Occhi puntati sugli Isa, pubblicate le nuove regole

Occhi puntati sugli Isa, indici sintetici di affidabilità fiscale. L’ Agenzia delle Entrate con il provvedimento del 12 aprile 2024 ha dettato le linee guida per titolari di partita Iva e intermediari abilitati incaricati della trasmissione dei dati.

Concordato preventivo e Isa, ulteriori dati da indicare

Gli Isa sono alla base della proposta di concordato preventivo biennale e con il provvedimento del 12 aprile si è provveduto a indicare gli ulteriori dati che è necessario acquisire in riferimento all’anno di imposta 2023 al fine di determinare correttamente il punteggio Isa e di conseguenza effettuare la proposta della base imponibile ai contribuenti. Gli ulteriori dati da indicare sono previsti nel note tecniche e metodologiche allegate ai relativi decreti di approvazione. Tali dati se ritenuti non corretti possono essere modificati.

Delega per accesso agli elenchi dei dati Isa

Nel provvedimento del 12 aprile l’Agenzia delle Entrate ricorda che gli intermediari già delegati all’accesso al cassetto  fiscale, per ottenere l’acquisizione massiva dei dati devono accedere a Entratel, canale telematico dell’Agenzia delle Entrate per i professionisti, e inviare l’elenco dei clienti per i quali si chiede di accedere ai dati Isa. In assenza di delega è, invece, necessario garantire l’effettivo conferimento della delega. Devono quindi acquisire le deleghe insieme alla copia di un documento di identità valido in formato cartaceo o elettronico. Nella delega devono essere indicati:

  • codice fiscale del delegante;
  • codice fiscale dell’eventuale rappresentante legale;
  • numero e data della delega;
  • tipologia e numero del documento di identità allegato.

Infine, devono essere indicati gli elementi di riscontro nella dichiarazione Iva 2023 relativa all’ anno di imposta 2022.

Con un secondo provvedimento l’Agenzia delle Entrate provvederà a indicare la data a partire dalla quale sarà possibile inoltrare le richieste in oggetto, quindi non è ancora possibile procedere alle richieste. Trascorsi 5 giorni dal momento della richiesta, sarà possibile visionare gli elenchi dei dati richiesti in riferimento ai contribuenti per i quali è stata inoltrata la richiesta.

Ricordiamo che ciascun contribuente può prelevare i dati dal proprio cassetto fiscale a cui si accede con:

  • Cie;
  • Spid;
  • Cns.

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Concordato preventivo biennale non si applica alle casse private

 

Concordato preventivo biennale, reddito alto per chi ha un Isa basso

Procedono i lavori per stabilire le norme per determinare il reddito per il biennio per il concordato preventivo, naturalmente queste norme non trovano applicazione per i forfettari perché per loro, in via sperimentale, l’accordo avrà validità di 1 anno. Ecco le prime indicazioni sul concordato preventivo e il reddito dell’accordo proposto.

Concordato preventivo biennale con reddito diverso per i due anni

Fulcro centrale del concordato preventivo biennale è la determinazione della base imponibile e quindi della tassazione applicabile per due anni.

Fin dalle prime note sul concordato preventivo biennale molti esponenti politici hanno parlato di un sistema volto ad agevolare l’evasione fiscale, man mano però si stanno delineando i tratti di questo metodo fiscale di calcolo delle imposte che dovrebbe in realtà portare all’emergere dell’evasione fiscale.

Nelle prime formulazioni, il concordato preventivo biennale era accessibile solo a coloro che avevano un punteggio Isa almeno pari a 8. Si è poi passati a una formulazione più ampia in cui non serve un’elevata affidabilità fiscale, ma ovviamente la proposta di imponibile e quindi di tassazione tiene conto anche dell’indice di affidabilità fiscale e non solo dei redditi dichiarati negli anni precedenti.

C’è però ora un ulteriore dettaglio, infatti sembra che il concordato preventivo biennale debba portare a un aumento dell’imponibile dichiarato e per i due anni di imposta, 2024 e 2025, l’imponibile base dell’accordo non sarà uguale ma incrementato, cioè l’imponibile proposto per il 2025 sarà più elevato rispetto all’imponibile del 2024. Inoltre la proposta sarà strettamente correlata all’affidabilità fiscale, al punto che l’obiettivo del governo è far arrivare i contribuenti a un punteggio Isa pari a 10.

In poche parole il Fisco calcola il reddito necessario per avere un punteggio isa 10 e lo spalma su due anni.

Regole severe per chi ha un punteggio Isa basso

Ovvio che l’impatto maggiore sarà per coloro che hanno un punteggio Isa attuale particolarmente basso.

Coloro che hanno un punteggio Isa inferiore a 6 dovranno pagare il costo dell’adeguamento del reddito imponibile ai singoli indicatori elementari ISA, sia quelli di affidabilità che di anomalia come i ricavi per addetto o la durata delle scorte, che daranno risultati non sufficienti (di non affidabilità fiscale) .

