Pensione lavori usuranti: attenzione alla scadenza del 1° maggio 2023

L’Inps con il Messaggio 1100 del 21 marzo 2023 ha reso note le modalità con le quali accedere alla pensione lavori usuranti anticipata. La domanda deve essere presentata entro il 1° maggio 2023.

Requisiti per accedere alla pensione lavori usuranti

La domanda per il riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti che maturano i requisiti previsti dal decreto legislativo 67 del 2011 nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre dello stesso anno, devono presentare domanda entro il 1° maggio 2023. In caso contrario subiscono penalizzazioni.

I requisiti per l’accesso alla pensione lavori usuranti cambiano in base alla categoria di lavoratori. Di conseguenza per:

1) addetti ai lavori usuranti, addetti alla linea catena e conducenti di veicoli adibiti al trasporto collettivo è previsto l’accesso con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni ed età minima di 61 anni e 7 mesi per i lavoratori dipendenti e 62 anni e 7 mesi per i lavoratori autonomi. Inoltre è necessario aver raggiunto almeno quota 97,6 per i lavoratori dipendenti e 98,6 per i lavoratori autonomi ( somma età anagrafica e contributi);

2) Lavoratori notturni e a turni: in questo particolare caso i requisiti dipendono anche dal numero di notti effettivamente lavorate.

a) 78 notti l’anno, si applicano gli stessi requisiti previsti nel punto precedente;

b) da 72 a 77 notti l’anno, occorre aver maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, con un’età minima di 62 anni e 7 mesi se lavoratori dipendenti e 63 anni e 7 mesi se lavoratori autonomi. Anche in questo caso si applicano le quote e sono 98 anni e 6 mesi per i lavoratori dipendenti e 99 anni e 6 mesi per i lavoratori autonomi.

c) lavoratori occupati da 64 a 71 notti l’anno, si prevede il requisito contributivo minimo di 35 anni, il requisito anagrafico minimo è di 63 anni e 7 mesi per i lavoratori dipendenti, 64 anni e 7 mesi per gli autonomi. Infine, quota 99,6 per i dipendenti e 100,6 per i lavoratori autonomi.

Come presentare la domanda per la pensione lavori usuranti?

Sottolineiamo che devono presentare la domanda entro il 1° maggio 2023 coloro che ritengono di raggiungere i requisiti che abbiamo visto nell’arco del 2024, quindi con un anno, e oltre, di anticipo. Nel caso in cui la domanda sia presentata oltre il limite che abbiamo visto vi sono delle penalizzazioni sui termini di percezione della pensione lavori usuranti. In particolare ritardo:

  • di un mese per domande presentate con un ritardo inferiore o pari a un mese;
  • due mesi di penalizzazione per coloro che presentano la domanda con un ritardo superiore a un mese, ma inferiore a tre mesi;
  • penalizzazione di 3 mesi nel caso in cui il ritardo rispetto al termine di presentazione della domanda che scade il 1° maggio 2023 sia superiore a 3 mesi.

La domanda per accedere alla pensione lavori usuranti deve essere presentata telematicamente compilando il modulo “AP45” e inserendo la documentazione minima necessaria a dimostrare di aver maturato i requisiti previsti. Per i lavoratori dipendenti è possibile produrre anche documentazione equipollente che sia in grado di fornire indicazioni utili a delineare che effettivamente sono state svolte mansioni usuranti.

Leggi anche: Pensione gravosi: si allarga la platea dei beneficiari per lavori usuranti

Pensione lavoratori precoci, domanda entro il 30 novembre 2022

Mentre si discute sulla riforma delle pensioni cercando una quadra che possa far contenti (quasi) tutti, ci sono importanti scadenze per i lavoratori precoci che devono presentare la domanda entro il 30 novembre 2022.

A chi spetta la pensione lavoratori precoci

La pensione lavoratori precoci spetta a coloro che hanno maturato 41 anni di contributi, ma a condizione che abbiano maturato un anno di lavoro effettivo prima del compimento dei 19 anni di età. Oltre a questi due requisiti, è necessario il verificarsi di ulteriori condizioni che elenchiamo in breve:

  • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’art. 7, legge 15 luglio 1966, n. 604. occorre che il lavoratore non abbia ammortizzatori sociali e che abbia terminato la percezione del sussidio di disoccupazione da tre mesi. Inoltre devono verificarsi tutta una serie di condizioni che non è facile siano concomitanti, ma al verificarsi di ciò, si può presentare domanda;
  • invalidità certificata uguale o superiore al 74%;
  • care givers;
  • prestatori di lavori usuranti e gravosi che abbiano prestato servizio in settori particolarmente impegnativi per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa.

