Allarme Superbonus 110%: terminati i fondi stanziati. Stop cessioni

Brutte notizie in arrivo per coloro che volevano utilizzare il Superbonus 110% per ristrutturare casa ottenendo un efficientamento energetico di almeno 2 classi energetiche. I fondi stanziati risultano già tutti prenotati e in nuovo finanziamento è incerto, a queste difficoltà si aggiunge che molti intermiediari hanno annunciato di non accettare più cessioni del credito.

ENEA: i fondi stanziati per il Superbonus 110% sono stati tutti prenotati

La notizia circola ormai da qualche giorno, ma i fondi messi a disposizione, cioè 33, 3 miliardi di euro, risultavano già tutti prenotati alla fine di maggio, anzi dai rilievi fatti fatti risultano prenotati 33,7 miliardi di euro, cioè si è già oltre. A lanciare l’allarme sui fondi per il Superbonus è Enea (agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) facente capo direttamente al Ministero per la Transizione Ecologica. Si tratta dell’ente attraverso il quale passano tutte le pratiche per il Superbonus.

È difficile capire cosa potrebbe succedere ora perché, come spesso accade con il Superbonus 110%, siamo abituati a continui cambi di rotta. Finora le casse dedicate al Superbonus hanno avuto diversi rifinanziamenti, già 6 volte, proprio per questo molti fanno affidamento su nuovi fondi. Ora però c’è qualcosa di diverso rispetto al passato e cioè la consapevolezza che forse si è andati troppo oltre con questa agevolazione.

Il Governo aveva prorogato la misura inizialmente fino al 30 giugno, siamo quindi agli sgoccioli. Con un’eccezione per le abitazioni private che possono accedervi fino alla fine del 2022 a patto che il 30% lavori dei risulti realizzato entro il 30 settembre 2022. La proroga era al 2023 per gli edifici IACP.

Perché molti temono di non poter accedere al Superbonus 110%?

Si sottolinea che la proroga formale ha poco valore senza fondi, infatti il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha più volte espresso perplessità su questo provvedimento. Non è l’unico visto molti esponenti del Governo lo considerano la più grande truffa italiana. Proprio l’emergere di molte frodi ha portato a diversi aggiustamenti della normativa che, da un lato hanno reso più difficile accedere ai fondi aumentando vincoli e burocrazia, ad esempio con il visto di conformità, dall’altro hanno reso coloro che lavorano in questo ambito particolarmente sotto pressione, tra cui anche i commercialisti, perché hanno visto le norme cambiare di continuo.

Ora la nuova tegola, cioè gli italiani hanno già prenotato tutti i fondi messi a disposizione e quindi non vi sarebbe spazio per coloro che stanno ora svolgendo le pratiche ma ancora non hanno ottenuto i fondi.

Sono in molti a sperare in un rifinanziamento, ma questo è difficile che venga dal Governo che sembra essere compatto nel dire no a uno scostamento di bilancio che sarebbe necessario per mettere a disposizione nuovi fondi. Risorse potrebbero invece arrivare dal PNRR.

Giorgetti: è necessario disboscare i bonus

Il Ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti durante l’assemblea di Confocommercio ha ribadito che i bonus sono stati importanti in questi anni, e finora si è riusciti a finanziarli senza uno scostamento di bilancio, ma ora è arrivato il momento di razionalizzare la spesa. Ha sottolineato che i bonus andrebbero disboscati, aggiungendo ancora un altro dettaglio che per molti cittadini è sicuramente un vero incubo. Giorgetti ha infatti ribadito che “Prima di tassare bisogna vedere di risparmiare eventualmente sulle spese superflue o non esattamente utili”. Questo vuol dire che una delle strade per il rifinanziamento potrebbe essere un aumento di tasse che andrebbe a colpire praticamente tutti per il beneficio di pochi, questo in un periodo in cui l’inflazione è altissima e non si prevedono riduzioni dei prezzi nel corso dell’anno, ma solo, forse, dal 2023.

