Xti, scarpe in franchising dalla Spagna

L’offerta italiana di negozi di calzature e accessori è piuttosto ampia, ma questo non impedisce ad alcuni marchi stranieri di aprire dei punti vendita in franchising nel nostro Paese. Uno di questi marchi è lo spagnolo Xti che, come comunica l’azienda conta già su “oltre 4mila corner in negozi multimarca, 18 monomarca diretti fra Spagna e Portogallo, oltre 600 modelli a stagione e un’azienda fra i maggiori esportatori del mondo con più del 60 per cento dell’intera produzione”.

La casa madre di Xti offre al potenziale franchisee “un brand riconosciuto a livello internazionale, formazione iniziale e assistenza per tutta la durata del rapporto commerciale, un adeguato mix di prodotto garantito da un’ampia gamma e adattato alle diverse tipologie di clientela. Collezioni costantemente rinnovate”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: da 100 a 250 mq

Bacino d’utenza: almeno 50mila abitanti

Investimento iniziale: da 50mila a 100mila euro

Fatturato medio annuo: da 400mila a 1 milione di euro

Fee d’ingresso: 9mila dollari

Royalties: nessuna

Durata del contratto: 5 anni

Per maggiori informazioni http://www.xti.es/

Osteria di Pinocchio, ristorante per grandi e piccini

Il buon cibo è un piacere, se accompagnato da un’atmosfera di allegria e convivialità, lo è ancora di più. Nel panorama della ristorazione in franchising, da questo punto di vista c’è una realtà nuova che cerca di coniugare le due cose, rivolgendosi a una clientela di adulti e di bambini: Osteria di Pinocchio.

Osteria di Pinocchio, come informa l’azienda,è un ristorante molto innovativo, ad oggi unico nel panorama della ristorazione italiana, quando apre crea una forte curiosità e attrazione: è il Fun Restaurant. Non offre solo cibo ma anche gioco e divertimento per tutti, dagli adulti, ai giovani, ai bambini. E per questi ultimi particolare attenzione in uno spazio dedicato dove mangiare e giocare in compagnia dei personaggi della favola, mentre i genitori si godono tranquilli il loro pasto. Oltre ai servizi di ristorazione e bar è il luogo ideale per organizzare feste di compleanno ed eventi per grandi e piccoli aumentando così il fatturato. La produzione diretta di tutti gli arredi consente di comprimere i costi, realizzando un locale bello e accogliente con un investimento contenuto”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: da 80 a 350 mq

Bacino d’utenza: Non specificato

Investimento iniziale: da 50mila a 130mila euro

Fatturato medio annuo: da 600mila a 1 milione e 500mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: nessuna

Durata del contratto: non specificato

Per maggiori informazioni http://www.osteriapinocchio.it/franchising

Gelatieri d’Italia, franchising gelateria artigianale

Molti pensano che aprire una gelateria artigianale in franchising sia un investimento controproducente, in quanto legato a un settore fortemente stagionale. Non è proprio così, dal momento che la stagionalità del gelato si è molto ridimensionata da quando non è raro vedere una gelateria artigianale in franchising all’interno di grandi centri commerciali, il cui ambiente riparato non scoraggia dal consumo di gelato durante le stagioni più fredde.

Un nuovissimo progetto in franchising lanciato da una delle maggiori realtà gelatiere italiane, MEC3, è Gelatieri d’Italia che, come comunica l’azienda, “mette a tua disposizione tante basi per creare migliaia di combinazioni di gusti, centinaia di possibilità per personalizzare la tua attività e la garanzia di poter contare sull’esperienza trentennale del leader di mercato”, offendo “un progetto modulabile e completo ideale per giovani e tutti gli aspiranti imprenditori che desiderano avviare una gelateria artigianale”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: almeno 25 mq

Bacino d’utenza: almeno 10mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 9mila euro (il resto è finanziabile. Proposta finanziaria salvo approvazione dell’istituto di credito erogante).

Fatturato medio annuo: fino a 150mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: nessuna

Durata del contratto: non specificato

Per maggiori informazioni http://www.mec3.com/it/apri-una-gelateria

Cucina etnica in franchising

L’amore per la cucina etnica è molto radicato anche in un Paese come l’Italia nel quale la cucina è arte. E la cucina etnica può diventare anche un buon affare in franchising, come dimostra l’insegna Dehesa Santa Maria, marchio di origine spagnola che, come comunica l’azienda, “nasce nel 1998 nella regione autonoma Extremadura situata a sud est della Penisola Iberica e il suo nome significa ampia prateria, ovvero il luogo in cui i maiali vengono allevati per ottenere un prodotto iberico di denominazione di origine controllata”.

