Agricoltura, disponibili contributi a fondo perduto con il Fondo per l’innovazione

Sta per partire il Fondo per l’innovazione in agricoltura di Ismea, l’obiettivo è finanziare l’acquisto macchine e attrezzature innovative per l’agricoltura e la pesca nel settore primario. Il fondo prevede lo stanziamento di 75 milioni di euro per l’anno 2023, 2024 e 2025.

Chi può accedere al Fondo per l’innovazione in agricoltura

Il fondo per l’innovazione in agricoltura è rivolto a imprese:

  • agricole;
  • ittiche;
  • agromeccaniche.

Per le imprese ittiche è possibile ottenere l’accesso al Fondo per l’innovazione in agricoltura per investimenti di valore minimo di 10.000 euro, negli altri casi l’investimento minimo previsto è di 70.000 euro, mentre l’investimento massimo che può essere agevolato è di 500.000 euro.

Il bando prevede la possibilità di ottenere un contributo da un minimo del 22,5% fino al 95% dell’importo ammissibile in base all’entità dell’investimento e e la tipologia di impresa.

Fondo per l’innovazione in agricoltura, come funziona

Per ottenere l’agevolazione è necessario che l’investimento sia stato effettuato successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo, inoltre il macchinario acquistato deve essere nuovo, non si ottengono i benefici nel caso di leasing. Il bando stabilisce anche che le Pmi agricole e della pesca potranno usufruire di una garanzia Ismea per i finanziamenti che può arrivare fino all’80% del valore nominale del finanziamento bancario.

Per un’impresa agricola operante nel settore della produzione primaria, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli la percentuale di beneficio è così ripartita:

PMI AGRICOLE

  • fino a 100.000 75%
  • da 100.001 a 200.000 65%
  • investimenti da 200.001 a 300.000 55%
  • da 300.001 a 500.000 45%

Deve essere sottolineato che è prevista una quota dei fondi in favore delle zone alluvionate nel mese di maggio 2023, la stessa è di 10 milioni di euro per il 2023, 30 milioni di euro per il 2024 e 35 milioni di euro per il 2025.

Come presentare la domanda per accedere al Fondo

Per poter accedere al fondo è necessario presentare la domanda sul sito Ismea. La piattaforma sarà accessibile a partire dal 15 novembre 2023. Lo sportello telematico rimane aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00 ad eccezione del primo giorno di apertura (dalle ore 12.00 alle ore 18.00).

Gli investimenti dovranno essere finalizzati ad ammodernare la produzione attraverso l’uso di tecnologie 4.0 per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché per l’utilizzo di sottoprodotti.

L’accesso al Fondo per l’innovazione in agricoltura è compatibile anche con altri aiuti di Stato, ma occorre prestare attenzione a non incorrere in doppio finanziamento per lo stesso investimento.

Le domande per l’accesso alle agevolazioni devono essere presentate presso il portale dedicato ISMEA all’indirizzo https://strumenti.ismea.it.

Per accedere al portale dedicato l’utente deve registrarsi; la procedura di accreditamento ha luogo esclusivamente tramite PEC.

Dopo la registrazione la piattaforma sarà accessibile.

Agricoltura, come accedere al fondo Agricat per danni meteo

Ismea, Istituto di servizi per il mercato Agricolo e alimentare ha pubblicato il 22 maggio un avviso per le imprese agricoleo che intendono accedere al Fondo Agricat per il risarcimento danni catastrofali alle produzioni vegetali causati da alluvione, gelo o siccità.

Catastrofi ambientali con danni all’agricoltura? Accedi al fondo Agricat

In Italia il clima rende sempre più difficile gestire delle aziende agricole che riescano a produrre utili, questo a causa delle avverse condizioni meteorologiche che nei vari anni colpiscono zone diverse, quest’anno, ad esempio è toccato all’Emilia Romagna dover fare i conti con ingenti perdite economiche legate a produzioni tipiche della zona, come le pesche, causate dall’alluvione. Per sostenere gli agricoltori è possibile stipulare polizze assicurative specifiche oppure accedere a fondi pubblici, tra questi vi è il fondo Agricat.

AgriCat è il Fondo Mutualistico Nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole ed è stato istituito con la Legge n. 234 ( comma 216) del 30 dicembre 2021. Si tratta di uno strumento inserito all’interno del pacchetto PAC 2023-2027 ed è finalizzato a risarcire i danni alle aziende che hanno subito danni alle produzioni agricole a causa di eventi meteorologici, ad esempio un’alluvione o grandine.