Quali sono i lavori gravosi e usuranti che consentono di accedere alla pensione lavoratori precoci?

I lavori gravosi sono: operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;

  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;
  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Per quanto riguarda invece le attività usuranti si deve avere come riferimento il decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67 (attività usurante di cui al decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 19 maggio 1999, addetti alla linea catena, lavoratori notturni, conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti al trasporto collettivo).

Quando deve essere presentata la domanda?

In base alle norme vigenti i lavoratori che maturano i requisiti per l’accesso alla pensione lavoratori precoci entro il 31 dicembre 2022, per poter ricevere l’assegno pensionistico trascorsi 3 mesi dalla maturazione del requisito devono presentare la domanda entro il 30 novembre 2022. La domanda può essere presentata personalmente in seguito all’accesso all’area privata del sito INPS ( con CIE, SPID o CNS) oppure affidandosi a un patronato.

Pensioni anticipate usuranti, nuove disposizioni Inps su domanda e requisiti

Al via le domande di uscita per le pensioni anticipate dei lavoratori usuranti. I soggetti che sono impiegati in attività faticose potranno presentare domanda di prepensionamento entro il 1° maggio 2022 per il riconoscimento dei requisiti. La maturazione dei requisiti deve avvenire tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023. Sulle pensioni degli usuranti è intervenuta l’Inps con il messaggio numero 1201 del 16 marzo 2022.

Pensioni usuranti, i riferimenti Inps e normativi del prepensionamento

Il messaggio dell’Inps ricorda ai lavoratori usuranti i termini per la presentazione delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente pesanti e faticosi entro il 1° maggio prossimo per i soggetti che maturino i requisiti di uscita per l’accesso al trattamento pensionistico dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Il decreto legislativo di riferimento è il numero 67 del 21 aprile 2011, modificato dalla legge numero 232 dell’11 dicembre 2016.

Pensioni anticipate dei lavoratori usuranti, requisiti agevolati di uscita fino al 2026

I termini di scadenza delle pensioni usuranti riguardano pertanto i lavoratori che abbiano svolto o che stiano ancora svolgendo attività particolarmente faticose e pesanti. I requisiti di prepensionamento sono riferiti alle condizioni agevolate degli anni dal 2016 al 2026. Infatti, tali requisiti rimarranno immutati per tutto il decennio, senza subire adeguamenti in aumento dettati dall’aspettativa di vita.

Pensioni usuranti, quale procedura seguire per l’uscita anticipata?

La procedura che i lavoratori devono seguire per arrivare alla pensione anticipata come usuranti prevede il necessario riconoscimento da parte dell’Inps dei requisiti richiesti. A questo proposito, è necessario che il lavoratore presenti domanda alla sede Inps competente entro il 1° maggio 2022 per le uscite previste per tutto il prossimo anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. L’Inps dispone il controllo dei requisiti richiesti per quanto riguarda l’età, i contributi e la quota raggiunta dal lavoratore.

Cosa avviene se non si presenta domanda di uscita per le pensioni degli usuranti nei termini di scadenza?

Nel caso in cui il lavoratore non presenti la domanda di uscita con la pensione degli usuranti entro il 1° maggio 2022, si ha il differimento della decorrenza del trattamento pensionistici. Tale differimento è per:

  • un mese se il ritardo è limitato a un mese;
  • di due mesi se il ritardo risulta superiore a un mese e inferiore a 3 mesi;
  • di tre mesi se il ritardo è di 3 mesi oppure oltre.

Cosa avviene se la domanda di pensione usuranti viene accolta?

Se l’Inps accoglie la domanda della pensione dei lavoratori usuranti, ovvero se riconosce i requisiti utili per andare in prepensionamento con questa formula, al lavoratore viene comunicata la prima decorrenza utile per il trattamento pensionistico. In caso di non accoglimento dei requisiti utili, l’Inps procede con il rigetto della richiesta. Per entrambi gli esiti, inoltre, la comunicazione dell’Inps avviene anche in rapporto ai fondi pubblici disponibili.

