Bando per le startup calabresi

Un bando riservato alle imprese calabresi arriva dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia, che vuole promuovere la nascita di nuove imprese erogando servizi e contributi a fondo perduto agli aspiranti imprenditori e alle startup già avviate in ambito provinciale.

I beneficiari delle risorse devono aver avviato una nuova impresa da non più di 36 mesi oppure impegnarsi a garantire l’avvio entro il 15 luglio 2014: gli aspiranti imprenditori, inoltre, devono costituire la nuova attività entro il 31 settembre 2014.

Il progetto prevede la concessione di voucher per l’acquisto di servizi reali, spendibili per la formazione di personale o per coprire le spese di viaggio e trasporto relative alla partecipazione ai corsi di formazione.
Sono previsti anche contributi a fondo perduto per la realizzazione di applicativi Web o per la promozione del sito aziendale, per l’acquisizione di attrezzature finalizzate alla produzione o di hardware e software.

Valore massimo del voucher è stato fissato a 2.300 euro, oltre a un contributo a fondo perduto fino a 6mila euro, mentre per le startup nate entro il 15 luglio il contributo è pari a 4mila euro.
Le imprese già attive da non oltre 36 mesi, invece, possono beneficiare di un voucher pari a 1600 euro e di un incentivo fino a 2mila euro.

Per accedere alle risorse previste dal bando è necessario inviare le richieste entro il 15 luglio 2014.

Vera MORETTI

Imprese: ancora in aumento i fallimenti

L’argomento crisi è sempre tristemente attuale, tanto da riflettersi ancora pesantemente sulle imprese, ancora costrette a chiudere le serrande in massa.

I dati, a questo proposito, parlano chiaro: nei primi tre mesi del 2014 ci sono stati più di 3.600 fallimenti, ovvero 40 al giorno, 2 all’ora, per un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
In salita anche le procedure di concordato, ora 577, pari a +34,7%.

L’ aumento riguarda sia le società di capitali (+22,6%), sia le società di persone (+23,5%) e le imprese individuali (+25%).
Le regioni che soffrono di più sono Abruzzo, Liguria, Puglia, Umbria e Marche.

In controtendenza sono, invece, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2%.
Una procedura fallimentare su 4, aperta tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio (+ 24% rispetto allo stesso periodo del 2013). In crescita anche i fallimenti nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5% in più dell’anno precedente.
Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1% corrispondenti a 771 nuove procedure avviate.

Considerando la situazione dal punto di vista geografico, l’aumento riguarda, più o meno, tutte le aree del Paese: in misura maggiore, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest (+22,8%), nel Centro (+23,0%) e nel Mezzogiorno (+27,8%); sotto la media nel solo Nord-Est (+12,5).

La Lombardia è la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita a distanza da Lazio (364) e Toscana (293).
Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata (-17,6%), il Molise (-9,1%) e la Calabria (-2,4%).

Vera MORETTI

Finanziamenti alle imprese del Mezzogiorno

In arrivo, per le imprese del Mezzogiorno, in particolare quelle operanti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, 240 milioni di finanziamenti a tasso zero se intenzionate ad attuare programmi di investimento per cifre comprese tra 200.000 e 3 milioni di euro, soprattutto se le spese riguardano l’acquisto di macchinari.

Ciò è previsto dal Bando Macchinari, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico ed è finanziato con risorse del Piano di Azione Coesione (Pac) e del Programma Operativo Nazionale (Pon – “Ricerca e Competitività” 2007-2013).

I finanziamenti saranno rimborsati in percentuali differenziate in base alla dimensione d’impresa beneficiaria e potranno essere erogati attraverso una modalità innovativa messa a punto dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (Dgiai) del Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Abi, secondo la quale le imprese potranno usufruire delle agevolazioni prima di effettuare il pagamento dei beni ai fornitori.

Le fatture saranno pagate con le risorse finanziarie versate dal Ministero su un apposito conto vincolato.
La Convenzione siglata nei giorni scorsi tra Ministero e Abi ha stabilito nel dettaglio le regole per l’apertura e la gestione dei conti bancari.