Come funziona il fondo Agricat per risarcimento danni in agricoltura

Per presentare istanza è necessario accedere al sito www.fondoagricat.it si tratta di una procedura guidata di semplice utilizzo. Accesso avviene previa registrazione al Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) e utilizzando le stesse credenziali usate per la registrazione al Sian. La domanda può essere presentata direttamente dall’agricoltore o attraverso un Centro Assistenza Agricola.

Ricordiamo che è necessario comunque autenticarsi con l’identità digitale ( Spid, Cie o Cns).

Deve essere sottolineato che si tratta di un fondo mutualistico e di conseguenza possono ottenere il risarcimento danni per eventi catastrofali come alluvione, gelo o brina, siccità solo gli agricoltori che abbiano aderito al fondo stesso.

Per il 2023 lo stanziamento previsto è di 350 milioni di euro. Di questo il 70% è rappresentato dal fondo Feasr ( Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) il restante 30% è invece rappresentato dal prelievo del 3% sull’importo dei pagamenti diretti.

Per poter accedere al beneficio è necessario che le aziende agricole partecipanti al Fondo presentino una denuncia di sinistro.

Leggi anche: Ismea Più Impresa: agevolazioni in agricoltura per giovani e donne

Agricoltura: arriva Generazione Terra, il contributo per gli imprenditori agricoli

Ismea Più Impresa: agevolazioni in agricoltura per giovani e donne

Con la legge di bilancio 2023, articolo 1 comma 301, sono stati stanziati 20 milioni di euro a sostegno della imprenditorialità in agricoltura giovanile e femminile al fine anche di agevolare il ricambio generazionale. Le misure previste sono diverse, abbiamo già parlato di Generazione Terra, ora ci occupiamo di Più Impresa.

Ismea Più Impresa: cos’è?

In Italia gli aiuti all’agricoltura sono gestiti da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), tra le misure che è possibile richiedere c’è appunto Più Impresa che consente alle aziende agricole di accedere a un piano di investimenti fino a 1,5 milioni di euro per l’ampliamento di un’azienda agricola già esistente migliorandone la competitività e condotta da almeno 2 anni o per subentrare nella conduzione di un’azienda agricola.

Naturalmente per accedere ai fondi di Più Impresa Ismea è necessario che si verifichino dei presupposti, per quanto riguarda il subentro si verifica quando vi è la cessione di un’intera azienda agricola in favore di un’impresa a totale o prevalente partecipazione giovanile o femminile. Le aziende cessionarie devono però presentare un progetto per lo sviluppo e il consolidamento dell’azienda stessa attraverso iniziative riguardanti la produzione, la trasformazione o la commercializzazione dei prodotti.

Per quanto invece riguarda l’ampliamento, in questo caso l’azienda agricola, in qualunque forma, quindi anche societaria, deve presentare un piano di ammodernamento o miglioramento dei processi di produzione, trasformazione o vendita dei prodotti in grado di migliorare la produttività aziendale.

Leggi anche: Agricoltura: arriva Generazione Terra, il contributo per gli imprenditori agricoli

Investimenti ammissibili con Ismea Più Impresa

La normativa prevede una serie di investimenti ammissibili:

  • investimenti per la riconversione aziendale in modo da diminuire i costi di produzione con conseguente miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale;
  • miglioramento della qualità della vita degli animali in azienda attraverso interventi sulla condizione di igiene e benessere. Per questo intervento non possono essere finanziati/agevolati interventi volti semplicemente ad adeguarsi alle norme dell’Unione Europea;
  • realizzazione di infrastrutture per la modernizzazione dell’agricoltura.

Le spese ammissibili sono invece:

  1. studi di fattibilità (importo massimo agevolabile per questa sola voce è il 2% del totale dell’investimento previsto);
  2. spese di progettazione degli interventi;
  3. acquisto di terreni (nel settore della produzione agricola primaria, trasformazione e commercializzazione dei prodotti la misura in oggetto è agevolabile per un importo massimo del 10% rispetto all’investimento totale);
  4. opere;
  5. rilascio di autorizzazioni, opere edili;
  6. impianti, comprese le spese per allacciamento degli stessi alle reti (ad esempio fognaria, idrica);
  7. acquisto macchinari e attrezzature;
  8. opere agronomiche e di miglioramento fondiario (solo per i progetti del settore della produzione agricola primaria).

Quali agevolazioni sono riconosciute da Ismea Più Impresa?

L’investimento complessivo agevolabile con Ismea Più Impresa è di 1,5 milioni di euro. Per tali importi Ismea Più Impresa permette di avere:

  • mutuo agevolato a tasso 0 (zero) per un importo fino al 60% delle spese ammissibili;
  • contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili.