La mancata disponibilità du ulteriori fondi stanziati non è certo la prima tegola a cadere sul Superbonus 110% infatti già qualche settimana fa Maria Cecila Guerra, sottosegretario al Ministero dell’Economia, ha dichiarato che oltre 5 miliardi di euro si trovano nel cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate a causa delle difficoltà dei cessionari a ottenere lo sgravio fiscale. Per saperne di più leggi: Superbonus 110%: 5 miliardi di crediti bloccati nel cassetto fiscale

A ciò si aggiunge che molte banche e intermediari finanziari avendo già coperto il loro carico fiscale non accettano più crediti di imposta con la cessione del credito. Tra queste Intesa San Paolo che proprio poche ora fa ha reso noto di avere esaurito i credito e di non accettare nuove cessioni fino a quando non muta il panorama normativo.

Ecobonus e bonus casa, è attivo il portale 2022 per inviare i dati a Enea

Dal 1° aprile 2022 è stato attivato il nuovo portale on line per l’invio dei dati a Enea in merito all’ecobonus e al bonus casa. La piattaforma è a disposizione per la trasmissione dei dati che deve avvenire entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori. L’attivazione del portale on line è avvenuta nella giornata di ieri con qualche ora di ritardo rispetto ai tempi previsti.

Piattaforma on line Enea, quali dati si devono inviare per i bonus edilizi entro 90 giorni?

L’invio delle comunicazioni a Enea riguarda i dati sugli interventi di efficienza energetica che abbiano termine nell’anno 2022. L’adempimento è occorrente per poter beneficiare delle detrazioni fiscali. Per i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2022 ci sarà tempo per effettuare la comunicazione fino al 30 giugno prossimo (90 giorni di tempo) a decorrere dall’attivazione della piattaforma on line. Pertanto, si fa riferimento alla data di riferimento della conclusione dei lavori per il decorrere dei 90 giorni, ma per i lavori effettuati da inizio gennaio alla fine di marzo 2022 si tiene conto della data di messa on line della piattaforma Enea. Per i lavori conclusi a partire dai prossimi giorni dovrà essere calcolato il termine di scadenza di 90 giorni.

Portale Enea 2022, quali sono le novità di quest’anno?

La principale novità del 2022 del portale Enea riguarda il fatto che è previsto un’unica piattaforma per inserire i dati inerenti sia l’ecobonus del 2022, previsto dall’articolo 14 del decreto legge numero 63 del 2013 con lavori che vanno a migliorare l’efficienza energetica, sia il bonus casa del 50% previsto dall’articolo 16 bis del decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986 per gli interventi che garantiscano il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.

Come procedere con l’invio dei dati a Enea per gli interventi in ecobonus?

I dati da inviare a Enea attraverso il portale on line riguardanti l’ecobonus e il bonus casa devono seguire determinate procedure. In particolare, per l’invio dei dati dell’ecobonus si deve entrare nell’apposita sezione e inoltrare le informazioni relativi agli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Le detrazioni fiscali, a seconda dei casi, possono prevedere percentuali di detrazione fiscale pari a:

  • 50%;
  • 65%;
  • 70%;
  • 75%;
  • 80%;
  • 85%.

Invio all’Enea dei dati del bonus facciate e bonus casa per la detrazione fiscale

L’invio dei dati a Enea degli interventi effettuati e rientranti nel bonus facciate sono ammissibili se i lavori comportano la diminuzione della trasmittanza termica dell’involucro opaco. La detrazione fiscale per questi lavori era pari al 90% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021; a partire dal 1° gennaio 2022 la riduzione prevista è del 60%. Inoltre, per il bonus casa è presente l’apposita sezione e i dati da trasmettere sono quelli relativi ai lavori di risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. In tal caso le detrazioni fiscali rientrano nelle agevolazioni previste per le ristrutturazioni edilizie.

Come accedere al portale Enea per l’invio dei dati sui bonus edilizi?

L’accesso al portale Enea per l’invio dei dati relativi ai bonus edilizi è possibile solo autenticandosi al sito bonusfiscali. enea.it tramite:

  • Spid;
  • Carta di identità elettronica (Cie).