Si continuerà a tenere inoltre in considerazione la redditività del settore.

Naturalmente questi sono i primi dettagli che emergono dai lavori che sta portando avanti il comitato degli esperti.

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Controlli Agenzia delle entrate, arriva la notifica. Cosa fare?

L’Agenzia delle entrate sta inviando ad alcuni contribuenti avvisi tramite Pec o Sms su anomalie, le stesse possono essere consultate le proprio cassetto fiscale, ecco cosa succede.

Perché arriva l’alert/notifica dell’Agenzia delle Entrate?

L’alert dell’Agenzia delle entrate tramite Sms o indirizzo Pec sta arrivando ai contribuenti tenuti alla compilazione dei questionari ISA ( Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) si tratta di gran parte dei contribuenti con partita Iva. Naturalmente non tutti riceveranno tale alert, lo stesso viene inviato nel caso in cui dai questionari siano emerse delle anomalie.

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Le comunicazioni inviate dall’Agenzia delle entrate hanno l’obiettivo di favorire la semplificazione dei rapporti tra Fisco e contribuente, come dettato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Infatti sarà possibile fornire chiarimenti e precisazioni. Nel caso in cui vi siano invece stati dei veri e proprio errori che abbiano portato a determinare il versamento di un’imposta di valore diverso rispetto a quella realmente dovuto sarà possibile procedere con il ravvedimento operoso.

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Controlli Agenzia delle entrate, cosa fare in caso di avviso?

L’Agenzia delle entrate con Prot.n. 231840/2023 ha indicato al contribuente cosa fare nel caso in cui riceva una comunicazione tramite sms o pec.

L’ambito delle comunicazioni è:

a) comunicazioni relative a possibili omissioni o anomalie nei dati dichiarati ai fini degli ISA, in allegato a REDDITI, rilevate dall’Agenzia delle entrate sia analizzando i dati stessi sia le altre fonti informative disponibili;

b) risposte inviate dal contribuente, anche per il tramite del proprio intermediario, relative alle comunicazioni di cui al precedente punto utilizzando la specifica procedura informatica resa disponibile dall’Agenzia delle entrate.

Una volta ricevuto l’alert è necessario entrare nel proprio cassetto fiscale utilizzando le credenziali Spid, Cie e Cns. In caso il contribuente abbia fornito delega a un intermediario (Caf, commercialista) sarà costui a poter entrare all’interno del cassetto fiscale.

I contribuenti in merito a tali comunicazioni, possono fornire precisazioni all’Agenzia delle entrate utilizzando un software messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate, questo consente di descrivere, anche in modalità testuale, gli elementi ritenuti di utilità.

I contribuenti possono inoltre regolarizzare gli errori beneficiando delle norme dettate per il ravvedimento operoso.

Comunicazione ISA 2022: cos’è, come funziona e vantaggi

La collaborazione tra fisco e cittadini e alla base della lotta all’evasione fiscale e gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) costituiscono uno dei mezzi attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate intende perseguire questo obiettivo, insieme alla fatturazione elettronica e all’incentivazione dei pagamenti con strumenti elettronici. Vediamo quali sono, come funzionano gli ISA e quali sono le novità previste per il 2022.

ISA: cosa sono gli Indici Sintetici di Affidabilità

L’Agenzia delle Entrate attraverso gli ISA, Indici Sintetici di Affidabilità, introdotti con il decreto legge 50/2017 per il periodo di imposta a partire dal 2018, riconosce al contribuente, lavoratore autonomo, professionista o qualunque altra tipologia di contribuente che non risulti escluso dall’applicazione di tale normativa, un punteggio, o meglio un voto, indicante la sua affidabilità fiscale. L’obiettivo di questa disciplina è superare studi di settore e parametri attraverso un meccanismo che sia il più possibile rispondente alla realtà economica del singolo contribuente.

Per i contribuenti che hanno un punteggio ISA elevato vi sono dei meccanismi premiali.

Come sono divisi gli indici ISA 2022

Gli indicatori ISA 2022 sono presi come punto di riferimento per diversi periodi di imposta (8) e ogni anno l’Agenzia delle Entrate provvede entro il 31 dicembre a dare informazioni circa gli indicatori che sono presi in considerazione per la comunicazione ISA successiva.

Gli indicatori utilizzati dall’Agenzia delle Entrate possono essere ricondotti in due macro-categorie:

  • indicatori elementari di affidabilità: nella maggior parte dei casi si tratta di corrispondenza tra i dati indicati nella dichiarazione dei redditi e quelli presenti nella comunicazione ISA e corrispondenza tra quanto dichiarato e il CU;
  • indicatori elementari di anomalie: rientrano in questa categoria le incoerenze nella gestione del magazzino, l’aver indicato per gli anni precedenti “Periodo di non normale svolgimento dell’attività”, incongruenze tra ISA e dati contabili indicati, avere dichiarato di aver esercitato l’attività in forma di cooperativa a mutualità prevalente e non risultare iscritti nell’albo e altre anomalie simili.