L’impresa beneficiaria per la parte di agevolazione inerente il mutuo a tasso zero deve fornire un’idonea garanzia di pari valore attraverso:

  • un’ipoteca di primo grado ( sui beni oggetto di beneficio, su altri beni dell’impresa beneficiaria o di terzi, queste garanzie possono essere cumulate);
  • fideiussione bancaria o assicurativa.

Agricoltura: arriva Generazione Terra, il contributo per gli imprenditori agricoli

Generazione Terra è un’iniziativa sostenuta da Ismea che intende favorire i giovani imprenditori agricoli. Ecco come funziona.

Cos’è Generazione Terra di Ismea?

Generazione Terra è un’iniziativa rivolta agli under 41 compiuti che decidono di effettuare investimenti per ampliare un’azienda agricola esistente oppure dare vita a una nuova azienda agricola. Consente di ottenere finanziamenti fino al 100% del prezzo di acquisto dei terreni.

Per chi ha già un’azienda Generazione Terra fornisce sostegno per:

  • acquisto di terreno confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell’azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
  • consolidare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l’affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda.

Per chi invece intende avviare una nuova attività il sostegno è differenziato, i giovani con esperienza nel settore potranno ricevere l’aiuto fino al compimento del 41° anno di età, per i giovani con titolo che intendono avviare ex novo l’attività la copertura del finanziamento fino al 100% è prevista solo per gli under 35.

Sono considerati giovani startupper con esperienza coloro che nel quinquennio precedente per almeno due anni sono stati iscritti:

a. INPS in qualità di coadiuvante agricolo,
b. gestione separata INPS in qualità di collaboratore,
c. gestione dei lavoratori dipendenti INPS come dirigente, quadro, impiegato agricolo o operaio agricolo,
d. gestione separata ENPAIA per i periti agrari o per gli agrotecnici;
e. EPAP per i dottori agronomi e forestali.

Sono considerati Giovani Startupper con titolo coloro che hanno conseguito:

a. diploma rilasciato da istituto tecnico agrario e professionale per l’agricoltura;
b. diploma di laurea triennale o magistrale.

Cosa prevede Generazione Terra?

Generazione Terra è una misura che prevede l’acquisto del terreno da parte di Ismea con conseguente assegnazione dello stesso al richiedente che si impegnerà però a restituire il denaro con un piano di rientro compreso tra i 15 e i 30 anni. Il piano prevede rate costanti e semestrali. A garanzia della restituzione, il terreno resta in proprietà di Ismea con iscrizione di un patto di riservato dominio.

Gli importi massimi finanziati sono:

  • 1.500.000 euro, in caso di Giovani imprenditori agricoli e Giovani startupper con
    esperienza;
  • 500.000 euro, in caso di Giovani startupper con titolo.

In questo limite non sono però compresi gli oneri notarili, tasse imposte e voci analoghe.

Gli importi dovranno essere restituiti maggiorati di interessi che però sono più bassi rispetto a quelli generalmente applicati e il richiedente può scegliere tra un tasso fisso e un tasso variabile.

I Giovani Startupper con Esperienza o con titoli potranno inoltre accedere al premio di primo insediamento che prevede la possibilità di ottenere un premio di valore massimo di 70.000 euro. Questo premio deve però essere chiesto simultaneamente alla misura Generazione Terra.

Per poter rientrare nella misura generazione Terra è necessario che l’acquirente e il venditore dei terreni non siano destinatari di protesti, azioni di recupero forzose, o pregiudizievoli.

Le domande per accedere a Generazione Terra possono essere presentate dal giorno 1° febbraio 2023.

Per le ulteriori informazioni è possibile scaricare il bando.

Per conoscere ulteriori aiuti per l’agricoltura leggi:

Agricoltura: esonero contributivo 2023 per coltivatori diretti e Iap

Agricoltura: in arrivo contributi per le imprese con la legge di bilancio 2023

 

Agricoltura: in arrivo contributi per le imprese con la legge di bilancio 2023

La legge di bilancio 2023 al fine di aiutare le imprese impegnate in agricoltura, pesca e acquacoltura, istituisce il “Fondo per l’innovazione in agricoltura“. Ecco cosa prevede.

Fondo per l’innovazione in agricoltura

L’agricoltura è uno dei settori che in Italia ha maggiori difficoltà a fornire ai lavoratori redditi adeguati e proprio per questo nel tempo sono state previste misure specifiche per questo settore supportate anche dai programmi dell’Unione Europea. L’obiettivo è lo sviluppo rurale il recupero di terreni incolti, ma anche rendere le coltivazioni più produttive attraverso l’uso di nuove tecnologie che possono rendere più agevole in lavoro.