Carlo Sappino, direttore generale della Dgiai, ha dichiarato: “Nell’attuale fase del ciclo economico in cui i segnali di ripresa sono ancora troppo deboli, soprattutto nelle regioni meridionali, contiamo di supportare con il Bando ‘Macchinari’ le imprese nella realizzazione di investimenti in grado di qualificarne gli assetti tecnico-produttivi e rilanciarne la competitività. Credo poi che sia particolarmente significativa, e direi anch’essa innovativa come gli investimenti che ci apprestiamo a sostenere, la partnership pubblico-privato per lo sviluppo attivata con l’Abi, che ringrazio per la disponibilità e la collaborazione offerta“.

Ha voluto aggiungere il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini: “Questo strumento agevolativo e’ un tassello importante della politica di sostegno alle imprese e, in particolare, di quelle del Mezzogiorno, che si affianca alla Nuova Sabatini, con l’obiettivo di favorire nuovi investimenti in un momento nel quale siamo tutti impegnati a promuovere la ripresa economica“.

Per ricevere maggiori informazioni, è già attiva una piattaforma informatica implementata, in collaborazione con Invitalia, per la compilazione guidata delle domande di ammissione alle agevolazioni, che potranno essere presentate a partire dal 27 febbraio.

Vera MORETTI

Presentato il Programma promozionale Piano Sud

All’incontro per la presentazione delle azioni previste relativamente alla prima annualità del Programma promozionale Piano Sud era presente anche l’assessore regionale all’internazionalizzazione Luigi Fedele.
Unitamente a lui, hanno presenziato all’evento, svoltosi a Catanzaro, anche la dirigente dell’assessorato all’internazionalizzazione Saveria Cristiano, il direttore e la componente dell’ufficio coordinamento dei servizi di promozione del Sistema Italia Giovanni Sacchi e Donatella Iarici, i responsabili dei vari enti camerali calabresi e i rappresentanti delle associazioni di categoria.

Sono state illustrate le linee di intervento contenute nel Piano Export Sud, ovvero il programma straordinario a carattere triennale che punta a favorire l’internazionalizzazione delle piccole medie imprese e la promozione dell’immagine del prodotto italiano nel mondo.

Il programma riguarda le quattro Regioni Calabria, Campania, Sicilia e Puglia e rientra nelle misure previste dal Piano azione e coesione, nell’ambito del processo di riprogrammazione del Pon ricerca e competitività 2007 – 2013 messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico, gestito e coordinato dall’Ice – Agenzia.

Fedele ha dichiarato in proposito: “Questo Piano rappresenta una grande opportunità per il sistema camerale calabrese, in quanto mira ad incrementare la propensione all’export delle imprese delle Regioni convergenza, tenendo presente i settori di eccellenza e quelli ad elevato potenziale ed intervenendo sui fattori di debolezza. Il Programma operativo riguardante la prima annualità si svolgerà secondo un calendario, che si concluderà a fine febbraio 2015, destinato all’attuazione di circa 80 iniziative“.

Destinatari del progetto sono le pmi, ma anche le startup, parchi universitari e tecnologici, consorzi e reti di impresa presenti nelle quattro regioni convergenza, che potranno beneficiare di una serie di servizi a carattere formativo e di programma di manifestazioni promozionali finalizzate ad incrementare il livello di propensione all’export delle realtà imprenditoriali e produttive delle quattro regioni coinvolte.

Ha poi concluso l’assessore: “La nostra regione attraverso l’assessorato che dirigo, ha partecipato con lo stesso Ministero e con l’Ice Agenzia all’individuazione dell’imponente programma di iniziative articolate in nove linee di intervento sotto forma di azioni di formazione e di iniziative promozionali”.

