Bonus nido 2023: ora si può presentare la domanda. Tutorial dell’Inps

È possibile presentare istanza per ottenere il bonus nido 2023, ecco a chi spetta e a quanto ammonta.

Come richiedere il bonus nido 2023

Il bonus nido 2023 prevede la possibilità di ottenere il rimborso delle spese sostenute per la frequentazione dell’asilo nido per bambini da zero a 3 anni. Può essere richiesto dal genitore naturale, adottivo e affidatario che sostiene la spesa per il pagamento della retta. La domanda può essere presentata ogni anno dalla fine di febbraio fino al 31 dicembre, c’è tempo invece fino al 31 luglio 2024 per allegare la fattura dei pagamenti sostenuti nel 2023. Per presentare la domanda occorre allegare:

  • codice fiscale del richiedente;
  • codice fiscale del minorenne;
  • denominazione e partita Iva dell’asilo nido;
  • Iban intestato al richiedente.

La domanda deve essere presentata telematicamente sul sito Inps, naturalmente per accedere è necessario avere un codice di identità digitale (Spid, Cie o Cns).

Come compilare la domanda per il Bonus Asilo Nido?

Al momento dell’inserimento della domanda è necessario indicare anche i mesi per i quali si vuole fruire del bonus nido 2023, ricordiamo che si può fruire per un periodo massimo di 11 mesi nell’arco dell’anno solare.

Nella compilazione è necessario scegliere la modalità di pagamento preferita tra cui accredito su conto corrente (italiano o estero), su carta prepagata (con codice Iban), bonifico domiciliato, libretto bancario, libretto postale. Deve essere ribadito che il codice Iban deve corrispondere a quello di un conto/libretto, carta, intestati allo stesso soggetto che richiede il bonus nido, insomma se è la madre a presentare istanza, l’Iban deve essere intestato alla madre.

Occorre quindi allegare le fatture dei pagamenti effettuati in favore dell’asilo nido scelto. Si è detto che questa operazione può essere compiuta fino al 31 luglio 2024, ma la domanda deve essere presentata entro il 31 dicembre del 2023. Nel caso in cui nel corso dell’anno si cambi asilo, è necessario indicarlo quando viene inviato il giustificativo del pagamento, se nello stesso mese vi sono due fatture è necessario allegarle in un unico file.

Ricordiamo che le voci ricomprese nel bonus nido sono: retta mensile, pasti del mese, imposta di bollo. Non possono invece trrovare riscontro le spese di iscrizione all’anno scolastico, l’Iva ed eventuali corsi ulteriori tipo “post scuola” “pre scuola”.

A quanto ammonta il bonus asilo nido?

Il rimborso della retta prevede comunque dei limiti e gli stessi dipendono dal valore Isee. I limiti sono:

  • 3.000 euro con Isee pari o inferiore a 25.000 euro;
  • 2.500 euro con Isee superiore a 25.000 euro e con limite massimo pari o superiore a 40.000 euro;
  • 1.500 euro con Isee superiore a 40.000 euro o in caso di Isee non presentato.

Il bonus non è cumulabile con detrazioni fiscali per l’iscrizione presso asili nido. I pagamenti avvengono mensilmente e comunque solo in seguito all’allegazione della fattura giustificativa, è possibile controllare i pagamenti attraverso l’App IO e il cassetto previdenziale. Nel caso in cui in un anno siano stati prenotati meno di 11 mesi e si cambi idea e quindi si desideri fruire di ulteriori mensilità, per queste è necessario presentare un’altra domanda.

Per tutte le informazioni è possibile guardare il video tutorial rilasciato dall’Inps.

 

Bonus asilo nido: terminati i fondi, migliaia di famiglie senza copertura

Il bonus asilo nido prevede per le famiglie che hanno figli iscritti alle scuole dell’infanzia la possibilità di ottenere un bonus di ammontare compreso tra 136 euro mensili e 272 euro ( in base all’Isee). L’Inps ha reso noto che nel frattempo sono già finite le risorse. Ecco cosa succederà alle famiglie.

Cos’è il bonus asilo nido

Il bonus asilo nido nasce con l’obiettivo di favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro e soprattutto permettere alle donne dopo la gravidanza di poter ritornare a lavoro. Si tratta di un rimborso delle spese effettivamente sostenute dai genitori per l’iscrizione dei figli al nido (privato o pubblico autorizzato). Ogni bambino può fruirne per un periodo massimo di 11 mesi l’anno.

