Nasce la Banca Dati Nazionale sull’Abusivismo Edilizio

Con il decreto 8 febbraio 2022 del ministero Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, pubblicato sulla GU di sabato 12 marzo, serie generale n. 60/2022, nasce la Banca Dati Nazionale sull’Abusivismo Edilizio, BDNAE.

Cos’è la Banca Dati Nazionale sull’Abusivismo Edilizio?

Il Ministro Enrico Giovannini nel presentare il progetto ha sottolineato che si tratta di uno strumento volto a reprimere l’abusivismo edilizio e a scoraggiare il perpetuarsi di tale reato che arreca notevole danno alla vivibilità delle città e all’ambiente. La Banca Dati Nazionale sull’Abusivismo Edilizio nasce con l’obiettivo di censire tutti gli immobili abusivi presenti sul territorio nazionale.

Inizialmente potranno inserire i dati solo i Comuni, ma l’obiettivo finale è creare un database a cui possono accedere tutti i soggetti coinvolti e possono alimentare la banca dati stessa. In futuro nel progetto saranno coinvolti ulteriori soggetti come il ministero per la Transizione Ecologica, il ministero della Giustizia, dell’Interno, della Cultura, Economia e Finanze, inoltre saranno coinvolti l’Agenzia delle Entrate e le Regioni.

Tra i soggetti che potranno inserire dati vi sono amministrazione e organi a qualunque titolo competenti in materia di abusivismo edilizio. Le informazioni potranno essere condivise attraverso il sistema informatico a cui ogni soggetto potrà accedere con le proprie credenziali e identità digitale.

Finalità della BDNAE

Le finalità previste sono:

  • tutelare il territorio e la sicurezza attraverso il censimento degli immobili abusivi;
  • rendere i dati disponibili alle amministrazioni competenti in materia di abusivismo edilizio;
  • integrare e omogeneizzare le informazioni;
  • avere un costante monitoraggio degli immobili abusivi censiti.

Le informazioni saranno rese disponibili a:

  • amministrazioni statali, regionali e comunali;
  • uffici giudiziari;
  • Anci;
  • organi ed enti a qualunque titolo competenti.

Passi successivi all’istituzione della banca Dati Nazionale sull’Abusivismo Edilizio

Il decreto stabilisce che con un successivo provvedimento amministrativo, adottato di concerto tra il Direttore generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali e il Direttore generale per la digitalizzazione, i sistemi informativi e statistici, siano determinate in modo specifico tutte le informazioni che devono essere inserite nel sistema informatico, in tale provvedimento devono essere indicati anche tutti i soggetti coinvolti, le modalità di accreditamento e di abilitazione dei singoli utenti afferenti agli organi competenti.

Il provvedimento amministrativo dovrà altresì contenere l’indicazione dei dati minimi che devono essere inseriti al fine di individuare un immobile abusivo, ad esempio comune, foglio, particella. Inoltre devono essere definiti i criteri per la validazione delle informazioni inserite. Il provvedimento dovrà definire anche i criteri per l’aggiornamento costante della Banca Dati Nazionale sull’abusivismo edilizio.

La gestione tecnica e informatica dei dati a tutela della privacy sarà affidata al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile che sarà quindi anche il titolare dei dati. L’utilizzo dei dati dovrà essere effettuato nel rispetto della normativa sulla privacy.

Deve essere infine sottolineato che, al fine di aiutare i Comuni nel contrasto all’abusivismo edilizio, viene stanziato un fondo di 15 milioni di euro destinato a sostenere i costi per l’abbattimento di edifici abusivi.

Questo provvedimento può essere considerato preliminare rispetto alla riforma del catasto che in questi mesi sta mettendo a dura prova la maggioranza di Governo.

Autotrasporti: arrivano gli incentivi e le agevolazioni dal 2022

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 gennaio 2022 il decreto del 18 novembre 2021 che prevede agevolazioni e incentivi per gli autotrasportatori. L’obiettivo è rinnovare il parco mezzi delle imprese italiane impegnate negli autotrasporti in modo da rendere il lavoro più sicuro e ridurre l’inquinamento ambientale.

Incentivi e agevolazioni per autotrasporti

Il settore degli autotrasporti è considerato strategico all’interno del PNRR, infatti questo può contribuire alla trasformazione ecologica del Paese, inoltre è essenziale nel sistema economico infatti il trasporto su gomma in Italia è ancora prevalente. Come dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, si tratta però di un parco mezzi vetusto e di conseguenza è bene impegnare quote del PNRR anche per svecchiarlo e contribuire così alla transizione ecologica.

