Energia, addio al mercato tutelato, il governo accelera sul mercato libero

Anche in seguito alle pressioni della Commissione Europea, il Governo accelera sul passaggio dal mercato tutelato al mercato libero nel settore energia. Dal 10 gennaio 2024 ci sarà il passaggio al mercato libero per tutti, ma cosa cambia?

Dal mercato tutelato al mercato libero, addio alla vecchia bolletta

Attualmente per le bollette di luce e gas c’è una doppia possibilità, infatti molti utenti sono ancora nel mercato tutelato con tariffe gestite direttamente da Arera in base all’andamento del costo della materia prima. Questa scelta non sempre ha portato vantaggi, infatti Arera ha adeguato immediatamente il prezzo del kW all’andamento del mercato con bollette diventate salate, mentre chi era nel mercato libero ha avuto la tutela delle norme contrattuali.

Attualmente nel mercato tutelato dell’energia elettrica ci sono 9 milioni di utenti, mentre nel mercato tutelato del gas ci sono 7 milioni di utenti. Il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dovrà avvenire entro il 10 gennaio 2024, non sono previste ulteriori proroghe, infatti il decreto del ministero dell’Ambiente non prevede proroghe. Sono però previste delle deroghe, cioè classi di utenti che potranno non effettuare il passaggio e restare nel mercato tutelato. Ancora non si conoscono nel dettaglio tali categorie, ma in linea di massima si tratta di nuclei familiari che si trovano in condizioni di particolare svantaggio economico.

Inoltre dovrebbero essere esonerati persone di età superiore a 75 anni e in gravi condizioni di salute che richiedono l’uso di dispositivi medici che possono essere considerati energivori e che di conseguenza hanno consumi elevati.

Tempi stretti per il passaggio al mercato libero dell’energia

Fatte queste premesse, i tempi come detto sono stretti, ci dovrà essere il passaggio al mercato libero entro il 10 gennaio 2024. È poi previsto un periodo transitorio che va dal 10 gennaio al 1° aprile, passato questo termine ci sarà l’asta degli utenti che non hanno scelto un operatore. In poche parole è come se gli operatori comprassero i clienti, naturalmente le persone sono libere di cambiare operatore rispetto a quello “assegnato”.

Chi passa dal mercato tutelato alla vendita all’asta sarà assoggettato al servizio a tutele graduali di cui ancora però non sono state definite le condizioni economiche. Il servizio a tutele graduali sarà attivo per 3 anni trascorsi i quali l’utente dovrà scegliere un operatore oppure restare con l’operatore assegnato.

 

Cosa accadrà nel 2023 a stipendi, mutui e bollette??

Come sarà il 2023? Molte famiglie e imprese se lo stanno chiedendo e guardano soprattutto a stipendi, bollette, imposte da versare. Naturalmente le prime avvisaglie iniziano a intravedersi con gli aumenti che sono già alla porta.

Effetto dell’aumento del costo del denaro su mutui, prestiti e prezzi case

L’inflazione è ancora alle stelle e le previsioni dicono che molto probabilmente solo nella seconda metà del 2023 o addirittura nel 2024 ci sarà una inversione di tendenza. Il primo elemento da tenere in considerazione è la BCE che ha annunciato nuovi aumenti del costo del denaro che andranno a ripercuotersi sugli investimenti, ad esempio mutui per l’acquisto di casa oppure prestiti per le imprese che vogliono investire. Si attende quindi un nuovo aumento dei tassi sui mutui, i prezzi delle case sono invece piuttosto costanti, ed è stato confermato il bonus mobili fino a 8.000 euro per chi ristruttura.

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Sul fronte caro vita, per ora si registra la discesa dei prezzi dell’elettricità per il primo trimestre del 2022, con la speranza che l’andamento possa confermarsi nell’arco dell’anno. Un’altra novità riguarda inoltre i contratti energetici, infatti salta il divieto di modifiche unilaterali per i contratti in scadenza, in questo caso quindi le società dovranno prima della scadenza comunicare le nuove condizioni contrattuali e il consumatore potrà scegliere se cambiare operatore oppure continuare con le nuove condizioni contrattuali.