Leggi anche: Bonus Nido 2022: dal 24 febbraio si può presentare la domanda. Guida

Nel frattempo a causa della mole di domande presentate i fondi sono esauriti e questo ha portato a protocollare molte domande con riserva, questo vuol dire che le domande sono accolte in quanto aventi tutti i requisiti per poter accedere al beneficio, ma di fatto non possono essere smaltite a causa dei fondi terminati. L’Inps ha già provveduto a chiedere al governo di rifinanziare la misura, ma nel frattempo i genitori non potranno avvalersene.

Quando saranno sbloccate le risorse del bonus nido?

Si è detto che i genitori possono fruirne per un periodo massimo di 11 mesi l’anno, ma capita che alcuni genitori preferiscono fruirne per un periodo più breve, questo vuol dire che già a fine anno potranno liberarsi delle risorse dovute alla mancata fruizione da parte di coloro che già hanno ottenuto riscontro positivo alla propria istanza. Le stesse saranno distribuite vagliando in ordine di arrivo le domande già presentate.

I numeri delle domande protocollate con riserva sono elevati. Infatti nel corso degli anni questa misura ha avuto un sempre maggiore successo di richieste. Nel 2022 le risorse disponibili 553,8 milioni di euro mentre nel 2020 erano 197 milioni di euro. L’Inps non si spiega numeri così importanti, infatti le domande del 2022 già acquisite per il 2022 sono 365mila, mentre altre 61.565 sono protocollate con il meccanismo della riserva. Molte di queste non troveranno alcun riscontro nel caso in cui non si dovesse provvedere a un nuovo finanziamento.

Bonus asilo nido 2022, online il tutorial e la procedura per richiederlo

Il bonus asilo nido 2022 è già richiedibile da gennaio a dicembre 2022. Online il video tutorial per non commettere alcun errore.

Bonus asilo nido 2022, il tutorial dell’Inps

Il bonus asilo nido 2022 è una delle  misure che non sono state annullate dall’assegno unico universale per i figli. Tuttavia sul sito dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) è stato inserito un link che permette di conoscere tutti i dettagli. Basta cliccare e si viene indirizzati in un indirizzo Youtube che contiene un video molto chiaro.

Pochi minuti e si può conoscere gli aspetti principali del bonus utile alle famiglie per pagare le rette. Dunque il bonus asilo nido 2022 è richiesto dal genitore naturale, adottivo o affidatario che sostiene il pagamento della retta annuale o mensile. La domanda può essere presentata da fine febbraio al 31 dicembre. 

Chi e come presentare la domanda

Può richiedere il bonus colui che si occupa del pagamento dell’asilo nido. La struttura deve rilasciare la partita Iva, indicando la denominazione, il luogo e i dati identificativi. Importante è che nella fattura venga indicato il codice fiscale del minore. Inoltre, altro elemento da indicare è quello relativo al mese di riferimento e gli estremi del pagamento effettuato dal genitore e relativa quietanza.

Mentre per gli affidi o preadottivi nazionali o internazionali occorre indicare un codice fiscale temporaneo rilasciato dal Tribunale o dall’Ente comunale. Tuttavia nella compilazione della domanda, secondo il tutorial, è opportuno anche indicare se l’asilo è privato o pubblico. Ma anche gli estremi dell’autorizzazione comunale nel caso di asilo privato. Selezionare poi anche i mesi di frequenza, che comunque non possono essere superiore e a 11 mesi.

Bonus asilo nido 2022, a quanto ammonta?

Il Bonus asilo nido dipende dal valore ISEE del nucleo familiare. Pertanto il valore aumenta al diminuire della soglia ISEE, ecco come:

  • meno di 25.000 il valore massimo richiedibile è fino a 3 mila euro;
  • per valori compresi tra 25 mila e 40 mila euro, il valore è di 2.500 euro;
  • da 40 mila euro in poi, il valore è di 1.500 euro.

L’importo è corrisposto attraverso bonifico bancario o postale. Ma anche su libretto postale o carta prepagata con Iban o accredito sul conto. Tuttavia nelle quote di rimborso non rientrano eventuali quote di iscrizioni, pre o post scuola oppure IVA.

Infine la domanda di contributo per l’introduzione di forme di supporto domiciliare deve essere presentata dal genitore convivente con il figlio per il quale è richiesta la prestazione ed essere accompagnata da un’attestazione del pediatra che dichiari per l’intero anno l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido a causa di una grave patologia cronica. Per usufruire del beneficio per più figli è necessario presentare una domanda distinta per ciascun bambino.

