L’Oua contro il rincaro della marca da otto

Nicola Marino, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, è intervenuto in merito ad un provvedimento varato nel 2013 all’interno della Legge di Stabilità, che riguarda la marca da otto, ovvero il versamento forfettario che accompagna il contributo unificato nell’iscrizione di una causa a ruolo.

A tale proposito, infatti, il presidente dell’Oua ha dichiarato: “Prima erano 8 euro, poi sono diventati 25, ma come se non bastasse l’ultima legge di stabilità ha fatto lievitare ancora il costo della marca: siamo arrivati a 27 euro. Tutto ciò accompagnato dai continui aumenti dello stesso contributo unificato e dal filtro previsto dalla mediazione obbligatoria. L’accesso alla giustizia è una corsa ad ostacoli e anche in questo caso il cittadino è costretto a pagare balzelli su balzelli per avere garantito un diritto costituzionale. È un assurdo, considerando poi le enormi disfunzioni del nostro sistema, la lunghezza dei processi, la chiusura di moltissimi uffici giudiziari. Si paga sempre di più per avere sempre di meno“.

Vera MORETTI

L’Oua soddisfatto del decreto Legge sulla geografia giudiziaria

L’Oua ha accolto con delusione il decreto di Legge in via di approvazione che introduce una delega all’Esecutivo per alzare il livello di efficienza del processo civile, anche se qualche speranza è stata invece portata da un altro decreto legislativo riguardante la geografia giudiziaria, che potrebbe portare alla riapertura di alcune sedi di tribunali ora chiuse.

Nicola Marino, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, ha commentato così queste decisioni: “La prima notizia dimostra l’incapacità di ripensare la Giustizia, attraverso una riforma complessiva e organica. È sempre la stessa “minestra riscaldata” che ci viene riproposta da diversi anni: ci risiamo con il giudice unico in appello e con la motivazione a pagamento, l’obiettivo è trasformare il processo civile in una corsa ad ostacoli per i cittadini. Ancora una volta le proposte del ddl del Governo, che abbiamo letto sui giornali, si riducono a una compressione del diritto di difesa, come se non bastasse già l’aumento sproporzionato del contributo unificato o le modalità di introduzione della mediazione obbligatoria. È evidente che manca la volontà politica di intervenire sulla macchina giudiziaria in generale e, quindi, sui veri problemi del civile. Il tempo del cambiamento, purtroppo è ancora lontano“.

Soddisfazione invece per quanto riguarda la questione della geografia giudiziaria, riguardo ai quali Marino ha voluto rocordare i tribunali rimasti chiusi: “Si tratterebbe dei Tribunali di Rossano, Lucera, Vigevano, Nicosia (con accorpamento di Mistretta), Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo, Chiavari, Sanremo e Sala Consilina. Positivo anche l’impegno affinché ci sia un intervento rispetto al nodo delle sezioni distaccate, con riferimento sia a quelle impropriamente cessate, nonostante avessero indici elevati di sopravvenienza, sia a quelle soggette a particolari situazioni geografiche, come quelle delle isole di Ischia, Lipari e Portoferraio“.

Vera MORETTI

L’Oua mette in guardia dal contratto di convivenza

Il contratto di convivenza proposto dal Consiglio del Notariato è stato commentato da Nicola Marino, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, il quale ha voluto mettere in guardia, perché si potrebbe correre il rischio di “creare confusione nella testa dei cittadini“.

Ciò che viene contestato è l’open day proposto dai notai, che sembra voler ridurre la questione, assai spinosa, ad una problematica facile da risolvere.

Continua Marino: “Regolare il nodo delle coppie di fatto è importante, per questa ragione da un lato è necessaria una legge, dall’altro serve un confronto con gli avvocati per dare un segnale chiaro, ma anche certezze ai milioni di italiani che chiedono soluzioni“.

L’avvocatura, per non farsi trovare impreparata, ha formulato una serie di proposte che potrebbero semplificare la vita ai cittadini, senza però scorciatoie fuorvianti.

Marino, inoltre, auspica che non ci sia alcun monopolio sulla questione ma che, al contrario, si collabori per supportare i cittadini che ne fanno richiesta.

