Ami la cucina tipica? Ecco il franchising Locanda del Panigaccio

C’è chi pensa che la ristorazione italiana di qualità, specialmente se si tratta di cucina tipica, non possa prescindere dall’unicità e dalla tradizione del ristorante che la incarna e chi, invece, crede che la cucina tipica possa conservare le sue caratteristiche di artigianalità anche se declinata in chiave di franchising.

Quest’ultimo è il caso della Locanda del Panigaccio, che affida la spendibilità del brand ala tradizione della cucina tipica toscana. Perché, come comunica l’azienda, “la Toscana, terra d’origine del giovane proprietario, è anche la fonte ispiratrice di tutti i piatti che vi verranno serviti, piatti semplici da ‘tradizione contadina’, ma con la reale capacità di stupire l’assaggiatore raccontandogli i profumi dimenticati di questa terra, del nostro passato”.

“Il modello franchising ristorazione Locanda del Panigaccio – prosegue l’azienda – necessita di un imprenditore che decide di dedicarsi a tempo pieno ad una attività che garantisce un buon ritorno ed ampi margini di sviluppo per le proprie capacità manageriali”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: almeno 200 mq

Bacino d’utenza: non specificato

Investimento iniziale: almeno 100mila euro

Fatturato medio annuo: non specificato

Fee d’ingresso: 30mila euro

Royalties: 4,00

Durata del contratto: non specificato

Per maggiori informazioni http://locandadelpanigaccio.it/apri-il-tuo-franchising/

Dal World Franchise Council altolà ai governi impiccioni

I franchisor non ci stanno e chiedono che i governi non intervengano in maniera decisa nel business del franchising come sta invece accadendo in alcuni Paesi. Questo, almeno, è il senso del documento finale stilato dalle varie associazioni nazionali del franchising, presenti all’ultimo World Franchise Council di Las Vegas.

Le azioni dei governi non dovrebbero in maniera ingiustificata interferire nella relazione fra il Franchisor e l’Affiliato”, dicono i partecipanti al World Franchise Council, poiché “la relazione fra il Franchisor e l’Affiliato è caratterizzata da un equilibrio ben bilanciato che si è dimostrato di successo nel corso dei decenni. Questa relazione è simbiotica, funziona e i governi che tentano di spingersi troppo oltre interferendo nella stabilità di questa relazione stanno perseguendo un sentiero pericoloso”.

La prova di questo equilibrio – prosegue il documento uscito dal World Franchise Councilsi riscontra nei mercati aperti: in molti casi dove il franchising è un settore maturo, esso è cresciuto molto più velocemente del resto dei settori economici. Se il franchisor e gli affiliati prendono le decisioni su cosa funziona meglio per loro insieme, allora questo porterà al miglioramento delle operation, a maggiori opportunità di espansione, e al soddisfacimento degli interessi di entrambe le parti”.

E quindi, che cosa chiedono gli estensori del documento del World Franchise Council? Che i governi evitino di regolare il business del franchising, a meno che non ci sia forte evidenza che i franchisor non siano in grado di condurre il business in maniera efficiente e responsabile; che non dettino i termini e le condizioni del contratto di franchising; che non limitino il numero dei franchising concessi, non indichino dove ubicare le location in franchising, quale modello di espansione utilizzare, quanto rapidamente il sistema può crescere, o da chi le parti devono reperire i beni e servizi necessari per sostenere il business.

Una presa di posizione netta, quella del World Franchise Council, che si spera possa essere messa in pratica da quei governi che ancora intervengono nel business del franchising, rischiando di spogliarlo delle capacità di crescita che porta con sé.

Ami i bambini? Il franchising Flexa fa per te

Tutto ciò che ruota attorno ai bambini, dai giocattoli all’abbigliamento, dagli accessori all’arredamento, costituisce una buona opportunità di business. Principalmente per il fatto che i genitori sono disposti a tutto per accontentare i figli e, spesso, per far renderli quasi “ambasciatori” della famiglia con le loro scelte di stile e di look.

Ecco perché il franchising proposto da Flexa, specializzato in mobili per bambini, può dare delle interessanti prospettive. Come comunica l’azienda, “Flexa è stata fondata in Danimarca nel 1972, sulla base del concetto di mobili per bambini ‘flessibili’ che possono essere riconfigurati man mano che il bambino cresce. Questa idea di design è diventata una fonte d’ispirazione per l’intero settore e Flexa è nota come l’originale. Flexa offre un concetto di prodotto unico all’interno dei mobili di qualità per la camera dei bambini. Un marchio forte e vincente in tutto il mondo, e un retail concept versatile e collaudato che comprende un profilo distinto per ciascun negozio e un ampio supporto”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: da 100 a 200 mq

Bacino d’utenza: non specificato

Investimento iniziale: da 120 a 150mila euro

Fatturato medio annuo: non specificato

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: nessuna

Durata del contratto: 5 anni

Per maggiori informazioni http://www.flexaworld.com

Orientarsi nel franchising, un workshop a Pescara

Sono sempre di più le iniziative che, in tutta Italia, vengono organizzate per far conoscere le potenzialità del franchising a quanti cercano un’occasione per contrastare la crisi e mettere alla prova la propria vocazione all’imprenditorialità.

