Alert Durc di congruità, dal 1° marzo è attivo il nuovo servizio

Il Durc di congruità è stato introdotto nel 2021 con il decreto Semplificazioni, si applica nel settore degli appalti pubblici e privati in campo edile ed è, in sintesi, una verifica della congruità delle spese per la manodopera rispetto al totale dei costi del lavoro. Dal 1° marzo 2023 entra in vigore la nuova disciplina dell’alert Durc di congruità che ha l’obiettivo di avvisare coloro che devono presentare il documento della necessità di adempiere.

Durc di congruità: cos’è ?

Il Durc di congruità deve essere adottato dall’impresa esecutrice dell’appalto/cantiere se:

  • si opera su un cantiere pubblico/appalti pubblici;
  • nel settore privato deve essere adottato in tutti i casi in cui il valore dell’opera superi i 70.000 euro.

Per il rilascio è previsto che l’impresa esecutrice/datore di lavoro comunichi alla cassa edile per un determinato lavoro quanti dipendenti impegna e quante ore di lavoro impiega. La comunicazionesi effettua mensilmente e per ogni cantiere che ha le caratteristiche prima delineate. Al momento della presentazione dello Stato Avanzamento Lavori e prima del saldo finale il Durc di congruità deve essere presentato, lo stesso si richiede alla Cassa Edile provinciale che, naturalmente, lo redige in base alle comunicazioni mensili pervenute.

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Alert Durc di congruità, cosa cambia dal primo marzo 2023?

In base all’accordo stipulato dalle Parti Sociali, dal 1° marzo 2023 entra in vigore il sistema Alert Durc di congruità, che trova applicazione per tutte le opere che alla data di entrata in vigore sono ancora in fase di ultimazione e che di conseguenza sono inserite nel sistema Cnce_Edilconnect. In base alla nuova procedura, dopo la denuncia del nuovo lavoro (dnl) si procede all’invio all’impresa affidataria e al committente di una Pec che informa della sussistenza dell’obbligo di verifica del Durc di congruità, questo documento affianca il Durc tradizionale.

A questo punto mensilmente il sistema invia un alert in cui viene confermato se il cantiere sta rispettando i parametri fissati per ottenere il rilascio del Durc di congruità. I parametri indicano quanto lavoro e quanta manodopera dovrebbe essere impiegata per poter portare a termine un determinato lavoro.

Cosa succede se l’alert Durc di congruità è negativo?

Per i lavori il cui cantiere resta aperto più di 30 giorni, 20 giorni prima della data prevista per la chiusura del cantiere, c’è l’invio di un alert all’impresa affidataria e al committente in cui si ricorda che non si potrà procedere al pagamento del saldo finale se non sia precedentemente rilasciato il Durc di congruità. Ovviamente la Cassa Edile non può procedere al rilascio se non si rispettano i parametri previsti. Questo vuol dire che un’impresa affidataria che lavora senza rispettare i canoni per il rilascio del Durc di congruità, rischia di non ottenere il pagamento del saldo.

Nel caso in cui non vi siano le condizioni per il rilascio del Durc di congruità la cassa invia un’informativa all’impresa affidataria in cui si comunica che l’opera non risulta congrua. Si invita l’impresa affidataria a regolarizzare la posizione entro 15 giorni versando la differenza del costo del lavoro che servirebbe per completare l’opera. Insomma provare a risparmiare sulla manodopera sembra impossibile. Nel caso in cui la difformità sia pari o inferiore al 5%, il Durc di congruità può essere rilasciato se il direttore dei lavori giustifica tale scostamento.

 

DURC online: entro quanto tempo dalla richiesta viene rilasciato?

Il DURC online è un documento che attesta la regolarità dei versamenti contributivi ed è un documento essenziale al fine di partecipare a bandi, sovvenzioni e richiedere contributi e agevolazioni. Dal momento del rilascio ha una validità di 120 giorni, ma quanto tempo trascorre tra la richiesta e il suo rilascio? Scopriamolo insieme.

DURC Online: entro quanto tempo è rilasciato?

L’acronimo DURC vuol dire “Documento Unico di Regolarità Contributiva“, il suo ruolo è certificare che l’impresa è in regola con i versamenti dei contributi previdenziali a INPS, INAIL e, nei casi in cui sono dovuti, nei confronti della Cassa Edile. Il DURC viene richiesto per la partecipazione a bandi pubblici e privati, per ricevere sussidi, aiuti, agevolazioni e per il rilascio dell’attestazione SOA. Si tratta di uno dei pochi documenti che non può essere autocertificato. Proprio per questo è bene richiederlo sempre con una certa sollecitudine, infatti normalmente è rilasciato nell’arco di due giorni dalla richiesta, ma i tempi si allungano molto nel caso in cui dovessero emergere delle anomalie.

I controlli effettuati dall’INPS

Quando si richiede il DURC, l’INPS procede a vagliare le posizioni di lavoratori subordinati, lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, lavoratori autonomi. Questo vuol dire che maggiore è il numero degli addetti, maggiori sono le verifiche da effettuare e quindi più probabilità che rilevino delle anomalie da correggere per poter rilasciare il DURC.

A questo proposito deve essere ricordato che dal 2017 non è più in vigore il DURC interno, ma solo il DURC online. Il primo era un meccanismo a semaforo dell’INPS valido solo ai fini del riconoscimento agevolazioni contributive. Ora tale sistema è venuto meno.

Cosa succede in caso di irregolarità?