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Aumenta invece il prezzo del gas, ma anche aumenti alle sigarette e pedaggi autostradali, restano invece ferme le multe per violazioni al codice della strada.

Cosa accadrà nel 2023 ai lavoratori?

I lavoratori dipendenti potranno invece beneficiare di un ulteriore taglio del cuneo fiscale dal 2 al 3%.

I lavoratori autonomi in regime forfetario potranno invece beneficiare della flat tax al 15% con ricavi o compensi fino a 85.000 euro, in passato il limite era 65.000 euro. L’uscita automatica dalla flat tax è comunque prevista solo nel caso in cui siano superati i 100.000 euro.

Per le famiglie un’importante novità l’aumento dell’Assegno Unico e Universale per le famiglie con 4 o più figli e per ciascun figlio con meno di un anno.

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Inoltre è stato confermato e diventa strutturale il bonus psicologo.

Per i giovani vi è la conferma del bonus cultura 18app ma con limiti rispetto al passato, infatti spetterà ai ragazzi che si trovano in nuclei con un reddito Isee inferiore a 35.000 euro e per i diciottenni diplomati con il massimo dei voti. I giovani potranno percepire fino a 1000 euro.

Caro bollette, tutti gli interventi a sostegno delle imprese

L’aumento dei prezzi energetici e il caro bollette sono al centro delle misure di sostegno delle imprese del decreto legge numero 21 del 2022, cosiddetto decreto “Energia”. Gli aiuti contemplano la  defiscalizzazione delle spese per l’energia elettrica e per il gas mediante riconoscimento di bonus fiscali e il sostegno all’autotrasporto. Fa parte del pacchetto anche la possibilità di rateizzare le bollette di maggio e giugno prossimo. Il decreto legge è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 marzo 2022, la numero 67.

Credito di imposta per l’acquisto di energia elettrica a favore delle imprese: in cosa consiste?

Una delle misure contenute nel decreto legge “Energia” è il bonus per il credito di imposta a favore delle imprese per le spese relative all’energia elettrica. Il bonus è pari al 12% dei costi sostenuti e va applicato ai costi del secondo trimestre del 2022 qualora il prezzo dell’energia elettrica, calcolato sulla media del primo trimestre del 2022, risulti aumentato del costo per kilowatt/ora di almeno il 30% rispetto al prezzo medio praticato al primo trimestre del 2019. Per beneficiare del credito di imposta le imprese devono essere dotate di contatori di energia elettrica di potenza pari o superiore ai 16,5 kilowatt.

Bonus per l’acquisto del gas, quando si applica il credito di imposta?

Sull’aumento dei costi del gas, il decreto “Energia” prevede un bonus consistente nel credito di imposta pari al 20%. Il calcolo deve essere fatto sul prezzo sostenuto nel primo trimestre del 2022 rispetto al medesimo periodo del 2019. Nel caso in cui i costi del gas abbiano subito un aumento superiore al 30%, l’impresa può utilizzare il credito di imposta sulle spese del gas relative al secondo trimestre del 2022.

Costi energia elettrica e gas, per le imprese energivore e gasivore aumentano i crediti di imposta

Per le imprese gasivore ed energivore, il decreto “Energia” aumenta la percentuale di credito di imposta riconosciuto per le spese di gas ed energia elettrica rispetto ai precedenti provvedimenti. Infatti, il credito di imposta delle imprese energivore aumenta dal 20% al 25%. Per le imprese a forte consumo di gas naturale la percentuale del bonus si incrementa dal 15% al 20%.

Bonus all’autotrasporto, in cosa consistono gli aiuti alle imprese?