Nel solo 2022 sono stati introdotti 88 nuovi indici sintetici di affidabilità (proprio per questo è difficile sintetizzarli in questa sede o almeno sintetizzarli), questo anche perché in base al settore in cui opera il contribuente possono essere utilizzati indici parzialmente diversi. Per individuare i propri indici è necessario avere come riferimento il proprio codice Ateco.

Come compilare i moduli di comunicazione ISA 2022

A ciascun contribuente viene riconosciuto un punteggio di affidabilità con range 1-10 e lo stesso è il risultato della media del punteggio dei vari indicatori. Al fine di facilitare le operazioni da parte del contribuente, l’Agenzia delle Entrate lo scorso 3 maggio 2022 ha reso disponibile il software “Il tuo ISA 2022” che consente il calcolo dell’indice sintetico di affidabilità fiscale per tutti i 175 Isa attualmente vigenti. Nel caso in cui emergano delle anomalie, l’Agenzia invia una comunicazione al contribuente che potrà rispondere a tale comunicazione attraverso il software di compilazione anomalie.

Il nuovo punteggio ISA tiene in considerazione anche, come sottolineato dall’Agenzia, “interventi straordinari per cogliere gli effetti economici dell’emergenza COVID19” .

Il meccanismo premiale degli ISA 2022

Con un punteggio ISA superiore a 8 il contribuente può ottenere una serie di benefici, tra cui:

  • con punteggio pari a 8 vi è esonero dall’obbligo di visto di conformità per crediti di imposta fino a 50.000 euro l’anno;
  • Sempre con un punteggio di almeno 8, il contribuente può beneficiare di una riduzione di un anno dei termini di accertamento sui redditi dichiarati;
  • con un punteggio di 8,5 su un’annualità e 9 su due annualità, il meccanismo premiale prevede che ci sia l’esclusione dagli accertamenti analitico presuntivi;
  • con un punteggio almeno pari a 9 vi è l’aumento delle soglie per l’accertamento sintetico del reddito;
  • i contribuenti che ottengono un punteggio almeno pari a 9 ottengono l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative di cui all’articolo 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724.

Abbiamo indicato i punteggi che consentono di avere premialità, ma è bene anche sottolineare che con un punteggio inferiore o pari a 6 sono molto probabili controlli fiscali. Ecco perché gli ISA dovrebbero avere un effetto stimolante verso una certa rettitudine fiscale.

Esonero ISA 2022

Gli indici sintetici di affidabilità non possono essere applicati:

  • nel caso in cui si tratti di contribuenti che hanno avuto una diminuzione del fatturato nell’anno 2021 di almeno il 33% rispetto all’anno fiscale 2019;
  • in caso di avvio di attività ( in questo caso non si può valutare affidabilità maturata negli anni);
  • chiusura attività;
  • imprese in liquidazione, in questo caso per le società di capitali, considerando che la liquidazione non avviene in un unico momento, è necessario individuare con precisione le date di cessazione di attività escludendo i periodi di pre-liquidazione;
  • Sono esonerate dalla compilazione del moduli anche tutti i soggetti che si trovano in una situazione di attività definita “non normale”, come nel caso di sospensione dell’attività attraverso una comunicazione in CCIIAA
  • attività modificata nel corso dell’anno se alla nuova non si applicano gli stessi ISA;
  • eventi sismici che hanno compromesso l’attività;
  • in caso di multiattività si viene sospesi dalla comunicazione ISA nel caso in cui le attività non rientrano tutte nello stesso ISA e i ricavi che non vi rientrano superano il 30% del totale del fatturato.

Infine, sono esonerati dal modello ISA i contribuenti che per l’anno 2021 ( comunicazione ISA 2022) hanno superato la soglia 5.164.569 euro di ricavi.

Naturalmente sono esonerati i soggetti che applicano il regime forfettario.

Di seguito tutti i codici di esonero da indicare:

Codice Esonero Tipologia di attività

6

Contribuenti con categoria reddituale diversa da quelle previste dal modello ISA

8

Enti del terzo settore non commerciali con determinazione forfettaria del reddito di impresa

9

Organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale con regime forfettario

10

Imprese sociali

11

Cooperative e consorzi che operano solo verso i soci

12

Cooperative che svolgono il lavoro di trasporto taxi e noleggio con conducente

13

Corporazioni di piloti di porto

14

Contribuenti che partecipano a un gruppo Iva

15

Diminuzione dei ricavi di almeno il 33% rispetto al 2019

16

Soggetti che hanno aperto la partita Iva dal 1° gennaio 2019

17

Soggetti che esercitano in maniera prevalente le attività economiche a cui non sono applicati gli indici ISA

Negli ultimi 3 casi di esclusione l’Agenzia sottolinea che gli Indici non si applicano, ma il modello Isa deve comunque essere compilato.

