CoLAP dice la sua su pari opportunità e ammortizzatori sociali

Convocazione in Commissione Lavoro per il CoLAP, chiamato per discutere sugli ultimi decreti attuativi, in particolare relativi a: riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali in deroga, razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro, razionalizzazione esemplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità, disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive.

Ecco nel dettaglio le risposte del presidente Emiliana Alessandrucci sui singoli decreti:

La riforma degli ammortizzatori sociali si occupa solo dell’emergenza dichiarata dall’azienda in un determinato momento produttivo dell’anno, senza far cenno ai piani di ristrutturazione e di ripresa, né
alle strategie aziendali messe in atto, alla manutenzione e aggiornamento delle competenze dei lavoratori.

Mancano completamente strumenti a favore dei lavoratori autonomi e della piccolissima impresa. Il CoLAP è da sempre contrario alla cassa integrazione o all’indennità di disoccupazione per i professionisti associativi, la nostra proposta riguarda l’intera deducibilità della formazione, degli investimenti per le attività di innovazione e dello sviluppo del networking; perché questi tre elementi sono gli unici che possono effettivamente supportare un professionista in un momento di ristrutturazione, crisi, o cambiamento. Interessante l’obbligo per le aziende con più di 5 dipendenti del fondo di solidarietà, ma non sufficiente soprattutto se non sono previste e vigilate le modalità di accesso al fondo”.

Non viene, inoltre, considerato necessario un nuovo organismo per migliorare il sistema ispettivo. Occorre, secondo CoLAP, un implementazione del sistema già esistente, mantenendo tale funzione nel Ministero del Lavoro con il DGAI e migliorare le attività di coordinamento con gli altri soggetti coinvolti .

Il primo passo che molto migliorerebbe la qualità del lavoro e la riduzione dei costi sarebbe quello di mettere in comune le banche dati e permettere un dialogo costante tra i diversi enti che agiscono sul territorio”.

Per quanto riguarda lo schema di decreto recante disposizioni di razionalizzazione esemplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese, le disposizioni il CoLAP intende:

  • rispetto alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese “presenteremo un valido testo di proposte redatto dalle nostre associazioni esperte di sicurezza sul lavoro” dichiara l’Alessandrucci;
  • rispetto alle norme sulla vigilanzale nostre osservazioni si riferiscono all’art. 23 che apporta delle modifiche all’art. 4 dello Statuto dei lavoratori; La nostra proposta è quella di sopprimere tale articolo o di modificarlo vietando alle aziende di usare le informazioni acquisite come strumenti di valutazione o sanzionatori, ma solo per migliorare efficacia organizzativa e aziendale e di Aggiungere all’art.23 il comma 1bis che esclude da queste disposizioni i collaboratori e professionisti a partita Iva, sia iscritti ad Albi, Ordini e Collegi sia professionisti ai sensi della Legge 4/2013” .
  • rispetto al decreto sulle azioni relative alle politiche attive del lavoro “si riconosce che in Italia il sistema pubblico di collocamento resta poco efficace; i centri per l’impiego nonostante numerosi tentativi di ristrutturazione, innovazione e implementazione restano ancora ai margini del mercato del lavoro e non riescono ad assolvere al loro compito di far incontrare domanda e offerta di lavoro“.

Ad Emiliana Alessandrucci piace il progetto di costituire un’agenzia nazionale per le politiche attive, anche se non pare fattibile attuarla senza aggravare i conti dello Stato.
In generale lo schema di decreto sottintende una totale coincidenza tra il concetto di lavoro e di quella di lavoro dipendente; come già è avvenuto per il sostegno alla disoccupazione (NASPI; DISCOLL; ASDI) non si fa mai riferimento al lavoro autonomo e piccolo imprenditoriale”.

E’ molto importante che alle professioni associative venga offerto uno spazio nel quale presentarsi e promuoversi perché molto possono ancora esprimere in termini di occupazione, soprattutto giovanile e femminile.
Oggi le professioni associative rappresentano il 14% della forza lavoro di questo paese, ma molto possono ancora esprimere, e lo si vede dal numero sempre crescente di professionisti che aderiscono alle nostre associazioni professionali”.