Pensioni usuranti, c’è bisogno di una seconda domanda dopo l’accoglimento dei requisiti di uscita

È opportuno precisare che, dopo la prima domanda da presentare entro il 1° maggio 2022 di verifica dei requisiti di uscita, il lavoratore dovrà presentare una seconda domanda. Si tratta della domanda di pensione vera e propria. La seconda domanda è necessaria perché verranno richiesti ulteriori condizioni. Ad esempio, la cessazione del rapporto di lavoro presso il datore al quale il lavoratore risulti dipendente.

Requisiti di uscita delle pensioni usuranti: lavoratori impiegati in mansioni della linea catena o conducenti di veicoli per il trasporto collettivo

Nella sua circolare, l’Inps fornisce informazioni sui requisiti di uscita per le pensioni usuranti da dimostrare nella domanda da presentare entro il 1° maggio 2022. In particolare, per i lavoratori impiegati nelle mansioni particolarmente usuranti che maturino i requisiti tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, per gli addetti alla linea catena e per i conducenti di veicoli per il servizio pubblico di trasporto collettivo è necessario aver maturato:

  • l’anzianità contributiva di almeno 35 anni;
  • l’età minima di 61 anni e sette mesi se lavoratori dipendenti;
  • la quota considerata come somma tra età e anzianità contributiva pari ad almeno 97,6 per i lavoratori dipendenti;
  • l’età minima di 61 anni e sette mesi se lavoratori autonomi;
  • la quota minima di 98,6 per i lavoratori autonomi.

Pensioni usuranti per i lavoratori notturni a turni

La pensione come lavoratori usuranti può essere richiesta anche da chi svolge lavoro notturno a turni. In particolare bisogna considerare il numero dei giorni di lavoro se sono pari o superiori a 78 durante l’anno. I lavoratori che rientrano in questa situazione e che maturino i requisiti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, possono andare in pensione con i requisiti degli usuranti. In tal caso è necessario far riferimento agli stessi requisiti di uscita e delle quote dei lavori particolarmente usuranti o della linea catena o dei conducenti dei veicoli per il trasporto collettivo.

Pensioni usuranti per i lavoratori che svolgano lavori notturni e a turni tra i 64 e i 71 giorni all’anno

Per i lavoratori che svolgono lavori a turni e notturni per un numero di giornate tra i 64 e i 71 all’anno, i requisiti di uscita per le pensioni usuranti sono i seguenti:

  • la maturazione del trattamento di pensione dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023;
  • l’anzianità minima dei contributi richiesti è di 35 anni;
  • per i lavoratori dipendenti il minimo del requisito anagrafico è di 63 anni e sette mesi;
  • la quota minima da raggiungere (come somma tra età e anzianità contributiva) per i lavoratori dipendenti è pari a 99,6;
  • l’età minima dei lavoratori autonomi è di 64 anni e sette mesi;
  • la quota da raggiungere per i lavoratori autonomi è pari a 100,6.

Pensioni usuranti per i lavoratori notturni e a turni da 72 a 77 giorni all’anno: i requisiti richiesti

Per i lavoratori che maturino i requisiti delle pensioni usuranti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 che abbiano un numero di giorni lavorativi notturni da 72 a 77 all’anno, i parametri da dimostrare sono:

  • l’anzianità minima dei contributi richiesti è di 35 anni;
  • per i lavoratori dipendenti il minimo del requisito anagrafico è di 62 anni e sette mesi;
  • la quota minima da raggiungere (come somma tra età e anzianità contributiva) per i lavoratori dipendenti è pari a 98,6;
  • l’età minima dei lavoratori autonomi è di 63 anni e sette mesi;
  • la quota da raggiungere per i lavoratori autonomi è pari a 99,6.

 

Lavori usuranti e pensione: chi presenta la domanda entro il 1° maggio 2022?

Gli addetti ai lavori usuranti possono accedere alla pensione in anticipo rispetto a tutte le altre categorie di lavoratori. La normativa prevede che le domande debbano però essere proposte una volta l’anno, ecco chi deve proporre la domanda nel 2022.