Inoltre, Enea ha reso disponibile ai soggetti interessati anche un servizio on line chiamato “Virgilio” che permette di ottenere assistenza fiscale e in tempo reale rispetto ai possibili dubbi sulle detrazioni fiscali. Le risposte fornite dall’assistente virtuale riguardano i quesiti sugli interventi di efficientamento energetico degli edifici in ecobonus, bonus casa e superbonus 110%. Il servizio viene aggiornato tempestivamente a ogni intervento dell’Agenzia delle entrate sia che riguardi gli interpelli che le circolari.

Bonus fotovoltaico e colonnine ricarica, quali visti e asseverazioni servono?

Anche per i bonus relativi all’installazione degli impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo e per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici sono necessari visti e asseverazioni sia per la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi, che per lo sconto in fattura o la cessione dei crediti di imposta. In particolare, il bonus per i lavori per le colonnine di ricarica possono ricadere nel superbonus 110% come interventi trainati. Vediamo quali sono gli adempimenti necessari.

Bonus interventi installazione impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo: quali asseverazioni tecniche servono?

Nel caso in cui si svolgano lavori per l’installazione degli impianti fotovoltaici e dei sistemi di accumulo previsti dal Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) alla lettera h) del comma 1, dell’articolo 16 bis, la detrazione spettante è quella del 50%. Sia per la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730, che per l’opzione di cessione dei crediti di imposta o di sconto in fattura, non è necessaria l’asseverazione dei requisiti tecnici. Tuttavia, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori è necessario inviare all’Enea la comunicazione semplificata del bonus casa. In tal caso è necessario far riferimento alle regole dettate dalla Guida rapida dell’ottobre 2021.

Bonus installazione fotovoltaico, quali asseverazioni di congruità delle spese sono necessarie?

Sul bonus per l’installazione degli impianti del fotovoltaico o dei sistemi di accumulo non è necessaria l’asseverazione della congruità delle spese sostenute nel caso in cui ci si avvalga della detrazione diretta nella dichiarazione dei reddito o nel modello 730. Detta asseverazione è necessaria, invece, nel caso in cui si utilizzi la cessione del credito di imposta o lo sconto in fattura. Infatti, per gli interventi a partire dal 12 novembre 2021, l’asseverazione è occorrente, in carta libera per:

  • opzione degli stati di avanzamento dei lavori;
  • alla conclusione dei lavori;
  • non è occorrente se gli interventi sono di importo non eccedenti i 10 mila euro o in edilizia libera.

Visti di conformità per i lavori in bonus colonnine elettriche o impianti fotovoltaici: quali sono necessari

Per i visti di conformità sugli interventi in bonus colonnine elettriche o impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, bisogna considerare che:

  • il visto non è richiesto in caso di detrazione nella dichiarazione dei redditi per il modello Redditi o per il 730;
  • risulta occorrente il visto nelle comunicazione di cessione del credito di imposta o per beneficiare dello sconto in fattura. Tale visto è necessario dal 12 novembre 2021, ma non per gli interventi in edilizia libera oppure per interventi di importo non eccedente i 10 mila euro.

Bonus impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo: quali sono quelli rientranti nel 110%?

Diversi sono gli adempimenti nel caso in cui gli impianti fotovoltaici e i sistemi di accumulo vengano svolti con la detraibilità del 110%. Gli interventi sono possibili se trainati al 110% dal super sisma bonus o dal super ecobonus. In tal caso, cambiano di molto le asseverazioni sia per la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi che per lo sconto in fattura o per la cessione del credito di imposta.

Asseverazione tecnica nel caso di installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo con detrazione del 110%

Per la detrazione diretta del 110% nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730, l’asseverazione dei requisiti tecnici va osservata. In particolare, entro i 90 giorni successivi alla conclusione degli interventi, bisogna inviare l’asseverazione all’Enea. L’asseverazione non serve per i seguenti casi:

  • se gli interventi sono trainati al 110% dal super sisma bonus;
  • per gli eventuali stati di avanzamento dei lavori (Sal);
  • se si è a fine anno per gli interventi infrannuali.