Si tratta quindi di un franchising della ristorazione orientato alla cucina etnica, che conta attualmente su 10 punti vendita diretti e 40 affiliati. Come ricorda ancora l’azienda, “Dehesa Santa Maria rappresenta un concetto di ristorazione rapida che esprime tutto il sapore della cultura spagnola, ludica e conviviale, dove al tavolo con amici si preferisce assaggiare diversi piatti, le tipiche Tapas accompagnarle a un buon vino o a un bicchiere di birra per condividere il piacere del cibo di qualità”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: da 70 a 150 mq

Bacino d’utenza: Almeno 60mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 150mila euro

Fatturato medio annuo: almeno 450mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: 5,00

Durata del contratto: 10+5 anni

Per maggiori informazioni http://www.dehesasantamaria.com/

AW LAB, franchising per atleti fashion

Sport, scarpe e abbigliamento sportivo costituiscono un ambito di franchising di sicuro successo, con un bacino di utenza che va dai giovanissimi (soprattutto) a quelli che giovani si sentono più dentro che fuori. 

In questo settore, uno dei brand più diffusi è AW LAB, nato nel 1997 con l’insegna Athletes World, che conta su oltre 170 punti vendita tra diretti e affiliati, collocati nelle aree commerciali delle principali città italiane. Come informa l’azienda, “l’insegna appartiene al Gruppo Bata, azienda fondata nel 1894 e leader a livello mondiale nel commercio delle calzature e accessori, che conta oltre 5mila punti vendita nel mondo. Nel 2011 un’azione di renaming, rebranding e completo restyling dei negozi ha portato alla nascita del new concept AW LAB, un vero e proprio laboratorio di tendenze dove poter provare e scegliere tra gli stili e le sneaker più cool dei principali brand sportswear internazionali”. 

Tra le altre cose, AW LAB offre assistenza in loco in fase di apertura e per la durata del contratto, sopralluogo e valutazione commerciale della location, progettazione negozio, formazione personale di vendita, supporto gestionale.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: almeno 120 mq

Bacino d’utenza: non specificato

Investimento iniziale: da 50 a 120mila euro

Fatturato medio annuo: almeno 700mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: nessuna

Durata del contratto: 3 anni

Per maggiori informazioni http://www.aw-lab.com/franchising/

Negozio di abbigliamento in franchising, ecco perché aprirlo

Il franchising nella moda è uno dei settori nei quali è più promettente fare business. Lo sa anche AZ Franchising che, sul proprio sito, ha recentemente fatto il punto sul mercato in questo settore, partendo da un dato: secondo le stime di Smi, Sistema Moda Italia, a trainare il fatturato del 2014 verso un +2,1% sarà il settore dell’abbigliamento, visto in crescita del 2,8%. Infatti, l’Italia cuba circa il 30% del fatturato tessile-moda dei 27 Paesi dell’Ue grazie a un giro di affari di 51 miliardi di euro e un numero di esercizi commerciali pari a 50mila.

Sempre secondo AZ Franchising, la scelta di aprire un negozio di abbigliamento in franchising è vantaggiosa per diversi motivi. Intanto perché è necessario avere le “spalle forti” di una rete di franchising per contenere i costi e resistere in un mercato globale sempre più competitivo. Poi perché le imprese in franchising “possono contare su una strutturazione e una vocazione internazionale”, a tutto vantaggio di ciascun affiliato, che grazie a questa tranquillità di business può cogliere i segnali di ripresa non appena si presentano.

AZ Franchising ricorda poi quali sono i requisiti minimi per poter aprire un negozio di abbigliamento in franchising. Innanzitutto, il locale deve essere di metratura media, da 50 metri fino a oltre 100 metri quadrati. Poi, l’investimento oscilla tra i 20mila e i 100 mila euro, ma si può partire da 20mila euro. Quasi sempre non vengono richiesti diritti d’ingresso né canoni mensili e non è necessario avere un’esperienza pregressa nel settore. Ultime, ma non meno importanti, le prospettive di guadagno che, a seconda dei marchi, possono arrivare fino a 700mila euro annui.

Ecco perché, secondo AZ Franchising, nonostante la saturazione del settore, un negozio di abbigliamento in franchising può essere una scelta imprenditoriale positiva.

Primadonna Collection, franchising calzature

Trovare uno spazio di manovra utile all’interno del franchising delle calzature femminili non è cosa facile. Sono infatti tantissimi i brand, spesso grandi e strutturati, che si spartiscono questa tipologia di mercato.