Quali solo i lavori usuranti che permettono di avere la pensione anticipata?

La prima cosa da capire è quali lavoratori possono accedere alla pensione per lavori usuranti. Si tratta di categorie che svolgono mansioni piuttosto pensanti e turni di notte. Tra i lavoratori ammessi ci sono:

  • lavoratori in miniere, cave, gallerie oppure svolgono lavori con esposizione ad alte temperature (forni) oppure in locali ad alte temperature;
  • conducenti di veicoli adibiti al trasporto pubblico;
  • addetti alla linea catena;
  • notturni a turno o per l’intero periodo lavorativo;
  • lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate nell’anno;
  • subacquei (palombari);
  • addetti a lavori da svolgere in spazi angusti (ad esempio intercapedini, pozzetti, doppi fondi);
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • asportazione amianto;
  • lavorazione del vetro cavo.

Affinché si possa accedere alla pensione per i lavori usuranti, tali mansioni devono essere state svolte per almeno metà del periodo contributivo e per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di contributi.

Al persistere di tali condizioni è possibile accedere alla pensione a condizioni agevolate, cioè al compimento di 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi. Per i lavoratori autonomi che svolgono tali mansioni il requisito anagrafico richiesto è più elevato, costoro possono accedere a 62 anni e 7 mesi di età. Questi sono i requisiti previsti per coloro che nell’arco dell’anno lavorano per un numero di giorni pari o superiore a 78 unità.

Coloro che nell’arco dell’anno hanno maturato un numero di giornate di lavoro compreso tra 71 e 77 devono aver maturato un’età minima di 62 anni e 7 mesi (63 anni e 7 mesi per i lavoratori autonomi). Resta fisso il requisito di 35 anni di contributi.

Nel caso in cui i giorni lavorati nell’arco di un anno siano compresi tra 64 e 71, è necessario aver maturato un’età minima di 63 anni e 7 mesi, tale requisito è aumentato di un anno per i lavoratori autonomi.

L’INPS ha sottolineato che non si prevedono adeguamenti alla speranza di vita per gli anni 2022, 2023, 2024 e 2025.

Chi deve presentare la domanda per la pensione lavori usuranti entro il 1° maggio 2022?

La domanda per la pensione lavoratori usuranti deve essere presentata un anno prima rispetto alla data in cui sono maturati i requisiti. Questo implica che entro il primo maggio 2022 devono presentare la domanda coloro che maturano i requisiti dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Dopo la presentazione della domanda, l’INPS comunicherà se la stessa è stata accettata e la decorrenza.

Coloro che maturano i requisiti nel 2022 dovevano presentare la domanda nel 2021, presentandola in ritardo si potrà comunque percepire, ma con decorrenza ritardata. Con un ritardo di un mese la decorrenza sarà ritardata di un mese, con un ritardo fino a tre mesi, la decorrenza sarà ritardata di due mesi, mentre presentando la domanda con un ritardo pari o superiore a tre mesi, la decorrenza sarà ritardata di tre mesi.

Deve essere ricordato che devono essere distinti i lavori gravosi che consentono di accedere all’APE Sociale dai lavori usuranti veri e propri. Per le ultime novità sui lavori gravosi, leggi l’articolo: pensione gravosi: si allarga la platea dei beneficiari per lavori usuranti

Pensioni lavoratori precoci con quota 41, chi può avere lo sconto nel 2022?

Per i lavoratori che abbiano iniziato a lavorare all’età dell’adolescenza, anche per il 2022 si potrà usufruire delle pensioni anticipate a quota 41. La misura dei precoci, infatti, consente ai contribuenti di uscire da lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi con una finestra mobile di 3 mesi. Tuttavia, non si tratta di una quota 41 per tutti, anche se non esiste un’età minima per andare in pensione. Infatti, i precoci devono soddisfare determinati requisiti per lasciare il lavoro da “precoci”.

Pensioni precoci, quali sono i requisiti richiesti di contributi e condizioni lavorative?

