Concorso straordinario docenti 2021: chi può partecipare e quando si svolgerà

Previsto dal Decreto Sostegni Bis, si attende a breve la pubblicazione del bando di concorso straordinario per docenti, le cui prove dovrebbero svolgersi già a dicembre 2021.

Per presentare la domanda si dovrà aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma diamo uno sguardo ai requisiti d’accesso richiesti.

Non possono partecipare i docenti compresi tra quelli che partecipano alle assunzioni da GPS per l’anno scolastico 2021/2022;

Possono partecipare i docenti che abbiano svolto entro il termine di presentazione delle domande di partecipazione, tre annualità di servizio nelle scuole statali negli ultimi cinque anni, di cui una specifica, ossia prestata nella classe di concorso per cui si partecipa. Le annualità previste per l’accesso valgono solo se svolte nella scuola statale, anche in scuole di gradi diversi o su posti di sostegno.

Le tre annualità negli ultimi cinque anni possono essere non consecutive. Inoltre, non valgono gli spezzoni, ossia qualche mese svolto all’interno di un’annualità.

Infatti, per annualità s’intende il servizio prestato per almeno 180 giorni all’interno dell’anno scolastico o un servizio prestato senza interruzione dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.

In linea di massima, dovrebbero essere circa 15.000 i posti da coprire.

La prova disciplinare sarà selettiva, tuttavia non è dato ancora sapere se si tratterà di un elaborato a risposta multipla. Si potrà partecipare solo per una classe di concorso e per una sola Regione.

Probabilmente non ci sarà la prova di sostegno, in quanto dovrebbe essere richiesto il conseguimento del titolo di specializzazione. Le date non sono state rese note, ma il concorso straordinario dovrebbe svolgersi entro la fine del mese di dicembre 2021.

Sarò possibile svolgere sia il concorso ordinario che il nuovo concorso straordinario. Potrebbe essere possibile partecipare anche alla procedura straordinaria per l’abilitazione con domanda presentata entro il 15 luglio 2020, ma il Ministero non si è ancora espresso nel merito.

Per partecipare alla prova disciplinare si paga il contributo di segreteria. Una volta superata tale prova sarà stilata una graduatoria di merito regionale sulla base dei titoli (tabella che manca ancora) e del punteggio conseguito nella prova.

I candidati vincitori collocati in posizione utile in graduatoria partecipano, con oneri a proprio carico, a un percorso di formazione che dovrebbe essere pagato dai corsisti. Esso potrà essere svolto in collaborazione con l’Università e avrà come obiettivo quello di integrare le competenze professionali.

Si chiuderà con una prova finale. In caso di valutazione positiva e della prova conclusiva il candidato verrà assunto a tempo indeterminato dal 1° settembre 2022 sui posti vacanti e disponibili banditi. 

I posti autorizzati per le assunzioni in ruolo 2021/22 sono “congelati”, dovranno essere attribuiti esclusivamente ai docenti precari. I vincitori, ottenuti il ruolo, nell’anno successivo svolgeranno l’anno di formazione e prova. Le graduatorie dureranno sino ad esaurimento.

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Non esiste una spiegazione razionale sulla scelta delle tre annualità negli ultimi cinque anni di servizio. Tra l’altro, per quanto concerne il nuovo concorso ordinario, lo stesso Decreto Sostegni Bis prevede una riserva posti del 30% per docenti con tre annualità di servizio negli ultimi dieci anni scolastici. Quindi, ad ogni concorso può corrispondere un requisito diverso.

Concorso per 2.022 posti da funzionari: requisiti, domanda, suddivisione per ruolo e Regione

Il 15 novembre 2021 entro le ore 14, scade la domanda di presentazione al concorso pubblico indetto per 2.022 funzionari laureati da assumere a tempo determinato nelle Regioni del Sud Italia, di cui 1.270 dovranno ricoprire il ruolo di funzionario esperto tecnico. Il bando del nuovo concorso RIPAM è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, serie concorsi n.82 del 15 ottobre 2021.