Una di queste iniziative si terrà il prossimo 17 marzo a Pescara: il workshop gratuito “Conoscere per scegliere”, promosso e organizzato da Mail Boxes Etc. (MBE), una delle maggiori reti mondiali franchising postale, in collaborazione con UniCredit. Appuntamento dalle 11 alle 13 nella sede Unicredit di Piazza dell’Unione 18. Quello di Pescara sul franchising è il primo workshop in calendario: ne seguiranno altri, sempre a cura di MBE, a Catanzaro, Genova, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino e in altre città.

In sostanza, durante il workshop Mail Boxes Etc. presenterà la testimonianza ed esperienza di franchising, oltre al modello di business, mentre UniCredit spiegherà quali sono le possibilità in tema di agevolazioni finanziarie per chi desidera intraprendere un’attività in franchising.

L’incontro di Pescara sul franchising, così come quelli che seguiranno, consentiranno agli aspiranti imprenditori di avere una panoramica sullo stato attuale del franchising in Italia e di conoscerne le opportunità di sviluppo in questo settore. Per partecipare al workshop è necessario registrarsi prima online nell’apposita sezione del sito www.mbe.it.

Il franchising abbigliamento di Zahjr

Sono tantissimi, in Italia, i marchi in franchising di abbigliamento donna, molti dei quali vengono da Paesi esteri come Spagna e Francia. Proprio da quest’ultimo arriva anche il marchio Zahjr, che punta a inserirsi in questo settore nel nostro Paese dopo l’apertura del primo punto vendita in franchising a Bari.

Come comunica l’azienda,la mission aziendale che poi è stata trasferita a tutta la rete in franchising, consiste nel soddisfare le esigenze della donna che veste con gusto e sceglie l’eleganza senza rinunciare alla sportività. Per raggiungere tale obiettivo, il marchio di franchising abbigliamento si ispira alla freschezza della gioventù contemporanea e adotta uno stile ricercato e insieme underground”.

Per questo il marchio punta a un’espansione del proprio franchising in Italia.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: almeno 60 mq

Bacino d’utenza: almeno 20mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 30mila euro

Fatturato medio annuo: almeno 250mila euro

Fee d’ingresso: 5mila euro

Royalties: nessuna

Durata del contratto: non specificata

Per maggiori informazioni http://www.zahjr.it/franchising/

Il franchising postale di UniPoste

La liberalizzazione dei servizi postali, avvenuta in Italia solo nel 2011, ha però fatto sì che, a partire da quell’anno, siano sbarcati sul mercato diversi player che hanno portato a un ampliamento dell’offerta con benefici per l’utente finale. Uno di questi player è UniPoste, che conta una importante rete in franchising.

Secondo quanto comunica l’azienda,aprire una posta in franchising Uniposte significa ricevere un know how di consolidata esperienza, convenzioni con primari istituti e business partners , vasta gamma di prodotti e servizi, assistenza in fase di pre-apertura e post-apertura, iniziative marketing e commerciali ad-hoc. Siti web costantemente aggiornati, piattaforma informatica di primissimo livello, ottime provvigioni grazie ad accordi nazionali”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: almeno 50 mq

Bacino d’utenza: almeno 20mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 20mila euro

Fatturato medio annuo: almeno 150mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: nessuna

Durata del contratto: non specificata

Per maggiori informazioni http://www.uniposte.eu/home/index.php

Recupero crediti in franchising con Studio Stefano Parisi

Con la crisi che sembra solo ora allentare leggermente la presa al collo delle imprese italiane, sono sempre di più le realtà che si sono trovate con crediti non riscossi, sofferenze, creditori falliti o scomparsi nel nulla. E in tanti sono ricorsi al recupero crediti.

Il settore del recupero crediti ha quindi registrato un aumento di lavoro e ha scoperto anche il mondo del franchising, anche se ancora non sono moltissime realtà che hanno debuttato come marchio di recupero crediti in franchising.

