Cartelle esattoriali: se emesse dopo il 31 dicembre 2020 potrebbero essere nulle

Dopo il caso delle cartelle esattoriali nulle perché notificate attraverso un indirizzo PEC non valido, scoppia un nuovo caso. La Commissione Tributaria Provinciale di Bari ha annullato una cartella perché non emessa nei termini. Ecco cosa è successo.

La normativa da applicare alle cartelle esattoriali del 2015

L’articolo 157 del decreto Rilancio, decreto legge 34 del 2020, al comma 1 aveva previsto termini diversi per l’emissione e la notifica delle cartelle esattoriali. Per gli atti di accertamento e recupero in scadenza tra l’8 marzo 2020 e il 31 dicembre 2020, in deroga agli ordinari termini decadenziali, era previsto che l’emissione degli atti dovesse avvenire entro il 31 dicembre 2020, mentre la notifica degli stessi ha subito diverse proroghe, ma il termine ultimo previsto è il mese di febbraio 2022.

Il caso

Nel caso in oggetto l’atto di accertamento relativo all’anno di imposta 2015 in base a tali termini doveva essere emesso entro il 31 dicembre 2020 e notificato entro il mese di febbraio 2022. Il ricorrente ha però presentato ricorso in quanto nell’atto non era possibile rilevare la firma digitale come antecedente al 31 dicembre 2020. Il ricorso prevedeva anche altri motivi che entravano nel merito della pretesa erariale. Vedremo a breve perché questo inciso è importante.

L’avviso di accertamento era stato notificato nei termini e cioè il 9 marzo 2021, ma di fatto non era possibile rinvenire la data della emissione. Nei motivi della decisione la Commissione afferma “Di certo la firma digitale è stata apposta, come sostiene la ricorrente e non contestata dall’Ufficio, in data successiva a quella del 31.12.2020

Questo implica che l’Agenzia delle Entrate non ha avuto la possibilità di dimostrare che l’emissione ha avuto luogo prima dei termini previsti dal decreto Rilancio.

Nullità per vizio formale della cartella esattoriale: il tribunale non entra nel merito e dichiara la nullità

Quella sollevata dal ricorrente è solo una delle eccezioni presentate, ma di fatto, afferma il giudice, si tratta di una questione preliminare, da esaminare quindi per prima, che assorbe le altre.

Proprio per questo il giudice accetta il ricorso, condanna l’Ufficio che ha emesso l’atto al pagamento delle spese di giudizio e non entra nel merito del ricorso.

Ne è derivato che la Commissione Tributaria Provinciale di Bari ha dovuto accogliere il ricorso del contribuente e dichiarare nullo l’avviso di accertamento e la cartella esattoriale.

Leggi anche: Invalidità notifica cartella esattoriale via pec dell’Agenzia delle Entrate: in quali casi?

Sentenza 1495 CTP Bari

Ecco come controllare la propria situazione all’Agenzia delle Entrate se ci sono debiti, cartelle e pendenze

Sono milioni gli italiani che sono alle prese con debito nei confronti di Agenzia delle Entrate Riscossione. Inevitabile questo, perché in Italia le tasse ed i balzelli sono davvero tanti e sono davvero piuttosto rilevanti come importi. Tra sanatorie, rottamazioni, condoni e altri provvedimenti di aiuto, la confusione è diventata totale. Molti contribuenti non sanno quali e quanti sono i debiti che hanno, se esistono cartelle, se i condoni hanno cancellato le pendenze vecchie e così via. Ma esistono strumenti idonei a consentire di controllare la situazione per tutti.