Il modello ISA 2022 deve essere compilato al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi

 

Come importare il file XML ISA

Cosa si intende quando si parla di file XML e cosa vuol dire la sigla ISA? A queste due e ad altre domande in merito agli indici fiscali daremo le risposte in questa rapida ed essenziale guida sull’argomento.

ISA, cosa vuol dire

Per cominciare questa nostra guida, partiamo dalle base della questione, ovvero andando a definire cosa si intende con il termine ISA.

Gli ISA ovvero indici sintetici di affidabilità fiscale che dal 2019 (periodo d’imposta 2018) hanno sostituito in via definitiva gli studi di settore, sono degli indici che l’Amministrazione finanziaria ha messo a punto allo scopo di favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, quindi stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti esercenti attività di impresaarti o professioni e il rafforzamento della collaborazione tra questi e l’Agenzia delle Entrate.

E, dunque vediamo di seguito come richiedere un modulo da compilare ISA.

Modello ISA, come richiederlo

Il modello ISA è stato, sostanzialmente, concepito come parte integrante del modello Redditi. Per quanto riguarda la sua compilazione è sufficiente barrare la casella ISA presente sulla prima pagina del modello Redditi e seguire tutte le istruzioni presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Ma dove si trova, quindi e come si può richiedere questo fantomatico modello ISA?

In merito a questa domanda, ecco le istruzioni fornite direttamente dall’agenzia delle entrate:

  1. accedere al sito dell’agenzia delle entrate con le proprie credenziali
  2. dal menu di sinistra cliccare su CONSULTAZIONI
  3. cliccare poi sotto su CASSETTO FISCALE
  4. cliccare al centro della pagina su CASSETTO FISCALE PERSONALE
  5. dal menu di sinistra cliccare su ISA / Studi di settore
  6. al centro della pagina cliccare su ” XML delle precalcolate ISA “

File XML, che cosa vuol dire

Partiamo col dire che la sigla XML sta semplicemente ad indicare il formato digitale di un file. Ma, quindi cosa vuol dire, sostanzialmente questa sigla?

Un file XML o eXtensible Markup Language è un linguaggio (molto versatile) aperto che consente la rappresentazione di documenti e dati strutturati su supporto digitale.

I documenti HTML e XML contengono dati racchiusi tra tag, ma in questo caso terminano le analogie tra le due lingue. … In XML i tag definiscono la struttura e il significato dei dati, ovvero i dati. La descrizione della struttura e del significato dei dati rende possibile il loro riutilizzo in diversi modi.

Quindi, come sarà possibile importarlo, lo scopriamo nel prossimo, conclusivo paragrafo.

Come importare un file XML ISA

La risposta a questa nucleica domanda è più semplice del previsto.

In pratica, per effettuare l’importazione del file xml, che è reso disponibile dall’Agenzia delle entrate, è possibile attraverso la funzione “Importa da file XML” attivabile indicando la cartella del computer dove è contenuto il suddetto file ed effettuandone l’importazione.

Questo è, dunque, quanto vi fosse da sapere in merito alla questione dell’ ottenimento e quindi delle modalità per andare poi a compilare il proprio ISA, al fine di comunicare correttamente i vostri dati, o meglio detti indici fiscali, alle amministrazioni competenti. Non vi resta che prepararvi, dunque alla compilazione del vostro ISA. Qualora ne siate soggetti. E giustamente, vi domanderete chi sono i soggetti ISA e chi ne è esente? Vediamolo nell’ ultimo paragrafo.

Soggetti ISA e soggetti esclusi

Dunque, gli indici sintetici di affidabilità fiscale per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni: verificano la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale; esprimono, su una scala da 1 a 10, il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente.

E, dunque, gli ISA si applicano agli esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo che svolgono, come “attività prevalente”, una o più ‘attività tra quelle per le quali risulta approvato un ISA e che non presentano una causa di esclusione.

Ne sono esclusi, invece, dall’applicazione degli ISA diverse categorie che andiamo ad invitare di sfogliare nel lungo elenco generale riposto nel sito dell’ Agenzia delle Entrate.

Come si compila il modello ISA

In questa rapida ma esaustiva guida andremo a scandagliare alcune curiosità sul modello ISA e capiremo come va compilato. Scopriamolo assieme nei prossimi paragrafi.

Modello ISA, di cosa si tratta

Prima di addentrarci nello specifico della sua compilazione (da svolgere, categoricamente, sul sito dell’ Agenzia delle Entrate) andiamo, innanzitutto, a precisare cosa si intende quando si parla di modello ISA.

Quando, dunque, si parla di ISA va detto che l’abbreviazione sta per “Indici Sintetici di Affidabilità”. Con questa specifica istituzione degli Indici sintetici di affidabilità, l’Agenzia delle Entrate ha lo scopo di favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e incentivare l’emersione spontanea di redditi imponibili. L’istituzione degli indici per gli esercenti di attività di impresa, arti o professioni, rappresenta un’ulteriore iniziativa che mira , utilizzando anche efficaci forme di assistenza (avvisi e comunicazioni in prossimità di scadenze fiscali) ad aumentare la collaborazione fra contribuenti e Amministrazione finanziaria.

