vittime in primo luogo di crisi economica, emergenza sanitaria e provvedimenti limitativi del governo.

Ma su La7, durante la trasmissione “L’aria che tira”, condotta da Myrta Merlino, si parla di una soluzione o trucco che permette di ridurre l’impatto di questo aumento esponenziale delle bollette dell’energia elettrica. Un trucco svelato da un fisico, uno cioè che capisce l’argomento, cioè Valerio Rossi Albertini.

Prezzo di energia elettrica e gas sempre più su, e le bollette diventano un salasso

Prima c’era stato l’allarme rincaro delle bollette ,perché di questo si sapeva da tempo. Giustificato dall’aumento della materia prima, il rincaro delle bollette è stato anticipato da tempo agli italiani. Ma una cosa è l’allerta, un’altra la dura realtà. E di realtà che parliamo, perché gli italiani lo hanno scoperto sulla loro pelle, cioè sulle bollette dell’energia elettrica che in questi primi mesi dell’anno sono arrivate agli utenti.

Per esempio, l’energia elettrica rispetto all’anno 2021 è praticamente raddoppiata come costo. Anzi, il suo costo è incrementato del 55%, più del doppio quindi. Non che sul gas sia andata tanto meglio, perché si parla di un incremento di poco inferiore al 42%. Questi incrementi come già detto non hanno fatto sconti a nessuno, non hanno risparmiato nessuno. Le famiglie, con una voce di spesa che evidentemente è salita notevolmente. Ma anche le imprese, qualcuna che ha deciso di chiudere considerando questi aumenti come il colpo di grazia finale ad un periodo storico di grave crisi senza precedenti (forse bisogna risalire al dopoguerra per trovare un periodo tanto buio come questo dal punto di vista economico).

E perfino gli enti pubblici hanno trovato questi rincari, che finiscono con il minare la stabilità dei conti di questi organismi.

Come risparmiare su luce e gas? Ecco una soluzione che pochi conoscono ma che è fattibile

Come dicevamo, ospite di Myrta Merlino su La7, durante il programma “L’aria che tira”, un fisico di professione, tale Valerio Rossi Albertini. Si tratta di un fisico, accademico e divulgatore scientifico italiano che ha dato alcuni suggerimenti per risparmiare sulle bollette.

In primo luogo il fisico ha detto di utilizzare un termo scanner per rendersi conto di una cosa che dovrebbe spronare tutti a fare una semplice cosa, cambiare le lampadine. Come riporta anche il “Fatto Quotidiano”, l’accademico ha detto che con il termo scanner, se lo si avvicina ad una lampadina classica si nota che essa è perfettamente visibile dall’apparecchiatura, perché emana calore. Diverso invece se il termo scanner viene avvicinato ad una lampadina a led. In questo caso, pur se la sua luminosità è la stessa o addirittura superiore alla lampadina canonica, questa non viene rilevata. Significa che consuma meno e pur se consta di più, la sua durata e il risparmio energetico la rendono più economica.

Altri suggerimenti utili

Sempre rimanendo in materia di corrente elettrica, anche le tante apparecchiature presenti in casa o nelle attività, come possono essere Televisori, PC, lavatrici, lavastoviglie, decoder e così via, pur se in stand by, consumano. Il suggerimento di Valerio Rossi Albertini è quello di dotarsi di ciabatte con interruttore. In pratica, meglio spegnere la ciabatta dove sono inserite le prese di questi apparecchi mentre non vengono utilizzate.

Per il gas invece, occorre trasformare la casa o l’immobile in genere, in una classe energetica più bassa. La soluzione dell’esperto è quella della coibentazione. Perché una casa coibentata disperde meno energia e meno calore e quindi porta ad un risparmio termico non indifferente. E con benefici ingenti sia sul consumo di gas che di energia elettrica. Sarebbe forse il momento, come suggerisce l’accademico, di pensare a sfruttare i tanti incentivi che lo Stato mette a disposizione per raggiungere questo obbiettivo per la propria casa o la propria struttura.