Dal 1° gennaio 2022 le spese di riscossione sulle cartelle esattoriali non sono a carico del debitore

Da diversi anni si sono susseguiti numerosi provvedimenti di aiuto per chi ha debiti fiscali o tributari

La rottamazione delle cartelle è stato un valido strumento utilizzato già tre volte che ha consentito a molti di fare la pace con il Fisco. Con la rottamazione i contribuenti hanno potuto ridurre l’esborso, pagare a rate, vedersi cancellare sanzioni e interessi e così via. E c’è chi continua a pagare le rate previste dalla misura. Poi il saldo e stralcio, una misura ancora migliore dal punto di vista dell’aiuto concesso. Una misura calmierata sulla situazione reddituale del debitore, con tanto di Isee necessario. Con il saldo e stralcio si offriva la possibilità di cancellare le cartelle pagando una cifra nettamente inferiore con l’annullamento di sanzioni, interessi e con uno sconto netto anche sul tributo precedentemente evaso. Uno sconto tanto più favorevole, quanto più basso era l’Isee.

Molti i condoni delle cartelle sopraggiunti negli ultimi anni

E poi autentici condoni tombali per le cartelle più obsolete, quelle vecchie, molte delle quali secondo il concessionario alla riscossione, non più incassabili. Per alleggerire il carico della riscossione e per liberare i contribuenti dai debiti troppo vecchi, ci sono stati due passaggi fondamentali. Prima sono state cancellate tutte le cartelle sotto i 1.000 euro di importo passate a ruolo entro il 31 dicembre 2009. Poi dalle cartelle da 1.000 euro si è passati a quelle fino a 5.000 euro.

Come controllare se ci sono debiti da pagare o se tutto è stato cancellato

Evidente che di condono in condono, di sostengo in sostegno, molti oggi si chiedono cosa sia rimasto a proprio carico. Gli strumenti utili alla verifica sono tanti, perché sono tante le vie che i contribuenti possono utilizzare per ottenere l’estratto di ruolo. Parliamo di un documento necessario per capire la propria posizione debitoria ed in cui sono, evidentemente annotati, tutti i debiti pendenti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Una cosa da fare spesso questo estratto di ruolo, anche perché evadere una tassa, non significa immediatamente avere una cartella da pagare. Questa esce fuori solo quando il debito diventa ruolo. In pratica, la tassa non pagata, solo quando passa ad Agenzia delle Entrate Riscossione diventa cartella e finisce nell’estratto di ruolo.

In pratica, ottenere un estratto di ruolo oggi, potrebbe non riportare alcuni debiti che tra qualche giorno, settimana o mese, potrebbero invece finire in mano al concessionario perla riscossione.

Quali strumenti adoperare per capire quante cartelle abbiamo

L’estratto di ruolo può essere richiesto in qualsiasi momento presso le sedi territoriali di Agenzia delle Entrate Riscossione, che una volta erano Equitalia. L’Agenzia delle Entrate Riscossione mette a disposizione di ciascun contribuente, gli strumenti adatti a verificare la loro posizione debitoria. Per accedere agli sportelli oggi occorre prenotare. Infatti bisogna collegarsi alla pagina Internet dell’Agenzia delle Entrate, scegliere la sede più vicina, e prenotare in base ai giorni e agli orari liberi.

Il portale dell’Agente di riscossione però è utile anche per fare tutto comodamente da casa e per ricevere sul proprio device l’estratto di ruolo. Una valida alternativa allo sportello fisico infatti è il canale telematico. Tramite le credenziali di accesso SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), o con Carta di identità Elettronica (CIE) o ancora con CNS (Carta Nazionale dei Servizi), si può fare richiesta di estratto di ruolo da casa. Accedendo all’area riservata per i servizi del cittadino, con le credenziali prima citate, basterà seguire la procedura per completare l’operazione in pochi minuti e con pochi click.

Cartelle esattoriali: nuova pace fiscale, sale il pressing di ANC

Pochi giorni di slittamento, questo ciò che il governo ha prodottoin materia cartelle esattoriali e debiti tributari e fiscali in genere. Per le cartelle esattoriali non si è fatto molto. Nel classico collegato alla legge di Bilancio il governo ha introdotto uno slittamento delle scadenze, ma si tratta di pochi giorni reputati insufficienti dai commercialisti.
E per questo che l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) torna a chiedere una nuova proroga delle scadenze, allargandosi anche a chiedere un nuovo piano di sanatoria.