Concorso 2.022 funzionari: requisiti di ammissione

Per partecipare al concorso che mette a disposizione 2.022 posti da funzionario, bisogna possedere la cittadinanza italiana o di quella di uno Stato membro UE, aver compiuto 18 anni, far parte dell’elettorato attivo, godere dei diritti civili e politici, non essere stato destituito dall’impiego statale per scarso rendimento o comunque non essere stato licenziato da un’occupazione presso una Pubblica Amministrazione, non aver riportato condanne penali che comporterebbero l’interdizione dai pubblici uffici.

Tutti i candidati devono aver conseguito una laurea triennale specifica in relazione al profilo professionale ricercato.

La figura professionale più richiesta è quella di funzionario esperto tecnico (1.270 posti) che saranno così collocati nelle varie Regioni:

  • 116 unità nella Regione Abruzzo;
  • 53 unità nella Regione Basilicata;
  • 168 unità nella Regione Calabria;
  • 287 unità nella Regione Campania;
  • 31 unità nella Regione Molise;
  • 197 unità nella Regione Puglia;
  • 164 unità nella Regione Sardegna;
  • 234 unità nella Regione Sicilia.

Il funzionario esperto tecnico deve essere competente in materia di supporto e progettazione tecnica, in esecuzione di opere e interventi pubblici e gestione delle procedure legate alla loro realizzazione. Nello specifico, ecco le lauree richieste per ricoprire questo ruolo. I seguenti titoli di studio devono essere in possesso dei candidati entro la data di scadenza della domanda:

  • laurea triennale in: Beni culturali; Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali; Ingegneria civile e ambientale; Scienze dell’architettura; Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale; Scienze e tecniche dell’edilizia; Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura; Scienze geologiche.
  • laurea magistrale in: Conservazione dei beni architettonici e ambientali; Conservazione e restauro dei beni culturali; Ingegneria civile; Ingegneria dei sistemi edilizi; Ingegneria della sicurezza; Architettura del paesaggio; Architettura e ingegneria edile-architettura; Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale; Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio; Scienze e tecnologie geologiche; Scienze geofisiche; Ingegneria per l’ambiente e il territorio; Ingegneria gestionale.

La domanda

La domanda di partecipazione al concorso deve avvenire esclusivamente per via telematica, accedendo tramite SPID e compilando il modulo elettronico sul sistema «Step-One 2019», raggiungibile in rete all’indirizzo «https://ripam.cloud» mediante registrazione sul sistema del candidato che deve essere in possesso di una PEC. La quota di partecipazione è di 10,00 euro.

Per la selezione è prevista una prova scritta per ogni tipologia di figura ricercata e sarà stilata una graduatoria a parte secondo il ruolo da ricoprire.

La prova scritta

Il concorso prevede una prova scritta che differisce per ciascuna delle figure ricercate. I candidati al ruolo di funzionario esperto tecnico dovranno rispondere a 40 quesiti a risposta multipla nel tempo massimo di 60 minuti. Il minimo punteggio per superare la prova è di 21/30: ad ogni risposta esatta verranno assegnati 0,75 punti; zero punti per la mancata risposta; penalità di 0,2 punti per ogni risposta errata.

Ai candidati è richiesta la conoscenza della lingua inglese basica e delle tecnologie informatiche più comuni, in scienza e tecnica delle costruzioni e la sezione di legislazione in materia edilizia e urbanistica.

La graduatoria finale sarà pubblicata sul sito del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, sul sistema «Step-One 2019» che viene aperto a tutti i partecipanti dopo il pagamento della quota di partecipazione al concorso e sul sito http://riqualificazione.formez.it.

Gli altri profili professionali posti a concorso

733 posti da funzionario esperto in gestione, rendicontazione e controllo con con competenza in materia di supporto alla programmazione e pianificazione degli interventi, nonché alla gestione, al monitoraggio e al controllo degli stessi ivi compreso il supporto ai processi di rendicontazione richiesti dai diversi soggetti finanziatori, anche attraverso l’introduzione di sistemi gestionali più efficaci e flessibili tra le amministrazioni e i propri fornitori. La suddivisione dei posti per Regione:

  • 74 unità nella Regione Abruzzo;
  • 40 unità nella Regione Basilicata;
  • 94 unità nella Regione Calabria;
  • 189 unità nella Regione Campania;
  • 21 unità nella Regione Molise;
  • 149 unità nella Regione Puglia;
  • 88 unità nella Regione Sardegna;
  • 78 unità nella Regione Sicilia.