Il primo requisito delle pensioni precoci per agganciare l’uscita con 41 anni di contributi è quello secondo il quale è necessario aver versato un anno di contributi prima del raggiungimento dei 19 anni di età. Si tratta di un requisito di carattere generale che deve essere soddisfatto da chiunque voglia uscire con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età di pensionamento. Tuttavia, a questo requisito è necessario abbinare, alternativamente, uno dei restanti quattro requisiti. Si tratta dello stato di disoccupazione, dell’assistenza di un familiare con handicap o della non capacità lavorativa e dell’appartenenza a una delle categorie di lavoratori impiegati in mansioni usuranti.

Andare in pensione con la misura per i precoci per chi è senza lavoro

Il primo dei tre requisiti richiesti delle pensioni per i precoci è quello di trovarsi nello stato di disoccupazione. Ovvero il richiedente la pensione deve trovarsi in questo stato in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro per licenziamento, risoluzione consensuale o per dimissioni per giusta causa. Il licenziamento può essere avvenuto anche in maniera collettiva. In tutti i casi, per ottenere la pensione è necessario aver già espletato da almeno tre mesi la prestazione prevista per la disoccupazione.

Pensioni con quota 41 per chi assiste convivente con handicap o ha riduzione capacità lavorativa

Ammessi alla pensione dei precoci anche i soggetti che assistano il coniuge o un parente di primo grado convivente in situazione di handicap grave. L’assistenza deve avvenire da almeno 6 mesi e può estendersi anche ai parenti e affini di secondo grado conviventi quando i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano almeno 70 anni, o con patologie invalidanti, o siano mancanti o deceduti. Sono ammessi alle pensioni con quota 41 anche i contribuenti che abbiano subito la riduzione della capacità lavorativa almeno al 74%.

Ammessi alle pensioni precoci anche i lavoratori impiegati in mansioni gravose o usuranti

Sono ammessi alla pensione dei precoci anche i lavoratori impiegati in mansioni gravose o usuranti. L’attività deve essere svolta da non meno di 7 anni rispetto agli ultimi 10. In alternativa il lavoro deve essere stato svolto, al momento del pensionamento, da almeno 6 rispetto agli ultimi 7 anni. Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2022 le categorie dei lavoratori ammesse per svolgimento di attività usuranti sono state estese. Le categorie, come i requisiti inerenti i disoccupati, i caregiver e gli invalidi civili, sono le medesime richieste per le pensioni con uscita Ape sociale.

Categorie lavorative ammesse alle pensioni precoci con quota 41 come usuranti nel 2022

Sono ammessi alle pensioni dei lavoratori precoci in quanto facenti parte di attività definite “usuranti” o “gravose” le seguenti categorie lavorative:

  • gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • i conduttori delle gru e di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • i conciatori di pelli e di pellicce;
  • i conduttori di convogli ferroviari e il personale viaggiante;
  • il personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere, con organizzazione del lavoro su turni;
  • i conduttori di mezzi pesanti e di camion;
  • gli addetti all’assistenza personale di soggetti in condizioni di non autosufficienza;
  • i docenti della scuola dell’infanzia, gli educatori degli asili nido e le professioni assimilate;
  • i facchini, gli addetti allo spostamento delle merci e gli assimilati;
  • il personale non qualificato per i servizi di pulizia;
  • gli operatori ecologici e gli altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • gli operatori agricoli, della zootecnia e della pesca;
  • i pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare sia dipendenti che soci di cooperative;
  • i lavoratori del settore siderurgico di prima e di seconda fusione; i lavoratori del vetro addetti a mansioni ad alte temperature non già rientranti nella normativa del decreto legislativo numero 67 del 2011 degli usuranti;
  • i marittimi imbarcati a bordo e il personale viaggiante dei trasporti marini e delle acque interne.

Pensionati con quota 41 dei lavoratori precoci, possono svolgere altri lavori?

Chi sia andato in pensione come precoce con la quota 41 non può cumulare i redditi relativi allo svolgimento di un lavoro (sia da dipendente che da autonomo) con la pensione. Il divieto vige per tutto il periodo di decorrenza della pensione, fino a raggiungere il diritto al pensionamento se non avessero beneficiato della deroga ai requisiti ordinari di uscita da lavoro. La domanda di pensione con quota 41 deve essere presentata entro il 1° marzo di ciascun anno. La seconda scadenza annuale è fissata al 15 luglio. L’ultima scadenza è relativa al 30 novembre, ma in questo caso è necessario verificare che siano residuate le risorse finanziare per beneficiare della misura.