Cartelle e debiti, la crisi non è superata

Parlare di ripresa economica in Italia è azzardato o quasi. Lo sostengono i professionisti di ANC, l’Associazione Nazionale Commercialisti. La pandemia è ancora in atto e pur se non ci sono lockdown ufficiali, gran parte del tessuto economico del Paese è in sofferenza.
Ristoranti, bar, turismo, ma anche negozi, botteghe, artigiani e commercianti in genere, la crisi la vivono. Per non parlare di discoteche, balere e sale da ballo completamente chiuse.
La ripresa economica di cui i politici e i tecnici gongolano, secondo i commercialisti va vista da un’altra angolazione. La ripresa infatti, riguarda sostanzialmente le grandi imprese, le realtà imprenditoriali più grandi.
Le piccole invece soffrono di una crisi che ormai da due anni è evidente. L’aumento esponenziale delle saracinesche abbassate è il dato su cui i commercialisti di ANC si basano per giustificare la loro richiesta di nuova proroga alle scadenze della rottamazione ter e del saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
La richiesta ha tutti i crismi dell’ufficialità visto che da qualche giorno ANC ha prodotto un comunicato ufficiale.

Cosa chiedono i commercialisti per le cartelle esattoriali

Un nuovo slittamento degli appuntamenti per i contribuenti indebitati è l’oggetto del Comunicato dell’Associazione Nazionale Commercialisti.
Non è bastata la proroga concessa ufficialmente dal governo con il decreto fiscale. Troppo pochi i giorni concessi. Un rinvio esiguo e insufficiente. E sono molti i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali.
La scadenza originaria del 30 novembre per quanto concerne le rate 2020 e 2021 di saldo e stralcio e rottamazione, è stata posticipata al 9 dicembre. Nonostante gli ulteriori 5 giorni di salvaguardia concessa, cioè di tolleranza, si arriva al 14 dicembre.
Due settimane in più con sono state poche. E lo dimostrano i numeri dei versamenti, piuttosto basso. Segno indelebile che chi parla di ripresa non approfondisce fino in fondo ciò che si sta materializzando in Italia.
Più tempo per pagare è ciò che ANC chiede al governo nel suo comunicato

Nuova pace fiscale da attuare

Numeri abbiamo detto, ed è lì che si vede l’insufficienza della proroga che il governo ha concesso. Nonostante lo stato di emergenza prorogato al 31 marzo 2021, sulle cartelle il governo non ha ammesso salvaguardie emergenziali.
Oltre il 50% delle rate di rottamazione ter e saldo e stralcio scadute al 31 dicembre appena trascorso risultano non pagate.
Se si considera che per chi non ha adempiuto alla scadenza del 14 dicembre 2021, la decadenza dal beneficio delle sanatorie si è compiuta, appare evidente che viene meno per molti il principio cardine delle sanatorie, cioè il rientro agevolato dai debiti.
La carenza di liquidità delle imprese, soprattutto piccole e medie, ma anche delle famiglie, è in dato oggettivo.
Dato che ha spinto i commercialisti a chiedere al governo nuove proroghe e nuove possibilità per i contribuenti.

Stralcio cartelle: ecco le istruzioni dell’Agenzia delle entrate

Stralcio delle cartelle esattoriali sono arrivate le indicazioni predisposte dall’Agenzia delle entrate. Ecco cosa contengono.

Stralcio cartelle: quali sono i debiti che saranno cancellati

Con la circolare n. 11/E del 24 settembre 2021 dell’Agenzia delle entrate si vogliono offrire ai contribuenti dei chiarimenti in merito a quanto stabilito dal Decreto sostegni. Infatti saranno sottoposti ad annullamento automatico tutti i debiti di imposto residuo, alla data del 23 marzo 2013, fino a 5 mila euro. L’importo comprende il capitale, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultati dai singoli carichi affidati all’agente della riscossioni. Debiti compresi dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Il limite di 5 mila fa riferimento ai singoli carichi iscritti al ruolo. Quindi ne deriva che, in caso si pluralità di incarichi, se i singoli debiti non superano il limite, possono beneficiare tutti dell’annullamento. Non possono essere cancellati i debiti che riguardano:

  • somme dovute a titolo di recupero aiuti di stato;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze di condanna;
  • crediti derivanti da sentenze di condanna della Corte dei Conti;
  • IVA riscossa all’importazione.