 

Assegno Unico: arriva il simulatore dell’INPS per aiutare le famiglie

Le famiglie sono ormai consapevoli del fatto che dal 2022 c’è una piccola rivoluzione, infatti dal mese di marzo 2022 sarà possibile percepire l’Assegno Unico Universale che va a sostituire l’Assegno per il Nucleo Familiare e altre provvidenze. Le linee guida per gli importi sono state determinate, ma il sistema può essere complesso da seguire, ecco perché l’INPS ha ben pensato di fornire un simulatore. Vedremo ora come funziona e ci sarà il link al termine dell’articolo per poter accedere.

Come funziona il simulatore per l’Assegno Unico messo a disposizione dall’INPS?

La prima cosa da ricordare è che l’Assegno Unico sostituisce molti emolumenti riferibili al welfare, ma non il Bonus Asilo Nido che si potrà continuare a percepire. Inoltre non vengono meno le detrazioni per figli a carico per quelli di età superiore a 21 anni.

La simulazione dell’importo Assegno Unico è molto semplice da realizzare, infatti l’INPS mette a disposizione un pratico schema da compilare per poter ottenere un’indicazione molto vicina a quelli che sono gli importi che effettivamente si possono percepire.

La prima cosa da sottolineare è che per accedere al simulatore dell’INPS non è necessario avere delle credenziali, cioè non è necessario inserire lo SPID o altri codici di identificazione personale, quindi tutti possono utilizzarlo.

Come compilare la scheda del simulatore INPS

Nella scheda per il simulatore INPS per il calcolo degli importi dell’Assegno Unico è necessario inserire in primo luogo la composizione del nucleo familiare, segnalando anche l’eventuale presenza di persone portatrici di handicap. In questo modo è possibile determinare qual è la condizione familiare e se vi sono figli minorenni, maggiorenni che hanno meno di 21 anni, oppure con più di 21 anni, infatti in base alla loro esistenza e alla condizione anagrafica sono diversi gli importi che si possono ricevere.

A questo proposito deve essere ricordato che i figli maggiorenni, che non abbiano ancora compiuto 21 anni di età, possono ricevere l’assegno unico solo nel caso in cui seguano un percorso di formazione, un tirocinio, il servizio civile oppure siano disoccupati iscritti al locale Centro per l’Impiego, oppure lavorino ma non abbiano un reddito da lavoro superiore a 8.000 euro.

Deve quindi essere inserito l’importo presunto ISEE che può essere calcolato anche con i vari simulatori disponibili online. Naturalmente maggiore è la vicinanza tra l’importo presunto ISEE e quello reale e maggiore è l’attendibilità della simulazione sul sito INPS dell’Assegno Unico.

Deve infine essere inserita la “maggiorazione Transitoria”, questo riquadro è per le famiglie che hanno un ISEE presumibilmente inferiore a 25.000 euro. In questo caso è necessario inserire reddito complessivo Irpef di ciascun genitore come ricavabile da quadro FC8 sezione II dell’ISEE, oppure dal modello dei redditi 2021 o, per coloro che non presentano la dichiarazione, il reddito desumibile dal CU del 2021.

Una volta inseriti tutti i dati richiesti, in realtà la compilazione è molto più semplice di ciò che può sembrare, si potrà ottenere un riscontro sugli importi che si possono percepire per l’Assegno Unico Universale. Ribadiamo che quanto più è attendibile l’ISEE inserito nel modulo tanto più sarà attendibile il risultato finale.

A questo punto non ti resta che cliccare: Simulazione Importo Assegno Mensile

Per avere invece maggior informazioni leggi gli articoli:

Assegno Unico Ripartito: come richiederlo seguendo le indicazioni INPS

Dal 1° gennaio al via le domande per l’Assegno Unico Universale

Assegno Unico: importi, requisiti e cosa cambia con le detrazioni

Dal 1° gennaio al via le domande per l’Assegno Unico Universale

L’Assegno Unico Universale prende ufficialmente il via, infatti, i contribuenti possono iniziare a inoltrare le richieste per ottenerlo, ma ricordiamo che l’erogazione inizierà nel mese di marzo 2022.