Per il sostegno all’autotrasporto il governo ha previsto varie misure. Innanzitutto la clausola di adeguamento del corrispettivo. La formula prevede l’inserimento nei contratti relativi al trasporto della clausola di adeguamento dei corrispettivi per adeguarli agli aumenti dei costi dei carburanti. Quindi, nei contratti in forma scritta verrà inserita la clausola a favore dell’autotrasportatore di adeguare i corrispettivi nel caso in cui il costo dei carburanti aumenti di almeno il 2% rispetto al valore di riferimento immesso nel momento in cui si stipula il contratto.

Altre misure e bonus per il settore dell’autotrasporto

Inoltre, il governo ha stanziato per l’anno in corso 500 milioni di euro che andranno a favore di un fondo per calmierare i prezzi dei carburanti. Si prevede, inoltre, il rifinanziamento dei contributi per incentivare il trasporto delle merci tramite le ferrovie e via mare. Si procedere con lo stanziamento di 20 milioni di euro per ridurre i costi dei pedaggi autostradali e per dedurre forfettariamente le spese non documentate. Infine, per l’anno in corso le imprese di trasporto merci per conto terzi possono beneficiare dell’esonero del versamento dei contributi all’Autorità di regolazione dei trasporti.

Imprese, bollette energia elettrica a rate: in cosa consiste il bonus?

Sulle bollette di energia elettrica e di gas, il decreto “Energia” prevede la possibilità di rateizzare il costo dei consumi in 24 rate mensili. La rateizzazione può essere fatta su richiesta sui costi relativi ai mesi di maggio e giugno prossimi.

 

 

Come avere il fotovoltaico gratis con il Superbonus 110%

Il Superbonus 110% prevede tra i lavori trainati che possono essere coperti dal bonus anche la realizzazione di impianti fotovoltaici. Anche questa parte della normativa però, come altre, ha avuto delle revisioni normative. Vediamo come ottenere il fotovoltaico gratis con il Superbonus 110% nel 2022.

Come funziona il fotovoltaico

Il fotovoltaico è un impianto realizzato al fine di produrre energia elettrica attraverso l’energia solare. Gli elementi che compongono l’impianto sono i pannelli fotovoltaici, l’inverter e i sistemi di accumulo. Il fotovoltaico non deve essere confuso con l’impianto solare termico, infatti, mentre il primo consente di produrre energia elettrica, il secondo consente semplicemente di produrre acqua calda. Il prezzo medio di un pannello solare varia in base alla tipologia da 70 euro a 250 euro. A questo costo devono essere aggiunte le spese per gli altri componenti e per l’installazione. Certamente questi esborsi nel tempo possono essere ammortizzati grazie alla produzione di energia elettrica utilizzabile per far funzionare elettrodomestici, per il riscaldamento, per caricare batterie e per tutto ciò che viene alimentato dalle rete elettrica. Naturalmente il grado di autosufficienza energetica che si riesce a ottenere dipende dalla superficie disponibile, dall’esposizione al sole e dal “clima”.

Impianto fotovoltaico gratis con il Superbonus 110%

Oggi è però possibile sfruttare il Superbonus 110% per avere l’impianto fotovoltaico praticamente gratis. Sappiamo che il Superbonus consente di effettuare, senza dover pagare, lavori che consentono l’efficientamento energetico con recupero di almeno due classi energetiche. Le due classi devono essere recuperate complessivamente con tali lavori. Per poter accedere al beneficio devono essere effettuati i lavori trainanti, questi permettono di ottenere l’agevolazione anche per i lavori trainati e il fotovoltaico rientra proprio tra i questi. Vi sono però norme specifiche per questa tipologie di impianti e sono dettate dal decreto Rilancio e dalla successive modifiche della normativa, almeno 10.

Il Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/2020 all’articolo 119 comma 5 prevedeva Per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici la detrazione per le spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. La misura prevista era per una spesa massima di 48.000 euro

Erano inoltre previsti ulteriori limiti, cioè un massimo di 2.400 euro per ogni kw di potenza nominale dell’impianto in caso di interventi di manutenzione straordinaria e 1.600 euro per gli interventi di ristrutturazione, nuova costruzione e ristrutturazione urbanistica.