Cessione del credito di imposta e sconto in fattura: quali asseverazioni tecniche nel caso di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo?

L’asseverazione dei requisiti tecnici è necessaria anche per gli interventi con la detrazione del 110% nel caso in cui ci si avvali della cessione del credito di imposta e dello sconto in fattura per interventi agli impianti del fotovoltaico e dei sistemi di accumulo. L’invio del documento va fatto entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori, anche nel caso di stato di avanzamento dei lavori (Sal) di non meno del 30%. L’asseverazione non è richiesta se rientra negli interventi trainati al 110% del super sisma bonus.

Detrazione fiscale diretta del 110% sugli interventi al fotovoltaico e sistemi di accumulo: quali asseverazione di congruità delle spese?

Nel caso di interventi ai sistemi di accumulo e per gli impianti di fotovoltaico, per la detrazione fiscale diretta del 110% nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730 è necessaria l’asseverazione della congruità dei costi. In particolare, l’asseverazione è all’interno di quella sui requisiti tecnici se gli interventi sono trainati dal super ecobonus. L’asseverazione va inoltrata all’Enea nel termine dei 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori. L’adempimento non è necessario per gli eventuali stati di avanzamento dei lavori o alla fine dell’anno per gli interventi infrannuali.

Cessione del credito di imposta e sconto in fattura su interventi fotovoltaico e sistemi di accumulo: asseverazioni congruità costi al 110%

Sulle asseverazioni della congruità delle spese sostenute per gli impianti fotovoltaici e per i sistemi di accumulo c’è l’obbligo in caso di cessione del credito di imposta o di sconto in fattura. L’asseverazione è contenuta in quella dei requisiti tecnici se i lavori sono trainati dal super ecobonus. Il documento deve essere inoltrato all’Enea:

  • prima delle comunicazioni delle opzioni di sconto in fattura o cessione dei crediti di imposta per gli stati di avanzamento dei lavori di almeno il 30%;
  • nel termine dei 90 giorni susseguenti alla conclusione degli interventi.

Impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo al 110%, quando è necessario il visto di conformità delle spese?

In merito ai visti di conformità per i lavori in detrazione del 110% dell’installazione degli impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, è necessario considerare che:

  • per la detrazione diretta nel modello dei Redditi o in quello del 730 il visto è necessario. Fanno eccezione i casi in cui il 730 sia presentato dal sostituto di imposta oppure se si tratti di 730 o di modello dei Redditi precompilati e presentati, anche con delle modifiche, in via diretta dallo stesso contribuente.
  • il visto è sempre occorrente in caso di cessione del credito di imposta o per lo sconto in fattura.

Bonus colonnina di ricarica veicoli elettrici, quali lavori sono inclusi?

Nel caso dell’installazione delle colonnine per ricaricare le vetture elettriche, bisogna far riferimento all’articolo 16 ter del decreto legge numero 63 del 2013. I lavori possono rientrare solo nel super ecobonus come interventi trainati. Anche per questi lavori è necessario fare attenzione alle asseverazioni e ai visti occorrenti.

Asseverazione tecnica dei requisiti in caso di detrazione diretta al 110% del bonus colonnina ricarica veicoli elettrici

Sulla detrazione diretta al 110% dei lavori per l’installazione delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrico è necessaria l’asseverazione dei requisiti tecnici. L’adempimento va ottemperato entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori con invio all’Enea. Non si adempie all’asseverazione per gli stati di avanzamento dei lavori o alla fine dell’anno per gli interventi infrannuali. L’asseverazione è necessaria anche in caso di cessione dei crediti di imposta o di sconto in fattura.

Asseverazione di congruità delle spese per interventi di installazione colonnina ricarica veicoli elettrici, quando serve?