L’Assegno Unico Universale

L’Assegno Unico Universale è regolamentato dal decreto legislativo 230 del 2021 in attuazione della legge 46 del 2021. Le ultime indicazioni sulle modalità applicative si trovano nel messaggio 4748 dell’INPS del 31 dicembre 2021. L’obiettivo è semplificare il sistema e sostituire le numerose misure di welfare che nel tempo si erano accumulate. Spetta a tutte le categorie di lavoratori, in particolare lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico, lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati tra cui anche i percettori di reddito di cittadinanza.

L’Assegno Unico Universale infatti andrà a sostituire altre misure in particolare per i figli fino a 21 anni sostituirà le detrazioni per i figli a carico ( il limite dei 21 anni non si applica in caso di figli disabili); inoltre sostituisce l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), sostituisce il Bonus Bebè, il Bonus Mamma Domani, mentre rimane in vigore il Bonus Asilo Nido.

Bonus Asilo Nido non è eliminato dall’assegno Unico: cosa sapere

Erogazione dell’Assegno Unico Universale

L’Assegno Unico Universale viene pagato direttamente dall’INPS e per iniziare a percepirlo dal mese di marzo è raccomandato presentare la domanda entro il 28 febbraio. Per coloro che dovessero inoltrare la domanda successivamente a tale data, il pagamento slitterà al mese successivo.

I genitori possono riscuoterlo anche in modalità ripartita, ad esempio questa potrebbe essere la scelta preferibile in caso di separazione o divorzio.

L’altra novità è data dal fatto che i figli maggiorenni possono presentare autonomamente la domanda e ricevere le quote di loro spettanza.

I soggetti interessati dovranno presentare la domanda annualmente, per il 2022 il termine di presentazione è il 30 giugno 2022, rispettando tale data non si perdono le mensilità di spettanza. Ovviamente si riceveranno dal mese successivo rispetto a quello di inoltro della richiesta. Per le domande presentate dopo il 30 giugno 2022 le erogazioni partiranno dal mese successivo e saranno persi gli importi da marzo a giugno.

Il pagamento avviene con bonifico su conto corrente intestato e quindi nella domanda è necessario indicare l’IBAN oppure con bonifico domiciliato. Il primo pagamento sarà erogato tra il 15 marzo e il 21 marzo.

Come presentare la domanda per l’Assegno Unico Universale

La domanda deve essere presentata telematicamente sul sito INPS, è necessario identificarsi con SPID, CIE o CNS. Naturalmente potrà essere presentata anche attraverso un patronato, oppure attraverso il contact center numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile e a pagamento secondo il proprio piano tariffario).

Per poter presentare la domanda è opportuno avere l’ISEE corrente, in caso contrario si potrà comunque percepire l’Assegno Unico Universale, ma nella misura minima, cioè quella prevista per coloro che hanno un ISEE di valore pari o superiore a 40.000 euro. Gli importi variano da 25 euro mensili a 175 euro mensili per ogni figlio.

Per conoscere i vari parametri attraverso cui viene determinato l’importo dell’Assegno Unico Universale puoi leggere l’articolo: Assegno Unico: importi, requisiti e cosa cambia con le detrazioni

Ai fini IRPEF l’Assegno Unico Universale non concorre alla formazione del reddito complessivo. Lo stesso è compatibile con altre forme di sostegno a favore dei figli erogate da regioni, comuni, province autonome di Trento e Bolzano, inoltre come già sottolineato è compatibile anche con il reddito di cittadinanza.

Ai percettori del Reddito di Cittadinanza ricordiamo che dal 2022 ci sono nuove regole, per conoscerle leggi l’articolo: Le nuove regole per il Reddito di Cittadinanza: cosa cambia per i percettori

Bonus asilo nido, bebè e assegno ponte 2021: ecco le misure ancora valide fino al 31 dicembre

Ancora oltre 5 miliardi di euro da assegnare alle imprese e ai cittadini con i contributi a fondo perduto fino alla fine del 2021. Tra le misure sono numerosi e consistenti i contributi a favore delle famiglie. Si va dal bonus asilo nido a quello bebè 2021, dall’assegno ponte per i figli minori al bonus cultura. Ma altri contributi sono previsti per gli occhiali, i pc e i tablet e anche per il risparmio idrico.