La legge di bilancio 2023 all’articolo 77 istituisce il fondo per l’innovazione in agricoltura. Lo stesso ha una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025. Il fondo per l’innovazione in agricoltura sarà a disposizione delle imprese agricole attraverso contributi a fondo perduto, crediti di imposta, agevolazioni per la richiesta di prestiti finalizzati all’introduzione in azienda di tecnologie 4.0 che possono aumentare la produttività dell’azienda agricola stessa.

Agricoltura: dopo la legge di bilancio 2023, arrivano gli aiuti con i decreti attuativi

L’articolo 77 stabilisce che, al fine di distribuire/ utilizzare il Fondo saranno emanati decreti da parte del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e della Conferenza permanente per i rapporti Stato- Regioni e province autonome di Trento e Bolzano in cui saranno definiti criteri e modalità di attuazione del fondo.

Il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste potrà sottoscrivere convenzioni con Ismea e Cassa Depositi e Prestiti al fine di attuare la norma.

Naturalmente le aziende agricole potranno accedere al Fondo per l’innovazione solo in seguito alla emanazione dei decreti attuativi per le singole misure e molto probabilmente saranno previste condizioni di accesso che possano aiutare a distribuire le risorse in modo equo e mirato.

Agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura Ismea

ISMEA riconosce agevolazioni per l’acquisti di terreni a giovani imprenditori agricoli e a startupper che intendono avviare un’azienda agricola. Ecco le principali agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura di Ismea.

Acquisto di terreni con Ismea per insediamento giovani in agricoltura

Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ) è da sempre impegnato ad aiutare coloro che intendono investire nel mondo dell’agricoltura. Il bando pubblicato il 26 luglio 2022 intende favorire il consolidamento di aziende agricole già esistenti o la nascita di nuove aziende agricole attraverso finanziamenti mirati.

Giovani imprenditori agricoli

In particolare è previsto il finanziamento in favore di giovani imprenditori agricoli under 41 che vogliono:

  • ampliare la superficie della propria azienda acquisendo terreni limitrofi o funzionalmente utili, ad esempio terreni già condotti con contratto di affitto o comodato da almeno due anni;
  • consolidare la propria azienda attraverso l’acquisto di terreni già condotti dallo stesso acquirente.

Startupper con esperienza

La misura intende agevolare anche giovani startupper con esperienza (under 41). Rientrano in tale categoria i soggetti che hanno già esperienza nel campo dell’agricoltura  iscritti da due anni a :

a) INPS in qualità di coadiuvante agricolo,
b) gestione dei lavoratori autonomia agricoli INPS,
c) gestione separata INPS in qualità di amministratore/collaboratore;
d) gestione dei lavoratori dipendenti INPS come dirigente, quadro, impiegato agricolo o operaio agricolo,
e) gestione separata ENPAIA per i periti agrari o per gli agrotecnici;
f) EPAP per i dottori agronomi e forestali.

In questo caso l’acquisto deve essere finalizzato all’avvio di una nuova azienda agricola.

Startupper con titolo

Infine, possono ottenere l’agevolazione prevista per giovani agricoltori anche giovani startupper con titolo under 35. Sono considerati giovani startupper con tutolo coloro che hanno conseguito uno dei seguenti titoli di studio:

  •  diploma rilasciato da istituto tecnico agrario e professionale per l’agricoltura;
  • laurea triennale o magistrale con indirizzo scientifico-tecnologico o di scienze
    economiche.

Nel caso in cui l’azienda non sia ancora avviata è necessario che l’avvio avvenga entro tre mesi dalla concessione dell’aiuto.

Cosa prevede il bando per l’agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura?

L’operazione prevede l’acquisto del terreno da parte di Ismea e l’assegnazione del medesimo terreno al richiedente con patto di riservato dominio. In seguito il richiedente rimborsa la somma dovuta all’ISMEA e diviene quindi proprietario del terreno. Il piano di ammortamento può avere una durata compresa tra 15 anni e 30 anni.

Il finanziamento che si può ottenere ha un valore massimo di 1.500.000 euro se diretto a imprenditori agricoli o startupper con esperienza e 500.000 euro in caso di startupper con titoli. Nel limite non sono compresi gli oneri notarili e le altre spese.

Il finanziamento prevede l’applicazione di un tasso agevolato che può essere fisso o variabile in base alla scelta del richiedente.

Le somme stanziate sono così divise:

A) 25 milioni di euro destinati a Giovani imprenditori agricoli e Giovani startupper con esperienza per operazioni fondiarie localizzate nel Centro-nord (Emilia-Romagna, Friuli- Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Lazio, Marche, Toscana e Umbria)

B) 25 milioni di euro destinati a Giovani imprenditori agricoli e Giovani startupper con esperienza per operazioni fondiarie localizzate nel Sud-isole (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

C) 10 milioni di euro destinati ai Giovani startupper con titolo.