Inoltre, sempre attraverso il concorso Ripam per funzionari, è richiesto il profilo professionale di funzionario esperto analista informatico con competenza in materia di analisi dei sistemi esistenti e definizione di elementi di progettazione di dati logici per i sistemi richiesti dai fabbisogni di digitalizzazione delle amministrazioni. Identificazione e progettazione di chiavi per i dati e definizione di cataloghi di dati. Definizione e realizzazione delle condizioni di interoperabilità per l’acquisizione e scambio di dati utili alle amministrazioni. La suddivisione dei 19 posti per Regione: 

  • 7 unità nella Regione Abruzzo;
  • 1 unità nella Regione Basilicata;
  • 1 unità nella Regione Molise;
  • 2 unità nella Regione Puglia;
  • 4 unità nella Regione Sardegna;
  • 1 unità nella Regione Sicilia.

Concorso DSGA 2021, ultime notizie: quando esce il bando

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso il suo parere sulla bozza del decreto per indire il nuovo concorso ordinario per il ruolo di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi della scuola presentata dal MIUR. L’uscita del bando è attesa entro la fine dell’anno 2021.

Nel frattempo, le organizzazioni sindacali e il MIUR si stanno confrontando per stabilire le modalità di svolgimento delle prove d’esame per i concorsi. Ecco quali sono le ultime novità sul prossimo concorso SDGA 2021 ordinario e il concorso straordinario SDGA.

Concorso ordinario DSGA 2021

Rigorosamente in videoconferenza nel rispetto delle norme anti Covid-19, il MIUR e i sindacati si sono confrontanti in merito al bando ordinario 2021 SDGA. Il Ministero ha illustrato il Decreto interministeriale per l’avvio della procedura concorsuale che si rivolge ai candidati che hanno conseguito il titolo di laurea specifico.

L’intento del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca è continuare nella direzione della risoluzione del problema che riguarda la carenza del personale. I posti vacanti per il ruolo di SDGA sono 1.826.

Il nuovo concorso DSGA ordinario si svolgerà con le attuali modalità semplificate introdotte dal governo per lo svolgimento di tutti i concorsi pubblici nel periodo di emergenza pandemica.

Concorso ordinario DSGA: ultime novità

Il bando di concorso è indetto su base regionale, quindi, riguarda solo le Regioni dove le graduatorie si sono esaurite e ci sono dei posti vacanti.

Per quanto concerne i requisiti, possono partecipare al concorso tutti i cittadini italiani o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea che hanno conseguito dei diplomi di laurea, delle lauree specialistiche e delle lauree magistrali di cui all’allegato A del decreto, o di titoli equivalenti.

Per via dell’emergenza Covid che ha costretto il governo a prendere misure precauzionali volte a combattere la diffusione del coronavirus, sono state eliminate due prove (preselettiva e teorico pratica). Le prove d’esame consistono in una prova scritta e in una prova orale che avranno come oggetto le materie indicate nell’allegato B del decreto.

La prova scritta si svolgerà in sedi decentrate tramite la strumentazione informatica. I candidati dovranno rispondere a 60 quesiti a risposta multipla composta da quattro opzioni.

La prova orale verrà svolta in videoconferenza, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e digitali, comprendente un colloquio che verterà sulle materie d’esame e la verifica della conoscenza degli strumenti informatici e della lingua inglese.

Sarà effettuata la valutazione dei titoli al termine della prova orale, naturalmente solo per i candidati che l’avranno superata sulla base della documentazione presentata nella domanda di partecipazione.

Le graduatorie avranno una validità di due anni.

I vincitori del concorso dovranno prestare servizio presso la sede assegnata per cinque anni, compreso l’anno d’immissione al ruolo.

Come si svolge la prova scritta e il punteggio

La prova scritta si svolge in un limite massimo temporale di 120 minuti, dove i candidati sono chiamati a scegliere una delle quattro risposte multiple offerte da ciascuna delle 60 domande.