Bonus asilo nido 2021, domande fino al 31 dicembre

Si può presentare fino al 31 dicembre 2021 la domanda del bonus asilo nido. Il sostegno è a vantaggio dei genitori con figli nati o adottato a partire dal 1° gennaio 2016. Per richiedere il bonus è necessario andare sul sito dell’Inps dove è presente la procedura telematica per richiedere il contributo. Non è più richiedibile il bonus cultura per i figli che abbiano compiuto la maggiore età nel 2020, ovvero i nati nel 2002. La domanda, scaduta il 31 agosto scorso, ha visto la registrazione sul sito dedicato di 1,6 milioni di ragazzi. Il bonus va speso entro il 28 febbraio 2022.

Bonus bebè 2021, confermato per tutto il 2021

Il bonus bebè è ancora valido per tutto l’anno in corso. Si tratta di un sostegno ai genitori con figli nati o adottati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021. La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione.

Assegno ponte per i figli minori, domanda entro il 31 dicembre 2021

È ancora possibile presentare la domanda per l’assegno ponte per i figli minori. Beneficiari del contributo sono i lavoratori autonomi, i disoccupati, i coltivatori diretti, i coloni e i titolari di pensione da lavoro autonomo. È necessario avere un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che non superi i 50 mila euro. La domanda deve essere presentata sul sito dell’Inps. La data di inizio dell’invio delle istanze era fissata al 1° luglio 2021 per chi l’ha presentata entro il 31 ottobre scorso l’Inps ha corrisposto anche gli arretrati a partire dal 1° luglio 2021. Per le domande successive il contributo spetta solo per il periodo corrispondente, senza gli arretrati. L’assegno ponte per i figli minori sarà sostituito a partire dal 1° gennaio 2022, dal nuovo assegno unico universale per le famiglie. Le domande potranno essere presentate da gennaio con erogazione del contributo a partire da marzo 2022.

Bonus occhiali, pc e tablet per le famiglie: ecco i contributi che si possono ancora richiedere

Il bonus per l’acquisto di occhiali non è ancora operativo. Si è in attesa del relativo decreto attuativo che non è stato mai approvato. I beneficiari sono le famiglie che abbiano un Isee non eccedente i 10 mila euro. Le famiglie con Isee che non superi i 20 mila euro potevano invece presentare domanda per la fase 1 del Piano Voucher per pc e tablet fino al 9 novembre scorso. Si tratta di un buono del valore di 500 euro per dotarsi di una connessione veloce a internet e per comprare un personal computer o un tablet. La misura ha visto attivare oltre 200 mila voucher nei 12 mesi in cui è rimasta in vigore per un totale di oltre 98 milioni di euro erogati alle famiglie. La prossima fase riguarderà le imprese con uno stanziamento di oltre 515 milioni di euro.

Bonus idrico, presentazione delle domande sulla piattaforma da gennaio 2022

Si è in attesa di un’altra misura a favore delle famiglie o persone fisiche. Si tratta del bonus del risparmio idrico per il quale il ministero per la Transizione ecologica ha già emesso il decreto attuativo. Si potrà presentare la domanda registrandosi sulla piattaforma “Bonus idrico” che sarà pronta a partire da gennaio 2022. I contributi andranno alle persone fisiche residenti in Italia, maggiorenni, che siano proprietari o titolari di un altro diritto reale o personale di godimento dell’immobile, all’interno del quale verranno svolti dei lavori rientranti nella disciplina agevolata.

Bonus Asilo Nido non è eliminato dall’Assegno Unico: cosa sapere

L’introduzione dell’Assegno Unico manda definitivamente in pensione altri bonus e tra questi il bonus bebè, resta invece in vigore il Bonus Asilo Nido. Ecco come funziona e chi può richiederlo.

La disciplina del Bonus Asilo Nido

Il Bonus Asilo Nido è contenuto nell’articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, è una misura volta ad aiutare le famiglie nella gestione dei piccoli di casa. E’ nota la carenza di nidi pubblici che possano accogliere i bambini da 0 a 3 anni e proprio per sopperire a tale mancanza che espone le famiglie, in particolare le donne, alla scelta tra ritornare a lavoro o occuparsi dei figli, nasce questo aiuto. Le rette dei nidi privati sono molto elevate e non sempre con un normale lavoro è facile farvi fronte. La misura inizialmente prevista era di 1.000 euro annuali, ma con il tempo tali importi sono stati aumentati da ultimo con la legge 27 dicembre 2019, n. 160. La particolarità di questo aiuto è che si tratta l’unico sfuggito alla tagliola dell’Assegno Unico.

Quanto si riceve con il Bonus?