Proprio per questo il decreto per gli “Investimenti ad alta sostenibilità” mette a disposizione delle imprese di autotrasporto 50 milioni di euro distribuiti fino al 2026 per l’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa, ecologici di ultima generazione e a carburanti di ultima generazione (CNG, LNG). A questi si aggiungono gli investimenti previsti dal decreto, per gli “Investimenti finalizzati al rinnovo e all’adeguamento tecnologico del parco veicoli” che mette a disposizione ulteriori 50 milioni di euro per il biennio 2021-2022.

A chi sono rivolti gli incentivi per gli autotrasportatori?

Gli incentivi per gli autotrasportatori prevedono contributi in favore di imprese che si occupano di trasporto conto terzi che decidono di investire in mezzi ibridi ed elettrici e che contemporaneamente abbiano provveduto alla rottamazione di veicoli di classe inferiore a euro VI. Vediamo però nel dettaglio quali imprese possono accedervi e come funzionano gli incentivi per gli autotrasportatori.

Le domande per accedere agli incentivi per gli autotrasportatori possono essere presentate da imprese di autotrasporto di cose per conto terzi e le società risultanti dall’aggregazione di tali imprese che si siano formate nel rispetto delle norme previste libro V, titolo VI, capo I, o del libro V, titolo X, capo II, sezioni II e II-bis del codice civile, iscritte nel Registro Elettronico Nazionale.

Come accedere agli incentivi del decreto “Investimenti ad Alta Sostenibilità”?

Il decreto “Investimenti ad Alta Sostenibilità” prevede che per poter prenotare il proprio incentivo le imprese e società che si occupano di autotrasporto conto terzi debbano presentare la copia del contratto di acquisizione dei veicoli.  Non è necessaria la trasmissione della copia della fattura da cui si evince il pagamento, quindi può trattarsi anche di veicoli ancora non pagati, ma per il quale il contratto di acquisizione abbia avuto perfezionamento.

In seguito alla prenotazione sarà però necessario dimostrare che l’investimento è stato perfezionato per poter accedere realmente ai fondi accantonati con la prenotazione. Tale fase si chiama di rendicontazione.  Se le risorse dovessero essere insufficienti a coprire le domande presentate, si viene ammessi con riserva e quindi in caso di eventuale scorrimento delle varie posizioni si potrà accedere al beneficio.

Questo implica che l’autotrasportatore presenta la domanda nella fase di accantonamento, se le risorse sono già terminate si viene ammessi con riserva. Parte quindi al fase di rendicontazione in cui entro i termini stabiliti deve essere presentata la rendicontazione dell’investimento perfezionato. Nel caso in cui l’acquisto non sia perfezionato, le somme inizialmente accantonate ritornano al fondo e vengono utilizzate a scorrimento della graduatoria con la possibilità quindi di recupero anche delle imprese ammesse con riserva.

Per le imprese per autotrasporti che dimostrino oltre all’acquisto di un veicolo di nuova generazione, anche la rottamazione di un veicolo di classe inferiore ad euro VI è previsto un ulteriore incentivo di 1.000 euro.

Autotrasporti: a quanto ammontano gli incentivi per l’acquisto di mezzi di nuova generazione?

Gli incentivi agli autotrasportatori sono di:

  • 4.000 euro per l’acquisto o la locazione finanziaria ogni veicolo CNG (gas naturale compresso) e a motorizzazione ibrida;
  • 14.000 euro per l’acquisto o la locazione finanziaria di veicoli elettrici di massa complessiva pari o superiore a 3,5 tonnellate e fino a 7 tonnellate;
  • 24.000 euro per veicoli elettrici di massa superiore a 7 tonnellate.
  • 9.000 euro per ogni veicolo fino a 16 tonnellate trazione alternativa ibrida (diesel/elettrico) e a  metano CNG;
  • 24.000 euro per ogni veicolo di massa superiore a 16 tonnellate trazione alternativa a gas naturale liquefatto LNG e CNG ed a motorizzazione ibrida(diesel/elettrico).