Tra questi marchi c’è anche Primadonna Collection che, a quanto comunica l’azienda, “opera nel settore della commercializzazione al dettaglio di calzature donna e relativi accessori a marchio Primadonna Collection attraverso la propria rete di punti vendita in franchising. Primadonna Spa ha avviato il progetto franchising nel 2006 puntando sulla conoscenza del mercato di riferimento ed improntando le scelte progettuali sull’innovazione, ricerca ed affidabilità dei suoi prodotti caratterizzati da un ottimo rapporto qualità-prezzo”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: almeno 120 mq

Bacino d’utenza: almeno 35mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 66mila euro

Fatturato medio annuo: almeno 600mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: nessuna

Durata del contratto: 5 anni

Per maggiori informazioni http://www.primadonnacollection.com/franchising.htm

Dr Fleming, parafarmacie in franchising

Parafarmacie e negozi per la vendita di prodotti legati alla salute sono esercizi commerciali molto promettenti nel settore dei franchising, che vanno però approcciati con serietà e preparazione. Rispetto ad altri settori merceologici, infatti, presentano delle peculiarità importanti.

Uno dei marchi più importanti del ramo è Dr Fleming che, secondo quanto informa l’azienda, “è il network in franchising specializzato nello sviluppo di Farmacie, Parafarmacie e Corner. Il nuovo progetto nasce dall’incontro della famiglia Bornino, attiva nel settore farmaceutico da 3 generazioni, e la WM Capital, la società specializzata nel Business Format Franchising, che promuove la crescita delle imprese attraverso lo sviluppo di sistemi franchising in Italia e all’estero”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: da 80 a 120 mq

Bacino d’utenza: almeno 10mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 125mila euro

Fatturato medio annuo: almeno 400mila euro

Fee d’ingresso: 15mila euro

Royalties: 3,00

Durata del contratto: 5 anni

Per maggiori informazioni http://www.drfleming.it/franchising.htm

Come cambia il franchising in Italia

Secondo l’ultimo rapporto di Confimprese sul franchising in Italia, è raddoppiata negli ultimi 6 anni, passando dal 18 al 36%, la percentuale di franchisor che dichiarano di avere imprenditori stranieri tra gli affiliati, soprattutto cinesi e nordafricani. Allo stesso modo, sale la percentuale di franchisor che dichiarano di avere prevalentemente affiliati donne: 27,2 a 33,3%.

Altro dato interessante sulla configurazione del franchising in Italia è il divario tra i franchisor che annoverano affiliati con disponibilità economica fino 20mila euro e quelli che, invece, hanno affiliati con risorse proprie più consistenti, che oscillano tra 70 e 150mila euro. Ferma al 7,5% la percentuale di quanti hanno una liquidità superiore a 150mila euro.

Sul fronte dell’età di chi gestisce esercizi in franchising in Italia si nota un innalzamento della media. Se nel 2008 l’84,5% dei franchisor dichiarava che la maggioranza dei loro franchisee era tra i 25 e 45 anni, oggi il 77,5% dei franchisor dichiara che l’età dei loro franchisee è compresa tra i 36 e i 55 anni.

Passando invece al grado di istruzione delle persone attive nel franchising in Italia, anche questo si sta innalzando. Il 25,5% dei franchisor dichiara infatti di avere soprattutto franchisee laureati, contro il 5,6% del 2008; infatti, alla rilevazione effettuata 6 anni fa il 40,8% dichiarava di avere soprattutto diplomati.

Sul fronte dell’investimento iniziale, il 60% del campione sostiene di aver ridotto l’investimento iniziale in attrezzature e arredo, il 48% l’investimento in prima fornitura di merce, il 40% la fee d’ingresso e le royalties.

Insomma, se il franchising in Italia è un settore che, indubbiamente, combatte la crisi, il merito è anche della fluidità che si porta dietro, sia in termini di anagrafica sia in termini di capacità d’investimento e di propensione al rischio.

Gatta Italia, franchising delle calze

Uno dei pezzi forti dell’artigianalità italiana è quello della produzione di calze e collant. Un settore che, anche nel franchising, offre interessanti opportunità di business, come dimostrano i molti marchi di successo presenti sul mercato.

In questo settore si inserisce Gatta Italia, un’azienda giovane il cui credo aziendale è, fa sapere,rispetto delle persone in organico e in collaborazione, dell’ambiente, valore condiviso e imprescindibile per la costruzione di qualsiasi rapporto e iniziativa”. Sempre secondo Gatta Italia, i suoi valori sono: “tutti per uno, uno per tutti, la scala gerarchica non ci appartiene, innovazione, qualità, competitività, alta professionalità, avanguardia tecnologica”.

Dettagli

Superficie media del punto vendita: almeno 45 mq

Bacino d’utenza: almeno 30mila abitanti

Investimento iniziale: almeno 39mila euro

Fatturato medio annuo: almeno 200mila euro

Fee d’ingresso: nessuna

Royalties: nessuna

Durata del contratto: 3 anni

Per maggiori informazioni http://www.gattaitalia.it/franchising.html