Leggi anche Banca delle terre agricole: uno strumento per trovare terreni incolti

Premio di primo insediamento

Per i giovani startupper vi è la possibilità di combinare questa agevolazione con il premio di primo insediamento previsto dal Regolamento UE 702 del 24 maggio 2014. Questo contributo deve però essere richiesto contestualmente alla presentazione dell’istanza per le agevolazioni dirette ai giovani agricoltori.

  • L’agevolazione, che consiste in complessivi 70 mila euro, può essere erogata:
    per un massimo del 60% (fino a 42 mila euro) all’atto della concessione dell’aiuto;
  • per il restante 40% (fino a 28 mila euro), dopo l’accertamento, da parte di ISMEA dell’avvenuta realizzazione del piano aziendale.

Leggi anche Garanzia Ismea under 35 per prestiti aziende agricole. Il modulo per la richiesta

Cause di esclusione e modalità operative per l’agevolazione per insediamenti di giovani in agricoltura

La procedura non potrà avere luogo nel caso in cui i terreni che sono oggetto di avvio di nuova azienda, consolidamento o espansione sia gravati da ipoteche giudiziali, tranne nel caso in cui le stesse siano inefficaci, pignoramento o atti di sequestro. Inoltre non possono essere oggetto di compravendita i terreni in cui sono insistenti opere non in regola, ad esempio pozzi. Le operazioni non possono essere compiute tra coniugi o parenti e affini entro il secondo grado, ad esempio non è possibile acquisizione del terreno di un fratello. Infine, un altro limite è dato dal fatto che il terreno sia a destinazione non agricola.

Attualmente ancora non è possibile presentare l’istanza per accedere alle agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura, molto probabilmente la procedura sarà disponibile dal mese di settembre 2022. La presentazione della domanda deve avvenire telematicamente attraverso il sito di Ismea.

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Garanzia Ismea U35 per prestiti aziende agricole. Il modulo per la richiesta

Il settore dell’agricoltura è uno dei più danneggiati dalla crisi energetica e climatica, ma è anche uno dei settori chiave per la produzione di materie prime di cui ora più che mai c’è un aumentato bisogno. Ecco perché tra le molte iniziative di sostegno c’è la garanzia Ismea U35, cioè Ismea Under 35. Dal 4 luglio 2022 è disponibile la piattaforma per richiederla, ma ecco di cosa si tratta e come funzione.

Ismea garantisce i prestiti fino a 35.000 euro

Le imprese sanno bene che per fare investimenti servono fondi, purtroppo quando un’impresa non ha solide garanzie, difficilmente riesce a ottenere dei prestiti. Le difficoltà economiche che i vari settori produttivi stanno affrontando in questo periodo rischiano però di bloccare del tutto gli investimenti e questo capita anche in agricoltura e pesca. Proprio per questo sono necessari aiuti che possano consentire alle imprese di sbloccare la situazione e tra questi vi è la garanzia under 35 di Ismea. Generalmente quando sentiamoil termine “under” pensiamo sempre all’età, ma in questo caso non è così, infatti si riferisce all’importo.

ISMEA è l’Istituto dei Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare e il suo ruolo è offrire sostegno agli imprenditori agricoli, ad esempio attraverso la gestione della Banca dei terreni agricoli che mira al recupero dei terreni abbandonati mettendoli a disposizioni, a condizioni particolarmente favorevoli, di coloro che vogliono lavorarli.

I bandi di Ismea sono numerosi, tra questi vi è appunto Ismea U35 che mette a disposizione una garanzia fino al 100% su prestiti fino a 35.000 euro erogati in favore di imprese agricole e impegnate nel settore pesca. Questa misura è prevista nell’articolo 20 del decreto legge 50 del 17 maggio 2022. Il fondo a disposizione è di 180 mila euro e prevede la copertura al 100% delle operazioni di credito per prestiti di ammontare non superiore a 35.000 euro. Il piano di ammortamento del prestito può avere una durata fino a 10 anni.

Banca delle Terre Agricole: uno strumento per trovare terreni incolti

Come funziona il banco Ismea U35?

La garanzia è però riservata a imprese del settore agricolo e pesca che abbiano subito degli aumenti dei costi derivati dai rincari energetici, per i carburanti e per l’acquisto di materie prime. Il piano di ammortamento deve avere una durata non superiore a 10 anni con rimborso del capitale non prima dei 24 mesi.