Trattamento di fine rapporto (Tfr) o di fine servizio (Tfs) nel caso di pensione dei lavoratori precoci

Nel caso di pensione ottenuta con la quota 41 dei lavoratori precoci, il Trattamento di fine servizio (Tfs) dei subordinati del pubblico impiego e il Trattamento di fine rapporto (Tfr) dei lavoratori del settore privato decorreranno dal momento in cui il neopensionato abbia raggiunto i requisiti per andare in pensione con i requisiti ordinari. Alla decorrenza andranno sommati anche gli ordinari termini di differimento, consistenti in un anno per la vecchiaia e in 24 mesi per la pensione anticipata.

Pensione anticipata di soli contributi e pensione anticipata contributiva: le differenze

Sono due le formule di pensione anticipata ammesse dalla normativa per uscire prima dal lavoro rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia. La prima è la pensione anticipata raggiungibile con i soli contributi versati e a prescindere dall’età anagrafica di uscita. La seconda, invece, è la pensione anticipata contributiva che combina requisiti di età anagrafica e un minimo di contributi versati.

Pensione anticipata di soli contributi: ecco i requisiti

I requisiti per andare in pensione anticipata con i soli contributi consistono:

  • in 42 anni e 10 mesi di versamenti contributivi per gli uomini, sia dipendenti che autonomi, a prescindere dall’età anagrafica al momento dell’uscita;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le lavoratrici.

A differenza dei requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata conserva la differenza di requisiti tra uomini e donne. In questo caso è assegnato un anno di sconto di contributi alle lavoratrici.

Contributi richiesti per la pensione anticipata e speranza di vita

I contributi richiesti per la pensione anticipata dei soli versamenti sono soggetti alle variazioni della speranza di vita. Tuttavia, secondo quanto prevede il decreto numero 4 del 2019, gli adeguamenti all’aspettativa di vita sono stati sospesi fino alla fine del 2026. Ciò significa che l’aumento di 5 mesi dei contributi previsto dal 1° gennaio 2019 (al quale sarebbero seguiti ulteriori aumenti nel corso degli anni) è stato neutralizzato dal decreto che ha introdotto la quota 100.

Pensione anticipata: quando bisogna attendere per l’uscita per le finestre mobili?

A loro volta, i benefici dei mancati aumenti di contributi per l’aumentare della speranza di vita sono stati neutralizzati dal meccanismo delle finestre mobili. Infatti, fino al termine del 2018 chi aveva i requisiti in regola per uscire dal lavoro con la pensione anticipata riceveva l’assegno di pensione a partire dal mese susseguente alla maturazione dei requisiti contributivi richiesti. A partire dal 2019, il decreto numero 4 ha previsto la reintroduzione delle finestre mobili per un totale di tre mesi. Ciò significa che tra il momento in cui si può presentare domanda per la pensione anticipata perché il contribuente ha maturato i requisiti richiesti e la decorrenza dell’assegno mensile di pensione devono passare tre mesi.

Pensione anticipata, il contribuente può lavorare durante i 3 mesi delle finestre mobili?

In attesa della decorrenza dell’assegno mensile, il contribuente che ha maturato i requisiti ed ha presentato domanda di pensione anticipata può continuare a lavorare. E, pertanto, può continuare a esercitare la propria attività fino all’esaurimento dei tre mesi della finestra mobile. Terminato questo lasso di tempo, il contribuente può accedere direttamente alla pensione. È tuttavia necessario che il lavoratore dipendente cessi il proprio rapporto di lavoro. Si tratta di un requisito necessario per accedere alla pensione anticipata stessa.

Pensione anticipata contributiva: a chi spetta?

Diversa dalla pensione anticipata dei soli contributi è la pensione anticipata contributiva. Questa formula di pensione anticipata spetta solo ai lavoratori che rientrino nel sistema contributivo puro. Ciò significa che i lavoratori devono aver aperto la propria posizione contributiva a partire dal 1° gennaio 1996, altrimenti ricadrebbero nei sistemi retributivo o misto, non riconosciuti come idonei per la pensione anticipata contributiva.

Quali sono i requisiti della pensione anticipata contributiva?