Vera MORETTI

L’Oua contro la riforma giudiziaria

Quella che doveva essere una riforma giudiziaria “epocale” sta in realtà portando ad una serie di disagi e a continue proroghe, ben 42, che riguardano la revisione della geografia giudiziaria.

Per questo motivo, quando orami mancano pochi giorni al fatidico 13 settembre, data fissata per la chiusura di 1000 uffici giudiziari sparsi in tutto il Paese, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana ha inviato al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri una richiesta precisa, affinché si rispetti la volontà del Parlamento e si preveda un rinvio generalizzato dell’entrata in vigore del provvedimento, invece di interventi esclusivi per singole realtà come sta avvenendo con l’emanazione di diversi decreti correttivi.

Queste le parole di Nicola Marino, presidente Oua: “E’ necessaria una proroga generale, non 42 decreti correttivi con criteri incomprensibili, stabiliti nel chiuso delle stanze del ministero di via Arenula. No a comuni di serie A con rinvio e altri di serie B sacrificati senza alcuna logica: no a figli e figliastri, con evidente corollario di ulteriori polemiche e confusione. Serve, inoltre una revisione complessiva dell’impianto del provvedimento, che, come è evidente, è inadeguato e ingiusto. Si segua quanto evidenziato dal Parlamento con diversi pareri (delle Commissioni) e con l’approvazione di un chiaro ordine del giorno. Non possiamo scaricare sui cittadini e sulle imprese le conseguenze di una riforma pensata male. Il caos non serve a nessuno, ciò di cui ha bisogno la macchina giudiziaria è modernizzazione e veri risparmi. Gli avvocati sono disponibili a mettersi in gioco per ottenere questo risultato nell’interesse dell’Italia”.

Anche Marcello Luparella, coordinatore della Commissione Geografia giudiziaria, ha usato parole dure contro i provvedimenti di smembramento degli uffici locali, definendo la riforma una “roulette russa”.

Per questo motivo, l’Oua ha voluto rivolgere al ministro Cancellieri alcune domande cruciali:

  • Quanti tribunali hanno posto per accogliere i magistrati accorpati?
  • È stata fatta una valutazione ponderata e capillare delle problematiche relative alle ripercussioni dell’accorpamento sulla sicurezza dei locali per i lavoratori, gli operatori e gli utenti ?
  • Sono stati rispettati i criteri previsti dal “ Piano delle performance “ predisposto dal Ministero 2013 – 2015, anche in relazione al rapporto tra gli spazi e gli operatori ?
  • Quanti magistrati accorpati vanno all’accorpante?
  • Come si può eseguire un trasloco in una notte?
  • Come si esegue il trasloco, con quali costi e a spese di chi?
  • Quanti sono i tribunali che hanno indetto la gara per il trasloco?
  • Avanti a quale magistrato bisogna citare i testi per le udienze fissate dopo il 13 settembre?
  • Quanto saranno lunghi i rinvii per riorganizzare i ruoli?
  • Come ci si regolerà con la legge visto che aumenteranno i tempi?
  • Cosa succederà degli ordini, del loro patrimonio, del loro personale? E a quale Ordine apparterranno a partire dal 13 settembre gli avvocati iscritti ai Fori soppressi?

Il documento, infine, ribadisce la volontà e la disponibilità dell’Oua di collaborare con il ministero per una riforma giudiziaria equa in grado di ridare all’avvocatura efficienza e funzionalità, qualità perdute secondo gli addetti ai lavori.

Vera MORETTI

All’Oua non piace il Decreto Fare

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura, riunitasi in Giunta a Roma, ha redatto ed approvato una delibera che critica aspramente le norme della giustizia all’interno del Decreto Fare.

Le aspettative dell’OUA sono state fortemente deluse da decreto, che viene definito carente a causa di poca comunicazione e confronto con l’avvocatura.

Per questo, la Giunta dell’Oua ha deciso di chiedere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di non firmare il decreto, e di incontrare al più presto il ministro Cancellieri.
Nel frattempo, è stata fissata per domani, 25 giugno, un’Assemblea Nazionale Straordinaria dell’Avvocatura, invitando alla partecipazione il Cnf, le Unioni Regionali, gli Ordini territoriali e le Associazioni forensi.
Si tratterà di un’assise per promuovere le necessarie iniziative di protesta ma anche per presentare un pacchetto di proposte alternative.