La lista delle materie oggetto dell’esame e il numero di quesiti corrispondenti:

  • Diritto Costituzionale e Diritto Amministrativo con riferimento al diritto dell’Unione europea (5);
  • Diritto civile (4);
  • Contabilità pubblica con particolare riferimento alla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche (18);
  • Diritto del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego contrattualizzato (10);
  • Legislazione scolastica (8);
  • Ordinamento e gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche autonome e stato giuridico del personale scolastico (12);
  • Diritto penale con particolare riguardo ai delitti contro la Pubblica Amministrazione (3).

Ogni risposta esatta vale un punto e il punteggio minimo per superare la prova scritta è di 42/60.

Come si svolge la prova orale e il punteggio

La prova orale dura 40 minuti e consiste in un colloquio sulle materie d’esame dell’allegato B; una verifica della conoscenza degli strumenti informatici più comunemente utilizzati; una verifica della conoscenza della lingua inglese. La prova è superata se si ottengono almeno 42/60.

Valutazione dei titoli

La Commissione assegna ai titoli culturali e professionali di cui all’allegato C del decreto, un punteggio massimo complessivo di 30 punti. Gli stessi vengono sommati a quelli ottenuti nella prova scritta e nella prova orale.

Obiezione dei sindacati

Le organizzazioni sindacali hanno espresso delle perplessità in merito alle selezioni del concorso: troppe nozioni e poca pratica nelle prove, necessaria una verifica teorico-pratica al fine di valutare il candidato a svolgere il ruolo di DSGA, priorità mancata alle assunzioni DSGA facenti funzione, mancata quota di posti riservati al personale interno, mancata inclusione nel concorso straordinario per DSGA i facenti funzione con tre anni di servizio, anche se senza titolo.

Saranno modificate le procedure concorsuali sulla base dei dubbi espressi dai sindacati? Intanto, si attendono notizie sul concorso straordinario facenti funzione.

Concorso DSGA 2021 facenti funzione

Si tratta del concorso straordinario riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, quindi, che hanno già ricoperto il ruolo per almeno tre interi anni scolastici a partire dal 2011/2012. Il concorso riservato al personale facente funzione rappresenta quindi una procedura di progressione volta a completare le misure di reclutamento dei profili di DSGA per il triennio 2021/2023. Infatti, le graduatorie che risulteranno dal concorso straordinario riservato ai facenti funzione saranno utilizzate in subordine a quelle del concorso ordinario.

Requisiti:

  • laurea in Giurisprudenza, Scienze Politiche Sociali e Amministrative, Economia e Commercio o titoli equipollenti;
  • tre anni di servizio come facente funzioni;
  • restano esclusi gli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, in quanto anche se hanno ricoperto il ruolo per un minimo di tre anni, sono privi del titolo di studio richiesto.

Modalità richieste dai sindacati per le prove d’esame

  • Maggiore tempo a disposizione dei candidati per espletare la prova;
  • meno quesiti sulla conoscenza delle norme giuridiche e più domande sulla gestione amministrativa scolastica;
  • eliminazione del limite minimo di punteggio, in quanto quelli dei titolo potrebbero incidere troppo sul punteggio finale.

Concorso INPS 1858 posti: come partecipare?

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1° ottobre 2021 il nuovo bando che riguarda il concorso INPS volto all’assunzione con un contratto a tempo indeterminato di 1.858 consulenti di protezione sociale, in veste di funzionari: area C, posizione economica C1.

Come partecipare al concorso INPS 2021

I candidati che ambiscono ad essere assunti come funzionari a tempo indeterminato nell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, possono partecipare solamente se in possesso di un titolo di laurea magistrale tra quelli proposti dal bando. A tal proposito, ecco tra quali seguenti lauree magistrali/specialistiche si deve essere in possesso:

  • finanza
  • ingegneria gestionale
  • relazioni internazionali
  • scienze dell’economia
  • scienze della politica
  • scienze delle pubbliche amministrazioni
  • scienze economiche per l’ambiente e la cultura
  • scienze economico-aziendali
  • scienze per la cooperazione allo sviluppo
  • scienze statistiche
  • metodi per l’analisi valutativa dei sistemi complessi
  • statistica demografica e sociale
  • statistica economica finanziaria ed attuariale
  • statistica per la ricerca sperimentale
  • scienze statistiche attuariali e finanziarie
  • servizio sociale e politiche sociali
  • programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali
  • sociologia e ricerca sociale
  • sociologia
  • metodi per la ricerca empirica nelle scienze sociali
  • studi europei
  • giurisprudenza
  • teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica.