Occorre ricordare che oltre agli incentivi specifici per gli autotrasportatori, è possibile accedere ad altri fondi previsti per le PMI e per le grandi aziende, ad esempio è possibile accedere ai fondi della legge Nuova Sabatini

Intesa Giovannini-Calderone su legalità e semplificazione

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stipulato un protocollo d’intesa con l’Ordine Nazionale dei Consulenti del Lavoro, volto a garantire la regolarità delle imprese per quanto riguarda contribuzione e retribuzione.

Alla firma erano presenti il ministro del Lavoro Enrico Giovanni e il presidente del Consiglio dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, che desiderano portare avanti, con questo accordo, lo sviluppo e la diffusione della cultura della legalità e la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.

Da una nota comune: “L’asseverazione, denominata Asse.Co., verrà rilasciata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, anche attraverso la propria Fondazione Studi; consentirà di certificare la regolarità rispetto a lavoro minorile, orario di lavoro, contratti collettivi, obblighi contributivi e pagamento della retribuzione, relativi al lavoro subordinato e parasubordinato instaurati dai datori di lavoro. La garanzia della regolarità così certificata dai consulenti del lavoro consentirà ai datori di lavoro di fare affidamento sulla correttezza dei propri adempimenti semplificandone la gestione. L’Asse.Co., rilasciata esclusivamente su istanza volontaria del datore di lavoro, avrà validità annuale e prevede idonee verifiche quadrimestrali rivolte a constatare il permanere delle condizioni di regolarità“.

Questa convenzione prevede l’applicazione dei regime sanzionatorio in caso di falsa attestazione da parte del datore di lavoro e del consulente e quest’ultimo sarà anche soggetto ai relativi provvedimenti disciplinari.
L’elenco dei datori di lavoro che otterranno l’Asse.Co. sarà pubblicato sul sito del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e da quello del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro.

Enrico Giovanni ha dichiarato a proposito: “Mi sembra veramente un risultato importante perché è un passo decisivo nella semplificazione e nel lavoro che insieme facciamo per far funzionare meglio il nostro Paese. E’ una collaborazione e una valorizzazione utile per tutti“.

Marina Calderone ha poi aggiunto: “Io credo molto nella funzione sussidiaria degli Ordini professionali e, nello specifico, in quella dei consulenti del lavoro. Questo è un atto di responsabilità dei professionisti; per questo faremo un’attività di formazione specifica sul processo di certificazione. Sono convinta che si debba contare sempre di più sulla specializzazione e sulle competenze, altrimenti trasmetteremmo ai nostri ragazzi il messaggio che si può fare tutto con pochi sforzi“.

Vera MORETTI

Riforma ammortizzatori sociali: Calderone scrive a Giovannini

A seguito delle anticipazioni sulla bozza della riforma degli ammortizzatori sociali, Marina Calderone, presidente del Cup, ha inviato una lettera ad Enrico Giovannini, ministro del Lavoro.

La questione che la presidente del Comitato unitario professioni ha voluto affrontare rivolgendosi direttamente al ministro riguarda i criteri di accesso per la cassa di integrazione in deroga, che, stando alle indiscrezioni trapelate, lascerebbe fuori i datori di lavoro non imprenditori, tra i quali rientrerebbero i titolari di studi professionali.

Per questo motivo, Calderone ha voluto ricordare a Giovannini che i professionisti italiani sono da sempre in prima linea per affrontare le conseguenze della crisi economica tuttora in corso, assistendo aziende e cittadini nei loro adempimenti.
Ricordando che i 27 ordini professionali esistenti producono in Italia un volume d’affari un volume d’affari complessivo pari a 196 miliardi di euro, Marina Calderone ha scritto: “Non si comprende come si possa sacrificare questa consistente fetta del mondo produttivo italiano, reintroducendo un’anacronistica distinzione tra ‘imprese’ e ‘datori di lavoro’, in un momento in cui ci sarebbe bisogno, così come è già avvenuto in passato, di misure che aiutino tutte le componenti della società che contribuiscono al mantenimento e alla crescita del Paese. Si è consapevoli che le ristrettezze del bilancio statale imponevano una rivisitazione dei criteri di assegnazioni del meccanismo di cassa integrazione in deroga. Ma è inaccettabile la revoca netta di una misura che in questi anni ha permesso, peraltro in termini percentuali minimi rispetto al mondo delle imprese, di sostenere la rete degli studi professionali soprattutto di piccole dimensioni“.