Nicola Marino, presidente Oua, definito, “incomprensibile il ritorno all’obbligatorietà che nella sua esistenza ha dato risultati numerici insignificanti, invece che 1 milione di cause in meno, come annunciato da diversi ministri all’epoca, questo sistema nella sua applicazione concreta ne ha intercettato al massimo alcune decine di migliaia. Ma anche con esiti qualitativamente mediocri: di questa minoranza di cittadini che l’ha utilizzata, solo una parte ha raggiunto una conclusione positiva. Anche perché rimangono aperti diversi nodi come la dubbia qualità dei mediatori, nonché l’indipendenza e la terzietà degli organismi sorti sull’onda lunga dell’emersione di un nuovo e appetibile settore di mercato“.

Marino ha inoltre ritenuto “ingiustificato l’inserimento di questa norma in un decreto legge, mentre sarebbe stato più corretto un intervento condiviso e senza logiche emergenzialiste. È mancato del tutto il dialogo con l’avvocatura, che pur era stata incontrata qualche settimana fa, eludendo così la completa disponibilità degli avvocati italiani e le molte proposte avanzate anche in quella sede per una riforma complessiva del settore, al fine di raggiungere un miglior funzionamento della macchina giudiziaria“.

Anna Maria Cancellieri ha replicato spiegando che le scelte del Governo sono state fatte tenendo conto delle richieste dell’Unione Europea, ma questa risposta non ha convinto Marino: “Questo è un altro salto nel passato nel complesso rimane un sistema unico in Europa, dove, in generale, quando è prevista l’obbligatorietà è limitata a poche materie del contenzioso civile o di basso valore economico.
In questo senso, vogliamo ricordare un parere della Commissione Europea che poneva in evidenza l’incompatibilità tra obbligatorietà e onerosità. Infine la “nuova” norma ha solo piccole correzioni rispetto al passato, tra queste quella che va incontro alla richiesta delle compagnie assicurative che chiedevano l’esclusione dei sinistri stradali. E’ tutto da rifare! Altro tempo perso a scapito della nostra giustizia. Per tutte queste ragioni chiediamo al presidente Napolitano di non firmare il decreto legge
“.

Vera MORETTI

In mille alla manifestazione nazionale dell’avvocatura

Ha avuto luogo a Roma, il 30 maggio, presso l’Ergife, la manifestazione nazionale dell’avvocatura, indetta dall’Oua, l’Organismo Unitario dell’avvocatura, ovvero la rappresentanza politica forense.

A partecipare, sono stati avvocatidi tutti i Fori, Comitati cittadini, Sindacati dei lavoratori (Flp e Cgil), Sindaci e Parlamentari nazionali e europei, per un totale di 1000 presenze.

Tra gli altri, era presente anche Andrea Mascherin, segretario del Cnf, e Valter Militi, consigliere d’amministrazione della Cassa Forense.
Per le associazioni: l’Aiga con Alfredo Serra e l’Anai con Maurizio de Tilla.
Per il Coordinamento nazionale dei Fori Minori, Walter Pompeo.

Durante i lavori, hanno preso la parola la vice presidente del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli, il componente della Commissione Giustizia del Senato, Lucio Malan (Pdl) e la componente della Commissione Giustizia della Camera Maria Greco (Pd).
Per la magistratura, il vice presidente dell’Anm Valerio Savio.