Vera MORETTI

Annunci a norma: nel Nord le regioni più virtuose

Quando si cerca casa, sia in vendita sia in affitto, è importante che anche gli annunci siano corretti e a norma.
Forse, però, si tratta di un aspetto che non tutti conoscono, né se si è proprietario né se si sta cercando una nuova sistemazione.

A questo proposito, il Centro Studi di Casa.it ha monitorato gli annunci sugli appartamenti in vendita in tutta Italia e ha stilato la classifica delle cinque regioni più virtuose in quanto ad annunci a norma.

Ebbene, le “prime della classe” sono tutte appartenenti al Nord Italia, con il Trentino Alto Adige in testa, 88% degli annunci a norma, seguito da Veneto (80%), Friuli-Venezia Giulia (79%), Lombardia (78%) e Piemonte (74%).
In fondo alla classifica ci sono, invece, Basilicata (34 %), Calabria (32%) e Molise (30%).

Nella totalità, il 75% degli annunci di vendita riporta le indicazioni relative ai consumi energetici, percentuale che scende al 60% per gli appartamenti in affito.
Si tratta, però, di dati in crescita rispetto a gennaio 2013, quando le percentuali erano ferme rispettivamente a 58,3 e 41,7%.

Vera MORETTI

Consulenti del Lavoro: ecco come semplificare la burocrazia del lavoro

La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha proposto una serie di provvedimenti da seguire per riuscire finalmente a semplificare, e rendere più snello, il mondo del lavoro.

Rosario De Luca, alla guida della Fondazione Studi, ha dichiarato: “La ricetta per semplificare il lavoro c’è, basta attuarla con provvedimenti normativi. Per ora, è uno slogan di grande attualità, ma quando si passa dal dire al fare tutto diventa complicato. Per semplificare concretamente, basterebbe seguire le indicazioni dell’Osservatorio del mercato del lavoro dei consulenti del lavoro. Un punto di osservazione privilegiato del mondo del lavoro che ha come base di studio ben 7 milioni di rapporti di lavoro privati, gestiti negli studi dei professionisti, ben oltre due terzi degli esistenti. Semplificare bene si può. Basta volerlo intervenendo chirurgicamente sulle vere complicazioni burocratiche”.

Ecco i sei punti che sarebbe necessario seguire:

  • La Costituzione. E’ considerata la madre di tutte le semplificazioni. Togliere alle Regioni competenza in materia di lavoro, eliminerebbe una serie di complicazioni e intralci burocratici; oltre che far recuperare per uso collettivo una lunga serie di sperperi che esistono nella gestione della formazione professionale. Riportare allo Stato questa competenza significherebbe semplificare di colpo una serie di istituti.
  • Apprendistato. Non decolla a causa della burocrazia. Esistono infatti 20 diverse regolamentazioni, affidate alle strutture regionali, che ne impediscono un’ampia diffusione a causa delle complesse procedure. E lo strumento principale di avviamento al lavoro dei giovani non riesce a decollare.
  • Registro infortuni. Il nuovo Testo unico per la sicurezza sul lavoro ha abrogato le disposizioni che regolamentavano il registro infortuni, in quanto sostituito nella sua funzione dalla obbligatoria denuncia online. Ma dipende dalle varie Regioni normare l’abolizione dell’obbligo di vidimazione, ormai inutile adempimento ma dalla incredibile sanzione di 15.000 euro. Al momento solo Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia e Lombardia hanno eliminato tale l’obbligo.
  • Cassa integrazione. Anche questo strumento, risultato fondamentale in questi anni per sostenere le famiglie dei lavoratori di aziende in crisi, risente della gestione affidata alla Regioni. Vale il medesimo ragionamento fatto per l’apprendistato: 20 diverse regolamentazioni con tanto di modulistica e modalità di fruizione differenti che creano solo intralci e disguidi a cittadini che attraversano un momento di grande debolezza.
  • Formazione professionale. E’ gestita a livello regionale con assegnazione di fondi ad enti diversi per l’erogazione della formazione ai lavoratori. La casistica fa rilevare molti abusi con assoluta assenza di attività formativa. Un accentramento della gestione non potrebbe che riportare ordine e risparmio in un settore ampiamente critico.
  • Previdenza complementare. Settore ormai indispensabile in supporto alla previdenza pubblica, ma dall’utilizzo disincentivato dall’esistenza di ben 300 diversi fondi complementari e fondi sanitari. Ognuno di essi ha proprie regole per la denuncia degli importi dovuti e per l’incasso delle somme, senza peraltro poter utilizzare la compensazione con altri crediti aziendali. Un’armonizzazione del sistema porterebbe ad un aumento esponenziale dei numeri dei lavoratori aderenti.