Per la detrazione diretta del 110% nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730 è necessaria l’asseverazione di congruità delle spese per gli interventi di installazione delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. L’asseverazione è contenuta all’interno di quella sui requisiti tecnici e deve essere inoltrata all’Enea entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori. Non va inviata in caso di stato di avanzamento dei lavori o alla fine dell’anno per gli interventi infrannuali.

Cessione del credito di imposta e sconto in fattura: quale asseverazione di congruità delle spese per le colonnine di ricarica?

In caso di cessione del credito di imposta o di sconto in fattura, è necessaria l’asseverazione di congruità delle spese se si tratta di installazione delle colonnine di ricarica elettrica dei veicoli. L’asseverazione è già contenuta all’interno di quella sui requisiti tecnici. Il documento deve essere inoltrato all’Enea:

  • prima delle comunicazioni delle opzioni di sconto in fattura o cessione dei crediti di imposta per gli stati di avanzamento dei lavori di almeno il 30%;
  • nel termine dei 90 giorni susseguenti alla conclusione degli interventi.

Impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo al 110%, quando è necessario il visto di conformità delle spese?

In merito ai visti di conformità per i lavori in detrazione del 110% dell’installazione delle colonnine di ricarica elettrica dei veicoli, è necessario considerare che:

  • per la detrazione diretta nel modello dei Redditi o in quello del 730 il visto è occorrente. Fanno eccezione i casi in cui il 730 sia presentato dal sostituto di imposta oppure se si tratti di 730 o di modello dei Redditi precompilati e presentati, anche con delle modifiche, in via diretta dallo stesso contribuente.
  • il visto è sempre necessario in caso di cessione del credito di imposta o per lo sconto in fattura.

Detrazione ecobonus: quando è necessaria la pratica ENEA?

Per l’ecobonus, chi vuole accedere alle detrazioni fiscali ha l’obbligo di presentare apposita comunicazione all’Enea. Ma tale adempimento è dovuto solo quando gli interventi, di tipo edilizio e tecnologico, sono finalizzati sia all’accesso alle detrazioni fiscali del 50%, sia al risparmio energetico e/o all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili.

Quindi, nell’ambito del bonus ristrutturazioni, in base al tipo di intervento realizzato non sempre è necessaria la pratica da presentare all’ENEA. Inoltre, con la risoluzione numero 46/E del 2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, seppur sia obbligatoria, la comunicazione omessa o tardiva della pratica ENEA non comporta la perdita del diritto alle detrazioni fiscali.

Quando è necessaria la pratica ENEA per la detrazione ecobonus e quando invece no

Per quanto detto, quindi, è necessaria la pratica ENEA per la detrazione ecobonus quando le opere di ristrutturazione comportano un risparmio o un incremento dell’efficienza energetica. Dagli elettrodomestici ai cappotti termici, e passando per le caldaie, per gli impianti fotovoltaici, per i teleriscaldamento e per gli impianti a biomassa. Ma anche per serramenti e infissi, scaldacqua a pompa di calore, condizionatori, micro-cogeneratori, sistemi ibridi e, tra gli altri, pure i generatori di aria calda a condensazione.

Su quando invece la pratica ENEA non è richiesta, e quindi non è obbligatoria, possiamo semplificare dicendo che tale obbligo non è previsto quando i lavori effettuati rientrano tra le opere murarie. Per esempio, il rifacimento del bagno, la sostituzione delle porte interne, la tinteggiatura delle pareti e l’installazione di allarmi. Ma anche la demolizione di muri portanti, la realizzazione di tramezzi e di divisori e, tra l’altro, pure il rifacimento dell’impianto elettrico.

Pratica online ENEA, cosa c’è da sapere per una corretta compilazione

Per la presentazione della pratica ecobonus, il sito Internet di riferimento è proprio quello dell’ENEA dove è presente un’apposita piattaforma accessibile tramite registrazione. La compilazione, rispetto al passato, è decisamente più intuitiva, ma oltre ad avere un minimo di dimestichezza con il web è utile anche conoscere quelli che sono i termini tecnici legati all’energetica.