Nello specifico, gli indici sono indicatori che, misurando attraverso un metodo statistico- economico, dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, forniscono una sintesi di valori tramite la quale sarà possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti . Il riscontro trasparente della correttezza dei comportamenti fiscali consentirà di individuare i contribuenti che, risultando “affidabili”, avranno accesso a significativi benefici premiali.

Come compilare modello ISA

Ma come si compila, dunque, questo modello ISA? Scopriamolo, molto sinteticamente, nel seguente paragrafo.

Il modello ISA è stato, sostanzialmente, concepito come parte integrante del modello Redditi. Per quanto riguarda la sua compilazione è sufficiente barrare la casella ISA presente sulla prima pagina del modello Redditi e seguire tutte le istruzioni presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Potremmo dire nulla di più semplice. Basta seguire passo passo le istruzioni sul sito, alla voce modulistica ISA.
Ad ogni modo, sarà comunque necessario avere tre “informazioni” base, prima di procedere all’acquisizione della modulistica:
  • avere sull’hard disk uno spazio di 70 MB liberi
  • disporre dell’ambiente di run-time JAVA (versione 1.8), indispensabile per assicurare il corretto funzionamento del prodotto disponibile ai link di seguito indicati;
  • scaricare ed installare sul proprio personal computer l’applicazione ISA 2021 per l’elaborazione degli indici sintetici di affidabilità;

Chi è soggetto alla compilazione ISA

Ma chi sono coloro i quali sono tenuti a compilare il modello ISA? Questa è una domanda non di poco conto nel novero della questione, andiamo quindi a scoprire la risposta.

Possiamo dire, con specifico riferimento agli ISA 2021 (relativi al periodo d’imposta 2020), i soggetti che sono stati esclusi dagli indici sintetici di affidabilità fiscale per effetto delle norme anti-Covid devono comunque presentare i relativi modelli per comunicare i dati economici, contabili e strutturali.

Di controparte, rimangono esclusi coloro che hanno aperto la partita IVA dal 1° gennaio 2019, e che esercitano le attività economiche individuate dai codici ATECO allegati al decreto MEF pubblicato il 9 febbraio 2021.

Per citare la stessa modulistica dell’ Agenzia delle entrate, possiamo dire che

Sono esclusi dall’applicazione degli ISA:

1) i contribuenti che hanno iniziato l’attività nel corso del periodo d’imposta;

2) i contribuenti che hanno cessato l’attività nel corso del periodo d’imposta;

3) i contribuenti che non si trovano in condizioni di normale svolgimento dell’attività;

E queste sono solo alcune delle categorie catalogate per l’esclusione del modello ISA, per l’intero catalogo, consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate, alla voce “Modulistica indici sintetici di affidabilità 2021”, paragrafo dedicato alle istruzioni generali.

Questo è, dunque, quanto di più utile, sostanziale e necessario da sapere in merito ai modelli ISA e alla loro compilazione e pertinenza, per ulteriori informazioni in merito, consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Precompilato ISA, come si richiede

Oggi andremo a vedere come funziona ISA e come si richiede il precompilato ISA, per coloro che ne sono soggetti. Queste ed altre curiosità in merito, scopriamole nella guida che segue.

ISA cosa vuol dire

Iniziamo col precisare cosa si intende con il termine ISA.

Il termine ISA sta ad abbreviare la dicitura “indici sintetici di affidabilità” fiscale, validi per gli esercenti attività di impresa, arti o professioni sono stati istituiti per favorire l’emersione delle basi imponibili e stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti, tramite l’utilizzo di forme di comunicazione preventiva

Gli Isa valutano, secondo la normativa indicata, la storia del contribuente, ovvero compiono un’analisi sull’intero periodo. La valutazione è complessiva, e verifica la coerenza nella gestione degli obblighi fiscali, anche tenendo conto delle diverse basi imponibili.

Come richiedere precompilato ISA

In prima questione, cominciano col precisare chi è soggetto a dover eseguire il precompilato ISA.

Possiamo, in breve, dire che sono obbligati ad applicare gli ISA e quindi tenuti alla compilazione del modello ISA gli esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo che svolgono, come “attività prevalente”, una o più attività tra quelle per le quali è stato approvato un ISA e che non presentano una causa di esclusione.

Vediamo, di seguito, nei suoi passaggi, come richiedere il precompilato ISA, attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate:

  • accedere al sito dell’agenzia delle entrate con le proprie credenziali
  • dal menu di sinistra cliccare su CONSULTAZIONI
  • cliccare poi sotto su CASSETTO FISCALE
  • cliccare al centro della pagina su CASSETTO FISCALE PERSONALE
  • dal menu di sinistra cliccare su ISA / Studi di settore
  • al centro della pagina cliccare su ”XML delle precalcolate ISA”

Una volta capito come richiedere il precompilato ISA, andiamo nel paragrafo successivo anche a scoprire cosa si rischia per chi non effettua la suddetta compilazione.