Vera MORETTI

Blocco delle indicizzazioni delle pensioni nel 2014

Appuntamento al 2014 con l’indicizzazione delle pensioni con importi superiori a tre volte il minimo.
Dall’anno prossimo, infatti, il tetto di adeguamento passerà a sei volte il minimo.

Enrico Giovannini, ministro del Welfare, ha assicurato che il blocco dell’indicizzazione delle pensioni, introdotto dal Governo Monti per il biennio 2012-2013 con la Legge di Stabilità 2012, non verrà prorogato per il 2014.

Ciò conferma quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2012, dove era stato precisato che non sarebbe stata applicata alcuna proroga.
Sembrava, in un primo momento, che il blocco sarebbe proseguito anche per il 2014, se non altro per reperire le risorse di cui il Governo è privo, ma Giovannini ha assicurato: “Il Parlamento ha previsto che dal 2014 il livello sei volte il minimo è quello sotto il quale non si possa bloccare l’indicizzazione. Io non ho nessuna intenzione di intervenire sotto quei livelli e non useremo il blocco dell’indicizzazione per fare cassa. Non l’ho mai pensato neppure lontanamente“.

Ad essere coinvolti, sono 600mila pensionati, che percepiscono nell’insieme 34 miliardi di euro, su un totale di 23,4 milioni di assegni per oltre 270 miliardi di euro.
Per le pensioni superiori ai 2.886 euro lordi, invece, il blocco potrebbe arrivare anche nel 2014 seppur con scopi diversi: si tratterebbe di una misura finalizzata a garantire l’equità sociale e non risorse per lo Stato.

La strada più facilmente percorribile sarà quella di applicare il blocco delle indicizzazioni solo alla parte eccedente 6 volte il minimo, con il benestare di Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro di Montecitorio: “Difendere il potere d’acquisto dei pensionati e correggere la riforma previdenziale è una delle priorità del PD“.

Vera MORETTI

Il Senato sblocca 25 miliardi e paga i debiti della Pa

 Con 203 sì, 35 no e 32 astenuti,  il Senato da il via libera al decreto lavoro-iva, che introduce  gli incentivi per le assunzioni di giovani under 29, intervalli più brevi per i contratti a termine, il rinvio dell’aumento dell’Iva a ottobre e lo stop alla pubblicità per le sigarette elettroniche ( sulle quali è stata imposta la tassa di consumo).

Nel pacchetto occupazione-iva di particolare rilevanza troviamo anche lo sblocco di ben 20-25 miliardi per i pagamenti dei debiti della Pa con la garanzia dello Stato. All’indomani del rapporto Confartigianato, che traccia il drammatico profilo della situazione in cui versano le aziende italiane, finalmente qualcosa pare sbloccarsi.

Il primo firmatario del decreto Giorgio Santini, del Pd, ha dichiarato: “Tutti i debiti della Pa nei confronti delle imprese potranno essere pagati entro i primi mesi del 2014 grazie all’emendamento ad hoc approvato dal Senato nell’abito del decreto lavoro. In questo modo si potrà dare ulteriore ossigeno alle aziende, compiendo un’operazione di giustizia economica per il Paese, che il Pd chiede da tempo, affinché la pubblica amministrazione saldi i suoi debiti nei confronti delle aziende”.

Di fatto si creerà ad hoc  un fondo  presso la Cdp (Cassa depositi e prestiti)che che fungerà da garante da parte dello Stato nei confronti delle banche per il pagamento di questa nuova somma, che si aggiunge ai 40 miliardi già approvati.

Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha espresso piena soddisfazione per il lavoro svolto in Senato e si augura che anche la Camera, alla quale il decreto passa in seconda lettura, possa muoversi con la stessa celerità nel percorso di conversione.

Alle parole di Giovannini hanno fatto eco quelle  del viceministro dell’Economia, Stefano Fassina , il quale commenta positivamente la delibera:  Attiva una leva decisiva per la ripresa economica e l’occupazione“.

Francesca RIGGIO

Decreto Lavoro: ecco la prima manche

Come anticipato dal ministro Giovannini, ecco la prima fase del Decreto Lavoro, quella che prevede gli interventi più urgenti.

Obiettivo dichiarato del decreto è creare 200mila nuovi posti di lavoro, per la maggior parte a tempo indeterminato, ma anche aumentare le opportunità di formazione ed occupazione per i giovani, soprattutto al Sud, dove la crisi è particolarmente sentita.