Per poter ottenere l’agevolazione è necessario compilare il modulo qui allegato. Nello stesso devono essere indicati separatamente i costi affrontati per l’energia, le materie prime e i carburanti nel corso del 2021. Tali costi devono essere gli stessi indicati nel bilancio depositato, nella dichiarazione fiscale o come risultanti da altra idonea documentazione.

Le domande per ottenere questa garanzia possono essere presentate dal 4 luglio 2022 sulla piattaforma http://u35.ismea.it/.

Scarica il modulo ufficiale seguendo il link

modulo autodichiarazione Ismea U35

Agricoltura: Donne in campo, arriva la proroga dei termini per la domanda

Le donne che si occupano di imprenditoria in agricoltura sono in crescente aumento, le imprenditrici in questo settore sono oltre 200.000 in Italia ( il 28% a livello nazionale) e sono in grado di apportare innovazione e saper fare. Proprio per incentivare la presenza delle donne in questo settore, nasce Donne in Campo, la misura agevolativa rivolta alle donne che investono in agricoltura.

Cos’è Donne in Campo

Donne in Campo è una misura agevolativa che si rivolge a micro, piccole e medie imprese a conduzione femminile in forma singola o associata. Consente di ottenere mutui agevolati a tasso zero per importi fino a 300.000 euro . Il finanziamento a tasso zero si può ottenere per un importo massimo del 95% delle spese sostenute.

Donne in Campo nasce con l’obiettivo di finanziare progetti che abbiano l’obiettivo di migliorare il rendimento e la sostenibilità dell’azienda. Inoltre è possibile finanziare attività volte al miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, il benessere degli animali, l’igiene, miglioramento delle infrastrutture e modernizzazione delle aziende.

Quali spese possono godere delle agevolazioni

Le spese sostenibili con il finanziamento a tasso zero previsto dal progetto Donne in Campo, gestito da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare)  riguardano il progetto visto nella sua globalità, infatti possono essere comprese anche le spese relative allo studio di fattibilità. Questo però deve avere un importo che non supera il 2% del totale dei costi da sostenere per il progetto. A queste possono essere unite le spese per la progettazione, nel totale studio di fattibilità e progettazione non possono rappresentare oltre il 12% dell’investimento totale.

Possono essere finanziate, senza limiti:

  • lavori necessari per le infrastrutture e gli oneri per il rilascio delle concessioni;
  • acquisto di macchinari, attrezzature e per la realizzazione degli impianti, ad esempio irrigazione, ma anche per la distribuzione di cibo agli animali o per la mungitura ( molto dipende dalla natura dell’azienda)
  • spese per l’acquisto di beni pluriennali;
  • costi da sostenere per l’acquisto dei terreni, in questo caso l’importo non deve superare il 10% del totale del progetto per il quale si chiede il finanziamento, quindi deve rappresentare solo una decima parte dell’investimento complessivo;
  • infine, possono essere ricomprese le spese per la formazione dei soci e dei dipendenti.

La domanda per accedere a questa misura agevolativa, che ricordiamo deve essere presentata entro il 30 giugno 2022 ( il termine inizialmente previsto era il 30 marzo 2022), consente di ottenere esclusivamente un finanziamento a tasso zero per un ammontare massimo del 95% delle spese.

Per avere maggiori informazioni visita il sito www.ismea.it

Donne in Campo e Più Impresa: avvicendamento

Questa misura però è in via di superamento e sarà inglobata a breve nel progetto “Più Impresa” anch’esso diretto alle imprese al femminile. Si tratta di una misura agevolativa prevista dal decreto legislativo 185 del 2000, Titolo I, Capo III che per l’anno 2022 vede un incremento del fondo di 5 milioni di euro.

Il fondo Più Impresa rispetto a Donne in Campo permette di avere maggiore sostegno, infatti, consente di ottenere un contributo a fondo perduto che può arrivare al 35% del valore del progetto. A questa misura agevolativa si unisce un mutuo a tasso zero a copertura fino al 60% del valore del progetto con un limite massimo di spesa per ogni progetto di 1,5 milioni di euro. Il tutto fino a esaurimento dei fondi disponibili.

La riunione di Donne in Campo all’interno di Più Impresa è prevista dalla legge di bilancio 2022 che ha inteso semplificare il mondo degli aiuti alle imprese.