Per quanto riguarda le pari opportunità, sono visti positivamente il rafforzamento dei concetti di flessibilità e conciliazione tra vita lavorativa e impegni familiari, anche attraverso l’estensione del part-time.
Proprio il concetto di flessibilità del lavoro rappresenta uno degli obiettivi principali dell’Osservatorio di Genere del CoLAP, con una valida proposta di part-time, distinguendo però tra le esigenze di grandi, medie e piccole imprese.

Vera MORETTI

Il CoLAP presenta a Roma la sua Road Map per l’Italia

Il CoLAP dà appuntamento a Roma, il 23 luglio nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati (Vicolo Valdina) a tutti coloro che vogliono far ripartire l’Italia con l’evento “RIPARTE l’Italia con la Road Map del CoLAP”.

L’idea della Road Map dei professionisti associativi nasce a Sabaudia il 10 e 11 aprile 2015 dai presidenti delle associazioni aderenti al CoLAP. L’intenzione era quella di produrre proposte innovative ed efficaci per aiutare la ripresa del nostro Paese. In quel pensatoio ha preso forma la road map del CoLAP, con proposte per rinnovare: previdenza, formazione e politiche attive, fisco e Lavoro, il ruolo delle Regioni e dell’Europa nel sistema delle professioni e della competitività. Ma il CoLAP vuole anche portare idee innovative per i beni culturali, la semplificazione amministrativa e le potenzialità del rapporto tra le professioni del benessere e quelle sanitarie.

Ecco perché il CoLAP ha “la presunzione di saper proporre, e così nasce l’idea di organizzare due eventi per presentare e implementare la Road Map del CoLAP. La legge 4/2013 affida alle associazioni professionali il ruolo di garante delle professioni associative e di rappresentanza di un settore economico ancora sotto rappresentato. Il CoLAP come forma aggregativa riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo economico è voce autorevole di questo nostro mondo. Siamo convinti che possiamo contribuire maggiormente alla ripresa del trend economico e che i contributi che possiamo dare non sono solo relativi all’innalzamento del PIL da noi prodotto (già 7%), ma sono relativi anche ad introdurre una nuova visione del mondo del lavoro, della professione e dell’autoimprenditoria. Le professioni associative lavorando insieme e in sinergia, ognuno con le proprie competenze, sono riuscite a produrre delle proposte concrete e costruttive in grado di supportare la ripresa del nostro Paese. In tal senso ha preso forma la nostra Road Map: vogliamo divenire attori principali della crescita dell’Italia”.

L’iniziativa sarà strutturata in due importanti eventi denominati “Riparte l’Italia con la Road Map del CoLAP”. Il 23 luglio, alla Camera dei deputati il seminario di presentazione delle proposte agli interlocutori politici; il 13 novembre, all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum l’evento centrale con i politici e il Governo. Il Salone delle professioni associative: eventi organizzati dalle Associazioni aderenti (workshop, assemblee, stand, aree dimostrative…)

Il 23 luglio parteciperanno i presidenti delle associazioni e i loro delegati; il 13 novembre: tutti gli interessati e i professionisti. Ecco il programma provvisorio:

23 luglio 2015

Ore 9,30: registrazione partecipanti;

Ore 10: “Riparte l’Italia con la Road Map del CoLAP”, lancio del servizio giornalistico;

Ore 10,15: apertura lavori a cura della presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci.

Ore 11,30: tavola rotonda coordinata da Isidoro Trovato, Corriere della Sera.

Parteciperanno:

Ignazio Abrignani – Commissione attività produttive della Camera

Anna Cinzia Bonfrisco – Commissione Affari esteri del Senato

Cesare Damiano – Presidente della Commissione Lavoro della Camera

Lidia Germani – Dipartimento Politiche Europee

Chiara Gribaudo –Commissione Lavoro della Camera

Renata Polverini – Commissione Lavoro della Camera

Gessica Rostellato – Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera

Alessia Rotta – Commissione Lavoro della Camera

Marietta Tidei – Commissione attività produttive della Camera

Raffaello Vignali – Commissione attività produttive della Camera

Enrico Zanetti – Sottosegretario Ministero dell’Economia

Ore 13,30: chiusura dei Lavori a cura del Presidente del Comitato Scientifico del CoLAP Stefano Cordero di Montezemolo.