Agevolazioni sono previste anche per l’installazione di sistemi di accumulo, sia contestuali, sia successivi ( in questo secondo caso sempre nell’arco di tempo in cui si sostengono spese per i lavori trainanti).  In questo caso l’agevolazione è di 1.000 euro per ogni kWh di capacità del sistema di accumulo.

Sono considerati interventi di manutenzione straordinaria tutti quelli che non prevedono demolizioni e ricostruzione dell’edificio e quindi la maggior parte degli interventi possono beneficiare dell’agevolazione piena.

Con la legge di bilancio 2022 è stata previsto solo un leggero ritocco alla normativa vista in precedenza, in particolare è stato eliminato ogni riferimento al limite temporale e di conseguenza sarà possibile usufruire del fotovoltaico gratis con il Superbonus 110% in qualità di lavoro trainato.

Riduzione della burocrazia per l’installazione di pannelli fotovoltaici

Oggi per l’installazione dei pannelli solari per l’autoproduzione dell’energia elettrica c’è anche un’altra importante novità. Il governo con il decreto energia ha provveduto a ridurre la burocrazia sull’installazione dei sistemi fotovoltaici. Questi interventi saranno ora considerati di manutenzione ordinaria e di conseguenza non sarà necessario ottenere permessi e asseverazioni.

Per saperne di più leggi l’articolo: Il governo apre ai pannelli solari liberi: novità nel decreto energia

Per conoscere la distinzione tra interventi trainanti e trainati, leggi l’articolo: Lavori trainanti nel Superbonus 110%:scopriamo quali sono

 

 

 

Servizi energetici sempre più acquistati in mobilità

Sono sempre di più i servizi che vengono acquistati in mobilità, tra i quali anche quelli forniti dai gestori di energia. Ecco perché uno di questi gestori, Sorgenia, attraverso la app Opinion Rewards di Google, ha ritenuto utile effettuare un’indagine su un campione di 1000 persone per analizzare i comportamenti d’acquisto e le tendenze in atto nell’uso della multicanalità.

La ricerca è stata effettuata in Italia su un campione di popolazione – suddiviso in fasce d’età a partire dai 25 anni – abituata a servirsi di device tecnologici durante il processo di acquisto di prodotti e servizi.

Dalla ricerca è emerso che il 76,4% del campione è coinvolto nel processo di acquisto dei servizi per la casa, tra cui figura anche la fornitura di luce e gas. Il criterio che il 72,6% del campione segue nell’acquisto di prodotti e servizi è il miglior rapporto qualità-prezzo.

Circa il 60% usa pc e smartphone per prendere informazioni sui servizi ed eventualmente acquistarli, mentre internet è stato determinante come fonte nell’attivazione di un contratto telefonico o assicurativo per il 68,2%.

L’indagine evidenzia anche l’interesse a cambiare fornitore di energia a fronte di un risparmio economico (abbiamo parlato proprio ieri di switching economy), soprattutto da parte del target maschile (49% degli uomini), oltre alla propensione a prendere in considerazione un diverso fornitore a fronte di servizi aggiuntivi rispetto alla fornitura di elettricità e gas.

Nel caso di offerte presentate sul sito di un fornitore di luce e gas, la mancanza di un vantaggio di prezzo risulta essere il principale motivo di rifiuto o esclusione da parte dei consumatori (39,6%).

Infine, rispetto all’assistenza clienti si evidenzia la preferenza di strumenti digitali (Pc e smartphone), quindi self-care, che consentono un risparmio annuo sui servizi, soprattutto da parte del target più giovane (con meno di 45 anni). Il segmento che supera i 45 anni predilige invece il contatto telefonico.