Uno di questi è RECUPERA by Studio Stefano Parisi che, come fanno sapere dall’azienda, è uno studio di recupero crediti “innovativo con sede a Cervignano del Friuli (Udine), che offre una serie di servizi per la gestione e l’ottimizzazione del credito. Dai privati alle imprese chiunque può rivolgersi con la consapevolezza e la serenità di poter contare su professionisti affidabili, competenti e qualificati al fine di avere un interlocutore unico per la gestione delle più diverse tipologie di pratiche. Il nostro Studio si avvale della collaborazione di una rete capillare di professionisti specializzati operante su tutto il territorio nazionale in campo Stragiudiziale, Legale e Giudiziale”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: da 70 a 100 mq

Bacino d’utenza: almeno 15mila abitanti

Investimento iniziale: non specificato

Fatturato medio annuo: da 50mila a 150mila euro

Fee d’ingresso: 20mila euro

Royalties: 1,50

Durata del contratto: 5 anni

Per maggiori informazioni http://www.studiostefanoparisi.com/wp/franchising/

Il franchising sociale di Taxiverde

Le aree di disagio fisico, psichico e sociale sono sempre più diffuse e allora ecco che sorge una serie di iniziative e di imprese in franchising che cercano di occupare gli spazi che la famiglia e la società, a volte, non riescono a colmare.

Uno di questo franchising recentemente sbarcato sul mercato è Taxiverde, la prima rete nazionale in franchising di trasporto sociale. Secondo quanto comunica la società alla quale fa capo Taxiverde, “Taxiverde, che ha lanciato una rete in franchising nel campo dell’assistenza, nasce nel 2006 da un’attenta riflessione sul territorio e dalla volontà di essere partecipe in questa società odierna dando un aiuto pratico a coloro i quali versano in situazioni svantaggiate per un nuovo welfare e governance. Motivata dalla solidarietà sociale, con prontezza si attiva quotidianamente per soddisfare i bisogni e l’esigenza di ogni singolo cittadino”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: da 20 a 40 mq

Bacino d’utenza: da 50mila a 25mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 15mila euro

Fatturato medio annuo: non specificato

Fee d’ingresso: 15mila euro

Royalties: nessuna

Durata del contratto: non specificata

Per maggiori informazioni http://www.taxiverde.it/apri_un_centro.php

Zero Glutine, franchising della ristorazione per celiaci

Il franchising di attività dedicate ai celiaci e agli alimenti senza glutine è un settore fiorente e in espansione, come dimostrano anche le svariate segnalazioni che, negli anni, abbiamo ospitato su Infoiva nell’apposita sezione.

Ora, in questo settore, si inserisce un nuovo marchio, Zero Glutine, un franchising della ristorazione che, come comunica l’azienda, “propone la vendita di una varietà di prodotti creati e realizzati in maniera artigianale, direttamente in laboratorio e comprende la caffetteria, il panificio, la rosticceria, la pizzeria e la pasticceria”. Tutti rigorosamente senza glutine.

Al negozio standard si possono poi aggiungere “la gelateria Zero Glutine oppure il cosiddetto confezionato: Dopo avere firmato dei contratti con favorevoli agevolazioni economiche con aziende leader che vendono prodotti confezionati senza glutine, Zero Glutine ne propone la vendita in aggiunta all’offerta standard”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: Almeno 80 mq

Bacino d’utenza: almeno 100mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 19900 euro

Fatturato medio annuo: da 150mila 500mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: 99,00 euro

Durata del contratto: 5 anni

Franchising Point sempre più sul territorio

Federfranchising Confesercenti punta a potenziare i propri sportelli territoriali per il franchising, con l’obiettivo di rafforzare e aggiornare la rete di Franchising Point e avvicinare sempre più imprenditori al franchising. I vantaggi del franchising, infatti, non sono a tutti conosciuti, ma è un dato di fatto che si tratta di una delle poche formule che hanno mostrato di resistere in maniera decisa alla crisi.

Come ha sottolineato Patrizia De Luise, presidente di Federfranchising, “negli ultimi tre anni il settore franchising ha messo a segno una crescita media complessiva del 5%, e concorre alla creazione dell’1,2% del Pil italiano. Per questo, Federfranchising ha predisposto un piano di formazione che mira a rendere ancora più forte la nostra rete di Franchising Point, lo strumento che abbiamo varato nel 2008 per offrire servizi e consulenza non solo agli imprenditori che operano con la formula del franchising, siano questi franchisor o franchisee, ma anche a chi si avvicina a questo mondo per la prima volta“.

I Franchising Point – dice De Luiseforniscono infatti informazioni sui diversi aspetti necessari per mettersi in proprio, dagli obblighi di legge alla contrattualistica, dalla formazione all’accesso al credito e alle relative garanzie sui finanziamenti. Sono anche un luogo dove incontrare professionisti esperti e ricevere indicazioni per fare il primo passo verso una nuova attività o per sviluppare una attività già avviata“.

Uno strumento ancora più utile in un momento di sostanziale stagnazione dei consumi. Il dato di crescita registrato dal franchising, infatti, in controtendenza rispetto a quasi tutti gli indicatori macro-economici italiani, lo è soprattutto nel commercio, che ha risentito della crisi più di altri settori: oltre il 50% delle nuove attività commerciali non-franchising avviate ogni anno, infatti, va in crisi nei primi 6 mesi di vita ed una buona parte di queste, dopo un anno, è costretta a chiudere”.