Ricordiamo che ISMEA mette a disposizione anche la Banca dei terreni agricoli. Per sapere come funziona leggi gli approfondimenti:

Banca delle Terre Agricole: uno strumento per trovare terreni incolti

Banca delle Terre Agricole: ISMEA mette a disposizione terreni in Puglia

Agricoltura, maxi-asta per acquistare i terreni abbandonati e finanziamenti a tasso zero per giovani e donne

Arriva la nuova maxi asta sul terreni abbandonati: le operazioni di acquisto saranno gestiste da Ismea. In tutta Italia, saranno 19.800 gli ettari che andranno alla compravendita dei terreni. Si tratta di terre coltivabili per un valore di asta totale di 312 milioni di euro. Fino a questo momento sono stati aggiudicati 349 terreni per un totale di 13 mila ettari. Il totale delle aziende agricole investite dalla maxi asta è di 827. Le operazioni di acquisto dei terreni abbandonati, inoltre, rientrano negli incentivi sui finanziamenti a tasso zero e agevolati per gli under 41 e per l’imprenditoria femminile.

Maxi asta dei terreni agricoli abbandonati, in quali regioni ci sono più opportunità?

La maxi asta per l’acquisto dei terreni abbandonati rientra nel quinto bando lanciato tramite la Banca delle terre agricole, l’istituto che fa capo al ministero dell’Agricoltura nato nel 2016 per assegnare i terreni pubblici che si trovino in stato di semiabbandono. Il quinto bando della maxi asta riguarda, principalmente, terreni destinati a seminativi per circa il 50% del totale. Per il resto, il 22% riguarda terreni è riservato a pascoli e prati, mentre il restante è suddiviso tra uliveti, boschi, agrumeti, frutteti e vigneti. In Sicilia c’è la più ampia fetta dei terreni da assegnare (il 33%), seguita dalla Basilicata e dalla Sardegna con il 12%, dalla Toscana con l’11%, dalla Puglia con il 9%, dalla Calabria con il 6%, dall’Emilia Romagna con il 5% e, infine, dal Lazio con il 4%. La provincia di Matera è quella con la maggiore estensione dei terreni da assegnare tramite asta: circa 1.825 ettari.

Agricoltura, come si sono svolte le precedenti aste per l’assegnazione dei terreni pubblici in stato di abbandono?

Nei precedenti quattro bandi di asta delle terre abbandonate, sono stati già assegnati 349 terreni per un totale di più di 13 mila ettari. L’assegnazione ha riguardato il 42% dei terreni che erano stati messi all’asta. Quanto incassato dall’Ismea dalla maxi asta viene messo a disposizione per interventi che vadano a sostenere i nuovi agricoltori. Nei precedenti bandi, con le aste sono andati esauriti i terreni del Veneto e quasi tutti quelli della Lombardia. In Abruzzo e nelle Marche le percentuali di aggiudicazione sono state del 75%, in Umbra del 70%.

Chi può partecipare all’asta per l’acquisto dei terreni agricoli abbandonati?

Chiunque può partecipare gratuitamente alla maxi asta per l’assegnazione dei terreni agricoli abbandonati. Le agevolazioni sono previste per gli acquirenti dai 18 ai 41 anni di età. Per l’imprenditoria giovanile, infatti, è possibile procedere con il pagamento del prezzo d’asta del terreno a rate mediante un mutuo ipotecario. Il piano di ammortamento può arrivare a 30 anni. Tuttavia, il piano di ammortamento a un tasso di mercato può riguardare chiunque, in quanto non si configura come un aiuto di Stato. Il bando di riferimento è inserito all’interno del Programma di sviluppo rurale (Psr). Ma sono previste agevolazioni specifiche anche nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Ragione per la quale il 2022 potrebbe rivelarsi un anno particolarmente vantaggioso per investire nell’agricoltura.

Agricoltura, maxi asta terreni abbandonati: come si fa a presentare un’offerta?

Per chi fosse interessato a presentare un’offerta sui terreni agricoli abbandonati può farlo sul sito Ismea, nella sezione “Banca delle terre”. La scadenza per presentare le offerte, in tutte le regioni, è fissata alla mezzanotte del 5 giugno 2022. Sul sito si possono consultare le modalità di partecipazione alla maxi asta e le caratteristiche dei terreni oggetto di passaggio. Per partecipare al bando Ismea è inoltre necessario il deposito cauzionale del 10% del valore a base d’asta di ciascun terreno. Chi presenta l’offerta per i terreni è vincolato per 180 giorni.

Maxi bando per l’acquisto all’asta di terreni agricoli abbandonati: quali incentivi per le donne?