Dopo aver inserito i dati anagrafici e quelli dell’immobile, infatti, la piattaforma online ENEA chiede di selezionare il tipo di intervento associato all’ecobonus. Proprio in base al tipo di intervento sarà richiesto l’inserimento di alcuni parametri, ovverosia di valori che sono diversi tra loro. Per esempio, la trasmittanza per gli infissi ed il rendimento per le caldaie.

Se la pratica online ENEA da compilare e da trasmettere prevede per l’accesso alle detrazioni fiscali più beneficiari, allora occorrerà barrare dalla piattaforma la voce ‘Richiesta anche per conto di altri‘. Anche per questo, prima di procedere con la pratica, è fondamentale avere sempre tutti i documenti a portata di mano. Dai documenti di identità alle fatture di installazione e di fornitura, e passando per la dichiarazione asseverata del tecnico abilitato. Ma anche i dati dell’immobile, dalla visura alla planimetria catastale.

Infine, ricordiamo che la pratica online ENEA, quando questa è prevista come obbligatoria, deve essere compilata e trasmessa entro tre mesi. Ovverosia, entro e non oltre 90 giorni dalla chiusura dei lavori o, se previsto, dal collaudo delle opere realizzate.

Comunicazione ENEA: obbligo anche per acquisto elettrodomestici

Cos’è l’ENEA (Energia Nucleare ed Energie Alternative)? È un ente pubblico italiano di ricerca che si pone l’obiettivo di supportare le politiche di competitività e di sviluppo sostenibile. Questo ente agisce nei settori ambientali, dell’energia e delle nuove tecnologie.

I compiti svolti dall’ENEA

Tra le attività principali svolte dall’ENEA ci sono quelle della comunicazione e della promozione della ricerca, studi legati allo sviluppo di avanzate tecnologie, alla conduzione di importanti progetti di ricerca, in special modo riguardanti l’ambito dell’ingegneria e della tecnologia. L’ENEA si occupa di collaborare con altri enti ed istituzione esteri, la partecipazione a grandi programmi di ricerca in collaborazione con organizzazioni internazionali. Inoltre, è responsabile del presidio scientifico e tecnologico in ambito di energia nucleare, eccetera.

Obbligo comunicazione ENEA per elettrodomestici

Da tre anni a questa parte, è obbligatorio comunicare all’ENEA gli acquisiti relativi agli elettrodomestici, per i quali è possibile usufruire del bonus mobili. Tale incentivo è molto vantaggioso in quanto consente di effettuare una spesa non superiore ai 10.000 euro usufruendo di una detrazione IRPEF pari al 50%.

Chi decide di acquistare mobili ed elettrodomestici che partono dalla classe A + (A per i forni), per arredare un immobile che deve essere ristrutturato, può beneficiare di un bonus mobile.

Tuttavia, la procedura non è automatica in quanto non tutti gli elettrodomestici rientrano in questa agevolazione fiscale. Pertanto, al fine di godere di tale beneficio è obbligatorio inviare una comunicazione all’ENEA contenente diversi dati, tra cui quelli relativi agli elettrodomestici acquistati.

Quali sono gli elettrodomestici, il cui acquisto è incentivato dalla detrazione fiscale prevista?

E’ necessario premettere che i dispositivi per il cui acquisto è possibile usufruire della detrazione IRPEF pari al 50% del costo sostenuto, devono essere nuovi e appartenenti a determinate tipologie:

  • Apparecchi elettrici di riscaldamento e/o per la cottura e/o per il condizionamento;
  • radiatori e/o ventilatori elettrici;
  • forni a microonde;
  • piastre riscaldanti elettriche;
  • stufe elettriche;
  • frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie.

Il tipo di pagamento

Per usufruire dell’agevolazione fiscale del 50% rispetto alla spesa sostenuta per l’acquisto dei sopracitati elettrodomestici, i pagamenti devono avvenire tramite carta di credito e/o di debito o attraverso un bonifico. Il pagamento in contanti è vietato, così come gli assegni bancari o altri metodi di pagamento diversi da quelli poc’anzi indicati.