Stralcio cartelle: il limite dei 30 euro

Esistono anche cartelle il cui limite è fissato a 30 mila euro, ma riguarda le seguenti persone:

  • persone che hanno percepito, nell’anno d’imposta 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30 mila euro;
  • i soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30 mila euro.

In particolare per le persone fisiche ai fini del calcolo del limite, si applicano le riduzioni, detrazioni o benefici, anche di natura non tributaria. In altre parole occorre considerare anche le somme assoggettate a cedolare secca, derivante da contratti di locazione. Occorre anche considerare l’imposta sostitutiva relativa al regime forfettario per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni.

Annullamento e scadenze degli adempimenti

L’agente della riscossione provvede in autonomia allo Stralcio senza inviare alcuna comunicazione al contribuente, che può tuttavia verificare l’intervenuto annullamento dei debiti attraverso la consultazione della propria situazione debitoria che può essere richiesta con le modalità rese disponibili dall’agente della riscossione. A seguire l’elenco completo delle scadenze e degli adempimenti.

Entro il 20 agosto 2021 L’agente della riscossione trasmette l’elenco dei codici fiscali dei soggetti ammissibili allo Stralcio (con l’esclusione di quelli indicati all’art. 4, comma 9, del d.l. n. 41 del 2021)
Entro il 30 settembre 2021 L’Agenzia delle entrate segnala i codici fiscali che restano fuori per superamento del requisito reddituale
Entro il 31 ottobre 2021 L’agente della riscossione procede con l’annullamento automatico dei debiti (nel caso di coobbligazione, non si procede con l’annullamento se uno dei coobbligati non ne ha diritto)
31 ottobre 2021 A tale data i debiti si intendono annullati
Entro il 15 novembre 2021 L’agente della riscossione presenta al Ministero dell’economia e delle finanze la richiesta di rimborso delle spese di notifica delle cartelle di pagamento, nonché di quelle per le procedure esecutive, relative alle quote, erariali e non, annullate per effetto dello Stralcio
Entro il 30 novembre 2021 L’agente della riscossione segnala l’elenco delle quote di debito annullate agli enti creditori
Entro il 31 dicembre 2021 È previsto il versamento della prima rata del rimborso delle spese di notifica e di quelle per le procedure esecutive a favore dell’agente della riscossione
Entro il 30 giugno 2022 È previsto il versamento della seconda rata del rimborso delle spese di notifica e di quelle per le procedure esecutive a favore dell’agente della riscossione

Fonte: Agenzia delle entrate- Circolare 11/E

Cartella esattoriale legittima se emessa da un controllo automatizzato

La Cassazione ha stabilito, con l’Ordinanza n. 16983 del 4 agosto 2011, la legittimità della cartella esattoriale, qualora anche non fosse motivata, se emessa a seguito di un controllo automatizzato. Se la pretesa impositiva nasce sulla base dei dati forniti dal contribuente stesso nella dichiarazione dei redditi non si rende dunque necessaria nessuna motivazione per la cartella esattoriale.

La motivazione non è necessaria qualora l’atto si fondi sui dati raccolti nella dichiarazione dei redditi, di cui il contribuente conosce già i presupposti della pretesa fiscale, in base all’articolo 36/bis del Dpr 600/1973 per le imposte dirette, e 54/bis del Dpr 633/1972 in materia di Iva.

Questa manovra è volta ad estendere l’efficacia dei controlli fiscali automatizzati sulle cartelle esattoriali.

L’articolo 7 della legge 212/2000 (statuto dei diritti del contribuente) che rende obbligatorie la chiarezza e la motivazione degli atti tributari secondo la disciplina normativa contenuta nella legge 241/1990, perde la sua applicabilità in caso si sia di fronte a una mera liquidazione dell’imposta sulla base dei dati forniti dal contribuente, nella dichiarazione dei redditi. Il contribuente in tal caso non viene a conoscenza per la prima volta della pretesa fiscale, che quindi non deve essere motivata.