Ulteriori facilitazioni sono previste per l’imprenditoria femminile e per l’acquisto dei terreni agricoli abbandonati da parte delle donne. Infatti, oltre alle possibilità riservate agli under 41 anni, la legge di Bilancio 2022 ha previsto dotazioni finanziarie per le donne nella misura “Più impresa”. Mediante questa misura, le donne hanno la possibilità di finanziare l’acquisto del terreno con un finanziamento a tasso zero e garanzia del 120% del valore del terreno. Inoltre, a differenza dei finanziamenti agevolati riservati agli under 41, la misura “Più impresa” non prevede limiti di età. Le adesioni delle donne a questo tipo di finanziamento sembra funzionare. Infatti, il 34% delle domande arriva da donne per avviare una nuova impresa al femminile.

Agricoltura: Nuovo record per le esportazioni nell’agroalimentare

Il settore dell’agricoltura continua ad essere trainante per l’economia dell’Italia e gli ultimi dati resi noti da ISMEA autorizzano a essere positivi. Crescono le esportazioni nel settore agro alimentare.

Saldo attivo per l’export nel settore agricoltura

ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) nei giorni scorsi ha reso noti i dati sull’export del 2021. Il valore è giunto a 52 miliardi di euro. Rispetto al 2020 la crescita è stata dell’11%. I dati possono essere divisi in due comparti: quello dei prodotti agricoli registra un aumento delle esportazioni più contenuto, cioè 8,8%, mentre i prodotti alimentari hanno una crescita dell’11,6%. Deve essere sottolineato che nel 2021 crescono anche le importazioni nel settore agroalimentare, l’aumento in questo caso rispetto al 2020 è quasi del 12% con un valore di 48 miliardi di euro. Dalla differenza tra export e import emerge quindi un saldo attivo, cioè le esportazioni hanno un valore maggiore rispetto alle importazioni.

Esportazioni: ottime prestazioni per vini e formaggi

Tra i prodotti più apprezzati all’estero ci sono sicuramente i vini, infatti nei primi 9 mesi del 2021 le sole esportazioni di vino hanno avuto un incremento del 15,1% rispetto allo stesso periodo del 2020 per un valore di 5,13 miliardi di euro. Tra i consumatori più accaniti di vini italiani ci sono la Svizzera, ma anche Austria, Germania e, a sorpresa, la Francia. Domanda alta anche da parte degli Stati Uniti, Canada, Cina e Giappone.

Se sei produttore di vini e uve leggi l’articolo: Agricoltura: scopri il Piano Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo

Assolatte ha invece reso noto che anche le esportazioni di formaggi italiani nel 2021 ha avuto buoni risultati. In questo lasso di tempo i consumi interni sono tornati ai livelli pre-covid, mentre le esportazioni hanno avuto un forte incremento. Lo stesso è in parte dovuto all’azzeramento dei dazi aggiuntivi che erano stati introdotti da Trump. Nel solo primo quadrimestre del 2021 le esportazioni sono cresciute dell’8,1% rispetto alla stesso periodo del 2020. Da registrare anche il fatto che oltre alla crescita dell’esportazione di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, si registra una crescita di domanda dall’estero anche per i formaggi freschi italiani e in particolare per il gorgonzola.

ISMEA sottolinea invece problemi con l’olio extravergine di oliva, ma questi sono determinati soprattutto dal calo della produzione.

Agricoltura: la regina della tavola è la pasta

Buoni risultati si registrano per l’esportazione di pasta. Nel 2021 l’Italia si conferma leader nella produzione internazionale di pasta. Secondo i dati ISMEA in Italia si producono 3,9 milioni di tonnellate di pasta con una filiera che conta 120 imprese, 200.000 aziende agricole e oltre 10.000 addetti. A fare la differenza c’è anche la riscoperta di grani antichi come il grano Senatore Cappelli, la Timilia, il Saragolla .

Naturalmente anche i vantaggi legati ai contratti di filiera stanno aiutando il settore. Per saperne di più leggi l’articolo Contratti di filiera del grano duro e contributi pubblici del MIPAAF

Oltre il 62% della pasta di produzione italiana è destinata all’estero. I principali clienti sono Germania, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Giappone che assorbono oltre la metà dell’export di pasta italiana. In crescita anche la domanda da Cina, Canada, Spagna e Arabia Saudita. Secondo Coldiretti l’aumento dell’export di pasta è del 7% in più rispetto al periodo pre-covid.

Ricordiamo che negli ultimi anni, le politiche del Paese stanno cercando di aiutare questo settore con importanti incentivi. Per saperne di più leggi gli approfondimenti:

Progetto Nocciola Italia: le opportunità per l’agricoltura di questa filiera

Coltivazione della lavanda: costi e guadagni della nuova agricoltura

Organizzazione dei Produttori Agricoli: vantaggi per le aziende agricole

Banca delle Terre Agricole: ISMEA mette a disposizione Terreni in Puglia

Agricoltura: vuoi far crescere la tua attività? Con ISMEA Investe puoi