Comunicazione all’ENEA per elettrodomestici

Comunicare i dettagli sugli elettrodomestici comprati all’ENEA è legato al fatto che i dispositivi acquistati comportino un risparmio energetico e abbiano quindi accesso alle detrazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie, così come previsto dall’ecobonus.

E’ indispensabile effettuare una comunicazione all’ENEA soprattutto quando, in relazione a un intervento edilizio, si comprano lavasciuga, lavatrici, frigoriferi, forni, lavastoviglie e piani cottura elettrici. Differentemente dai mobili, le informazioni sugli elettrodomestici devono essere comunicate anche in assenza di un intervento che comporti un risparmio energetico. Ad esempio, quando si rifà la cucina o il bagno.

La comunicazione corretta dei dati sugli elettrodomestici deve avvenire via internet all’indirizzo seguente: https://detrazionifiscali.enea.it inviando l’informazione entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori o dal collaudo. Ma viene preso in considerazione nel caso degli elettrodomestici, anche la data di invio del bonifico o di uno degli altri metodi di pagamento previsti.

La procedura d’inserimento dati

Una volta entrati sulla pagina web sopra citata come riferimento, è necessario procedere all’inserimento dei dati. Si tratta di un iter relativamente semplice se seguito alla lettera, ecco gli step:

  1. Scegliere l’opzione “Registrazione utenti”
  2. Cliccare su “Compila dati anagrafici”
  3. “Inserisci l’immobile”
  4. “Selezione Intervento”
  5. Nella barra “Altro” selezionare la voce “elettrodomestici”.

L’ENEA richiede innanzitutto la potenza elettrica (kw) e la classe energetica dell’elettrodomestico. Il secondo dato è spesso obbligatorio, anche se non in tutti i casi, mentre il primo dato è sempre facoltativo.

Dove reperire i dati da inserire?

In generale, la potenza elettrica espressa in kilowatt che l’elettrodomestico utilizza per il suo regolare funzionamento si trova nella scheda tecnica o nel libretto delle istruzioni o sull’etichetta energetica. La classe energetica del dispositivo è obbligatoria per frigoriferi, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici. Facoltativa per altri, come forni e piani di cottura.

ATTENZIONE: è bene conservare tutta la documentazione necessaria richiesta e utile per beneficiare del bonus mobili. Ci riferiamo alla ricevuta di pagamento, a quella ricevuta di avvenuta transazione, dell’addebito sul conto corrente e le fatture di acquisto dei beni che indichino la natura dell’acquisto, qualità e quantità dei beni e/o servizi acquistati.

Il gran fermento della robotica italiana

È una settimana di fermento per la robotica italiana. Oggi a Parma comincia Robot Forum, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, e a Roma è al via RomeCup 2016, l’evento che mette in mostra l’eccellenza della robotica.

Un evento che durerà fino al 18 marzo e durante il quale realtà virtuale e droni andranno in scena tra performance, dimostrazioni, laboratori, mostre e conferenze. Evento clou, la prima olimpiade della robotica, con 156 squadre in gara provenienti dalle scuole di 17 regioni italiane.

RomeCup 2016 è giunta alla decima edizione ed è promossa dalla Fondazione Mondo Digitale (FMD), in collaborazione con ENEA, Ministero Istruzione, Università e Ricerca, Roma Capitale, Città Educativa di Roma, Comau e Sapienza Università di Roma.

L’ENEA presenta in questa edizione la sua neonata task force “Droni”, un gruppo di studio interdipartimentale che mette insieme risorse, competenze e professionalità legate al mondo ipertecnologico dei droni.

L’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile è da tempo impegnata nello sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche legate a droni volanti, terrestri e sottomarini per applicazioni nell’agricoltura di precisione, nel controllo in edilizia, nel monitoraggio dell’inquinamento ambientale e nella sicurezza dei cittadini.