Chi non compila ISA: cosa accade

Ma, in tutto ciò, quando non si compila ISA a cosa si va incontro? Scopriamolo in breve in un ulteriore passaggio di informazioni, di questa rapida ed esaustiva guida.

Per dirla in breve, possiamo andare a verificare la questione, come segue.

L’articolo 8comma 1 del Dlgs n 471/97 prevede l’applicazione di sanzioni ed effetti accertativi a carico del contribuente che:

  • Ha effettuato una errata compilazione;
  • Ha effettuato una omissione completa.

Fattispecie che riguardano il modello dei dati rilevanti ai fini ISA. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha, quindi, la possibilità di accertare il contribuente tramite il metodo induttivo-extracontabile.

Possiamo, dunque dire che in casi di omissione della comunicazione dei dati rilevanti ai fini della costruzione e dell’applicazione degli indici, o anche di comunicazione inesatta o incompleta dei medesimi dati, si applica la sanzione che va da 250 a 2.000 euro. In base all’ articolo 8, comma 1, del DLgs n 471/97.

Inoltre, va aggiunto che l’inesattezza o la incompletezza dei dati potrebbe avere effetto ulteriore di impedire l’accesso al regime premiale di cui all’art. 9-bis co. 11 del DL 50/2017 (circ. Agenzia delle Entrate 9.9.2019 n. 20, § 7.2). Regime che, peraltro, inibisce gli accertamenti analitico-induttivi e limita le ipotesi in cui è obbligatorio, al fine della compensazione, il visto di conformità.

Dunque, questo è quanto vi fosse di più utile, esaustivo e necessario da sapere in merito alla questione degli ISA, alla modalità di eseguire il precompilato e quali sanzioni si rischiano ovviando a tale richiesto onere.

Chi è soggetto ISA

In questa rapida ed esaustiva guida andremo a scandagliare chi è soggetto ISA e cosa vuol dire esserne soggetti. Quesiti basici a cui daremo risposta nei prossimi paragrafi.

ISA, cosa vuol dire

Innanzitutto, partiamo dalle base della questioni, ovvero definendo cosa si intende con il termine ISA.

Gli ISA ovvero indici sintetici di affidabilità fiscale che dal 2019 (periodo d’imposta 2018) hanno sostituito in via definitiva gli studi di settore, sono degli indici che l’Amministrazione finanziaria ha messo a punto allo scopo di favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, quindi stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti esercenti attività di impresaarti o professioni e il rafforzamento della collaborazione tra questi e l’Agenzia delle Entrate.

E, dunque vediamo chi sono coloro che sono soggetti a questa pratica di indici amministrativi finanziari.

Chi sono i soggetti ISA

Per dirla molto in breve, la risposta alla domanda in questione potremmo sintetizzarla nel seguente modo:

Gli ISA vanno applicati a quegli esercenti che costituiscono attività di impresa o di lavoro autonomo e che svolgono, come “attività prevalente”, una o più ‘attività tra quelle per le quali risulta approvato un ISA e che non presentano una causa di esclusione.

Per completare il discorso e definire ulteriormente cosa sono gli ISA, possiamo dire che essi esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente, anche al fine di consentire a quest’ultimo, stando alla base dei dati dichiarati entro i termini ordinariamente previsti, l’accesso ad un apposito regime premiale.

Chi è esonerato dagli ISA

Di controparte, è bene chiarire, dunque chi sono i soggetti che invece non rientrano nella questione e quindi chi sono coloro esonerati dagli ISA.

Andiamo a porre la questione, nello specifico, all’ anno in corso 2021.

Va detto che per gli ISA 2021, la crisi economica da Covid-19 ha avuto impatto sull’elenco dei soggetti esclusi. Pertanto, sono esonerati dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il periodo d’imposta 2020 quei soggetti che, nel corso del 2020, hanno subito un calo di almeno il 33% dei ricavi o dei compensi, rispetto all’anno precedente, ovvero il 2019.

In ultimo, ma non ultimo, andiamo a vedere alcune ulteriori curiosità in merito agli ISA.

Punteggio ISA, a cosa serve

Tornando alla valutazione, di cui si parlava sopra, variabile da 1 a 10, esistono dei punteggi ISA.

Gli ISA tengono, quindi, conto di tutte le operazioni o azioni dei contribuenti, titolari di Partita Iva, al fine di redigere la valutazione finale, una sorta di pagella dell’imprenditore. Gli ISA valutano, dunque, secondo la normativa indicata, anche la storia del contribuente, ovvero compiono un’analisi sull’intero periodo, arrivando ad un vero e proprio punteggio applicabile.

Sempre tenendo conto dell’anno in corso, va detto che per gli ISA 2021, il provvedimento dello scorso 26 aprile conferma che bisognerà raggiungere un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno ad 8 per accedere alle premialità relative all’utilizzo in compensazione dei crediti maturati senza l’apposizione del visto di conformità.