La fine dell’incontro ha coinciso con l’intervento di Nicola Marino, presidente dell’Oua: “Una bella giornata, di protesta ma anche di proposta. È ora di dire basta ai luoghi comuni sugli avvocati, noi vogliamo la riforma della geografia giudiziaria perché la situazione attuale è oggettivamente datata. Oggi possiamo finalmente registrare anche la buona risposta della Politica, dei parlamentari di centro, destra e sinistra. Ma è da sottolineare anche l’attenzione mostrata dal Ministro Cancellieri, la quale, pur dichiarando che la riforma va avanti, ha ammesso che necessita di correzioni. Allo stesso modo, è da sottolineare la disponibilità al confronto del sottosegretario Berretta e Ferri: sono tutti passi in avanti rispetto all’impermeabilità dell’ex ministro Severino. La verità è che chi difende questo provvedimento lo fa per conformismo, e spesso per tutelare interessi particolari, non perché sia davvero utile al sistema-giustizia. Infine arriva una richiesta chiara: serve un intervento urgente sui parametri correttivi dei compensi, serve il via libera al decreto correttivo. La categoria è allo stremo“.

Vera MORETTI

Oua si prepara a due giorni di astensione, il 29 e 30 maggio

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura ha accolto con soddisfazione la decisione, da parte della Corte Costituzionale, di anticipare al 2 luglio l’udienza che era in precedenza stata fissata per l’8 ottobre relativa alla geografia giudiziaria del Friuli Venezia Giulia.

La decisione è stata motivata dall’entrata a regime del provvedimento a partire da settembre, considerata da più parti “una irrazionale e incostituzionale chiusura di circa 1000 uffici, sedi distaccate e tribunali“.

Nicola Marino, presidente Oua, considera l’anticipo della data “una buona notizia per la giustizia italiana. È bene che la Consulta esamini rapidamente questo provvedimento dai chiari profili di illegittimità. Non ha senso continuare, invece, ad accelerare questo processo di smantellamento del sistema con gravi danni per i cittadini. Al futuro Governo e al nuovo Parlamento chiediamo di intervenire con urgenza per evitare di distruggere la giustizia di prossimità e di mortificare interi territori del nostro Paese, sia dal punto di vista dei diritti sia sotto quello della competitività economica per le imprese“.

L’Oua ha anche fissato per il 29 e 30 maggio due giornate di astensione dal lavoro e una grande manifestazione a Roma il 30 maggio insieme al Coordinamento dei Fori Minori, gli Ordini e le Associazioni forensi, i sindacati dei lavoratori e dirigenti dei tribunali, i sindaci e i cittadini interessati dal provvedimento.

Vera MORETTI

L’OUA contrario alla modifica all’articolo 38 relativo ai minori

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura e dal Consiglio dell’Ordine Forense hanno organizzato un convegno a Roma, presso il Palazzo di Giustizia, per discutere circa la modifica dell’articolo 38 delle disposizioni di attuazione del codice civile, relativo ai minori.

Ad aprire l’incontro è stato Nicola Marino, presidente dell’OUA, insieme a Mauro Vaglio, presidente dell’ordine degli avvocati romani.
Con loro, ad introdurre le tematiche da affrontare, c’erano Graziella Algeri coordinatore Commissione Famiglia OUA e Alessandra Gabbani, componente della Commissione Famiglia dell’Oua.
Nel corso della giornata, sono stati fatti alcuni interventi da Matteo Santini, coordinatore del Progetto Famiglia, Minori, Immigrazione dell’ordine di Roma, Marina Marino, presidente dell’Aiaf Lazio e Rita Perchiazzi segretaria dell’Unione nazionale Camere Minorili.

Il presidente dell’OUA, al termine del convegno, ha voluto ribadire l’importanza dell’incontro “per costruire la giusta sensibilità su un tema di grande importanza, purtroppo, troppo spesso dimenticato. L’Oua in più occasioni e in più sedi ha sollevato diversi problemi e avanzato spunti concreti, anche grazie al lavoro della Commissione Famiglia e, come dimostra la giornata di oggi, alla forte collaborazione con l’ordine capitolino. Con il presidente Mauro Vaglio su questi temi ci sono molti punti di contatto che saranno la base per future iniziative“.

Per quanto riguarda le tematiche discusse, Nicola Marino ha voluto affermare la sua contrarietà alla modifica all’articolo 38, giudicando “inaccettabile” il mantenimento del Tribunale dei minori attuale, come anche l’affidamento ai magistrati ordinari di alcune materie delicate e cruciali.