CoLAP, Lucia Fani eletta tra i Probiviri dell’Uni

Il CoLAP e le Associazioni iscritte all’Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, durante l’assemblea nazionale ordinaria hanno sostenuto la candidatura al collegio dei Probiviri, di Lucia Fani, Vice presidente del CoLAP. Che alla fine è risultata eletta.

In una nota emanata dal CoLAP, la neoeletta ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato: “Sono onorata di far parte del collegio dei Probiviri, che svolge un importante e delicato ruolo all’interno di un ente così articolato e complesso come l’Uni. Sarà mio impegno costante portare un valore aggiunto al collegio. Ringrazio tutti per il sostegno e la nomina ricevuta”.

Parole di stima anche da parte del presidente del CoLAP, Emiliana Alessandrucci: “La presenza nel collegio dei Probiviri Uni della nostra vicepresidente, Lucia Fani è una garanzia per lavorare fattivamente con il sistema di unificazione al fine di renderlo più efficace e utile alla crescita delle associazioni. Questa è la prova che il mondo associativo, quando è compatto e motivato, raggiunge importanti risultati di valorizzazione”.

In particolare, la candidatura di Lucia Fani al collegio dei Probiviri dell’Uni è stata sostenuta dal coordinatore del CoLAP Lombardia e referente CoLAP presso l’Uni, Nicola Testa.

Il CoLAP in Commissione Lavoro alla Camera

Il CoLAP è stato convocato in Commissione Lavoro alla Camera per dare il parere sullo schema di decreto conciliazione e sulla revisione delle tipologie contrattuali contenuti nel Jobs Act. Secondo il CoLAP, lo schema della conciliazione è interessante perché si pone il problema di rivedere le tutele e la loro esigibilità; nello specifico, quello relativo alle tipologie contrattuali rivede e riduce il numero dei contratti ma il CoLAP lo approva sottolineando l’esigenza di revisione e integrazione di diversi punti.

E’ uno schema di decreto, quello sulla conciliazione – ha detto in Commissione la presidente del CoLAP Alessandruccila cui importanza è sottovalutata; troppa poca attenzione su un atto che parla della nostra vita, di come riusciamo a lavorare e conciliare la nostra vita familiare e privata, una parte della riforma del lavoro che incide sul benessere e sulla cura dei figli. Per questo il CoLAP ha voluto mettere a punto un documento di analisi della proposta strutturato e approfondito”.

Per parlare di conciliazione – ha continuato Alessandruccioccorre inserire prima il concetto di genitorialità; la legge deve incentivare il cambiamento culturale che vede sempre di più coinvolto il padre nella cura e nella gestione della famiglia, ed evitare che la conciliazione sia l’ennesimo atto di discriminazione nei confronti della donna lavoratrice”.

Il decreto che rivede le diverse tipologie contrattuali ha varie ombre che è necessario mettere in chiaro ed eliminare; il decreto, pur rendendo più flessibile il mercato del lavoro, manca di un’idea nuova, di un nuovo approccio, di una nuova vision capace di cogliere il cambiamento e l’evoluzione del sistema”.

Interessante la formula di rafforzamento del part time, condivisibile, se ampliate le tutele relative alla previdenza e assistenza, la proposta del lavoro intermittente e accessorio; da rivedere l’indennità di disponibilità richiesta al lavoratore somministrato, che deve essere trattato invece come un lavoratore dipendente; utile l’implementazione dell’apprendistato se riviste le garanzie relative alla prelazione; ottima l’idea di ridurre il numero dei contratti eliminando quello a progetto, ma necessaria l’eliminazione anche dei co.co.co. e il rafforzamento delle partite Iva. Assolutamente inaccettabile la proposta di revisione della disciplina delle mansioni, che a nostro avviso rischia l’incostituzionalità”.

In chiusura di intervento, la dichiarazione di ampia e fattiva collaborazione a nome del CoLAP dalla presidente: “Siamo pronti a lavorare insieme affinché il provvedimento migliori le condizioni delle imprese e dei loro lavoratori”.