ISA, come trasferire nel reddito

Come si può trasferire nel proprio reddito, la condizione ed il punteggio ISA?

Per poter effettuare il trasferimento della propria posizione ISA è necessario accedere al software ministeriale e cliccare “Invia file”. Selezionare la posizione da trasferire, quindi cliccare “Trasferisci”. Il file è automaticamente salvato in un percorso utile a GB per allegarlo al telematico dei redditi.

Va aggiunto, necessariamente che per l’aumento delle soglie per l’accertamento sintetico del reddito, il punteggio ISA da conseguire è pari a 9, anche nel caso di media tra 2020 e 2019.

Questo, dunque è quanto di più necessario ed utile da sapere in merito alla situazione ISA nel 2021 e chi ne è soggetto a questi indici di affidabilità fiscale e finanziaria.

Come richiedere all’Agenzia delle Entrate software “il tuo ISA”

In questa rapida ma esaustiva guida andiamo a scoprire come è possibile e con quale modalità richiedere all’Agenzia delle Entrate il software “il tuo ISA”. Scopriamolo assieme, nei prossimi paragrafi.

ISA, di cosa si tratta

Partiamo col precisare il termine ISA. Tale abbreviazione sta per “Indici Sintetici di Affidabilità” e l’Agenzia delle Entrate spiega in una pagina dedicata, di che cosa si tratta.

Stando proprio alla descrizione del sito, possiamo dire nel dettaglio, che tali indici sono indicatori che, misurando attraverso un metodo statistico- economico, dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, forniscono una sintesi di valori tramite la quale sarà possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti . Il riscontro trasparente della correttezza dei comportamenti fiscali consentirà di individuare i contribuenti che, risultando “affidabili”, avranno accesso a significativi benefici premiali.

Di fatto l’Agenzia delle Entrate propone l’ISA 2021 come uno strumento per valutare il livello di affidabilità fiscale di imprese e liberi professionisti.

Va aggiunto che il modello ISA è stato concepito come vera e propria parte integrante del modello Redditi. Per la sua compilazione è sufficiente barrare la casella ISA presente sulla prima pagina del modello Redditi e seguire tutte le istruzioni presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Andiamo di seguito, nei paragrafi che si succedono, a vedere la questione relativa al software “tuo ISA”.

Il software “il tuo ISA”, cosa è e come ottenerlo

Quando si parla di tale software, non si tratta altro che di un prodotto che consente il calcolo dell’indice sintetico di affidabilità fiscale per tutti gli ISA approvati.

Gli ISA sono degli indici messi a punto al fine di favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti esercenti attività di impresa, arti o professioni ed il rafforzamento della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.

Caratteristiche del prodotto

Per poter operare correttamente con il prodotto il tuo ISA 2021 è strettamente necessario:

  • avere sull’hard disk circa 70 MB liberi
  • disporre dell’ambiente di run-time JAVA (versione 1.8), indispensabile per assicurare il corretto funzionamento del prodotto disponibile ai link di seguito indicati;
  • scaricare ed installare sul proprio personal computer l’applicazione ISA 2021 per l’elaborazione degli indici sintetici di affidabilità;

Andiamo a vedere, nel paragrafo successivo come ottenere il software in questione, ovvero “il tuo ISA”, per avviare la compilazione del modulo.

Come si può richiedere, quindi questo software all’ Agenzia delle Entrate?

Va detto che per ottenere il software e quindi poter compilare, attraverso un file XML il proprio ISA, non bisogna far altro che accedere al sito dell’ Agenzia delle Entrate.

Qui troverete, alla voce Indici Sintetici di Affidabilità – ISA 2021, una guida operativa in pdf per eseguire il prodotto e, successivamente i link per poter ottenere il software, in base al vostro sistema operativo, sia esso macintosh che Windows o Linux.

Dunque, alla fine della fiera, questo è quanto di più utile e necessario da sapere in merito alla modalità di scaricare il software “il tuo ISA”, per favorire la compilazione ISA, appunto, in vista della vostra contabilità fiscale.

Partite Iva, torna l’obbligo dei versamenti: entro il 15 settembre pagamenti Redditi, Irap e Iva 2021

Torna l’obbligo dei versamenti per le partite Iva: entro il 15 settembre è previsto il pagamento per i modelli Redditi, Irap e Iva per l’anno di imposta 2020. Si calcola che la scadenza riguarda oltre quattro milioni di autonomi. I versamenti sono quelli che erano in calendario dalla fine di giugno alla fine di agosto 2021. La stessa Agenzia delle entrate, con la risoluzione numero 53/E del 5 agosto scorso, ha precisato che non si può rimandare il pagamento in scadenza mercoledì prossimo, 15 settembre, con la proroga di ulteriori 30 giorni e applicando lo 0,40% in più.