Vera MORETTI

In Calabria tre iniziative per l’innovazione delle pmi

Per supportare l’innovazione nelle imprese, la Regione Calabria ha pubblicato tre importanti avvisi a loro rivolti.

Si tratta di Attiva l’innovazione, Talent Lab e Ricerca industriale.

Attiva l’Innovazione: mira ad incentivare l’acquisizione di servizi per l’innovazione da parte delle imprese esistenti, tramite la concessione di voucher tecnologici finalizzati ad accrescere la competitività e a sostenere lo sviluppo delle imprese, attraverso la concessione di incentivi per la realizzazione di progetti di Innovazione tecnologica.
L’ammontare delle risorse è di 7,5 mln di euro.
Gli aiuti saranno riconosciuti nella forma di contributo in conto capitale nella misura massima del 75% dei costi ammessi ad agevolazione. Si stima che potranno essere finanziati oltre 150 progetti di innovazione.

Talent Lab: vuole incentivare lo startup di microimprese innovative e nuove iniziative imprenditoriali nell’ambito della ricerca, sottoforma di spin-off.
Si rivolge a quanti provengono dal mondo della ricerca regionale o hanno un’idea innovativa e vogliono confrontarsi con la creazione di una nuova impresa, acquisendo tutte le competenze utili ad affrontare la sfida dell’imprenditorialità.
Talent Lab supporta gli aspiranti imprenditori con formazione, consulenza e assistenza per far acquisire gli strumenti operativi necessari per partire: business plan, analisi di mercato e marketing dei prodotti science-based, tutela della proprietà intellettuale, project management.

Tra quanti candideranno la propria iniziativa ai due Talent Lab, verranno individuati 90 progetti per il percorso di creazione di startup innovative e 30 progetti per il percorso spin-off della ricerca per un valore complessivo pari a 7 mln di euro.

Ricerca industriale e sviluppo sperimentale: ha come obiettivo quello di incentivare i progetti delle aziende aggregate ai Poli di Innovazione. Lo stanziamento ammonta a 22.846.107 euro.
Per maggiori dettagli fare riferimento ai singoli avvisi.

Vera MORETTI

Bolzano svantaggiata dall’aumento dell’Iva

L’aumento dell’Iva è previsto per domani: porterà, come è stato più volte denunciato, una serie infinita di aggravi e svantaggi a molti settori.

Tra i cittadini comuni, a pagare il conto più salato dell’Iva al 22% saranno i residenti a Bolzano, dove l’aggravio medio annuo è stato stimato a 135 euro. A seguire, le famiglie venete, con 113 euro, quelle emiliano–romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro.

Meno danni al Sud, dove in Calabria l’aumento medio annuo per nucleo famigliare sarà di 59 euro, in Sardegna di 57 euro ed in Sicilia di 50 euro. Il dato medio nazionale si attesterà attorno agli 88 euro.

Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA che ha svolto questa indagine con il proprio Ufficio Studi, ha dichiarato a proposito: “Ovviamente a subire gli aggravi maggiori saranno le realtà territoriali dove la propensione alla spesa delle famiglie è più elevata, anche se sappiamo che l’incremento dell’Iva inciderà maggiormente sui redditi famigliari più bassi e meno su quelli più elevati“.