Il CoLAP ci prova e #RIPARTELITALIA

La politica si propone quasi quotidianamente di far ripartire l’Italia. Di sicuro, chi ci prova davvero sono le imprese e le associazioni professionali. Tra queste c’è anche il CoLAP, che nei giorni scorsi ha promosso a Roma proprio l’evento RIPARTELITALIA-con la Roadmap del CoLAP (dove RIPARTE è l’acronimo di RIunione Professioni Associative per la Ripresa del Trend Economico).

L’evento era dedicato ai presidenti delle associazioni che aderiscono al CoLAP ed è stato un momento di incontro, di scambio, di confronto e condivisione per scrivere insieme la Roadmap del CoLAP, il contributo dei professionisti associativi per far ripartire l’Italia. Una platea composta da partite Iva, autonomi, che si sono divisi sui diversi tavoli nei quali si è sviluppato l’evento: dalla previdenza alla formazione, dalle regioni all’Europa, dal Fisco al lavoro.

Il presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci è stata chiara in occasione dell’evento: “Occorre liberare il lavoro – ha detto – rendendo più agile, competitivo il presente dei professionisti, e nello stesso tempo più sicuro il loro futuro. Sono stati due giorni di entusiasmante lavoro; abbiamo lavorato insieme raccogliendo il contributo di tutti, e questo è il primo successo: il metodo CoLAP. Le proposte che nascono da basso e fondate sul dialogo e il confronto”.

Noi professionisti, siamo dei privilegiati – ha continuato -, scegliamo il nostro lavoro, scegliamo il modo di professarlo, scegliamo gli ambiti di intervento e di specializzazione. Le nostre competenze vanno ancor più valorizzate perché sono la forza della nostra occupabilità”.

Oggi – ha poi concluso Alessandrucciabbiamo una roadmap del CoLAP che vuole contribuire con proposte fattive alla ripresa del nostro settore e attraverso questo alla ripartenza del nostro Paese; avere un’idea è un inizio, progettarla un seguito, lavorarci insieme un successo”.

Testa (CoLAP) nuovo Vice Presidente Consulta Professioni Lombardia

Il Coordinatore CoLAP Lombardia nonché vicepresidente del CoLAP Nazionale Nicola Testa, è stato eletto Vice Presidente della Consulta delle Professioni della Lombardia. L’elezione è avvenuta durante la seduta di insediamento della Consulta degli Ordini, dei Collegi e delle Associazioni Professionali della decima Legislatura, tenutasi nei giorni scorsi a Milano.

La Consulta – sono state le prime parole di Testa del CoLAPavvia un cambio radicale di impostazione delle relazioni tra sistema professionale ordinistico e Associativo: da antagonista, ante Legge 4/2013 a collaborativo. Su questa strada continueremo a lavorare con l’auspicio che la Consulta possa essere il luogo dove proporre idee o soluzioni per aiutare la ripresa del Paese e affinché, possa anche divenire esempio per le altre regioni del Paese”. 

Proposte semplici ma concrete – continua il vicepresidente CoLAPcome il ruolo della Regione e dell’Fse nella formazione permanente dei professionisti  e dei nostri collaboratori. Ho pronta la proposta di assegnare quota dei fondi già stanziati, ad esempio Garanzia Giovani, direttamente alla Consulta per ampliare il bacino dei beneficiari delle azioni formative e di supporto all’occupazione. Il tutto a costo zero, visto che sono fondi  già finanziati. Sarà mio impegno costante sollecitare la politica regionale sui temi che possano portare valore e forza alle nostre attività e grazie a ciò maggiore influenza anche sulle politiche nazionali, visto il numero di professionisti presenti in questa Regione”.

Qui rappresentiamo le associazioni – conclude Testa -, ma ancor più e lo sappiamo bene, il nostro impegno va ben oltre gli incarichi e su questo so di trovare l’assenso anche del Vice Presidente della Consulta per le professioni ordinistiche Panni”.

Contro Renzi è guerra social

Chi di tweet ferisce, di tweet perisce. È una vera guerra social quella scatenata dal mondo delle libere professioni contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo il tweet bombing lanciato ieri da Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione con l’hashtag #annullaAutogol, oggi tocca al CoLAP che ha lanciato dalle 9 alle 13 un flash mob virtuale per bloccare l’aliquota contributiva della gestione separata dell’Inps. Secondo atto della guerra social.