Imprese, ecco i campioni dell’ efficienza energetica

Efficienza energetica e sensibilità ambientale sono sempre più al centro delle politiche delle imprese più strutturate. Ecco perché riveste particolare importanza l’iniziativa dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e del ministero dello Sviluppo Economico, che hanno scelto tre grandi aziende come ambasciatrici dell’ efficienza energetica per diffondere e promuovere la tutela dell’ambiente e il risparmio energetico.

Le tre aziende in questione sono Dolce&Gabbana, Panini e Toro Rosso, ai quali è stato consegnato il riconoscimento il 19 febbraio a Roma, in occasione del convegno promosso dall’Enea con il ministero dello Sviluppo Economico per una prima fotografia sulle diagnosi energetiche presentate dalle imprese per valutarne l’ efficienza energetica.

Le tre aziende sono state le prime, nei rispettivi settori, a effettuare il check up energetico introdotto dal dlgs 102/2014, che ha recepito la direttiva 2012/27/UE sull’ efficienza energetica; un obbligo che alla scadenza di legge del 5 dicembre scorso ha coinvolto 7.128 aziende – di cui il 63% circa del settore industria, il 28% del terziario e il 9% del primario – per un totale di oltre 14mila diagnosi energetiche.

Fra le numerose aziende che hanno effettuato la diagnosi energetica nelle scadenze di legge, oltre alle tre già citate, il 19 febbraio a Roma sono intervenute anche Fiat Chrysler, Ama, Poste Italiane, A2A, Enel, Policlinico Gemelli, Campus Biomedico, Fastweb e Investire Sgr.

Dalle prime analisi e catalogazioni avviate da Enea, emerge che il 94% degli audit, ha riguardato aziende multisito, mentre il restante 6% è riferito ad imprese monosito. Il maggior numero di siti coinvolti riguarda il terziario, che rappresenta il 28% del totale delle aziende, ma comprende oltre il 50% (51,29%) dei siti sottoposti a diagnosi, contro il 47,48 % dell’industria e l’1,23% del primario. Il terziario, infatti, è caratterizzato da una pluralità di luoghi (si pensi a grande distribuzione, banche, poste) e, di conseguenza, vanta il maggior numero di diagnosi energetiche per la stima dell’ efficienza energetica.

Nella classifica dei settori più virtuosi per aver effettuato e inviato l’audit energetico entro i termini di legge, ai primi posti, per numero di aziende, quello della plastica e gomma (l’8,69% del totale), alimentare (7,41%), metallurgico (7,17%), produzione di motori (5,48%), chimico (4,23%), commercio al dettaglio (3,69 %) e tessile (3,52%).

L’evento del 19 febbraio scorso ha coinciso con la 12esima edizione di “M’Illumino di meno”, la campagna di informazione e sensibilizzazione sul risparmio energetico promossa dal programma di Radio 2 “Caterpillar”. Un’iniziativa che l’Enea supporta con il “calendario dell’avvento sostenibile”, una raccolta di suggerimenti per incentivare il risparmio energetico a casa, sul luogo di lavoro e negli spostamenti quotidiani al fine di migliorare l’ efficienza energetica.

Grandi manovre in Edison

Edison arriverà a Natale con un vestito nuovo. Al vertice della società controllata dal colosso francese Edf arriva infatti Marc Benayoun, direttore commerciale di Edf per la vendita di energia elettrica e gas a imprese e professionisti, al posto dell’ad Bruno Lescoeur.

Il passaggio di testimone a capo di Edison sarà operativo dall’1 gennaio 2016 e si accompagna a una pulizia del bilancio che dovrebbe portare anche a svalutazioni importanti – si parla di 1,5 miliardi di euro – principalmente nel settore delle centrali termoelettriche e degli asset di esplorazione e produzione di idrocarburi.

La manovra di Edison sul proprio bilancio per abbattere il valore degli attivi è stata dettata principalmente dalla crisi del mercato termoelettrico, ma dovrebbe avere comunque un impatto meno significativo del previsto, soprattutto a fronte delle stime sul margine operativo lordo 2015, che sono state rivista a 1,3 miliardi contro la precedente previsione di 1 miliardo.