Analizziamo punto per punto gli interventi su cui si è focalizzato il Governo:

Decontribuzione
Le aziende che assumono giovani di età non superiore a 29 anni è pari al 30% della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali e, in ogni caso, non può superare i 650 euro al mese per lavoratore.
Lo sgravio dura 18 mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato e 12 mesi per la trasformazione di un contratto in essere da determinato a indeterminato, ma solo se l’azienda assume un ulteriore lavoratore.

I giovani assunti devono avere almeno uno dei seguenti requisiti:

  • essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi,
  • non avere un diploma di scuola media superiore o professionale,
  • essere lavoratori che vivono da soli con una o più persone a carico.

Per queste misure ci sono 794 milioni di euro nel 2013-2016: al Sud vanno 500 mln, al resto d’Italia 294 mln.

Sgravio ASPI
Alle aziende che assumono disoccupati che percepiscono l’assicurazione generale per l’impiego spetta uno sgravio pari al 50% dell’ASPI residua.

Apprendistato PMI
Entro il 30 settembre 2013 la conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida per un contratto di apprendistato professionalizzante destinato alle PMI e alle microimprese, che dovranno adottarlo entro il 31 dicembre 2015.

Autoimprenditorialità
Sono previsti, per i giovani del Mezzogiorno, 80 milioni per finanziare l’autoimpiego e la creazione di nuove imprese dei giovani ed altri 80 milioni per il Piano di Azione Coesione.

Contratti di lavoro
Tornano a 10-20 giorni le pause tra contratti a termine, che la riforma Fornero aveva innalzato a 60-90. Il lasso di tempo varia a seconda che il contratto duri più o meno di sei mesi. Stretta sui contratti intermittenti: massimo di 400 giorni nell’arco di tre anni. Estensione anche ai co.co.pro. del divieto di far firmare dimissioni in bianco.

Neet
I not in employment, education or training, soprattutto del Sud, sono al centro di un finanziamento di 168 milioni di euro destinati a finanziare borse di tirocinio formativo. Il contributo è pari a 3mila euro per ogni stage di sei mesi e viene erogato direttamente al tirocinante.

Inclusione sociale
Si tratta di un programma finanziato con 167 milioni di euro, rivolto alle famiglie del Sud in difficoltà.
Oltre alla vecchia social card, che sarà prorogata, ne verrà attivata una nuova, per gli acquisti delle famiglie in stato di indigenza estrema come quella già prevista per le maggiori città del paese.

Questi interventi prevedono un totale cambiamento del panorama lavorativo italiano. Se, infatti, la maggior parte delle proposte riguarda il Mezzogiorno, dove le persone coinvolte saranno oltre 300mila, anche al Centro Nord si sentirà l’impatto positivo di queste soluzioni, con un aumento della produzione tra i 100 e i 200 milioni di euro l’anno.

Il decreto dovrebbe anche diminuire la disoccupazione giovanile portandola dal 25 al 23%, ma anche un calo di due punti del tasso dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano.

Vera MORETTI

Incontro tra Enrico Giovannini e Marina Calderone

Enrico Giovannini, ministro del Lavoro, ha incontrato Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, la quale ha voluto affrontare subito la questione legata alla riforma del lavoro, tuttora considerata cruciale e prioritaria per il bene del Paese.

Il governo, a questo proposito, è chiamato a modificare alcuni aspetti della Riforma Fornero, per poter snellire l’occupazione e renderla accessibile anche, e soprattutto, ai giovani.

Marina Calderone ha inoltre confermato la completa disponibilità, da parte dei consulenti del lavoro, a collaborare con il Governo, in particolare illustrando le parti più “deboli” della riforma e proponendo alternative valide: “Abbiamo presentato le nostre idee di cambiamento che hanno al centro i giovani, le donne e tutte le fasce deboli del mercato del lavoro. Bisogna rilanciare l’apprendistato, semplificandolo; cosí come é necessario intervenire sui contratti a termine e sulla disciplina delle partite iva. Ma piú in generale bisogna liberare il lavoro da lacci e lacciuoli“.

Il ministro Giovannini ha espresso parere positivo per l’iniziativa, che va nella stessa direzione delle consultazioni già attivate con chi vive il mercato del lavoro in prima linea.