Una volta inoltrata la richiesta di DURC all’INPS, la stessa avvia il controllo sulla regolarità dei vari versamenti contributivi a INPS, INAIL e Cassa Edile. Nel caso in cui emergano irregolarità invia una comunicazione al richiedente e lo invita a regolarizzare le irregolarità riscontrate entro 15 giorni. Le irregolarità sono segnalate con metodo analitico.

Nel caso in cui il contribuente non provveda a regolarizzare la posizione, l’INPS emette un DURC online non regolare, con l’indicazione anche degli importi in debito e delle cause di irregolarità. Questo implica che l’impresa non potrà partecipare a bandi o altre iniziative.

Il DURC deve comunque essere rilasciato nel caso in cui:

  • sia in corso una rateizzazione degli importi da versare;
  • ci sono disposizioni di leggi che sospendono i pagamenti;
  • i crediti sono oggetto di compensazione già accettati dall’ente preposto;
  • crediti oggetto di contenzioso fino alla pendenza della decisione;
  • crediti che siano stati affidati all’agente di riscossione e per i quali siano stati sospesi i pagamenti anche in seguito a ricorso;
  • esistenza di uno scostamento non grave tra le somme da pagare e gli importi pagati (fino a 150 euro) Naturalmente il debito deve essere regolarizzato, ma questo non preclude il rilascio del Durc.

Nel caso in cui le aziende fruiscano di benefici contributivi possono richiedere all’INPS il rilascio del DPA (dichiarazione preventiva di agevolazione), in questo modo non saranno rilevate irregolarità. Per tutta la durata della richiesta di benefici contributivi, l’INPS provvederà mensilmente a verificare la posizione dell’impresa e invitarla a regolarizzarla, evitando così brutte sorprese.

Per maggiori informazioni sul DURC leggi: DURC di congruità, dal primo novembre è cambiato tutto

DURC online 2021: dal primo ottobre si accede con lo SPID

Come sanare un DURC irregolare?

 

Cassa integrazione per gli apprendisti

Dal primo settembre anche gli apprendisti possono usufruire della cassa integrazione, che sarà erogata dalla Cassa Edile.

La notizia è stata resa nota dal sito di Confartigianato Imprese Varese e a beneficiarne sono i lavoratori con contratto Ccnl industria o contratto Ccnl artigiano in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per eventi meteorologici. Solo per gli apprendisti con contratto industria ci sarà un limite massimo di 150 ore all’anno.

La prestazione dovra’ essere anticipata in busta paga all’apprendista dal datore di lavoro, il quale ne potrà chiedere il rimborso alla Cassa Edile.

Se le domande di rimborso presentate rispetteranno i requisiti richiesti e saranno corredate da tutte le informazioni previste per la compilazione, saranno valutate positivamente e la Cassa Edile procederà all’erogazione del rimborso. Tali cifre saranno finanziate da un apposito Fondo e alle imprese non verrà richiesto alcun contributo, né in forma richiesta né in forma mutualistica.

Il rimborso sarà pari all’80% della retribuzione persa dall’apprendista, comprensiva della maggiorazione per ferie e gratifica natalizia. Il rimborso avviene nei limiti dei massimali retributivi mensili in atto per la prestazione Cig erogata dall’Inps per gli operai, così come stabiliti dall’Inps con apposita circolare.

Vera Moretti

DURC: imprenditori, sistemate le incongruenze prima della sentenza di irregolarità

Il Documento Unico di Regolarità contributiva è uno strumento fondamentale nella lotta all’evasione contributivo – previdenziale. A fare richiesta del certificato sono sia le aziende aggiudicatarie di appalti di forniture, servizi o lavori edili in ambito pubblico e privato, sia le imprese che intendono accedere a finanziamenti, sovvenzioni o benefici normativi in materia di  lavoro e legislazione sociale. A pronunciarsi sulla regolarità contributiva sono gli Enti previdenziali e assistenziali attraverso lo Sportello Unico Previdenziale, ufficio telematico a cui far pervenire le richieste Durc e presso il quale è possibile monitorare la pratica in tutte le sue fasi. La richiesta è quindi processata contemporaneamente da Inps, Inail e laddove previsto, dalla Cassa edile. Tutti e tre gli enti possono pronunciarsi sulla regolarità dell’impresa entro 30 giorni oltre i quali il certificato viene emesso applicando la regola del c.d. silenzio – assenso. In questo contesto è importante sottolineare un aspetto a volte trascurato nell’ambito della gestione della procedura DURC. Ci riferiamo al DM 24/10/2007 che all’art. 7 prevede la sospensione dell’istruttoria, fissata in 15 giorni, in caso di irregolarità. Tale periodo sarà utile all’azienda al fine di effettuare eventuali sanatorie riguardanti sia scoperture contributive che irregolarità legate al mancato espletamento di adempimenti amministrativi, evitando così l’emissione del certificato irregolare.

 L’invito agli imprenditori è dunque quello di mantenere gli occhi bene aperti e di accertarsi  che venga rispettato il diritto a poter sistemare eventuali incongruenze prima che venga emessa una sentenza di irregolarità  pregiudicando il buon esito del certificato.

Studio CIRAOLO

INFOIVA consiglia un approfondimento sul sito della COMMISSIONE NAZIONALE PARITETICA PER LE CASSE EDILI. Inoltre nella sezione daownload del sito è disponibile il link da cui scaricare tutti i moduli necessari.