Il rinvio del pagamento dei contributi del decreto Sostegni bis

Il rinvio dei pagamenti dei contributi dovuti è previsto dall’articolo 9 ter del decreto legge numero 73 del 2021 (decreto “Sostegni bis). La norma ha introdotto, per diverse categorie di contribuenti, la proroga al 15 settembre 2021, senza alcuna maggiorazione, dei versamenti dovuti secondo la dichiarazione dei redditi, Irap e Iva 2021. La proroga riguarda i versamenti in scadenza dal 30 giugno al 31 agosto 2021.

Partite Iva, chi ha potuto usufruire della proroga dei versamenti al 15 settembre

La proroga al 15 settembre, senza alcuna maggiorazione di pagamento, è stata prevista per chi esercita, come lavoratore autonomo o come impresa, attività economiche che hanno ricevuto l’approvazione degli Indici sintetici di affidabilità (Isa), a prescindere dal fatto che siano stati applicati o meno detti indici. Il limite dei ricavi o dei compensi non deve essere superiore a quanto stabilito per ciascun indice. Per il 2021 il tetto è fissato a 5.164.569 euro, come stabilito dal decreto di approvazione del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Partite Iva a regime forfettario rientrano tra i soggetti interessati alla proroga dei versamenti

La scadenza del 15 settembre riguarda anche i contribuenti che, per il periodo di imposta fino al 31 dicembre scorso:

  • abbiano applicato il regime forfettario agevolato;
  • rientrino nel regime fiscale di vantaggio per l’imprenditorialità giovanile e lavoratori in mobilità.

Società e imprese che possono posticipare il pagamento delle imposte al 15 settembre 2021

Ulteriori soggetti aventi diritto a usufruire dei maggiori termini di versamento riguardano i contribuenti che:

  • partecipino a società, associazioni e imprese in regime di trasparenza fiscale. Nel dettaglio si tratta delle società di persone previste dall’articolo 5 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir), o società a responsabilità limitata secondo quanto disciplinato dagli articoli 115 e 116 del Tuir. In tutti i casi è necessario avere i requisiti per ottenere la proroga dei versamenti;
  • la cui determinazione del reddito avvenga con altre tipologie di criteri forfettari;
  • sono esclusi dagli Indici sintetici di affidabilità.

Versamento delle imposte al 15 settembre: come procedere con la rateizzazione

Per i soggetti che beneficiano della scadenza del 15 settembre per i versamenti delle imposte risultanti dalle dichiarazione dei redditi, Irap e Iva, le modalità di rateizzazione cambiano a seconda che il contribuente abbia fatto già versamenti oppure no. Infatti, si può provvedere ai pagamenti dovuti per il saldo e per il primo acconto delle imposte sui redditi, incluso il versamento annuale dell’Irap e dell’Iva, in rate mensili di pari importo.

Pagamento delle rate dei contributi successive alla prima

La prima rata deve essere versata entro il 15 settembre e le rate successive saranno prorogate di conseguenza. Le rate successive a quella del 15 settembre dovranno estinguersi, in ogni caso, entro il mese di novembre 2021. Su queste rate si calcolano gli interessi del 4% annuo.

Pagamento contributi partite Iva e imprese: modalità di chi ha già iniziato le rate

I soggetti che hanno già iniziato a pagare le rate, secondo quanto prevede la normativa in un momento precedente all’arrivo della proroga, possono continuare i versamenti secondo le scadenze previste dal piano delle rate. Pertanto, questi contribuenti possono considerare posticipato al 15 settembre il termine dei versamenti delle rate che scadevano dal 30 giugno al 31 agosto 2021. Su questi pagamenti non sono calcolati interessi. Per le rate con scadenze successive, ovvero quelle dal 16 settembre in poi, sono dovuti gli interessi del 4% annuo.

Pagamento imposte 2021: cosa deve fare chi ha fatto già più versamenti

I soggetti che, entro il 15 settembre prossimo, effettuino versamenti a libera scelta, ovvero con scadenze e importi senza un piano di rateizzazione, possono versare la differenza dovuta a saldo in due modalità. La prima prevede il versamento in un’unica soluzione entro il 15 settembre, senza interessi. La seconda può avvenire in massimo quattro rate, delle quali la prima deve essere pagata entro il 15 settembre. Le restanti rate possono essere pagate in data successiva con gli interessi del 4%.

Versamenti degli acconti delle imposte 2021

Particolare attenzione deve essere prestata per il calcolo degli acconti delle imposte del 2021. A differenza dei soggetti che eseguono il versamento dell’acconto in due soluzioni nelle misure del 40% entro il termine per il saldo delle imposte del 2020 e del 60% entro novembre prossimo, i contribuenti Isa e gli altri soggetti collegati pagano il 50% entro ciascuna scadenza.

Pagamento degli acconti per imposte 2021 dei soggetti Isa: la scadenza del 30 novembre

Pertanto, chi ha pagato il 40% alla prima scadenza in luogo del 50%, dovrà procedere con il versamento del 60% entro il 30 novembre prossimo. In questo modo non dovrebbero essere applicate sanzioni per il primo insufficiente pagamento.