Con una nota, il cda di Edison sottolinea che “con una posizione finanziaria netta che dovrebbe essere vicina a un miliardo di euro nei primi mesi del 2016, Edison è pronta a una nuova fase di sviluppo in cui potrà avere un ruolo da protagonista nel presumibile consolidamento del mercato energetico italiano”.

La crisi si combatte salvando il Pianeta

Per combattere la crisi, le imprese italiane, oltre che in innovazione, devono saper combattere i cambiamenti climatici ed usare l’energia per migliorare l’ambiente.
Per otto aziende su dieci, infatti, queste misure porterebbero ad un rilancio dal punto di vista economico ed occupazionale.

Benefici economici arriverebbero, per sette imprese su dieci, dalla riduzione delle importazioni di carburanti fossili provenienti da Paesi extra Ue.

A questo proposito, ha commentato Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea: “Questa indagine invia un segnale forte ai leader Ue perché intraprendano un’azione audace per il clima, a favore di una ripresa economica sostenibile“.

Ha aggiunto Connie Hedegaard, commissario Ue al clima: “Spero che i leader Ue ascoltino e al prossimo vertice agiscano di conseguenza, quando discuteranno le nostre proposte su clima ed energia per il 2030”.

Ad essere maggiormente preoccupati per la questione sono proprio i cittadini italiani, tanto che il 47% di essi lo considerano come il problema principale.
Seguono poi i greci (41%9, e gli spagnoli (39%), tutti comunque ben sopra la media europea, ferma al 24%.
Per gli altri Paesi, infatti, le problematiche più urgenti sono la fame, la povertà e la carenza di acqua potabile, considerata questione da affrontare nell’immediato solo dal 21% degli italiani.

Vera MORETTI

Bollette italiane: le più care d’Europa

Le imprese italiane spendono tanto, troppo per l’erogazione di energia.
Una nuova ricerca ha confermato ciò che, ahimè, sospettavamo tutti da tempo: le bollette, per le imprese italiane, sono sempre le più care d’Europa.
E il confronto è davvero impietoso.

Se si analizza quanto è costata alle imprese italiane nel 2012 l’energia calcolata in megawattora, il belpaese perde su tutta la linea, sia considerando quelli delle che consumano tra i 500 a 2000 megawattora l’anno (imprese piccole e medio-piccole) che quelle che consumano tra i 20 mila e i 70 mila megawattora l’anno (aziende grandi e medio-grandi).

In entrambi i casi, infatti, il prezzo applicato è il più alto del vecchio continente: rispettivamente 17,90 centesimi per Kilowattora e 12,39 centesimi per Kilowattora.

Tra le pmi, il secondo Paese in classifica è l’Irlanda con 13,7 centesimi, tra le grandi ci sono le imprese lituane con 11,65 centesimi.
Moltiplicando queste cifre per i reali consumi elettrici delle imprese si capisce quale è il reale aggravio che pesa sulle imprese italiane: ad esempio un’impresa italiana che consumi 1500 megawattora l’anno pagherà una bolletta di 26.850 euro, contro i 18.165 della Spagna e gli 11.325 della Finlandia.

Vera MORETTI

Consulente telefonia? C’è lavoro per te!

Un’agenzia leader nel settore business e consumer delle telecomunicazioni e del mercato libero dell’energia, operante nella zona di Gallarate, ricerca diversi profili commerciali su cui poter investire in termini economici e professionali.

In particolare, la richiesta si riferisce a nuovi agenti che dovrebbero occuparsi di individuare, sviluppare e concludere commerciali con la clientela, in particolar modo, business, per i settori Telefonia ed Energia.

I requisiti richiesti sono:

  • Anima commerciale e buone doti relazionali
  • Orientamento ai risultati
  • Possesso di auto propria
  • Gradita ma non indispensabile esperienza nella vendita di prodotti o servizi alle aziende o provenienza dal settore TLC.

Per saperne di più, Infojobs.it.