Al suddetto concorso INPS 2021 possono partecipare anche i candidati in possesso di un diploma di laurea del vecchio ordinamento equipollente a quelle magistrali richieste.

I 1.858 vincitori del concorso dovranno ricoprire il ruolo di consulenti per la protezione sociale al fine di rispondere alle nuove esigenze dell’INPS in materia di ammortizzatori sociali, previdenza, sistema pensionistico e attività di sostegno alla povertà.

Non è richiesto il voto minimo di laurea o una certificazione informatica e/o linguistica, così come non serve un titolo di dottorato. Facciamo questa precisazione in quanto il loro possesso non rappresenta un requisito necessario di partecipazione. Tuttavia, sono da prendere in considerazione per accumulare punteggio.

Le prove del concorso INPS

I candidati dovranno affrontare una prova preselettiva, ma solo nel caso dovessero pervenire oltre 25.000 domande. In tal caso, la preselezione sarà basata su un elaborato di quesiti psicoattitudinali, sulla logica e la conoscenza della lingua inglese, sulle competenze informatiche e altre domande di culturale generale. Per conoscere quando si svolgerà l’eventuale prova preselettiva si dovrà attendere il calendario di convocazione che sarà pubblicato il 26 novembre 2021.

Chi supererà la prova preselettiva avrà accesso alla prima prova scritta che consisterà in una serie di domande a risposta multipla volta ad accertare e verificare le conoscenze sulle seguenti materie:

  • bilancio e contabilità pubblica;
  • pianificazione, programmazione e controllo e organizzazione e gestione aziendale;
  • diritto amministrativo e costituzionale;
  • diritto del lavoro e legislazione sociale.

I candidati che avranno accesso alla seconda prova scritta, dovranno sottoporsi ad un altro elaborato di quesiti a risposta multipla, che stavolta verteranno su altre materie, ossia:

  • scienza delle finanze;
  • economia del lavoro;
  • elementi di economia politica;
  • diritto civile;
  • elementi di diritto penale.

Infine, la selezione finale vedrà i candidati dover affrontare la prova orale che verterà su tutte le materie oggetto d’esame delle prove scritte, ma anche sulla verifica del livello di conoscenza informatico e della lingua inglese. I candidati ammessi a tale prova dovranno aver riportato almeno 21/30 in ognuna delle prove scritte.

Si ricorda che tutte le prove d’esame del concorso si svolgeranno in modalità telematica.

Valutazione dei titoli

Verranno presi in considerazione, come già anticipato, i titoli posseduti dai candidati ai fini di una valutazione che consentirà loro di acquisire punteggio addizionale. A prescindere che si tratti di laurea magistrale/specialistica o del vecchio ordinamento, saranno assegnati 3 punti per le votazioni finale riportate da 101 a 105; sei punti per votazioni finali da 106 a 110. In caso di laurea conseguita con 110 e lode, i punti attribuiti al candidato saranno 9.

Quattro punti verranno assegnati per il conseguimento di uno o più master di II livello inerenti le materie oggetto delle prove d’esame del bando di concorso INPS, stesso dicasi per chi ha conseguito uno più dottorati a cui saranno assegnati otto punti.

Se si possiede un’ulteriore laurea tra quelle sopra indicate, si beneficia di altri 4 punti a prescindere dalla votazione finale riportata.

Un punto vale la certificazione di una conoscenza di base informatica. Ben cinque punti vengono assegnati ai candidati che sono in possesso di una certificazione corrente di conoscenza della lingua inglese, pari almeno al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento, se rilasciata dagli enti certificatori riconosciuti dal decreto n. 118 del 28 febbraio 2017 del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione – Direzione generale per il personale scolastico.