La pensione anticipata contributiva necessita della maturazione di requisiti sia anagrafici che contributivi. Infatti, possono accedere a questa formula di pensione i lavoratori del contributivo puro che abbiano compiuto 64 anni di età ed abbiano versato almeno 20 anni di contributi effettivamente accreditati. Il requisito anagrafico dei 64 anni è soggetto alle variazioni e agli incrementi della speranza di vita.

Come si calcolano i contributi per la pensione anticipata contributiva?

I 20 anni di contributi per accedere alla pensione anticipata contributiva includono i soli contributi obbligatori, quelli volontari e quelli da riscatto. Non possono essere inclusi i contributi accreditati figurativamente. Dunque rimangono fuori i contributi figurativi per disoccupazione, per malattie o per prestazioni equivalenti.

Il requisito dell’importo minimo per le pensioni anticipate contributive

La pensione anticipata contributiva necessita di un ulteriore requisito consistente nell’importo calcolato dell’assegno di pensione. Infatti, l’importo mensile della pensione deve essere pari o superiore di 2,8 volte all’ammontare dell’assegno sociale. Per l’anno in corso, il valore dell’assegno sociale è pari a 460,28 euro. Tale importo deve essere moltiplicato per 2,8 volte (risultato 1.288,78 euro per il 2021) per ottenere il requisito minimo da soddisfare sul valore della pensione.

Requisito importo minimo per la pensione anticipata e per quella di vecchiaia dei 67 anni

L’importo è poco meno del doppio di quello previsto per la pensione di vecchiaia dei 67 anni. Infatti, per la vecchiaia è necessario che l’importo della futura pensione sia di 1,5 volte superiore all’assegno sociale. Dunque, 460,28 euro per 1,5 uguale 690,42 euro corrispondente all’importo minimo della pensione per il 2021 per accedere alla vecchiaia.

Pensione anticipata e quota 41 dei precoci: le differenze

Le due formule di pensione anticipata non devono essere confuse con la quota 41 dei lavoratori precoci. Quest’ultima formula di pensione anticipata è riservata ai lavoratori che abbiano 41 anni di contributi versati. L’uscita può avvenire a qualsiasi età, purché siano soddisfatti tutti i requisiti. Infatti, essendo una misura riservata ai lavoratori precoci, è necessario che almeno 12 mesi di contributi siano stati versati entro il compimento dei 19 anni.

Requisiti per la quota 41 dei lavoratori precoci

La pensioni a quota 41 dei lavoratori precoci sono soggette, altresì, a ulteriori requisiti. Oltre all’anno di contributi in età adolescenziale, infatti, è necessario che i precoci abbiano altri requisiti di ordine economico o sociale. In particolare questi requisiti sono in comune con l’Ape sociale e riguardano:

  • la situazione di essere disoccupati e aver concluso da almeno tre mesi l’indennità di disoccupazione (se spettante);
  • essere un caregiver, ovvero prendersi cura, da almeno 6 mesi, del coniuge o di un parente di primo grado con disabilità grave;
  • presentare una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%;
  • aver svolto mansioni usuranti per sei degli ultimi sette anni oppure per sette degli ultimi dieci anni di lavoro, oppure per metà della vita lavorativa prima della pensione.

Pensione gravosi: si allarga la platea dei beneficiari per lavori usuranti

Il 31 dicembre 2021 va in pensione Quota 100, il provvedimento che aveva permesso di mitigare gli effetti della legge Fornero, consentendo a coloro che avevano almeno 62 anni di età di andare in pensione con un’anzianità contributiva di 38 anni. Per far fronte a tale scadenza ed evitare ai lavoratori di dover accedere al pensionamento tra 5 anni, quindi a 67 anni come prevede la Legge Fornero, si sta pensando a un allargamento della platea dei lavori gravosi. Ecco come dovrebbe allargarsi la platea dei beneficiari.