Secondo Graziella Algeri “il nodo vero è l’inadeguatezza complessiva della legislazione e dello stesso tribunale per i minori ma anche l’evidente contrasto con l’Europa. Il nostro Paese, oltre alla modifica dei provvedimenti sopra citati deve anche puntare a colmare il vuoto legislativo sulle modalità dell’ascolto dei minori e sull’introduzione e identificazione della figura del mediatore familiare“.

Vera MORETTI

L’OUA scrive a Giorgio Napolitano

L’OUA, dopo aver preso visione del decreto proposto dal Governo Monti che disciplina il risarcimento del danno alla persona di non lieve entità in tema di circolazione stradale applicabile anche alle vittime della malasanità, ha deciso di intervenire con una lettera, diretta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il motivo è semplice: il decreto in questione prevede il taglio di quasi il 50% dei risarcimenti del danno alla persona.
Secondo l’Organismo Unitario dell’Avvocatura questo provvedimento danneggerebbe le vittime per, invece, favorire le assicurazioni.

Per questo motivo, Nicola Marino, presidente dell‘OUA, ha voluto rivolgere un appello al presidente della Repubblica:
L’Oua ripone nel Capo dello Stato la massima fiducia. Gli avvocati, infatti, sono certi che, si opporrà con energia all’iniquo e scellerato decreto predisposto, invero illegittimamente, dal Governo Monti. Ci riferiamo alla tabella che taglia i risarcimenti dei danni alla persona e che riduce del 50 % e anche più quelli spettanti ai macrolesi. Non chiuda Signor Presidente il suo settennato avallando un simile provvedimento volto solo a favorire gli interessi economici della assicurazioni, calpestando i diritti garantiti dalla Costituzione che Ella ha sempre strenuamente difeso. Non firmi il decreto Signor Presidente“.

Vera MORETTI

L’Oua approva la ridefinizione dei compensi agli avvocati

L’Organismo unitario dell’Avvocatura italiana ha accolto con entusiasmo la decisione presa dalla Giunta circa la ridefinizione dei parametri dei compensi degli avvocati.

L’Oua, infatti, aveva inviato al Cnf, agli Ordini e alle associazioni forensi una richiesta a proposito e Nicola Marino, presidente dell’Organismo, ha voluto esprimere la sua soddisfazione:”L’impegno del segretario del Cnf, Andrea Mascherin, dinanzi all’Assemblea dei delegati Oua del 15 febbraio, ha avuto un primo positivo riscontro recependo così le preoccupazioni e le chiari indicazioni espresse dall’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura. Dopo aver approfondito i vari aspetti della bozza nel corso della Giunta, l’Oua si riserva di dare un parere più analitico nel corso della prossima settimana, anche se siamo certi che le basi per un netto miglioramento della situazione vigente sia evidente“.

A queste parole, sono seguite quelle, molto dure, di Filippo Marciante, intervenuto a proposito della riforma della geografia giudiziaria, e che ha criticato la mancata sospensione da parte del ministero di Giustizia dell’iter di soppressione delle oltre 600 sedi dei giudici di pace con la pubblicazione dell’elenco sul Bollettino Ufficiale: “Se si vuole ridurre la spesa pubblica e si ritiene che questi uffici siano inutili, non si capisce perché si preveda, invece, la possibilità di una loro sopravvivenza a carico dei Comuni. Forse l’unico obiettivo è una semplice operazione di cosmesi, cioè spostare un onere da un bilancio a un altro. E’ un’ipocrisia che dimostra come i giudici di pace siano in molti casi strategici per i territori interessati“.

L’8 ottobre avrà inizio la prima udienza al riguardo ma Marciante chiede che venga anticipata, per evitare situazioni caotiche e sovrapposizioni: “Non si capisce con quale logica si insista su questo progetto, che oltre ad essere inadeguato (produce risparmi risibili a fronte del taglio di circa 1000 uffici giudiziari), è sub iudice, visti gli evidenti e molteplici profili di illegittimità. Sia chiaro: l’Oua non è per il mantenimento dello status quo, tuttavia questo provvedimento è sbagliato, così come la proposta di revisione della pianta organica dei giudici presentata qualche settimana fa e finalmente bloccata mentre era all’esame del Csm“.

Vera MORETTI