Infine, otto punto andranno attribuiti per il possesso di una certificazione corrente di conoscenza di lingua inglese, pari almeno al livello C1.

Come fare domanda per il concorso INPS

Per partecipare al concorso INPS, a partire dal 1° ottobre 2021 si deve essere in possesso di un account SPID per accedere al portale, consultare tutti i servizi online, tra cui l’iscrizione per la partecipazione ai concorsi pubblici. Il termine utile ultimo per presentare domanda di accesso al concorso dell’INPS è il 2 novembre 2021.

Requisiti generali

Per poter fare istanza di partecipazione al concorso INPS, si dovrà essere in possesso di tutti quei requisiti generali richiesti per lo svolgimento dei concorsi pubblici in generale, quindi:

  • essere cittadino italiano o di uno degli Stati membri della UE;
  • non essere stato destituito, licenziato o dispensato dall’impiego presso la PA e non essere mai decaduto da altro impiego pubblico, né interdetto dai pubblici uffici;
  • non aver riportato condanne penali;
  • aver assolto agli obblighi di leva se previsti;
  • godere dei diritti civili e politici;
  • fare parte dell’elettorato attivo;
  • essere idonei fisicamente all’impiego.

PNRR Pubblica Amministrazione: procedure per il reclutamento in PA

Per il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, il PNRR non ha nulla da invidiare al Piano Marshall, che ha consentito di ricostruire l’Italia nel secondo dopoguerra, investe anche nella Pubblica Amministrazione e prevede nuove forme di reclutamento in PA, necessarie per poter utilizzare le risorse dell’Unione Europea anche in questo settore strategico.

Il PNRR e la Pubblica Amministrazione

All’interno del PNRR viene riconosciuta l’importanza della Pubblica Amministrazione che è assimilata a un architrave per il Paese e quindi una struttura portante, proprio per questo è importante coinvolgerla nel piano di riforme che prevede una forte digitalizzazione e l’attrazione dei migliori talenti del Paese in modo che diventi sempre più efficiente e dia supporto alle imprese e ai privati. Il PNRR prevede tre azioni principali: riforme orizzontali, riforme abilitanti e riforme settoriali. Tra le riforme orizzontali due sono le principali: riforma della Giustizia e riforma della Pubblica Amministrazione.

Il documento sottolinea che, al fine di promuovere un rapido utilizzo delle risorse messe a disposizione dell’Unione Europea per l’attuazione del PNRR, è necessario avere una Pubblica Amministrazione efficiente attraverso un sistema di digitalizzazione dei servizi e la presenza in PA di esperti nei vari settori di attività, proprio per questo sono previste nuove assunzioni.

Per scoprire le linee generali del PNRR, leggi l’articolo:  PNRR: Cos’è il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza

Le carenze della Pubblica Amministrazione: lenta, vecchia e poco competente

Attualmente l’età media dei pubblici dipendenti è di 50,7 anni di età, il 16,3% dei dipendenti pubblici ha più di 60 anni e molti dipendenti sono vicini al pensionamento, emerge la necessità di svecchiare la PA e dare assistenza tecnica necessaria alle amministrazioni centrali e locali al fine di mettere a punto progetti innovativi.

Tra i problemi che più hanno inciso sulla lentezza burocratica e sull’incapacità della Pubblica Amministrazione di tenere il passo dell’innovazione, c’è stata la mancata sostituzione dei dipendenti andati in pensione con nuove energie, questo a causa del blocco del turn over. A ciò si aggiunge il mancato investimento nella formazione dei dipendenti pubblici: nel 2018 solo il 7,3% dei dipendenti pubblici ha seguito un corso per l’aggiornamento ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione). A fronte di tali carenze, solo sommariamente indicate, la Pubblica Amministrazione si trova a dover gestire procedure sempre più complesse che si sono stratificate nel tempo in maniera poco coordinata e spesso in conflitto tra i vari livelli amministrativi.