L’Ordinanza n. 16983 emessa dalla Cassazione stabilisce infatti i limiti di validità e applicabilità del principio di non motivazione, ovvero nel caso in cui ‘l’attività di liquidazione delle imposte ‘avvenga sulla base degli elementi fomiti dalla stessa dichiarazione della contribuente, provenienza che poneva evidentemente l’Ufficio nella condizione di formulare la propria richiesta in forza del semplice richiamo alla dichiarazione, senza necessità di indicare i fatti costitutivi dell’obbligazione fiscale‘.

In caso contrario, l’onere di motivazione per la cartella esattoriale sussiste nella sua integrità qualora tale attività ‘non si sovrapponga alla dichiarazione del contribuente, ma si risolva in una rettifica dei risultati della dichiarazione stessa, così da comportare una pretesa ulteriore da parte dell’amministrazione finanziaria, si è in presenza di un’attività impositiva vera e propria, con la conseguenza che la relativa cartella esattoriale va motivata come l’avviso di accertamento, ossia deve contenere tutte le indicazioni idonee a consentire al contribuente di apprestare un’efficace difesa‘.

Alessia Casiraghi

Cartella esattoriale sotto il giudizio del tribunale ordinario

Tornando alle novità sulla cartella esattoriale, la Sentenza n. 6539 del 18 marzo 2010 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha deciso che proprio le cartelle riguardanti i rapporti previdenziali non possono essere impugnate dalle Commissioni tributarie dato che è sempre necessario valutare la natura del credito.

Pertanto, anche se la cartella esattoriale è un atto impugnabile, la giurisdizione sulle cartelle esattoriali spetta comunque al giudice ordinario.

Dopo un iter legislativo piuttosto lungo nel quale sono stati molti i corsi e complementi sulla giurisdizione della Cassazione in merito al discorso delle cartelle previdenziali, si può affermare, con che questa sentenza, la Cassazione ha anche ritenute infondate le perplessità sulla possibilità di reputare solo facoltativa l’incardinazione della lite fra un soggetto e il Fisco presso il Giudice ordinario.

La parte, infatti, deve sempre agire presso il Giudice ordinario, previa considerazione che è sempre facoltativa la scelta di esercitare il diritto di difesa.

Una volta che la parte si è decisa ad esercitare la facoltà di azione a propria tutela, l’interessato non può che incardinare il giudizio nei modi e nei luoghitassativamente stabiliti ex lege (cioè non può svincolarsi dalle regole in tema di giurisdizione).

(Sentenza Cassazione Civile 18/03/2010, n. 6539)

Per dettagli e approfondimenti, qui.

Paola Perfetti

Nuova cartella esattoriale. Più informazioni e meno fogli

E’ stato approvato il nuovo modello della cartella di pagamento notificata dagli agenti della riscossione del gruppo Equitalia ai contribuenti obbligati al pagamento, tra gli altri atti dovuti, di tributi, contributi previdenziali, sanzioni amministrative, diritti doganali.

A stabilirlo è stato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con Provvedimento 20 marzo 2010.

La nuova cartella andrà a sostituire quella in vigore a partire dai ruoli emessi dal 30 settembre 2010, e sarà rinnovata nella sua organizzazione formale: meno fogli, caratteri più grandi che agevoleranno la lettura del documento e  informazioni più dettagliate per comprendere con maggiore chiarezza la natura della somma richiesta.

Il provvedimento introdotto dall’Agenzia delle Entrate è frutto del confronto avvenuto tra Equitalia e le associazioni dei consumatori proprio  per garantire una migliore leggibilità delle informazioni principali e delle avvertenze riguardanti il diritto alla rateazione degli importi richiesti.

Per guardare la nuova cartella di pagamento, è possibile cliccare al sito di Equitaliaonline.it.

Paola Perfetti