A guadagnarci saranno le casse dello Stato, poiché l’aumento dell’aliquota dovrebbe garantire un maggior gettito pari a 4,2 miliardi di euro all’anno: 2,8 dovrebbero essere a carico delle famiglie, i rimanenti da attribuire agli Enti non commerciali, alla Pubblica Amministrazione e alle imprese.

Ma, poiché non è ancora detta l’ultima parola, Bortolussi ritiene vitale trovare un modo per mantenere invariata l’Iva, e ripropone quanto già detto nei giorni scorsi: “Se la Pubblica amministrazione erogasse immediatamente altri 7 miliardi di euro potremmo incassare un ulteriore miliardo di euro di Iva entro la fine di quest’anno che ci garantirebbe la copertura economica per finanziare il mancato aumento dell’imposta. L’ulteriore sblocco dei pagamenti darebbe un po’ di ossigeno a molte aziende ancora in difficoltà e non comporterebbe nessun problema ai nostri conti pubblici, visto che inciderebbe solo sul debito pubblico e non sul deficit“.

Vera MORETTI

Tremila tirocini per i Neet

 

E’ partito nei giorni scorsi il progetto Neet, al quale possono aderire le imprese per aderire all’iniziativa che prevede l’ avviamento di 3.000 tirocini aziendali che verranno retribuiti con una borsa di 500 euro mensili.

Si tratta di un progetto rivolto a coloro che, ad oggi, non frequentano scuole nè università, ma neanche hanno un’occupazione.

Aderire all’iniziativa è semplice: basta registrarsi al portale Cliclavoro nell’apposita sezione “Amva-Giovani Laureati Neet” e inserire le informazioni relative al tirocinio offerto, al fine di permettere ai giovani di candidarsi e poter esaminare i curricula via via presentati.

Il Ministero del Lavoro ha deciso così di intervenire in modo deciso per tentare di risolvere il problema della disoccupazione in Italia, specialmente nelle regioni dove trovare lavoro risulta ancora particolarmente ostico.
Vengono chiamati ad aderire i residenti in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, di età compresa tra i 24 e i 35 anni e in possesso di una laurea. Qui il fenomeno dei Neet è particolarmente grave: nel 2012 i giovani di 15-29 anni in questa condizione erano 1.098.759, pari al 35% di tutti i giovani di questa età in queste regioni.

Tremila giovani “Not in Education, Employment or Training” avranno l’opportunità di trovare un impiego, come ha spiegato Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro: “Come giustamente ha avuto modo di dire il ministro Carrozza, mai più a 25 anni anni senza aver fatto un giorno di lavoro: con Neet realizziamo un’operazione importante per il recupero di tanti giovani inattivi nel Mezzogiorno d’Italia, ma anche per noi una sorta di sperimentazione in vista degli interventi previsti da Youth Guarantee“.

Per favorire la mobilità territoriale, inoltre, con 200 tirocini si offrirà ai residenti di una delle regioni coinvolte dall’iniziativa la possiblità di lavorare in una realtà diversa, e in questo caso la borsa mensile sarà di 1.300 euro lordi.

Dalla nota di presentazione del progetto si legge: “Il progetto focalizza l’attenzione prevalentemente sui laureati in quegli ambiti disciplinari che comportano particolari difficoltà per l’inserimento nel mercato del lavoro. Sulla base dei dati Istat, si tratta dei seguenti gruppi disciplinari: geo-biologico, letterario, psicologico, giuridico, linguistico, agrario, politico-sociale“.

Vera MORETTI

Imprenditore vibonese evasore e socialmente pericoloso

Un imprenditore vibonese ha dovuto assistere al sequestro, da parte del nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia, di beni immobili, mobili, una azienda, conti correnti bancari ed autovetture per un valore di 4 milioni di euro.

L’importo è quanto l’uomo aveva evaso al Fisco, e per questo è scattata la denuncia per evasione fiscale e anche, per la prima volta da parte della Guardia di Finanza calabrese, una misura di prevenzione al soggetto, rivelatosi “socialmente pericoloso”.

Vera MORETTI