Addio a Quota 100 dal 31 dicembre 2021

Quota 100 per molti lavoratori è stata una vera manna dal cielo in quanto ha permesso a molti di accedere al pensionamento in anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero, ma il 31 dicembre 2021 il provvedimento scade e di conseguenza sarà in pieno vigore nuovamente la legge Fornero. Per mitigare gli effetti della riforma è stata istituita presso il Ministero del Lavoro una commissione che ha il compito di stilare la lista dei lavori gravosi che dovrebbero accedere alla pensione in anticipo. La Commissione Istituzionale Lavori Gravosi è presieduta da Cesare Damiano, ex sindacalista, già ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale e componente dell’INAIL (Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro) che ha già consegnato la lista dei lavori usuranti al ministro del Lavoro.

Ciò che tutti ora si stanno chiedendo è chi effettivamente potrà beneficiare della pensione gravosi. Attualmente ci sono solo indicazioni. Dovrebbero rientrare coloro che attualmente rientrano nell’APE Social che consente di andare i pensione a 63 anni in presenza di alcuni requisiti e altri professionisti indicati nella lista.

Requisiti Ape Sociale e lavori usuranti/gravosi

Vediamo quali sono le categorie di lavoratori che usufruiscono attualmente dell’APE Social e che dovrebbero rientrare di diritto nella nuova pensione gravosi:

  • lavoratori in stato di disoccupazione in seguito a licenziamento collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, scadenza del rapporto di lavoro a tempo determinato,  soggetti che hanno terminato il periodo di disoccupazione da almeno 3 mesi e non sono stati reintegrati al lavoro. In questo caso occorre aver maturato 30 anni di anzianità contributiva;
  • lavoratori con anzianità contributiva di almeno 30 anni che assistono un parente entro il primo grado, il coniuge o parte dell’unione civile che ha un handicap grave ai sensi dell’articolo 3 legge 104 del 1992, oppure parenti entro il secondo grado e affini che non possano essere assistiti da un altro parente in quanto questi hanno oltre 70 anni di età oppure sono a loro volta portatori di handicap;
  • lavoratori con una riduzione della capacità lavorativa del 74% e che hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • infine, possono accedere all’APE Social i lavoratori che hanno almeno 36 anni di anzianità contributiva e abbiano svolto negli ultimi 7 anni lavori gravosi indicati in questa lista:
  1. lavoratori delle miniere, imprese edilizie e manutenzione edifici;
  2. conduttori di gru e di macchine per la perforazione;
  3. professionisti del comparto sanità che lavorano su turni come infermieri, OSA, OSS, ostetriche
  4.  conciatori di pelli e pellicce;
  5.  personale viaggiante e conduttori su linee ferroviarie;
  6.  conduttori di mezzi pesanti;
  7.  insegnanti delle scuole dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  8.  operatori ecologici, addetti alla separazione e trattamento dei rifiuti, lavoratori del settore pulizie;
  9. operai di agricoltura, zootecnia e pesca;
  10. marittimi;
  11. lavoratori del settore siderurgico impegnati nella prima e seconda fusione, lavoratori del vetro esposti ad elevate temperature;
  12. verniciatori.

Lavori usuranti: la nuova lista della commissione tecnica per la pensione gravosi

Quelli indicati sono i lavori usuranti attualmente in vigore, ma la commissione tecnica incaricata ha proceduto ad ampliare la sfera di coloro che dovrebbero accedere alla pensione gravosi. La nuova lista comprende ben 205 professioni ( in passato erano 95) appartenenti a 92 diverse categorie (in passato 15). La lista è stata realizzata incrociando i dati relativi alle malattie professionali, al verificarsi di infortuni sul lavoro, il numero di giorni di assenza per malattia e tenendo in considerazione la fascia di età tra i 56 e i 63 anni di età.

Naturalmente spetterà a Governo e Parlamento l’ultima parola sulla reale estensione della pensione gravosi 2022 e la stessa dovrà tenere in considerazione la reale capacità di spesa del governo.

Nella nuova lista non potevano mancare gli operatori delle imprese estrattive, che sono al primo posto, ma rientrano anche tante categorie che in passato non erano presenti, ad esempio insegnanti di scuola primaria, tassisti, commessi, cassieri, forestali, assistenti sociali, macellai, portantini, conduttori di autobus, panettieri, magazzinieri, all’ultimo posto di questa speciale lista di lavori usuranti ci sono i redattori di verbali di assemblee istituzionali. L’impressione è che solo una piccola parte di questi lavori potrà effettivamente beneficiare della pensione gravosi anche definita Super Ape Social.