La presidente dei consulenti del lavoro ha inoltre illustrato al ministro il programma del prossimo Festival del Lavoro, previsto dal 20 al 22 giugno a Fiuggi.

Vera MORETTI

Imu sospesa solo per le prime case

I miracoli non avvengono spesso e, quando si tratta della politica italiana, è ancora più raro che si manifestano.
Nonostante qualcuno ci avesse sperato, la rata di giugno dell’Imu sarà sospesa solo per le prime case, quindi per i proprietari di capannoni industriali l’appuntamento rimane valido.

La tassa sugli immobili relativa ad imprese ed agricoltori aveva fruttato, nel 2012, circa 7 miliardi di euro ed è risultato impossibile coprire una cifra così considerevole in poco tempo.
Ma ancora una speranza c’è, e riguarda le imprese e i fabbricati rurali, poiché, ha lasciato trapelare una fonte di Governo, la questione “sarà affrontata in un secondo momento”.

A prendere questa decisione sono stati il premier Enrico Letta e i ministri interessati al provvedimento, Fabrizio Saccomanni dell’Economia, Enrico Giovannini del Lavoro, e il vicepremier Angelino Alfano. Poi Saccomanni ha incontrato il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta.

La mancata sospensione dell’Imu per le imprese non è stata, comunque, una grande sorpresa, come aveva già lasciato intendere il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, che aveva riferito che l’intervento per i capannoni industriali poteva avere un costo intorno ai 1,5 miliardi di euro.
Tali risorse avrebbero potuto coprire una fetta troppo bassa di utenti, probabilmente neanche tutte le pmi, ma in ogni caso, sono necessarie per poter coprire la cassa integrazione in deroga.

Proprio la scarsità di liquidità ha indotto il Governo a pensare ad un intervento per la Cig più basso del previsto, che verrà eventualmente “rimpinguato” nei prossimi mesi.
Per ora, la cassa integrazione in deroga verrò finanziata dal Fondo per le politiche della formazione e dal Fondo per la produttività.

Visto il ridimensionamento dell’Imu, c’è da aspettarsi, per settembre, una vera e propria riforma della tassa, diventata ormai una necessità improrogabile.
Ma nonostante questa proroga, i problemi urgenti ci sono ancora e riguardano le case affittate, gli alberghi gli immobili costruiti e invenduti e per ora non si ha la certezza di riuscire a coprire le richieste.

Rimane fissata a giugno, invece, un’altra emergenza: quella che riguarda il lavoro giovanile.

Vera MORETTI

I giuslavoristi scrivono ai ministri della Giustizia e del Lavoro

Nell’inviare i propri auguri di buon lavoro ai neo ministri della Giustizia e del Lavoro, rispettivamente Anna Maria Cancellieri ed Enrico Giovannini, il presidente dell’associazione degli avvocati giuslavoristi Fabio Rusconi ha ribadito la disponibilità di Agi a “suggerire misure tecniche utili all’immediato miglioramento della giustizia del lavoro, anche a costo zero“.

Per questo, Rusconi auspica di essere convocato dai due ministri per “collaborare per mettere a fuoco le priorità e le strategie di politica del diritto”.
Il motivo principale di questa richiesta è che la giustizia del lavoro rappresenta “uno snodo fondamentale per assicurare espressione civile e proficua alle tensioni che si manifestano nel mondo del lavoro e al fisiologico conflitto tra interessi delle parti. Ma essa, come e non meno di altri settori, sconta disfunzioni, incongruenze e aporie sempre più gravi, derivanti da trascuratezza e incoerenza di interventi“.

Tra le misure a costo zero proposte dai giuslavoristi c’è anche l’abolizione del rito Fornero per l’impugnazione giudiziale dei licenziamenti nell’area di applicazione dell’articolo 18, che sta creando gravissime difficoltà al sistema senza benefici effettivi.

Altra necessità è quella di “correggere le storture della recente legge 183/2010 in tema di arbitrato, storture che hanno totalmente vanificato l’operatività della riforma sull’istituto“ e di “adottare procedure snelle e capaci di sgravare la giustizia togata in alcuni ambiti delle controversie previdenziali e assistenziali“.
Infine, l’associazione degli avvocati giuslavoristi suggerisce di dare efficacia alle transazioni convenute dalle parti assistite da legali specializzati, così da incentivare e rendere agevole la conciliazione delle controversie.

Vera MORETTI