Bollette, in arrivo nuovo decreto: sconti e bonus per imprese e famiglie

Potrebbe arrivare la prossima settimana il nuovo decreto del governo per il caro bollette energetiche. Si tratterebbe di un nuovo pacchetto di misure che andrebbe a favore delle famiglie e delle imprese. Il Consiglio dei ministri si riunirà la prossima settimana per valutare le varie ipotesi di aiuti concreti a chi ha un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) entro un certo limite. E alle imprese, molte delle quali stanno pagando a caro prezzo il rincaro dell’energia elettrica.

Mario Draghi sul nuovo decreto in arrivo per contenere i costi delle bollette di energia elettrica

Ad annunciare la possibilità di un nuovo provvedimento del governo per il caro bollette è stato lo stesso Mario Draghi, in occasione della visita ai cantieri di Genova per il Terzo valico dei Giovi-Nodo di Genova del 9 febbraio. Il presidente del Consiglio si è detto ottimista per un nuovo intervento atto a ridurre i costi delle bollette dell’energia elettrica. L’intervento annunciato da Draghi sarebbe di “ampia portata” e andrebbe a favore delle imprese e delle famiglie, anche se ad oggi si fanno solo delle ipotesi su chi potrà beneficiare degli aiuti.

Bonus bollette energia elettrica, a chi potrebbe andare?

Qualche certezza in più si ha sulle risorse che il governo metterà in campo per gli aiuti alle imprese e alle famiglie sul caro bollette. Si tratterebbe di una cifra tra i 5 e i 7 miliardi di euro che andrebbero a raddoppiare le risorse, pari a 5,5 miliardi di euro, già stanziate per il 2022. Il provvedimento dovrebbe intervenire “su più fronti”, perché il caro bollette dell’energia elettrica riguarda vari soggetti. “Sia le famiglie, soprattutto le più deboli, che le imprese e gli enti territoriali”, ha affermato Cecilia Guerra, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze ed esponente di Leu.

Bonus bollette, l’attuale misura a favore delle famiglie con basso Isee e percettori di reddito e pensione di cittadinanza

Il decreto che verrà emanato dal governo, dunque, rafforzerà le misure in essere sui bonus sociali. Si tratta di misure già adottate con precedenti provvedimenti che assicurano uno sconto nella bolletta per famiglie per lo più disagiate dal punto di vista fisico ed economico. Gli sconti sono applicabili sia alla bolletta dell’energia elettrica che a quella del gas. Il beneficio attuale va a vantaggio delle famiglie che abbiano un Isee non superiore a 8.265 euro; l’Isee ammesso si innalza fino a 20 mila euro per le famiglie che abbiano almeno quattro figli a carico. A beneficiare dello sconto anche i percettori del reddito di cittadinanza o delle pensioni di cittadinanza. La misura attualmente assicura lo sconto a 3 milioni di famiglie per le bollette di energia elettrica. Sono 2,5 milioni le famiglie che beneficiano degli sconti sulle bollette del gas.

Bonus bollette energia elettrica per le imprese, sconti in cambio di energia sostenibile

Più complesso è il discorso sui bonus sul caro bollette dell’energia elettrica a favore delle imprese. Queste ultime vorrebbero un segnale forte dal governo che, tuttavia, starebbe valutando l’ipotesi di una sorta di scambio di energia elettrica “tradizionale” verso una più sostenibile. Si tratterebbe, secondo le ipotesi fatte negli ultimi giorni, di barattare il trasferimento di energia elettrica rinnovabile per 25 terawattora ai settori industriali che si trovano in difficoltà a costi calmierati. I settori industriali, tuttavia, dovrebbero impegnarsi a investire in energie fotovoltaiche (per 12 gigawatt) ed eoliche (per 5 gigawatt).

Caro bollette del gas, ecco quali sono gli obiettivi per il risparmio energetico delle imprese

Il bonus sul caro bollette di energia elettrica, dunque, sarebbe un discorso più a lungo termine, con investimenti massicci nelle energie alternative e condivisione, partendo dai settori industriali, degli obiettivi del Green Deal europeo e della decarbonizzazione. L’investimento del governo per il biennio 2022-2023 in questa direzione sarebbe di 3 miliardi di euro. Diverso è il discorso per il settore del gas. Infatti, a fronte di investimenti governativi di 1,5 miliardi di euro per il 2022, si cercherebbe di incrementare la produzione nazionale di gas. L’obiettivo è quello di produrre 3 miliardi di metri cubi all’anno.