Il Bonus Asilo Nido prevede la corresponsione di un importo mensile che varia in base all’ISEE e che deve essere utilizzato per il pagamento della retta dell’asilo. Sono presenti diverse fasce di reddito indicate nella circolare INPS del 27 febbraio 2020 e confermate dal Messagio INPS del febbraio 2021. Gli importi previsti sono:

  1. 3.000 euro per le famiglie con reddito ISEE di valore non superiore a 25.000 euro. L’importo da erogare viene diviso in 11 rate da 272,72 ;
  2. gli importi sono ridotti a 2.500 euro per ISEE compreso tra 25.001 euro e 40.000 euro con rata mensile di 227,27 euro ;
  3. infine, la terza fascia beneficia di 1500 euro e viene applicata alle famiglie con reddito ISEE superiore a 40.000 euro i massimo erogabile ogni mese è di 136,37 euro.

Si può subito notare che tutti hanno diritto a ricevere questo aiuto, l’unica cosa che effettivamente cambia sono gli importi erogati che sono inferiori nelle famiglie che hanno un ISEE più elevato. Chi decide di non presentare l’ISEE avrà il Bonus Asilo Nido previsto per la più alta fascia di reddito, cioè 1500 euro annui.

Inoltre è strettamente legato ai mesi in cui effettivamente si usufruisce del servizio, quindi le famiglie che nei mesi estivi preferiscono non far frequentare il nido non riceveranno l’importo mensile per 11 mesi, ma per i mesi di cui effettivamente si è usufruito.

Occorre però fare delle precisazioni, infatti le somme erogate dall’INPS non possono essere superiori rispetto alla retta effettivamente pagata. Le famiglie sono quindi tenute ad inviare all’INPS le ricevute di quanto effettivamente versato.

Come richiedere il Bonus Asilo Nido

Possono presentare la domanda per il Bonus Asilo Nido i genitori comunitari, italiani e stranieri, questi devono essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno. La domanda deve essere presentata online tramite il sito INPS ed è necessario quindi avere un codice di identità digitale (SPID, CIE, CNS).

La prima domanda presentata deve essere corredata della ricevuta del primo pagamento effettuato, inoltre devono essere allegati ulteriori dati come:

  • partita IVA e denominazione dell’asilo nido ( può trattarsi di una struttura pubblica o privata autorizzata, non può trattarsi di ludoteche, baby parking e simili);
  • codice fiscale del minore;
  • mese per il quale si vuole percepire il Bonus Asilo Nido;
  • estremi del pagamento effettuato;
  • nominativo del genitore che si occupa del pagamento della retta.

Nel caso in cui la struttura frequentata sia privata autorizzata devono essere indicati anche gli estremi dell’autorizzazione.

Per i minori in affidamento, o in affidamento pre-adottivo, è necessario allegare anche il provvedimento da cui si evince tale condizione, oppure gli elementi dell’atto che ne consentano all’INPS il reperimento presso l’Amministrazione che lo detiene.

Nella domanda deve essere indicato anche il mezzo di pagamento che si vuole utilizzare, occorre quindi indicare l’IBAN del conto o della carta prepagata.

Una volta inserito il bambino tra i beneficiari del bonus è necessario inviare man mano le ricevute dei pagamenti effettuati e si ottiene il rimborso delle somme, il termine ultimo per la presentazione della documentazione in riferimento all’anno 2021 è il 1° aprile 2022.

Bonus Asilo Nido per bambini con patologie croniche

Per i bambini affetti da grave patologia cronica e che di conseguenza non frequentano il nido è previsto che possano comunque usufruire degli importi del Bonus Asilo Nido, gli stessi saranno però corrisposti in un’unica soluzione, le somme potranno essere utilizzate per ottenere il supporto di personale a casa. Per poter ottenere questo aiuto è necessaria l’attestazione della patologia eseguita da un pediatra.

Decadenza dal Bonus

Naturalmente dal beneficio si può decadere, ciò avviene in caso di perdita della responsabilità genitoriale da parte del genitore che aveva presentato l’istanza ( se la responsabilità genitoriale resta in capo all’altro genitore questo potrà autonomamente presentare un’istanza). Lo stesso discorso vale nel caso in cui ci sia il decesso del genitore che aveva presentato l’istanza.

Si decade dal beneficio anche nel caso in cui lo stesso era riferito a un bambino in affidamento e lo stesso viene meno.