Dall’insieme di queste criticità emerge la necessità di avere nuove procedure di reclutamento in PA, che siano snelle, in media i concorsi in Italia durano anche più di un anno, mentre il periodo intercorrente tra la pubblicazione del bando e l’assunzione è di circa 4 anni, e che allo stesso tempo assicurino l’ingresso in Pubblica Amministrazione dei migliori talenti. Tale indicazione arriva anche dalla Commissione Europea che ha individuato i vari limiti della PA in Italia.

PNRR e nuove procedure di reclutamento in PA

In base alle indicazioni del PNRR (pagine 46 e ss.) le nuove procedure per il reclutamento in PA dovranno prevedere:

  • il rafforzamento dei sistemi di preselezione;
  • maggiore utilizzo delle prove a distanza (naturalmente con un sistema di controllo sicuro);
  • sistemi veloci di reclutamento delle persone per diversi profili;
  • maggiore presenza di profili tecnici ad elevata specializzazione;
  • Disporre di informazioni aggregate qualitative e quantitative sul capitale umano della funzione
    pubblica e sui suoi cambiamenti

Il progetto prevede la possibilità per le singole amministrazioni di accedere a piattaforme della PA per il reclutamento.

Nuove procedure per il reclutamento in PA e Concorso per il Sud

In realtà non sembra che finora ci sia stato molto successo per le nuove modalità di selezione e in particolare è stato registrato il flop al “Concorso per il Sud”. In estate infatti si sono svolte le selezioni per l’assunzione di 2800 tecnici al Sud. La disciplina prevedeva una prima selezione dei candidati per titoli che ha portato a poco più di 8000 candidati ammessi alle prove successive. Di questi si sono presentati in pochi, in media il 65% con punte del 50% nella regione Lazio e in Puglia e soprattutto sono stati pochi quelli che sono riusciti a superare le prove. Per evitare il flop si è pensato di allargare la platea di ammessi alle prove a tutti coloro che si erano iscritti e che erano stati scartati in quanto in possesso di pochi titoli.

Di fatto quasi 2000 posti per i profili più elevati sono rimasti scoperti e proprio per questo sarà scritto un nuovo bando che dovrebbe uscire in questo autunno e che dovrebbe consentire anche una riduzione della disoccupazione femminile. Molti hanno criticato la scelta della preselezione per titoli, in particolare il M5S, in quanto avrebbe tagliato fuori dal concorso i neo-laureati senza esperienza lavorativa pregressa e lo stesso ministro Brunetta ha ammesso che ci sono state delle criticità.

Il Portale del Reclutamento in PA

Nel frattempo dal 10 agosto è attivo il Portale per il Reclutamento in PA all’indirizzo www.inpa.gov.it. Allo stesso è possibile registrarsi con l’uso di CNS (Carta Nazionale Servizi), CIE (Carta di Identità Elettronica) o SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale). Una volta entrati è possibile caricare il proprio curriculum, inoltre si potranno avere informazioni sulle posizioni scoperte in Pubblica Amministrazione. Le funzionalità del Portale del Reclutamento per ora sono limitate infatti è previsto che l’entrata in vigore effettiva e la totale funzionalità sia disponibile dal 2023, dovrebbe diventare una sorta di database in cui sono raccolti i dati di coloro che vorrebbero lavorare in Pubblica Amministrazione e da questi dovrebbero attingere gli enti pubblici in base al loro fabbisogno.

Il Portale del Reclutamento è stato sviluppato dal Dipartimento funzione Pubblica insieme ad Almaviva .

Sul Portale, al momento in cui entrerà nel pieno delle funzioni, sarà possibile avere informazioni anche sui bandi Fast Track che prevedono procedure speciali e veloci per l’assunzione in PA con l’uso delle risorse del PNRR. Ricordiamo che le risorse del PNRR non possono essere utilizzate per assunzioni ordinarie, ma solo per l’esecuzione di progetti determinati e specifici, quindi saranno assunzioni a tempo determinato, come quelle previste per il Ministero della Giustizia che ha pubblicato un bando per 8171 posti a tempo determinato (tre anni) in qualità di “addetti all’Ufficio del Processo”, il cui ruolo sarà smaltire il carico eccezionale maturato negli uffici giudiziari.