Inoltre, l’ENEA è da dieci anni al fianco della Fondazione Mondo Digitale nel supporto a RomeCup 2016 e nella diffusione della robotica nelle scuole anche attraverso la rete nazionale multisettoriale per la robotica didattica, un partenariato formato da tutti gli operatori del settore e di cui ENEA è uno dei soci fondatori.

Sull’importanza che ha per la vita quotidiana l’apporto dei robot, è intervenuto Claudio Moriconi, responsabile Laboratorio Robotica dell’ENEA: “La robotica è tra le ‘rivoluzioni’ che hanno le maggiori potenzialità di cambiare in modo radicale il nostro stile di vita e divenire una vera filiera dell’innovazione, dall’economia alla sicurezza sul lavoro, dal contrasto ai cambiamenti climatici alla difesa nazionale. I dati italiani lo confermano: il 15% delle start-up investe in robotica di servizio, siamo all’avanguardia nella ricerca scientifica anche grazie a imprese leader nell’automazione industriale, mentre a livello produttivo l’Italia è seconda in Europa e tra i primi cinque Paesi al mondo”.

Un’analisi confermata dall’ultimo rapporto dell’International Federation of Robotics, secondo il quale l’industria robotica è in piena espansione e vale oggi 29 miliardi di dollari, mentre secondo l’ultimo report del World Intellectual Property Organization dell’ONU si tratta di una delle discipline che generano più brevetti, dopo le nanotecnologie e la produzione di oggetti da modelli 3D.

In Italia, bandi per la realizzazione di un reattore a fusione

Le aziende italiane, attraverso una serie di gare competitive gestite da Fusion for energy, l’agenzia europea responsabile per l’Europa del progetto Iter, sono riuscite ad ottenere 780 milioni per la fornitura di componenti ad alto contenuto tecnologico, ai quali vanno ad aggiungersi ulteriori 18 in attività di ricerca e sviluppo.

Il progetto Iter è un’iniziativa trentennale per la costruzione e la sperimentazione di un reattore a fusione, situato a Cadarache in Francia, frutto di un accordo di collaborazione tra Europa, Stati uniti, Giappone, Russia, Cina, India e Corea del Sud.

I risultati ottenuti finora dalla partecipazione delle imprese italiane sono stati illustrati, alla presenza di oltre 150 imprese, da Enea, Confindustria Lombardia e il Lombardy Energy Cleantech Cluster.

Era presente anche Alberto Ribolla, nel suo doppio ruolo di presidente di Confindustria Lombardia e di Lombardy Energy Cleantech Cluster, il quale ha sottolineato come “i successi registrati fino ad oggi sono il risultato di un grande lavoro svolto in collaborazione tra aziende, centri di ricerca, università e istituzioni, il modello vincente dell’ecosistema-cluster che stiamo cercando il più possibile di promuovere“.

Durante l’incontro sono state evidenziate le opportunità imprenditoriali che potranno essere colte nei prossimi anni, dal momento che fino ad oggi sono stati investiti poco più della metà dei fondi a disposizione per le imprese europee, per le quali si prevedono nuovi appalti per oltre 2,3 miliardi di euro.

I bandi ancora da assegnare riguarderanno componenti ad alta tecnologia che dovrebbero garantire una concreta opportunità anche per le piccole e medie imprese italiane operanti nell’hi-tech e quelle imprese operanti in settori più tradizionali che vogliano affrontare nuove sfide.

Giovanni Lelli, commissario Enea, ha ricordato come l’ente che rappresenta “da decenni è impegnato ad attivare le indispensabili sinergie con il settore dell’industria e quello della formazione. Lo straordinario successo ottenuto dall’Italia nella partecipazione al progetto Iter, uno dei più complessi ed ambiziosi mai affrontati dal genere umano, dimostra inequivocabilmente come la strada tracciata da ENEA nella direzione di accrescere la competitività del Paese è quella giusta. Auspico che questo esempio diventi un modello a cui i decisori istituzionali facciano riferimento nel definire quelle strategie che devono rilanciare il nostro Paese verso una crescita solida e duratura“.

Vera MORETTI