La legge di stabilità, con il nuovo regime dei minimi e l’assenza del blocco dell’aliquota contributiva per i professionisti con partita Iva esclusiva, ha fortemente colpito il nostro benessere sociale ed economico – dichiara Emiliana Alessandrucci Presidente del CoLAP Nazionale, lanciando la guerra social sotto il segno dell’hashtag #Matteosegnaaportavuota -; i redditi già così bassi (il reddito medio è intorno ai 15mila euro lordi annui) scenderanno sotto la soglia di sostenibilità: siamo i nuovi poveri! Crediamo che il milleproroghe possa essere l’occasione per sanare, almeno in parte, l’atto di iniquità e disattenzione compiuto nei confronti dei professionisti: confermando anche per il 2015 il blocco dell’aliquota contributiva per i professionisti iscritti alla gestione separata con partita Iva esclusiva”.

E qui scatta la guerra social: “A supporto della nostra proposta – continua Alessandrucci – abbiamo promosso un flash mob virtuale (tweet, facebook, mail) che invita Renzi, dopo l’autogoal fatto con la stabilità, a segnare bloccando l’aliquota contributiva; la mobilitazione del popolo delle professioni associative, partite Iva e non, servirà a dare voce agli inascoltati: ci siamo anche noi e vogliamo collaborare alla ripresa di questo Paese e del nostro settore!”.

Sarà il primo flash mob delle professioni – conclude Alessandrucci -, ci attendiamo un terremoto!”. E guerra social sia.

CoLAP: partite Iva? Ultima chiamata

Che le partite Iva siano state considerate dal governo Renzi come dei figli di un dio minore, è un dato di fatto. Un dato di fatto così lampante, che persino il presidente del Consiglio ha riconosciuto l’errore fatto nella legge di stabilità a discapito delle partite Iva e ha proposto di recuperare la topica.

Un mea culpa che ha lasciato di stucco il presidente del CoLAP, Emiliana Alessandrucci: “Quando ho sentito il Presidente Renzi dire che sulle partite Iva ha sbagliato – ha scritto Alessandrucci in una nota – mi sono sorpresa: abbiamo scritto, riscritto, pubblicato, organizzato incontri, presentato istanze, illustrato proposte alternative, configurato scenari futuri e nessuno ci ha ascoltato”.

Oggi è inaccettabile – continua Alessandrucci – sentire che ‘hanno sbagliato’; hanno sbagliato perché volevano sbagliare. La cosa più grave è che questo errore lo pagheremo noi, i nostri professionisti e le nostre professioniste, le loro famiglie, il loro benessere sociale ed economico. Questo ‘erroruccio’ crea una nuova categoria di poveri; con l’innalzamento dell’aliquota contributiva Inps e con il nuovo regime dei minimi, i nostri professionisti e le nostre professioniste hanno solcato la soglia di povertà”.

Una conclusione sulle partite Iva alla quale è arrivata anche la Cgia, ma che ad Alessandrucci fa comunque montare il sangue alla testa: “Dire adesso ‘ho sbagliato’ – prosegue – è riduttivo e irresponsabile, abbiamo necessità di fatti basta parole, basta vane promesse! Poletti accetta finalmente il nostro suggerimento di aprire un tavolo con le associazioni… Sarà certamente utile, ma non abbiamo più tempo da perdere, le proposte ci sono, si possono migliorare e limare, ma dobbiamo farle diventare progetti, realtà per salvare le professioni, per aiutare l’emersione e questo SUBITO!”.

I Professionisti Associativi – conclude Alessandrucci – lanciano l’ultima chiamata al governo e se ancora una volta sarà inascoltata troveremo un modo più efficace per difenderci, tutelarci e valorizzare il lavoro che facciamo non solo per noi ma anche per il nostro Paese”.

Si attendono risposte, ora, da parte del governo, perché quella del CoLAP non è una stecca da solista ma una voce ben intonata in un coro di associazioni professionali e di partite Iva, stanche di dover pagare sempre e per tutti.

Il CoLAP contro la legge di stabilità

Anche il CoLAP si scaglia contro la legge di stabilità nella versione approvata al Senato. Nonostante le promesse e i molteplici appelli, dice il CoLAP, non ha bloccato l’aumento dei contributi alla gestione separata dell’Inps per le partite Iva esclusive; ha dato via agli aumenti decisi dall’allora governo Monti e ha enormemente peggiorato, per i soli professionisti, il regime dei minimi (che, lo ricordiamo, fino al 2014 prevede 30mila euro di soglia e 5% di imposta mista, mentre dal 2015 passerà a 15mila euro di soglia e 15% di imposta mista).

La legge di stabilità – dice Emiliana Alessandrucci, presidente del CoLAPalloca risorse prendendole dalle tasche dei nostri professionisti; siamo ancora i più vessati, i più discriminati, i più tassati. Questo atteggiamento verso le partite Iva avrà effetti negativi sui redditi dei nostri professionisti che sono già sulla soglia della povertà (18mila euro reddito lordo annuo!), incentiverà il sommerso e lo sfruttamento dei giovani e delle donne”.

Chiediamo – incalza Alessandrucciche venga immediatamente aperto un tavolo di proposte e confronto al fine di valorizzare il lavoro autonomo ed eliminare questi ingiustificati comportamenti discriminatori tra chi lavora in forma dipendente e chi si costruisce il lavoro giorno per giorno investendo, affrontando la crisi e spesso creando occupazione”.

Conclusione amara quella del presidente del CoLAP: “Il popolo delle partite Iva aveva creduto che il trend del Governo che ha fatto del nuovo e dell’innovazione una bandiera, avesse segnato un cambio di passo; arriva in ritardo la dichiarazione di Renzi di attenzione al lavoro autonomo, quando avevamo due  occasioni pratiche per supportare questo mondo. E’ difficile comprende perché mentre a parole il governo dichiara di voler puntare su giovani, sulle competenze e sulla qualificazione professionale, alla luce dei fatti finisce per penalizzare proprio uno dei comparti più giovani, innovativi e dinamici del mercato del lavoro italiano. Ci aspettiamo una convocazione a gennaio perché abbiamo intenzione di collaborare seriamente alla ristrutturazione e al potenziamento del nostro comparto, con un approccio propositivo e collaborativo lontano da rivendicazioni e ostruzionismo che mai hanno rappresentato il nostro modo di fare e pensare alla politica”.

Nuove norme per il Fondo di Garanzia per le pmi

Sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale che rende noti i nuovi criteri di accesso al Fondo di Garanzia per le PMI, come previsto dal decreto del Fare.

Novità pregnante è l’ampliamento dell’accesso al Fondo anche ai professionisti iscritti agli ordini professionali e a quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal ministero dello Sviluppo economico e in possesso delle relative attestazioni.

Emiliana Alessandrucci, presidente del CoLAP, ha dichiarato in proposito: “Siamo molto soddisfatti del risultato. Abbiamo fortemente voluto questo provvedimento che ha iniziato il suo percorso già a Luglio con l’approvazione dell’emendamento promosso dal CoLAP in cui si chiedeva di includere tra i soggetti beneficiari del Fondo proprio i Professionisti”.

A questo punto, dal CoLAP emerge la spereanza che questo strumento possa supportare concretamente il settore dei professionisti, sempre più in crescita negli ultimi anni, attraverso iniziative di sostegno per le startup, i processi di innovazione, ma anche l’aiuto agli studi in difficoltà.

Ha aggiuntoi la presidente del CoLAP: “E’ un provvedimento importante da due punti di vista. Il primo perché è l’unico provvedimento anticrisi per i professionisti e il secondo perché valorizza quei professionisti in possesso dell’attestato di qualificazione professionale rilasciato dalle associazioni, ai sensi della legge 4/2013. L’attestazione infatti diventa titolo necessario per l’accesso alla garanzia del credito e riconosce l’importanza ed il ruolo delle associazioni professionali come soggetti in grado di valorizzare le competenze degli associati e garantire il rispetto delle regole deontologiche e della professionalità degli iscritti. Il CoLAP fornirà ai propri associati supporto e consulenza per poter fare in modo che questo provvedimento sia realmente utilizzabile”.

Vera MORETTI